COMUNICATO STAMPA
Equitazione: Analisi e proposte dagli “Stufi della FISE 2013”
Il neonato gruppo di Facebook si avvia a diventare un Think Tank del mondo
equestre
Si chiama “Stufi della FISE 2013” il neo gruppo indipendente fondato su facebook da
Mario Giunti (classe 1957, istruttore federale di 2° livello in Toscana) e Mino Palma
(classe 1961, presidente di un circolo ippico in Lombardia), che in soli sette giorni ha
ricevuto oltre 1.200 adesioni.
Il gruppo è nato con input urgente: l’uniforme dissenso, da parte del popolo equestre,
nei confronti del nuovo regolamento sportivo dedicato alla disciplina del salto
ostacoli, che sarà in vigore a partire dal 1° marzo.
“Lo scorso anno- ha spiegato Mino Palma, riferendosi anche alla denominazione del
gruppo – si è progressivamente manifestata una situazione di scontento generale
riguardo all’assenza di dialogo tra la FISE e i suoi utenti. Situazione che, anche dopo
il commissariamento (avvenuto nel giugno 2013, ndr), è finita nel collasso,
trascinando nell’incertezza l’intero panorama equestre, desideroso anche di eleggere
democraticamente, al più presto, le rappresentanze in seno al Consiglio Federale e di
presidenza. La denominazione del gruppo può apparire forte e polemica, ma, al
contrario, nasce con lo spirito di dare voce alle competenze serie che per la quasi
totalità popolano il mondo degli sport equestri. STUFI DELLA FISE 2013 vuol dire
“stufi del progressivo indebolimento di una catena sportiva che va dalla base al
professionismo e dai giovani cavalli ai futuri campioni, passando per lo sforzo di
intere famiglie di allievi e per la dedizione di tecnici e operatori del settore”. Per
tradurlo in numeri, circa 2.000 circoli ippici, circa 100 comitati organizzatori, oltre
100.000 tesserati. Tutti in un’unica direzione: lo sport a tutti i livelli e in tutte le
discipline federali”.
Il gruppo appena nato sul noto social network, che si dichiara apolitico, ha raccolto le
firme per la prima di una serie di battaglie che i fondatori intendono dirigere
nell’ottica di un dialogo con la Federazione e di una costruttiva messa in campo di
risorse umane, totalmente gratuite e volenterose a dare qualcosa di concreto a favore
dell’equitazione.
“Abbiamo il preciso dovere, noi tutti, di preservare la salute di un mondo, quello
legato al cavallo – ha dichiarato Mario Giunti - che è unico nel suo genere,
sportivamente e socialmente parlando. Il nostro gruppo lo ha fatto concretamente,
partendo dal nuovo Regolamento Salto Ostacoli che, a nostro avviso, va a minare la
categoria degli amatori, ossia l’anello della catena più debole, apparentemente. Se,
infatti, la sfera degli amatori può sembrare quella meno rilevante, agonisticamente
parlando, occorre sottolineare che le patenti A, i Brevetti e i Primi Gradi investono il
98% degli introiti (derivanti da rinnovi patente e passaporti cavalli) di cui la FISE
dispone per il coordinamento e l’impulso dell’attività sportiva e di politica federale.
Ebbene, questo regolamento va ad attaccare i maggiori contribuenti del nostro mondo
sportivo. In poche parole, blocca l’ingranaggio del sistema, a monte. Noi non
possiamo restare inermi di fronte a questo e proponiamo noi stessi, tutto il gruppo e i
suoi sostenitori, per mettere in piedi un serio dialogo con la FISE. E’ un nostro
dovere, quello di aprire un confronto e dare voce alle esigenze di un sistema che non
può prescindere dai centri ippici, dai comitati organizzatori, dai tesserati. Non
facciamo demagogia, non cerchiamo colpevoli, individuiamo semplicemente
soluzioni. Senza polemiche sterili e nel massimo rispetto del ruolo istituzionale del
CONI e dei suoi commissari”.
“Il nuovo regolamento – ha commentato Marco Tassoni (lombardo, classe 1965,
istruttore federale di 3° livello e direttore tecnico di un centro ippico a Milano),
membro del gruppo – parte dal presupposto di preservare la regolare attività dei
comitati organizzatori, circa un centinaio in tutto il territorio, ma, alla fine, va proprio
a minacciare la serenità della maggioranza, il 90%. Le regole inserite circa le
iscrizioni e la timing per l’invio e il ritiro sono molto rigide e spingeranno gli utenti a
fidarsi soltanto dei comitati organizzatori che, in caso di pioggia, porteranno a
termine con successo l’evento e che, alla luce delle storiche numerose iscrizioni, con
tanto di overbooking, non mortificheranno mai la formula e il relativo montepremi. Il
2013 è stato un anno di sopravvivenza per tutti, allevatori, proprietari, cavalieri e
istruttori. Con questo regolamento ci si avvia alla sofferenza di tutti i settori, a partire
dalla base per arrivare al professionismo. La dimostrazione arriva proprio
dall’adesione di numerosi professionisti, che sono prima di tutto istruttori, a favore
del gruppo e di questa iniziativa. Siamo tutti coscienti del fatto che non sia semplice
incastrare alla perfezione le sinergie utili allo sviluppo di numerose discipline e
attività, ma crediamo anche che un sistema abbia bisogno di coerenza, attraverso un
regolamento che, quanto meno, non cambi sostanzialmente ogni anno”.
Il gruppo crede nella coesione e nella possibile individuazione di punti di raccordo tra
i diversi settori, con il fine di renderli necessari gli uni agli altri.
“La nostra Federazione è complessa – ha concluso Mino Palma – abbiamo atleti
umani e atleti equini, giovani da far crescere e campioni da tutelare. Siamo coscienti
della problematica clientelare e politica che spesso ha inficiato in negativo
sull’andamento del nostro movimento. Siamo certi che le forze messe in campo in
passato e attualmente, condividano tutte la buona fede nel cercare le migliori
soluzioni. Ma lo stato attuale della FISE è la sopravvivenza e questo regolamento
rappresenta un colpo duro che l’equitazione non merita”.
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