Le principali aree di rischio,
rilevazione e controlli degli
eventi indesiderati nel
laboratorio di Anatomia
Patologica
Mara Dal Santo
Anatomia Patologica
Ospedale S. Chiara – Trento
Roma, 22-24 ottobre 2009
1
Analisi di Processo


Decreto legislativo (ex626/94)
81/2008 e s. m. e i.
1997 veniva redatta la prima bozza
dell’analisi di processo
dell’istologia
in cui si identificavano tutte le
figure professionali coinvolte e
tutte le fasi lavorative punto per
punto
2
Analisi di Processo



1.
2.
3.
4.
Personale coinvolto
Macrofasi di processo
Sottofasi di processo:
Attività elementare
Struttura sociale dei compiti: chi –
dove – come – quando – tempo –
mezzo – DPI
Conoscenze tecniche: oggetto – mezzi
– processo
Condizioni di Rischio
3
Analisi di Processo






Istologia
Citologia
Immunocito-istochimica
Citometria a flusso
Biologia molecolare
Attività sala anatomica
4
1. ACCETTAZIONE
1.1: Apertura imballaggi
contenenti i materiali da
esaminare
Chi: un tecnico di
anatomia
patologica.
Dove: in
laboratorio, sul
bancone per la
accettazione
provvisto di
parziale aspirazione
dall’alto
Come: apre con
forbici o bisturi gli
imballaggi
contenenti provette
e/o barattoli con i
pezzi anatomici
Quando: all’arrivo
dei campioni o,
comunque, prima
possibile.
Tempo: pochi
minuti.
Mezzo: forbici
D.P.I.: guanti
monouso in vinile o
nitrile
Oggetto:
confezioni e/o
imballaggi,
modalità d’apertura
delle confezioni.
Mezzi: pericolosità
degli attrezzi adibiti
all’apertura delle
confezioni. Uso di
dispositivi di
protezione
individuale per
evitare contatti
cutanei.
Processo: apertura
imballaggi.
Rischio:
- Ferita da taglio,
- Contaminazioni
con liquidi
fuoriusciti dai
barattoli;
- Inalazione di
aerosol e di
formalina;
- Postura
5
Documento aziendale per la
gestione della sicurezza dei
lavoratori: DVR
In questi ultimi anni l’APSS ha
modificato sensibilmente il modo di
affrontare le problematiche relative alla
sicurezza e alla salute dei propri
dipendenti durante il lavoro
6
Iniziative APSS








Istituzione della Conferenza permanente dei datori di lavoro
Individuazione dei referenti dei datori di lavoro per la sicurezza
La programmazione annuale degli interventi prioritari per il
miglioramento dei livelli di sicurezza degli ambienti di lavoro
Le nuove procedure per le segnalazioni delle situazioni di
rischio
L’effettuazione delle visite agli ambienti di lavoro
Applicazione dell’art. 7 nel caso di appalto di lavori e servizi
Gruppi di lavoro multidisciplinari sui rischi specifici in ambito
sanitario
La revisione del DVR
7
Dirigenti e Preposti





contatti con il personale
rappresentanti della sicurezza
N.O. di Prevenzione e Protezione
Medico Competente
Servizi Tecnici, ecc.
8
Preposto






Provvedere alla formazione ed informazione
Vigilare sull’osservanza delle norme di
prevenzione e sull’utilizzo dei DPI
Assicurare che le vie di circolazione ed
evacuazione siano agibili
Controllare il corretto funzionamento delle
apparecchiature utilizzate
Attuare misure organizzative adeguate
Controllare il corretto utilizzo di eventuali
sostanze pericolose
9
Lavoratori







Osservare le disposizioni
Utilizzare correttamente apparecchiature, sostanze e/o
preparati pericolosi, ecc.
Utilizzare in modo appropriato i DPI
Segnalare al Dirigente e Preposto eventuali condizioni
di pericolo o deficienze dei mezzi messi a
disposizione
Sottoporsi ai controlli sanitari previsti
Non rimuovere o modificare senza autorizzazione i
DPI
Non devono compiere operazioni o manovre che
possono compromettere la sicurezza degli altri
operatori
10
DVR: fascicolo di Unità
Operativa/Servizio
Prima stesura nel 2002
Aggiornamenti
2003 – 2008 -2009
11
DVR: Cap. A descrizione dell’U.O.






Missione dell’U.O.
Attività svolte
Organico dell’U.O.
Descrizione dei locali
Descrizione delle attrezzature
Materiali e sostanze
12
Descrizione dei locali
Numero
identificativo
del locale
12.
Destinazione d’uso
Particolari da
evidenziare
Lab. Istologia + box
prelievi
sottodimensionato
33.
Sala autopsie
adeguato
43.
magazzino
sottodimensionato
13
Descrizione delle attrezzature
Numero di
inventario
Tipo di
attrezzatura
C.5.36028 Coloratore
automatico
Shandon
c. uso
Sistema
lavaggio
HPV
N°
locale
Servizio che ha in
carico la
manutenzione
Disponi
bilità del
manuale
d’uso
19
Italscientifica
si
18
Applied Byosistem
si
14
Materiali e sostanze
Materiale/
sostanza
Sigle di
Fornitore Conc.
rischio e
e n° CAS
consigli di
prudenza
Quantità
annuale
acetone
R. 11.36. Carlo
erba
66.67
67-64-1
S.
9.16.26
100% 78 litri
14
xilolo
R.10.20. Carlo
21.38
erba
S.25
mix
11.12.
13.14.
17.18.
19.
15
520 litri
N° locale
DVR: Cap. B individuazione dei
pericoli e dei rischi



Metodologie adottate
Soggetti coinvolti e modalità
operative dell’U.O./ Servizio
Pericoli e rischi
16
Pericoli e Rischi
N° attività
Note
esplicative
4.
Istologia: si
Campionamento esegue su
pezzi grandi
bancone
fornito di
aspirazione,
possibile
presenza di
corpi
estranei
pericolo
Rischio
correlato
Possibile
presenza di
aghi o fili
metallici,
utilizzo di
taglienti
Possibilità di
punture
accidentali e
ferite da taglio
17
Pericoli e Rischi
N° attività
Note
esplicative
pericolo
Rischio
correlato
10.
Colorazioni di
routine
Istologia: si
esegue con
appositi
coloratori
automatici
Presenza di
sostanze
tossiconocive
Possibilità di
esposizione al
contatto o
all’inalazione
di sostanze
tossico-nocive
18
Pericoli e Rischi
N° attività
Note
esplicative
pericolo
127.
Riscontro
Presenza
Stoccaggio pezzi diagnostico: si di
esegue
formalina
autoptici
manualmente
ponendo i
contenitori in
appositi
armadi
aspirati
Rischio
correlato
Possibilità di
esposizione al
contatto o
all’inalazione
di formalina
19
Pericoli e Rischi
N° attività
Note
esplicative
pericolo
Rischio
correlato
139.
Archiviazione
vetrini autoptici
Riscontro
Manipolazi Possibilità di
diagnostico: si one dei
piccole ferite
esegue
vetrini
con frammenti
manualmente
di vetro
20
DVR: Cap. C misure di
prevenzione e protezione adottate



Metodologia adottata
Soggetti coinvolti e modalità operative
dell’U.O./Servizio
Misure adottate
21
Soggetti coinvolti e modalità
operative dell’U.O./Servizio
metodologia
Soggetti coinvolti all’int dell’U.O.
Indicazioni derivanti da leggi,
norme, linee guida, protocolli, ecc.
Gruppi di lavoro personale tecnico
Gruppi di lavoro su rischi specifici
Gruppi di lavoro personale tecnico
Riunioni di programmazione a
seguito delle visite congiunte
Coordinatore tecnico
Indicazioni del N.O.di Prev e Prot,
del Med. Comp.
Coordinatore tecnico
Indicazioni dei Servizi tecnici
Indicaz delle U.O./Servizi interes
Coordinatore tecnico
Indicaz della Direz. Medica o del
Servizio Infermieristico
Coordinatore tecnico
22
Misure adottate
N°
Rischio correlato
10 Possibilità di
Col
ora
zion
i
di
rout
ine
Misure adottate
Norme procedurali
esposizione al contatto codificate, attività svolta
o all’inalazione di
sotto cappa chimica,
sostanze tossicoutilizzo di DPI idonei
nocive
(guanti nitrile), kit emerg
Situaz attuale di
esposizione al
rischio
Le misure
adottate sono
adeguate.
L’obbligo di
osservare le proc
e l’utilizzo dei
DPI, anche in
emergenza,
garantiscono un
rischio minimo
accettabile,
tenuto conto
della necessità di
assic l’attività 23
Misure adottate
N°
Rischio correlato
Misure adottate
27
tagli
o al
micr
oto
mo
Possibili ferite da taglio Norme procedurali
codificate attività di
elevata precisione
che rende
improbabili eventuali
disattenzioni
dell’operatore,
salvalama
Situaz attuale di
esposizione al
rischio
Le misure adottate
sono adeguate.
L’obbligo di osservare
le proc e l’utilizzo dei
DPI disponibili,
initamente alla
professionalità degli
operatori
garantiscono un
rischio minimo
accettabile, tenuto
conto della necessità
di assic l’attività
24
DVR: Cap. D programma per il
miglioramento delle misure di
prevenzione e protezione





Metodologia adottata
Soggetti coinvolti e modalità operative
dell’U.O./Servizio
Programma per il miglioramento delle misure
adottate
Attribuzione delle competenze per l’attuazione del
programma per il miglioramento delle misure
adottate
Controllo dell’attuazione delle misure di
prevenzione e protezione
25
Soggetti coinvolti e modalità
operative dell’U.O./Servizio
metodologia
Soggetti coinvolti all’int dell’U.O.
Indicazioni derivanti da leggi,
norme, linee guida, protocolli, ecc.
capotecnico
Indicazioni del N.O.del Medico
Competente
Direttore dell’U.O./Servizio
Riunioni di programmazione a
seguito delle visite congiunte
Coordinatore tecnico
Indicazioni del N.O.di Prevenzione
e Protezione
Coordinatore tecnico
Indicazioni dei Servizi tecnici
Indicaz delle U.O./Servizi interes
Coordinatore tecnico
Indicaz della Direz. Medica o del
Servizio Infermieristico
Coordinatore tecnico
26
Programma per il miglioramento delle
misure adottate
N° Situazione attuale di
esposizione al rischio
Misure possibili per il
miglioramento
priorità
10 Le misure adottate sono
adeguate
L’osservanza delle
procedure e il corretto
utilizzo dei DPI
garantiscono un rischio
minimo accettabile tenuto
conto della necessità di
assicurare l’attività
Miglioramento degli spazi Lungo
destinati all’U.O.
termine
Misura programmata
nell’ambito della
ristrutturazione
dell’Ospedale
27
Programma per il miglioramento delle
misure adottate
N° Situazione attuale di
esposizione al rischio
Misure possibili per il
miglioramento
priorità
4
Miglioramento degli spazi
destinati all’U.O.
Introduzione di sostitutivi
della formalina, di minor
pericolosità ma di uguale
efficacia.
Lungo
termine
Le misure adottate sono
adeguate
L’osservanza delle procedure e
il corretto utilizzo dei DPI
garantiscono un rischio minimo
accettabile tenuto conto della
necessità di assicurare l’attività
E’ stata eseguita la
misurazione dei vapori di
formalina negli ambienti,
risultato OK
Misure programmabili che
intervengono in situazione
già adeguata nell’ottica del
miglioramento continuo della
qualità
Lungo
termine
28
Attribuzione delle competenze per
l’attuazione del programma per il
miglioramento delle misure adottate
N°
Misure possibili per
il miglioramento
Soggetto o
struttura
competente
Tipo di
Tempi di
competenza attuazione
3
ca
mp
bio
psi
e
Miglioramento degli
spazi destinati all’UO
Introduzione di
sostitutivi della
formalina di minor
pericolosità ma di
uguale efficacia
Misure programmabili
in situazione già
adeguata, ma con
miglioramento della
qualità
U.O.
Direz. Medica
Richiesta
Valutazione
rich e inoltro
Valutazione
fattibilità
modifica
piano
ristrutturazio
ne analisi
delle
disponibilità
di mercato
acquisto
Servizio
approvvigiona
menti
Servizio
immobili e
Servizi tecnici
Breve,
medio,lungo
termine
Del tutto
dipendenti
dalla
disponibilità
di mercato
29
Attribuzione delle competenze per
l’attuazione del programma per il
miglioramento delle misure adottate
N°
Misure possibili per
il miglioramento
Soggetto o
struttura
competente
Tipo di
Tempi di
competenza attuazione
9
tag
lio
mi
cro
to
mo
Miglioramento degli
spazi destinati all’UO
Introduzione di guanti
antitaglio ad elevata
sensibilità
Misure programmabili
in situazione già
adeguata, ma con
miglioramento della
qualità
U.O.
Direz. Medica
Richiesta
Valutazione
rich e inoltro
Valutazione
fattibilità
modifica
piano
ristrutturazio
ne analisi
delle
disponibilità
di mercato
acquisto
Servizio
approvvigiona
menti
Servizio
immobili e
Servizi tecnici
Breve,
medio,lungo
termine
Del tutto
dipendenti
dalla
disponibilità
di mercato
30
Attribuzione delle competenze per
l’attuazione del programma per il
miglioramento delle misure adottate
N°
Misure possibili per Soggetto o
il miglioramento
struttura
competente
Tipo di
Tempi di
competenza attuazione
124
ese
cuzi
one
auto
psia
Introduzione di
guanti più robusti di
quelli attuali ma di
elevata sensibilità
Introduzione di
guanti antitaglio ad
elevata sensibilità
Misure
programmabili in
situazione già
adeguata, ma con
miglioramento della
qualità
Richiesta
U.O.
Direz. Medica
Servizio
approvvigiona
menti
Valutazione
richiesta e
inoltro
Del tutto
dipendenti
dalla
disponibilità
di mercato
acquisto
31
DVR: Cap E correlazione tra attività
svolte e lavoratori
N°
attività
Note esplicative
Situazione attuale di
esposizione al
rischio
Personale
che svolge
l’attività
3
Campion
amento
biopsie
Istologia: si esegue su Le misure adottate sono
tecnico
bancone provvisto di
adeguate
aspirazione
I provvedimenti adottati
garantiscono un rischio
minimo accettabile. E’
richiesta la misurazione
della formalina negli
ambienti di lavoro dell’UO
32
DVR: Cap E correlazione tra attività
svolte e lavoratori
N° attività
Note esplicative
Situazione attuale di
esposizione al
rischio
9
Istologia: si esegue
manualmente
Le misure adottate sono
tecnico
adeguate
I provvedimenti adottati
garantiscono un rischio
minimo accettabile tenuto
conto della necessità di
assicurare l’attività
Taglio al
microtomo
Personale
che svolge
l’attività
33
DVR: Cap E correlazione tra attività
svolte e lavoratori
N°
attività
124 Esecuzio
ne
autopsia
Note esplicative
Situazione attuale di
esposizione al
rischio
Personale
che svolge
l’attività
Riscontro
diagnostico: si
esegue
manualmente
secondo protocollo
Le misure adottate sono
adeguate
I provvedimenti adottati
garantiscono un rischio
minimo accettabile tenuto
conto della necessità di
assicurare l’attività
Medico
coadiuvato
da tecnico o
da operatore
tecnico
34
DVR: Cap. F
aggiornamento del fascicolo
Stato di revisione: 6
data: giugno 2008
Il materiale contenuto in questo capitolo è
costituito dai capitoli e dagli allegati sostituiti in
occasione di revisioni del Fascicolo, che abbiano
comportato modifiche alle sue varie sezioni
35
DVR: Cap. G allegati al fascicolo
Tipologia
dell’allegato
Luogo di conservazione dell’allegato
1
Analisi di
processo
Mensola sopra scrivania Coordiantore tecnico,
laboratorio immunoistochimica (loc n°14)
2
Planimetria dei Idem come sopra
locali dell’UO
3
Elenco
attrezzature
UO
Idem come sopra
4
Elenco
sostanze
utilizzate UO
Idem come sopra
36
DVR: Cap. G allegati al fascicolo
Tipologia
dell’allegato
Luogo di conservazione dell’allegato
5
Schede di
Mensola posta sopra ai microtomi, laboratorio
sicurezza
istologia (locale n°13)
(ordine alfab 2
reg delfino)
6
Manuali d’uso
Ogni lab possiede i manuali d’uso relativi agli
strumenti utilizzati, manuali d’uso generico sono
conservati nell’archivio del capotecnico posto nel
corridoio di reparto (locale n°30)
7
Registro infort
Mensola scrivania coordinatore tecnico (locale n°14)
8
Normativa
vigente
Idem come sopra
37
DVR: Cap. G allegati al fascicolo







Documento aggiornato delle analisi dei processi lavorativi
Verbali delle visite e dei sopralluoghi all’U.O. da parte del
NOPP e del MC
Risultanze della sorveglianza sanitaria
Monitoraggi ambientali
Valutazioni a livello aziendale di rischi specifici
Linee guida, protocolli, procedure, direttive, ecc.
Materiale per l’informazione e la formazione dei lavoratori
38
Valutazione del rischio da agenti
cancerogeni e/o mutageni


Valutazione del rischio: caratteristiche della
lavorazione, quantitativo utilizzato, durata e
frequenza d’impiego, vie di assorbimento e
metabolismo
Gestione del rischio: eliminazione o
sostituzione dell’agente cancerogeno o
mutageno, possibilità di confinamento degli
agenti nocivi, riduzione dell’esposizione ad un
valore più basso possibile
39
Valutazione del rischio da agenti
cancerogeni e/o mutageni
Attraverso l’analisi del lavoro, operare un’azione
valutativa e migliorativa che si fa carico di aspetti
quali:
1.
2.
3.
4.
Individuazione dei rischi per la salute dei lavoratori attraverso precisi
e riproducibili criteri
La proposta e la messa in opera di scelte organizzative alternative
La predisposizione e l’aggiornamento di un programma di
sorveglianza sanitaria congruente rispetto ai rischi evidenziati
L’incorporazioni nell’analisi di questioni relative alla protezione
dell’ambiente
40
Valutazione del rischio da agenti
cancerogeni e/o mutageni
n
Sostanze,
preparati,
processi
tipo N
CAS
Classificazione Classificazione
fornitore
ufficiale
1
phenylhydrazine
1-5
10063-0
45.46.43.36.37.
38
2
Ioduro di propidio
5
25535 36.37.38.46
-16-4
Non classificato
3
Etidio bromuro
5
123945-8
21.22.26.36.37.
38.40
Non classificato
4
Rosso congo
2
57358-0
45.63
45.63
5
Acido cromico
2
133382-0
8.49.25.35.43.50 8.49.25.35.43.5
.53
0.53
45.23/24/25.48/
23/24/25.36/38.
43.50
41
Valutazione del rischio da agenti
cancerogeni e/o mutageni
n
Sostanze,
preparati,
processi
Descrizione sostanza
1
phenylhydraz La Fenilidrazina è utilizzata:
ine
 Pura (liquido oleoso)
 In conc 0,01%
(nella soluzione di lavoro)
2
Ioduro di
propidio
Quantità Locale
annuale di
utilizzata utilizzo
5,2 ml
Lo ioduro di propidio è utilizato: 2,6 litri
(soluz di
 puro (in polvere)
lavoro)
 in soluz acquosa 0,05%
(soluzione madre)
 in soluz acquosa 0,005%
(soluz di lavoro)
14
11
42
Valutazione del rischio da agenti
cancerogeni e/o mutageni
n
Sostanze,
preparati,
processi
Descrizione sostanza
Quantità Locale
annuale di
utilizzata utilizzo
3
Etidio
bromuro
L’etidio bromuro è utilizzato:
 puro (in polvere)
 In soluz acquosa 1% (soluz
madre)
 in soluz acquosa 0,1% (soluz
stock)
 in matrice entro il gel di
agarosio (0,000025%)
Inferiore
a 10 ml
(soluz
madre)
18
43
Valutazione del rischio da agenti
cancerogeni e/o mutageni
n
Sostanze,
preparati,
processi
Descrizione sostanza
4
Rosso congo Il rosso congo è presente:
In soluzione tamponata (conc
1%) nel reattivo A del kit di
colorazione
5
Acido
cromico
Quantità Locale
annuale di
utilizzata utilizzo
Circa 100 12,13
ml
Il triossido di cromo è presente: Circa 50
ml
In soluz nel reattivo A del kit
utilizzato per la visualizzazione
di funghi su tessuti
12,13
44
Valutazione del rischio da agenti
cancerogeni e/o mutageni
Caratteristiche della sostanza:

N CAS

Classificazione fornitore

SDS

Classificazione UE

Etichettatura

Proprietà chimico-fisiche

Scheda di sicurezza in allegato
45
Valutazione del rischio da agenti
cancerogeni e/o mutageni
descrizione dell’attività
“passo dopo passo”
46
Attività
elementare
Struttura
sociale dei
compiti
Conoscenze
tecniche
Costrittività
organizzative
Blocco della
perossidasi
endogena con
soluz di
fenilidrazina allo
0,01% in
tampone
Chi …
Dove …
Perché …
Come …
Quando …
Tempo …
Quantità …
Dispositivi di
protezione …
Contenuti SDS
Sostanza
Precauzioni
Corretto utilizzo
apparecchiature
Pulizia e
decontaminazione
Procedure di
emergenza
Dispositivi
protezione
Conservazione,
utilizzo e
smaltimento
Seguire e
mantenere
efficienti nel
tempo le misure
di prevenzione
adottate per
evitare possibili
esposizioni
47
Misure di tutela adottate
Al momento la sostanza non è sostituibile

Conservazione in doppio contenitore …

Manipolazione e smaltimento …

Divieti …

Ricambio di aria …

Cappa chimica …
 Piano di lavoro …

Modifica metodica …

Smaltimento soluzioni impiegate …

Lavaggio vetreria …

Smaltimento materiale monouso …

DPI ..

Manutenzione cappa chimica …

Kit di emergenza …

Contaminazioni personali …
48
Monitoraggio ambientale e
biologico
Nelle fonti bibliografiche
consultate, relativamente al
monitoraggio biologico,
ovvero alla ricerca della
Fenilidrazina o di suoi
metaboliti in comparti
biologici, non si ha riscontro
dell’esistenza di metodiche
analitiche ufficiali
49
Conclusioni
Sulla base delle misure di
prevenzione attuate e dei
quantitativi di Fenilidrazina
utilizzati, si può
concretamente sostenere che
gli operatori addetti non
siano da considerare
“esposti”, ma eventualmente
“potenzialmente esposti”, nel
caso di eventi accidentali
50
Aggiornamento dei processi lavorativi
Processo 1 COLORAZIONI ISTOCHIMICHE
Obiettivo: Permettere lo studio morfologico dei tessuti e delle cellule
che li compongono, utilizzando sostanze coloranti capaci di
colorare le cellule o le diverse parti di una cellula, in modo da
renderle immediatamente visibili e distinguibili.
Alcian PAS
Bilirubina
Blu di toluidina
Chiarificazione della Melanina
Ferro
Ficht per spirocheta e borrelia
Giemsa
Giemsa modificato
Grimelius Kit
Grocott Kit
Jones Kit
Melanina
Nitro blu di tetrazolio (a fresco)
PAS
PAS diastasi
PAS in microonde
PTAH
Reticolo Kit
Rodanina
Rosso Congo Kit
Sirius Red
Sudan III
Tricromica Kit
Weighert Van Gieson
Von Kossa
Ziehl Nielsen
51
FASE 1.1 Alcian Pas
Ob.: colorare i mucopolisaccaridi acidi (in blu)e neutri (in rosso), contrasto nucleare in
blu
Struttura dei compiti
Conoscenze tecniche
Struttura sociale
Attività 1.1.1:
preparazione soluzione
acido periodico 1%
Chi: tecnico di turno una settimana ogni cinque (lunedì -venerdì dalle
9,30 alle 12,00)
Dove: corridoio (locale n° 30), in laboratorio istologia (locale n°13) e lab
immunoistochimica (locale n° 14)
Quando: circa una volta al mese
Come: indossando guanti monouso in nitrile, preleva dall’armadio
aspirato dei reagenti posto sul corridoio, il flacone contenente l’acido
periodico in polvere [polvere classificata R9 - Esplosivo in miscela con
materie combustibili; R34 - Provoca ustioni] (Carlo Erba) e, nel lab.
Immunoistochimica, utilizzando la bilancia analitica, con una spatola ne
preleva e pesa 20 gr su apposita cartina. Trasferisce quindi la polvere in
un matraccio contenente 2000 ml di acqua deionizzata e mescola fino a
completa dissoluzione. La soluzione di acido periodico 1% così preparata
[R 36/37/38 - Irritante per gli occhi , le vie respiratorie e la pelle] viene
conservata, in un flacone scuro appositamente etichettato, a temperatura
ambiente, nell’apposito armadietto posto sotto il bancone delle
colorazioni, nel laboratorio di istologia. L’aliquota di questa soluzione
che viene impiegata nelle colorazioni viene conservata in una vaschetta
da 250 ml, etichettata, posta sotto la cappa del laboratorio di istologia e
cambiata con frequenza settimanale o al bisogno. (La soluzione esausta
viene eliminata nell’apposito lavello dotato di aspirazione localizzata e di
scarico collegato alla cisterna di raccolta reflui esterna all’edificio).
Perché: attività necessaria per avere a disposizione il reagente per
eseguire la colorazione
oggetto:
pericolosità intrinseca degli
agenti chimici utilizzati.
mezzi:
DPI necessari e loro limiti
di protezione;
dotazione e utilizzo del kit
di emergenza
processo: modalità di
utilizzo, conservazione e
stoccaggio degli agenti
chimici;
raccolta e smaltimento dei
reflui;
Costrittività
Organizzative
Necessità di trasferire il
reagente e le soluzioni da
un locale all’altro
52
FASE 1.3 Blu di Toluidina
Ob: colorazione metacromatica di sostanze acide: granuli delle mastcellule, sostanza acida della cartilagine e
alcune mucine epiteliali.
Struttura dei compiti
Conoscenze tecniche
Costrittività
Organizzative
Struttura sociale
Attività 1.3.1:
colorazione manuale
Chi: tecnico di turno una settimana ogni cinque (lunedì -venerdì dalle
9,30 alle 12,00)
Dove: in laboratorio istologia (locale n°13), sotto cappa di cui è stata
verificata l’efficacia (nel 2001 dalla Fondazione Salvatore Maugeri)
ma che non viene controllata periodicamente
Quando: una o due volte al mese
Come: indossando guanti monouso in nitrile e utilizzando l’apposita
vaschetta per contenere i reflui (che vengono poi eliminati
nell’apposito lavello dotato di aspirazione localizzata e di scarico
collegato alla cisterna di raccolta reflui esterna all’edificio); sulle
sezioni tagliate al criostato, asciugate all’aria, disposte sui vetrini e
reidratare in acqua deionizzata:
mette pochi ml di soluzione acquosa di Blu di Toluidina (pronto uso
Bio-Optica) [R-nessuna], fino a coprire la sezione, per 1-2 min.
Lava in acqua deionizzata .
Applica direttamente con apposita pinzetta il vetrino coprioggetto
utilizzando un montante sintetico disciolto in acqua Crystal mount [Rnessuno] (pronto uso Bio-Optica)
oggetto:
pericolosità intrinseca
degli agenti chimici.
mezzi:
DPI necessari e loro limiti
di protezione;
funzionamento e limiti di
protezione della cappa;
dotazione e utilizzo del kit
di emergenza
processo: modalità di
utilizzo, conservazione e
stoccaggio degli agenti
chimici;
raccolta e smaltimento dei
reflui;
Utilizzo di agenti
chimici
53
Processi lavorativi







Colorazioni istologiche
Colorazioni citologiche
Esame estemporaneo
Campionamento biopsie e pezzi operatori
e processatori
Immunoistochimica
Citofluorimetria
Biologia molecolare
54
Certificazione OSHAS
18001:2007
Sistema di gestione per la salute e
la sicurezza dei lavoratori
dell’APSS. Definisce che i sistemi
adottati soddisfino i requisiti
richiesti nel D Lg 81/2008,e s.m.e i.
tramite una serie di audit per
concludersi con la certificazione.
55
Grazie dell’attenzione!...
56
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Presentazione di PowerPoint