Scuola di Specializzazione Interateneo per la Formazione degli Insegnanti della Scuola Secondaria del Veneto IX ciclo - indirizzo SAT – a.a. 2008/2009 Progettazione di un’ unità di apprendimento: “Le travi reticolari” Abilitazione: A016-Relatrice: Valentina Salomoni-SVT: Carlo Sasso Specializzanda: Michela Antonello, Matr. R11270 1 TITOLO DELL’UNITA’ DI APPRENDIMENTO: “Le travi reticolari” Abstract Si propone con questo elaborato un esempio di “Progettazione di un’unità di apprendimento” per la DISCIPLINA di Costruzioni, Disegno e Tecnologia delle Costruzioni-A016 destinata alla CLASSE 3° di una Scuola Secondaria Superiore per Geometri. Il lavoro che si pone come un esercizio di analisi, ricerca e rielaborazione, riguarda in particolare un tema della disciplina di COSTRUZIONI. La programmazione del percorso di apprendimento progettato: un unità di apprendimento-“Le travi reticolari”, fa riferimento alle indicazioni ministeriali per quanto riguarda in particolare i contenuti, i prerequisiti e gli obiettivi di apprendimento e le correlazioni multidiscilinari. Indice 1. Finalità. 2. Collocazione curricolare. 3. Collocazione temporale dell’Ud.A e Programmazione annuale. 4. Collegamenti multidisciplinari. 5. Articolazione temporale dell’Unità di apprendimento. 6. Obiettivi didattici. 7. Prerequisiti. 8. Contenuti. 9. Metodologie adottate. 10. Tempi e modi. 11. Sviluppo dell’intervento didattico. 12. Controllo dei processi di insegnamento/apprendimento. 13. Modalità di Verifica-Valutazione 13.1. Verifica formativa. 13. 2. Modalità di valutazione-verifica formativa. 13.3. Verifica sommativa 13.4. Modalità di valutazione-verifica sommativa. 14. Livelli di valutazione. 15. Interventi di recupero. Bibliografia 2 1. Finalità L’intervento didattico si pone l’obiettivo di trasmettere allo studente le principali conoscenze e competenze relative alle travi reticolari, portandolo a conoscere e a saper classificare le specifiche tipologie di travi e e a riconoscerne anche gli archetipi e la loro concezione strutturale nella storia. Alla fine del percorso le competenze acquisite dovrebbero portare gli alunni a : riconoscere il modello reticolare strettamente indeformabile; a saper applicare il metodo grafico e analitico dell’equilibrio dei nodi e a saper determinare lo schema interpretativo di una trave reticolare con il posizionamento di puntoni e tiranti. 2. Collocazione curricolare Il contesto scolastico Il tipo di scuola in cui si intende proporre il seguente intervento didattico l’Istituto Tecnico per Geometri. • Tale intervento didattico si colloca all’interno della disciplina di Costruzioni, Disegno e Tecnologia delle Costruzioni. • Le ore curricolari previste per settimana per la disciplina di Costruzioni sono 4. Quindi in totale 132 ore annuali. La classe in cui si intende operare con l’unità di apprendimento”Le travature reticolari” è la 3° dell’Istituto Tecnico per Geometri. 3. Articolazione temporale dell’Unità di apprendimento PROGRAMMAZIONE ANNUALE L’orario settimanale riferito alla Classe 3° della Scuola Secondaria di Secondo grado, è di 4 ore settimanali destinate a Costruzioni. Si prevedono quindi i tempi necessari per sviluppare il programma nella tabella qui sotto riferita all’ intera progranmmazione dell’anno scolastico,in moduli e unità di apprendimento. COSTRUZIONI Tempi/Moduli 1Quadrimestre Modulo A U.A. Contenuti U.d.A 1 Le forze - Forze e momenti. - I vettori. - Somma e differenza di vettori. Ud A.2 - La coppia. SETTEMBRE OTTOBRE 3 Sistemi di forze: Il calcolo analitico OTTOBRE Ud.A 3. Sistemi di forze. Il calcolo grafico NOVEMBRE Modulo B Geometria delle masse DICEMBRE GENNAIO Ud.A 1 Sistemi di masse e massa totale U.d A.2 Baricentro U.da A3 Inerzia - Momento di un vettore rispetto a un punto P. - Teorema di Varignon. - Momento di una coppia. - Scomposizione di vettori. - Scomposizione di coppia. - Poligono funicolare. - Sistema di vettori con risultante nullo. - Sistema di vettori con risultante e momento risultanti nulli. - Vettori paralleli. - Sistemi di masse. - Massa totale. - Lunghezza delle linee. - Area delle sezioni. - Risultante dei carichi distribuiti. - Baricentri di figure piane. - Il momento statico. -Baricentro di una spezzata. - Baricentro di un triangolo. -Baricentro di un quadrilatero irregolare. -Baricentri di figure piane scomponibili in rettangoli e rettangoli. -I momenti del secondo ordine: il momento d’inerzia assiale. -Il momento d’inerzia polare e centrifugo (definizioni). -Il teorema di trasposizione. -Il baricentro dei momenti statici o centro relativo. -I sistemi continui. Momenti d’inerzia di figure piane. -Figure scomponibili in rettangoli, triangoli e cerchi. 2° Quadrimestre Modulo C L’equilibrio statico Ud.1 I vincoli FEBBRAIO MARZO U.d 2 Reazioni vincolari degli elementi isostatici Ud.3 Le travi reticolari APRILE Modulo D MAGGIO Ud. 1 Le caratteristiche di Sollecitazione Equilibrio delle forze. L’equilibrio dei corpi. - I vincoli. - Le strutture isostatiche, iperstatiche e labili: il computo dei vincoli. - Condizioni di equilibrio. -Elementi rigidi: - Sistema di equilibrio; -Sistema di riferimento. -elementi articolati: -metodo della risoluzione in serie; -metodo delle equazioni ausiliarie. - Il modello reticolare. Definizione di Puntoni e tiranti. - Tipologie di travi reticolari. - Il controllo dell’indeformabilità dei corpi reticolari. - Corpo reticolare indeformabile-corpo reticolare deformabile. - Calcolo delle tensioni delle aste mediante il “Metodo dei nodi”. -Esempio di risoluzione di una trave reticolare in forma “analitica”. - Esempio di risoluzione di una trave in forma grafica - Le caratteristiche di sollecitazione: M, N, T. Travi isostatiche ad asse rettilineo. I diagrammi delle caratteristiche di sollecitazione. La costruzione grafica della parabola. La trave appoggiata. La trave a mensola. La trave ad asse inclinato. La ricerca del momento massimo. 4 La trave Gerber. 4. Collegamenti multidisciplinari L’intervento didattico prevede come collegamenti multidisciplinari la trattazione di alcuni argomenti riferiti alla disciplina di Storia dell’Architettura e a quella di Materiali-Tecnolgia e Progettazione delle Costruzioni che verranno progettati in parallelo con quelli dell’unità di apprendimento “Le travi reticolari” , relativi alla disciplina di Costruzioni . Dall’analisi dei programmi ministeriali all’interno della stessa disciplina di Tecnologia e Progettazione i contenuti trattati nei moduli di Storia dell’Architettura e materiali sono quelli qui sotto indicati: Per quanto riguarda la Storia dell’Architettura i programmi ministeriali propongono la trattazione dei seguenti argomenti: Relativamente alla classe 3 Geometri per la disciplina di Storia dell’Architettura: Storia dell’Architettura1: Modulo A -Storia dell’ Architettura Greca e Romana. Modulo B-Storia dell’Architettura Romanica. Modulo C-Storia dell’ Architettura Gotica. • Relativamente alla classe 4° Geometri per la disciplina di Storia dell’Architettura: Storia dell’Architettura 2: Modulo A- Architettura Rinascimentale. ModuloB–Architettura Barocca. Modulo C-Interventi urbanistici del 500-600-700. • Relativamente alla classe 3°Geometri per la disciplina di Tecnologia- Materiali da costruzione: U.dA 1. Pietre: Proprietà fisiche, caratteristiche tecnico costruttive, requisiti di lavorazione e impiego. Ud.A 2. Mattoni: Proprietà fisiche, caratteristiche tecnico costruttive, requisiti di lavorazione e impiego. Ud.A 3.Pietre artificiali: Proprietà fisiche, caratteristiche tecnico costruttive, requisiti di lavorazione e impiego. Ud.A 4. Le travi in Legno: Proprietà fisiche, caratteristiche tecnico costruttive, requisiti di lavorazione e impiego. Ud.A 5: Calcestruzzi: problemi della confezione, del trasporto, della posa in opera, controlli in laboratorio ed in cantiere. U.d A 6: Acciai da costruzione di produzione industriale, acciai da cemento armato e per carpenteria metallica, tipi di profilati, caratteristiche di resistenza e lavorabilità. 5 Gli approfondimenti verranno svolti durante le ore di “Storia dell’Architettura” e di “TecnologiaMateriali” e saranno progettati come delle unità di apprendimento che verteranno su: • Le capriate in legno: storia del calcolo e della concezione strutturale. • Gli archetipi delle strutture reticolari: Da Apollodoro al Palladio ai ponti dell’Ottocento, dal legno all’acciaio. Questa scelta si propone perché gli studenti approfondiscano i contenuti, proposti durante il corso di Costruzioni, collegandoli ai sistemi costruttivi nella Storia dell’ Architettura e ai Materiali che li rappresentano. Sarà anche un tentativo di dare continuità ad un percorso che spesso risulta disomogeneo e lacunoso nel passaggio da un anno scolastico ad un altro, soprattutto per quanto riguarda la Storia dell’Architettura. Con quest’intervento invece si rafforzano dei contenuti trattati durante il 3°anno e se ne anticipano degli altri da trattare durante il 4° anno. 5. Articolazione temporale dell’Unità di apprendimento-Sintesi L’intervento è stato pensato come un’ unità di apprendimento dal titolo: ” Le travi reticolari” e si colloca all’interno di un modulo da sviluppare durante il secondo quadrimestre, articolato in questo modo con gli opportuni collegamenti multidisciplinari: Disciplina Unità di apprendimento Tempi Unità di apprendimento 3 :”Le travi reticolari” 2° Quadrimestre Aprile 6 ore Unità di apprendimento 3:” Le capriate in legno: storia del calcolo e della concezione strutturale”. 2° Quadrimestre Aprile-Maggio Costruzioni Storia dell’Architettura 1 Modulo -C- 1 ora Unità di apprendimento 4: ”Gli archetipi delle strutture reticolari”. 2° Quadrimestre Aprile-Maggio 2 ore Tecnologia delle costruzioni-Materiali Unità di apprendimento 4: Le travi in Legno: Proprietà fisiche, caratteristiche tecnico costruttive, requisiti di lavorazione e 2° Quadrimestre Aprile-Maggio 3 ore impiego. 6. Obiettivi didattici Conoscenze 6 • Conoscere gli elementi reticolari. • Conoscere il modello reticolare del sistema di bielle. • Conoscere le reazioni esterne e gli sforzi nelle aste. • Conoscere il metodo dell’equilibrio dei nodi: -risoluzione analitica; -risoluzione grafica. Capacità • Saper riconoscere un corpo reticolare. • Saper distinguere le aste tese e le aste compresse. • Saper riconoscere un corpo reticolare indeformabile. • Saper riconoscere un corpo reticolare deformabile. Competenze • Saper determinare la direzione degli sforzi nelle aste. • Saper eseguire l’analisi statico cinematica di una struttura reticolare indeformabile. • Saper applicare il metodo analitico dell’equilibrio dei nodi. • Saper determinare lo schema interpretativo di una trave reticolare con il posizionamento di puntoni e tiranti. 7. Prerequisiti I prerequisiti necessari per la comprensione dell’Unità di apprendimento, risultano: Conoscenze • Conoscere i principi generali della statica (forza, spostamento, vincoli). • Conoscere i principali contenuti della Geometria delle Masse. • Conoscere le forze, i vincoli. • Conoscere le reazioni vincolari e l’equilibrio statico. • Le reazioni vincolari degli elementi isostatici. Capacità • Saper rappresentare un vettore. • Saper eseguire operazioni con i vettori. • Saper risolvere problemi elementari di Geometria delle Masse. • Saper rappresentare graficamente le forze, i vincoli e le reazioni vincolari. Competenze • Saper descrivere un vettore e comprendere il suo significato. 7 • Saper descrivere i concetti fondamentali della Geometria delle Masse. • Saper descrivere la rappresentazione grafica di forze, vincoli e reazioni vincolari. Si specifica che non si intende fare una verifica dei prerequisiti in quanto questi sono già stati valutati in precedenti unità di apprendimento. Si procederà a richiamare e rafforzare quanto appreso nell’unità precedente con una lezione frontale dialogata con la quale si faranno degli esampi riguardanti in particolare: le reazioni vincolari e l’equilibrio statico; le reazioni vincolari degli elementi isostatici. 8. Contenuti L’intervento didattico proposto riguarda lo studio degli elementi reticolari e sarà volto a mostrare gli elementi reticolari nella realtà costruttiva, analizzando nello specifico i seguenti contenuti: • Il modello reticolare. • Definizione di Puntoni e tiranti. • Tipologie di travi reticolari. • Il controllo dell’indeformabilità dei corpi reticolari. • Corpo reticolare indeformabile-corpo reticolare deformabile • Analisi statico cinematica di una struttura reticolare indeformabile. • Calcolo delle tensioni delle aste mediante il “Metodo dei nodi”. 1. Esempio di risoluzione di una trave reticolare in forma “analitica”. 9. Metodologie adottate Lezione frontale partecipata: • La lezione viene condotta determinando in una prima fase l’argomento che si andrà a spiegare ed esplicitando gli obiettivi, condividendo poi i saperi preesistenti prima di passare al corpo dell’esposizione che dovrà avere uno sviluppo ordinato e coerente. • L’uso degli esempi servirà a chiarire l’argomento trattato e la partecipazione delllo studente servirà ad apportare idee, richieste di chiarimenti, esposizioni ed esperienze personali ed esercizi applicativi individuali . Si procederà anche attraverso la presesentazione di un supporto multimediale (Power Point) che aiuterà la chiarezza espositiva. 10. Tempi e modi 8 L’intervento didattico proposto avrà l’articolazione riportata nella tabella sottostante. Illustrazione dettagliata delle fasi dell’Unità di apprendimento Luogo/ attività/ tempi Metodologie Materiali e supporti didattici Ruolo docente Ruolo studente In classe Fase 1 Lezione frontale partecipata. - file powerpoint; - libro di testo; Il docente proietta le immagini delle diapositive in power point, sullo schermo, cercando di coinvolgere gli studenti con una lezione dialogata. Gli studenti prendono visione dei contenuti delle diapositive e prendono appunti sul quaderno. Rispondono alle domande del docente in base alle loro conoscenze pregresse(prerequisiti). Lezione frontale partecipata. - file powerpoint; - libro di testo. Il docente proietta le immagini delle diapositive in power point, sullo schermo, cercando di coinvolgere gli studenti con una lezione dialogata. Il docente fa una dimostrazione alla lavagna di una risoluzione di esercizio sull’esempio di quello precedentemente mostrato nelle diapositive. Propone la verifica da svolgere in classe in un ora. Fornisce le fotocopie a ciascun alunno con copia della verifica da risolvere. Gli studenti prendono visione dei contenuti delle diapositive e prendono appunti sul quaderno. Rispondono alle domande del docente in base alle loro conoscenze pregresse. - file powerpoit; - libro di testo. Il docente proietta le immagini delle diapositive in power point, sullo schermo, cercando di coinvolgere gli studenti con una lezione dialogata Gli studenti prendono visione dei contenuti delle diapositive e prendono appunti sul quaderno. Rispondono alle domande del docente in base alle loro conoscenze pregresse. - Lezione frontale partecipata. Fogli bianchi, calcolatrice,libro di testo. Il docente esegue un esecizio alla lavagna. Gli studenti prendono appunti sulla risoluzione dell’esercizio fornita dal docente. In classe -Verifica sommativa Fogli bianchi calcolatrice ; -fotocopie fornite dal docente. Il docente fornisce le fotocopie a ciascun alunno con copia della verifica da risolvere. Gli studenti eseguono la verifica. Definizione delle strutture reticolari. Il modello reticolare. Definizione di Puntoni e tiranti. Tipologie di travi reticolari. 1 ora In classe Fase 2 -Il controllo dell’indeformabilità dei corpi reticolari. -Corpo reticolare indeformabile-corpo reticolare deformabile. -Analisi statico cinematica di una struttura reticolare indeformabile. 1 ora In classe Fase 3 Verifica formativa Verifica formativa Analisi statico cinematica di una struttura reticolare indeformabile. 1 ora In classe Fase 4 - Calcolo delle tensioni delle aste mediante il “Metodo dei nodi”. -Esempio di risoluzione di una trave reticolare in forma “analitica”. 1 ora In classe; Fase 5 -Esercizio assegnato dal docente. (Metodo dei nodi –in forma analitica). 1 ora In classe; Fase 6 Verifica sommativa 1 ora - Lezione frontale partecipata. -Fogli bianchi calcolatrice ; -fotocopie fornite dal docente. Gli studenti eseguono la verifica. 9 11. Sviluppo dell’intervento didattico Fase 1 Le strutture reticolari Molto diffuse nella realtà costruttiva,realizzate in legno, acciaio o cemento armato, le strutture reticolari hanno il vantaggio di coprire notevoli luci con caratteristiche di grande leggerezza. Un corpo reticolare è in generale costituito da un insieme di aste collegate tra loro in corrispondenza dei nodi in modo da formare un insieme indeformabile. Corpi reticolari strettamente indeformabili che si comportano quindi come corpi rigidi, concorrono a formare elementi reticolari rigidi o articolati. 10 Il modello reticolare Si dice corpo reticolare un corpo costituito da un insieme di aste collegate tra loro in corrispondenza di punti detti nodi. Lo studio, qui limitato ai corpi piani, fa riferimento ad un particolare modello reticolare che può essere chiamato modello del sistema di bielle. Esso si basa su alcune ipotesi semplificative: • I nodi sono considerati cerniere perfette. • Le aste sono caricate solo da forze concentrate in corrispondenza delle cerniere stesse . Le aste sono scariche: le forze esterne (carichi e reazioni vincolari) agiscono solo nei nodi. Le strutture reticolari possono essere: • rigide se formate da un unico corpo reticolare. • articolate se formate da più corpi reticolari, collegati da cerniere interne. Il calcolo può essere condotto imponendo le sole condizioni di equilibrio in tutti i casi in cui l’elemento: • sia formato da corpi reticolari strettamente indeformabili; • sia isostatico. Definizione di puntoni e tiranti Le reazioni interne degli elementi reticolari sono chiamate tensioni delle aste. Le aste sono bielle e nella maggior parte dei casi, sono ad asse rettilineo. Di conseguenza: La direzione delle reazioni interne, ossia la direzione degli sforzi delle aste, coincide con quella delle aste stesse. 11 Fd Fc b Fc a f c d Fd g Fd Fc Asta compressa c Fd Fc d Fd Asta tesa Fig. 1 Come si può notare con riferimento alla figura 1, supponiamo di separare dalla trave reticolare le due aste c e d : compariranno le forze che le aste stesse e il resto della trave si trasmettono reciprocamente attraverso i nodi. Le aste separate dalla trave sono soggette alle forze Fc che rappresentano gli sforzi trasmessi dai nodi alle aste. Per l’ equilibrio dell’asta c sappiamo che i due sforzi Fc trasmessi all’asta dai due nodi devono avere intensità uguale e opposta. • Gli sforzi Fc comprimono l’asta: l’asta c compressa si dice puntone. Contemporaneamente la trave privata dell’asta d è soggetta alle azioni della forza Fd che rappresentano gli sforzi trasmessi dalle aste ai nodi. • Gli sforzi Fd tendono l’asta: l’asta d tesa si dice tirante. Quindi con riferimento alla trave, si dice che un’asta è compressa quando lo sforzo entra nel nodo, che è tesa quando lo sforzo esce dal nodo. Convenzionalmente, si usa attribuire segno positivo agli sforzi di trazione e segno negativo a quelli di compressione. 12 Tipologie di travi reticolari • A falde inclinate Capriata semplice Capriata con saettoni Capriata inglese Capriata Polonceau Trave a Shed Le capriate più comuni sono i tipi di Inglese e Polonceau. Capriata Inglese La capriata inglese è una capriata relizzata con una struttura reticolare composta da correnti superiori inclinati, da un corrente inferiore orizzontale e da aste di parete consistenti in montanti ortogonali al corrente inferiore e diagonali disposti in modo alternato in modo da risultare compressi. Capriata Polonceau La capriata tipo Polonceau, è una capriata realizzata con una struttura reticolare composta da 2 correnti superiori inclinati, su questi correnti si realizzano poi due strutture reticolari aventi la geometria di una coapriata inglese disposte con il colmo verso l’interno della capriata stessa e collegati tra loro da un elemento teso che costituisce la parte centrale del corrente inferiore. 13 • A correnti paralleli Trave Mohniè Trave Howe Trave Neville Capriata Mohniè La capriata tipo “Mohniè” è una capriata realizzata con una struttura reticolare composta da un corrente superiore orizzontale o poco inclinato, da un corrente inferiore orizzontale e da aste di parete consistenti in montanti ortogonali al corrente inferiore e diagonali disposti in modo da risultare tesi. Una variazione di questa tipologia di trave avviene qualora il corrente superiore non sia orizzontale ed i montanti possono essere soggetti a caratteristiche di sollecitazione diverse da quelle del caso di corrente superiore orizzontale. Si parla in questo caso di: Capriata tipo Mohniè a falde inclinate. 14 Fase 2 Controllo dell’indeformabilità dei corpi reticolari 6 5 Un corpo reticolare è indeformabile quando si comporta come un corpo rigido e ha quindi lo stesso numero di gradi di libertà: NL=3 Per collegare rigidamente i primi tre nodi 1,2,3 sono sufficienti 3 aste. 3 4 Per collegare rigidamente i tre nodi successivi 4,5,6 occorre aggiungere ogni volta almeno due aste. 2 1 2 1 Collegati i primi 3 nodi, per collegare gli altri nodi occorrono altre 2(n-3) aste. Si può quindi affermare che per collegare rigidamente i primi tre nodi , per collegare gli altri n-3, nodi, occorrono altre 2(n-3) aste. Di conseguenza, per collegare rigidamente n nodi, occorre un numero minimo di a di aste pari a: a=3+2(n-3)=3+2n-6=2n-3 • Il numero di aste sufficiente a collegare in modo rigido gli n nodi di un corpo reticolare è: a=2n-3 (1) 15 Struttura reticolare indeformabile Asta sovrabbondante sosovrabbondante campo iperstatico campo labile n=10 a=2n-3 = 17 Consideriamo una struttura reticolare indeformabile, avente un numero di aste e di nodi pari a n=10; a =2n-3=17. Sappiamo che il numero di aste strettamente sufficiente a collegare in modo rigido gli n nodi di una struttura reticolare è: a=2n-3 Ma questa condizione non è sufficiente a garantire l’indeformabilità: è anche necessario controllare che la disposizione delle aste sia efficace. Struttura reticolare deformabile n=10 a=2n-3=17 Infatti come si può notare in questa struttura il numero di nodi n è sempre uguale a 10 e il n di aste è 17, ma in questo caso la disposizione delle aste non è efficace e la struttura risulta labile. 16 Analisi statico-cinematica Consideriamo una sturttura reticolare indeformabile • Consideriamo lo schema della struttura assegnata come una struttura costituita da un solo tronco o reticolo indeformabile. • Con riferimento al tronco costituito da a aste e n nodi se risulta: ak > ak=2nk-3 • Le aste ik= ak- ak rappresentano il grado di indeterminazione statico”interno” della travatura reticolare o aste sovrabbondanti (che si calcola per ogni tronco). iT = ik1 + ik2 + ik3 + ikn • Si determinano poi il grado di labilità l della struttura e il grado di indeterminazione statico che indicheremo con i*. La conoscenza di quest’ultimo consente di valutare il grado di indeterminazione statico i della struttura reticolare: i = iT+ i* 17 Esempio 1 B C D E A F G L I H La struttura assegnata può immaginarsi composta da due tronchi 1 e 2, rappresentati rispettivamente dai reticoli indeformabili ABDI e DFGH, collegati per mezzo di una cerniera in D e aventi i valori: a1=10, n1= 6 a2=7, n2= 5 ; Per lo schema 1-2 si ha: l=0, i *= 0 dove l è il grado di grado di labilità della struttura e il grado di indeterminazione statico che abbiamo indicato con i*. Sapendo che: i1= Quindi: a1-a1=10-9 =1 e i2= a2-a2= 7-7= 0 iT=i1+i2=1 In definitiva risulta : l = 0, i = iT+ i* = 1 La struttura è 1 volta iperstatica. 18 Fase 4 Calcolo delle tensioni delle aste Presentiamo uno dei metodi fondamentali per il calcolo degli sforzi delle aste di travature reticolari che ricorduiamo sono: • Il metodo dei nodi. • Il metodo delle sezioni (Ritter). Il metodo dei nodi Tale metodo permette di determinare lo sforzo normale di una generica asta richiedendo su ciascun nodo il soddifacimento della condizione di equivalenza a zero delle forze ivi agenti e , quindi ivi concorrenti. Pertanto, in tal caso è sufficiente che risulti: R=0 Dove con R si indica la risultante delle azioni esterne attive e reattive applicate sul singolo nodo. Il problema si risolve imponendo le condizioni di equivalenza a zero delle forze agenti sul nodo canonico ( nodo nel quale concorrono due aste aventi sforzo assiale non ancora determinato) in forma analitica. In tal caso conviene assegnare verso positivo (uscente dal nodo) alle azioni che le aste esercitano sul nodo ed imporre su ciascun nodo canonico la condizione R=0 con riferimento a due direzioni mutuamente ortogonali, ad esempio una orizzontale e l’altra verticale. Così facendo le aste cui corrispondono valori negativi degli sforzi sono puntoni, in caso contrario, sono tiranti. Tale tecnica dev’essere poi via via utilizzata per ogni nodo, tenendo conto del segno dello sforzo precedentemente calcolato dalle diverse aste. Quindi con riferimento al problema in esame, che vedremo nell’esempio qui riportato, occorre innanzitutto valutare le reazioni vincolari.Per semplicità di calcolo, i moduli delle forze F1 e F2 Si assumono rispettivamente pari a F e 2F. 19 Fase 5 Esempio 2 Risoluzione in forma analitica F B C 2F D Ha AA G Va z E Ve yy Assegnato un verso positivo (uscente dal nodo) alle azioni che le aste esercitano sul nodo ed imponiamo su ciascun nodo canonico la condizione R=0. Ci riferiamo a due posizioni mutuamente ortogonali(verticale e orizzontale). Le aste cui corrispondono valori negativi degli sforzi sono puntoni. Quelle cui corrispondono valori positivi sono tiranti. Calcoliamo le reazioni vincolari Ricordiamo le equazioni cardinali della statica: ∑ FY=0 ∑ Fz=0 ∑ Mx=0 Procederemo poi risolvendo ogni nodo con due sole equazioni di equilibrio. Ciò posto,avremo: F - Va+Ve=0, 20 Ha- 2F=0, 2Fl -Fl-Ve2l=0, Che risolte forniscono: Ha=2F, Va=3/2F, Ve=F/2 Calcolate le reazioni vincolari è ora possibile applicare per via analitica il metodo dei nodi. Nodo E VE - NED = 0 - NEG=0, Da cui: NED=VE= F /2 , NEG=0 NED NEG VE L’asta ED è pertanto un tirante, L’asta EG è scarica. Nodo D NDC 2F NDG NDE=F/2 NDGsenα+F/2 = 0 - NDGcosα- NDC- 2F=0, E quindi: NDG= - √2 /2 F , NDG= -3 /2F α =π/4 Le aste DG e DC pertanto Sono puntoni 21 Nodo C F NCB NCD= -3/2F -N CB- 3/2F= 0 F+NCG=0 , Da cui: NCB= - 3/2 F , NCG= - F NCG Le aste CB e CG sono puntoni Nodo B NBC= -3/2F NBG NBA NBGcosα+NBA= 0 NBGsen α - 3/2F=0 Da cui: NBG= 3 √2/2F , NBA= 3/2 F α =π/4 L’asta AB è un puntone, l’asta BG è un tirante. 22 Nodo A L’unica incognita è rappresentata dallo sforzo normale nell’asta AG, quindi: NAG+2F=0 NAB= -3/2F HA=2F NAG Da cui: VA=3/2F NAG= - 2F L’asta AG è un puntone Nodo G NGC= - F NGD= - √ 2 F 2 NGB= 3 √2 F 2 Verifichiamo i risultati ottenuti considerando le azioni agenti sul nodo G. Posto R=0: -NGB √2 /2 - NGC - NGD √2 /2 =0 (1a) NGA= -2F G NGE=0 -NGA - NGB √ 2/2 - NGD√2/2 NGE = 0 (1b) 23 Quindi la sostituzione nelle 1a e 1b dei valori precedentemente calcolati dimostrano che le stesse equazioni rappresentano delle identità,che attestano quindi la bontà dei risultati conseguiti. B P C P D P T P P T A A P GG S E Scriviamo quindi a seconda dei risultati ottenuti lo schema interpretativo della trave con le aste corrispondenti con P che indica puntone,T,tirante, S un’asta scarica. 12. Accertamento delle competenze e controllo dei processi di insegnamento/apprendimento Tempi Fase 3 1 ora Strumenti e modalità di verifica Verifica formativa Obiettivi di apprendimento Conoscenze: Conoscere gli elementi reticolari. Conoscere il modello reticolare del sistema di bielle. Conoscere le reazioni esterne e gli sforzi nelle aste. Capacità: Saper riconoscere un corpo reticolare. Saper distinguere le aste tese e le aste compresse. 24 Fase 6 1 ora Verifica sommativa Obiettivi di apprendimento: Competenze: -Saper eseguire l’analisi statico cinematica di una struttura reticolare indeformabile. -Saper applicare il metodo analitico dell’equilibrio dei nodi. -Saper determinare lo schema interpretativo di una trave reticolare con il posizionamento di puntoni e tiranti. 13. Modalità di Verifica-valutazione 13.1. Verifica formativa 1. Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false Contrassegna le affermazioni che ritieni corrette( ogni domanda può ammettere più di una risposta ) 2. Un elemento strutturale isostatico a. Nel piano tutti gli elementi strutturali hanno 3 gradi di libertà. b.Le cerniere interne sottraggono sempre due gradi di libertà. c.Per impedire i movimenti rigidi occorre un grado V F a. Può essere articolato. V F b. E’ sempre equilibrato. V F c. Ha sempre tre gradi di libertà. di vincolo esterno almeno pari al grado di libertà. d.Nella realtà esistono solo tre tipi di vincolo. V F e.La biella è un vincol doppio. V F f.Il sistema di equilibrio è sempre formato da tre V F equazioni. g.Il sistema di equilibrio può essere scritto solo V F per gli elementi isostatici. h.Il sistema di equilibrio calcola le reazioni V F vincolari solo se l’elemento è isostatico. Punteggio 1.Totale punteggio max…8…… ottenuto…….. d. Ha sempre tre gradi di vincolo esterno. 3. In un elemento articolato si può scrivere il sistema di equilbrio a. Per l’intero elemento strutturale. b. Per tutti i corpi rigidi. c. Solo per uno dei corpi rigidi componenti. d. Al massimo per tre corpi rigidi componenti. 2-3 Totale punteggio max …8… Punteggio ottenuto Contrassegna le affermazioni che ritieni corrette( ogni domanda può ammettere più di una risposta ) 4. Le reazioni vincolari di un elemento strutturale simmetrico e 6. Con il solo sistema di equilibrio si possono determinare le simmatricamente caricato sono reazioni vincolari a. Verticali . b. Simmetriche. c. Uguali. d. Nulle. 5. Le reazioni vincolari di un elemento strutturale simmatrico a. Di tutti gli elementi strutturali. b. Degli elementi labili. c. Degli elementi isostatici. d. Degli elementi iperstatici. 7. Gli elementi reticolari . sono: a. Verticali b. Simmatriche c. Uguali d. Nulle 4-5 Tot. punteggio max ..4…… Punteggio ottenuto.... a. Possono essere rigidi o articolati. b. Possono essere isostatici o iperstatici. c. Si risolvono sempre con l’equilibrio. d. Si risolvono con il solo equilibrio se sono isostatici. 6-7 Tot. punteggio max …8… Punteggio ottenuto…….. 13.2. Modalità di valutazione relativa alla verifica formativa Ad ogni risposta corretta si assegna un punteggio pari a 2 punti. Ad ogni risposta sbagliata: 0 punti. 25 Soluzioni: Affermazioni vere: 1,a,d,f,h. Affermazioni corrette: 2,a,b; 3,a,b; 4,c;5,b; 6,a;7,a,b,d; Griglia di valutazione: Domande 1. 2 3 4 5 6 7 Punteggio max. 8 4 4 2 2 2 6 Tot max X=xpunt.parzialex10/28 28 Indicatori -Comprensione della consegna -Correttezza. -Completezza. -Uso corretto della simbologia Rigore formale. Conoscenza e utilizzo del linguaggio specifico della disciplina. 13.3. Verifica sommativa Verifica-3° Istituto Geometri- 2°Quadrimestre- In uscita NOME…………………………………………….. CLASSE………………………………………….. COGNOME……………………………………… Esercizio N 1: Effettua l’analisi statico-cinematica della seguente struttura Totale punteggio max ……4……….. Punteggio ottenuto………………………. 26 Esercizio N 2 : Effettua il calcolo delle tensioni delle aste della seguente struttura, mediante il metodo dei nodi. Punteggio ottenuto………………………. Totale punteggio max …..6……….. Valutazione……………………… Totale punteggio massimo 10 Totale punteggio ottenuto 13.4. Modalità di valutazione relativa alla verifica sommativa ELEMENTI DI VALUTAZIONE Esecuzione dell’Esercizio 1 INDICATORI E RELATIVI PUNTEGGI L’esecuzione dell’esercizio è eseguita correttamente ed esaurientemente in ogni sua parte. L’esecuzione è sufficientemente corretta secondo la teoria di riferimento e riporta formule quasi sempre corrette ma in maniera superficiale. L’esecuzione dimostra una scarsa conoscenza della teoria di riferimento e le formule riportate non sono corrette. L’esecuzione dimostra una non conoscenza della teoria di riferimento e delle procedure. 3-4 punti 2 punti 1 punto 0 punti 27 Esecuzione dell’ Esercizio 2 L’esercizio è eseguito correttamente in ogni sua parte. Ottima conoscenza della teoria di riferimento e delle procedure, si riportano formule in maniera precisa e corretta. L’esercizio è stato svolto correttamente con buona conoscenza della teoria di riferimento e delle procedure. A volte le formule riportate non sono sempre accompagnate dalle grandezze di riferimento. L’esecuzione è sufficientemente corretta, le procedure sono applicate in maniera abbastanza corretta . Le formule riportate sono quasi sempre corrette ma in maniera superficiale. L’esecuzione dimostra una scarsa conoscenza della teoria di riferimento. Le procedure applicate non sono corrette e le formule riportate non sono corrette. L’esecuzione dimostra una non conoscenza della teoria di riferimento e delle procedure. 5-6 punti 4 punti 3 punti 1-2 punti 0 punti 14. Livelli di valutazione (relativi alle verifiche) Livello 0-4(decimi) 5(decimi) 6(decimi) Livello di sufficienza 7(decimi) 8(decimi) 9-10(decimi) Descrizione della prestazione Mancato raggiungimento degli obiettivi previsti,esecuzione non accettabile di procedure. Conoscenza/applicazione frammentaria di lessico/procedure. Conoscenza essenziale e applicazione accettabile di procedure previste. Conoscenza discreta e applicazione rigorosa anche se poco approfondita delle procedure previste. Conoscenza organica e applicazione soddisfacente delle procedure previste. Conoscenza consistente e applicazione coerente delle procedure previste anche con capacità di rielaborazione personale. 15. Interventi di recupero Si propongono interventi di recupero nel caso in cui gli obiettivi siano stati conseguiti nella quasi totalità della classe, nel caso in cui siano stati parzialmente raggiunti e nel caso in cui non siano stati raggiuti . Per ogniuna di queste tipologie si procederà con le modalità di recupero qui sotto riportate: 28 PERCENTUALE DI ALUNNI CHE HANNO SUPERATO LE VERIFICHE SOMMATIVE > 80% 50% < n < 80% 20% < n < 50% < 20% MODALITÀ DI RECUPERO Recupero in itinere Rafforzamento di alcuni contenuti con una/due lezioni Attivazione di un corso di recupero pomeridiano Si progetta nuovamente l’unità didattica sulla base di opportune analisi Bibliografia S. Di Pasquale-C.Messina-L.Paolini-B.Furiozzi:“ Corso di COSTRUZIONI edizione modulare 1 - 2 “ - Ed. LE MONNIER. Vera Zavanella: “Strutture Calcolo Progetto”Volume A -Scienza delle costruzioni- Ed. Zanichelli. Giancarlo Bilotti:” Lezioni di Statica” -Ed.Libreria- Progetto Padova. Fiorino Tessaro,Dispense del corso di Processi e metodologie dell’insegnamento-SSIS IX ciclo – A.A. 2007/2008; Umberto Margiotta, Dispense del Corso di Teoria dell’istruzione e programmazione didattica – SSIS IX ciclo – A.A. 2007/2008; Ivana Padoan, Dispense del Corso di Psicopedagogia dell’insegnamento, SSIS IX ciclo – A.A. 2007/2008; Massimo Guarnieri, Dispense del Corso di Didattica dello sviluppo tecnologico, SSIS IX ciclo – A.A. 2007/2008; Luigi Lentini, Dispense del Corso di Logica e filosofia della scienza, SSIS IX ciclo – A.A. 2008/2009;Fiorino Tessaro, Dispense del Corso di Organizzazione scolastica e contesti educativi, SSIS IX ciclo – A.A. 2008/2009; Stefano Boraso, Dispense del Corso di Didattica del disegno tecnico, SSIS IX ciclo – A.A. 2008/2009; Valentina Salomoni, Dispense del Corso di Didattica del disegno e di progettazione delle Costruzioni, SSIS IX ciclo – A.A. 2008/2009; Carmelo Maiorana, Dispense del Corso di Didattica di progettazione delle costruzioni 1, SSIS IX ciclo – A.A. 2008/2009. 29 30