I coloranti ieri e oggi Dai Fenici a Pompei, da Pompei fino ad oggi … …I coloranti esistono da sempre! I fenici II millennio a.C. I fenici, erano un popolo stanziato nell’attuale Libano. Erano famosi commercianti ricordati soprattutto per il mercato delle stoffe di color porpora La porpora II millennio a.C. I Fenici avevano raggiunto una notevole perizia nell'arte della tintura, e i tessuti così tinti erano apprezzati a tal punto da divenire indice di ricchezza e raffinatezza. L'industria della porpora ebbe grande importanza economica e storica. Era una tintura ricavata da un pigmento ottenuto da molluschi, reperibili nei bassi fondali delle coste del Mediterraneo. Le modalità di lavorazione erano le seguenti: I molluschi erano pescati e venivano messi in ampie vasche, venivano separati dalle conchiglie, essi subivano un processo di macerazione durante il quale si otteneva il pigmento porpora. A questo punto si diluiva il colore con acqua di mare, a seconda dell'intensità della gradazione desiderata, dal rosso cupo al violetto. Gli affreschi della Villa dei Misteri III secolo a.C. Dal secondo stile della pittura romana una villa di Pompei è un vero capolavoro di raffinatezza e complessità. Si tratta di un grande affresco che ricopre le pareti centrali di quella che è stata definita “Villa dei Misteri”. L’ affresco presenta molte sfumature che vanno dal rosso al violetto. coloranti oggi Un colorante si dice "artificiale" quando esso non esiste in natura Quelli che esistono in natura si definiscono "naturali". Entrambi i coloranti naturali ed artificiali possono essere prodotti artificialmente per sintesi e solo in alcuni casi vengono estratti da sostanze naturali. La tossicità o meno di questi coloranti dipende dalla loro struttura molecolare e poco importa se sono naturali o artificiali. L'idea che solo le cose artificiali fanno male, mentre quelle naturali no, non è vera. Non dimentichiamoci che in natura ci sono parecchie sostanze tossiche. Tutto dipende da come queste sostanze interferiscono con il metabolismo degli esseri viventi. Come vengono estratti i coloranti Si usano bacche, frutti, foglie, corteccia, radici e fiori colti di mattina presto quando sono freschi e umidi e per evitare di doverli trasportare dopo la raccolta sotto il sole pieno. Devono essere freschi e maturi in modo che i coloranti che contengono siano abbondanti e non ossidati dal sole. Queste sostanze sono solubili in acqua, soprattutto calda e in alcool e queste proprietà idrofile si usano per l’ estrazione. Così, di solito, bacche e frutti si lasciano in infusione per una nottata, le foglie e gli steli per 2-3 giorni, le cortecce e le radici (le più fibrose e coriacee) per una settimana circa. L’ infuso così ottenuto si bolle poi per almeno mezz’ ora per completare l’ estrazione (decotto) con il calore e si filtrano poi i residui solidi con un colino molto fine per ottenere un liquido limpido. Relazione • Titolo: i coloranti ieri e oggi: la porpora • Componenti del gruppo: Di Benedetto Giovanna, Corsini Leonardo, Di Prinzio Federica, Leo Alessandra • Numero incontri: 6 in classe, 4 in biblioteca. • Data inizio: 26 settembre 2013. • Data fine: 20 novembre 2013. • Finalità: Informare le persone sulle differenze tra i coloranti di ieri e quelli di oggi • Divisione lavori: Leo Alessandra e Corsini Leonardo “ I coloranti ieri: la porpora” Di Prinzio Federica e Di Benedetto Giovanna “ I coloranti oggi: usi e produzione”. • Breve descrizione: Abbiamo creato un PowerPoint sulle differenze tra i coloranti usati oggi e quelli usati dagli antichi popoli (la porpora). Abbiamo anche approfondito i dubbi sui coloranti artificiali e la loro estrazione.