www.alegem.weebly.com
SISTEMI XDSL PER L’ACCESSO A LARGA BANDA
SU COPPIE SIMMETRICHE
L’acronimo xDSL indica una famiglia di sistemi che consente di impiegare il doppino telefonico in
rame per trasportare il traffico numerico ad elevato bit rate; il capostipite dei sistemi xDSL fu il
sistema di linea DSL (Digital Subscriber Line) relativo all’accesso base ISDN (644 Kbit/s a casa
dell’utente, considerando i due canali a 64 Kbit/s e quello a 16 Kbit/s).
Alla fine degli anni ‘80 l’ANSI avviò la definizione del sistema HDSL (High bit-rate DSL) per la
trasmissione di flussi T1 (1,544 Mbit/s) per distanze di 3-4 km senza rigeneratori.
Analogamente l’ETSI nel 1992 avviò la definizione di sistemi HDSL a 2,048 Mbit/s utilizzando 1,
2 o 3 coppie simmetriche fino a distanze di 4 km.
L’esigenza era la fornitura rapida di linee di capacità DS1 (1,544 o 2,048 Mbit/s) ad utenze affari
con il requisito dell’economicità del sistema (assenza di rigeneratori fino a distanze di 3-4 km dalla
centrale, assenza della necessità di bonifica e aggiornamento delle linee); il fattore abilitante è stata
la disponibilità di DSP programmabili sempre più potenti con scale di integrazione sempre più
spinte.
Nel 1995 l’ANSI, in seguito alla nascita di standard efficienti (MPEG) per la codifica video e grazie
alla rapida diffusione di Internet, propose di utilizzare il doppino telefonico per la fornitura di
servizi multimediali e interattivi all’utenza residenziale: nacque, così, l’ADSL (Asimmetric DSL)
con capacità dalla rete verso il cliente (flusso downstream) maggiore di quella in senso opposto
(flusso upstream).
Il segnale video numerico è stato compresso a bit-rate relativamente basse, partendo da sistemi che
superavano i 100 Mbit/s: il video numerico senza compressione ha un bit-rate molto elevato
tenendo conto che il segnale video analogico ha una banda di 6 MHz che deve essere campionato
almeno con una frequenza di campionamento di 12 MHz; ogni campione deve essere campionato
“almeno” con 8 bit: ecco perché si superano i 100 Mbit/s! Grazie alle tecniche di compressione
sofisticate che sono state introdotte in quegli anni si è passati dai 100 Mbit/s ai 2 Mbit/s (MPEG-2)
e fino a 1 Mbit/s (MPEG-4). Cioè il canale video numerico occupa una banda inferiore a quella del
canale video analogico e ciò ha permesso di scaricare più canali video numerici con una banda pari
a quella di un canale video analogico.
La trasmissione xDSL su coppie simmetriche utilizza una banda che va da alcune decine di KHz a
qualche decina di MHz.
I principali parametri che condizionano le prestazioni dei sistemi xDSL sono:
– L’attenuazione della coppia, cioè l’attenuazione del doppino telefonico ( ha un andamento
parabolico all’aumentare della frequenza) di cui abbiamo già parlato;
– Le caratteristiche di diafonia del cavo che aumenta all’aumentare della frequenza: ricordiamo
infatti che l’attenuazione di diafonia intrinseca tra circuito disturbante e disturbato diminuisce
all’aumentare della frequenza e quindi la diafonia aumenta;
– La presenza di disturbi impulsivi (errori a burst).
Per questi motivi il doppino telefonico è stato utilizzato per basse frequenze: volendo estendere la
banda del doppino telefonico si avrà, a causa dei parametri precedenti, una diminuzione della
lunghezza del collegamento.
La tabella seguente ci mostra le caratteristiche di alcuni dei sistemi della famiglia xDSL.
Il codice di linea permette di utilizzare il doppino al bit-rate corrispondente: 2B1Q significa che si
passa dal sistema binario a quello quaternario (a 2 bit si associa un simbolo), e così via.
--- SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI --- SISTEMI XDSL
146
www.alegem.weebly.com
Osserviamo anche che aumentando la banda del doppino telefonico diminuisce la lunghezza del
collegamento.
Oggi il sistema SDSL utilizza 4 coppie pertanto la velocità di cifra dalla centrale al cliente e
viceversa è di 4x2320 Kbit/s.
SISTEMA ADSL
Il sistema ADSL di prima generazione permette la trasmissione su “singola coppia simmetrica”
(doppino telefonico) di:
- un canale dalla rete al cliente (flusso downstream) di capacità tra 1 e 10 Mbit/s ;
- un canale dal cliente verso la rete (flusso upstream) di capacità tra 64 kbit/s e 1 Mbit/s;
- un segnale di telefonia analogica (300-3400 Hz) ed uno di teleconteggio (12 kHz), mediante
l’impiego
di
POTS
splitter.
Questo è lo schema che sintetizza il
tutto: dalla centrale telefonica in
particolare
dall’autocommutatore
telefonico parte il segnale telefonico
che viene inviato allo Splitter dove
arriva anche il segnale dati che parte
dal DSLAM (DSL ACCESS
MULTIPLEXER).
Il
flusso
telefonico e dati viaggia sul doppino
telefonico e arriva a casa dell’utente,
dove si trova un altro splitter che
separa il segnale telefonico dal
segnale dati: il segnale dati va verso
l’interfaccia ADSL TERMINATOR
--- SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI --- SISTEMI XDSL
147
www.alegem.weebly.com
UNIT, mentre il segnale telefonico ha come interfaccia il telefono.
Il seguente schema è analogo al precedente: in più mette in evidenza che al Multiplex di centrale
per trasmissione dati possono arrivare diversi tipi di flussi:
-
STM-1 155 Mbit/s
E3 flusso plesiocrono a 140 Mbit/s
Flusso ottico (Passive Optical Network) che può arrivare o tramite cavo coassiale o tramite
fibra ottica.
Una caratteristica importante dei sistemi ADSL è la possibilità di adattare la frequenza di cifra dei
flussi downstream e upstream, con due modalità distinte:
1) impostando i flussi ad una delle velocità permesse (funzionalità multi-rate);
2) stabilendo durante la fase di inizializzazione le condizioni ottimali di funzionamento in base
alle caratteristiche del canale trasmissivo (modalità rate-adaptive).
Per trasmettere ad alta bit-rate su coppie simmetriche occorre ottimizzare l’utilizzo della banda
mediante tecniche di modulazione ad alta efficienza spettrale che garantiscono tasso di errore
inferiore a 10-7. La tecnica di modulazione oggi utilizzata per i sistemi ADSL è la tecnica DMT
(Discrete MultiTone).
La banda del doppino telefonico viene suddivisa in un certo numero di
sottobande (256 sottobande), ognuna delle quali ha una larghezza di banda di circa 4 KHz. Ciò
significa che ogni sottobanda presenta una attenuazione che si può considerare costante; ciò
comporta assenza o diminuzione teorica delle distorsioni: si evita così l’introduzione di
equalizzatori che sono molto costosi. Inoltre i vari flussi vengono suddivisi in diversi sotto-flussi in
funzione delle caratteristiche della sottobanda che deve essere utilizzata per il trasporto dei dati. Per
esempio se ho una sottobanda x che presenta un’attenuazione maggiore rispetto ad una sottobanda
y, allora nella sottobanda x invierò un flusso a bit-rate più basso rispetto a quello che potrò inviare
nella sottobanda y. La tecnica DMT, come già accennato prima, è di tipo multiportante in cui si
suddivide il flusso in ingresso in 256 flussi paralleli ciascuno dei quali modula in tecnica QAM una
delle 256 sottoportanti: osserviamo che il numero N dei punti della costellazione è funzione delle
caratteristiche della sottobanda stessa.
La figura sottostante mette in evidenza che se il SNR varia al variare della frequenza, varia anche il
numero di bit per sottocanale.
--- SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI --- SISTEMI XDSL
148
www.alegem.weebly.com
Le caratteristiche peculiari dei sistemi DMT per ADSL sono:
- Trasmissione in tecnica QAM su ogni sottobanda con efficienza spettrale massima di 14-15
bit/s/Hz;
- Sottoportanti di eguale ampiezza spettrale ed equispaziate tra loro di 4,3125 kHz, per permettere
un impiego quasi ottimo della capacità del canale.
- Realizzazione completamente numerica della mo/demodulazione tramite algoritmi di trasformata
veloce diretta e inversa di Fourier (FFT e IFFT);
- Livello nominale uniforme della densità spettrale di potenza trasmessa, pari a –40 dBm/Hz in
downstream e –38 dBm/Hz in upstream.
I sistemi HDSL utilizzano una tecnica di modulazione diversa: la tecnica CAP (Carrierless
AM/PM). Essa è derivata dalla modulazione QAM con le stesse prestazioni e occupazione di banda,
inoltre l’ortogonalità dei rami in fase ed in quadratura è ottenuta con un filtro di Hilbert; la rateadaptivity è gestita con differenti dimensioni della costellazione e differenti velocità di
segnalazione.
Analizziamo ora la struttura della banda occupata dal sistema ADSL di prima generazione.
Nella figura di seguito sono stati rappresentati i due flussi downstream ed upstream: per il canale
telefonico analogico la banda netta va da 300 a 3400 Hz ed è simmetrica sia per downstream che
per upstream. La banda 12 KHz è riservata al teleconteggio in downstream; quindi abbiamo la parte
asimmetrica per la trasmissione dati: da 26 KHz fino a circa 100 KHz in upstream mentre la banda
successiva che arriva fino a 1104 KHz è in downstream.
La banda in downstream è sensibilmente maggiore di quella in upstream proprio perché è stato
previsto che il flusso dati dalla rete al cliente sia sensibilmente maggiore rispetto a quello dal cliente
alla rete.
--- SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI --- SISTEMI XDSL
149
www.alegem.weebly.com
La figura che segue ci spiega che è possibile avere un accesso base ISDN, con conseguente
traslazione in avanti dei flussi upstream e downstream.
--- SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI --- SISTEMI XDSL
150
www.alegem.weebly.com
E’ anche possibile utilizzare dei sistemi ADSL con cancellatore d’eco, che consentono la
sovrapposizione parziale delle bande upstream e downstream.
FUNZIONI DI TRASPORTO ADSL
La capacità del modem ADSL è divisa tra: 4 canali simplex downstram (AS0-AS3), 3 canali
simplex upstram o duplex (LS0-LS2), un canale di servizio O&M.
I canali AS0 e LS0 (simplex) sono obbligatori. Ogni canale ha una capacità programmabile a
multipli di 32 kbit/s ( solo LS0 può essere impostato a 16 kbit/s).
La tabella seguente indica l’allocazione di sottocanali per il trasporto di flussi con modalità sincrona
nel caso d’impiego dei soli sottocanali AS0 e LS0.
Nel caso di impiego di tutti i sottocanali, la tabella da considerare è la seguente:
--- SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI --- SISTEMI XDSL
151
www.alegem.weebly.com
Osserviamo che con massima velocità di cifra allocabile si vuole indicare la massima velocità
raggiungibile con quel sistema nelle migliori condizioni esterne (per esempio traffico, distanza del
collegamento ecc.).
SISTEMI UADSL
E’ uno standard creato per ridurre i costi che ogni utente deve sostenere per l’installazione: UADSL
sta per Universal ADSL, ADSL.lite o G.lite (denominazione ITU-T) ed indica un sistema ADSL
senza POTS splitter lato utente: ciò consente all’utente di usufruire dell’ADSL senza avere bisogno
dell’intervento del tecnico che provveda ad inserire lo splitter. E’ sufficiente che l’utente stesso
inserisca in una qualunque presa telefonica un NT (Network Terminator) ADSL. Le capacità
ottenibili sono circa 1.5 Mbit/s downstream e 300 kbit/s upstram.
SISTEMA VDSL (Very high bit-rate DSL)
E’ la soluzione ottimale di accesso a larga banda su doppino in rame dalla terminazione ottica di
rete (ONU) alla sede del cliente: cioè dall’armadietto di distribuzione dove arriva la fibra ottica a
casa dell’utente. Tale sistema consente di raggiungere velocità di cifra fino ad alcune decine di
Mbit/s: il suo limite è la distanza di collegamento, nettamente inferiore a quella dell’ADSL. Un
--- SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI --- SISTEMI XDSL
152
www.alegem.weebly.com
ulteriore vantaggio del VDSL è che permette di condividere il doppino con i servizi a banda stretta
(POTS o ISDN).
Il Working Group ETSI TM6 ha definito le specifiche funzionali del sistema VDSL ed ha stabilito
due classi di velocità, A ed S, da utilizzarsi rispettivamente per la fornitura di servizi Asimmetrici e
Simmetrici.
La banda di trasmissione VDSL ha come limite inferiore un valore compreso tra 300 e 600 kHz,
mentre il limite superiore può raggiungere 20-30 MHz, imponendo l’utilizzazione di metodi di
allocazione dei segnali nei due versi che evitino i disturbi per paradiafonia.
Per separare i due versi di trasmissione, sono proposte due soluzioni: FDD (Frequency Division
Duplex) e TDD (Time Division Duplex) che sono schematizzate in figura.
--- SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI --- SISTEMI XDSL
153
www.alegem.weebly.com
Importante è la seguente schematizzazione delle massime velocità VDSL impiegabili in funzione
della lunghezza del doppino di utente.
Per ogni distanza sono indicati i dati relativi prima ad una connessione asimmetrica e poi ad una
connessione simmetrica!
CONCLUSIONI
I sistemi HDSL sono utilizzati per la realizzazione di collegamenti diretti numerici a 2,048 (o
1,544) Mbit/s, mentre i sistemi ADSL si stanno imponendo come una valida soluzione per
permettere la fornitura di accessi ad alta velocità a reti ATM e IP e di servizi di video numerico
commutato.
La soluzione VDSL è ancora in fase di sviluppo e di standardizzazione internazionale; alcune
realizzazioni preliminari hanno permesso di rilevare che le soluzioni individuate sono realizzabili.
--- SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI --- SISTEMI XDSL
154
Scarica

14 - Sistemi XDSL