IL TESORO DELLA POESIA
In questo giornalino troverai:
poesie da cantare;
poesie da investigare;
poesie da gustare...
BUON DIVERTIMENTO!!!!
Il PiankaGiò, giornalino della Scuola Media di Piancavallo
1 – Giugno 2008
Numero 4 anno IV
Carissimo lettore…
Tenente Colombo, allora,
prova a risolvere il mistero
di pag. 10.
Le
abbiamo provate tutte:
abbiamo recitato e cantato
una poesia (pag. 5),
abbiamo riscritto la vita dei
poeti a modo nostro (p. 7),
abbiamo
provato
ad
ascoltare e trascrivere
l’onda delle emozioni che
le
parole
dei
poeti
suscitavano in noi… (p.
8,14,16,23). Quante cose
abbiamo imparato!
…ci
troviamo
anche
quest’anno con una nuova
edizione del Piancagiò, il
giornalino della scuola
media di Piancavallo.
Sfogliando
le mie pagine
potrai scoprire molte cose
sulla poesia, cose che non Abbiamo imparato così
bene da meritare un
avresti mai immaginato!!!
premio speciale a un
Sai che le poesie sono un concorso di poesia (p. 17).
vero MISTERO che tu puoi
scoprire solo leggendo? Beh,allora cosa aspetti,
Il grande poeta Giuseppe sfoglia questo giornalino e
Ungaretti, dice a questo leggi i nostri consigli!!!
proposito: “La poesia è Buona lettura e ricorda
poesia solo se contiene che la poesia è un
dentro di sé un segreto”. meraviglioso
viaggio
Se ti senti un abile dentro e fuori di te!!!
investigatore
come
il
2
Leggere è come un lungo viaggio…
Il viaggio della lettura (1637)
La lettura di tutti i buoni libri è come una
conversazione con gli uomini migliori dei
secoli passati, che ne sono stati gli autori e
ancora un colloquio attento nel quale essi ci
svelano il meglio dei loro pensieri…
Conversare con uomini di altri secoli è quasi lo
stesso che viaggiare.
Cartesio, Discours de la méthode, I, 126 (ed.
L. Gäbe, Hamburg 1960).
3
A cosa serve la
poesia?
indurlo a sentirsi più
umano”. Vi sembra
poco???
Se in mezzo a tante
guerre,tante miserie,
tanta
continua
violenza
che
ci
circonda fossimo tutti
un po’ più “poetici”,
forse davvero il mondo
sarebbe
migliore.
Basterebbe dire una
parola
molto
amorevole, come ci
dice il poeta, e tutti
capiremmo di essere
fratelli, saremmo più
uomini e meno bestie
feroci.
Ti
diranno di non
perdere
tempo
a
leggere poesie… A
cosa serve? Non si
guadagna
niente,
bisogna faticare a
interpretare
tutte
quelle parole difficili.
Eppure dopo aver letto
una poesia, averla
lasciata
risuonare
sembra che qualcosa
cambi dentro di noi…
Ungaretti diceva che
la poesia è “una
parola
molto
amorevole detta a un
altro
uomo
per
4
Test: si può cantare una poesia?
A) No non è possibile
B) Dipende se sei intonato
C) Sì, se segui la procedura qui sotto
“Cantare” una poesia: “Marzo 1821” di A. Manzoni
All’inizio non credevo che questo tipo di lavoro potesse
riuscire a farci apprezzare il testo ma poi, oltre a capire il
senso e ricordare le parole, mi divertivo a personalizzarla
con la mia voce e a provarla a fare a passo di marcia.
1. Alla consegna della famosa poesia di Manzoni che
racconta con parole molto difficili la lotta degli italiani
contro lo straniero per cacciarlo dall’Italia e fare una patria
unita, provai un senso di noia ma la prof. ci spiegò il
progetto e cominciai a divertirmi. 2. Per prima cosa
assegnò ad ognuno di noi un verso che leggemmo uno
alla volta, secondo l’ordine, diverse volte. 3. La seconda
lezione, a turno, uno doveva leggere le strofe
assegnate, un gruppo marciare e un altro battere una
mano sul banco a tempo con i passi e con la voce. 4.
Durante la terza lezione la prof. ci registrò: all’inizio
eravamo un disastro ma poi ci sciogliemmo ottenendo un
risultato buono. Grazie a questo sistema abbiamo anche
capito il senso e l’importanza di questa poesia che spiega
l’inizio della svolta italiana e anche noi ci siamo sentiti dei
“patrioti” pronti a combattere per la libertà. (Giada)
Lo so, adesso muori dalla voglia di sentire il risultato!!
Allora vai a questo indirizzo e sentirai che voci!
www.scuolapiancavallo.it/sito/tesorodellapoesia.htm
5
L’esperienza di un lettore:
come si legge una poesia
Mi chiamo Mirko e a scuola ho un insegnante che mi
segue perché faccio un po’ fatica a capire le cose. La
prof. d Piancavallo mi ha detto di scrivere dei consigli
e quando ha letto le mie parole ha detto che sono
davvero bellissime. Così le trascrivo per tutti voi.
Come leggere una poesia by Mirko
1. Leggi il titolo.
2. Leggi bene tutta la poesia (a bassa voce)
3. segna dove bisogna alzare e abbassare la voce
4. spiega le parole difficili
5. rileggi la poesia a voce alta tantissime volte finchè
non la sai a memoria
6. registra e prova a risentire la poesia: se ti piace vuol
dire che l’hai letta molto bene!
Io vi consiglio di leggere le poesie perché sono molto
belle: la vostra vita e più bella, sorridente, leggera, la
poesia è come ascoltare una bella canzone (Mirko)
6
Un giornalino sulla poesia non poteva non
cominciare con il grande Leopardi
Mi chiamo Giacomo Leopardi è sono nato a Recanati nelle
Marche. Ho da sempre avuto una grande passione per i
libri della biblioteca di mio padre; questa mia passione mi
ha portato, nell’adolescenza, a uno studio matto e
disperatissimo. Sono così cresciuto molto debole e
cagionevole di salute. Mi sentivo straniero rispetto al
luogo dove vivevo e cercavo di convincere i miei genitori,
che mi volevano molto bene, a farmi andare a Roma per
incontrare letterati importanti, ma essi non capivano questa
mia necessità di andarmene da Recanati. Così ho cominciato
a progettare una fuga e ne ho parlato con mio fratello Carlo a
cui ero affezionatissimo però questo mio tentativo venne
intercettato dal padre che mi fermò e mi fece restare a
Recanati: solo più tardi mi permise di andare a
Roma…(Liliana)
… Quando giunse nella capitale, però,
restò molto deluso sia dalle persone
sia dai poeti famosi con i quali lo
aveva messo in contatto lo zio. Erano
molto superficiali e freddi mentre
lui era una persona, diciamo,
“troppo avanti” per stare tra la
gente comune.
In seguito Leopardi abitò in molte
città, infine si trasferì a Napoli dove
restò fino alla morte. (Marika)
7
Carattere: Leopardi è un
genio, già da piccolo ha un
carattere solitario per colpa
di suo padre e sua madre
che non lo fanno viaggiare
come lui desidera
(Jonathan)
Adolescenza: Leopardi
pensa che l’adolescenza
sia il fiore più bello della
vita, cioè la parte migliore,
la più spensierata (Liliana)
Felicità: Leopardi spiega che la felicità si ottiene non
quando si ha quello che si vuole ma la felicità è prima di
avere quello che si desidera. Ad esempio spiega del
pastore che ha lavorato tutta la settimana e arriva al
sabato ed è felice perché pensa che domani è domenica
e si riposerà. (Jonathan)
La felicità è il sabato mentre aspetti la domenica: in
pratica sei felice mentre aspetti che il tuo desiderio si
realizzi. Quando sei giovane (sabato) vuoi diventare
grande (domenica) ma quando diventi grande non
vorresti essere cresciuto e la domenica passa
subito.(Marika)
Anche per me il sabato sera è bello perché ci si può
divertire con gli amici, con i genitori, uscire in paese.
Anch’io la penso come Giacomo Leopardi: anche se
questa poesia è stata scritta nell’800 le persone non
cambiano mai e conservano gli stessi desideri e
sentimenti descritti da Giacomo Leopardi.(Greta)
8
La siepe: la siepe nell’infinito è importantissima perché
Leopardi quando si metteva dietro immaginava. E
infatti dice che quando si immergeva nell’immaginazione
gli veniva anche un po’ paura. (Jonathan)
Una poesia che mi ha colpito è l’infinito perché Leopardi
ad occhi chiusi, dietro quella siepe, riesce ad
immaginare tutte quelle cose (Antonio)
Leopardi è rivoluzionario perché trasforma un ostacolo
in una grande possibilità. La siepe ha il ruolo di impedire
allo sguardo ma non al pensiero di vedere l’orizzonte, cioè
quello che è al di là della siepe (Marco)
Il passero solitario. È un animale che assomiglia al
poeta perché, come lui, è spesso solo e soprappensiero e
fugge lontano dai divertimenti e dalle amicizie. (Liliana)
Il passero sta su una torre che ancora esiste a Recanati,
guarda gli altri animali che stanno in gruppo. Anch’io non
sono tanto diverso da quel passero solitario perché
anch’io spesso sto solitario a guardare
gli altri (Giovanni)
Il passero resta in disparte ma guarda
tutto (Marika)
9
UNA POESIA CHE DIVENTA
UN’INVESTIGAZIONE
Dall' immagine tesa
vigilo l'istante
con imminenza d'attesa e non aspetto nessuno:
nell'ombra accesa
spio il campanello
che impercettibile spande
un polline di suono e non aspetto nessuno:
tra quattro mura
stupefatte di spazio
più che un deserto
non aspetto nessuno:
ma deve venire,
verrà , se resisto,
a sbocciare non visto,
verrà d'improvviso,
quando meno l'avverto.
Verrà quasi perdono
di quanto fa morire,
verrà a farmi certo
del suo e mio tesoro,
verrà come ristoro
delle mie e sue pene,
verrà, forse già viene
Clemente Rebora
il suo bisbiglio.
10
Chi é il misterioso personaggio
che sta aspettando il poeta?
Quando la prof. ci ha dato la fotocopia della poesia,
abbiamo iniziato con l’investigazione: chi o che
cosa sta aspettando il poeta? Abbiamo letto
attentamente la poesia cercando tutti gli indizi poi
abbiamo iniziato a formulare delle ipotesi e a
verificarle. Sta aspettando forse il padre?
No! Il verso che dice: verrà se resisto a sbocciare
non visto, non sembra riferito al padre…
Non aspetta neanche la moglie o la fidanzata…
Sembra invece che aspetti un amico che lo venga a
trovare per consolarlo dalle sue pene.
Ma esiste una persona che sappia consolare,
sbocciare non visto, cambiare così profondamente
lo stato d’animo del poeta dalla disperazione in
speranza? CHI SARA’ MAI QUESTO AMICO?!?
Se ancora non l’hai capito
rileggi la poesia o vai a
pagina 12…
11
Le nostre ipotesi
prima di sapere…
La poesia parla della sua, inizialmente, non attesa e di
come l’autore possa sentirsi così solo. Lui infatti non
aspetta nessuno. Nella seconda parte della poesia, invece,
cambia totalmente il suo pensiero. Inizia a pensare che, se
saprà aspettare, il suo destino sarà fortunato e gli porterà
un tesoro quando meno se lo aspetta. Esso arriverà ad
alleviare le sue pene (Andrea)
Secondo me nella prima parte il poeta è solo perché non lo
viene a trovare nessuno. E’ in solitudine e aspetta che
qualcuno lo venga a trovare. Nella seconda parte il
poeta dice che ascolta il campanello per aspettare
qualcuno che lo venga a trovare; aspetta, aspetta e non si
arrende mai e aspetta il suo amico. Il suo amico arriverà
all’improvviso quando meno se lo aspetta. Si
consoleranno tutti e due dei loro dolori. Verrà quando ne
avrà bisogno (Greta)
Voi ci avete capito
qualcosa?
Io no… La soluzione
è nella prossima
pagina…
12
Soluzione di pag. 12
Forse il poeta aspetta qualcosa di più grande di un
amico… Ma chi è più grande di sua moglie, di suo
padre, del suo più caro amico??? E’ forse DIO?
Siamo andati a rileggere la poesia e se vai anche
tu vedrai che è così. In effetti leggendo la
biografia di Clemente Rebora abbiamo verificato
che quando ha scritto la poesia stava pensando
di diventare prete, cosa che poi è avvenuta….
Sì ragazzi, ma non è
mica una sfida facile…
Ho faticato persino io
che di poesie, se
permettete, me ne
intendo!
13
Regole per non somigliare, quando si
legge una poesia, all’animale qui sotto
Leggere e registrare poesie ci ha preso la mano!
Abbiamo fatto anche dei video che puoi vedere andando
su: www.scuolapiancavallo.it/sito/tesorodellapoesia.htm
Per non leggere “da cani” (con tutto il
rispetto per le simpatiche bestiole), per
trovare immagini e musiche giuste è
necessario, però, capire
profondamente le poesie. Prima di
tutto dunque, abbiamo cercato di fissare
il nostro pensiero sul foglio di carta.
Un esempio? La mia riflessione sulla
poesia “Nebbia” che riporto qui sotto.
”Alcune poesie di Giovanni Pascoli raccontano della sua
vita da piccolo anche dell’episodio in cui perse il papà.
Nella poesia “nebbia” la ripetizione del verso “nascondi
le cose lontane” significa di nascondere il passato di
Pascoli. In particolare vuole dimenticare l’episodio della
morte di suo padre. Il padre morì il 10 agosto del 1867
ucciso da un brigante. Dopo quella tragedia il poeta fece
da padre ai suoi fratelli. Nella poesia “Nebbia” dice che
tutte le cose passate sono piene di lacrime, lui voleva
soltanto vedere due peschi e due meli. La sua tristezza
era così forte che voleva vedere solo una stradina e
sentire un don don di campane perché voleva morire con
il padre. Vicino ai cimiteri ci sono i cipressi: sono da soli,
in solitudine. Lui si sente solo come uno di questi alberi.
Anche io penso la stessa cosa di Pascoli. Anch’io qualche
volta voglio nascondere i miei pensieri più brutti”. (Greta)
14
Giuseppe Ungaretti
ALLEGRIA DI
NAUFRAGI
E subito riprende
il viaggio
come
dopo il naufragio
un superstite
lupo di mare
15
Come fa un naufrago, una persona che
ha perso tutto, ad essere allegro?
Ungaretti attraverso poche parole riesce a dare
una risposta a questa domanda.
Egli con questa poesia formata da soli 6 (!!) versi,
ci vuole mandare un messaggio positivo, quello di
non arrendersi mai, di andare avanti anche se
perdi la cosa più importante della tua vita, perché
si devono superare le cose brutte e lottare, finché
non si riesce a riassaporare la vita. In questo
messaggio sicuramente c’è anche la paura di
affrontare una lunga vita dolorosa, ma
nonostante tutto Ungaretti non si e fermato davanti
a nulla e quello che ci vuole dire è che dobbiamo
fare come ha fatto lui.
Ci saranno persone sempre pronte a girarci le
spalle, in alcuni momenti potremmo essere soli,
qualcuno sarà felice di un nostro sorriso
mancato ma noi ascolteremo il cuore e andremo
avanti, sapremo sempre ricominciare. (Valentina)
16
Vittoria su Second Life
per la nostra
poesia multimediale!!!
Tutto questo parlare di poesia ci ha fatto
venire voglia di partecipare a un concorso
che ci ha dato MOLTE SODDISFAZIONI…
Vuoi saperne di più? Leggi il reportage a
pagina 18!
17
Sabato 7 giugno 2008, abbiamo concluso l’anno
scolastico…sull’isola di Lipari!
Dalla montagna al mare e ritorno, nell’arco della
mattinata!
Vi sembra impossibile?
Assolutamente no! Tutto è possibile in second life.
Ma spieghiamoci meglio e facciamo un po’ di ordine con
le informazioni.
Tempo fa, la nostra scuola, la scuola media di
Piancavallo, e quindi gli alunni che ci hanno preceduto
hanno inviato un video molto bello al Concorso
XMEDIA2008; concorso nazionale di composizioni
poetiche multimediali e rivolto a tutti gli ordini di scuola.
La giuria tecnica era composta da: Derrick De Kerkhove
(Mc Luhan Institute); Dianora Bardi (Liceo scientifico di
Lussana –BG); Francesca Burgos (MIUR); Christian Di
Maggio (MIUR); Caterina Gasparini (ITI Malignani –
UD); Alfredo Ronchi (Politecnico di Milano).
.
Sono stati inviati ben 184 lavori: di
questi solo 12 sono stati selezionati
per partecipare alla fase finale del 7
giugno, durante la quale sono stati
ufficialmente indicati i vincitori, uno per
ogni ordine di scuola.
18
Prima di questo evento, tutte le scuole selezionate
hanno fatto delle prove per poter entrare nell’isola
Nova Energy Land, isola dove era prevista la
premiazione.
È stato necessario creare un avatar che ci
rappresentasse, una bella ragazza, alta e slanciata dai
capelli bleu di nome Piancavallo Lupindo (nome un
po’ stano ma è stato scelto tra alcune proposte già
stabilite).
Abbiamo provato a muoverci in questo strano ma
divertente ‘mondo parallelo’, abbiamo fatto incontri
piacevoli, abbiamo imparato a comunicare tramite
chat e con la voce.
La cerimonia, se così vogliamo chiamarla, ha avuto
inizio alle ore 9.30; trasmessa dalla Università statale
di Milano, dal laboratorio di sperimentazione
informatica del dott. Giovanni Degli Antoni. I giurati
invece erano presenti nella sala Congressi del
Ministero a Roma.
Alcune scuole, tra le 12 selezionate, erano presenti in
sala con i loro avatar, tutti molto ‘bellocci’.
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Non sono mancate le risate soprattutto quando un
avatar entrava e usciva di scena salendo su muri
e soffitti, per le manovre maldestre di chi lo
muoveva, o meglio di chi non lo sapeva muovere.
Sono successe scene molto buffe…in ogni caso ha
fatto di tutto ma non è riuscita a sedersi per un solo
istante! Dopo i saluti e alcune spiegazioni su come si
sono svolte le votazioni dei lavori inviati, da parte
della giuria tecnica, ogni scuola, e noi abbiamo
iniziato per primi, doveva spiegare le motivazioni
della scelta del testo presentato, le fasi di lavoro, la
ricaduta sugli alunni e il software utilizzato.
Seguiva la visione del video su un grande
maxischermo all’interno della sala del centro
congressi.
Al termine delle proiezioni la prof.ssa Bardi ha
proclamato i vincitori e con nostra grande,
grandissima gioia ed emozione, la nostra scuola si è
aggiudicata all’unanimità il premio speciale della
giuria per originalità e per l’utilizzo sapiente e
innovativo delle tecnologie.
Abbiamo partecipato al
Concorso con un video
intitolato “Angeli con un’ala
soltanto”, con un testo tratto
dall’omonima poesia di Tonino
Bello, arricchito con fotografie
tutte originali e…abili
fotomontaggi. Alla regia, le
poliedriche prof.sse Rita Torelli
e Palmina Trovato.
20
Quando annunciato il vincitore, noi ragazzi presenti,
abbiamo fatto un urlo di felicità e le nostre prof.sse ci
hanno assicurato che andranno di ‘persona’ alla
premiazione non virtuale che si svolgerà a Crema il 19
settembre 2008.
Ancora non sappiamo in che cosa consistano i premi,
ma la soddisfazione per un risultato così prestigioso ci
rende molto orgogliosi.
Una bella esperienza, nuova per tutti noi, che chiude
in modo simpatico e particolare l’anno scolastico.
A risentirci o meglio a riscriverci a settembre!
(Chiara, Sebastiano, Yvonne e Mirko)
Dopo un giretto
sull’isola… ritorno
in un baleno a
Piancavallo!
21
Scoop mondiale!!!
Non ci crederete ma in esclusiva
abbiamo raccolto la testimonianza di un
soldato che visse la prima guerra
mondiale a fianco del poeta
Giuseppe Ungaretti. Riportiamo qui la
sua lettera che potete ascoltare
integralmente dalla sua voce
collegandovi al nostro sito.
Fronte del Carso, 21 gennaio 1915
Cara Madre,
vi scrivo perché è passato quasi un anno che non ci vediamo è
ho paura di perdermi.
Sto soffrendo perché vedo soprattutto le sofferenze dei miei
compagni. Devo tenermi tutto dentro…
Qui a fianco ho un amico che si chiama Giuseppe e sta scrivendo
poesie su pezzetti di carta recuperati in trincea. Sono poesie che mi
hanno fatto commuovere ve ne parlo perché fanno capire proprio il
mio stato d’animo. “Soldati. Si sta/ come d’autunno/ sugli alberi/ le
foglie”. Questa poesia parla di noi cara madre, di noi che siamo
fragili come le foglie d’autunno. Veglia: “Un’intera nottata passata
vicino a un compagno massacrato…”. Quando i giovani leggeranno
questa poesia, spero che possano capire cosa vuol dire combattere
una guerra. In un’altra poesia Giuseppe ha scritto: “La morte si
sconta vivendo”. Madre: qui la vita di guerra è come morire. Spero
anch’io dopo la guerra di diventare un grande poeta. Spero che la
guerra finisca presto. In attesa di una vostra risposta, cara madre, vi
abbraccio e spero di vedervi presto.
Attilio
22
Poesia e riflessione…
Un chiostro è il mio cuore
ove tu scendi a sera
io e te soli
a prolungare il colloquio…
David Maria Turoldo
Il poeta paragona il suo cuore a un chiostro perché sente il suo
cuore “contattarsi” con il Signore. Tra i due comincia un
colloquio e avviene mentre scende la sera. Si sente un fruscio di
passi delicati. Il protagonista è solo ma non si sente triste anzi la
solitudine è qualcosa di grande perché parla con Dio. Lui non ha
paura di dimostrare la sua piccolezza infatti dice: “Sono
veramente orgoglioso di essere niente ma amato dal Signore”.
Questa poesia mi ha fatto riflettere molto perché ho capito una
cosa: il contatto con Dio è molto importante e nessuno ce lo può
togliere (Gaetano)
Il poeta paragona il suo cuore a un chiostro, cioè a un giardino
dove si pensa e si riflette in silenzio… La solitudine è il
momento nel quale la mente si libera dalle chiacchiere, immagini
e incontri inutili (Renzo)
Siamo abituati a pensare che la solitudine sia una cosa triste
invece la solitudine del poeta è una cosa molto interessante
perché lui parla con Dio. (Denis)
La solitudine ti può far bene e ti libera dalle cose che non ti
permettono di cercare in profondità la tua umanità (Gaetano)
Il poeta ascolta Dio e queste parole riempiono uno spazio vuoto
nel suo cuore. Questa poesia mi ha fatto riflettere sulla solitudine.
Una persona non è mai sola basta solo fare due cose: farsi
accettare dagli altri e provare a parlare di più con il cuore e di
meno con la bocca. (Simone) 23
Carissimi amici, speriamo
di avervi fatto trascorrere qualche ora
in piacevole compagnia!
Il PiankaGiò vi aspetta al prossimo
numero.
I video e le registrazioni
delle nostre poesie le trovate su:
www.scuolapiancavallo.it/sito/tesorodellapoesia.htm
Per scriverci: [email protected]
Numero realizzato dai ragazzi di III A a.s. 2007/2008
nell’ambito del progetto “Il tesoro della poesia” coordinati
dalle prof. Palmina Trovato e Rita Torelli.
© Made by PiAnCaRaGaBrOtHeRs Spa
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IL GIORNALINO che documenta il lavoro svolto