Cover ITT 1modi_Layout 1 05/05/10 17:24 Pagina 2 Casa Editrice la fiaccola Srl Casa Editrice la fiaccola Srl PROGETTARE I PICCOLI IMPIANTI DI SCARICO CIVILI 1 1 raccolta degli scarichi calcolo degli afflussi stazione di sollevamento pompe trituratrici drenaggio degli scavi PROGETTARE I PICCOLI IMPIANTI DI SCARICO CIVILI II_III.indd Sez2:2 5-05-2010 16:53:12 Progettare i piccoli impianti di scarico civili QUADERNI TECNICI - COLLANA DI PRATICA EDILE E IMPIANTISTICA Casa Editrice la fiaccola Srl Milano 01_03.indd Sez1:3 6-05-2010 16:20:30 Sommario 2 Collaborazione tecnica di ITT Water & Wastewater Italia Srl Viale Europa 30 20090 Cusago (MI) www.flygt.it Si ringrazia il Dr. Andrea Mariani 1. Introduzione Uno strumento pratico Pag. 4 2. Raccolta e convogliamento acque Quadro generale Pag. 6 Raccolta acque nere Pag .8 A cura della Casa Editrice la fiaccola Srl 20123 Milano - Via Conca del Naviglio 37 Tel. +39 02 89421350 Fax +39 02 89421484 E-mail: [email protected] www.fiaccola.com 3. Guida alla scelta delle pompe Primo: dimensionare le portate Pag. 14 Un metodo pratico per dimensionare gli afflussi Pag. 16 Secondo: scegliere il diametro della mandata Pag. 17 Terzo: la scelta delle stazioni di pompaggio Pag. 19 La scelta della girante in funzione di prevenzione LS leStrade Aeroporti Autostrade Ferrovie dell’intasamento Pag. 24 Il ruolo degli accessori Pag. 25 Il cuore della pompa Pag. 26 Stampa tipografia Abbiati - Milano Ristampa maggio 2010 01_03.indd Sez2:2 6-05-2010 16:20:30 Tecnologie per il prosciugamento delle falde Guida pratica 3 4. I vantaggi delle pompe sommergibili I vantaggi sommersi Pag. 28 5. Le stazioni di pompaggio prefabbricate Le stazioni di pompaggio prefabbricate Pag. 30 Stazioni inintasabili Pag. 33 6. Pompe trituratrici e sistemi in pressione Quando l’utenza è isolata Pag. 34 7. Metodi di drenaggio degli scavi Sempre più a fondo Pag. 35 Abbassare oltre i 7 metri? Risposta: pozzi profondi Pag. 40 Un caso pratico: grandi pozzi a Treviso Pag. 41 FAQ Domande e problemi frequenti sui sistemi di pompaggio liquidi in impianti civili e nei cantieri Pag. 43 Bibliografia Pag. 48 Schede di produzione Pag. 49 01_03.indd Sez2:3 6-05-2010 16:20:34 Introduzione 4 Capitolo 1 Uno strumento pratico Spunti progettuali e soluzioni tecniche F ornire al lettore una panoramica rapida, ma non per questo banale, sulle tematiche principali da tenere in considerazione al momento di scegliere una pompa per il sollevamento di liquami provenienti da utenze domestiche: ecco lo scopo di questa pubblicazione, immaginata dalla rivista Costruzioni della Casa Editrice La Fiaccola in collaborazione con Flygt. Il tema è sicuramente fra i più interessanti per tener conto dell’evoluzione tecnologica in questo settore, mentre in molti casi la scelta dei prodotti da installare avviene ancora in maniera casuale, quasi tradizionalista, senza un effettivo approfondimento di quello che il mercato effettivamente può offrire. Si perdono così ottime occasioni di aumentare l’efficienza dei sistemi di pompaggio, la loro durata e la loro affidabiità, ma anche si va incontro a maggiori oneri economici, evidenti o occulti, non solo per l’utenza finale, ma anche per gli operatori stessi del settore. Per scelta consapevole è stato ridotto al minimo il ricorso a formule e diagrammi, insostituibili strumenti di lavoro al 04_05.indd 4 5-05-2010 16:51:10 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 5 momento della progettazione esecutiva, ma anche troppo impegnativi per una pubblicazione che si propone di dare spunti di riflessione articolati su un percorso unitario utile agli installatori, ma anche ai professionisti che vogliono aggiornarsi sulle soluzioni tecnologiche che il mercato offre. Proprio in quest’ottica, l’intero volume è stato corredato da schede descrittive di prodotti presenti sul mercato, in modo da fornire un radicamento concreto e puntuale alle dissertazioni tecniche svolte capitolo per capitolo. Nella parte finale del volume è stato dedicato anche un capitolo ai sistemi per l’emungimento delle acque in caso di scavi in falda. Il tema è sicuramente di indubbio interesse per tutte le categorie di operatori, dai progettisti agli operatori del settore impiantistico che quotidianamente operano sulle utenze domestiche o di media dimensione; in futuro essi, infatti, si dovranno misurare sempre più spesso con questo tipo di problematiche, vista l’attuale tendenza a realizzare sempre più numerose strutture interrate anche pluripiano. Anche in questo caso la pubblicazione si limita a proporre un abaco di soluzioni, lasciando al lettore il compito di approfondire quelle che più lo interessano. 04_05.indd 5 5-05-2010 16:51:13 Capitolo 2 Raccolta e convogliamento acque 6 Quadro generale L e reti fognarie vengono concepite per captare, raccogliere e trasferire i liquami prodotti dall’attività umana (residenze, uffici, industrie) a un apposito impianto di trattamento e depurazione dove i fluidi verranno sottoposti a procedimenti di depurazione prima di essere reintegrati nel naturale ciclo delle acque. Esistono due tipi di rete fognaria principale: quello a raccolta mista e quello a raccolta separata. Nel primo confluiscono sia le acque nere (reflui) sia le acque bianche, in sostanza quelle pluviali, nel secondo acque bianche e nere corrono separate. Nel primo caso il dimensionamento della rete dipende direttamente dalle portate richieste dalle acque meteoriche, dato che le acque nere generano una richiesta in portate incomparabilmente minori delle prime. Entrambi i flussi, nel caso di rete mista, vengono condotti al depuratore; nel caso di pioggia continuata, una quota delle acque (quella in eccesso e successiva (FONTE: TEORIA E PRATICA DELLA DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE, C. SIGMUND, DARIO FLACCOVIO EDITORE) a quella denominata di prima pioggia che sarà accumulata 6 7 5 9 8 11 10 4 2 12 1 3 13 14 POZZETTO DI ISPEZIONE IN LINEA PER SOLE ACQUE METEO RICHE. DETTAGLI COSTRUTTIVI Legenda 1 fondo fogna in gres 2 trattamento impermeabilizzazione 3 tubo condotta fognaria 4 fissaggi in acciaio Ø 10 ogni 12 cm 5 gradino in acciaio 06_13 modi.indd 6 6 chiusino in ghisa D400-luce Ø 600 mm 7 manto di usura 8 binder 9 soletta in CLS armato 10 pozzetto in CLS 11 fondazione stradale 12 rinterro con materiali provenienti dagli scavi 13 sabbia vagliata 14 giunto elastico 5-05-2010 16:54:08 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 7 in apposite vasche) può essere scaricata, attraverso appositi scaricatori di piena, senza trattamento; tuttavia le acque nere risultano in questo caso talmente diluite da considerare irrilevante il loro impatto ambientale. Nel caso di sistema di fognatura separata, invece, i due flussi corrono in due reti differenti e quindi non esiste il rischio di non trattamento dei liquami anche in caso di pioggia. In questo caso, tuttavia, occorre porre particolare attenzione al momento dell’allacciamento delle singole utenze: bisogna, infatti, assicurarsi che questo avvenga alla corretta linea di raccolta in modo tale da non inquinare l’ambiente con allacciamenti di scarichi di acque nere alle reti di raccolta delle acque bianche. Tale rischio è stato considerevolmente ridotto negli ultimi anni con il progresso della mappatura dei sottoservizi che i Comuni stanno implementando con sempre maggiore energia; tuttavia al momento di eseguire lo scavo per l’allacciamento, oltre a conoscere il corretto posizionamento della rete principale, si dovrebbe anche provvedere a realizzare una mappatura della situazione locale dei sottoservizi (Enel, gas, telefonia, ecc) attraverso attrezzature di rilevamento tipo Georadar che individuano puntualmente la posizione e la profondità di tubi e condotte per evitare eventuali rotture involontarie delle reti stesse con conseguenti ritardi e incrementi nei costi previsti. La portata “bianca “ in breve I metodi per il calcolo di portata per le acque bianche sono diversi e si differenziano per l’introduzione di una serie di coefficienti correttivi; tuttavia un semplice sistema che fornisce utili risultati pratici, adatti alla maggioranza dei casi di normale pratica è il seguente: Le acque bianche Le acque meteoriche o acque bianche vengono canalizzate nei pozzetti di raccolta che si collegano con le condotte principali sotto la sede stradale, parallelamente all’asse. Nel dimensionamento di condotte di questo tipo la velocità a pieno carico va da un minimo di 0,9 m/s a un massimo di 3,0 m/s. Sotto il limite minimo non è garantita l’autopulibilità dei condotti, valori sopra il limite massimo, invece, possono causare un degrado accelerato del condotto. A differenza delle reti fognarie delle acque nere, quelle delle acque pluviali prevedono anche la possibilità dello straripamento quando le piogge superino il tempo di ritorno stabilito in fase di progetto e che prevede un temporale ogni X anni che causi il sovraccarico della rete. Fino a 600 mm di diametro si possono utilizzare tubazioni in cemento non rinforzato, per diametri superiori (fino a 3600 mm) sono disponibili tubazioni in cemento armato con maglia di acciaio. Q = ϕ • P • A/360 Dove Q (Espresso in L/sec) è la portata di acque bianche che la rete di adduzione deve supportare ϕ è il coefficiente che tiene conto della distribuzione della pioggia sull’area considerata, del fattore di impermeabilità del terreno, della ritenuta dello stesso P rappresenta l’intensità della pioggia espressa in mm/h A è l’area del bacino idrografico presa in considerazione ed espressa in ettari Come è evidente il calcolo esprime valori che dipendono strettamente dalla corretta valutazione delle condizioni al contorno (impermeabilità dei terreni, ecc) per cui una attenta analisi preliminare di tali condizioni è indispensabile. 06_13 modi.indd 7 (FONTE: TEORIA E PRATICA DELLA DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE, C. SIGMUND, DARIO FLACCCOVIO EDITORE) 5-05-2010 16:54:10 Capitolo 2 Raccolta e convogliamento acque 8 Raccolta acque nere Calcolo della portata delle acque nere Anche per il calcolo delle acque nere esistono molti sistemi che adottano parametri e coefficienti lievemente differenti fra loro, ma una formula semplificata può essere la seguente: La rete di adduzione delle acque nere o miste trasporta le acque di scarico domestiche per gravità attraverso una linea fognaria laterale che convoglia le acque nere verso una diramazione che non ha raccordi diretti con i singoli scarichi (subcollettore). Da lì, le acque raccolte vengono fatte confluire all’impianto di depurazione medianti i collettori Q = α • D • P/86400 l/s Q è la portata di acque nere che la rete di adduzione deve supportare α è il coefficiente di dispersione (in genere viene assunto un fattore 0,9) D la Dotazione Giornaliera di acqua per abitante (calcolata in litri, in genere 200) P la popolazione dell’area presa in considerazione Per una popolazione di 20000 abitanti il calcolo dà il seguente risultato: principali. Le intensità di scarico variano a seconda dei tronchi interessati e in particolare per le linee laterali e i subcollettori sono di circa 1500 litri/persona al giorno, per i collettori e i tronchi principali di 950 litri/persona al giorno. È molto importante ricordare che la pendenza minima di tutti i condotti deve assicurare una velocità di almeno 0,60 m/s in modo da garantire l’autopulibilità dei condotti stessi. 7 Q = 0,9 • 200 • 20000/ 86400 = 41,6 l/sec 4 6 1 5 Il picco massimo giornaliero in questo caso viene calcolato moltiplicando il valore Q per un coefficiente di sicurezza di 2,25 e quindi: Qmax= 41,6x2,25 = 93,6 l/sec 3 1 1 2 ALLACCIO IN FOGNATURA ACQUE NERE Legenda 1 tubo in PVC 2 sifone in PVC (tipo Firenze) 3 pozzetto pesante prefabbricato in CLS 4 curva in PVC 5 braga in gres 90° con diramazione 6 chiusino 7 collettore fognario 7 3 6 2 5 1 1 4 (FONTE: TEORIA E PRATICA DELLA DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE, C. SIGMUND, DARIO FLACCCOVIO EDITORE) 06_13 modi.indd 8 5-05-2010 16:54:10 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 9 Per quel che riguarda la profondità di installazione delle linee generali essa non deve essere inferiore ai 3,3 m ed avere un diametro minimo di 200 mm con collegamenti di servizio dalle linee laterali stesse fin sotto ai marciapiedi. Occorre ricordare che le tubazioni con pendenze insufficienti richiedono pulizie periodiche e quindi devono essere facilmente raggiungibili dai tombini situati sulla sede stradale o sui marciapiedi; per facilitare tali operazioni di pulizia sarebbe utile che tutte le tubazioni con diametro inferiore ai 600 mm fossero installate su tratti rettilinei da tombino a tombino. Tubazioni curve (per seguire la sede stradale) possono causare serie problematiche alle operazioni di pulitura. È estremamente importante, per prevenire guasti e ammaloramento precoci, conoscere bene le caratteristiche fisiche del terreno dove la tubatura verrà posata, ma anche gli eventuali sovraccarichi che graveranno sulla fossa una volta riempita (traffico veicolare, ecc). Il carico del materiale di riempimento dipende dall’ampiezza della sezione di scavo, dalla profondità di interramento, dal peso specifico del materiale utilizzato per il riempimento e dalle caratteristiche di attrito del materiale di riempimento stesso. In linea di massima il fattore che incide in maniera pre- Pozzetto di ispezione per tubazioni di diametro max 250 mm con immissioni da varie angolazioni con rivestimento interno protettivo (Fonte: Società del Gres) 06_13 modi.indd 9 I pozzetti di ispezione Rendere ispezionabile ogni tronco di fognatura: questa la funzione primaria dei pozzetti di ispezione che devono essere posti a interasse massimo di circa 50 metri, per consentire la pulizia con autobotti dotate di lancia a pressione. In zone non raggiungibili da questo tipo di attrezzature la distanza tra un pozzetto e l’altro deve essere dimezzata. Inoltre i pozzetti devono essere previsti nei seguenti casi: a ogni cambio di direzione; a ogni cambio di pendenza; dove iniziano le condotte della fognatura (capofonte); a tutte le confluenze; a filo edificio, dove parte l’allacciamento alla fognatura pubblica. In genere i pozzetti sono di forma circolare con diametro interno di 120 cm, utile per l’ispezione delle fogne, realizzati in cls o mattoni (su base in cls); i chiusini e le intelaiature sono in ghisa con un’apertura che non deve essere inferiore ai 45 cm. Alcuni accorgimenti pratici: quando in un pozzetto si debba cambiare direzione della tubazione (senza variarne la sezione) occorre abbassare il fondo del canale di almeno 1,5 cm, in compensazione delle perdite di carico. Alla confluenza di un canale minore in uno maggiore invece, il fondo del secondo dovrà essere abbassato in modo da garantire un flusso uniforme dei liquami (allineare le volte superiori). 5-05-2010 16:54:12 Raccolta e convogliamento acque 10 Capitolo 2 ponderante è quello relativo al materiale di riempimento, mentre solo in casi estremi il fattore dato dal carico veicolare può influire sul progetto delle reti di adduzione delle acque nere (diversa la que- POZZETTO IN LINEA - IMMISSIONE CADITOIA ACQUE NERE stione per le condotte dedicate alle acque bianche, Legenda 1 fondo fogna 2 trattamento impermeabilizzazione 3 tubo condotta fognaria 4 fissaggi in acciaio ogni 12 cm 5 gradino in acciaio 6 chiusino in ghisa D400 - luce 600 mm 7 manto d’usura 8 binder 9 soletta in CLS armato 10 pozzetto in CLS 11 fondazione stradale 12 rinterro con materiali provenienti dagli scavi 13 sabbia vagliata linee fognarie laterali si devono utilizzare tubazioni più superficiali). Per i raccordi tra le utenze e le da 100 o 150 mm con una pendenza compresa tra il 2 e un minimo dell’1%, nel caso di abitazioni particolarmente distanti dalla linea di raccolta. Il collegamento di servizio alla fognatura dovrà essere eseguito con una diramazione a T, ruotata di 45°, per evitare rigurgiti in caso di sovraccarico idrico. Essendo nella maggior parte dei casi il condotto di raccolta in funzione al momento dell’attivazione di una nuova utenza, si procederà all’allaccio tramite un raccordo a sella. Una volta messo allo scoper- 8 11 5 12 4 6 7 9 10 2 13 1 3 (FONTE: TEORIA E PRATICA DELLA DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE, C. SIGMUND, DARIO FLACCCOVIO EDITORE) 06_13 modi.indd 10 5-05-2010 16:54:12 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 11 to il tubo della diramazione, preferibilmente senza l’utilizzo di mezzi meccanici di grandi dimensioni che potrebbero danneggiarlo, le pareti dello scavo andranno pannellate e si procederà all’esecuzione del raccordo a T. POZZETTO A TRE VIE IN GRES PER SOLE ACQUE NERE Legenda 1 fondo fogna 2 tubo gres condotta fognaria 3 rivestimento impermeabilizzante 4 fissaggi in acciaio Ø 10/12 cm 5 gradino in acciaio rivestito in polietilene 6 chiusino in ghisa D400 luce Ø 600 mm 7 manto d’usura 4 7 6 5 8 9 10 8 9 10 11 12 binder soletta in CLS armato pozzetto in CLS fondazione stradale rinterro con materiali provenienti dagli scavi 13 sabbia vagliata 14 giunto elastico 11 3 12 2 13 1 14 Pozzo standard Gli impianti di sollevamento per utenze domestiche possono essere in genere di due tipi: monoblocchi prefabbricati da installare nei locali interrati, vasche in calcestruzzo o contenitori in polietilene, correttamente dimensionate in base alle caratteristiche dell’impianto da servire, all’interno delle quali verrà installata la pompa per il sollevamento dei liquami. In entrambi i casi comunque, bisognerebbe evitare di far confluire all’impianto di pompaggio anche le acque meteoriche. In caso di nubifragio infatti si potrebbero avere interruzioni di corrente con conseguente tracimamento delle vasche di raccolta dei liquami. Lo schema di funzionamento è estremamente semplice: quando i liquami raggiungono un certo livello all’interno della vasca di raccolta, un interruttore o sensore di livello attiva la pompa che automaticamente si stacca quando sarà raggiunto nuovamente il livello minimo previsto da progetto. Le pompe più frequentemente utilizzate sono di tipo sommerso e quindi: producono rumori ridotti, non richiedono circuiti di raffreddamento per funzionare (il liquido stesso da rimuovere funge da refrigerante), presentano scarsissimi problemi di cavitazione o innesco (sono sottobattente) e sono facilmente rimovibili per le ordinarie operazioni di manutenzione. Sarà particolarmente importante dimensionare correttamente la pompa: pompe eccessivamente potenti infatti resterebbero per troppo tempo inattive, rovinandosi, mentre quelle sottodimensionate si avvierebbero troppo di frequente rischiando sovvraccarichi termici molto dannosi per i motori elettrici. (FONTE: TEORIA E PRATICA DELLA DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE, C. SIGMUND, DARIO FLACCCOVIO EDITORE) 06_13 modi.indd 11 5-05-2010 16:54:14 Capitolo 2 Raccolta e convogliamento acque 12 06_13 modi.indd 12 2 1 3 4 Una, dieci, cento tubazioni Al momento della scelta delle tubazioni per realizzare una rete di fognatura molti sono i parametri da tenere presenti: innanzitutto i fattori di aggressione che tali tubature dovranno sopportare, ma anche le dimensioni delle tubature e infine le sollecitazioni dovute ai carichi gravanti sulle tubature stesse. Il mercato offre oggi una gamma sterminata di soluzioni tecnologiche, basate sull’impiego dei più diversi materiali: gres, calcestruzzo, materie plastiche e metalli (poco impiegati). Tra i fattori di aggressione spiccano: l’erosione meccanica e l’attacco chimico e elettrochimico (dal terreno e reflui trasportati). La prima interessa in massima parte il fondo delle tubazioni ed è determinata dal trasporto di materiali abrasivi (ghiaie, scorie, ecc), mentre il secondo, aggredisce in particolar modo le volte sotto forma di acido solforico (conversione dell’acido solfidrico presente nei reflui da parte di batteri anaerobici) e può causare, nei casi più gravi, anche il collasso della volta stessa. Tra i materiali prima citati, la migliore risposta a questo tipo di aggressioni viene certamente da tubazioni in gres o in materiale plastico (PVC o PEAD) che resistono bene sia all’azione meccanica sia a quella chimica. A queste si aggiungono, soprattutto nel caso di grandi diametri, le tubazioni in calcestruzzo armato o fibrorinforzato, che garantiscono buone caratteristiche di resistenza e durata nel tempo, a costi competitivi. In genere tali elementi sono prefabbricati e vengono posati in cantiere con l’ausilio di apposite autogru, ma quando siano di grandi dimensioni possono anche essere gettati in opera: tale pratica risulta vantaggiosa solamente nei casi in cui il cantiere non intralci il traffico urbano. Per aumentare la resistenza all’azione chimica la volta delle tubazioni in cls può essere protetta da film ad alta resistenza come ad esempio quella garantita dalle resine epossidiche. Stesso procedimento può essere adottato per aumentare la resistenza all’erosione del fondo della tubazione con la posa di materiali ad alta resistenza. Interessanti infine le soluzioni di ripristino tubature (relining) garantite dalle tubature in polietilene: in sostanza si inserisce, all’interno della tubatura ammalorata una nuova tubatura in PE che ne ripristina la tenuta senza richiederne la sostituzione. 5 6 7 8 SEZIONE A TUBO INTERRATO. PARTICOLARI E MODALITÀ DI ALLOGGIAMENTO NEL TERRENO. Legenda 1 manto di usura 2 binder 3 fondazione stradale 4 conglomerato cementizio 5 nastro di segnalazione 6 rinterro con materiali provenienti dagli scavi 7 sabbia vagliata 8 tubo condotta (FONTE: TEORIA E PRATICA DELLA DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE, C. SIGMUND, DARIO FLACCCOVIO EDITORE) È possibile che, in caso di insufficiente aerazione dei condotti fognari, sia necessario estrarre preliminarmente i gas (acido solfidrico e altri gas volatili) presenti nella fognatura tramite appositi camini o con processi di deodorizzazione. È utile anche ricordare che la normativa vigente è particolarmente severa per quel che riguarda gli scavi e i relativi ripristini della sede stradale una volta eseguito l’allacciamento: l’autorizzazione, richiesta (in bollo) all’Ente proprietario della strada (Comuni, Provincie), deve 5-05-2010 16:54:14 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 13 Soluzioni per locali interrati Soluzioni di scarico delle acque per locali interrati. (FONTE: LE FOGNATURE DEGLI EDIFICI, P.POCECCO, E.ALTRAN, ED. IL MURICE) essere rilasciata ai sensi dell’art. 27, comma 10 del D.Leg.vo n. 285/92 e deve essere sempre disponibile in cantiere. Il perimetro del cantiere stesso dovrà essere recintato e protetto e, prima di intervenire, ci si dovrà assicurare di conoscere perfettamente la posizione dei sottoservizi (acquedotto, linee elettriche e telefoniche) già operativi nella zona dello scavo per non danneggiarli. Il ripristino dovrà riportare alle condizioni il manto originario o le pavimentazioni in pietra (porfido, ecc) presenti nella zona dello scavo. Particolare attenzione si dovrà porre nell’esecuzione di allacciamenti alla rete fognaria da locali interrati (vedi immagine a sinistra); nel caso in cui si dovesse eseguire un allacciamento diretto si dovrà tenere presente la possibilità che in caso di forti eventi meteorici si generino rigurgiti all’interno dei locali stessi. Proprio per questo è importantissimo non realizzare in questi casi ispezioni interne ai locali dell’edificio, così come installare apparecchi di scarico sotto al livello del suolo. In questo modo i rigurgiti (sempre possibili a livello statistico) si limiteranno all’intercapedine di servizio. Per intervenire su situazioni esistenti di questo tipo è possibile inserire una valvola di ritegno immediatamente a monte dell’allacciamento, avendo cura che le acque meteoriche in questo caso siano convogliate separatamente alla fognatura. La soluzione migliore per i locali interrati è quella che prevede una rete di smaltimento con canalizzazioni che corrano a soffitto, tranne gli scarichi al di sotto del livello del terreno che verranno raccolti in un pozzetto e da lì sollevati alla quota dello scarico principale superiore mediante un’apposita pompa sommergibile situata in apposito vano di raccolta in calcestruzzo prefabbricato o gettato in opera oppure fornita in un apposito contenitore in materiale plastico resistente all’usura. Tubazioni interrate e normative DM 23.02.71 Norme tecniche per gli attraversamenti e parallelismi di condotte e canali convoglianti liquidi e gas con ferrovie e altre linee di trasporto L 64 02.02.74 Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni sulle norme sismiche DM 12.12.85 Norme tecniche relative alle tubazioni Circ. LL.PP. 27291 Istruzioni relative alla normativa per le tubazioni UNI 9534 Tubi in calcestruzzo non armato per fognature, a sezione interna circolare, senza piede d’appoggio. UNI 8981 Durabilità delle opere e manufatti in calcestruzzo UNI 10968-1 Sistemi di tubazioni di materia plastica 06_13 modi.indd 13 per scarichi interrati non a pressione - Sistemi di tubazioni a parete strutturata di policloruro di vinile non plastificato (PVC-U), polipropilene (PP) e polietilene (PE) - Parte 1: Specifiche per i tubi, i raccordi ed il sistema UNI EN 1115-1 Sistemi di tubazioni di materia plastica per fognature e scarichi interrati, in pressione - Materie plastiche termoindurenti rinforzate con fibre di vetro (PRFV) a base di resina poliestere insatura (UP) - Generalità UNI CEN/TS 1852-3 Sistemi di tubazioni di materia plastica per fognature e scarichi interrati non in pressione - Polipropilene (PP) - Parte 3: Guida per l’installazione 5-05-2010 16:54:15 Capitolo 3 Guida alla scelta delle pompe 14 Primo: dimensionare le portate P rima di analizzare la tipologia di pompa o di stazione di pompaggio da installare si deve compiere un’attenta analisi delle portate che tale pompa dovrà Pompe sommergibili Flygt. Nell’immagine sono visibili i regolatori di livello a variazione di assetto. affrontare sia a regime sia nei periodi di massima affluenza. Tale calcolo è estremamente importante anche se è possibile effettuare una prima valutazione in base all’esperienze tecniche pregresse. Un corretto dimensionamento dei flussi non solo ottimizza la funzionalità dell’impianto, ma allunga anche la vita utile della stazione di sollevamento, diminuendo contemporaneamente i costi di gestione dell’impianto stesso, sia a livello di consumi energetici, sia quello dovuto agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Se una pompa sottodimensionata infatti, può risultare insufficiente a far fronte a una quantità di liquami in arrivo, una pompa sovradimensionata, può essere soggetta a usura accelerata dovuta ai lunghi periodi di inattività tra un’attivazione e l’altra. Naturalmente la portata a cui una stazione di pompaggio o una pompa dovrà sopperire dipendono dal tipo di impianto (civile, industriale, agricolo, misto), per una fognatura civile, in linea di massima si devono tenere presenti due fattori: la dotazione giornaliera di acqua potabile; il fabbisogno giornaliero. Il primo valore è stabilito da una tabella (vedi Tabella 1 a pagina 15) inserita nel Piano Regolatore Generale degli Acquedotti (PRGA) che fissa valori di dotazione idrica in proiezione fino all’anno 2015, suddividendole per aree geografiche e urbane; il secondo valore, invece, è un valore medio e viene calcolato secondo la seguente formula: Q media=D.P/86,4 dove P è la popolazione servita (in migliaia di abitanti) e D è appunto la Dotazione Giornaliera di acqua potabile. Per un corretto dimensionamento dell’impianto tuttavia non è sufficiente conoscere in solo fabbisogno medio, ma occorre anche avere un metodo di calcolo per i picchi massimi e minimi che tale stazione di pom- 14_27.indd 14 5-05-2010 16:55:03 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 15 paggio dovrà affrontare e che vengono calcolati secondo le seguenti formule: Le perdite di carico per la portata massima oraria (Qmax): Qmax=5xQmedia/P1/6; per la portata minima oraria (Qmin): Qmin= 0,2xQmedia/P1/6. A queste portate, per la determinazione delle acque di scarico, si dovranno aggiungere i contributi delle acque piovane che in linea di massima sono comprese tra un massimo di 1,3 l/minuto.m2 (tetti o superfici asfaltate) e un minimo di 0,2-0,3 l/minuto.m2 (terreni agricoli); per aree a prato o giardino può essere scelto un valore intermedio di 0,4-0,6 l/minuto.m2. Una volta determinate le portate vanno stabilite anche le perdite di carico che la pompa dovrà affrontare e naturalmente la prevalenza che dovrà essere fornita dall’impianto. La prevalenza di lavoro deve essere determinata sommando alla prevalenza geodetica (vedi box a lato), le perdite di carico localizzate e quelle distribuite. Solo a questo punto si avranno tutti i parametri quantitativi necessari al corretto dimensionamento dell’impianto, che comunque dovrà anche tenere conto della tipologia di liquido da sollevare che in linea di massima per i liquami fognari richiederà la scelta di pompe con una girante (parte idraulica) adeguata per ridurre al minimo le possibilità di intasamento. La perdita di carico è l’energia dissipata da un fluido in moto a causa degli attriti che si generano nel condotto attraverso il quale il fluido si muove. La perdita di carico viene misurata in metri di colonna d’acqua ed è equilvalente all’energia dissipata per vincere le varie resistenze all’interno della condotta. Può essere localizzata o continua (distribuita): la prima è causata da turbolenze che interessano brevi tratti di condotto (imbocchi, sbocchi, tratti curvi, cambi di sezione della tubazione), mentre la seconda è propriamente causata dal movimento del fluido (attriti e turbolenze) all’interno di un condotto di sezione costante. Tra le perdite di carico localizzate particolare importanza per gli impianti di sollevamento rivestono le perdite di imbocco e quelle di sbocco: le prime dipendono dalla forma dell’imbocco stesso, le seconde sono pari all’altezza cinetica relativa alla velocità nella sezione di sbocco della condotta. Altri fattori di perdita di carico da considerare nel calcolo sono gli apparecchi di misurazione e di contabilizzazione delle portate innestati sul percorso. Tabella 1 Dimensione del Dotazione idrica Acque di scarico centro abitato (L/giorno/persona) (L/min/persona) Case sparse 100-150 0,6 Centri fino a 10.000 abitanti 200-300 0,75 Centri fino a 100.000 abitanti 300-450 0,75 Centri a carattere industriale - 0,3 Dotazioni idriche previste per l’anno 2015 in base al Piano Regolatore Generale delle Acque 14_27.indd 15 5-05-2010 16:55:05 Capitolo 3 Guida alla scelta delle pompe 16 14_27.indd 16 Cos’è la prevalenza La prevalenza è la distanza tra la superficie dell’acqua del pozzo di stoccaggio e quella della vasca di scarico; più precisamente si deve parlare di prevalenza geodetica. Naturalmente la prevalenza aumenta all’aumentare della differenza tra i due livelli dei liquidi nei pozzi; nella scelta della pompa si deve far attenzione che la pressione che la pompa stessa deve erogare deve superare la prevalenza geodetica per poter spingere l’acqua verso l’alto nella linea di scarico. Se il serbatoio di scarico è chiuso ermeticamente, nel serbatoio stesso si genera una pressione positiva che può essere convertita in una colonna d’acqua equivalente che, aggiunta alla prevalenza geodetica di scarico, dà luogo alla prevalenza di scarico statica. Quando l’acqua inizia a scorrere le perdite di attrito aumentano e quindi sarà necessaria una certa pressione per permettere all’acqua di scorrere attraverso il sistema di tubazioni, vincendo gli attriti sulle pareti delle tubazioni e per superare i vari ostacoli che il liquido incontra nel suo percorso attraverso le condotte (valvole, saracinesche, variazioni di sezione, curve, deviazioni). Questo viene definito come prevalenza monometrica. La pompa infine non deve solo vincere la prevalenza e le perdite di attrito, ma anche imprimere una certa velocità all’acqua. Tale velocità, convertita in pressione, viene chiamata pressione dinamica o altezza cinetica. Prevalenza manometrica e altezza cinetica insieme danno luogo alla prevalenza totale ossia la pressione che la pompa deve vincere per poter funzionare. Un metodo pratico per dimensionare gli afflussi Per dimensionare gli afflussi delle piccole utenze esistono metodi di calcolo che si basano sulla definizione di “unità di scarico” e su formule statistiche per determinare la contemporaneità di più scarichi. In linea di massima può risultare estremamente utile dal punto di vista pratico determinare la portata massima dell’ora di punta in funzione del numero di persone servite, utilizzando la seguente tabella: 1 persona in città 0,75 l/min 1 persona in piccole unità abitative di campagna 0,6 l/min 1 persona in uffici e stabilimenti industriali 0,3 l/min Per un dimensionamento di massima si deve considerare che la portata della pompa deve sopperire a punte di afflusso, di breve durata, pari al doppio dei valori medi dell’ora di punta. Nel caso la pompa dovesse assorbire anche l’afflusso delle acque meteoriche è utile impiegare i seguenti coefficienti per un calcolo semplificato: 1,3 l/min per ogni m2 di superficie asfaltata o di tetto da 0,4 a 0,6 l/min per ogni m2 di prati o giardini da 0,2 a 0,3 l/min per ogni m2 di terreni agricoli Per esempio, considerando un palazzina residenziale, con 400 m2 di superficie di tetto o asfalto, situata in città e occupata da 50 persone: Q max oraria = 50 • 0,75/60 = 0,62 l/sec La portata istantanea della pompa sarà quindi Q max • 2 = 1,5 l/sec La portata meteorica risulta inoltre da: 400 (superfici tetto e asfalti) •1,3/60 = 8,7 l/sec La pompa quindi deve garantire una portata di 10,2 (8,7 + 1,5) l/sec. 5-05-2010 16:55:05 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 17 Le perdite di carico concentrate: metodo semplificato V=1/m/sec V=1,5/m/sec V=2/m/sec Lunghe tubazioni con molte curve 0,4 m 0,9 m 1,6 m Lunghe tubazioni con poche curve 0,3 m 0,7 m 1,2 m Corte tubazioni con molte curve 0,2 m 0,45 m 0,8 m Corte tubazioni con poche curve 0,1 m 0,25 m 0,4 m SCHEMATIZZAZIONE DELLA PREALENZA GEODETICA. PER DETERMINAZIONI PIÙ PRECISE VEDI: “POMPE E IMPIANTI DI SOLLEVAMENTO” DI A. BIANCHI E U.SANFILIPPO, HOEPLI) Al momento di scegliere il diametro della mandata sarà utile ricordare che la velocità minima necessaria per evitare formazioni di depositi nelle tuba- H geodetica Secondo: scegliere il diametro della mandata zioni, nel caso di acque di scarico civili, è di 0,6 m/ sec; esiste anche un valore consigliato di velocità massima, pari a 2,2 m/sec, valore che evita usure accelerate delle tubazioni stesse. Una volta stabilite la portata e i valori di velocità ottimali che si vogliono ottenere, si dimensionerà correttamente la tubatura: in linea di massima si prestano per questo tipo di impiego tubature in PVC (diametri nominali compresi fra 40 e 150 mm) o in gomma ad alta resistenza (diametri nominali compresi fra 50 e 250 mm). Nel caso in cui le tubazioni fossero realizzate in altri materiali come ad esempio acciaio, cemento, gres, altri materiali plastico occorrerà tener presente, al momento del calcolo delle perdite di carico, la rugosità differente della superficie a contatto con il liquido, applicando appositi coefficienti di scabrezza che variano a seconda delle formule scelte per il calcolo. Tornando all’esempio precedente, l’impianto da realizzare ha una prevalenza geodetica di 2 m e una lunghezza di tubo di 150 m con molte curve; per 14_27.indd 17 5-05-2010 16:55:06 Capitolo 3 Guida alla scelta delle pompe 18 la portata individuata (10,2 l/sec) si può scegliere una tubazione DN 100. Sul diagramma di calcolo riportato in questa pagina si individua la perdita di carico ogni 100 metri di tubazione; per ottenere questo valore si determina il punto di incrocio tra il valore di portata e la linea contrassegnata dal diametro interno della tubazione. Sulla scala verticale, in corrispondenza del punto individuato, si potrà leggere il valore della perdita di pressione in metri di colonna d’acqua ogni 100 m di tubazione dritta: 2,3 m. Per cui la perdita di pressione risulta: 2,3 • 150/100 ≅ 3,45 m Inoltre, in corrispondenza al punto individuato sul diagramma si può leggere la velocità di scorrimento approssimata all’interno della tubazione: valore compreso tra 1,25 e 1,5 m/sec. Infine le perdite di carico concentrate possono essere calcolate secondo la tabella riportata nella pagina precedente e possono essere valutate in 0,9 m. La pompa in oggetto deve quindi avere una prevalenza H di 6,35 m (2+3,45+0,9) e una portata Q di 10,2 l/sec. Perdite di pressione m/100 m di tubazione Diagramma di calcolo per il dimensionamento di un piccolo impianto 14_27.indd 18 5-05-2010 16:55:07 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 19 Terzo: la scelta delle stazioni di pompaggio Dopo aver dimensionato portata e prevalenza, è Individuazione del punto di lavoro in vista della scelta della pompa possibile scegliere la pompa adatta, evitando che i punti di lavoro cadano nelle zone di inizio e fine Prevalenza delle curve caratteristiche. La scelta migliore è quella che sfrutta zone di lavoro della pompa al centro della curva in modo da avere la garanzia del migliore rendimento, prolungando contemporaneamente la vita utile della pompa stessa. La scelta ideale sarebbe quella di una pompa che presenti, nell’intorno del punto di lavoro prefissato, una curva di rendimento abbastanza piatta, in funzione della variazione della portata. In questo modo, pur spostandosi il punto di lavoro, in conseguenza di sempre possibili oscillazioni del valore di prevalenza geodetica, la pompa lavorerà sempre in condizioni Portata Q (1/sec) di alto rendimento. Il lavoro delle pompe centrifughe Le pompe centrifughe per il sollevamento di fluidi lavorano spostando il liquido contenuto nel corpo pompa mediante una girante con palettature opportunamente conformata per imprimere un’intensa rotazione alla massa fluida, con il minor dispendio possibile di energia elettrica. La massa d’acqua acquista notevole velocità che viene trasformata in energia di pressione in un apposito diffusore, composto da elementi lisci o palettati disposti in cascata; in seguito il fluido entra in una cassa spirale che ha il compito di raccogliere il liquido stesso e convogliarlo verso il condotto di mandata. 14_27.indd 19 5-05-2010 16:55:07 Capitolo 3 Guida alla scelta delle pompe 20 Sollevare i liquami fognari La principale problematica da considerare per il sollevamento dei liquami fognari è il rischio di intasamento che può essere causato dall’accumulo all’ingresso della girante o in prossimità dei profili delle pale di fibre lunghe (stracci, altri elementi solidi), dall’occlusione del vano fra girante e corpo pompa nella zona del collo (pompe monocanale e multicanale chiuse) o infine dall’accumulo di materiale nella voluta (pompe a vortice, ma non solo). La risposta tradizionale per prevenire tali problematiche è scegliere pompe con luci di passaggio ampie, in genere comprese fra 75 e 100 mm; occorre tenere presente però che, al crescere delle luci di passaggio, diminuisce in modo inversamente proporzionale il rendimento della pompa, rendimento che si riduce ulteriormente al graduale presentarsi dei fenomeni di intasamento. Accanto alla corretta progettazione quindi occorre progettare anche la manutenzione della pompa, in modo da prevedere interventi di pulizia dei profili delle pale associati ai normali interventi di arresto e controllo della pompa stessa. Sono presenti sul mercato soluzioni innovative con girante semiaperta a due pale che utilizzano diffusori con spirali autopulenti dal profilo brevettato che riducono gli intasamenti anche con luci di passaggio di molto inferiori alle soluzioni tradizionali. La prima importante operazione consiste nel corretto dimensionamento delle camera di aspirazione che deve soddisfare due importanti requisiti: limitare entro il numero consentito i cicli ac– censione/spegnimento che i motori delle pompe devono compiere per svolgere la funzione di accumulo e compenso delle portate in arrivo; rendere il più omogeneo possibile il flusso dei liquami verso la pompa, in modo da evitare vortici e ingresso di aria nella pompa o nella tubazione. La geometria della camera di aspirazione gioca una particolare importanza: a seconda del numero di pompe installate e della loro potenza, singola e complessiva. Il disegno dei pozzi va ottimizzato per evitare accumuli di sedimenti e crostoni superficiali che possono inficiare il lavoro delle pompe stesse. 14_27.indd 20 5-05-2010 16:55:09 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 21 In particolare si dovrà porre particolare attenzione alla distanza della pompa dal fondo, a quella dai bordi alla direzione di afflusso dei liquami; la scelta migliore è quella che porta a minimizzare il volume della camera di aspirazione calcolandolo in funzione della portata di progetto. Il volume utile si regola installando una pompa correttamente dimensionata e comandata da un quadro elettrico collegato ad un regolatore di massima (avvio pompa) e a uno di minima (arresto del funzionamento). Il livello di minima deve essere impostato in modo che la pompa rimanga sempre sommersa dall’acqua (raffreddamento del motore elettrico) e che venga mantenuta un livello di liquido sopra la girante che non consenta fenomeni di cavitazione. La quota dei regolatori di massima dipende invece dalla portata di afflusso e dal tempo di stazionamento dei liquami. Per minimizzare il volume della camera di aspirazione si dovrà scegliere quindi una pompa che riduca l’intervallo di tempo tra due cicli successivi. La scelta di pompe che sopportano un numero elevato di avviamenti orari consente quindi di diminuire il volume dello scavo e delle opere civili per la costruzione dei pozzetti. Nei sollevamenti fognari le elettropompe sommergibili si sono dimostrate le più affidabili perchè sono in grado di sopportare un numero elevato di avviamenti ora con un limitato surriscaldamento dei motori. Nella scelta corretta di una pompa infine bisogna anche tenere presente la natura del fluido da pompare: ad esempio per liquidi che trasportano in sospensione solidi abrasivi, si dovranno preferire pompe resistenti all’usura. Per liquidi con particolare presenza di un’elevata percentuale di solidi sospesi, sarà invece opportuno installare pompe con parti idrauliche apposita- I rischi della cavitazione La cavitazione è un fenomeno consistente nella formazione di bolle di vapore all’interno di un liquido, che poi implodono. Ciò avviene a causa dell’abbassamento locale di pressione ad un valore inferiore alla tensione di vapore del liquido stesso, che subisce così un cambiamento di fase a gas, formando cavità contenenti vapore. La dinamica del processo è molto simile a quella dell’ebollizione. La principale differenza tra cavitazione ed ebollizione è che nell’ebollizione, a causa dell’aumento di temperatura, la tensione di vapore sale fino a superare la pressione del liquido, creando quindi una bolla meccanicamente stabile, perché piena di vapore alla stessa pressione del liquido circostante; nella cavitazione invece è la pressione del liquido a scendere improvvisamente, mentre la temperatura e la pressione di vapore restano costanti. Per questo motivo la “bolla” da cavitazione resiste solo finchè non esce dalla zona di bassa pressione idrostatica: appena ritorna in una zona del fluido in quiete, la pressione di vapore non è sufficiente a contrastare la pressione idrostatica e la bolla da cavitazione implode immediatamente. Le conseguenze della cavitazione all’interno di una pompa possono andare dai semplici rumori, più o meno fastidiosi, fino a conseguenze più importanti come l’insorgere di onde di pressione, il deterioramento delle pareti e degli organi mobili della pompa, severe sollecitazioni meccaniche che, in casi estremi, possono portare alla rottura della pompa stessa e alla rapida usura delle parti idrauliche. mente disegnate per evitare il loro intasamento e successivo bloccaggio. 14_27.indd 21 5-05-2010 16:55:10 Capitolo 3 Guida alla scelta delle pompe 22 A B C D Le otto regole d’oro per i pozzi 1 Troppa distanza dal fondo e dai bordi dà luogo a sedimentazioni del liquame. 2 Poca distanza della pompa dal fondo e dai bordi interferisce sul funzionamento delle pompe e genera gorghi con conseguente aspirazione d’aria. 3 Controllare la direzione dell’afflusso dei liquami in modo da evitare rotazioni contrarie del fluido rispetto a quella delle pompe. 4 Controllare la direzione dell’afflusso dei liquami in modo che non investa direttamente le pompe, generando vibrazioni che possono causarne il deterioramento precoce. Le valvole di flussaggio e la pulizia I grassi e i solidi che si accumulano nel pozzo della pompa, possono bloccare i regolatori di livello o ridurre l’efficienza e la vita della pompa causando, nei casi più gravi, lo straripamento di acque fognarie. Fino a pochi anni fa l’unica soluzione era la pulizia periodica dei pozzetti con fermi prolungati e alti costi di manodopera. Oggi le soluzioni sono le valvole di flussaggio che vengono installate sul corpo pompa e consentono di tenere le camere di aspirazione pulite, eliminando sedimenti e crostoni superficiali. Si tratta di accessori completamente automatici che non necessitano di comandi elettrici, 14_27.indd 22 5-05-2010 16:55:10 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica Nella installazione di una pompa sommergibile all’interno di un pozzo bisogna tener presente i seguenti fattori (indicati nelle relative immagini) A evitare che i liquami entrino lateralmente rispetto alle pompe B ingresso laterale se la soluzione A non è applicabile E C schema di ingresso per pozzi prefabbricati circolari a una sola pompa D schema di ingresso per pozzi prefabbricati circolari a più pompe E è opportuno che tutte le pompe siano rivolte verso una sola parete del pozzo F evitare eccessiva distanza tra pareti e bocca di aspirazione della pompa; ciò potrebbe generare sedimentazioni e F può essere evitato con la predisposizione di scivoli inclinati 5 L’ingresso di aria in sovrabbondanza genera pericolosi fenomeni di cavitazione con conseguente usura accelerata delle pompe. 6 Un volume utile del pozzo surdimensionato dà luogo alla formazione di sedimenti nelle zone lontane dalle pompe. 7 Un volume utile del pozzo sottodimensionato costringe le pompe ad attivarsi molto di frequente con conseguente usura accellerata delle parti mobili e elettriche. 8 Crostoni superficiali o sedimentazioni se non periodicamente rimossi possono causare malfunzionamenti o usura accellerata delle pompe. 23 Pompe di nuova generazione Per ridurre i rischi e le disfunzioni di pozzi, la tecnologia ha messo a punto le pompe sommergibili che operano direttamente nel liquido da pompare. Le pompe sommergibili più moderne utilizzano giranti di tipo semiaperto che riducono drasticamente il rischio di intasamento, mantenendo il rendimento operativo della pompa a livelli ottimali per lunghi periodi di tempo, anche nelle peggiori condizioni operative dovute a disegni errati dei pozzi o a liquami con percentuali di solido particolarmente alte. Inoltre questo tipo di pompe hanno motori a raffreddamento più efficiente che permettono un alto numero di avviamenti per ora: meno usura quindi e meno interventi di manutenzione. Nei casi in cui le pompe convenzionali presentavano problemi di intasamento, il risparmio energetico delle pompe sommergibili può raggiungere e superare il 50 %. idraulici o pneumatici, ma che si attivano quando la pompa parte, fermandosi automaticamente dopo un tempo predeterminato in funzione delle esigenze di pulizia della camera di aspirazione in cui la pompa lavora. Le valvole di flussaggio, all’avviamento della pompa, utilizzano una parte del liquame pompato per generare un getto all’interno del pozzetto che rimette in sospensione i sedimenti che possono così essere allontanati. Si riducono così i costi di manutenzione non solo su nuovi impianti, ma anche su quelli esistenti senza richiedere costose modifiche o fermi operativi prolungati. 14_27.indd 23 5-05-2010 16:55:12 Capitolo 3 Guida alla scelta delle pompe 24 La scelta della girante in funzione di prevenzione dell’intasamento Uno dei rischi più gravi in grado di compromettere il corretto funzionamento di una pompa per il sollevamento di liquami fognari è senza dubbio quello causato dall’intasamento della girante della pompa. A seconda dei tipi di fluidi da trasportare, della loro densità e della presenza in essi di percentuali solide più o meno abrasive, è stata messa a punto nel tempo una vasta gamma di giranti, ognuna delle quali ha una propria specifica vocazione, ma contemporaneamente può presentare debolezze o difetti sotto altri aspetti tecnici. Di seguito presentiamo i principali modelli disponibili sul mercato analizzandoli nello specifico nei loro pregi e difetti. Figura 1 Girante Monocanale chiusa: rendimento elevato, buone caratteristiche di inintasabilità, se di qualità modeste non bilanciate idraulicamente può generare carichi radiali notevoli e sgradite vibrazioni. 1 Figura 2 Girante aperta a vortice: luce di passaggio libero elevata, bassi carichi radiali, assenza di disco e anello inferiore (minore rischio di bloccaggio, manutenzione facilitata); non riesce a garantire rendimenti elevati e ha una curva caratteristica ridotta. 2 Figura 3 Girante trituratrice: girante ad azione trituratrice che sminuzza tutti i solidi contenuti, garantisce pressioni elevate e quindi consente l’impiego di diametri ridotti di tubazione; è tuttavia caratterizzata da un rendimento scarso e da una altrettanto scarsa capacità di portata. 3 Figura 4 Girante bicanale aperta antintasamento: girante N di nuova generazione, rendimento elevato, inintasabile, è caratterizzata da bassi carichi radiali e dall’assenza del collo girante (più lunga durata). Questa girante, accoppiata a un diffusore con spirale autopulente è anche caratterizzata da un rendimento particolarmente costante nel tempo, a differenza dei modelli tradizionali che subiscono 4 14_27.indd 24 un degrado dei rendimenti con il passare del tempo di funzionamento. 5-05-2010 16:55:15 25 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica Il ruolo degli accessori Naturalmente nel caso di stazioni di sollevamento 2 con condotte, per garantire un corretto funzionamento e per semplificare le operazioni di manu- 1 tenzione, è necessario prevedere diversi accessori: valvole di ritegno, saracinesche di intercettazione, giunti di smontaggio, valvole di flussaggio, sfiati, 6 3 4 scarichi e quadri elettrici. Le valvole di ritegno hanno il compito di impedire 5 che il liquido inverta la direzione del flusso in segui- 11 to all’arresto della pompa o in caso di cortocircuiti idraulici. Le flangie di attacco delle valvole di ritegno 8 devono avere le luci di passaggio con diametro almeno uguale a quello delle tubazioni di collegamento. 7 Quattro i tipi di valvole disponibili sul mercato: a clapet, a palla, a farfalla, a fuso. Le saracinesche di intercettazione devono essere in- 10 9 stallate, nel caso di pompe sommergibili, a valle della valvola di ritegno, in modo da poter isolare la valvola stessa in caso di manutenzione. Le flangie di attacco anche in questo caso devono avere le luci di passaggio di diametro almeno uguale a quello delle tubazioni di collegamento. I giunti di smontaggio sono indispensabili per compensare eventuali errori di montaggio sia dimensionali sia di allineamento tra i singoli componenti dell’impianto, mentre i giunti di dilatazione sono deputati ad assorbire le diverse deformazioni dei materiali dovute alle variazioni di temperatura ambientale. Gli sfiati infine saranno da prevedere nei punti relativamente più alti delle tubazioni, mentre gli scarichi al contrario andranno installati nei punti più bassi: i primi favoriranno l’uscita dell’aria intrappolata nelle tubazioni, i secondi agevoleranno lo svuotamento dell’im- Legenda 1 Sistema di aggancio e sollevamento 2 Quadro elettronico automatico di comando e telecontrollo 3 Supporto tubo guida superiore 4 Elettropompa NP serie N con nuova girante inintasabile 5 Valvola di flussaggio automatica per smuovere i sedimenti sul fondo senza impiego di energia aggiuntiva 6 Supporto cavi 7 Regolatori di livello a variazione di assetto 8 Tubi guida, per sollevare la pompa senza scendere nel pozzetto 9 Pompa in posizione di funzionamento 10 Piede di accoppiamento automatico 11 Cavo di alimentazione tipo Subcab pianto per eventuali interventi di manutenzione. 14_27.indd 25 5-05-2010 16:55:16 Capitolo 3 Guida alla scelta delle pompe 26 L’importante è il controllo Il mercato ha recentemente proposto centraline elettroniche di automazione locale collegabili a sistemi di controllo remoto per la gestione di pompe di sollevamento. Si tratta di strumenti semplici e intuitivi da gestire che tuttavia consentono un controllo completo della stazione di pompaggio, da quelle di piccole dimensioni, ai grandi impianti dove le variabili da controllare sono più numerose. Tutte le impostazioni di sistema possono essere modificate rapidamente agendo tramite un display a cristalli liquidi o anche a distanza tramite PC e connessione di rete. Tra gli altri sistemi, spicca quello di ITT Water&Wastewater, chiamato FMC che consente il completo controllo delle pompe (avviamento e arresti delle pompe, alternanza, controlavaggio), la supervisione dell’impianto comprese portate, tempi di esercizio, gestione e controllo degli allarmi per avaria delle pompe o esondazione di liquami dalla stazione di pompaggio. In questo caso la centralina locale è in grado di chiamare automaticamente il personale addetto alla manutenzione inviando un SMS nel quale sarà indicato anche il tipo e la gravità dell’allarme. Il sistema consente inoltre di misurare le portate del sistema sia quelle relative ai volumi di aspirazione sia quelle di mandata. Una gestione di questo tipo non solo abbatte i costi di manodopera necessari al controllo degli impianti di sollevamento, ma lo rende più efficiente dal punto di vista energetico, minimizzando il rischio di fermo impianto dovuto a imprevisti o a mancata o scorretta manutenzione. Si riducono contestualmente anche le visite di controllo periodico prevenendo situazioni di emergenza e si ottiene una migliore tutela dell’ambiente. Il cuore della pompa Tutte le pompe sono alimentate da motori elettrici ad induzione monofase o trifase: si tratta di motori robusti e particolarmente economici, tuttavia, è possibile svolgere alcune considerazioni sul tipo di avviamento da preferire a seconda delle caratteristiche della pompa e delle richieste dell’impianto di sollevamento. Le tipologie principali di avviamento sono due: avviamento diretto (avviamento a piena tensione) e avviamento a tensione ridotta (commutazione stella triangolo). Il primo avviene in un unico tempo collegando il motore alla rete di alimentazione mediante un relè termico, si tratta di un sistema semplice ed economico per la messa in marcia della pompa che assicura una coppia elevata, ma che d’altra parte richiede una punta di corrente notevole all’atto dell’avviamento. Il motore sviluppa tutta la sua coppia a vantaggio di un breve tempo di accelerazione e si avvia anche con tensioni basse e irregolari; tuttavia le alte correnti di spunto creano cadute di tensione che possono non essere tollerate dai carichi collegati alla rete. L’avviamento con commutazione stella-triangolo invece consente l’avviamento di motori trifase a sei morsetti previsti per connessione a triangolo alla tensione di rete. L’avviamento avviene in due tempi e la tensione ridotta è ottenuta collegando il motore a stella durante l’avviamento, per poi far passare il motore al lavoro a piena tensione con collegamento a triangolo. Principali vantaggi di questo sistema di avviamento sono la modesta punta di corrente assorbita all’avviamento e il basso costo operativo. Un deciso svantaggio deriva tuttavia dalla bassa coppia di avviamento, pari a circa 1/3 della coppia che si ottiene con l’avviamento diretto; a questo si aggiunge l’interruzione momentanea dell’alimentazione nella fase di commutazione. L’avviamento stella-triangolo in genere viene utilizzato per pompe che possono essere avviate a vuoto o pompe con coppia resistente ad andamento crescente con basso valore iniziale. Particolarmen- 14_27.indd 26 5-05-2010 16:55:16 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 27 te utile, sempre nell’ambito dell’abbattimento dei costi di gestione, l’avviamento sfalsato dei motori delle pompe tramite un’apposita programmazione da quadro elettrico. In questo modo si riesce a ottimizzare la gestione dell’assorbimento di corrente dalla linea elettrica, riducendo i possibili picchi quantitativi e ottimizzando il prelievo elettrico medio in quanto si evita l’avvio e l’arresto contemporaneo di più pompe. L’avvio sfalsato o alternato delle pompe inoltre, anche per impianti di piccola dimensione, consente una minore usura delle stesse e una conseguente maggior durata dell’impianto nel suo complesso evitando che una delle pompe resti inattiva per lungo tempo. Controllo dei livelli Ridurre l’usura, aumentare la vita utile della pompa, allungare gli intervalli fra gli interventi di manutenzione, ridurre il consumo energetico: questi alcuni tra i vantaggi che un efficiente sistema di controllo dei livelli dei liquami è in grado di garantire. Accanto ai tradizionali regolatori di livello che, per i piccoli impianti di pompaggio, sono essenzialmente dei galleggianti che comandano l’attivarsi e il disattivarsi della pompa (al massimo due in questo tipo di impianti), il mercato propone anche strumenti più evoluti, essenzialmente sensori di livello a pressione idrostatica, in grado di garantire maggiore efficienza operativa e una migliore precisione di misurazione. La misurazione viene garantita da una membrana ceramica a grande superficie di contatto: la parte della membrana a contatto con il liquido rileva la pressione della colonna d’acqua sovrastante, mentre la parte interna viene mantenuta alla pressione atmosferica mediante un apposito tubo di compensazione. La variazione della colonna di liquido produce nel sensore una variazione della pressione sulla membrana, tale variazione, rapportata alla pressione atmosferica, produce un segnale direttamente proporzionale al livello del liquido e attiva e disattiva quando necessario la pompa. In vasche o serbatoi privi di turbolenze il sensore può essere installato lasciandolo liberamente appeso al sistema di sospensione, mentre, 14_27.indd 27 in presenza di turbolenze, il sensore deve essere protetto all’interno di un tubo di calma, di diametro non inferiore ai 100 mm. Sono inoltre disponibili dei regolatori di livello a variazione di assetto (per impianti a più pompe) che, quando il liquido sale o scende di livello, modificano la loro posizione, attivando o disattivando le pompe. I regolatori di livello possono garantire: • avvio e arresto a differenti livelli per ogni pompa; • controllo del troppo pieno collegato ad allarme; • controllo livello minimo di arresto ultimo. 5-05-2010 16:55:16 Capitolo 4 I vantaggi delle pompe sommergibili 28 I vantaggi sommersi A ll’interno dell’offerta di pompe che oggi il mercato mette a disposizione degli installatori e dei progettisti, le pompe sommergibili sono indubbiamente una valida alternativa di elevato livello tecnologico e prestazionale alle pompe tradizionali. Le pompe sommergibili operano infatti direttamente nel liquido che deve essere pompato, quindi non necessitano di alloggiamenti o sovrastrutture di supporto particolari. I costi di installazione e delle opere civili risultano in questo modo drasticamente abbattuti con percentuali di risparmio che possono raggiungere il 60 %. Le pompe sommergibili richiedono inoltre meno attrezzature ausiliarie e sono caratterizzate dall’integrazione fra motore e sezione idraulica, rac- Le giranti autopulenti colte in unità molto compatte, le cui dimensioni ne L’innovativo design della girante autopulente brevettata da Flygt è integrato da una speciale scanalatura di espulsione presente nella voluta; grazie a una combinazione brevettata, che permette il passaggio di eventuali corpi solidi e filamentosi attraverso la pompa, il rischio di intasamento si riduce al minimo. Tutto ciò comporta una sensibile riduzione del consumo energetico, fattore determinante per il contenimento dei costi complessivi di gestione dell’impianto. rendono più agevole il montaggio. I costi operativi, inoltre, possono essere ulteriormente ridotti grazie alla contestuale riduzione del consumo di energia elettrica e delle spese di manutenzione. In linea di massima il sollevamento di una pompa sommersa per una manutenzione non richiede più di qualche minuto. La pompa, infatti, non è fissata al fondo del pozzo di raccolta che non deve neanche essere prosciugato. È inoltre possibile continuare a tenere attiva la stazione pompante nel caso nella stessa siano presenti più pompe. Terminata la manutenzione, le Installazioni tipiche di pompe sommergibili 1 28_29.indd 28 2 3 5-05-2010 16:56:03 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 29 Figura 4 Esempio di pompe sommergibili in installazione semifissa: le pompe vengono sollevate e abbassate lungo due tubi guida, senza il bisogno di alcun fissaggio alle tubazioni di mandata. La pompa vi si connette automaticamente mediante un piede di accoppiamento. 4 Manutenzione sempre più semplice pompe possono essere rapidamente calate lungo gli appositi tubi guida fino a posizionarsi sui piedi di accoppiamento installato sul fondo del pozzo. La connessione alla tubazione di mandata, per i modelli più evoluti di pompe sommergibili, è automatica e non necessita di operazioni di fissaggio. Il surriscaldamento e le vibrazioni, che generano rumorosità fastidiosa, sono fra i problemi più comuni riscontrabili negli impianti di pompaggio tradizionali; le pompe sommergibili sono in genere molto silenziose e il loro motore è raffreddato direttamente dal liquido pompato. I modelli più duttili e tecnologicamente evoluti, possono lavorare ugualmente bene sia in camera asciutta sia in immersione. L’unità compatta motore/parte idraulica che caratterizza questi modelli, ne garantisce l’affidabilità. Le nuove pompe N della Flygt presentano numerose soluzioni tecniche che riducono i costi di gestione dell’impianto di pompaggio; in particolare la camera di ispezione posta tra la tenuta e i cuscinetti rende più affidabile il funzionamento della pompa e permette una rapida ispezione e manutenzione. Un sensore incorporato segnala tempestivamente eventuali infiltrazioni di fluidi in caso di danni alla tenuta, evitando costosi interventi di riparazione. Anche il design più liscio e arrotondato dell’alloggio esterno permette di pulire la pompa più rapidamente rispetto ai modelli precendenti. In linea di massima le moderne pompe sommergibili garantiscono una notevole semplicità di installazione unita ad una versatilità che le rende adatte per ogni tipo di vasca di raccolta. Gli elementi di queste stazioni di pompaggio sono standardizzati e possono essere combinati in maniera diversa, riducendo drasticamente i costi di installazione. Figure 1 e 2 Installazione trasportabile con attacco tubo di mandata flessibile o flangia di collegamento per tubo di mandata rigido Figura 3 Installazione semifissa. La pompa viene calata lungo tubi guida fino a collegarsi automaticamente sul piede di accoppiamento fissato al fondo del pozzo 28_29.indd 29 5-05-2010 16:56:06 Capitolo 5 Le stazioni di pompaggio prefabbricate 30 Le stazioni di pompaggio prefabbricate Veloci e versatili Accanto alla tradizionale costruzione di vasche in calcestruzzo prefabbricate o gettate in opera, è possibile scegliere le stazioni di pompaggio preallestite e quindi consegnate in cantiere pronte per essere installate. Tali soluzioni di pompaggio vengono in genere fornite complete di tutti gli accessori per l’allacciamento e consentono una installazione semplice e veloce, facile manutenzione ed estrema facilità nell’allacciamento alle tubazioni. Le versioni disponibili sul mercato possono essere installate in seminterrati o cantine o addirittura direttamente nel terreno a condizione che la zona scelta sia non carrabile e non sottoposta a spinte di galleggiamento dovute alla falda superiore a 0,5 m circa. In caso di presenza di spinta di falda, le stazioni devono essere dotate di zavorra in calcestruzzo, vincolata al contenitore stesso di raccolta liquami. Possono anche essere installate in zone carrabili, ma in questo caso bisogna costruire una soletta in calcestruzzo adeguata a distribuire il carico veicolare sul terreno circostante la stazione. In linea di massima tale soluzione ha raggiunto notevoli caratteristiche di versatilità e può essere vantaggiosamente impiegata per la realizzazione di pozzetti di raccolta liquami (con stazione di pompaggio) e di invio al collettore principale per edilizia monofamigliare, campeggi, aree di servizio, aziende agricole o piccole unità industriali. M olte delle moderne soluzioni progettuali e costruttive prevedono un impiego intenso dei lo- cali interrati o seminterrati: questi non vengono più solo utilizzati come locali tecnici o accessori (cantine, vani caldaia, ecc), ma molto spesso sono destinati a funzioni abitative complesse e ad alto valore aggiunto. In molti casi si eseguono utenze (bagni, docce) in locali interrati o si sfrutta la naturale pendenza del terreno per realizzare soluzioni abitative che su un lato risultino interrate, mentre sull’altro siano dotate di finestrature e a tutti gli effetti siano fruibili come locali fuori terra. In questi casi, e anche nei casi in cui le utenze da servire siano molto distanti dal condotto fognario principale, il raccordo e il convogliamento delle acque piovane e dei liquami a gravità risulta di difficile gestione o a volte impos- Stazione prefabbricata senza piede di accoppiamento Legenda 1 Contenitore in polietilene rotostampato 2 Elettropompa sommergibile 3 Primo spezzone di tubo di mandata 4 Tappo per svuotamento di emergenza 5 Regolatore automatico di livello a galleggiante 6 Tubo ingresso liquami nella stazione 7 Foro disponibile per ventilazione, seconda mandata o ingresso liquami 8 Entrata cavi dotati di appositi gommini di tenuta 9 Coperchio svitabile per ispezione ed installazione elettropompa 6 9 8 1 7 5 3 4 2 30_33.indd 30 5-05-2010 16:56:58 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 6 8 31 9 2 7 11 3 1 5 10 Stazione prefabbricata con piede di accoppiamento Legenda 1 Contenitore in polietilene rotostampato 2 Elettropompa sommergibile 3 Primo spezzone di tubo di mandata 4 Tappo per svuotamento di emergenza 5 Regolatore automatico di livello a galleggiante 6 Tubo ingresso liquami nella stazione 7 Foro disponibile per ventilazione, seconda mandata o ingresso liquami 8 Entrata cavi dotati di appositi gommini di tenuta 9 Coperchio svitabile per ispezione ed istallazione elettropompa 10 Piede di accoppiamento automatico per estrazione ed inserimento rapido della pompa 11 Tubi guida in acciaio zincato sibile. Se non ben progettati, gli impianti possono dar luogo a fastidiosi fenomeni di riflusso che possono anche divenire difficilmente gestibili, con notevoli disagi per gli abitanti, nel caso di eventi atmosferici di forte intensità. In questi casi, la soluzione più efficiente e meno onerosa è certamente quella garantita dalle stazioni di pompaggio prefabbricate. Si tratta di unità, indipendenti e pronte all’uso, in linea di massima composte da un serbatoio di raccolta liquami in materiale plastico, ad alta resistenza all’aggressione chimica e meccanica, all’interno del quale trova posto una stazione di pompaggio completa, estremamente igienica in quanto dotata 30_33.indd 31 4 Schema di posizionamento di una stazione prefabbricata in un locale interrato sotto il livello del condotto fognario Veloci e semplici da installare Le stazioni di pompaggio prefabbricate sono in genere composte da un contenitore per i liquami realizzato in materie plastiche all’interno del quale trovano posto le pompe e i relativi accessori (regolatori e sonde di livello, ecc). Si tratta di soluzioni estremamente pratiche e molto sicure che garantiscono, grazie all’assoluta ermeticità, un funzionamento che non genera odori molesti, anche se installate all’interno dell’edificio. La soluzione preassemblata, inoltre, caratterizzata da una notevole semplicità di installazione, riduce al minimo eventuali errori di messa in opera e di attivazione. Estremamente semplice, almeno nei modelli più evoluti, la manutenzione. 5-05-2010 16:57:01 Capitolo 5 Le stazioni di pompaggio prefabbricate 32 Sequenza di messa in opera di una stazione prefabbricata in vetroresina di chiusura ermetica nel contenitore stesso. Questo tipo di soluzioni offre una notevole versatilità applicativa in quanto la stazione di pompaggio può essere installata in tempi brevissimi, senza la necessità di eseguire opere murarie, in comple- Stazione prefabbricata standard installata sotto il livello del terreno ta indipendenza dalla posizione del collettore fognario (può essere posta indifferentemente in un sottoscala, in uno scantinato, in un angolo del box Legenda 1 Saracinesche 2 Valvola di non ritorno 3 Tubazione di mandata 4 Elettropompa sommergibile 5 Chiusino di accesso alla stazione prefabbricata in vetroresina 6 Quadro elettrico di comando 7 Regolatori di livello 8 Condotta di adduzione dei liquami 5 1 auto, ecc.). Le stazioni di pompaggio prefabbricate sono poi estremamente semplici da ispezionare e da mantenere in quanto sia la manutenzione ordinaria sia quella straordinaria sono state previste e “progettate” contestualmente alla loro ideazione. Ne consegue direttamente che i tempi di installazione sono in genere molto più ridotti di quelli di un impianto tradizionale che preveda l’installazione di pompe sommerse o sommergibili in vasche 6 tradizionali realizzate in calcestruzzo. In genere il mercato ne propone di due tipi, il primo di dimensioni più contenute può essere sistemato anche 8 2 7 fuori terra, il secondo invece può essere interrato sia sotto i locali di servizio sia in aree esterne non carrabili. In quest’ultimo caso, la minima distanza tra una stazione di pompaggio interrata e la carreggiata stradale dovrà essere di 3 metri nel caso di 2 4 strade a traffico leggero, di 8 metri per arterie con traffico veicolare pesante. 30_33.indd 32 5-05-2010 16:57:03 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 33 Stazioni inintasabili U La prova dei fatti n’evoluzione delle stazioni di pompaggio prefabbricate è rappresentato dalle soluzioni bre- vettate “Top Station” di Flygt. Alla facilità di installazione, tipica delle altre stazioni prefabbricate si aggiunge una speciale configurazione del fondo che evita sedimentazioni indesiderate. Se, da un lato, infatti, l’impiego di pompe sommergibili ha ridotto i costi complessivi di realizzazione delle stazioni di pompaggio, dall’altro la forma appiattita dei tradizionali pozzetti può causare l’accumulo di fanghi, che richiede regolari operazioni di pulizia, e una costosa manutenzione per l’eliminazione dei residui dalla stazione di pompaggio. E ciò non è soltanto dispendioso in termini di tempo e denaro, ma può rappresentare anche un vero e proprio pericolo per la salute e la sicurezza del personale, perchè la presenza di gas nocivi generati dai fanghi ren- Durante una serie di test sulle prestazioni, sono stati sottoposti a prove in parallelo due disegni di pozzetti per due pompe (uno convenzionale da 1600 mm ed un TOP 100). Durante le prove i due pozzetti sono stati collegati, riempiti con 800 litri di acqua e con 49 Kg di solidi ciascuno. L’acqua è quindi stata pompata da un pozzetto all’altro per dieci volte. Il risultato è stato: 94 Kg di solidi sono rimasti nel pozzetto convenzionale da 1600 mm contro solo 4 Kg nel modello TOP. Anche installando nel pozzo convenzionale valvole di flussaggio, il pozzetto TOP ha dimostrato un grado di efficienza superiore nel trasporto dei solidi. de l’ambiente lavorativo tutt’altro che ideale. Appositamente studiata per consentire l’autopulizia, la geometria della base del pozzetto Top è stata idraulicamente ottimizzata al fine di incrementare la turbolenza durante il pompaggio per provocare la risospensione dei solidi sedimentati in modo che possano essere pompati via, lasciando soltanto un minimo di residui sotto la pompa. Nell’immagine di sinistra si può vedere il disegno standard dei pozzetti. La base piatta genera zone stagnanti in cui si accumulano i residui. In quella di destra il disegno dei pozzetti Top con piede di accoppiamento integrato. Le pareti inclinate portano a elevate velocità del flusso, attivando turbolenze che provocano la risospensione dei solidi, migliorando drasticamente il trasporto degli stessi. 30_33.indd 33 5-05-2010 16:57:05 Capitolo 6 Pompe trituratrici e sistemi in pressione 34 Quando l’utenza è isolata I l collegamento di una zona di nuova urbanizzazione, di una villa o di singole utenze a una rete fognaria già esistente può rappresentare un problema difficilmente ri- solvibile con i tradizionali sistemi fognari a gravità quando, tra rete e utenza, sia presente un rilievo oppure quando la quota della rete sia maggiore di quella del punto da collegare o ancora quando sia necessario attraversare un canale o un corso d’acqua oppure una falda superficiale rende difficile e costoso eseguire scavi per la posa delle tubazioni. In questi casi l’unica soluzione pratica a disposizione di installatori e di progettisti è la realizzazione di un sistema fognario in pressione alimentato da pompa trituratrice. Con una condotta in pressione, infatti, l’andamento del terreno non rappresenta più un vincolo per il tracciato che può quindi essere progettato tenendo in considerazione la sola variabile relativa ai costi di costruzione e posa in opera delle condotte. Date comunque le elevate distanze medie che è possibile coprire per effettuare l’allacciamento rispetto alle soluzioni attuabili per connessioni a una rete di tipo tradizionale, il risparmio incide notevolmente sui costi tanto più risulta distribuita la rete di utenze da collegare. In questi collegamenti fognari si utilizzano normalmente condotti di diametro più piccolo, e quindi più soggetti ad intasamento. Per queste tipologie di impianti diventa indispensabile utilizzare POMPE CENTRIFUGHE TRITURATRICI. Tale soluzione tecnologica è in grado di ridurre tutti i solidi immessi nelle condotte in parti non più grandi di 5x15 mm; quest’azione consente di scegliere per le condotte tubi di piccolo diametro, a vantaggio dell’economia globale della realizzazione. A differenza delle reti fognarie a gravità, nei sistemi in pressione il liquido viene spinto nelle condotte dall’azione delle pompe e quindi non è necessario dare una pendenza al collettore. Esso correrà seguendo il profilo altimetrico del terreno anche se in salita. Basterà interrare le tubazioni ad un livello sifficiente a garantire che non vengano accidentalmente rovinate. Dal punto di vista dell’affidabilità dell’azione triturante e della sua durata nel tempo, Schema d’esempio con utenze isolate collegate attraverso un sistema fognario in pressione con pompe trituratrici bisogna sottolineare che l’evoluzione tecnologica consente oggi di reperire sul mercato pompe trituratrici con il gruppo trituratore in cromo e acciaio, progettate appositamente per durare a lungo nel tempo senza necessità di onerosi interventi di manutenzione. 34.indd 34 5-05-2010 16:57:56 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 35 Capitolo 7 Sempre più a fondo L e attuali tendenze architettoniche e urbanistiche spingono sempre più in basso la quota di imposta degli edi- fici; questo fenomeno, destinato molto probabilmente ad incrementarsi ulteriormente nel prossimo futuro è dovuto alla cronica carenza di spazi edificabili nelle nostre grandi città; questo tende a “spingere verso il basso” le funzioni meno nobili, dai parcheggi pluripiano ai locali accessori. La tendenza però si spinge anche oltre: sono ormai numerosi gli esempi di interi centri commerciali, anche di grande valore e pregio architettonico, che si sviluppano interamente sotto il livello del suolo a volte scendendo per decine I sistemi Wellpoint operano fino a 6 metri di profondità per ogni livello di scavo 35_42.indd 35 5-05-2010 17:01:57 Capitolo 7 Metodi di drenaggio degli scavi 36 Scavare in acqua Lo scavo in acqua rappresenta il sistema più semplice e meno costoso per il prosciugamento degli scavi; può però essere applicato solo in condizioni favorevoli per granulometria del terreno e idrologia sotterranea. Dal punto di vista della tipologia dello scavo, può essere vantaggiosamente impiegato su grandi superfici di scavo poco profonde. Il terreno da scavare deve essere compatto, con una curva granulometrica varia, preferibilmente senza componenti troppo fini: in tal modo si evitano o si limitano al massimo infiltrazioni d’acqua laterali e da fondo scavo. In linea di massima lo scavo procede per quadranti e l’acqua viene estratta da pozzetti di raccolta posti agli angoli dello scavo stesso o, in caso di interventi molto estesi, localizzati secondo una griglia definita in fase di analisi del progetto. In linea di massima i pozzetti sono realizzati con tubi forati in cls infissi nel terreno, all’interno dei quali viene posizionata la pompa per l’estrazione dell’acqua. Sul fondo del pozzetto è buona norma stendere uno strato di ghiaia (granulometria compresa fra i 10-20 mm) in modo da evitare l’aspirazione di sabbia da parte della pompa. Nel caso in cui l’apporto idrico ai pozzi sia così elevato da non riuscire ad essere supportato dalle pompe, si procederà all’installazione di pompe aggiuntive “posate a terra”, con l’inconveniente di bagnare e quindi appesantire il terreno da rimuovere. di metri sottoterra. Certamente questa tendenza libera nuove volumetrie e cubature, ma richiede anche maggiori costi di realizzazione dovuti agli scavi e alla rimozione del terreno che si amplificano ulteriormente in presenza delle falde sotterranee che, in alcune zone d’Italia, sono estremamente difficili da controllare in fase di scavo. Per minimizzare questi costi e ridurre i tempi necessari allo scavo sono stati messi a punto nel corso degli anni numerosi metodi alternativi, la cui scelta, al momento della progettazione di un sistema di prosciugamento, richiede al progettista l’attenta valutazione di una serie di parametri tra i quali spiccano: la valutazione delle grandezze di progetto: la quantità d’acqua da estrarre, la potenza elettrica necessaria e quella effettivamente disponibile in cantiere, la capacità ricettiva dei corpi idrici che dovranno ricevere e smaltire l’acqua estratta dallo scavo; le dimensioni geometriche dello scavo: profondità e larghezza; le caratteristiche fisiche granulometriche del terreno oggetto di intervento; lo spessore della falda e la permeabilità del terreno; l’entità dell’abbassamento della superficie freatica e il gradiente idraulico che si crea verso lo scavo. Naturalmente tra tutti questi fattori, la conducibilità idraulica del terreno è quello che assume maggiore rilievo, condizionando direttamente il dimensionamento dell’impianto, in termini di portata d’acqua da estrarre per raggiungere l’abbassamento di falda voluto. I metodi a disposizione sono: lo scavo in acqua, l’installazione di sistemi di drenaggio di Wellpoint, semplice o a più livelli, l’impostazione di un dreno orizzontale o la realizzazione di uno o più pozzi profondi. Lo scavo in acqua, particolarmente utile per interventi di bassa profondità, non è conveniente oltre gli 8 m e, su certi terreni richiede pareti molto inclinate; il dreno orizzontale consente di raggiungere profondità di scavo ancora più limitate, al massimo 6 m. Gli interventi realizzati su una fila di Wellpoint risultano particolarmente efficienti per profondità fino a 6 metri, ridotti a 4 in caso di presenza di limo in alte percentuali, mentre lavorando con più file si può ottenere un abbassamento in teoria illimitato, con l’unico vincolo rappresentato dalle elevate 35_42.indd 36 5-05-2010 17:01:58 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 37 superfici di installazione richieste. I pozzi profondi, infine, arrivano a un abbassamento di 8 metri se serviti da una pompa in superficie, mentre se si utilizzano pompe som- Elettricità VS acqua merse poste al fondo del pozzo, in effetti non c’è alcun limite di abbassamento. Anche le portate in questo caso sono illimitate anche se ovviamente direttamente influenzate dal diametro del pozzo. Quando i terreni da prosciugare sono caratterizzati da una granulometria molto fine, l’unico metodo utile è quello che si affida all’elettroosmosi. Si infiggono due elettrodi nel terreno saturo d’acqua e, una volta attivato il flusso di corrente, si genera un flusso d’acqua nel terreno che corre dall’elettrodo positivo a quello negativo. Il processo prevede che il polo negativo (catodo) sia sostituito da un pozzo con tubazione metallica: l’acqua che vi fluisce viene poi estratta con apposite pompe la cui potenza viene dimensionata in relazione alla quantità d’acqua da estrarre. Bisogna ricordare, a livello operativo, che durante le operazioni il terreno in prossimità degli anodi tende a disseccarsi con conseguente diretto aumento dell’elettricità assorbita dal sistema; altro aumento di elettricità è causato dalla perdita di particelle metalliche dai catodi, causato dal processo di elettroosmosi. Wellpoint e abbassamento falde Sistemi di Wellpoint intorno ad uno scavo lungo e largo Drenaggio Wellpoint a due livelli [FONTE: “PROSCIUGAMENTO DELLE FALDE” G.CHIESA, ED GEO-GRAPH] 35_42.indd 37 5-05-2010 17:01:59 Capitolo 7 Metodi di drenaggio degli scavi 38 [FONTE: “PROSCIUGAMENTO DELLE FALDE” G.CHIESA, ED GEO-GRAPH) L’unione fa la forza Quando lo spessore della falda freatica è di poco superiore all’entità dell’abbassamento e in presenza di scavi di una certa larghezza, diventa molto difficile abbassare la superficie freatica al centro dello scavo; in questi casi all’azione emungente dei pozzi va affiancata quella garantita da un sistema Wellpoint installato in prossimità del fondo scavo, su di un terrazzamento allestito appositamente. Nella figura in alto si analizza il caso di uno scavo che doveva arrivare fino al substrato impermeabile: all’azione dei pozzi, è stata aggiunta quella di due file di Wellpoint con lo scopo di abbassare la superficie freatica fino alla quota h2. Anche con l’aggiunta della rete di Wellpoint non è comunque possibile prosciugare totalmente lo scavo e quindi sono state create delle canalette laterali per il drenaggio delle acque residue, convogliate a pozzi dove verranno estratte per mezzo di apposite pompe. Un accorgimento per evitare riflusso di sabbia ai piedi delle pareti dello scavo: è stata realizzata una diga di sacchetti di sabbia che impedisce trasferimento di materiale lungo il piano di contatto sabbiaargilla. 35_42.indd 38 Il Sistema Wellpoint Si tratta senza dubbio del sistema di drenaggio più diffuso ed economico, soprattutto per abbassamenti di falda di modesta entità (fino a circa 4,50 m), sebbene sia possibile ottenere abbassamenti virtualmente illimitati ricorrendo a particolari accorgimenti con un drenaggio a più livelli. Il sistema è costituito da una pompa munita di depressore e da una punta perforante-filtrante, il Wellpoint vero e proprio. La pompa genera un’elevata depressione nel terreno attorno alle punte infisse, favorendo l’afflusso dell’acqua. L’intero circuito pompa-Wellpoint deve essere ermeticamente chiuso, tuttavia, Cos’è il raggio di influenza Nel caso in cui l’abbassamento della falda venga eseguito tramite pozzi o trincee, è importante determinare il raggio di influenza entro il quale agisce, abbassando la falda, il processo di emungimento dai punti di estrazione. Nel caso di pozzi si parla quindi di raggio di influenza R del pozzo, mentre per linee di Wellpoint si parla di larghezza L di influenza. In linea di massima e semplificando le equazioni, si può dire che il valore dell’abbassamento nel caso di pozzi è direttamente proporzionale al logaritmo di R, mentre nelle trincee l’abbassamento è direttamente e linearmente proporzionale a L=R/2. In questo secondo caso quindi la stima esatta del raggio di influenza è essenziale per il corretto dimensionamento della griglia di Wellpoint. 5-05-2010 17:02:01 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 39 La punta drenante Il Wellpoint è costituito da un’estremità a puntale perforante e da una serie di filtri metallici o di materiale plastico finestrato. Il tubo esterno perforato permette il passaggio di un minor volume d’acqua che non quello interno. Questa differenza crea una caduta di pressione fra le due pareti e quindi la riduzione in pressione sul filtro interno e sulla sabbia contenuta nello spazio tra maglia esterna e filtro interno genera una bassa velocità d’afflusso costante durante tutto il pompaggio. La portata del Wellpoint in acciaio è di circa 160 l/min, mentre quella del Wellpoint in materiale plastico è appena di poco inferiore. la pompa del vuoto, anche in presenza di aspirazione d’aria dovuta alla non perfetta tenuta dei giunti e dei raccordi, assicura ugualmente il funziona- I sistemi di infissione mento grazie ad una decisa capacità di espulsione dell’aria. In sostanza l’impianto Wellpoint è costituito da un insieme di collettori orizzontali cui fanno capo una o più pompe aspiranti; dai collettori orizzontali si dipartono a interasse variabile una serie di raccordi flessibili, collegati a tubi di sollevamento verticali infissi nel terreno fino alla profondità voluta e che hanno alla loro estremità la punta Wellpoint per l’aspirazione dell’acqua filtrata. La profondità e l’interasse dei Wellpoints sono determinati evidentemente dalla natura del terreno, dalla sua permeabilità e dal valore di abbattimento richiesto rispetto al livello indisturbato della falda freatica. In ogni caso i collettori zincati di raccolta dispongono di prese ad interasse di circa 1 m. La disposizione dell’impianto rispetto allo scavo potrà essere perimetrale o laterale, a seconda delle dimensioni dello scavo stesso e della stratigrafia del terreno. 35_42.indd 39 A seconda della consistenza dei terreni i sistemi di infissione possono essere di due tipi: mediante lancia ad acqua ad alta pressione e tramite trivella. Nei terreni sciolti e sabbiosi, limosi o limoso argillosi si ricorre all’attrezzatura Jetting con pompa premente-aspirante ad acqua che sviluppa fino a 7 atmosfere di pressione. Il getto d’acqua fora il terreno e consente alla punta di penetrare fino alla profondità voluta. Nel caso di terreni argillosi o comunque compatti invece si utilizzano trivelle idrauliche; per terreni ghiaiosi infine si usano perforatori a percussione che una volta raggiunta la profondità desiderata vengono ritirati lasciando sul posto un tubo in acciaio che sostiene la colonna di ghiaia. 5-05-2010 17:02:01 Capitolo 7 Metodi di drenaggio degli scavi 40 Abbassare oltre i 7 metri? Risposta: pozzi profondi S pesso, anche nei cantieri cittadini di grande dimensione, è richiesto di abbassare la falda freatica di oltre 7 metri, per portare a termine gli scavi delle importanti volumetrie necessarie alla realizzazione di piastre di fondazione di grandi edifici che prevedano numerosi piani interrati o per consentire la costruzione di strutture per parcheggi pluripiano sotterranei. In questi casi la soluzione basata su file di Wellpoint non è adatta non solo per la notevole quantità d’acqua da rimuovere e per il forte abbassamento richiesto, ma anche perché le reti di prelevamento basate su linee di Wellpoint intralcerebbero le stesse operazioni di scavo. In questo caso una soluzione utile è quella basata su pozzi di emungimento realizzati in elementi modulari di calcestruzzo, abbinati a pompe centrifughe orizzontali poste al di sopra del livello dell’acqua o a pompe sommerse, operanti all’interno dei pozzi stessi. Una volta eseguita la palancolatura dello scavo (con lo scopo di sostenerne il perimetro e di ridurre le portate d’acqua da emungere) si ABBASSAMENTO DI FALDA CON POZZI E POMPE SOMMERGIBILI FLYGT CON DIAMETRO RIDOTTO provvederà alla rimozione del terreno fino a raggiungere una quota appena superiore a quella dell’acqua (in genere 50-70 cm), per poi realizzare i pozzi: in genere questi sono [FONTE: “PROSCIUGAMENTO DELLE FALDE” G.CHIESA, ED GEO-GRAPH) composti da elementi modulari prefabbricati autofondanti (posa con semplice scavo e per gravità) e prevedono sul fondo uno strato drenante che facilita l’emungimento. In linea di massima i pozzi vengono posti lungo il perimetro dello scavo, ma interventi di grandi superfici e la presenza di un tessuto edificato circostante possono richiederne la collocazione all’interno dello scavo stesso. Lo scavo può anche essere segmentato in più interventi successivi (con appositi interventi di palancolatura) sia per esigenze di gestione del cantiere sia per limiti di potenza elettrica disponibili in loco che anche per la necessità di limitare le portate di acqua rimosse nell’unità di tempo (soprattutto se queste vengono scaricate direttamente - previa decantazione in apposite vasche - nella rete fognaria urbana). Il corretto dimensionamento della rete di emungimento, calcolato con apposite equazioni che variano a seconda della geometria dello scavo e delle caratteristiche di permeabilità dei terreni interessati, va continuamente verificato 35_42.indd 40 5-05-2010 17:02:03 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 41 attraverso apposite stazioni di monitoraggio realizzate mediante una serie di piezometri posti sul perimetro dello scavo stesso. Questa operazione è di importanza vitale in aree densamente edificate, dato che un abbassamento eccessivo della falda potrebbe causare cedimenti nelle fondazioni delle costruzioni circostanti con conseguenti danneggiamenti delle costruzioni stesse. Un caso pratico: grandi pozzi a Treviso L’ intervento in esame si sviluppa su un’area di oltre 68000 m2, con volumi interrati che inte- ressano l’intera superficie; la committenza prevede in quest’area un grande intervento di riqualificazione urbana a destinazione d’uso mista: edilizia residenziale a fianco di strutture commerciali e terziarie. Il progetto prevedeva inoltre un grande parcheggio sotterraneo della capienza complessiva di 1500 posti auto: la presenza di una falda sotterranea molto importante come portata, unita alla tipologia del terreno (ghiaie miste ad argille) ha obbligato l’impresa ad un intervento di scavo sostenuto da un drenaggio realizzato con pozzi serviti da pompe autoadescanti in grado di estrarre l’acqua di falda fino a grande profondità (i pozzi erano profondi fino a 5 metri). Dato che il terreno da scavare Un sistema al limite L’intero progetto di abbassamento ruota attorno a 23 pompe Flygt: si tratta di attrezzature elettriche, da sei pollici, autoadescanti, senza pompa del vuoto. Le pompe sono collegate ai pozzi di estrazione da tubazioni flessibili di presa e scaricano ognuna indipendentemente dalle altre in vasche di sedimentazione. Tale accorgimento è risultato di fatto obbligatorio per la presenza, nelle acque pompate, di sabbia; presenza che non poteva essere tollerata, dato che tutte le acque estratte confluiscono nella rete fognaria cittadina: la presenza di sabbia avrebbe potuto infatti compromettere la funzionalità della condotta stessa. Le linee di estrazione delle pompe di questo cantiere sono molto lunghe. Questo fatto, unito alla profondità dei pozzi (più di 5 metri) ha portato al limite la capacità delle pompe, anche e soprattutto per le perdite di carico lungo i circuiti, e avrebbe potuto originare fenomeni di cavitazione in grado di danneggiare le giranti delle pompe. era ghiaioso e la portata d’acqua della falda notevole (grandi aree di scavo coinvolte), i tecnici della ITT Water & Wastewater, in accordo con quelli della direzione lavori, hanno appunto deciso di utilizzare un sistema basatosi su grandi pozzi di estrazione in calcestruzzo. Questi pozzi, autofondanti, sono composti di anelli in calcestruzzo di un metro di diametro per una altezza di un metro e vengono messi in opera semplicemente rimuovendo il terreno con una benna mordente (l’anello in calcestruzzo scende per gravità e occupa il posto del terreno rimosso). Per garantire l’estrazione dell’acqua dal fondo dello scavo, i pozzi hanno una quota di imposta più bassa di un metro di quella del fondo dello scavo stesso. L’interasse fra pozzo e pozzo in 35_42.indd 41 5-05-2010 17:02:04 Capitolo 7 Metodi di drenaggio degli scavi 42 Lavoro in sicurezza Tutto il perimetro dello scavo è stato palancolato fino a una profondità doppia della quota minima di scavo; sono state infisse grandi palancole metalliche in modo che l’estrazione dell’acqua di cava non potesse mettere in crisi le fondazioni delle abitazioni vicine. Il rischio, senza palancolatura, era decisamente alto, dato che le case erano molto vicine allo scavo: per questo motivo è stata messa in opera una rete di piezometri, anche oltre il limite della palancolata, in modo da monitorare ogni eventuale abbassamento, anche minimo, della falda, prevenendo danni agli stabili circostanti. Le palancole sono state utilizzate anche per compartimentare lo scavo in modo da lavorare su più fronti successivi e quindi per gestire meglio la logistica dell’intervento stesso. questo cantiere è di circa 15-20 metri e consente una rimozione completa delle acque di falda fino alla quota desiderata; nel caso in cui gli interassi fra pozzo e pozzo dovessero essere maggiori, i pozzi non riuscirebbero a mantenere asciutto il fondo dello scavo. Nel complesso sono stati realizzati 40 pozzi autofondanti, tutti posti lungo il perimetro dello scavo. 35_42.indd 42 5-05-2010 17:02:05 43 Progettare i piccoli impianti di scarico civili QUADERNI TECNICI - COLLANA DI PRATICA EDILE E IMPIANTISTICA FaQ 43_48_FAQ.indd Sez1:43 6-05-2010 16:18:52 Allegato 1 FAQ 44 FaQ Domande e problemi frequenti sui sistemi di pompaggio liquidi in impianti civili e nei cantieri Quali sistemi di convogliamento liquami possono essere utilizzati per servire utenze isolate? Nel caso di utenze isolate o comunque collegate con le fognature principali mediante tubazioni che debbano percorrere tratti con altimetrie fortemente variabili, è possibile ricorrere alla soluzione di tubazioni in pressione di piccolo diametro servite da pompe trituratrici mono o pluriutenza. Si abbattono così i costi di collegamento, che in questo caso rappresentano la voce maggiore fra quelle da considerare per la connessione dell’utenza, senza per questo incorrere in rischi di intasamento delle tubature o in eccessivi interventi di manutenzione. Le pompe trituratrici, infatti, riducono la parte solida dei liquami fino a diametri non superiori ai 5x15 mm, scongiurando il rischio di intasamento. Come si possono ridurre i rischi di accumulo di sedimenti e la formazione di crostoni superficiali nei pozzi di mandata? Attraverso un’attenta progettazione dei pozzi stessi che deve ottimizzarne le volumetrie in modo da ridurre il tempo di stazionamento del liquame. Inoltre occorre porre particolare attenzione alle distanze tra le pompe e il fondo del pozzo o le pareti. Spazi troppo ampi consentono più facilmente ristagni e la creazione di zone di sedimentazione. Un ruolo fondamentale può essere svolto dalle valvole di flussaggio che utilizzano parte dell’energia della pompa per mettere in movimento i liquami all’interno del pozzetto rimettendo in sospensione i solidi depositati sul fondo. Quale girante può essere più utile per evitare fenomeni di intasamento della pompa? In genere occorre scegliere giranti con luce di passaggio libero elevato, anche se questo non è l’unico parametro da tenere in considerazione. Ultimamente sono state proposte al mercato Giranti Bicanale Aperte che sono virtualmente inintasabili, sono caratterizzate da bassi carichi radiali e garantiscono rendimenti elevati, costanti nel tempo. 43_48_FAQ.indd Sez1:44 6-05-2010 16:18:52 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 45 È possibile installare una pompa in locali esistenti senza realizzare opere di scavo? Si, ci sono sul mercato soluzioni prefabbricate in genere composte da un contenitore per liquami realizzato in materia plastica all’interno del quale trovano posto anche la pompa e i relativi accessori. Veloci e semplici da installare questi monoblocchi garantiscono il funzionamento senza la presenza di odori molesti e sono estremamente semplici da manutenere. Possono essere collocati in cantine, locali caldaia o vani accessori e da lì connessi alla rete senza la necessità di opere murarie di rilievo. Fino a che profondità riesce ad essere efficiente un sistema Wellpoint per l’abbassamento di falda? Fino a circa sei metri, quattro in presenza di alte percentuali di limo se si installa una sola fila di Wellpoint, profondità molto maggiori si possono ottenere con più file in parallelo. I collettori zincati di raccolta dispongono di prese ad interasse di 1 metro che vengono utilizzate completamente solo in presenza di falde particolarmente importanti. Qual’è la velocità minima per l’autopulizia di una condotta? In genere non bisognerebbe superare il limite minimo di 0,6 m/s. Tubature con pendenze insufficienti richiedono costose pulizie periodiche e numerosi punti di ispezione. 43_48_FAQ.indd Sez1:45 6-05-2010 16:18:53 Allegato 1 FAQ 46 Perché la pompa non mantiene le portate richieste? Verificato il modello di pompa e che le sue capacità siano in linea con quelle richieste dal progetto, occorre effettuare un completo check-up dell’attrezzatura; in particolare controllare che il senso di rotazione sia corretto, verificare eventuali intasamenti o frenature parziali della girante. Verificare poi, soprattutto per pompe immerse in fluidi o ambienti aggressivi, l’usura della parte idraulica e quindi se la zona di aspirazione della pompa sia libera. Controllare infine che non siano ostruite la saracinesca, la valvola di ritegno e la tubazione di mandata. Per evitare inconvenienti di questo tipo è utile ricordarsi di effettuare gli interventi di manutenzione indicati dalla Casa produttrice secondo le scadenze previste. Come mai durante il funzionamento la pompa è molto rumorosa? I modelli più vecchi di pompe tendono a essere decisamente più rumorosi di quelli recenti; tuttavia se la pompa è stata installata da poco tempo, la rumorosità eccessiva può essere dovuta ad una girante squilibrata. Lo squilibrio può essere causato dall’usura della girante per abrasione (ghiaie o altri parti solide trasportate dal fluido) o corrosione (attacco chimico o elettrochimico), per cavitazione (formazione di bolle d’aria nella parte idraulica della pompa) o a causa dei canali di aspirazione intasati o parzialmente ostruiti. Se la girante fosse efficiente, controllare l’usura dei cuscinetti che potrebbero anche essere grippati per la mancanza di grasso (difetto di manutenzione). Infine l’eccesso di rumorosità potrebbe essere causato dall’accoppiamento della pompa con un piede di appoggio difettoso. Sul mercato sono presenti le pompe sommergibili che, operando direttamente nel fluido da pompare, risultano meno soggette a queste problematiche e, anche in condizioni ottimali di lavoro, hanno una rumorosità molto più bassa di quelle che sfruttano altri principi di funzionamento. 43_48_FAQ.indd Sez1:46 6-05-2010 16:18:53 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 47 Come mai il relè termico della pompa continua a scattare? Le cause possono essere diverse: innanzitutto misurate la corrente assorbita, se troppo alta potrebbe causare danni all’isolamento del motore con conseguente attivazione del relè. Verificate quindi a mano la libera rotazione della girante e poi pulite girante e chiocciola staccando l’alimentazione elettrica. Prima di effettuare un nuovo test della pompa, verificate anche lo stato degli anelli di usura. I microtermostati intervengono frequentemente, quale la causa? Potrebbe essersi compromessa l’integrità del cavo ausiliario dei microtermostati; se, dopo verifica, questo risultasse integro, verificare la temperatura del liquido pompato che per pompe di produzione standard non deve superare i 40 °C. Nel caso in cui la pompa sia un modello privo di campana di raffreddamento, sincerarsi che questa non funzioni con il motore scoperto. Nel caso si stia intervenendo su una pompa dotata di campana di raffreddamento, effettuare la pulizia della campana stessa come previsto dal manuale di manutenzione della Casa produttrice (attenzione! Alcuni modelli non prevedono la pulizia della campana) perchè funziona con circuito di raffreddamento sigillato. Quali sono i vantaggi garantiti da una pompa sommergibile? La tecnologia delle pompe sommergibili è stata messa a punto appositamente per superare diverse problematiche operative delle pompe tradizionali; in particolare le sommergibili operano in assenza di rumore o vibrazioni, non danno luogo a fenomeni di trafilamento. Richiedono inoltre per la propria installazione ridotte opere di costruzione. L’albero corto e compatto praticamente annulla i problemi di allineamento d’asse. Bassissima quindi, rispetto ai modelli tradizionali, anche l’esigenza di manutenzione con conseguente riduzione dei costi operativi della pompa. Le pompe sommergibili sopportano bene inoltre elevati numeri di avviamento all’ora, non richiedono la presenza di tubazioni di aspirazione e, dato che operano sommerse nel fluido da pompare, minimizzano il rischio di insorgenza di pericolosi (e rumorosi) fenomeni di cavitazione che danneggerebbero la pompa, accorciandone la vita utile. 43_48_FAQ.indd Sez1:47 6-05-2010 16:18:53 48 Bibliografia [1] Alberto Bianchi, Umberto Sanfilippo, “Pompe e impianti di sollevamento”, Hoepli Editore. [2] ITT Water & Wastewater, “Progettazione di stazioni di pompaggio con pompe centrifughe per acque reflue Flygt”, Catalogo generale prodotti ITT Water & Wastewater. [3] Carlo Sigmund, “Teoria e pratica della depurazione delle acque reflue”, Dario Flaccovio Editore. [4] Simone Zanessi, “Tecnologie per il drenaggio”, Quaderno n°2, Casa Editrice La Fiaccola, scaricabile dal sito www.ittwww.it [5] G. Chiesa, “Prosciugamento delle falde”, Edizioni GEO-GRAPH. 43_48_FAQ.indd Sez1:48 6-05-2010 16:18:53 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica SCHEDA TECNICA Progettare i piccoli impianti di scarico civili QUADERNI TECNICI - COLLANA DI PRATICA EDILE E IMPIANTISTICA Schede di produzione 49_64_Schede.indd Sez1:49 5-05-2010 17:08:12 SCHEDA TECNICA Le soluzioni Flygt 1/14 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 50 Per liquidi difficili La pompa trituratrice Flygt con girante M è caratterizzata da una girante con gruppo trituratore all’aspirazione in grado di triturare carta, materiale tessile e altri corpi solidi presenti nelle acque reflue. Le pompe M, costruite in ghisa, sono adatte per realizzare sistemi fognari in pressione quando si impiegano tubazioni di piccolo diametro che possono seguire un profilo altimetrico irregolare. Tipicamente vengono impiegate per realizzare impianti di sollevamento di scarichi fognari civili e domestici provenienti da aree residenziali, campeggi, parchi ricreativi, ristoranti, alberghi e impianti sportivi. Pompe M: dati tecnici Potenza motore Diametro mandata Portata Prevalenza 49_64_Schede.indd Sez1:50 da 1 a 7,4 kW da 11/2” a 2” da 1 a 13 l/sec da 2 a 54 m 5-05-2010 17:08:12 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica Pompe inintasabili Pompe per acque di scarico e fanghi civili, industriali, domestici ed agricoli. SCHEDA TECNICA 2/14 Le soluzioni Flygt 51 Questo tipo di girante “N”, dal profilo radicalmente innovativo, garantisce un alto livello di inintasabilità ed un funzionamento affidabile e senza problemi per un lungo periodo. Queste pompe sono equipaggiate con un sensore a galleggiante montato nella camera di ispezione. Le pompe della serie N garantiscono un risparmio energetico superiore al 15 % nei confronti delle pompe monocanale perfettamente funzionanti, risparmio che arriva al 50% nel caso in cui le pompe monocanale presentassero problemi di intasamento. Curve prestazionali della gamma di pompe “N” 49_64_Schede.indd Sez1:51 5-05-2010 17:08:14 SCHEDA TECNICA Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica Le soluzioni Flygt 3/14 52 Mai più fanghi: Top Station La Flygt offre soluzioni ‘chiavi in mano’ per stazioni di pompaggio dei reflui, finalizzate alle particolari esigenze dei clienti: le cosiddette Top. Il disegno modulare e flessibile delle Top è disponibile in diverse dimensioni per profondità comprese tra 1,5 e 6 metri e capacità di sollevamento da 4 a 95 litri al secondo. Le Top comprendono una serie di moduli prefabbricati standardizzati volti a semplificare la costruzione ed il montaggio di una stazione di pompaggio completa. La stazione di pompaggio Top viene consegnata in cantiere premontata in base alla configurazione idraulica richiesta in fase d’ordine (dotazione di valvole e posizionamento degli attacchi) e pronta per essere trasportata ovunque sia necessario in quanto a valvole, tubi di scarico e attacchi di ingresso e mandata, e sarà facilmente trasportabile anche in ubicazioni remote. Sebbene il pozzetto Top sia stato appositamente studiato per essere autopulente, per casi più difficili Flygt consiglia l’impiego della valvola di flussaggio 4901/4910: appositamente ideata per il fissaggio alle volute di tutte le pompe sommergibili Flygt, la valvola di flussaggio è un’ulteriore arma volta a ridurre la necessità di pulizia manuale e di manutenzione. Funziona in maniera completamente automatica La serie TOP Modello 65 80 100 100 150 150 S L S L 49_64_Schede.indd Sez1:52 Diametro stazione 1000 mm 1200 mm 1400 mm 1600 mm 1600 mm 1800 mm N° di pompe 2 2 2 2 2 2 50 4–10 • 65 6–15 • • • • 80 6–30 100 0–40 150 30–95 • • • • • • • • • • • Dimensioni scarico (mm) Portata (in litri) 5-05-2010 17:08:14 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica ed è controllata dalla pressione generata dalla pompa all’inizio di ciascun ciclo di lavoro. Flygt SCHEDA TECNICA 3/14 Le soluzioni Flygt 53 fornisce anche le centraline di comando delle stazioni di pompaggio, che vanno dai semplicissimi dispositivi elettromeccanici con funzioni di avvio e arresto attivate da un regolatore di livello, ai più sofisticati sistemi di controllo e monitoraggio con centraline periferiche FMC corredate di sensori e allarmi capaci di gestire tutte le attività della stazione di pompaggio e registrando dati statistici e report. In aggiunta, centraline di comando della Flygt possono essere corredate da una funzione che esegue automaticamente e, ad intervalli regolari, i cicli di pulizia delle pompe (APF). 49_64_Schede.indd Sez1:53 5-05-2010 17:08:15 SCHEDA TECNICA Le soluzioni Flygt 4/14 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 54 Micro 200 e Micro 400 Si tratta di due tipologie di stazioni di pompaggio prefabbricate con contenitore in polietilene rotostampato, con accessori di fissaggio in acciaio inox AISI 304, dotate di una o due elettropompe sommergibili complete di cavo elettrico. Il contenitore della Micro 200 ha una capacità complessiva di 200 litri, mentre quello della Micro 400 raggiunge i 400 litri. Entrambi i modelli sono dotati di regolatori automatici del livello a galleggiante (uno per pompa) che attivano e disattivano le pompe e possono essere fornite sia nella versione in installazione mobile sia in quella con piede di accoppiamento fisso. In quest’ultimo caso le stazioni vengono fornite con piede di accoppiamento, tubi guida e tubo di mandata interno già montati nel contenitore. L’installazione avviene semplicemente inserendo la pompa sul piede di accoppiamento lungo i tubi guida. 49_64_Schede.indd Sez1:54 5-05-2010 17:08:16 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica SCHEDA TECNICA 5/14 Le soluzioni Flygt 55 Vavole di ritegno a palla La valvola di ritegno Flygt a palla garantisce un funzionamento ottimale in ogni condizione sia in verticale sia in orizzontale, o in posizione intermedia. La particolare progettazione della guida della sfera e del condotto garantisce un passaggio completamente aperto e privo di strozzature o asperità che potrebbero trattenere eventuali materiali solidi. Quando la valvola è aperta, infatti, la palla si posiziona nella sua sede e resta in una zona non interessata dal flusso, generando perdite di carico molto basse. La palla della valvola, costruita in acciaio ricoperto da uno spesso strato di gomma vulcanizzata, ha una bassa inerzia: la pressione di apertura della valvola di ritegno è quindi circa la metà di quella necessaria per aprire una valvola a clapet e la posizione di apertura del condotto si mantiene autonomamente senza l’impiego di molle o altri ausili meccanici. Queste caratteristiche costruttive rendono la valvola Flygt praticamente esente da manutenzione. Nel- Dimensioni di ingombro ø valvola 40 50 65 80 100 Dimensioni (mm) A B H 150 83 93 165 98 115 185 118 135 200 133 160 220 153 200 L 180 200 240 260 300 la versione standard le pressioni di lavoro possono raggiungere le 10 atm con una temperatura massima di 85°C. Versioni speciali sono in grado di resistere all’aggressione di liquidi particolarmente abrasivi o corrosivi. 49_64_Schede.indd Sez1:55 5-05-2010 17:08:17 SCHEDA TECNICA Le soluzioni Flygt 6/14 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 56 Regolatori di livello Due sono i regolatori di livello che fanno parte dell’offerta Flygt: NF 5 e ECO3. Il primo è un interruttore galleggiante di facile installazione per piccoli impianti di pompaggio e viene installato di serie sulle piccole elettropompe monofase. L’interruttore NF5 è costruito con doppia camera stagna in polipropilene con un particolare processo produttivo che prevede la re-iniezione finale di polipropilene fuso ad alta pressione. È caratterizzato da un’affidabilità molto elevata e in un solo esemplare comanda l’avvio e l’arresto della pompa. Per stazioni di pompaggio di acque fognarie, scarichi industriali e acque di drenaggio è invece disponibile ECO3, un regolatore di livello a variazione di assetto con deviatore incorporato in involucro di polipropilene che, installato nel pozzetto, pende libero all’interno della camera appeso a un cavo elettrico. Quando il liquido sale o scende fino al regolatore, questo cambia assetto chiudendo o aprendo il contatto con il deviatore; l’impulso aziona un segnale o direttamente una pompa. ECO3 non richiede manutenzione poiché non ha parti in movimento. Per ogni pompa sono necessari due regolatori ECO3. Regolatori di livello Modello NF5 NF5 ECO3 Peso (kg) 0,45 (senza cavo) 0,45 (senza cavo) 1,15 (con 6 metri di cavo) Sezione cavo elettrico (mm2) 3x1 (PVC) 2x1+terra (H07RN-F) 3x0,75 Lunghezza cavo elettrico (m) 5-10 5-10 6-13-20 Regolatori di livello: schema di funzionamento 49_64_Schede.indd Sez1:56 5-05-2010 17:08:18 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica SCHEDA TECNICA 7/14 Le soluzioni Flygt 57 Tecnologia sensibile Il sensore di livello a pressione idrostatica SL 27 è un trasmettitore di pressione sommergibile alimentato in tecnica a due fili, per la misura di livello nei fluidi con peso specifico pari a 1. SL 27 fornisce un segnale 4-20 mA proporzionale al livello del fluido sovrastante, che può essere riportato direttamente agli ingressi analogici delle centraline Flygt serie LP 2000, ATU 301, FGC2, APP e FMC, che provvedono direttamente ad alimentare il loop di misura, oppure essere connesso a qualsiasi altro strumento ricevitore che abbia la possibilità di alimentare il loop (PLC, indicatori, soglie di allarme, ecc.). La sezione di misura di SL 27 è costituita da una membrana ceramica a grande superficie di contatto, che sfrutta il principio degli estensimetri (serie C) o in acciaio inox con sensore piezoresistivo (serie P, solo per il campo scala 0-2 m di colonna d’acqua). Il sensore, di tipo passivo, utilizza un collegamento a loop di corrente a due fili che serve sia per l’alimentazione del sensore sia per la trasmissione del segnale d’uscita (4/20 mA). Il sensore è autocompensato, al fine di fornire un segnale di corrente in uscita indipendente dalla quantità di energia dissipata internamente. Può essere instal- GALLEGGIANTE MAX. LIVELLO ALLARME ALTISSIMO LIVELLO ALLARME ALTO LIVELLO AVVIO POMPA 4 AVVIO POMPA 3 AVVIO POMPA 2 AVVIO POMPA 1 TUBO DI CALMA IN PVC Ø 100 mm CON FORI Ø 20 – 30 mm PER RICAMBIO LIQUIDO STAFFE IN ACCIAIO INOX O ZINCATO ARRESTO POMPA 4 ARRESTO POMPA 3 ARRESTO POMPA 2 ARRESTO POMPA 1 SI PUÓ IMPOSTARE ANCHE UNA IDENTICA SOGLIA PER LE 4 POMPE lato lasciandolo liberamente appeso al sistema di sospensione, ma in vasche con turbolenze deve essere protetto all’interno di un tubo di calma provvisto di adeguate feritoie per consentire il ricambio del liquido all’interno, onde ALLARME BASSO LIVELLO ALLARME BASSISSIMO LIVELLO GALLEGGIANTE MIN. LIVELLO (POSIZIONARE A LIVELLO MANIGLIA DI SOLLEVAMENTO POMPA) SENSORE PIEZORESISTIVO (POSIZIONARE A CIRCA 20 cm DAL FONDO VASCA) evitare la formazione di crostoni di superficie che possono influire sul rilevamento del livello. 49_64_Schede.indd Sez1:57 5-05-2010 17:08:20 SCHEDA TECNICA Le soluzioni Flygt 8/14 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 58 Il sistema autopulente Flygt: dati tecnici Il sistema autopulente Flygt è basato su una valvola di flussaggio, esclusiva del gruppo, che, ad ogni avvio della pompa, sfrutta il flusso del fluido pompato per rimuovere sedimenti e incrostazioni superficiali, portando contemporaneamente in sospensione i sedimenti del fondo. Per il suo funzionamento la valvola di flussaggio Flygt sfrutta la depressione generata dal fluido in movimento in un condotto con strozzatura ed è quindi privo di molle o parti elettriche per il suo azionamento. Un sistema a camere d’olio ne regola la velocità di chiusura. Estremamente versatile il sistema a valvola di flussaggio può essere installato anche su impianti esistenti. ITT propone inoltre Sotto in sequenza da sinistra: il sistema di regolazione APF che permette alla pompa, a cicli programmabili, di continuare la sua azione fino al livello della bocca di aspirazione, contribuendo così ad una migliore pulizia del pozzetto. 49_64_Schede.indd Sez1:58 All’avvio il flusso si scarica nel pozzetto smuovendo i sedimenti Per depressione la sfera sollevata dalla membrana chiude il flusso orizzontale La pressione ripristina il livello dell’olio agendo sulla membrana Al fermo della pompa la sfera ricade nella sua sede, riaprendo lo scarico 5-05-2010 17:08:21 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica Quadri elettrici I quadri elettrici di comando automatico delle pompe per sollevamento della Flygt sono disponibili nella SCHEDA TECNICA 9/14 Le soluzioni Flygt 59 versione per una elettropompa monofase e in quella che gestisce fino a 3 elettropompe trifase. Conformi alle norme di sicurezza e a quelle CEI 17-13/1, tutti i quadri elettrici di avviamento sono dotati di cassa in lamiera IP54 e comprendono tutta la componentistica necessaria per il comando manuale, automatico e per i relativi sistemi di protezione. I quadri elettrici automatici per 2 o 3 elettropompe sono dotati di un circuito ausiliario in bassa tensione di sicurezza per il collegamento di interruttori a galleggiante NF5 (1 per ogni pompa) o regolatori di livello per acque cariche tipo ECO3 (2 per ogni pompa) e predisposizione per il collegamento dei microtermostati di protezione, disponibili per le unità più grosse. Nelle versioni più evolute sono integrate nei quadri centraline elettroniche di controllo e gestione di tutte le specifiche di funzionamento sulla stazione di pompaggio e dei relativi allarmi. Queste centraline sono poi predisposte per il telecontrollo che permette la loro gestione e controllo a distanza con invio automatico di messaggi SMS alle squadre di manutenzione, migliorando l’efficienza e le sicurezze degli impianti. 49_64_Schede.indd Sez1:59 5-05-2010 17:08:22 SCHEDA TECNICA Le soluzioni Flygt 10/14 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 60 Sistemi Wellpoint L’impianto Wellpoint è costituito da un insieme di collettori orizzontali cui fanno capo una o più pompe aspiranti e di scorta; dai collettori orizzontali si dipartono ad interasse variabile particolari giunti flessibili in PVC, collegati a tubi di sollevamento verticali infissi nel terreno fino alla profondità voluta e che portano all’estremità il Wellpoint per l’aspirazione dell’acqua filtrata. Esso costituisce il sistema di drenaggio più diffuso ed economico, soprattutto per abbassamenti di falda di modesta entità (4,00 - 4,50 metri), sebbene siano possibili abbattimenti ben superiori ricorrendo a particolari accorgimenti. Nel caso di abbattimenti superiori a 4 – 5 m di falda, si ricorre invece al sistema a gradoni. Flygt può fornire, noleggiare ed installare tutti gli accessori necessari per un sistema di drenaggio Wellpoint completo. 49_64_Schede.indd Sez1:60 5-05-2010 17:08:22 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica Pompe autoadescanti serie BWS La serie di pompe Fygt BWS è stata progettata per garantire un’ottima resistenza meccanica e SCHEDA TECNICA 11/14 Le soluzioni Flygt 61 un pompaggio ininterrotto anche nelle condizioni più difficili. A questo scopo l’albero e le tenute sono dimensionati per operazioni particolarmente gravose. Le pompe BWS sono ideali per applicazioni di drenaggio che richiedano elevata affidabilità, sia che si tratti di prosciugare cantieri o drenare scavi sia che si debba recuperare siti sommersi o terreni allagati. La straordinaria resistenza di queste pompe è stata raggiunta sia attraverso il corretto dimensionamento dei materiali nei punti più soggetti all’usura, sia grazie al basso numero di giri con cui operano. La serie BWS è adatta per l’utilizzo in presa diretta senza l’ausilio di pompa del vuoto. Sono disponibili in 6 versioni diesel (potenze da 4,1 kW a 36 kW), in due modelli alimentati a benzina (da 3,7 e da 5 kW) e in 7 modelli elettrici (potenze da 2,2 a 18,5 kW). 49_64_Schede.indd Sez1:61 5-05-2010 17:08:23 SCHEDA TECNICA Le soluzioni Flygt 12/14 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 62 Nemiche dell’acqua Le pompe della serie 2600 di Flygt sono pompe da cantiere, in lega leggera o ghisa, per il drenaggio e il prosciugamento di scavi, miniere, gallerie, per l‘irrigazione, per il pompaggio di acque di processo o piovane anche se contenenti fanghi, sabbia o argilla, acqua marina, liquidi viscosi o abrasivi. Visto il loro peso e le loro caratteristiche di ingombro dimensionale sono particolarmente adatte dove si richiede una notevole mobilità di impiego, come spesso accade nelle situazioni di emergenza. Le parti di usura delle pompe della serie 2600 sono rivestite in materiale ad elevate caratteristiche antiabrasive, che garantisce una maggiore vita utile della pompa anche nelle più severe condizioni di impiego. La girante è radiale multipale, aperta o chiusa, con diffusore a griglia, resistente anche nel caso di presenza di liquidi contenenti materiali abrasivi. Le pompe della serie 2600 hanno potenze motore comprese tra 0,85 e 18 Kw, diametri di mandata che vanno da un minimo di 50” e 150 mm, portate comprese fra 1 e 90 litri al secondo e prevalenze oscillanti tra 1 e 70 m. Curve prestazionali gamma pompe serie 2600 49_64_Schede.indd Sez1:62 5-05-2010 17:08:24 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica SCHEDA TECNICA 13/14 Le soluzioni Flygt 63 Sicure contro i blocchi Le pompe Flygt serie D sono state messe a punto per il pompaggio di acque di scarico civili, industriali, domestiche e agricole contenenti solidi voluminosi e materiali filamentosi che potrebbero causare il bloccaggio di altri tipi di girante. Sono utilizzate per l’approvvigionamento e la distribuzione di acque di processo e di raffreddamento e impiegano una girante aperta a vortice liquido, in voluta, che consente di pompare anche acque particolarmente viscose. Le pompe serie D sono adatte anche per il sollevamento dei liquami negli impianti fognari e di depurazione, nel pompaggio di liquidi industriali e per quello dei liquami zootecnici. Hanno potenza motore compresa fra 0,5 e 37 kW, diametri di mandata che variano da un minimo di 11/2” e 100 mm, portate tra 1 e 60 l/ sec e prevalenze comprese fra 1 e 120 m possono essere fornite, a seconda delle caratteristiche di aggressività dell’ambiente in cui andranno a lavorare, in lega leggera, in ghisa e in acciaio. 49_64_Schede.indd Sez1:63 Curve prestazionali gamma pompe serie D 5-05-2010 17:08:24 SCHEDA TECNICA Le soluzioni Flygt 141/ /14 Progettare i piccoli impianti di scarico civili Guida pratica 64 Pompe serie C Studiate per lo scarico di fanghi civili, industriali, domestici e agricoli, le pompe della serie C (girante chiusa mono o multicanale, in voluta) possono anche essere impiegate per l’approvvigionamento e la distribuzione di acque di processo e di raffreddamento. La serie C è anche adatta per il sollevamento negli impianti fognari e di depurazione, nel pompaggio dei liquidi industriali, per impieghi in agricoltura, acquicoltura e cantieri navali, ma anche per il drenaggio di gallerie, di acque piovane o di falda. Alcuni modelli in gamma sono equipaggiati con l’innovativa girante Nevaclog che garantisce eccellenti proprietà di passaggio: il disegno innovativo della voluta infatti consente alle acque reflue un passaggio estremamente veloce. La serie C è disponibile con potenze di motore comprese fra 0,75 e 7,4 kW, con diametri di mandata fra 50 e 150 mm. Le portate variano di conseguenza tra 2 e 100 l/isec. 49_64_Schede.indd Sez1:64 5-05-2010 17:08:25 II_III.indd Sez2:3 5-05-2010 16:53:12 Cover ITT 1modi_Layout 1 05/05/10 17:24 Pagina 2 Casa Editrice la fiaccola Srl Casa Editrice la fiaccola Srl PROGETTARE I PICCOLI IMPIANTI DI SCARICO CIVILI 1 1 raccolta degli scarichi calcolo degli afflussi stazione di sollevamento pompe trituratrici drenaggio degli scavi PROGETTARE I PICCOLI IMPIANTI DI SCARICO CIVILI