XVI LEGISLATURA CAMERA DEI DEPUTATI N. 5244 PROPOSTA DI LEGGE d'iniziativa dei deputati Onorevoli Colleghi! — Il settore del riscaldamento domestico gioca un ruolo chiave nel rispetto dei piani europei per l'ambiente. Nel Piano d'azione per l'efficienza energetica, elaborato dal Governo italiano in linea con quanto richiesto dalla direttiva 2006/32/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 aprile 2006, concernente l'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici, si riconosce al riscaldamento e alla produzione di acqua calda sanitaria un potenziale di risparmio energetico di 2,3 mega tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all'anno, atteso al 2016. In linea con queste aspettative la nostra legislazione ha riconosciuto l'incentivo del 55 per cento per gli interventi di riqualificazione energetica sugli edifici, tra i quali la sostituzione con generatori di calore a condensazione, l'installazione di pannelli solari termici e relativi componenti o la riqualificazione degli impianti. In tal senso è bene ricordare che la climatizzazione invernale è ottenuta prevalentemente con impianti termici aventi come generatore di calore una caldaia. Il parco caldaie in Italia è composto da circa 19 milioni di apparecchi, in gran parte con rendimenti inferiori alle 3 stelle definite dalla direttiva 92/42/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, concernente i requisiti di rendimento per le nuove caldaie ad acqua calda alimentate con combustibili liquidi o gassosi. In altri termini, la grande maggioranza degli apparecchi installati nelle case degli italiani ha basse efficienze e alti consumi ed emissioni. Addirittura, considerando la direttiva 2009/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 novembre 2009, sugli apparecchi a gas, si rileva che circa 7 milioni di pezzi sono di fatto fuorilegge. Il consumo degli impianti di riscaldamento è oggi di circa 21,5 Mtep di energia primaria. Se si procedesse a un ammodernamento del parco macchine, o adeguando l'impianto, si supererebbero abbondantemente le stime del vigente Piano d'azione. Oggi in Italia le famiglie spendono circa 18 miliardi di euro all'anno solo per il riscaldamento degli edifici ad uso abitativo ma di questi ben 10 miliardi di euro (quasi il 55 per cento) sono dispersi in atmosfera e sono di fatto «sprecati» per la scarsa efficienza dei nostri edifici ed impianti. A questo si aggiungono gli edifici pubblici, che ogni anno «sprecano» almeno 300 milioni di euro per l'utilizzo di tecniche obsolete di riscaldamento. L'enorme potenziale di risparmio energetico è quindi chiaramente delineato, ma per raggiungere questi importanti risultati è indispensabile creare le condizioni per tradurre in risultati concreti il crescente interesse dei privati a investire in tecnologie efficienti e a rendere tale investimento profittevole anche dal punto di vista del singolo.