Storia economica Lezione 14 Gli albori della nuova era: la Rivoluzione industriale inglese • Evoluzione economica inglese: produce una svolta di portata incalcolabile per la storia dell’umanità. • Alla fine del ‘700: il Regno Unito di Gran Bretagna (Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda) sta diventando la prima nazione industriale. • Perché in Gran Bretagna e non altrove? Quali sono i fattori che determinano questo sviluppo? • Il lungo processo di accumulazione delle precondizioni necessarie allo sviluppo industriale. • ‘700: è l’inizio di processo lungo che si sarebbe consolidato nel XIX secolo. A sinistra: mappa dell’economia inglese nel 1700 ca. In principio fu l’Inghilterra. E il piacere scomparve dal mondo…. Dal XVIII secolo l’addensarsi non coordinato di invenzioni e innovazioni, cumulatesi sinergicamente accresce enormemente il bilancio energetico fruibile dall’uomo. Il fenomeno ebbe la sua etichetta scientifica – Rivoluzione Industriale – un epiteto connesso essenzialmente alla qualità, durevolezza e pervasività dei suoi effetti. La vera protagonista di questo lungo processo di sviluppo sarà la costante innovazione: tecnologica, organizzativa, commerciale, finanziaria, ecc. Leeds • Inghilterra: vantaggi orografici, vantaggi territoriali. • Trasporto delle merci: via terra e sui corsi d’acqua. • Precoce integrazione dei mercati. • Posizione strategica del paese: rispetto al Continente e alle rotte oceaniche. • Sviluppo delle città portuali: sostiene il processo di urbanizzazione. Inghilterra: svilppo rete stradale (km). 40.000 30.000 20.000 10.000 0 1750 1770 1830 Sviluppo delle cinque principali città inglesi, 1600-1800. Tasso urbanizzazione fine ‘700: 90.000 80.000 70.000 60.000 Manchester Liverpool Birmingham Bristol Leeds 24% 16% 10% 7% Inghilterra Italia Francia Germania 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 0 1600 1750 1800 Campi chiusi: allevamento Campi aperti: cerealicoltura 400 371 350 300 Inghilterra: andamento demografico, 1600-1850 (numeri indice). 250 200 192 150 100 119 125 131 100 50 0 1600 1650 1700 1750 1800 1850 300 281 250 200 167 199 150 Inghilterra: andamento demografico per regioni industriali e non industriali, 1751-1831 (numeri indice). 138 100 100 50 0 1751 1801 Contee agricole a bassa densità manifatturiera 1831 Contee industriali e commerciali Inghilterra: nel ‘700 è il paese che si avvicina di più a un modello sociale e istituzionale ideale: 1) Società capace di sostenere il progresso materiale, con la diffusione di imprese e di innovazioni; 2) Istituzioni in grado di garantire un governo efficace e di difendere i diritti (sociali ed economici). U. Boccioni, Dinamismo della testa di un uomo, 1913 Parlamento inglese regolamenta tre questioni, che hanno conseguenze decisive: 1) Enclosures; 2) Regolamentazione lavoro artigianale; 3) Eliminazione monopoli. • Polarizzazione della ricchezza: dà luogo a un’accentuata sperequazione sociale. • Si assiste però al consolidamento di affittuari agiati e di piccoli proprietari intraprendenti: figure sociali emergenti nell’Inghilterra che sta industrializzandosi. • Effetti sociali della riforma anglicana: aumento delle giornate lavorative e diffusione dell’istruzione di base. a sinistra: scuola francese, Le colporteur, XVII sec. Il raggiungimento della soglia dell’industrializzazione… • Nel Settecento l’agricoltura è ancora il settore economico principale, ma nel quadro di forti innovazioni che aumentano la produttività. • Gli inizi della lavorazione del cotone. • Agli albori dell’era del vapore: dalle applicazioni sideruriche di Darby alla macchina a vapore di Boulton e Watt. Nel 700 si inizia a utilizzare il carbone in campo siderurgico e si sperimentano prime macchine a vapore Industrialization starting-point Il settore cotoniero Nel 700 raddoppia la produttività agricola 600: ampliamento dei mercati I grandi cambiamenti politici e istituzionali del 600 Si modifica l’organizzazione della manifattura Tra 5 e 600 lenti miglioramenti in agricoltura La macchina a vapore: da pompa per il drenaggio delle miniere a motore fondamentale dell’industrializzazione… • Motore a vapore: nasce come pompa a vapore per il drenaggio dell’acqua dalle miniere (1709, Savery). • Pompa di Newcomen (1717): perfezionamento delle prestazioni. • James Watt (1769): potenza e consumi. • James Watt (1775), dal moto rettilineo al moto rotatorio: la macchina a vapore può diventare il motore fondamentale dell’industrializzazione. • Effetti: abbatte limiti della stagionalità dell’energia e permette di concentrare le diverse fasi produttive. In poco tempo: grande diffusione della macchina a vapore, che diventerà il simbolo della prima Rivoluzione industriale… Fine della presentazione Le fabbriche più utili e prospere sono principalmente gestite, insieme al commercio più fiorente, in quelle città e in quei luoghi che non sono soggetti a leggi locali sulle corporazioni… [perciò] le leggi relative al commercio e all’industria dovrebbero essere completamente annullate […] essendo divenute, nelle presenti congiunture, dannose per il commercio. Inchiesta Parlamentare, 1751. Il brevetto per invenzione è un titolo giuridico in forza al quale al titolare viene conferito un diritto esclusivo temporaneo di sfruttamento dell'invenzione in un territorio e per un periodo ben determinato, e consente di impedire ad altri di produrre, vendere o utilizzare la propria invenzione senza autorizzazione. Per invenzione si intende una soluzione nuova e originale a un certo problema tecnico. Essa può riguardare un prodotto o un processo (metodo, procedimento). I piccoli proprietari costituiscono uno strato sociale del tutto particolare, tipicamente inglese. La Francia e l’Italia somigliano a un dado privo dei punti segnati tra il sei e l’uno: fra nobiltà e contadini [non vi sono figure intermedie]. Il piccolo proprietario inglese indossa vesti rozze, ma paga in oro: porta bottoni di rame, ma ha le tasche piene d’argento […], al suo paese è un uomo importante, che fa parte delle giurie (dei tribunali penali). Ben di rado si mette in viaggio e il suo credito va più lontano di lui. Da uno scritto inglese del 1688 Mappa delle rotte commerciali nel Settecento Seminatrice realizzata da Jethro Tull nel 1701. Tull era un agronomo e sostenitore del metodo scientifico e della sua applicazione in ambito agricolo. La sua seminatrice consentiva di praticare dei fori nel terreno alla profondità desiderata, di deporvi il seme e ricoprire il tutto. sotto: ritratto di Jethro Tull (1674-1741) La meccanizzazione di questa operazione. Inoltre poteva trattare tre file alla volta. In conseguenza del suo uso i raccolti aumentarono dell’800%. Prima, infatti, i semi erano sparsi a mano e germogliavano in superficie con un tasso di germinazione molto basso. sopra: locandina concerto dei Jethro Tull Abraham Darby (1678-1717): pioniere dell'industria siderurgica e il primo di una dinastia di fonditori che hanno caratterizzato il primo periodo della rivoluzione industriale inglese e la storia della siderurgia. The Iron Bridge sul fiume Severn, realizzato da Abraham Darby III, nella ferriera di Coalbrookdale A. Darby è ricordato per essere stato il primo a ottenere la ghisa da minerali di ferro utilizzando non più carbone di legna ma carbon coke. Nel ‘700 lo sviluppo della siderurgia era frenato dalla carenza di combustibile (scarsità di legname in prossimità delle fonderie) e dall’impossibilità di impiegare carbon fossile per il suo eccessivo contenuto di zolfo. Darby fu il primo a intuire che era necessario trattarlo, per poterlo utilizzare nei processi siderurgici. La cokizzazione attraverso il riscaldamento, permette di eliminare parte dello zolfo. Darby, che inizia la sua attività a Bristol, utilizza questo combustibile nel processo di produzione del rame e del piombo e poi, nel 1709 a Coalbrookdale, nel Shropshire, lo impiega per il minerale di ferro. Lo sviluppo del suo metodo porterà alla tecnologia degli altiforni alimentati a coke che tuttora è quella utilizzata. Nella fotografia una macchina di Newcomen, denominata “Fairbottom Bobs”. Essa era utilizzata per drenare acqua da un canale vicino a Park Bridge in Inghilterra. La macchina venne costruita nel 1760 e rimase in funzione sino al 1834. Il lavoro giornaliero di un cavallo è pari a quello di 5-6 uomini. La spesa per il mantenimento di un cavallo generalmente supera da 2 a 3 volte il salario giornaliero di un operaio, sicché la forza del cavallo è disponibile a un costo che è circa la metà di quello preteso da un essere umano. Secondo Boulton (socio di Watt), l’energia sviluppata da un bushel di carbone (38 kg) di carbone equivale a quella prestata in un giorno da 8 uomini e 1/3 e forse anche più; il costo del carbone supera però raramente quello giornaliero di un solo operaio, anche se il costo dei macchinari (ammortamento) rende la macchina a vapore un po’ più cara della metà dei cavalli che sostituisce. Thomas Young (1773-1829), scienziato