Progetto: “Produzione ed estrazione di coloranti naturali da residui della produzione del pomodoro e colture cellulari fotosintetiche” – BIOCOLOR – CUP: G66D11000470009 - Progetto finanziato con fondi del PSR Sicilia 2007-2013 – Misura 124: Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare, e in quello forestale. Newsletter 1 I coloranti naturali: nuove prospettive per l'agricoltura e l'industria agroalimentare Il Progetto Biocolor, che è impegnato nella sperimentazione di tecniche per il recupero di coloranti ed estratti naturali da scarti di origine vegetale, quali per esempio, bucce e scarti del pomodoro e da colture algali, apre nuove vie per l’integrazione del reddito aziendale delle imprese agricole e agroalimentari. I coloranti naturali, di origine vegetale o animale, sono stati impiegati per millenni nel settore tessile, cosmetico, alimentare e in quello artistico (dai dipinti su tela e tavola ai tessuti e arazzi, alla miniatura). La maggior parte di essi è stata soppiantata verso la fine del XIX secolo con l'avvento di quelli sintetici, caratterizzati da una maggiore uniformità e costi più contenuti. Recentemente nei Paesi industrializzati si sta assistendo a un crescente interesse verso i prodotti di origine naturale, e tra questi i coloranti vegetali, percepiti come più salubri e più rispondenti alle Progetto: “Produzione ed estrazione di coloranti naturali da residui della produzione del pomodoro e colture cellulari fotosintetiche” – BIOCOLOR – CUP: G66D11000470009 - Progetto finanziato con fondi del PSR Sicilia 2007-2013 – Misura 124: Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare, e in quello forestale. esigenze di un consumatore, oggi maggiormente attento alla qualità della vita e alla tutela dell’ambiente. Le caratteristiche di maggiore biodegradabilità e compatibilità ambientale che caratterizzano i coloranti di origine naturale stanno aprendo nuove opportunità di impiego in diversi settori industriali che tradizionalmente si rivolgono a materie prime provenienti da sintesi chimica. L’impiego dei coloranti nei diversi settori produttivi, è oggi disciplinato da normative ben precise che indicano le sostanze consentite. Tali disposizioni di legge sono dettate dalla necessità di proteggere il consumatore da sostanze non controllate dal punto di vista dell’innocuità. La legislazione attuale si basa su alcune direttive dell’Unione Europea, recepite in Italia senza particolari modifiche, tuttavia la normativa comunitaria sui coloranti è in continua evoluzione soprattutto per quanto riguarda la non tossicità e l'innocuità nei diversi settori d’impiego. Noi europei possiamo considerarci all’avanguardia in quanto a sicurezza degli ingredienti e degli additivi utilizzati negli alimenti. Il Progetto Biocolor prevede l’estrazione di sostanze coloranti da due fonti: gli scarti (principalmente bucce) della lavorazione del pomodoro e la coltura in appositi impianti di microalghe Spirulina. Entrambi i coloranti sono additivi alimentari. L’Unione Europea ha sottoposto gli additivi a un processo di valutazione della sicurezza prima di essere autorizzati per l'uso alimentare. La valutazione viene eseguita dall'Agenzia per la Sicurezza Alimentare (EFSA). Essi sono definiti come: "qualsiasi sostanza normalmente non consumata come alimento in quanto tale e non utilizzata come ingrediente tipico degli alimenti, indipendentemente dal fatto di avere un valore nutritivo, che aggiunta intenzionalmente ai prodotti alimentari per un fine tecnologico nelle fasi di produzione, trasformazione, preparazione, trattamento, imballaggio, trasporto o immagazzinamento degli alimenti, si possa ragionevolmente presumere che diventi, essa stessa o i suoi derivati, un componente di tali alimenti, direttamente o indirettamente" (Direttiva del Consiglio 89/107/CEE). Progetto: “Produzione ed estrazione di coloranti naturali da residui della produzione del pomodoro e colture cellulari fotosintetiche” – BIOCOLOR – CUP: G66D11000470009 - Progetto finanziato con fondi del PSR Sicilia 2007-2013 – Misura 124: Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare, e in quello forestale. Quindi gli additivi sono delle “aggiunte” migliorative, che si possono a loro volta suddividere in: • • • Additivi che aiutano a preservare la freschezza degli alimenti: conservanti, che rallentano la crescita di microbi, e antiossidanti, che prevengono i fenomeni di irrancidimento. Additivi che migliorano le caratteristiche sensoriali degli alimenti: coloranti, addensanti, emulsionanti, dolcificanti, esaltatori di sapidità. Additivi tecnologici, usati per facilitare la lavorazione degli alimenti ma che non hanno una specifica funzione nel prodotto finale (definiti anche adiuvanti): agenti antischiuma, antiagglomeranti ecc. Vediamo qui di seguito quali sono gli additivi raggruppati per categorie: • Coloranti • Conservanti • Antiossidanti e regolatori di acidità • Addensanti, stabilizzanti ed emulsionanti • Regolatori di acidità e anti-agglomeranti • Esaltatori di sapidità • Vari • Altri prodotti Come si vede, ognuna delle categoria comprende numerose sostanze, ciascuna classificata e testata dall'Agenzia per la Sicurezza Alimentare. Abbiamo “esploso” i due colori che interessano il progetto: il rosso e il verde. 100-109 – gialli 110-119 – arancione 120-129 – rossi 130-139 – blu e violetti Clorofille e clorofilline 140-149 – verdi E 140 i) clorofille ii) clorofilline 100-199 Coloranti 150-159 – marroni e neri Caroteni E 160a i) Caroteni misti ii) Beta-carotene 160-199 – altri E 160b Annatto, Bissina, Norbissina E 160c Estratto di paprica, Capsantina, Capsorubina E 160d Licopina E 160e beta-apo-8’-carotenale (C30) E 160f Estere etilico dell’acido Beta-apo-8’-carotenico Progetto: “Produzione ed estrazione di coloranti naturali da residui della produzione del pomodoro e colture cellulari fotosintetiche” – BIOCOLOR – CUP: G66D11000470009 - Progetto finanziato con fondi del PSR Sicilia 2007-2013 – Misura 124: Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare, e in quello forestale. (C30) 200-209 – sorbati 210-219 – benzoati 220-229 – solfuri 200-299 Conservanti 230-239 – fenoli e formiati 240-259 – nitrati 260-269 – acetati 270-279 – lattati 280-289 – propionati 290-299 – altri 300-309 – ascorbati (vitamina C) 310-319 – gallati e eritorbati 320-329 – lattati 300-399 Antiossidanti e regolatori di acidità 330-339 – citrati e tartrati 340-349 – fosfati 350-359 – malati e adipati 360-369 – succinati e fumarati 370-399 – altri 400-409 – alginati 410-419 – gomma naturale 420-429 – altri agenti naturali 400-499 Addensanti, stabilizzanti e emulsionanti 430-439 – derivati del poliossietilene 440-449 – emulsionanti naturali 450-459 – fosfati 460-469 – derivati della cellulosa 470-489 – derivati degli acidi grassi 490-499 – altri 500-509 – acidi e basi inorganiche 510-519 – cloruri e solfati 500-599 Regolatori di acidità e anti-agglomeranti 520-529 – solfati e idrossidi 530-549 – sali dei metalli alcalini 550-559 – silicati 570-579 – stearati e gluconati 580-599 – altri 620-629 glutammati 600-699 Esaltatori di sapidità 630-639 inosinati 640-649 – altri 900-999 Vari 900-909 – cere Progetto: “Produzione ed estrazione di coloranti naturali da residui della produzione del pomodoro e colture cellulari fotosintetiche” – BIOCOLOR – CUP: G66D11000470009 - Progetto finanziato con fondi del PSR Sicilia 2007-2013 – Misura 124: Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare, e in quello forestale. 910-919 – glasse 920-929 – agenti ausiliari 930-949 – gas per confezionamento 950-969 – dolcificanti 990-999 – schiumogeni 1100-1599 Altri prodotti Sostanze che non rientrano nelle classificazioni sopra indicate I coloranti sono sostanze largamente usate nelle bevande che si trovano in commercio, nei dolciumi, nei gelati, sciroppi di frutta, frutta candita, marmellate, alimenti sott'olio e sott'aceto e in generale nei prodotti preconfezionati. I coloranti possono essere naturali o sintetici. I coloranti naturali ottenuti dai processi di estrazione del Progetto Biocolor corrispondono alla produzione di due tipi di sostanze naturali: • LICOPENE: il licopene (o licopina) è il carotenoide presente principalmente nel pomodoro e nei prodotti da esso derivati (salse, sughi, concentrati, etc.). Esso è responsabile della loro colorazione rossa, ed è caratterizzato da un'energica attività antiossidante (E160 d) Progetto: “Produzione ed estrazione di coloranti naturali da residui della produzione del pomodoro e colture cellulari fotosintetiche” – BIOCOLOR – CUP: G66D11000470009 - Progetto finanziato con fondi del PSR Sicilia 2007-2013 – Misura 124: Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare, e in quello forestale. • CLOROFILLA: la clorofilla è un pigmento verde che si trova negli organismi fotosintetici. E’ presente nei grani dei cloroplasti delle cellule vegetali, o negli organismi procarioti che realizzano la fotosintesi clorofilliana. E’ responsabile della colorazione verde (E140). La grande maggioranza dei prodotti alimentari che acquistiamo e consumiamo contiene additivi alimentari. È sufficiente leggere con attenzione dell’etichetta dei prodotti che acquistiamo. Scopriremo che per moltissimo di essi l’elenco è lungo, comprendendo coloranti, addensanti, conservanti, etc. Alcuni di essi sono ottenuti per sintesi chimica, altri, come il licopene e la clorofilla sono di provenienza naturale. Si può facilmente comprendere come l’impiego diffuso degli additivi alimentari abbia creato una vasta economia parallela all’industria agroalimentare, con volumi di produzione e vendita in costante crescita. L’ambizioso obiettivo del Progetto Biocolor sta nello sperimentare un modello di produzione di alcune di queste sostanze che avvenga all’interno della filiera ortofrutticola delle aziende. In fondo, per la produzione di licopene occorrono bucce di pomodoro, risorsa ottenibile dalla lavorazione del pomodoro a livello locale e regionale, mentre, per produrre alghe occorrono sostanzialmente due cose: luce e caldo, entrambi presenti nelle serre e negli stabilimenti degli agricoltori. Progetto: “Produzione ed estrazione di coloranti naturali da residui della produzione del pomodoro e colture cellulari fotosintetiche” – BIOCOLOR – CUP: G66D11000470009 - Progetto finanziato con fondi del PSR Sicilia 2007-2013 – Misura 124: Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare, e in quello forestale. Se la sperimentazione avrà successo e l’analisi dei costi-benefici darà indicazioni di fattibilità economica, si apriranno concrete possibilità di integrazione del reddito agricolo e saranno fatti concreti passi avanti nel riutilizzo dei materiali di scarto ottenuti dai processi produttivi. Per quanto riguarda il Licopene, un recente studio del Dipartimento Ingegneria, Chimica Materiali Ambiente dell’Università La Sapienza di Roma ha mostrato come in Italia siano valutabili in oltre100.000 t. ogni anno gli scarti solidi prodotti. E ciò a fronte della presenza negli scarti (bucce) fino a cinque volte il contenuto di licopene presente nel pomodoro intero e che il licopene sia tra i più̀ potenti antiossidanti naturali, sia indicato nella protezione di alcune gravi patologie (cancro, malattie cardiovascolari) e che il suo mercato è in rapida espansione a livello mondiale nei diversi possibili impieghi: • integratori alimentari • coloranti alimentari • functional food (alimenti con azione preventiva sulla salute) • cosmeceuticals (cosmetici con funzioni terapeutiche) Secondo la ricerca la crescita di vendita del Licopene dal 1990 al 2009 è stata rapidissima negli USA, raggiungendo i 26 milioni di $, e altrettanto ci si attende in Europa, dove un’indagine di Frost&Sullivan al 2009 stimava consumi pari a 2, 5 ton/anno per un valore di circa 13, 8 milioni di euro. Il licopene ottenuto da pomodori è autorizzato come colorante alimentare per alimenti e bevande (E160d) dal 1997. Non è comunque consentito evidenziare la dicitura “contiene licopene” con l’intento di suggerire eventuali benefici di tipo salutistico. La normativa sui novel foods approvata dalla UK’s Food Standards Agency nel 2005 fornisce via libera all’uso di licopene negli alimenti fino a 5mg per porzione, considerata la dose utile per avere effetti benefici sulla salute. Progetto: “Produzione ed estrazione di coloranti naturali da residui della produzione del pomodoro e colture cellulari fotosintetiche” – BIOCOLOR – CUP: G66D11000470009 - Progetto finanziato con fondi del PSR Sicilia 2007-2013 – Misura 124: Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare, e in quello forestale. Prima era considerato nella legislazione sugli additivi unicamente come colorante. La DGA (dose giornaliera ammissibile) è valutata fra 0-0,5 mg/kg dalla JECFA. Per l’intensità della sua colorazione, il licopene è proponibile come colorante per alimenti e bevande, ma l’effettivo impiego è limitato dall’elevato costo. A causa delle positive proprietà, il licopene è interessante per un possibile impiego nell’industria alimentare come integratore e trova applicazioni anche in combinazione con altri carotenoidi quali beta-carotene e luteina. Inoltre, i suoi benefici effetti sulla salute ne fanno prevedere un’applicazione nell’industria farmaceutica. Il licopene agisce da antiossidante, come scavenger (sequestrante) dei radicali liberi ed è considerato un prodotto con effetti decisamente positivi nella prevenzione di molti agenti che possono causare forme tumorali. Infine il licopene ha un effetto nella prevenzione delle cause che portano all’invecchiamento della pelle e viene utilizzato a questo scopo nell’industria della cosmesi. I coloranti del gruppo E 140 estratti dalla Spirulina offrono prospettive commerciali rilevanti, anche per la possibilità di ottenere una gamma di colore dal blu brillante al verde. La Spirulina (Spirulina platensis) vive nel nostro pianeta da più di 3 miliardi e mezzo di anni ed è una microalga a forma di spirale di colore verde blu che si riproduce grazie alla fotosintesi, come le piante. Rispetto a carne, pesce e formaggi che contengono il 20% di proteine, legumi e uova che ne contengono il 13%, la spirulina vanta anche oltre il 65% di proteine, già trasformate in aminoacido. La Spirulina unisce infatti all'altissimo contenuto proteico a un'eccezionale concentrazione di Vitamine (complesse B, D, E, K), Minerali (Calcio, Magnesio, Ferro, Potassio, Zinco, Rame, Manganese, Cromo, Selenio), 8 Aminoacidi essenziali e Betacarotene. Originaria dell'America Centrale, gli Atzechi la estraevano dai laghi della valle di Anahuacusata e Progetto: “Produzione ed estrazione di coloranti naturali da residui della produzione del pomodoro e colture cellulari fotosintetiche” – BIOCOLOR – CUP: G66D11000470009 - Progetto finanziato con fondi del PSR Sicilia 2007-2013 – Misura 124: Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare, e in quello forestale. la definivano Il Cibo degli Dei. In Africa, da secoli, le gestanti migrano verso i laghi dove cresce spontaneamente, per garantire un cibo completo al feto. Alcuni coloranti blu sono stati banditi dall’UE perché ritenuti tossici, come l’E130 Blu antrachinone, blu d'indantrene R. vietato dal 1977. L’industria ha cercato coloranti sostitutivi, tra cui la multinazionale Mars Inc, che ha ottenuto nel 2012 dalla FDA (USA Food and Drug Administration) l’aggiornamento degli elenchi dei coloranti alimentari ammettendo il blu ricavato da un estratto di Spirulina ottenuto da biomasse essiccate del cianobatterio Arthrospira platensis. Il colorante potrà essere utilizzato nelle caramelle e nelle gomme da masticare. Il suo uso è ammesso da tempo in molte legislazioni alimentari. Il batterio contiene clorofilla e ficobilina, pigmenti che oltre a dare il colore caratteristico alla microalga, assorbono la luce solare e intervengono nella fotosintesi. Poiché le quantità di coloranti usati negli alimenti sono autolimitanti, FDA non ha introdotto un limite superiore di utilizzo per il colorante blu e per le ficocianine in esso contenute. L’agenzia ha però limitato, alle quantità previste dalle GMP, l’uso dell’estratto di spirulina in caramelle e gomme da masticare; ha indicato i limiti massimi ammessi per piombo, arsenico e mercurio apportati dall’estratto. Ha inoltre richiesto l’assenza della microcistina, una tossina prodotta da alcune specie di cianobatteri potenzialmente presenti nelle acque dove è coltivata e raccolta la A. platensis. In effetti, la spirulina viene prodotta in paesi del mondo (attualmente la spirulina è coltivata in diverse aree del mondo: i maggiori produttori sono Stati Uniti, Tailandia, India, Cina, Pakistan, Taiwan, Cile e Myanmar) dove non sempre viene garantita la salubrità delle acque con cui si effettuano le culture, fatto che provoca la possibilità di contaminazione. Progetto: “Produzione ed estrazione di coloranti naturali da residui della produzione del pomodoro e colture cellulari fotosintetiche” – BIOCOLOR – CUP: G66D11000470009 - Progetto finanziato con fondi del PSR Sicilia 2007-2013 – Misura 124: Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare, e in quello forestale. Il metodo di produzione utilizzato da Biocolor non prevede l’impiego di coltivazione in vasca, ma impianti tubolari in grado di eliminare alcuni inconvenienti tipici dei sistemi aperti quali l’evaporazione e la contaminazione fisica e biologica delle colture microalgali. Accanto all’impiego come colorante naturale, le prospettive di commercializzazione dell’estratto di spirulina interessa il vasto campo della produzione di proteine a basso costo e basso impatto ambientale e degli integratori alimentari. Quest’ultimo è un settore che ha avuto in Europa e negli Stati Uniti un trend di sviluppo rapidissimo, occupando una posizione di rilievo in quel settore.