Incontro di formazione sul sistema d valutazione della qualità dei servizi educativi : Sperimentazione 2014-2015 A cura di Dott.ssa Valeria Mariani tutor del CPP di Piacenza 18-ottore-2014 Le radici della sperimentazione: valutazione e accreditamento Linee guida regionali : il progetto pedagogico e la valutazione nei servizi per la prima infanzia Deliberazione di Giunta regionale n. 1089/2012 (scaricabili dal sito della Regione Emilia Romagna PRESUPPOSTI DEL SISTEMA Sistema inclusivo fondato sul costrutto della riflessività a sostegno di una qualità: Negoziata Condivisa Formativa Contestualizzata Funzionale allo sviluppo di un sistema integrato regionale La sperimentazione 2014-2015 • Attuale contesto regionale e provinciale • Sperimentazione dell’interosistema autoeterovalutativo • Studio di fattibilità • Eterovalutatori • Campione di sperimentazione Strumento di valutazione territoriale INDICE DELLE DIMENSIONI DI QUALITA’ DEL PROGETTO PEDAGOGICO 1 organizzazione del contesto educativo • Spazi; • tempi; • relazioni; • proposte educative. 2 relazione e partecipazione delle famiglie e del rapporto con il territorio 3 funzionamento del gruppo di lavoro 4 Valutazione Progetto pedagogico immaginato Progetto pedagogico reale resistenza salotto letto descrittori naturalità efficienza comodità criteri bagno dimensioni cucina Valori e intenzioni Le dimensioni DIMENSIONI: sono gli aspetti essenziali e significativi per poter valutare la qualità PP: • organizzazione del contesto educativo: Spazi, Tempi, Relazioni, Proposte educative • Relazione e partecipazione delle famiglie e del territorio • funzionamento del gruppo di lavoro • Valutazione I criteri Criteri: sono le idee di qualità in base alle quali si giudicano le dimensioni \ caratteristiche del servizio PP: Es criteri per la sottodimensione spazi: • Accessibilità,Leggi bilità/riconoscibilità , differenziazione funzionale, personalizzazione I descrittori Descrittori: descrizione delle caratteristiche dell’idea di qualità, traduzione concreta e rilevabile del criterio Es: per il criterio leggibilità degli spazi: Si organizzano spazi per documentare e comunicare con i genitori. • Domande, interrogativi, dubbi etc… • …Sputiamo il rospo!!!.... Nuove fasi di lavoro sperimentazione 2014-2015 FASE 1 Condivisione dello strumento di valutazione • Condividere il significato delle dimensioni dei criteri e dei descrittori esplicitandone una visione di servizio ad integrazione di quella proposta in sede regionale e che rappresenta il minimo comune denominatore di tutti i servizi dell’Emilia Romagna. • Esprimere il proprio pdv nel gruppo anche se divergente è fondamentale FASE 2 Incontro tra cp e eterovalutatore FASE 3 Autovalutazione individuale • Cosa , come e quando osservare • Cosa , come e quando valutare • Le fonti Cosa come e quando osservare Cosa osservare Si decide prima quali descrittori verranno osservati con osservazione diretta e quali con osservazioni indirette. Si osservano situazioni nelle quali si trovano le evidenze del descrittore in oggetto Come osservare Osservazione diretta: si intende l’osservazione che non comporta la presenza di strumenti che si interpongono tra l'osservatore e l'osservato e si svolge senza una dilazione temporale, ossia osservazione e registrazione dei dati sono effettuate contemporaneamente (osservazione in contemporanea) Osservazione indiretta: -utilizza fonti indirette di rilevazione dei dati (interviste, documenti, verbali…) Alcuni descrittori possono essere valutati solo tramite un’osservazione indiretta altri in modo diretto o indiretto. Quando osservare •Durante l’orario di lavoro •In orario frontale per le osservazioni dirette e non frontale per quelle indirette •Nell’arco di una settimana lavorativa Cosa , come e quando valutare Cosa valutare: la coerenza • La coerenza tra quanto dichiariamo nel nostro pp e quanto realizziamo attraverso le pratiche educative • quanto le evidenze raccolte sostengono, esprimono, rappresentano il descrittore in oggetto Come valutare: il giudizio • PER NULLA IL DESCRITTORE E’ COMPLETAMENTE ASSENTE: il descrittore non corrisponde ad una pratica, non è osservabile né direttamente né indirettamente e/o non è previsto nell’organizzazione del servizio. • POCO IL DESCRITTORE E’ PRESENTE IN MODO INSODDISFACENTE: il descrittore corrisponde occasionalmente a una pratica, è faticosamente osservabile e rintracciabile e/o poco favorito dall’organizzazione del servizio • ABBASTANZA IL DESCRITTORE E’ PRESENTE IN MODO SODDISFACENTE: il descrittore è praticato ma non con continuità, è osservabile direttamente e/o indirettamente, presenta una buona sistematicità nell’organizzazione del servizio • MOLTO IL DESCRITTORE E’ PRESENTE IN MODO PIU’ CHE SODDISFACENTE il descrittore è verificabile da più fonti, esso rappresenta una pratica consueta in coincidenza con quanto dichiarato nel PP di servizio, oppure è elemento consolidato che si riflette nell’organizzazione del servizio. Quando valutare: i tempi • In orario di lavoro • In orario non frontale • Dopo aver svolto tutte le osservazioni e raccolto le evidenze Fonti e evidenze Le fonti sono elementi oggettivi, tangibili e visibili da cui si traggono le informazioni Nel sistema di valutazione della qualità dei servizi educativi le fonti sono i riscontri oggettivi e tangibili da cui traiamo le informazioni utili alla formulazione dei giudizi. Esse rendono verificabile l’informazione anche ad un osservatore esterno (eterovalutatore) Tipi di fonti Osservazioni dirette: del personale, del coordinatore, dei genitori redatte in forma scritta Testimonianze e informazioni verbali di esperienze e conoscenze dirette Sondaggi, questionari Documentazione fotografica: pannelli, raccolte individuali, libretti informativi per immagini, ecc. Documentazione cartacea: verbali, comunicazioni, fogli giornalieri, regolamenti, libretti informativi, norme dietetiche e sanitarie, diari, book, progetti, relazioni, schede, ecc. Documenti scritti sull’organizzazione del servizio: calendario, orari , spazi, piani di lavoro, mansionari, piani inserimenti o riconsegne, turni degli operatori ecc. Materiali prodotti dai bambini, oggetti e\o giochi personali, elaborati, grafiche, ecc. Testi, pubblicazioni, stampe, locandine, pieghevoli, comunicati stampa ecc. Documenti ufficiali o di lavoro: statuti, regolamenti, programmi dell’ente gestore, progetto pedagogico ed educativo,schede qualità, appalti, ecc. Mail, siti internet, newsletter, pagine web, ecc. Fonti: due livelli importanti • 1) leggibilità, significatività, coerenza delle fonti • 2) Rintracciabilità e reperibilità delle fonti • Domande, interrogativi, dubbi etc… • …Sputiamo il rospo!!!.... FASE 4 Eterovalutazione • Durante le vostre quotidiane attività di lavoro l’etero valutatore per due giornate potrà osservare i descittori dello strumento.Potrà essere presente in sezione, fare domande, consultare gli archivi. • La finalità è quella di potervi consegnare un punto di vista esterno non fuorviato dall’appartenenza al gruppo e foriero di nuovi interrogativi generativi • Domande, interrogativi, dubbi etc… • …Sputiamo il rospo!!!.... FASE 5 Sintesi delle valutazioni individuali FASE 6 Confronto sull’autovaluta zione del gruppo di lavoro Essere comunità professionale • La potenza qualitativa sta nella capacità della comunità professionale di fare del confronto e della discussione il suo principale strumento di lavoro • Se le osservazioni e i giudizi sono diversi cosa succede? • L’obiettivo dell’osservazione non è convergere ma fare emergere le aree nella quali sussiste poca condivisione poiché esse rappresentano preziosi luoghi di evoluzione, innovazione, miglioramento. Inoltre l’osservazione individuale è finalizzata a sostenere la dimensione gruppale della riflessione sulla qualità del servizio. • È bene avere giudizi simili? • Il sistema di valutazione non mira a definire il giusto e lo sbagliato ma a valutare la coerenza e il grado di condivisione del gruppo di lavoro • Domande, interrogativi, dubbi etc… • …Sputiamo il rospo!!!.... FASE 7 Confronto cp e eterovalutatore FASE 8 Confronto cp eterovalutatore e gruppo di lavoro • Si confrontano le evidenze raccolte dall’eterovalutatore e i giudizi a cui è giunto con quelle emerse dall’autovalutazione. • L’incontro ha lo scopo di integrare il giudizio dell’eterovalutatore con eventuali evidenze che sciolgano le incoerenze rilevate e di socializzare con il gruppo di lavoro le principali discordanze emerse nei giudizi. • La condivisione dell’azione valutativa è finalizzata alla crescita formativa del servizio • Domande, interrogativi, dubbi etc… • …Sputiamo il rospo!!!.... FASE 9 Definizione ipotesi di miglioramento • E’ un impegno formale che il gruppo assume • Ci si assume la responsabilità delle aree critiche emerse e del loro miglioramento • Si lavora per priorità di programmazione FASE 10 Stesura report di autoeterovalutazione • Domande, interrogativi, dubbi etc… • …Sputiamo il rospo!!!....