Il Dossier Creditizio Aziendale per le PMI Le informazioni rilevanti nelle relazioni creditizie 1 2 Gilberto Bronzini MSc , Stefano Olgiati PhD , Prof Alessandro Danovi MSc 3 1. Introduzione 2. Le informazioni rilevanti nella costruzione di credit rating 3. Il peso relativo delle informazioni nei sistemi di rating 4. Il Dossier Creditizio Aziendale per le PMI 5. Struttura della Matrice Informativa nel Modello Abi-Confindustria 6. Il livello di dettaglio delle informazioni 7. Dati economico-finanziari 8. Il Documento di Presentazione Aziendale 9. Strategie aziendali e politiche di gestione 10. La gestione dei Rischi ed il sistema delle Garanzie 11. Conclusioni 1 Studio Danovi srl Università degli Studi di Bergamo 3 Professore Associato di Economia e Gestione delle Imprese - Università degli Studi di Bergamo 1 2 1. Introduzione Durante la crisi la fragile condizione finanziaria delle imprese italiane ha portato al razionamento ed all'inasprimento delle condizioni di accesso al credito. Nondimeno, nello stesso periodo le banche che disponevano di migliori informazioni sui clienti e più coninvolte nel finanziamento hanno erogato più credito alle imprese con buone prospettive di crescita4. Per le imprese appaiono sempre più necessari interventi finalizzati non solo al riequilibrio ed al miglioramento della posizione finanziaria, ma anche alla creazione di un sistema di Comunicazione Finanziaria più coerente con il sistema creditizio che si va delineando. 2. Le informazioni rilevanti nella costruzione del rating creditizio Come è noto, la normativa bancaria prevede che la concessione di un finanziamento sia accompagnata da un accantonamento patrimoniale proporzionato al Rischio di credito associato. Gli intermediari finanziari analizzano la capacità del debitore di onorare le obbligazioni contrattuali sulla base delle informazioni accessibili, sintetizzando nel rating la valutazione del merito creditizio. Le informazioni che alimentano i modelli di rating consentono pertanto alle banche di stimare: la probabilità di insolvenza del cliente (Probability of Default); la Severity of Loss (perdita effettiva) 5 in caso di default. I dati analizzati sono essenzialmente di tipo: quantitativo (hard informations): informazioni ricavate principalmente dai bilanci aziendali. qualitativo (soft informations): informazioni veicolate dalla comunicazione finanziaria aziendale. andamentale: informazioni ricavate dalla Centrale dei Rischi di Banca d'Italia, dai Sistemi di gestione delle Informazioni Creditizie SIC e dall'analisi dei rapporti di conto corrente. 3. Il peso relativo delle informazioni nei sistemi di rating Secondo uno studio sulla concessione dei fidi di importo medio di De Laurentis, 1998 [citato in Andrea Resti (a cura di) (2001), Misurare e gestire il rischio di credito nelle banche: una guida metodologica, Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi], gli elementi che condizionano la misura della Severity of Loss in caso di dissesto (consistenza delle garanzie e del patrimonio aziendale) pesano quasi il 20% sulle decisioni di finanziamento. La Probability of Default associata alla capacità di reddito dell’impresa incide per il restante 80%. Tra i fattori determinanti la probabilità di default l'analisi di bilancio contribuisce alla formazione del giudizio per circa il 24% mentre i dati andamentali sommano circa il 15%. Secondo diversi studi6 le informazioni che collocano l’impresa nel suo ambiente competitivo (settore di appartenenza, mercati di riferimento, qualità del management, dell’organizzazione interna, dei programmi di attività) pesano complessivamente poco più del 40%. Figura 1. Peso relativo delle informazioni nella valutazione della credit worthiness Fonte: Elaborazione su dati De Laurentis, 1998 4 Banca d'Italia, Fragilità finanziaria e prospettive di crescita:il razionamento del credito alle imprese durante la crisi, QEF127, 2012 5 Funzione del Recovery Rate atteso. 6 Varetto (1999), Pastore, Latini (2000) 2 4. Il Dossier Creditizio Aziendale per le PMI Poichè le decisioni di finanziamento si basano sull'analisi delle informazioni che influenzano la Probability of Default e la Severity of Loss in caso di default, è indispensabile mettere a disposizione dei finanziatori tutti i dati necessari alla valutazione del merito creditizio tempestivamente, con metodi efficienti e che garantiscano l'efficacia della comunicazione. Per questo motivo nell'attuale scenario di stretta creditizia non è più differibile la creazione di un sistema informativo da utilizzare a supporto delle comunicazioni nelle relazioni creditizie, per consentire alle banche una migliore e più completa valutazione del business aziendale. Il risultato dell'audit interno va sintetizzato nel Dossier Creditizio Aziendale (DCA) che rappresenta in maniera organica ed efficace i principali dati economici, finanziari e patrimoniali passati, attuali e prospettici, le strategie aziendali e le politiche di gestione ai potenziali finanziatori. Di seguito si forniscono suggerimenti utili alla produzione del DCA, facendo riferimento alle indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili [CNDCEC, Commissione Nazionale Finanza ed Economia degli Intermediari Finanziari (2004) “Il sistema delle informazioni aziendali alla luce di Basilea 2 e del nuovo diritto societario"], alla Legge n. 488/1992 per l’accesso alle agevolazioni finanziarie agli investimenti, ai "Criteri generali di valutazione della capacità di credito - Guida pratica per le PMI" del Consorzio Patti Chiari promosso dall'Associazione Bancaria Italiana ed al Modello di Comunicazione Finanziaria di cui al Protocollo sottoscritto da ABI e Confindustria nel 2012. Il modello proposto, oltre a valorizzare le informazioni sugli elementi qualitativi aziendali non già rappresentati nella documentazione fiscale e obbligatoria, può essere adottato anche dalle imprese di più piccola dimensione. Se necessario, infatti, il professionista incaricato della consulenza fiscale e/o strategica che normalmente già dispone della stragrande maggioranza dei dati rilevanti, può intervenire a supporto delle risorse interne nella compilazione del documento. I vantaggi in termini di miglioramento delle condizioni di accesso al credito derivanti dalla realizzazione e dall'utilizzo del DCA sono di gran lunga superiori alla limitata quantità di risorse complessivamente necessarie alla sua preparazione e manutenzione. 5. Struttura della Matrice Informativa nel Modello Abi-Confindustria All'interno del DCA vanno inserite le informazioni rilevanti in funzione del tipo di operazione da realizzare, secondo lo schema a matrice suggerito dal Modello ABI - Confindustria: a) Operazioni routinarie e di finanziamento del circolante; b) Operazioni di finanziamento degli investimenti: c) Operazioni di finanza straordinaria; In sintesi andranno trasmesse le informazioni relative ai dati economico-finanziari, alle caratteristiche societarie e del business, alle strategie ed alle politiche di gestione, alla modalità di gestione dei rischi ed alle garanzie attive e attivabili. Figura 2. Struttura della Matrice Informativa Assetto di bilancio e fiscale Aree Aziendali rilevanti Info societarie e strategie Garanzie - Informazioni da inserire e livello di dettaglio: vedi paragrafi successivi - Informazioni da inserire e livello di dettaglio: vedi paragrafi successivi - Informazioni da inserire e livello di dettaglio: vedi paragrafi successivi Tipo di operazione Finanziamento del circolante Finanziamento degli investimenti Finanza straordinaria Fonte: Elaborazione su Modello di Comunicazione Finanziaria ABI - Confindustria 6. Il livello di dettaglio delle informazioni Poiché non sembra ragionevole suggerire uno schema di presentazione delle informazioni fisso ed immutabile, per evitare che una massa di dati eccessiva non venga presa in considerazione da chi legge vanificando così il lavoro di raccolta, il livello di dettaglio sarà quello richiesto dagli intermediari interpellati. 3 Si consiglia quindi di creare una versione "base" del DCA utilizzando come check list lo schema suggerito nei prossimi paragrafi in cui l'elenco dei documenti previsto dal Modello di Comunicazione Finanziaria Abi - Confindustria è stato integrato e/o modificato raccogliendo le indicazioni fornite dagli organismi citati nel par. 4 (CNCDEC, Legge 488/1992, consorzio Patti Chiari). Organizzato il set informativo standard, l'azienda definirà con la controparte creditizia eventuali modifiche e/o integrazioni da apportare in funzione dell'operazione da realizzare, del tipo di rapporto intercorrente con l'intermediario, dello standing creditizio del richiedente e dei metodi di valutazione del Rischio di Credito utilizzati dall'intermediario. Per meglio illustrare la necessità di modulare il dettaglio delle informazioni ora può essere utile qualche esempio. A fronte della richiesta di concessione di fido per operazioni autoliquidanti (finanziamento di crediti commerciali: anticipo fatture, sconto effetti) da parte di un nuovo cliente, la banca dovrà valutare ex-novo il suo merito creditizio per arrivare a formulare una risposta appropriata, in merito alla quantità di fido concedibile, al pricing (tasso applicato) ed alle condizioni accessorie (eventuali garanzie). Andranno quindi forniti gli ultimi bilanci completi, l'elenco degli affidamenti bancari ed il loro utilizzo, una presentazione aziendale ed eventuali altri dettagli. Qualora la richiesta riguardi il finanziamento di un impianto è opportuno aggiungere una serie di informazioni che consenta all'intermediario di valutare se la richiesta è compatibile con la capacità di rimborso. Ad esempio la descrizione degli investimenti che si intendono effettuare (motivazione dell'acquisto, capacità produttiva già installata, grado di saturazione o di impiego, ecc.), il fabbisogno finanziario, il prospetto dei piani di rimborso, le altre fonti di finanziamento coinvolte (mezzi propri, altri finanziatori) ed eventuali altri dettagli. Qualora la richiesta di finanziamento riguardi invece l'acquisizione di una società, il potenziale finanziatore sarà ragionevolmente interessato a conoscere il business plan aziendale, il profilo del management coinvolto nell'operazione, le logiche di mercato sottostanti, l'analisi della concorrenza, la redditività del progetto di acquisizione, il fabbisogno finanziario collegato, un prospetto di cash flow ed eventuali altri dettagli. 7. Dati economico-finanziari Con riferimento ai dati quantitativi il DCA includerà: Bilanci storici completi di nota integrativa ed eventuali relazioni degli amministratori, sindaci e della società di certificazione (ultimi 3 anni). In aggiunta: o stato patrimoniale riclassificato secondo il criterio finanziario (composizione fontiimpieghi) e per aree gestionali (formazione del fabbisogno di finanziamento e dinamica della struttura finanziaria); o conto economico riclassificato per aree gestionali, distinguendo tra gestione produttiva ordinaria, gestione straordinaria e finanziaria; o indici per l’analisi della composizione degli impieghi e delle fonti, dell'equilibrio finanziario a breve (liquidità) e medio-lungo termine (solidità) e della redditività; o rendiconto finanziario. Attestazione regolarità nella trasmissione delle dichiarazioni e dei pagamenti imposte dirette e indirette (ultimi 3 anni); Attestazione regolarità pagamento contributi assicurativo/previdenziali (DURC); Eventuale contenzioso tributario; Contabilità di magazzino aggiornata all’ultimo esercizio: data ultimo inventario, validità dei criteri adottati, ripartizione per beni, consistenza finale; Posizione aggiornata verso clienti e fornitori; Elenco degli affidamenti bancari e loro utilizzo; Dati finanziari tipici del settore in cui opera l’Azienda: rischiosità, tempi di incasso e pagamento, magazzino, investimenti, ecc; Bilancio semestrale/trimestrale, prospetto di contabilità analitica e redditività dei singoli prodotti/business (**); Documenti di presentazione dei bilanci al sistema finanziario (****). 4 Inoltre vanno stimati: la struttura del capitale circolante (componenti e giorni); il fabbisogno finanziario in corrispondenza della richiesta di finanziamento ed il prospetto dei piani di rimborso; la redditività dei nuovi investimenti; la redditività dei progetti di acquisizione e del fabbisogno finanziario collegato. 8. Il Documento di Presentazione Aziendale Il DCA includerà anche informazioni aziendali di tipo qualitativo non desumibili dalla documentazione fiscale e obbligatoria, che andranno inserite nel Documento di Presentazione Aziendale DAP. In particolare: Descrizione generale della società (solo in prima richiesta e/o modificazioni significative del rapporto): breve storia, settore di appartenenza, caratteristiche del business in cui opera, descrizione e caratteristiche del prodotto/servizio che produce e dei bisogni di mercato che si intendono soddisfare; Business plan prospettico almeno triennale: o descrizione dello sviluppo del business e posizionamento aziendale; o fatturato e scomposizione dei principali costi; o Margine Operativo Lordo MOL; o MON; o utile ante e post imposte. E' opportuno fornire dettagli sull'andamento di: - ricavi; - investimenti e politiche di ammortamento; - costi variabili; - costi del personale; - gestione del capitale circolante; - fonti di finanziamento. Piano degli investimenti almeno triennale(**): o importo e motivazione degli investimenti presenti nel business plan; o caratteristiche dell’ammortamento. Prospetto del cash flow almeno triennale(**), con evidenza della formazione del cash flow in ciascun esercizio, in coerenza con i dati contenuti nel business plan e nel piano degli investimenti; Certificazioni -ISO9001, ISO14001, ISO18001, ecc.- e specifiche dei processi innovativi brevetti- (**); Modello organizzativo ex D. Lgs. 231/2001 (****); Standard di Corporate Social Responsability e bilancio di sostenibilità (****); Indicazione e caratteristiche del sistema di comunicazione e della funzione di Investor Relations (****). 9. Strategie aziendali e politiche di gestione Il DAP descriverà quindi il tipo di Governance adottata: statuto; elenco soci, verbali assembleari e del CdA relativi a nomina e poteri degli amministratori; eventuale presenza di deleghe; patti parasociali, scheda personale degli amministratori presso il Registro delle Imprese; profilo professionale dei Soci e del management aziendale; verbali di deliberazione del compenso agli amministratori; contratti con gli amministratori ed altre parti correlate; sistema degli incentivi; valutazione e analisi della concorrenza(**). Il rapporto deve descrivere: 5 o Struttura e caratteristiche del mercato di riferimento e posizionamento dell’Azienda con supporto di documentazione probante attendibile (ISTAT, ecc.), relazione tra congiuntura economica generale e andamento economico-finanziario dell’impresa; o Punti di forza e di debolezza; o Elenco dei principali concorrenti; o Piano di marketing: posizionamento del prodotto, sistema di prezzi, canali distributivi, politica e organizzazione commerciale; o Considerazioni in merito alle tipologie dei prodotti offerti dall’Azienda; o Analisi della clientela aziendale; Profilo dei consiglieri indipendenti e regole di funzionamento dei comitati (****). Le caratteristiche dei processi di Pianificazione: Organigramma societario; Attestazione adeguatezza normativa e tecnica del magazzino; Caratteristiche tecniche dell’unità produttiva: capacità, vetustà, grado di saturazione o di impiego, raffronto con le unità produttive della concorrenza diretta, ecc. (**); Struttura del mercato di approvvigionamento delle materie prime, dei semilavorati con indicazione del potere contrattuale dei fornitori; Atti di provenienza dei cespiti immobiliari, contratti di leasing dei cespiti aziendali; Attestazione di rispetto delle norme in materia occupazionale, sicurezza e salute e di applicazione e rispetto dei diritti umani e delle categorie protette (**); Attestazione dell’adeguatezza normativa e tecnica dell’attività di R&D (solo per investimenti e operazioni straordinarie di aziende operanti nei settori research intensive e/o investimenti in innovazione); Organizzazione del lavoro: struttura e dimensionamento del personale, profili professionali, interventi di formazione, progressione di carriera, ecc.; Livello di attenzione nei confronti delle tematiche ambientali, certificazione ambientale dei processi produttivi, utilizzazione di tecnologie atte a ridurre l'impatto ambientale ed il consumo di risorse; Profilo dei dirigenti aziendali (****). 10. La gestione dei Rischi ed il sistema delle Garanzie E' importante che il DCA espliciti le politiche di gestione dei rischi a cui l'azienda si trova esposta e fornisca informazioni circa la capacità aziendale di mitigare il rischio di credito ad essa associato. In particolare andrà evidenziato: Assetto complessivo del Risk Management aziendale; Esposizione ai principali rischi industriali, al rischio di tasso di interesse, rischio di prezzo su commodities e rischio di cambio (**); Polizze assicurative stipulate per i rischi aziendali e per gli amministratori; Documentazione afferente gli impegni finanziari, le fideiussioni prestate e quelle ricevute; Struttura del sistema di garanzie reali o personali acquisibili ed evidenza della capacità di intervento dei soci per finanziamento e capitalizzazione aziendale (**); Capacità di ottenimento di fideiussioni dal sistema bancario, di fideiussioni e garanzie da parte di P.A. e soggetti terzi di standing creditizio superiore a quello aziendale (**); Anomalie: commento di eventuali obbligazioni non assolte nei confronti di terzi. (**) non necessario per operazioni routinarie. (****) solo per finanza straordinaria. 11. Conclusioni La crisi ha indotto un robusto processo di disintermediazione creditizia ed ha messo in luce elementi di criticità nella struttura finanziaria delle PMI e nelle strategie di gestione delle questioni creditizie. Patrimonializzazione inadeguata, eccessiva dipendenza dal credito bancario, opacità 6 informativa nei rapporti con le banche, scarsa proattività nei confronti del progressivo decadimento del rating, scarsa consapevolezza dell'importanza che un'adeguata Comunicazione Finanziaria ha sulla qualità delle relazioni creditizie. Questi elementi rappresentano una minaccia allo sviluppo ed è pertanto opportuno che le imprese con un merito creditizio medio/medio-basso intervengano per migliorare il proprio posizionamento nel mercato del credito, diventato assai più competitivo rispetto a prima della crisi. Le informazioni aziendali rilevanti vanno pertanto organizzate in una presentazione chiara, qualificata e di elevato standing a supporto dei piani di sviluppo e per il miglioramento delle condizioni di accesso al credito (quantità di credito, pricing, garanzie). La valenza di un tale sistema informativo è immediatamente evidente nell'attuale scenario evolutivo del sistema del credito e del rapporto banca-impresa. Indispensabile tool di comunicazione da impiegare nelle relazioni creditizie ed in quelle con i soci ed i potenziali investitori, il Dossier Creditizio Aziendale rappresenta inoltre un efficace pannello di controllo gestionale da aggiornare costantemente per la migliore comprensione della realtà aziendale. In un'ottica di crescente trasparenza informativa il DCA può essere infine impiegato anche per riqualificare le comunicazioni con clienti e fornitori, scongiurando il rischio di una rappresentazione della realtà aziendale banale o inefficace. 7