All’Area Extradipartimentale Sviluppo Sostenibile U.O.C. Indirizzo e Strumenti Regionali in materia di V.I.A. Via Bardazzi, 19/21 – 50127 Firenze Alla Presidente della Provincia di Siena Piazza del Duomo – 53100 Siena Al Sindaco di Sovicille Piazza Marconi – 53018 Sovicille !" Il“Il Filo d’Erba” circolo LEGAMBIENTE di Sovicille e i membri del Comitato contro l’ampliamento dell’Aeroporto di Ampugnano (Siena), già attivi nell’opposizione al progetto del Consorzio per l’Aeroporto di Siena S.P.A, con numerose assemblee pubbliche, una petizione popolare con la raccolta di 1235 firme di cittadini negli anni 1998-99 e la presentazione di osservazioni al P.T.C.P adottato con deliberazione del Consiglio Provinciale di Siena n.52 del 12/4/1999, PRESENTANO le seguenti osservazioni, per chiedere che il progetto esecutivo sopracitato venga sottoposto alla procedura di V.I.A. Le motivazioni di questa richiesta sono basate sulle finalità stesse della legge citata, definite all’art.2, cioè la salvaguardia e la tutela: art.2/1 a) della salute umana, della conservazione delle risorse, nonché del miglioramento della qualità della vita; b) della protezione e conservazione delle risorse naturali; c) della sicurezza del territorio. E ciò in quanto la procedura di V.I.A. valuta i progetti sottoposti ”riguardo agli effetti sull’ambiente, inteso come sistema interrelato di risorse naturali e umane, ed in particolare, sugli esseri umani, la vegetazione, la fauna, il suolo, il sottosuolo, l’aria, il clima, le risorse naturali, l’equilibrio ecologico, l’ambiente edificato, il patrimonio storico, archeologico, architettonico artistico, il paesaggio e l’ambiente socio economico. (art.2/2)”, tenendo conto degli “effetti diretti e indiretti, positivi e negativi, a breve e a lungo termine, permanenti e temporanei, singoli e cumulativi…..(art. 3/1a). Considerando che il progetto in questione ha lo scopo di modificare una situazione preesistente, tendendo a produrre non un accrescimento marginale per ottimizzarne l’uso che attualmente ne viene fatto, ma una modifica sostanziale del funzionamento aeroportuale con un’ ingente intensificazione del traffico aereo diurno e notturno e l’utilizzo di aeromobili di maggiori dimensioni, capacità e peso, e che l’area aeroportuale si trova in una zona con caratteristiche peculiari dal punto di vista orogenico, geologico, naturalistico, paesaggistico, archeologico, architettonico e degli insediamenti abitativi, delle risorse idriche, e delle attività economiche, chiediamo che esso venga sottoposto alla procedura di V.I.A. perché le autorità preposte possano valutare attentamente le conseguenze della sua realizzazione su tutti gli elementi sopraesposti e affinché le associazioni e i cittadini interessati possano avvalersi delle prerogative previste dall’art. 4 della L.R. 79/98 (procedimento e partecipazione). Sempre in riferimento alla Legge sul VIA teniamo a sottolineare che se l’art. 11 prevede la sottoposizione alla fase di Verifica di competenza Regionale gli aeroporti e le aviosuperfici, l’Art. 5/3 impone di sottoporre al VIA vero e proprio i progetti di aeroporti e aviosuperfici e loro modificazioni “ricadenti, anche parzialmente, all’interno delle aree naturali protette, istituite ai sensi della legge 6.12.1991 n° 394 e della L.R. 11.4.1995 n° 49 e delle relative aree contigue…. O zone speciali di conservazione (ZSC), ovvero all’interno di aree interessate da elementi di tutela della risorse essenziali così come definiti, commi 1 e 2 dell’art. 2 della L.R. n° 5/ 1995, individuate dagli strumenti di pianificazione di ogni livello…..” Inoltre “ il Consiglio Regionale, su proposta della Giunta, ha facoltà di sottoporre a procedura di VIA specifici progetti….., qualora il progetto possa influire in modo rilevante sull’ambiente…..” art. 5/5 L.R. 79/98. Veniamo ora alle osservazioni vere e proprie sulle conseguenze ipotizzabili della realizzazione del progetto del Consorzio Aeroporti di Siena S.P.A. INQUINAMENTO ATMOSFERICO Il progetto ne parla in modo lacunoso e non esaustivo; la situazione attuale viene monitorata solo in un’area molto limitata, poco più estesa di quella aeroportuale, non viene quantificata l’emissione durante le fasi di decollo e atterraggio (adducendo la mancanza di modelli matematici) e si liquida l’emissione di idrocarburi perché si scindono velocemente (che cosa ne è delle loro componenti?). Neanche l’influenza delle condizioni atmosferiche sulle diffusione e ricaduta degli inquinanti viene sufficientemente valutata. Inoltre, in rapporto alla situazione futura si prende come punto di riferimento il 2005 e non il 2010, anno in cui secondo le previsioni, l’aeroporto funzionerebbe a pieno regime (si prevedono circa 2.400 voli annui ) con emissioni almeno 20 volte superiori a quelle attuali. Non si considerano le ricadute sulle zone circostanti, i poderi sparsi nella campagna, le colture agricole e i centri abitati limitrofi: San Rocco a Pilli, Rosia, Torri, Sovicille, Stigliano e Ampugnano (nel progetto si sostiene falsamente che la zona circostante è scarsamente popolata).Tutte queste imprecisioni e lacune portano i progettisti ad affermare che l’inquinamento atmosferico non è e non sarà significativo, come se migliaia di tonnellate di kerosene bruciato possano trasformarsi miracolosamente in aria pura. Se poi all’inquinamento del futuro aeroporto si somma quello dovuto ai mezzi operanti a terra, all’aumento del traffico, anche commerciale dei mezzi da e per l’aeroporto, a quello della Fano-Grosseto che verrà potenziata, la qualità dell’aria della zona potrebbe subire un peggioramento preoccupante con seri pericoli per la salute della popolazione. Inoltre il modello di emissioni inquinanti previsto per il 2005 (pur essendo ancora ridotta l’attività aeroportuale) configura un aumento della concentrazione delle emissioni ( e di ricaduta delle stesse) all’interno dell’area di protezione delle sorgenti del Luco, che costituiscono gran parte dell’approvvigionamento idrico della città di Siena. INQUINAMENTO IDRICO Come già accennato a proposito dell’inquinamento atmosferico, l’area aeroportuale è immediatamente limitrofa al Campo Pozzi del Luco e ai fossi ad esso collegati, con grave rischio di inquinamento della principale risorsa idrica di Siena. Dalle mappe a disposizione non si può escludere una parziale sovrapposizione dell’area di protezione con il sedime aeroportuale. Già all’interno dell’area aeroportuale la falda acquifera si trova in molti punti a non più di due metri di profondità. Nonostante le misure di sicurezza previste nel nuovo tratto della pista per la raccolta delle acque di superficie e delle sostanze inquinanti come olii e glicoli (per attività di de-icing), la cosa non può non preoccuparci; e che cosa accadrebbe in caso di alluvione o di cedimento del terreno? Inoltre bisogna considerare che l’aumento del traffico aereo e del peso degli aeromobili potrebbe causare infiltrazioni e cedimenti nel tratto di pista esistente, per cui non vengono menzionate analoghe misure di sicurezza né si danno garanzie sulla capacità di tenuta. Altra ed importantissima considerazione è in rapporto alla tipologia del terreno in prossimità delle sorgenti del Luco, che essendo di natura calcarea favorisce l’assorbimento delle sostanze di superficie con rapido inquinamento della riserva idrica. INQUINAMENTO ACUSTICO La legge quadro sull’inquinamento acustico (legge 447 26 ottobre 1995) prescrive all’art.8.comma 2 che sia nell’ambito delle procedure autorizzative delle opere sottoposte a VIA(ai sensi della legge n.349 dell’86)ovvero su richiesta dei comuni, i competenti soggetti titolari delle opere predispongono una documentazione di impatto acustico relativa alla realizzazione, modifica o al potenziamento delle seguenti opere….. a) Aeroporti, aviosuperfici, eliporti etc. etc. Quindi la valutazione di impatto acustico è obbligatoria per qualsiasi aeroporto ( da presentare quanto meno ai comuni interessati dall’opera) Lo stesso articolo prescrive che laddove la valutazione di impatto acustico evidenzi superamenti dei limiti di legge, il progetto dovrà contenere anche tutti gli interventi mitigatori finalizzati a ricondurre l’opera entro i limiti di legge. La relazione VIA deve far riferimento ai limiti prescritti da due normative: a) Dpcm 14 novembre 1997 “determinazione valori limite sorgenti sonore” che è il decreto applicativo della Legge quadro sull’inquinamento acustico che fissa i valori limite di immissione per 6 differenti classi di destinazione d’uso del territorio: da classe I (la più silenziosa): aree particolarmente protette (50 dBA diurno – 40 dBA notturno) a classe VI (la più rumorosa): zone esclusivamente industriali (70 dBA sia diurno che notturno) i valori limite di ZONA dovranno essere rispettati al di fuori dell’area aeroportuale, IN RELAZIONE ALLA CLASSIFICAZIONE ADOTTATA DAL COMUNE. All’interno dell’area aeroportuale invece devono essere rispettati i valori di cui al punto b) (vedi di seguito) Attualmente nella zona di insediamento dell’aeroporto si hanno valori compatibili con una classificazione in classe II del territorio: 55 dBA diurno e 45 dBA notturno ( come risulta dalla stessa relazione ARES). Il Comune non ha provveduto ancora a zonizzare il territorio. Per l’area di Ampugnano potrebbe essere compatibile una classificazione in classe III (che è la classificazione prevista per le zone agricole): 60dBA diurno e 50dBA notturno. Attualmente la zona di insediamento dell’Aeroporto è compatibile con i limiti di una zona residenziale tranquilla (classe II) o al massimo agricola (classe III). Se un territorio classificabile per sua natura in classe II o III è classificato in una fascia a rumorosità più elevata, questa scelta è politica e va motivata e giustificata. La struttura aeroportuale sicuramente dovrà prevedere un’area nelle vicinanze dell’aeroporto classificata in fascia IV o V. La relazione VIA deve indicare chiaramente: 1) l’estensione delle aree in vicinanza dell’aeroporto che non saranno più compatibili con una classificazione in classe III o II come lo sono adesso. 2) La presenza di abitazioni ed obbiettivi sensibili in tali aree, considerato che le aree di insediamento di scuole, ospedali, asili ecc.. devono essere in classe I o II. A tale riguardo non ha alcun senso nell'ambito della Valutazione di Impatto Acustico far riferimento ai limiti provvisori di zona 70 dBA diurno 60 dBA notturno, perché l’opera deve essere compatibile con quella che sarà la zonizzazione definitiva del territorio che deve essere adottata dal comune. In pratica bisogna poter capire di quanto peggiorerà il clima acustico delle zone interessate dell’opera, l’estensione territoriale ove si avrà il peggioramento e se ed in che misura il peggioramento sarà compatibile con insediamenti “sensibili” già presenti (da classificare in classe I e II) e con la classificazione del territorio che verrà adottata. b) decreto 16 Marzo 1998 “Metodologie di misura del rumore aeroportuale” (in applicazione della stessa Legge quadro) suddivide l’intorno aeroportuale – cioè l’area del territorio influenzata dalle attività dell’area aeroportuale propriamente detta, dove si svolgono i decolli, atterraggi, manutenzione, revisioni e prove motori degli aeromobili – in tre fasce a rumorosità crescente: zona A – non si può superare 65 dBA (Lva) non ci sono limitazioni di destinazione d’uso. Zona B non si può superare 75 dBA (Lva) possibili sono attività agricole e industriali, uffici e terziario, previa l’assunzione di adeguate misure di isolamento acustico. NON ci possono essere abitazioni. Zona C si può superare 75dBA (Lva) solo attività funzionalmente connesse con l’attività aeroportuale. 3) La relazione di VIA deve indicare chiaramente: a) estensione delle aree in prossimità dell’area aeroportuale compatibili unicamente con i limiti delle classi IV e V del territorio e quindi non più compatibili con una classificazione in classe I o II come lo sono adesso. b) La presenza di abitazioni ed obbiettivi sensibili interessati dall’opera, considerato che le aree di insediamento di scuole, ospedali, asili, ecc. devono essere per legge classificate in classe I o al massimo II. 4) Cosa indica invece la relazione dell’ARES? Indica unicamente l’estensione delle fasce di rispetto dell’area aeroportuale con riferimento alla normativa specifica di cui al punto b. Non contiene alcuno degli elementi sopra indicati e richiesti a tutela dall’inquinamento acustico della popolazione residente. Fa inoltre impropriamente riferimento a limiti provvisori di zona, mentre bisogna ragionare sui limiti della zonizzazione definitiva, che il Comune di Sovicille deve adottare ai sensi della vigente normativa in materia di inquinamento acustico. INQUINAMENTO LUMINOSO Il problema dell’inquinamento luminoso non è stato assolutamente affrontato, nonostante che la Regione Toscana abbia una sua normativa, Legge Regionale 37 del 21 marzo 2000. L’aumento del traffico aereo, stradale, l’illuminazione della pista, dei piazzali di sosta, dei tratti nuovi di strada, sono incompatibili con l’istituzione di SIC - Riserve Naturali - ZRC presenti sul territorio. Non affrontare questo tipo di inquinamento ci sembra grave e chiediamo anche per questo un approfondimento nel VIA. ASFALTO E CEMENTO: QUANTIFICAZIONE La pavimentazione pari a mq. 9000 dei nuovi piazzali, dei 21.500 mq. di nuovo asfalto per la viabilità e 7140 mq. per il nuovo tratto di pista costituiscono un massiccio impatto negativo sull’equilibrio di raccolta delle acque. Altrettanto massiccio appare l’impatto sul paesaggio agricolo, che viene stravolto completamente e irrimediabilmente. Invece di una bellissima pianura con le torri di Siena sullo sfondo, si potrà vedere un immane complesso di cemento e asfalto. VALORE STORICO E ARCHITETTONICO DI BORGHI E PODERI La zona circostante l’aera aeroportuale è inoltre ricchissima di tesori architettonici, borghi medievali, poderi, torri e castelli, la maggior parte dei quali è stata recentemente ristrutturata per essere di nuovo abitata o adibita a strutture ricettive per un turismo naturalistico di alta qualità. SVALUTAZIONE DEGLI IMMOBILI Lo sviluppo dell’attività aeroportuale svaluterebbe non solo gli immobili antichi di alto pregio architettonico, ma anche le abitazioni più recenti della zona circostante, a causa dell’inquinamento ambientale ed acustico e del pericolo di incidenti. Ciò comporterebbe un sicuro danno economico dei cittadini proprietari ma anche dell’Erario per spese di registrazioni e successioni nonché per il comune di Sovicille per le riduzioni sull’ICI che gli abitanti potrebbero richiedere . PERDITE ECONOMICHE LEGATE AL TURISMO Gli 80.000 turisti che ogni anno soggiornano nel nostro territorio, (che riescono ad arrivare anche senza l’aeroporto) con questo sviluppo sceglierebbero sicuramente altre mete, dato che questo tipo di turisti scelgono il nostro territorio per la tranquillità, la bellezza e la mancanza di inquinamento. Anche l’indotto, che ha ormai un valore di miliardi e un occupazione importante di maestranze, verrebbe a mancare. SICUREZZA Il nuovo progetto desta molte preoccupazioni dal punto di vista della sicurezza: L’aeroporto attuale era stato pensato per piccoli aerei per questo andava benissimo; il semplice prolungamento della pista allo scopo di ospitare aerei molto più grandi e pesanti si rivela assolutamente inadeguato, in quanto la conformazione orogenetica dell’area interessata costituisce di per sé un pericolo nelle fasi di decollo e di atterraggio. La pista attuale è sufficiente per il decollo e l’atterraggio di piccoli aerei, mentre il tratto supplementare, necessario ad aerei di maggiori dimensioni, si avvicina troppo ai rilievi circostanti diminuendo pericolosamente il gradiente di atterraggio. Non solo, ma i rilievi di Stigliano e di Rosia che si trovano sulla traiettoria di decollo e atterraggio, possono originare delle pericolose turbolenze, difficilmente gestibili a bassa quota. Le abitazioni stesse costituiscono un notevole ostacolo nelle procedure di avvicinamento alla pista e nella fase immediatamente successiva al decollo Le relazioni che dichiarano la non pericolosità dell’uso dell’Aeroporto da parte di aerei più grandi di quelli attuali non ci sembrano affatto convincenti, per cui chiediamo degli studi approfonditi sulla questione a cura del Dipartimento Sicurezza dell’Aviazione Generale. A 650 metri vi è il Borgo medievale di Ampugnano che si trova pericolosamente vicino alla fase di decollo e atterraggio. Questo borgo paga il prezzo più alto dello sviluppo aeroportuale e sconta il maggior rischio per incidenti e inquinamento. Anche Stigliano, borgo medievale di alto valore architettonico corre gravi rischi, dato che viene sorvolato nelle fasi più delicate e a quota molto bassa per diminuire la pendenza che permette l’atterraggio. - Si allega relazione tecnica fornita da un pilota. PARCO E AREE PROTETTE –RISCHI E PREVENZIONE La Circolare Ministeriale n. 13775 AC del 16.10.98 all’art.4. punto C6 stabilisce l’obbligo da parte dei gestori aeroportuali di provvedere “a porre in essere ogni dovuta azione per prevenire rischi da volatili”. L’area dell’aeroporto di Ampugnano si trova compresa in un’area ZRC Zona Ripopolamento e Cattura, vicino vi è un’area di ZRV Zona di Rispetto Venatorio di Sovicille e Montestigliano oltre alla riserva naturale dell’Alto Merse e a due siti Bioitaly -SIC siti di importanza comunitaria della Montagnola e Alto Merse. Sempre intorno ad Ampugnano vi sono tre Aree Faunistico Venatorie e due Zone di Protezione delle Rotte Migratorie. Queste aree in aggiunta alle colture intensive di cereali (girasole e mais)e ad una discarica (seppure dimessa, ma ancora da bonificare) , favoriscono un’elevata concentrazione di fauna (oltre agli uccelli sono presentiin numero considerevole caprioli e cinghiali)che viene attratta dalle suddette coltivazioni e può costituire un serio pericolo per gli aerei, nella fase di rullaggio, decollo e atterraggio. Nella relazione di Verifica non vi è traccia di un piano di BIRD CONTROL UNIT o B.C.U. , tale sistema deve esercitare un’azione continua di pattugliamento, di vigilanza sul sedime e di disturbo della fauna con modalità tali da indurla a considerare l’aeroporto luogo sgradevole e non sicuro. In quanto ai SIC, la rotta degli aeromobili li attraversa entrambi e non vi sono dubbi sulla incongruità di tale attività con la loro istituzione. QUALITA’ DELLA VITA L’aeroporto cambierà totalmente la vita dei cittadini residenti nel comune: i voli notturni, il traffico, il rumore, lo scempio paesistico e la probabile trasformazione di un’economia agricola e turistica a beneficio di una probabile economia industriale, favorita dall’insediamento di un aeroporto, non sono certo elementi da trascurare in una valutazione di impatto ambientale.