LA NOSTRA GITA A
TARANTO
28 maggio 2015
Classe 5 A
Ins. Lorusso Carmela Linda
Il territorio di Taranto
Taranto si affaccia sull’ omonimo golfo . La città è caratterizzata da un territorio
pianeggiante e si è sviluppata lungo tre penisole ed un’isola artificiale, sede del
centro storico, formatosi durante la costruzione del fossato del Castello
Aragonese . La città gode del tipico clima mediterraneo con inverni miti ed estati
calde e afose.
Mar Piccolo e Mar Grande
Origini della città
Taranto è una città di origine greca fondata nel 706 a.C. .
Il nome pare derivare da TARAS che , secondo la mitologia greca, era figlio di Poseidone e della ninfa
Satyra e avrebbe fondato la città , o dal nome del fiume Tara o ancora da «taranta-h» che in sanscrito
significa «mare».
Molte leggende vogliono invece che la città sia stata fondata dai figli delle vergini di Sparta .
Divenne secoli dopo anche colonia romana . Taranto ha quindi origini antiche e fu tra le più importanti
città della Magna Grecia , ecco perché la nostra gita non poteva che iniziare con la visita al museo
archeologico nazionale «MARTA» .
Il museo , che ha sede nell’ ex convento di San Pasquale di Baylon , nelle sue 25 sale ospita oggetti e
collezioni che vanno dal periodo neolitico fino all’ età bizantina.
Molto importanti sono le testimonianze della colonizzazione greca e romana e tardoantica, come gli «ORI
DI TARANTO» e la tomba dell’ « ATLETA DI TARANTO».
Al museo MARTA
Posizionato nel borgo nuovo della città e restaurato di recente, il museo
MARTA offre la possibilità di osservare da vicino una vasta raccolta di reperti
greco-romani di straordinaria raffinatezza e bellezza. Durante la visita del
museo siamo stati catapultati in un’altra epoca grazie anche alla bravura e
alla sapienza della nostra guida Annarita. Abbiamo potuto ammirare la
maestria degli orafi dell’ epoca e l’ abilita degli artigiani che crearono
meravigliose pavimentazioni a mosaico .
Il borgo antico
Il borgo antico situato sull’ isola ,si presenta con un intrico di vicoli, derivati dalla
costruzione di abitazioni quanto più possibile addossate per sfruttare tutto lo spazio
disponibile e per facilitare la difesa in caso di invasioni.
Il borgo nuovo si sviluppò dopo il 1887. In origine non esisteva un’ isola ma solo una
penisola. Questa fu però tagliata nel 1887 costruendo il fossato del CASTELLO
ARAGONESE.
Per collegare poi l’isola artificiale alla terra ferma fu costruito nello stesso anno il
PONTE GIREVOLE.
Il fossato del castello quindi divenne canale navigabile per il Mar Piccolo al Mar
Grande.
Il Castello Aragonese
Il Castello Aragonese, posto sull’ isola della città vecchia ,affacciato sul Mar Grande
e progettato a forma di scorpione , inizialmente aveva cinque torri . A seguito
della costruzione del ponte girevole fu decurtato di una delle sue torri prendendo
un’altra forma.
Si presenta solido e imponente con le sue mura non molto alte ma spesse e le torri
orlate dalle cui feritoie spuntano minacciose le bocche dei cannoni .
Visitando le CASE MATTE , stanze situate all’ interno della torre più grande, siamo
stati colti da una strana sensazione tra lo stupore e il disagio, per l’austerità del
luogo e degli eventi che lo hanno visto protagonista.
Il Castello Aragonese
Il Ponte Girevole
Costruito nel 1887 con un meccanismo idraulico che faceva ruotare i
due bracci del ponte di 90 gradi, fu poi rimodernato nel 1958 e fatto
funzionare grazie all’elettricità. Chiuso, collegava la città nuova a
quella vecchia ,aperto invece permetteva il passaggio delle navi della
Marina Militare che ormeggiava il suo arsenale nel Mar Piccolo .Oggi
l’arsenale della Marina Militare è ormeggiata nel Mar Grande e il
ponte si apre solo raramente, per lo più nelle ore notturne .
Il Ponte Girevole
Giro in battello
Imbarcati sulla motonave Cala Yunco, abbiamo costeggiato le coste del Mar
Piccolo e del Mar Grande. La nostra “mini crociera” ci ha emozionato tantissimo,
ognuno di noi ha vissuto sentimenti diversi: paura, eccitazione ,timore ,tensione e
anche senso di libertà. La memoria delle nostre macchine fotografiche si è
esaurita in breve tempo. Dal ponte abbiamo potuto ammirare: il borgo antico ,il
Castello Aragonese ,l’arsenale militare ,gli allevamenti di mitili , la statua di San
Cataldo e il monumento del saluto del marinaio.
Le attività economiche di Taranto
Per la morfologia del suo territorio e per la sua particolare posizione , sin
dall’antichità Taranto vive di agricoltura , pesca e in particolar modo di
miticoltura. Grazie al suo porto, sin dalla Magna Grecia, fu un importante
centro di scambi commerciali con la Grecia e con l’ Asia Minore.
Nel 1950 diventa un importante centro industriale e commerciale perché
vengono costruiti stabilimenti siderurgici, petrolchimici, cementiferi e di
cantieristica navale .
La Miticoltura
La miticoltura
Il mare di Taranto e caratterizzato da venti, maree e sorgenti sottomarine
chiamate CITRI , che apportano acqua dolce non potabile mista ad acqua
salmastra , creando una condizione favorevole per la coltivazione dei mitili e
principalmente delle «cozze» . Queste ultime, una volta cresciuti , vengono
fatti asciugare al sole, stese su pali a 30 cm dalla superficie del mare, per
evitare che microbi e batteri marini le rovinino.
La ricetta tipica: cozze alla tarantina
Ingredienti:
Ingredienti Molluschi cozze 1 kg Pomodori polpa
400 gr Aglio 3 spicchi Peperoncino piccante tritato
q.b. Vino bianco secco 1/2 bicchiere Olio
extravergine d'oliva 4 cucchiai Pepe nero
macinato q.b. Sale q.b. Prezzemolo 3 ciuffi Per
accompagnare:
Preparazione:
Per preparare le cozze alla tarantina lavate bene sotto l’acqua le cozze,
togliendo tutti i residui attaccati al guscio e anche i barbigli (clicca qui per
vedere come fare). In un tegame aggiungete olio extra vergine d’oliva,
l’aglio intero, un ciuffo di prezzemolo e le cozze (1), sfumate con mezzo
bicchiere di vino bianco finché le cozze non si saranno aperte (2).
Successivamente fatele intiepidire ed eliminate le valve vuote, dove non
risiede il mollusco: filtrate il liquido di cottura e tenetelo da parte (3).
In un'ampia pentola fate dorare l’aglio tritato finemente nell’olio e
aggiungete il peperoncino tritato (4), unite la polpa di pomodoro, salate
(attenzione: giusto un pizzico poiché il sugo delle cozze risulterà già molto
saporito) e fate cuocere il tutto per cinque minuti (5). Aggiungete le cozze
insieme al loro sugo precedentemente filtrato e fate restringere per cinque
minuti abbondanti. Pepate e cospargete il tutto con una buona manciata
di prezzemolo tritato (6).
Servite le cozze alla tarantina ben calde accompagnandole con le fette di
pane pugliese tostate in forno.
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La nostra gita a Taranto