Ministero dell’Università e della Ricerca Alta Formazione Artistica e Musicale Accademia di Belle Arti di Carrara Anno Accademico 2008/2009 Triennio Corso di Tecniche e tecnologie del disegno 6 cfa Docente: Prof. Alessandro Coltri Tecniche e tecnologie del disegno 1 • Argomento del Corso: Partendo dalla sublimazione oggettiva del corpo rappresentato come “sistema chiuso” ed autoreferenziale (canonico, sublimato, idealizzato, delimitato, misurabile), si intende giungere – osservandone le contaminazioni derivanti dall’assoggettarsi al mondo esterno come a quello interno (corpo come sperimentazione, metamorfosi, corpo come conflitto di esperienze cognitive e sensibili, il corpo “vivo”, il corpo nasce dall’incontro con l’esperienza) – ad una visione ora soggettiva del corpo. Si prenderanno in esame, in ambito teoricolaboratoriale, le principali dinamiche del cambiamento e le possibili strategie formali di oggettivazione del corpo: a) La relazione con le “forze interne”: energia; dinamica e metamorfosi in atto nel movimento; rilievo plastico del corpo vivo; variazioni morfologiche. b) La relazione con le “forze invisibili”: la forza dell’anima; i moti dell’anima; rapporti con la fisionomica. c) La fine del corpo come “sistema chiuso”: ciò che dall’esterno partecipa alla meccanica del corpo; le leggi universali e l’ambiente a cui il corpo è soggetto. La disciplina prevede una didattica laboratoriale con finalità descrittive, espressive e creative. Verranno trattati i seguenti argomenti: - utilizzo delle diverse tecniche del disegno; - il rapporto tra disegno anatomico, percezione visiva e creatività; - laboratorio di sintesi finale relativo ad un tema personale di ricerca (scelta, sviluppo e produzione). • Finalità del corso: Obiettivo principale è l’acquisizione della conoscenza, sia strutturale che morfologica, del corpo; tale conoscenza servirà da base per procedere ad una serie di confronti tra corpo idealizzato (canoni proporzionali) ed il panorama storico e contemporaneo relativo ai modelli rappresentativi del corpo nell’arte. 2 • Programma del corso: Il corso si rivolge a coloro che desiderino svolgere uno studio caratterizzato dall’attività di laboratorio e da lezioni e riflessioni teoriche di approfondimento. L’attività sarà indirizzata verso il disegno dal vero, il disegno della figura umana, il disegno dal modello vivente, il disegno anatomico e le poetiche relative al corpo. Il Modulo si comporrà di 3 Momenti principali ad ordinare i contenuti dei 6 crediti che lo studente dovrà conseguire: A) I materiali e le tecniche (attrezzature, materiali, supporti, strumenti, tecniche). B) Significati e creatività (disegno, percezione visiva e creatività). C) Forme, funzioni e tipologie (generi figurativi, tipologie grafiche, temi e poetiche). A) I materiali e le tecniche Attraverso l’impiego dei diversi tipi di disegno si approfondirà il rapporto tra le scelte tecniche e gli scopi figurativi e stilistici. Il processo tecnico e conoscitivo dei mezzi d’espressione sarà propedeutico alla fase dell’interpretazione artistica. (Possibili argomenti: matita e grafite, carboncino e gessetto, matite colorate, stick colorati, pastelli, penna, pennello e inchiostro, disegno acquerellato e tempera ). B) Significati e creatività In questa unità didattica verrà sviluppato il tema del legame che sussiste tra disegno del corpo (anatomico),, percezione visiva e creatività. (Possibili argomenti: linguaggio visivo, intuizione, disegno gestuale, i rapporti e le distanze, gli spazi negativi e la composizione, il rapporto tra ombra e luce). C) Forme , funzioni e tipologie Questa unità didattica sarà dedicata ad un lavoro di analisi e di ricerca. Sulla base del lavoro svolto e delle scelte adottate da ogni allievo verrà richiesta ( esame finale) la produzione di almeno tre elaborati caratterizzati dallo sviluppo di un tema trattato durante il corso ( disegno autonomo, funzione strumentale, disegno di studio, rapporti tra tecnica, significati e stili, temi e poetiche). Sarà compito dello studente studiare la “forma finale” di tali elaborati (materiali, supporti, cornice, eventuale installazione). Le elaborazioni potranno essere accompagnate da una relazione scritta di approfondimento ( tematica/ tecnica/ storico- artistica). • Modalità d’esame: Esame pratico: valutazione degli elaborati relativi Presentazione degli elaborati relativi al lavoro di ricerca. alle esercitazioni di studio. Esame teorico: gli studenti dovranno dimostrare di aver acquisito una adeguata conoscenza delle tematiche trattate. Discussione e presentazione dei lavori di ricerca assegnati. 3 • Tema del corso: Autobiografia Il pensiero del novecento ha sottolineato come il “soggetto contemporaneo” (uomosoggetto) si differenzi rispetto all’uomo della cultura e della tradizione greco-cristianaborghese: questa filosofia affidava al soggetto un ruolo di forte centralità ed autosufficienza, la misura di un ordine universale in cui la dimensione razionale della mente era il fondamento e lo strumento di certezze e verità. La condizione postmoderna ha posto in crisi tale modello di soggettività (ideale di perfezione, identità), indirizzando l’attenzione su categorie quali l’alterità, la contaminazione, l’influenza degli istinti, le passioni, le emozioni. Inoltre i profondi mutamenti sociali, il pensiero psicanalitico e filosofico, la critica epistemologica, hanno scosso fortemente il panorama contemporaneo (postmoderno e postumano). Il modello della società globale, nel suo inasprire il senso di precarietà e di spaesamento, condiziona il soggetto contemporaneo: appiattimento ed omologazione sono gli effetti tipici della società dei consumi e del disincanto. All’ interno di questo panorama lo statuto del soggetto contemporaneo si caratterizza come problematico, plurimo, fragile ed incompiuto. Se da una parte controllo ed omologazione incidono profondamente a livello sociale, politico ed economico, dall’altra il soggetto contemporaneo evidenzia il bisogno di individualizzazione e differenziazione. Una reazione, questa, che diventa ricerca identitaria, in cui il soggetto contemporaneo si fa, come dice Cambi (2001), “questione”, si fa “problema”, si fa “artefice della propria forma”. Si attua così un processo formativo nuovo (formazione globale dell’ uomo), una pedagogia del soggetto che interagisce con le “inquietudini della società del disincanto” (Sarsini,2005) e si proietta verso la ricerca di sé. La narrazione autobiografica si caratterizza per questa propensione alla pedagogia del soggetto, all’autoascolto, alla realizzazione di un percorso altamente formativo che si estrinseca attraverso la “cura di sé”: ciò significa dare voce ai nostri interessi e al nostro modo di essere, preoccuparci di noi stessi, curare il nostro corpo e i nostri pensieri. La “cura di sé”, l’attenzione nei nostri confronti, riscopre il percorso della nostra esistenza (le situazioni più importanti e gli incontri che ci hanno formato), dando spazio alla nostra interiorità. La presa di coscienza e la capacità di autoascolto offrono la possibilità di comprendere la cultura e i vissuti del soggetto. Il percorso autobiografico consente, come dice Sarsini (2005), “di stabilire un dialogo con l’ io-sé, con i propri vissuti, con le proprie radici e che aiuta a contestualizzare il corso degli eventi alla luce di un senso nuovo, o ritrovato, che si costruisce nel confronto dialettico tra l ’attivazione della riflessione e il gioco dei rimandi interpretativi”. Dunque una sorta di gioco in cui il soggetto si ascolta e si narra, si rivela essere “per sé” e “fuori di sé ”, svolgendo nei propri confronti funzione di attore e spettatore. Ascoltare e narrare il proprio io consente di far interagire la categoria dell'autoritratto con quella del ritratto. L’autoriflessione e, in seguito, l’interpretazione hanno la possibilità di intervenire sugli stati affettivi, sulle nostre esperienze significative, ricomponendo il senso profondo del nostro percorso. La “cura di sé” dà importanza alla funzione di filtro che il nostro corpo si assume nei confronti della realtà: infatti, il nostro corpo interagisce con la realtà esterna (spazio,tempo,mondo esterno) e ci restituisce il sentito ed il percepito sotto forma di risposte percettive. Nel dare voce alla propria vita interiore (al proprio particolare modo di essere, alle proprie specificità, alle proprie predisposizioni) e alla propria esperienza dobbiamo affrontare le percezioni, “i sentimenti, i desideri e le passioni che si svolgono nel corpo e attraverso il 4 corpo” (Sarsini, 2005). E’ infatti il corpo che, attraverso le percezioni, filtra, memorizza e seleziona le impressioni del mondo. Il corpo, dunque, consente alla memoria di trattenere percezioni complesse, ricche di risposte e risvolti personali (significati): essa non trattiene solamente cronologie o eventi temporali, ma i profondi segni psichici di esperienze vissute direttamente attraverso il corpo ed i sensi fisici. Il percorso autobiografico associa il momento dell’ascolto e della riflessione (rammemorare) con l’attività dell’interpretazione (ermeneutica: comprendere meglio, chiarire). Il “capire meglio” diventa un atto formativo (sapere sondare livelli profondi di cui non si è totalmente consapevoli), un nuovo percorso costruttivo e progettuale. La metodologia autobiografica consente alla nostra mente di attivarsi in maniera completa, attingendo alle possibilità del pensiero creativo, complesso e divergente: attraverso la risignificazione e il ripescaggio la mente riflette ed interpreta, riuscendo così ad arrivare a spinte generative e a risposte euristiche. Una pratica formativa che è autocomprensiva, critica e – soprattutto – capace di sviluppare la sensibilità ed il sapere. Questa metodologia costruisce un sapere che, partendo dall’esperienza dei propri vissuti (tramite l’educazione dei sensi o attraverso i sensi), risulta estetico e cognitivo allo stesso tempo. L’autobiografia è una rilettura altamente formativa del proprio vissuto esperenziale, che consente di riappropriarci e di ri-progettare i nostri caratteri fondamentali (specificità, ricerca dell’identità, peculiarità). L’interpretazione (ermeneutica) aiuta a “comprenderci meglio”, a conoscersi meglio, e, quindi, ad indirizzarci con maggiore consapevolezza verso una fase progettuale che comporta un cambiamento/evoluzione di noi stessi e, di conseguenza, del nostro rapporto con gli altri. 5 • Bibliografia generale: Clair J., ( a cura di), Identità e Alterità, figure del corpo 1895/1995, cat. 46.Biennale di Venezia, Marsilio, Venezia, 1995. Clair J., Critica della modernità, Allemandi, Torino, 1984. Edwards B., Disegnare ascoltando l’artista che è in noi, Longanesi, Milano, 1987. Clark K., Il nudo, Neri Pozza, Venezia, 1995. Caroli F., Storia della Fisiognomica, arte e psicologia da Leonardo a Freud, Leonardo Arte, Milano, 1998. Caroli F., ( a cura di ), L’anima e il volto, ritratto e fisiognomica da Leonardo a Bacon, cat. della mostra, Milano, Electa, Milano, 1998. Galimberti U., Il Corpo, Feltrinelli, Milano, 1994. Lolli A., Zocchetta M., Peretti R., Struttura Uomo, manuale di anatomia artistica, Neri Pozza, Vicenza, 1998. Morelli A.G., Anatomia per gli artisti, F.lli Lega, Faenza, 1983. Barcsay J., Anatomia per l’artista, Garzanti, Milano, 1985. Vergine L., (a cura di), Il bello e le bestie. Metamorfosi, artifici e ibridi dal mito all’immaginario scientifico, cat. della mostra, Rovereto 2004/05, Skira, Milano, 2004. Olmi G., (a cura di), Rappresentare il corpo, arte e anatomia da Leonardo all’Illuminismo, cat. della mostra, Bologna 2004, Artificio Skira, Firenze, 2004. Fossati P., Autoritratti, specchi e palestre. Figure della pittura italiana del Novecento, Mondatori, Milano,1998. Poli F., Arte contemporanea, le ricerche internazionali dalla fine degli anni ’50 a oggi, Mondatori Electa, Milano, 2007. Riout D., L’Arte del ventesimo secolo, protagonisti, temi ,correnti, Einaudi, Torino, 2002. Sarsini D., Percorsi dell’autobiografia tra memoria e formazione, Ed. Unicopli, Milano, 2005. ( Bibliografia di ricerca: verrà consigliata durante il corso in relazione ai percorsi individuali). 6