Alghero, laCatal0gffi, il Meditenaneo. in Italia Storia di unacittae diunaminoranza alalana (Xry-XX secolo) a atra d'i AntonelloMattonee PieroSanna I Angelo Castellacc'io Le fortificazioni e Ie strutture difensive di Alghero (xtv-xv secolo) Per quanto al visitatore che si incammina a scoprire le delicate bellezzedel centro storico di Alghero' appaia evidente fin dal primo sguardo il fascino, I'originalitd, l'antichitd della struttura viaria ed abitativa dello stesso,in effetti lenti, graduali se vogliamo, ma costanti e ripetuti mutamenti si sono nel tempo verificati, si da modificare quel che era I'originaria conformazione di perimetro murario e patrimonio edilizio'z.Modificazioni impercettibili al turista ma evidenti allo studioso dell'architettura e dell'arredo urbano, miI Il centro di Alghero, sito nella costa nord-occidentale della Sardegna, ha da tempo rivestito un ruolo notevole non solo nella storiografia vera e propria, ma anche in quell'insieme di discipline etno-demo-antropologiche che alla storia fanno da contorno. Successivamente alla seconda guena mondiale lo sviluppo turistico che ha caratterizzato tale cittadina ha attirato anche le attenzioni di esperti del territorio o del turismo, si che in pratica <si guarda> ad Alghero da piri parti con occhi interessati. Per quel che concerne le opere di carattere generale che fino ad ora son state prodotte, sia di largo respiro che di breve sintesi, si possono menzionare E. Toda, Alguer (un pobln catald d.'Itali.a), Barcelona, 1889; M. Pag6s y Mercader, Cr1nica dcscriptiua d'Algue'r. Una c'iutat catalana a ltalia (JIIa de Sardmya), Gerona, 1957; M. Brigaglia, Profil.o storico d,e\la cittd. di Alghero, Sassari, 1963; P. Scant, Alghero e Ia Catalogna, Cagliari, 1964; T. Budruni, Brerre storia di Alghero (dal Neolitico aI 1478),Alghero, 1981. Per quel che concerne piri particolarmente il centro storico di Alghero, la sua storia, le sue caratteristiche, vedasi il recente lavoro di P. Brandis-M. Sechi, 1l cmtro storico di Al,ghero: urt pa.trim,onio artisti,co da conaen)arej in Storico Sardo di Sassarir, Anno VIII (f982), pp. 281-314, con un'ampia "Archivio rassegna {ella bibliografia apparsa sull'argomento, sia di carattere locale che pif propriamente generale. z Le vicende della struttura urbana di Alghero sono infatti inscindibilmente connessecon le vicende storiche della cittadina, nella quale gii a prima vista si notano impronte di stili architettonici plf propriamente genovesi o aragonesi, visibili in antiche abitazioni soprawissute al tempo ed alla violenza che l'uomo vi ha esercitato, e olviamente da riferirsi al periodo in cui nella cittadina si d verificata la dominazionegenovese- tramite i Doria - o quella aragonese. L'assetto viario, almeno nella parte piri antica del borgo, pare essersimantenuto inalterato, mentre modifiche non secondarie sono intervenute sull'aspetto originario delle piri antiche costruzioni, edifici religiosi inclusi. Non si dispone al momento di una ricostruzione appropriata del nucleo originario, anche se parziali, limitati ma interessanti contributi emergono a momenti da alcune tesi di laurea svolte da studenti della Facoltd di Architettura dell'Universitd di Firenze. La situazione appare peraltro meglio conosciuta relativamente al periodo moderno, grazie anche ai contributi emersi nel corso dei lavori di questo Convegno e proposti da G. D'Agostino, Problemi tLi stori,a,urbana meridionale nell'etd mod.erna; B. Arratra, La, c[,ttd ed il terr'itorio di. Alghero nelL'etd,moderna,; G. OIiva-G. Paba, La struttura urbana. d,ella cittd, ne'i secoli XVI e XVII; A. Sari, Cultura figuratiua gotico-cata\ana ht Alghero. L'architettura. Una sintetica descrizione dell'aspetto della citti alla fine del secolo XIX d in G. De Napoli, Oristano e Alghero, ci.ttd storiche della Sardegna, in Le cmto cittd d'Italia illustrate, Milano, 1901, mentre la situazionedel secondodopoguerra e le prospettive di un razionale sviluppo sono in M. Lo Monaco, P. Mistretta, Algherct, ipotesi di assetto per Io su'iluppo sociale ed economico, Sassari, 1973; e degli stessi, Alghero: piano regolatore generala, Cagliari, 1973. F ortiJicazi,onee strutture d.1fe,nsiue rti.Alghero 135 A volte, circostanza questa che comincia a verificarsi con una certa irequenzadagli Anni sessanta in poi, stante |impossibiiiiJiir"p""i* in Ioco la disponibilitd monetaria fu. fronte aile esigenzedi ammodernamenro "on e manutenzionedelle mura - "ri per re ben note difffuoltn di ordine poritico -, gli aiuti arrivano clirettamente dalla Catalogna,z.ea i'tui;;;;;;il; di una volta di assisteread interventi o.ganici, frutto di un programma previsto e definito da tempo, anche se per liiee generali. Approssimativamente comeavviene per il famoso documento stilato dal notaio Fuvr, *r febbraio 1364'8'Documento che d con ogni probabiliti il piu interessante fino aa ora conosciutosuta erencazionee disposizione delle iorri e d"i b;;;"i di Arghe_ ro e che d certamente quello piri studiato e discusso. Segnalato dall'Era,,,, studLto dal Catardib0,pubblicato dal Rattu,,, d il documentobasesur quale si ,on nu""..r.iu.ente innestati gri studi degli appassionaticurtori ora menzionati e di altri almomento non nominati. A tale documento - sul quale riteniamo superfluo insistere - deve agq'nF:-rri il Registro 245r dehaserie o fondo castil,r,s, presente nell,Archivio della Corona d'Aragona in Barcellona, sezioneReal put,intonro. Si tratta di un libro.di conti @:a studiato dal sottoscritto anche se non in tutti i suoi particolarirz in p;"";;;;; ravoro, ."." p".rrtro ci ri"" promettiamo di fare in un prossimo futuro) che riguarda"rr" un contributo di 2'000 fiorinid'oro stanziati nerrar6 aa Fu"tr."ntJcun".ui"iic*,urog.,u, 17La guerra, la contrazione degli scambi comrnerciali, un generale scadimentodelle condj_ zioni gq6..tri.ire tielta societr i;;T;;;;;;#"u'tl'.l"qr"lt, rientrzrnte nell,orbita catatanoaragonese'comportano una-notevole diminuzio,.'edegiiintroiti rielle amminjstrazioni finanziarie regl^e'co' tnevitabili ncgative co,,scquenze sullaposiibilitirii disporre di risorse monerare con cul lar tronte alle opere di manutenzlon" .lruordinaria clelle mura. fTn riscont. delr1nvr0dr moneta dalra catalogna ".ainu.iu " arla vorta dr Aigl",erolo si na in A. Era. Le,rtccorte rli ca.rtt '"X:1#l;::*x;ffi *T*,,ffi ;leiil:i{illi:.,liJ;,:1,i,iffi *'1_"J;: 1281f 212v(2'): Berengrern.n1"J"f"*.,ul.!"ilrr'airglr""o,.r.icntradaracatarognaartAl_ g n e r oc n n 1 5 0 0 f i o r i n i u o r r , i r g a r e il s,,j,1q 2 ; A ; f , r a o r i , , ' Z O nf i o r i 1 16l . , , r , , , 1 iA r a g , , n : L alraftirrzamc'nr. n(\.(,ssar.i a"iloi,.ti'n"-ozin} aa r,8.r.Ir docunrenro-d l];;il.'ri ciraroa'che d a G M e l o n i ,( ' ] e n o t ut t A * q o n a c i t . ,ll1il LII, p. rzs,?"i"..'.i0. Attestato di artri aiuti provenrenti deilio-o';;;;;; ll'ilf}:?'r: X:','ff:';:U;..turari" Era, r'eii,i,u',ii,,itf .rt, "u.t,, di curte.cit., cartan.4,p. r3u.si trattadi unapergamena .,,,]if,rJi.}J"T:r,f;!,!,Tr2,,, di Alghero' cu_ redat-ta minara dalBovernatorc,t"r ti.llnullnJt nel rsaa.i".uir"o,.J.,ii=.iun",,n ?,;::,,il*;:ui.1,,r.i: [til;:[t[1;ff:1',}#i1i.:ffi*ti:"Ti.1i1Ti"":]:i[#tfl cit , carta n 4, p 180; e rrouo stcsso, Lr: tot ri rri Atsttero ,r,:;:,;:; ;::;::::,!':i"c f,":;:;:: tr' R. Catardi, Le u.ntichefort,il.icuziotti crt. 5r S Rattu, Butioni e torri rli Alghe,rctdt.,pp. 3?-,14, con tracluzione- da attribuirsi con mciltaprobal,riliti ad A. Era - aile pp. 45_52. 52Vedasi aJ riguarrlo A. Castellaccio.Alqfur,t e it.s114.v111,111. nel l.i.brodBi con.tidi Bartrtlomeocloles (t+tr-ti). sassari, 1981, ove ;i ;i;i;;,r;r;"""tre i ris'orri economicideil,interve'to e le tecnit'hedi lavoro prevaJenteme.nte-usate p.,. in Algh""J. comorlita di stu4io, in scgurt. il Hcg ?Jr1 der rondo (istirc, sez. Retrril,";"ii ;di';;rrd chiamatti Rc,.. arotes. lJt) Angelo Castellacci,o tenutosi a Barcellona, da utilizzare esclusivamenteper la riparazione delle torri e mura di Alghero5s. Tale somma fa parte di un contributo complessivoper la Sardegna di 10.000 fiorini d'oro ed € frutto di accordi precedentementepresi tra il vescovodi Barcellona in rappresentanzadel braccio ecclesiastico,di Bernat de Cabrera per conto del ramo nobiliare, del tesoriere regio Johan Fiveller per conto del braccio reale;'. Nell'accordo si stabilisceche il denaro venga portato in Alghero dal mercante Bartolomeo Clotes, che vi risiede, con I'impegno vincolante di non consegnarlo ad alcun ufficiale regio od ai consiglieri della villa e di utilizzarlo esclusivamenteper il compito per il quale gli 6 stato affidato. Deve eseguirein prima personale spesenecessarieper I'acquistodel materiale, pagare il salario dei muratori e dei manovali con I'obbligo di registrare le spese,conservarne le ricevute, farle autenticare da almeno uno dei consiglieri della villa. In cambio dell'aiuto prestato i tre contraenti prevedono che anche gli abitanti di Alghero contribuiscano in prima persona con egual importo, es, sendoin fin dei conti interessati direttamente alla sicurezzadella villa, e con essa dei loro averi, oltre che della loro vita. Qualora non possanodisporre della moneta necessaria,possonoprestare gratuitamente giornate lavorative, fino ad arrivare all'importo do','uto.In tal maniera con la somma a disposizione si potrd effettuare il doppio dei lavori'';. Il mandato assegnatoal Clotes d vincolante, consideratoche viene autorizzato a spenderesolamente nel caso che la popolazionelocale contribuisca attivamente all'esecuzionedei lavori. Ricevuti i soldi in Barcellona il 7 gennaio del 1417''t,il mercante si imbarca il giorno 8 alla volta di Algheros?,dove dd inizio ai lavori che durano dal 17 febbraio successivo"all'S novembre del 14195e, per quanto con ritmo 53Reg. Clotes, f. 1. 5aReg. Clotes, f. 1; A. Castellaccio,Algh.eroe Lesuemura cit., p. 18. Come accennato,taie iniziativa rientra in una piri organica politica di sostegnodell'economiae della sicurezzadifensiva di tutta la Sardegna, impossibilitata, data la situazione politica che caratterizza la realti isolana ai primi del secolo XV, a prowedere da s6 alle proprie esigenze.E infatti di poco precedente un altro intervento contributivo finalizzato, con un importo complessivo di 20.000 fiorini d'oro di Aragona in cui una quota notevole d riservata ad Alghero, al raggiungimento di una maggior sictrezza per la presenza catalano-aragonese in Sardegna. Si tratta di un cospicuo contributo parzialmente attestato in A. Era, Le ro,ccoltedi carte cit., carta n. 153, p. 74, e meglio illustrato da F. Artizzu. Regist'ri e carte reali di Ferdinand,o I d'Aragona, in uArchivio Storico Sardor, X X V ( 1 9 5 7 ) .n . 1 - 2 , d o c . n . 3 2 5 , p . 3 0 9 . 55Questo e gli altri dati precedentementeillustrati sono contenuti nel Reg. Clotes, ff. I-Iv. 56Reg. Clotes, f. 3v. 5i Reg. Clotes, f. 3. La partenza awiene con la nave di un tal Bianco Cutxello. 58Reg. Clotes, f. 4. In tale data inizia I'acquisto del materiale necessarioai vari cantieri di lavoro che si devono aprire sulle mura e torri di Alghero. 5sReg. Clotes, f. 52. Forti,ficazi,onee strutture difensiue di A\ghero 137 non continuo ma cadenzato;i lavori si effettuano infatti generalmente nella bella stagioneGo. Il Registro si rivela di fondamentale importanza, oltre che per la conoscenzadello stato delle mura e torri di Alghero in questo frangente, anche in quanto delinea aspetti della vita economicasarda dei primi del Quattrocento, offrendoci numerosi dati sui salari, sui costi delle materie prime, dei trasporti, delle attrezzature necessarieai lavori6'. Rispetto al 1364 si evidenziano interessanti novitAd':. Juaria. Nel documento Fuyan non viene menzionata la Sinagoga, pur essendo gia accertata una consistente presenza ebraica in Algherou', datandosi al 1360 I'inizio della costruzione della torre di Santa Croce6'con contributi imposti forzatamente agli abitanti ebrei, forse in cambio di qualche concessione da loro richiesta. 60Da tutta la documentazionedel Reg. Clotes, con ricevute di spesa,paga di salari, aequisto di materiale vario, si ricava abbastanza chiaramente tale impressione, di un lavoro ciod fatto con ritmi piri intensi in sincronia con la bella stagione, quando il mare 6 piri calmo e pirl semplici risultano di conseguenza gli interventi di manutenzione ed il trasporto del materiale via mare. L'ttllizzaione delle barche a tal fine d ampiamente documentata nel Reg., ai ff. 8, 8v, 9, 9v, 10, etc. {il Cfr. in A. Castellaccio,Alghero e le sue mura cit., i quadri riassuntivi del programma di lavoro svolto da Bartolomeo Clotes e le modaliti secondo le quali ha proceduto. 62Abbiamo ritenuto opportuno, per il presente lavoro, procedere secondo un confronto dei rispettivi contenuti del Reg. Clotes e della carta redatta dal notaio Fuyan nel 1364 in quanto rappresentano, fino al momento attuale, i due pif completi ed organici documenti attestanti la situazione delle torri e mura di Alghero in epoca aragonese. Dalle differepze che emergono tra i loro contenuti d possibile evidenziare le noviti, i lavori effettuati nell'arco di tempo che va dal 1364al 1417-9.che b poi il periodo nel quale pif accesasi manifesta la lotta tra sardo-arborensi ed aragonesi,il periodo nel quale appunto con pif energia e frequenza si deve esser intervenuti su tale struttura difensiva mularia per garantire la salvaguardiadella villa. Come d noto, d proprio in questo periodo che lz salvezzadella villa viene ripetutamente posta in pericolo, come accade ad es. nel 1391 (cfr. F'.C. Casula, Carfe re,ili cit., carta n. 26, pp. 5(l-55)e nel 1.112(cfr. Patriae Monumenta"), Torino, 1868, t. II, P . Tola; Corkr, Di,pLontaticus Sard'iniae, (in "Historia s e c .X V , d o c . X I I I , p . 4 6 ) . 63La presenza ebraica in Sardegna d ancora poco studiata, e si aspettano i risultati di un gruppo di lavoro che zrquesto argomento sta attualmente attendendo, solto il coordinamento di Gabriella Ol.laRepetto. Alcuni risultati sono stati gii portati in questo Convegno,con una rerelat t,uu lazionedal titolo 1,* pre:tenzaebra.i,cain ALgheroattrarerso uno,riccrca qrchtt i,st.iart. ai secoLiXIV e XV. Altri dati su tale problematica sono in A. Iloscolo, Gl,i.ebrei in Sa,rdegn.a r ! u r t , n t e l a d o m i n u z i o n e o f l t g o ' t L c $ c , r n I l e d i o e ' u o d r aPgaodt loevsae1 ,, f ) 5 8 , p p I. - 1 3 , e d i n A . C a deLlagiust,izia.in Atllhero cit., pp. 150-152. stellaccio,Note sul,L'arnm.inistraz'iotte ';1Architio di Stato di ()agliari, vol. B (i, f. 206, e A,.Era, Le torrt. dt ALgherocit, p. 2 delagli ebrei residenti l'cstratto, ci informano di come il 6 novembre 1360 Pietro IV abbia concessr.r i n ( i a g l i a r i i l p e r m e s s od i c o s t r u i r e a p r . r p r i es p e s ( .u n a t o r r e i r r A l g h e r o , c o n l a p o s s i b i l i t dd i apporvi delle indicazioniattestanti la loro iniziativa. Che la torre sizrstata da loro effettivamente innaiz:ltae t'he si:resattamentequella chiamata Santa Clrocece lo conferma il documentoFu5'an, la dove - aJ rigo 52 - fa riferirnento alla torra d,eSanrtq. Creu Luqualferen. Los.juheus de Cal.ler. 'lorre che. lol esseredi recente costruzione,appare nel 1364 in buone condizioni.tali comunque da non richietlere interventi manutentivi. Il termine Santa Croce parrebbe ticorrere di frequente neila onomasticaebrea, se d vero che a Cagliari il ghetto corripondevaalla zona dove si trova attLrirlmenteil gruppo di casedi Santa Croce, come ci testimonia A. Boscolr, (]Li ebrei tn Sarrl,erltu cit.,;t.',). 1 /.) Angeb Castell,accio generalmente via mare) di pietra, oltre a tanta sabbia, e che rivestono indubbiamente una certa rilevanza?8. Si interviene pure sulla torre e sullateruazzache insistono su ouesto tratto; soprattutto la torre doveva necessitaredi interventi continui. Torre che gii nel lontano 1364 era stata riconos ciuta consentid,ae socaz,ad,a (fatiscente e scavata nella parte inferiore) e come tale bisognosacli riparazioni?'. Nel 1419, con i'inizio della bella stagione, si dd il via ai lavori, chesi concretizzano in riparazioni sulla parete interna ed esterna, e soprattutto nella probabile costruzione di un piano rialzato della torre, considerato che viene menzionata I'ultimazione di un sosler sovrano*,.Non conosciamopurtroppo l'esatta collocazione della torresl, che certamente ricopriva rn rooL di grande rilevanza nel sistema difensivo, anche sotto il profiio esclusivamenterappresentativo o figurativo, se in due grandi lastroni di pietra vengono fatli incidere 2 stemmi, quello regio e quello del governatore*r, successivamente dipinti dal pittore Roselss. Il porto. I lavori di maggior rilievo vengono effettuati nei porto, con I'aper, tura di due cantieri, uno dei quali si concretizzanella poita a mare. Per volontd dei consiglieri della villa nell'agosto del 141g nella porta a mare viene praticato un arcosa,forse per consentire il passaggio anche ad imbarcazioni di una certa altezza. ;s Il Reg. clotes d.al riguardo molto analitico ma discontinuo,motivo per cui plefc,riamo al momento ricorrere alle relative tabelle presenti in A. Castellaccio, Alghelo Leiie- ^uro pp. 31 ss. Risulta dai dati di sintesi che_Sebedigiudeo lavora per 83 gior"ni,con" un salario giorna"rt., liero di 7 soldi alfonsini minuti; .Barefo giudeo-per 6? giorni (z sol"dialf.min. ufgi,i;rro)j'.rohun Amat per 13 giorni (con un salario giornaliero diy sokli"atf.min. in quanto a it ,,ma-esi",magg.r()_ re' d€i lavori); Fransio5rAmat per 12.giorni (fratelio di Johan, p".."pi."n 8 soldi alf-min. gi*or al Rg*iqg de Tuledo per 46 giorni (a z soldi alf.min. al gioino;; 'ihomas c,,.so pe. 14 giorni Iro)j ( a 6 s o l d j a l f . m i n . a l g i o r n o y .P u r e s s e n d or u l l i o p e r a i q u a ) i f i c a t i .r i c e r . o n up a g l r cj i i f * r e n " z i r t e , probabilm.entein corrispondenzadella diversa nazionatiteod etnia. Il trasport-otlella pietra necessariaalle-riparazioniviene effettuato con la barca di BerengariLrBalUo'lZZviaggi in totale): rileviamo infine che il costo di un viaggio d di 11 soldi alf.min.,,nent."'ii .nsto a?in carico rii pletra ammonta a 10 soldi della stessa moneta. ?eVedi il documento Fuyan, rigo n. 15; gli interventi sulla torre e sulle terrazze che insistono lungo le mura di Villanova sono nel Reg. Clotes, ff. 2b ss. 8i)Reg. Clotes, f. 26. sLPensiamo d'altra-parte che ben poche rimangano attualmente delle 26 torri menzionate , ner oocumpntrr t' uyan. Molte.son scomparse- e non d rimasta traccia alcuna __ in quanto di_ strutteper ricavarne materiali ai fini di nuove costruzioni,altre son state inglobate ndll",.,.roru, in-seg?ito ai succes-sivi restauri o rifacimcnti, altre sono state incorporate nElle costruzioni che sul perimetro difensivo son state nel tempo realizzate. Ne consegue che ben poco rirnane quel di che doveva essere uD imponente apparaio difensivo. ( ' l o t e s , f . 4 v : s i p a g a n od u e g r a n d i l a s t r e d i p i e t r a i n c u i i l g o v e r n a r o r e ha stabilito ,. . "'.1"*. o l l n c l d e r e d u e s t e m l r l . ( r o s t o d e l l e l a s l rle0:s o l d i a l f o n s i nm j i n u t i .D a l f . 2 T v a p p r e n c l i a m o c h c i1,.16)uglio 1418 ii clotes paga Johan Amat per aver ravorato 4 giorni a plurrri6.uit, torre di vlllanova le due iastre sulle quali son incisi gli stemmi del sovrano e del governatore. . . " F " g . C l o t e s . f . 4 4 v : i | 2 9l u g l i o s u c c e s s i v o t t 4 l 8p) as gi a n o 2 l i r e g s o l ddi i a l f o n s i nmi i n u ti ai pittore Rafael Rosel per ar.er dipinto i due stemmi^p[cedentemente -urionotl. tt_R9g.clotes, f. 32v: i lavori vengono ultimati nel mese di agosto, ma non 6 attestata la . data di inizio_e.la quantitd di giornatelavorative impiegate. Dal R"eg.sappiamo solamenteche " vi lavorano Johan e Fransesch Amat per.4 giornate cdmplessive. Fortifi,cazione e strutture d'{ensi,uedi Al11lrcro r43 Che le imbarcazioni fossero tirate all'interno della cerchia muraria, in certe particolari situazioni - pericolo per la sicurezzadelrporto, o mal tempo -, e fuor di dubbio, e fino alla costruzionedella attuale banchina lo erano certamente, essendoil porto di Alghero anticamente poco piri di una spiaggia. Al riguardo va segnalato che, con ogni probabilitd, passavanoper la porta ancheimbarcazionicostruite all'interno della cittadina, se corrispondeal vero I'ipotesi che nei pressi della porta a mare, all'interno delle mura, si trovasse ia darsena con I'arsenale8s.Protetto e vigilato, poteva tranquillamente consentire la disponibilitd di imbarcazioni, anche di una certa dimensione,agli abitanti di Alghero, che, non potendo sempre aspettare passivamenteaiuti da Barcellona o Cagliari, a volte si trovavano nella necessitd di armare in prima persona imbarcazioniper vigilare sulla sicurezzadelle proprie acque, E che imbarcazioni verussero come quando ad es. armarono una galeotaoo. armate, non solo figurativamente, dal d,araqaner,loattestano numerosi documenti, nei quali si registra la consegnaal daraqaner da parte dell'amministratore del Capo di Logudoro di armi, munizioni, remi, strumenti diversi da guerra e non, necessari alle imbarcazioni8t. E ipotizzabile pertanto che I'apertura di questo arco non rivesta solo funzioni estetiche ed assolva ad uno scopo esclusivamentedecorativo, ma che I'iniziativa dei consiglieri debba essere inquadrata nell'ottica su descritta. La sopraelevazionedi un piano della torre che protegge questa porta corE5Approssimativamente dove tuttora si trova lapiazza civica, o piazza Darsena. La localiti, per esseremolto bassa,di poco superiore al livello del mare, si poteva infatti prestare in maniera ottimale al ricovero ed alla costruzionedi imbarcrazioni,protette dal mare dalla muraglia difensiva.Muraglia 6rhepertanto assolvevaa due funzioni: quella di tenere lontani i nemici ed al eontempo di riparare l'interno della cittadina dalla furia del mare. Del resto, pare che fino a non molti anni fa, prima che venissero ultimati i lavori di costruzione della banchina portuale, neile giornate di mare burrascoso molte imbarcazioni venissero tirate a seccoverso l'interno, fin quasi all'altezza della attuale caserma dei carabinieri. EtiSonnumerosi i documenti d'archii'io attestanti la presenzanelle acque algheresi di una galeao di una galeota destinata appositamentealla difesa della cittadina. Cfr. al riguardo ACA, Cazc., Reg. 1049, f. I 5 (anno 1369): Alghero deve essere vigilata da una galea; ACA, Ca,nc.,Reg. 1040(anno 1369): il sovrano Pietro IV, informato delle cattive condizioni della addetta "fusta> alle riparazioni delle fortificazioni di Alghero, ordina di riattare in Barcellona qualche vecchia galea da consegnare riparata agli abitanti di Alghero. Che in Alghero si armassero navi viene d'altra parte confermato da A.Era, Le rttccolterli cctrtecit.. carta n. 89, p. 58: Pietro IV uordina a Dalmaziodel Giardino, governatore del Logudoro, di proibire che in Alghero si armasserolegni in danno degli amici del Re: genovesi,napoletani, fiorentini, pisani e di permettere solo che se ne armassero contro Ie navi che ibssero entrate e uscite dalle terre del giudice d'Arborea,. Non sempre perd le navi armate a difesa di Alghero si comportavano in maniera ortodossa; a volte, infatti, venivano colpiti gli interessi degli stessi abitanti, come attestato da A. Erz, Le raccoLted,i carte cit., carta n. 108, p. 83: Pietro IV <rimprovera Narnau Aymar padrone della galera che il Re teneva per guardia dei mari della Sardegna,avendo saputo che egli ...prendeva e danneggiava sovente in persone ed in beni gli abitanti di Alghero,. 8?Se ne veda un esempioin ACA, Real P., Reg. 793, f. 39 (2'): Bernat Remengol,daraqarLerdi Alghero, riceve 12 piccole bombarde per difesa della villa; altro esempio 6 sempre in ACA, ReaI P., Reg. 78?, f. 292:2 balestre per la darsena di Alghero; f.293:2 balestre e 70 libbre di salnitro sempre per la darsena. 1AA Angelo Castella.ccio risponde di contro alle indicazioni suggerite dalla commissionenel 1364, secondo Ia quale <nella detta torre delia porta a mare son necessaridue solai e parapetti e merli e rappezzi>88.Il tutto a testimonianza che risale ad antica data Ia purtroppo negativa usa\za - o prassi - di rinviare eternamente al domani Ia soluzione di problemi anche impellenti e vitali quali quelli in oggeno. Torre nuoaa del porto. L'intervento che richiede maggiori oneri finanziari viene effettuato, sempre nel porto, nel tratto che va dal portal de la mar alla torre della Maddalena. Tratto nel quale, anche qui in ossequioa quanto previsto dalla commissionenel 1364, che aveva evidenztatola necessitddi unabestorra (piccola torre), viene costruita una torrese.Si tratta di una costruzione che appare perd di notevole dimensione, strutturata su due pianieo e probabilmente di ampia superficie. Richiede 223 gSornatelavorative*", ben 88A. Era, Le raccolte di carte cit., carta n. 4, p. 130, rigan. 42 della carta. S. Rattr.r,Bastioni e torri cit, p. 49. La sopraelevazionedel piano della torre d nel Reg. Clotes, f. 33v: Johan Amat vi lavora 5 giorni nel mese di ottobre del 1419; ff. 50-51: acquisti di materiale vario indispensabileper I'ultimazione di tale lavoro: 30 tavole di legno, 24 cab'irons(grossetavole usate come travi, per sostenereun notevole peso), 700 chiodi di legno, altri 65 grossi chiodi, ancora 50 grossi chiodi, 6 corde necessarie a legare i ponteggi, sabbia, calce, affitto della forma di legno con cui fare l'arco della porta, acqua necessariaad impastare, trispol prim (compostodi pietra, calce, alghe, usato per fare soffitti o pavimenti, o lavori edili in genere). 8eReg. Clotes, ff. 4 ss. per quanto concerne la menzione della costruzionenel porto di una nuova torre; Doc. tr'u1'2n,riga 42 e 13, per il posizionamentodi tale bestffrq. Nel Reg. Clotes non viene indicata con maggior plecisazionela localitd dove la torre vien costruita, ma, considerato che nel documento Fuyan si richiede la edificazione di una sola nuova torre, niente di piri improbabile che nella circostanza vengarealizzata o portata a compimento quella che era una esigenzaavanzal:anel 1364. Se I'ipotesi corrispcrndea verit2L,la torre va collocata esattamente nel tratto di mura di cui al testo. Quanto poi al iatto che attualmente non esista alcuna traccia, circostanzache a taluno ha fatto erroneamentecredere che non sia stata mai costruita, essendo impensabile che possa essere scomparsasenza lasciare traccia. riteniamo che - non potendo mettersi in dubbio l'autenticiti del documento Clotes - sia scomparsaper svariati motivi: da nuove esigenzedifensive, che ne hanno consigliato lo smanteliamento, in ossequioalle nuove tecniche di guerra, allo scorporo per ottenere materjale edilizio con cui pr"ocedcrea nuove costmzioni - cosa che si verificava sovente -, ad rrna distruzione parziale o totale a seglito di avvenimenti bellici. ad un suo incorporamento in nuove o piti recenti costruzioni. Il che non sarebbe comunque una noviti,, ed in questo senso la sorte subita nel tempo dalla bestura saretrbe piri o meno similc a quella di moiLe di quelle che erano un tenrpo ie iorri del sistema difensivo iilgherese.Un fatto d comunquecerto: una nuova torre nel portrr D sLataeflettrvamente costruita tra il 1417 ed il 1419; se al monrento non vi d traccia, non se re pur) addebitare la colpa al Reg. Clotes o ai limiti, cronologici,del presente lavoro. Per la individuazionedi alcune torri cretliamo possa risultare senz'altro pifi produltivzi, al riguar:do,una pit organica opera di ricerca sull'intero centro storico di Alghero; ricerca che sarebbe risullata piri efticiente non solo per il sotl,oscritto,ma per tutti gli studiosi della storia della cittatlina, se si fosse potuto disporre di tutta la vasta documentazionepttrtroppo recentemente sconrparsadall'archivio comunale di Alghero. 1r{rReg.Clotes, f. 26: si menzionauogenericamente i sol:ri della torre del porto; al f. 33v d menzionatoil solaiousovranoudella torre del porto, dal che si deduceche almeno un altro solaio, corrispondente ad un altro piano, si doveva trovare all'intern,r di talc torre. Torre che, stnrtturata su due piani, non doveva risultare pertanto di linritate tlimr:nsioni,rna doveva esserepiuttosto ragguardevole e consistente. sr Reg. Clotes, ff. 18 ss.; A. Castellaccio,Alqhero e Lesu.emu'ru cit., p. 30. Le giornate lavorative sono cos) articolate: .Iohan Amat, 79 giornate; Iiodrigo de Tuledo, 72 giornate; Fransiof i\nrat. 72, ed appaiono conseguerntemente etluamerrterlivise tla i tre artigiani. tl Finito di stamparenel mesedi novembre1994 pressolo stabilimentodella Tipografia Editrice GiovanniGallizzis.r.l Via Venezia,5 - Tel. (079)276767- Sassari