(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: AZIENDA SERVIZI ALLA PERSONA SANTA CHIARA 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: RO NZ03386 Regionale 4 CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: ASP SANTA CHIARA : non solo anziani, nuove tappe nella diversificazione dei servizi ai cittadini 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): 01 Assistenza Anziani 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: L’azienda servizi alla persona (ASP) Santa Chiara gestisce all’interno del medesimo edificio, un antico convento trecentesco, una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) in cui trovano spazio anche un nucleo Alzheimer ed un Centro diurno integrato (CDI). L’edificio si trova nel centro storico della città di Lodi a due passi dall’ospedale cittadino. La RSA è un servizio che garantisce l’erogazione di prestazioni sanitarie, assistenziali, riabilitative e di socializzazione in regime residenziale ad anziani non autosufficienti con bisogni in prevalenza a carattere sanitario. La residenza sanitaria assistenziale (RSA), gestita da questa Azienda servizi alla persona (d’ora in poi ASP), dà accoglienza a 268 ospiti, di cui 259 in regime di accreditamento e 8 in regime di extrarecettività. E’ la più grande tra le 16 RSA del territorio, inserita a pieno titolo all’interno della rete che le collega. Di seguito è possibile vedere la situazione complessiva dei posti letto delle 16 RSA. Prospetto riassuntivo delle RSA della provincia di Lodi Ricoveri Nucleo RSA della Provincia di Ordinari Solventi Alzheimer extrarecettività Lodi Accreditati Accreditati 1.Fondazione Ing. Pietro 85 Zoncada 2.RSA Angelica Vittadini 62 Terzaghi 3.Fondazione Milani 55 Onlus 4.Fondazione O.P.R. 142 15 Codogno 5.Casa Santa Teresa 50 2 6.A.S.P. "RSA Santa 242 8 17 Chiara" 6.1.A.S.P. “ Centro diurno integrato Santa 20 10 Chiara” 7.RSA Istituto Santa 80 Savina 8.RSA Luigi Corazza 30 9.RSA Piccola Casa 65 5 Divina Provvid. Mons Trabattoni 10.A.S.P. "RSA Valsasino" 70 11.RSA Santa Francesca 123 3 Cabrini 12.RSA Fondazione 50 Senatore A. Grossi - N. Franzini 13.RSA Fondazione 74 3 "Vigoni Della Somaglia" 14.RSA ASL (Ex I. P. 60 Femminile) 15. RSA Monsignor Salvaderi 77 RSA ACCREDITATE CDI ACCREDITATI N.1290 POSTI LETTO N. 100 POSTI Per comprendere il “bacino d’utenza” in cui si collocano i servizi, inseriamo a scopo esemplificativo, una tabella di riferimento della percentuale della popolazione anziana sul territorio comunale, i cui dati possono essere confrontati con quelli nazionali . I dati provengono da fonte ISTAT sono aggiornati al 2009 FASCE D’ETA’ Comune di Lodi Nazionale % % 55/59 anni 6,10 6,2 60/64 anni 6,05 5,9 65/69 anni 5,17 5,4 70/74 anni 4,94 4,9 75/79 anni 3,83 4,2 80/84 anni 2,70 3,1 85/89 anni 1,63 1,8 90/100 anni 0,55 0,7 La RSA gestita dall’Asp Santa Chiara che ne costituisce il nucleo originario, è inoltre inserita all’interno del circuito delle RSA accreditate dalla Regione Lombardia, da quest’ultima deriva infatti il sistema di classificazione degli ospiti che ne rappresenta le condizioni di gravità e di complessità dei bisogni. La tabella sotto riportata, in cui sono indicate le classi di gravità degli ospiti, costituisce quindi un ottima fotografia in grado di rappresentare la condizione degli ospiti accolti in struttura. Ricordando che la classe 1 fa riferimento a situazioni di anziani complessivamente considerate più gravi e la classe 8 corrisponde a situazioni meno gravi, oggi ci si trova di fronte a questo distribuzione: CLASSE 2012 Classe 1 31,9% Classe 2 1,5% Classe 3 35,7% Classe 4 2,3% Classe 5 9,5% Classe 6 1,9% Classe 7 17% Classe 8 0,4% Come si può ben vedere dalla tabella, più del 65% degli anziani accolti in RSA presenta delle condizioni di salute che vanno dal grave al medio grave, questa situazione ha imposto nel tempo alla struttura, l’adozione misure di riorganizzazione, per renderla più adeguata ai nuovi bisogni. In particolare nella struttura non era più possibile ad esempio organizzare l’attività animativa soprattutto per grandi eventi a cui gli anziani potevano in autonomia partecipare, ma è diventato necessario offrire nuovi interventi più individualizzati e direttamente nei reparti di degenza dei nostri ospiti. Tuttavia la permanenza in struttura di persone anziane con un discreto grado di autonomia, per quanto non siano in numero prevalente, rende necessario pensare anche a proposte adeguate alle loro caratteristiche. Questo ha imposto al servizio di animazione la necessità di diversificare le proposte e le iniziative in base alle caratteristiche e alla gravità degli ospiti. E’ evidente che questo aspetto ha significato rendere più complessa la gestione del servizio, attivando piccoli gruppi omogenei, con un notevole impatto sull’organizzazione complessiva. Tra gli interventi programmati a seguito delle riflessioni di cui sopra, ha trovato spazio una progettazione sul recupero della memoria degli anziani accolti. Un progetto che è stato attivato qualche anno fa con la collaborazione dell’Archivio storico e che si è tradotto nella raccolta di interviste videoregistrate agli anziani. Il materiale che ne è derivato, ad oggi però non è stato ancora opportunamente valorizzato. Contestualmente va sottolineato che l’utilizzo del metodo autobiografico nella conduzione dei colloqui con gli anziani da parte del personale educativoanimativo, rappresenta un importante strumento di sollecitazione, di stimolo e di valorizzazione per gli anziani che possiedono ancora discrete capacità cognitive, offrendo anch’esso notevoli spunti e una ricchezza di materiale che richiederebbe un lavoro di approfondimento, di catalogazione e di elaborazione che gli operatori ad oggi hanno solo parzialmente potuto strutturare. Rispetto a questo ambito, i volontari del servizio civile, potrebbero quindi coinvolgere gli anziani , con minori compromissioni della autonomie e delle capacità cognitive, in adeguate occasioni di socializzazione, di stimolo, finalizzate al recupero della memoria e delle tradizioni orali. Inoltre il loro contributo potrebbe vederli impegnati anche nell’attività di costruzione, elaborazione ed organizzazione del materiale raccolto. In questo modo i volontari contribuirebbero a diversificare l’offerta animativa-educativo e permetterebbero indirettamente agli operatori, di rivolgere le loro competenze su ospiti che si trovano nei reparti e che presentano maggiori complessità e compromissioni. L’ASP però se da un lato si è attrezzata al suo interno per gestire sempre al meglio la complessità dei casi presi in carico, dall’altro, nell’intento di fornire risposte sempre più specifiche ai bisogni degli anziani del territorio, a partire dal 2000 ha iniziato un progressivo processo di diversificazione dei servizi, che ha condotto alla creazione di nuove unità d’offerta quali il Centro diurno integrato, il nucleo Alzheimer , i posti di sollievo e più recentemente: • Nel 2009 il caffè Alzheimer • Nel 2010 è stato realizzato un nucleo appositamente attrezzato per l’accoglienza di pazienti in Stato vegetativo e affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica e nel 2012 progetto Adelmo (stimolazione sensoriale degli ospiti in stato vegetativo) • Nel 2011/2012 progetto promozione benessere e sorveglianza stili di vita • Nel 2012 progetto domiciliarità professionale demenza • Nel 2012 adesione rete conciliazione famiglia-lavoro • Nel 2012 in corso istruttoria accreditamento per Assistenza domiciliare integrata (ADI) Il Centro diurno Integrato (CDI) Il centro diurno integrato per anziani si colloca nella rete dei sevizi con funzione intermedia tra l’assistenza domiciliare e le strutture residenziali. Ha l’obiettivo generale di contribuire al miglioramento della qualità della vita dell’anziano, in particolare evitando o ritardando l’istituzionalizzazione e supportando il nucleo famigliare. Si rivolge selettivamente a soggetti anziani con compromissione dell’autosufficienza. Accoglie, dal lunedì al sabato, dalle ore 8.30 alle 19.00, 30 ospiti ai quali eroga prestazioni assistenziali, sanitarie, riabilitative e di socializzazione. Il Nucleo Alzheimer Il nucleo Alzheimer è situato al piano terra della struttura ed ospita 17 anziani con diagnosi di demenza associata a disturbi comportamentali, che non consentono la collocazione in un reparto di RSA. Il Nucleo rappresenta infatti il luogo elitario di trattamento dei disturbi comportamentali connessi alla demenza. I ricoveri di sollievo Anche se non si tratta di una vera e propria unità d’offerta ma di un diverso regime di degenza in RSA, vanno ricordati, i posti di sollievo. Si tratta di una possibilità che prevede la degenza a tempo determinato all’interno della struttura, al fine di alleggerire il carico assistenziale sui care giver ed offrire loro un momento di sollievo. Il Caffè Alzheimer Nel 2009 è stato attivato un progetto di carattere estremamente innovativo per il nostro territorio. Si tratta del caffè Alzheimer, una nuova unità d’offerta che si propone al territorio come una risposta alla difficile condizione delle famiglie che hanno un anziano affetto da demenza al proprio domicilio. Questo servizio offre alla famiglia una proposta formativo-informativa attraverso il contributo di professionisti socio-sanitari esperti in materia, che operano in struttura e all’esterno, e all’anziano ammalato, un contesto ricreativo e occupazionale in cui sperimentare attività che stimolino le capacità residue e rallentino il decadimento cognitivo. Il progetto iniziato ad ottobre 2009 si è protratto per tutto il 2010 coinvolgendo circa 20 tra anziani malati e loro familiari està ancora proseguendo. E’ inoltre partito nel mese di ottobre 2012 una seconda edizione del caffè Alzheimer con un nuovo gruppo di utenti. Nucleo per pazienti in Stato vegetativo e affetti da Sclerosi laterale amiotrofica. Nel 2010 è stato realizzato in un’area ristrutturata, un nucleo appositamente attrezzato per l’accoglienza di pazienti in Stato vegetativo e affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica. Attualmente i pazienti accolti sono 5, ma il nucleo può accogliere 8 casi. Nel 2012 è stato elaborato il progetto Adelmo il cui scopo è quello di offrire delle occasioni di stimolazione sensoriale per gli ospiti affetti da queste patologie. Progetto promozione benessere e sorveglianza stili di vita Grazie ad un finanziamento della Fondazione comunitaria di Lodi nel 2011/2012 è stato realizzato il progetto promozione benessere e sorveglianza stili di vita. Si tratta di un progetto rivolto ai “giovani anziani” e che grazie a percorsi formativi e a concrete attività pratiche, si propone di sostenere in questa popolazione l’adozione di corretti stili di vita come strumento più adeguato per svolgere attività di prevenzione nei confronti di alcune patologie e per sostenere un invecchiamento fisiologico attivo. I destinatari sono quindi impegnati in attività quali la ginnastica dolce , l’attività di rilassamento in piscina, le consulenze dietologiche, la partecipazione a percorsi formativi, i gruppi di cammino. Progetto domiciliarità professionale demenza, Rivolto ai familiari e agli anziani affetti da demenza, rappresenta un aiuto professionale al domicilio per le famiglie che hanno in carico un proprio caro affetto da demenza, offrendo momenti di “stacco” e sollievo alla famiglia e occasioni occupazionali e di stimolo per il paziente. Azioni sperimentali di Conciliazione famiglia- lavoro Nel 2012 la nostra struttura ha aderito alla rete conciliazione famiglia-lavoro, attraverso la sperimentazione di azioni che consentano ai dipendenti di conciliare il tempo di lavoro con il tempo per la famiglia. Si tratta di un complesso di azioni che si fondano sul principio dell’estensione ai dipendenti di attività/servizi già erogati agli ospiti, come ad esempio il servizio di lavanderia, la ginnastica dolce, la consulenza sulla rete dei servizi degli anziani ecc. Assistenza domiciliare integrata (ADI) L’Azienda servizi alla persona Santa Chiara ha presentato richiesta per essere accreditata qual ente erogatore di assistenza domiciliare integrata sul territorio. Si tratta di un servizio rivolto a persone non autosufficienti e in condizioni di fragilità, con patologie in atto o esiti delle stesse, che necessitano di percorsi assistenziali a domicilio costituiti dall’insieme organizzato di trattamenti riabilitativi, infermieristici e di aiuto assistenziale, necessari per stabilizzare il quadro clinico, limitare il declino funzionale e migliorare la qualità di vita. Il significativo incremento nella diversificazione dei servizi e delle offerte avvenuto in questi ultimi anni, ha fatto emergere delle aree di bisogno nuove . I volontari potrebbero quindi essere nuove risorse in grado sostenere ed integrare, i progetti ed i servizi derivanti dall’opera di diversificazione di cui si fa riferimento sopra. Come si potrà vedere, le azioni/obiettivi pensate per i volontari del servizio civile ed inseriti nel presente progetto, sono sviluppi di progetti più complessivi che, nati con finanziamenti specifici e temporalmente definiti, necessitano ora, per garantire la loro continuità e in alcuni casi il loro naturale sviluppo, di un supporto che i volontari del servizio civile potrebbero adeguatamente garantire. Nello specifico i progetti all’interno del quale sono stati ricavati obiettivi ed azioni per i volontari del servizio civile sono: Azioni sperimentali di Conciliazione famiglia- lavoro, che oltre alle attività attualmente promosse, verrebbero arricchite di altre 2 attività garantite dai volontari (Ob.1) Progetto domiciliarità professionale demenza, Assistenza domiciliare Integrata,i volontari consentirebbero di ampliare il numero degli utenti in carico e/o il numero delle ore di sorveglianza garantite ad oggi e/o la frequenza degli accessi domiciliari integrando quelli degli operatori (Ob.2) Nucleo per pazienti in Stato vegetativo e affetti da Sclerosi laterale amiotrofica, i volontari permettrebbero l’attivazione e la gestione di un servizio di trasporto per i famigliari attualmente non previsto (Ob.3) Progetto promozione benessere e sorveglianza stili di vita, i volontari consentiranno di inserire una nuova attività rispetto a quelle previste dal progetto (Ob.5) Inoltre all’interno del servizio sociale e del servizio di animazione dell’ASP, sono state programmate due attività di cui una riferita alla rilevazione delle problematiche degli anziani non autosufficienti e delle loro famiglie e l’altra all’attivazione di piccoli gruppi per la raccolta della memoria orale e la sistematizzazione e la valorizzazione del materiale raccolto.(Ob.4 e Ob. 6 ) I destinatari del progetto e i beneficiari sono differenti in funzione dei diversi obiettivi identificati e possono essere riassunti nella tabella sotto riportata: Obiettivi 1. Favorire la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro dei dipendenti della struttura attraverso il disbrigo di pratiche amministrative e la conciliazione dei Destinatari 1. Dipendenti dell’ASP che lavorino a tempo pieno che convivono con figli minori di 14 anni ( con l’altro genitore anch’esso impiegato in attività a Beneficiari 1. Famiglie dei dipendenti 2. Famiglie degli ospiti accolti in struttura tempi di vita e di lavoro dei familiari di ospiti accolti in struttura, attraverso la loro sostituzione da parte dei volontari, nell’ accompagnamento dei loro cari ricoverati alle visite mediche esterne alla struttura (rif. progetto adesione rete di conciliazione famiglialavoro) 2.Offrire un sollievo alla famiglia attraverso attività di sorveglianza, controllo e compagnia al domicilio di anziani non autosufficienti e/o affetti da demenza (vd.progetto domiciliarità professionale demenza e Assistenza domiciliare Integrata) 3. Supporto alle famiglie di persone in stato vegetativo accolte in Struttura attraverso l’attivazione di un servizio di trasporto a loro rivolto, per consentire loro di mantenere una continuità di rapporto con il proprio caro ricoverato (vd. progetto Nucleo per pazienti in Stato vegetativo e affetti da Sclerosi laterale amiotrofica) 4. Acquisizione delle problematiche relative alla condizione delle persone anziane non autosufficienti attraverso la raccolta di dati dai familiari degli tempo pieno) o con anziani non autosufficienti, o disabili 2. Ospiti accolti in struttura 1.Anziani con moderata compromissione dell’autonomia e/o affetti da demenza . 1. Famiglie degli anziani 1. Famigliari dei pazienti in Stato vegetativo 2. Pazienti in stato vegetativo che possono beneficiare di maggiori visite da parte di loro cari 1. Famiglie presenti sul territorio del lodigiano che hanno in carico anziani non autosufficienti 1. L’Azienda Servizi alla Persona che può progettare servizi più aderenti ai bisogni delle famiglie e degli anziani. 2. la cittadinanza anziani presenti sul territorio del comune di Lodi 5. Promuovere l’invecchiamento attivo attraverso l’adozione di stili di vita e comportamenti salutari attraverso la programmazione di attività specifiche (vd Progetto promozione benessere e sorveglianza stili di vita) 6.Garantire la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale legato alle tradizioni orali attraverso la raccolta dei ricordi degli anziani ricoverati e la loro documentazione 1. anziani” “Giovani 1. La collettività, poiché l’adozione di stili di vita adeguati, rappresenta una concreta azione di prevenzione delle patologie cronicodegenerative , con un indiretto contenimento dei costi a carico del SSN 1.Anziani ricoverati in RSA 1. La società civile e le nuove generazioni che possono avere a disposizione tradizioni che andrebbero perdute 7) Obiettivi del progetto: OBIETTIVI INDICATORI DI RISULTATO 1. Favorire la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro dei dipendenti della struttura attraverso il disbrigo di pratiche amministrative e la conciliazione dei tempi dei familiari di ospiti accolti in struttura, attraverso la loro sostituzione da parte dei volontari, nell’ accompagnamento dei loro cari ricoverati alle visite mediche esterne alla struttura 2. Offrire un sollievo alla famiglia attraverso attività di sorveglianza, controllo e compagnia al domicilio di anziani non autosufficienti N. di accompagnamenti di anziani per visite mediche N. di pratiche amministrative prese in carico N. di soggetti contattati e per i quali si è proceduto all’attivazione del servizio OBIETTIVI INDICATORI DI RISULTATO 3. Supporto alle famiglie di persone in stato vegetativo accolte in Struttura attraverso l’attivazione di un servizio di trasporto a loro rivolto, per consentire loro di mantenere una continuità di rapporto con il proprio caro ricoverato N. di familiari impossibilitati a raggiungere la struttura che hanno richiesto il servizio di trasporto e per i quali si è provveduto all’attivazione del servizio 4. Acquisizione delle problematiche N. di questionari distribuiti relative alla condizione delle persone anziane non autosufficienti attraverso la raccolta di dati dai familiari degli anziani presenti sul territorio del comune di Lodi 5. Promuovere l’invecchiamento attivo N. di soggetti coinvolti nei gruppi di attraverso l’adozione di stili di vita e cammino comportamenti salutari attraverso la programmazione di attività specifiche 6. Garantire la valorizzazione del Attivazione di piccoli gruppi per la raccolta di patrimonio culturale immateriale materiale e sua sistematizzazione legato alle tradizioni orali attraverso la Produzione di una pubblicazione raccolta dei ricordi degli anziani ricoverati e la loro documentazione 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 12° mese 11° mese 10° mese 9° mese 8° mese X 7° mese 4° mese X 6°mese 3° mese X 5° mese 2° mese ATTIVITA’ 1° mese 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi ATTIVITA’ COMUNI A TUTTI GLI OBIETTIVI E SCHEMA DELLA LORO DISTRIBUZIONE LOGICO -TEMPORALE 0 Prefase di organizzazione degli spazi e delle attrezzature e di informazione al personale coinvolto nelle varie sedi 1 Accoglienza dei volontari 2 Formazione dei volontari 3 Inserimento nelle sedi e conoscenza dell’equipe di lavoro 4 Monitoraggio intermedio con incontro di gruppo, somministrazione di un questionari 5 Conclusione e verifica e monitoraggio finale X X X X X X X X ATTIVITA’ SPECIFICHE PER OGNI OBIETTIVO E SCHEMA DELLA LORO DISTRIBUZIONE LOGICO -TEMPORALE Favorire la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro dei dipendenti della struttura e dei familiari di ospiti accolti in struttura 4° mese 5° mese 6°mese 7° mese 8° mese 9° mese 10° mese 11° mese 12° mese 1.1Disbrigo pratiche amministrative per conto dei dipendenti 1.2Accompagnamen to degli ospiti ricoverati in struttura a visite mediche 3° mese 2° mese X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 6°mese 7° mese 8° mese 9° mese 10° mese 11° mese 12° mese 2° mese 5° mese 2.1Attività strumentali all’ ingaggio di possibili fruitori del servizio (invio di lettere, telefonate ecc.) 2.2Acquisizioni di informazioni sul/sui casi individuati 2.3Primo accesso al domicilio con un operatore 2.4Accesso al domicilio del volontario in autonomia 2.5Accompagnamento dell’utente al CDI per visite 1° mese ATTIVITA’ 4° mese Offrire un sollievo alla famiglia attraverso attività di sorveglianza, controllo e compagnia al domicilio di anziani non autosufficienti OBIETTIVO N.2 3° mese ATTIVITA’ 1° mese OBIETTIVO N.1 X X X X X X X X X X X secondo necessità e supporto all’inserimento 5° mese 6°mese 7° mese 8° mese 9° mese 10° mese 11° mese X X X X X X X 12° mese 4° mese 2° mese X X X X X X X 12° mese 10° mese X X 11° mese 9° mese 7° mese 6°mese 5° mese 4° mese 1° mese 3° mese Acquisizione delle problematiche relative alla condizione delle persone anziane non autosufficienti attraverso la raccolta di dati dai familiari degli anziani presenti sul territorio del comune di Lodi 8° mese 4.1Individuazione del campione dei possibili destinatari 4.2Invio del questionario 4.3Raccolta dei dati e loro inserimento X X OBIETTIVO N.4 ATTIVITA’ 3° mese 3.1Contatto e conoscenza con il familiare che ha manifestato la necessità di trasporto 3.2Organizzazione del trasporto 3.3Attivazione del trasporto 2° mese ATTIVITA’ 1° mese OBIETTIVO N.3 3. Supporto alle famiglie di persone in stato vegetativo accolte in Struttura attraverso l’attivazione di un servizio di trasporto a loro rivolto, per consentire loro di mantenere una continuità di rapporto con il proprio caro ricoverato 6°mese 7° mese 8° mese 9° mese 10° mese 11° mese 12° mese 4° mese X X X X X X X X X X X X X 12° mese X 11° mese X 10° mese X 9° mese X 8° mese X 7° mese X 6°mese X 5° mese X 4° mese 6.1Lettura e confronto con le educatrici per l’analisi del materiale già presente 6.2Raccolta di altro materiale attraverso l’ascolto dei ricordi degli anziani 6.3Sistematizzazione del materiale raccolto (sbobinatura registrazioni, sistemazione appunti ecc.) 6.4Organizzazione del materiale per definire la forma e la struttura della pubblicazione 6.5Realizzazione della pubblicazione 3° mese FASI 2° mese Garantire la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale legato alle tradizioni orali attraverso la raccolta dei ricordi degli anziani ricoverati e la loro documentazione 1° mese OBIETTIVO N.6 5° mese 5.1Conoscenza con il gruppo dei partecipanti al progetto sorveglianza stili di vita e promozione del benessere 5.2Definizione del/degli itinerari e dei percorsi dei gruppi di cammino 5.3Conduzione dei gruppi di cammino 3° mese 2° mese FASI Promuovere l’invecchiamento attivo attraverso l’adozione di stili di vita e comportamenti salutari attraverso la programmazione di attività specifiche 1° mese OBIETTIVO N.5 X X 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività OBIETTIVO N.1 Favorire la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro dei dipendenti della struttura e dei familiari di ospiti accolti in struttura Profilo Professionale 1.1Disbrigo pratiche amministrative Operatori uffici per conto dei dipendenti amministrativi Numero Operatori 4 1.2Accompagnamento degli ospiti Coordinatori di ricoverati in struttura a visite nucleo mediche Operatori addetti all’assistenza Infermieri professionali 5 ATTIVITA’ OBIETTIVO N.2 Offrire un sollievo alla famiglia attraverso attività di sorveglianza, controllo e compagnia al domicilio di anziani non autosufficienti ATTIVITA’ Profilo Professionale 2.1Attività strumentali all’ ingaggio di Operatori possibili fruitori del servizio (invio di amministrativi lettere, telefonate ecc.) 2.2Acquisizioni di informazioni sul/sui Medico, casi individuati Coordinatore di nucleo, Operatore addetto all’assistenza, Animatore/Ed. 2.3Primo accesso al domicilio con un Animatori/Ed. operatore 2.4Accesso al domicilio in autonomia 2.5Accompagnamento dell’utente al CDI Responsabile CDI per visite e supporto all’inserimento Animatori, Infermiere, Operatori addetti all’assistenza Numero Operatore 3 24 3 5 OBIETTIVO N.3 Supporto alle famiglie di persone in stato vegetativo accolte in Struttura attraverso l’attivazione di un servizio di trasporto a loro rivolto, per consentire loro di mantenere una continuità di rapporto con il proprio caro ricoverato ATTIVITA’ Profilo Professionale 3.1Contatto e conoscenza con il familiare Coordinatore di che ha manifestato la necessità di trasporto nucleo dei pz. in Stato vegetativo Numero Operatore 1 3.2Organizzazione del trasporto 1 Operatori amministrativi Responsabile U.O. tecnica 3.3Attivazione del trasporto OBIETTIVO N.4 1 Acquisizione delle problematiche relative alla condizione delle persone anziane non autosufficienti attraverso la raccolta di dati dai familiari degli anziani presenti sul territorio del comune di Lodi Profilo Professionale ATTIVITA’ 4.1Individuazione del possibili destinatari campione dei Responsabile sociale Numero Operatore U.O 1 4.2Invio del questionario Operatori amministrativi 2 4.3Raccolta dei dati e loro inserimento Operatori Amministrativi 2 OBIETTIVO N.5 Promuovere l’invecchiamento attivo attraverso l’adozione di stili di vita e comportamenti salutari attraverso la programmazione di attività specifiche ATTIVITA’ Profilo Professionale Numero Operatore 5.1Conoscenza con il gruppo dei Responsabile partecipanti al progetto sorveglianza stili progetto di vita e promozione del benessere 5.2Definizione del/degli itinerari e dei Fisioterapisti percorsi dei gruppi di cammino 1 5.3Conduzione dei gruppi di cammino 1 OBIETTIVO N.6 Fisioterapisti 1 Garantire la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale legato alle tradizioni orali attraverso la raccolta dei ricordi degli anziani ricoverati e la loro documentazione ATTIVITA’ Profilo Professionale Numero Operatore 6.1Lettura e confronto con le educatrici Animatori/Educato 4 per l’analisi del materiale già presente ri 6.2Raccolta di altro materiale attraverso Animatori/Educato 4 l’ascolto dei ricordi degli anziani ri 6.3Sistematizzazione del materiale raccolto (sbobinatura registrazioni, sistemazione appunti ecc.) 6.4Organizzazione del materiale per definire la forma e la struttura della pubblicazione 6.5Realizzazione della pubblicazione Animatori/Educato 4 ri Animatori/Educato 4 ri Animatori/Educato 4 ri 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto ATTIVITA’ DEI VOLONTARI COMUNI A TUTTI GLI OBIETTIVI ATTIVITA’ RUOLO VOLONTARIO 1 Accoglienza dei volontari 2 Formazione dei volontari 3 Inserimento nelle sedi e conoscenza dell’equipe di lavoro 4 Monitoraggio intermedio con incontro di gruppo, somministrazione di un questionari 5 Conclusione e verifica e monitoraggio finale DEL In tutti questi casi il ruolo del volontario è di partecipazione attiva alle proposte funzionali a concretizzare queste attività. ATTIVITA’DEI VOLONTARI SPECIFICHE PER OGNI OBIETTIVO OBIETTIVO N.1 Favorire la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro dei dipendenti della struttura e dei familiari di ospiti accolti in struttura FASE 1.1 1.1Disbrigo pratiche amministrative per conto dei dipendenti DESCRIZIONE RUOLO DEL VOLONTARIO DI SERVIZIO CIVILE Si tratta di un servizio di prossima attivazione che prevede lo svolgimento da parte dei volontari e per conto dei dipendenti ( con specifiche caratteristiche)della struttura, di semplici pratiche burocratiche, es. pagamento bollette, ed altre piccole commissioni Il volontario avrà un ruolo fondamentale in questo servizio salva tempo, si occuperà di raccogliere le necessità e provvedere al loro soddisfacimento quotidiano FASE 1.2 Accompagnamento degli ospiti ricoverati in struttura a visite mediche DESCRIZIONE RUOLO DEL VOLONTARIO DI SERVIZIO CIVILE OBIETTIVO N.2 Gli ospiti che devono essere trasportati in ambulatori esterni alla struttura per visite mediche, vengono solitamente accompagnati dai loro familiari. Questo per i familiari rappresenta un impegno spesso inconciliabile con il lavoro perché le visite mediche si svolgono spesso in fasce orarie lavorative. Il volontario si dovrebbe sostituire al familiare impossibilitato a svolgere il proprio compito, nell’accompagnamento dell’anziano alla visita medica Offrire un sollievo alla famiglia attraverso attività di sorveglianza, controllo e compagnia al domicilio di anziani non autosufficienti FASE 2.1 1Attività strumentali all’ ingaggio di possibili fruitori del servizio (invio di lettere, telefonate ecc.) DESCRIZIONE RUOLO DEL VOLONTARIO DI SERVIZIO CIVILE Individuazione di possibili fruitori del servizio e loro aggancio Il volontario sarà materialmente coinvolto nella produzione delle lettere e nel loro invio FASE 2.2 Acquisizioni di informazioni sul/sui casi individuati DESCRIZIONE RUOLO DEL VOLONTARIO DI SERVIZIO CIVILE Descrizione del/dei casi di anziani individuati che verranno inseriti nel servizio Il volontario verrà coinvolto negli incontri dell’equipe, dove verranno definiti anche i suoi specifici compiti operativi FASE 2.3 Primo accesso al domicilio con un operatore DESCRIZIONE RUOLO DEL VOLONTARIO DI SERVIZIO CIVILE Ci si reca al domicilio dell’utente e della sua famiglia il volontario si presenta , entra in relazione e se necessario sarà accompagnato alcune volte dall’operatore per poter osservare le tecniche e gli strumenti di relazione utilizzati dall’operatore FASE 2.4 Accesso al domicilio in autonomia DESCRIZIONE RUOLO DEL VOLONTARIO DI SERVIZIO CIVILE Dopo aver valutato che il volontario è in grado di gestire i propri compiti in autonomia potrà recarsi al domicilio dell’utente Il ruolo è definito dal piano individuale previsto per l’utente quindi potrà andare dal fare compagnia alla persona anziana, ad accompagnarla fuori per una passeggiata ecc. FASE 2.5 Accompagnamento dell’utente al CDI per visite e supporto all’inserimento DESCRIZIONE RUOLO DEL VOLONTARIO DI SERVIZIO CIVILE OBIETTIVO N.3 Qualora si valuti che l’utente può essere inserito al Centro diurno Integrato (CDI) per favorire l’inserimento dell’utente è utile che l’anziano individuato possa visitare il CDI e/o possa fermarsi a svolgere piccole attività programmate presso il Centro per poi rientrare al domicilio Il volontario accompagnerà l’utente al CDI e si potrà fermare insieme a lui per tempi brevi e sostenerlo in questi accessi periodici funzionali ad un inserimento graduale al CDI Supporto alle famiglie di persone in stato vegetativo accolte in Struttura attraverso l’attivazione di un servizio di trasporto a loro rivolto, per consentire loro di mantenere una continuità di rapporto con il proprio caro ricoverato FASE 3.1 Contatto e conoscenza con il familiare che ha manifestato la necessità di trasporto DESCRIZIONE RUOLO DEL VOLONTARIO DI SERVIZIO CIVILE Attraverso la mediazione dell’operatore il familiare viene presentato al volontario È presente ed entra in relazione con il familiare FASE 3.2 Organizzazione del trasporto DESCRIZIONE RUOLO DEL VOLONTARIO DI SERVIZIO CIVILE Vengono confrontate le necessità del familiare con le disponibilità del trasporto Costruisce la scheda/calendario personalizzata dei trasporti FASE 3.3 Attivazione del trasporto DESCRIZIONE RUOLO DEL VOLONTARIO DI SERVIZIO CIVILE Acquisizione delle problematiche relative alla condizione delle persone anziane non autosufficienti attraverso la raccolta di dati dai familiari degli anziani presenti sul territorio del comune di Lodi OBIETTIVO N.4 FASE Si procede con il trasporto dall’abitazione del familiare alla struttura Guida il veicolo 4.1 Individuazione del campione dei possibili destinatari DESCRIZIONE RUOLO DEL VOLONTARIO DI SERVIZIO CIVILE FASE Viene costruita una lista di famiglie a cui inviare il questionario Collabora con gli operatori e prepara le buste con gli indirizzi 4.2 Invio del questionario DESCRIZIONE RUOLO DEL VOLONTARIO DI SERVIZIO CIVILE Si procede all’invio mezzo posta o via mail Si occupa delle operazioni di invio FASE 4.3 Raccolta dei dati e loro inserimento DESCRIZIONE RUOLO DEL VOLONTARIO DI SERVIZIO CIVILE I questionari vengono numerati e i dati inseriti in un data base Procede all’inserimento dei dati nel PC OBIETTIVO N.5 Promuovere l’invecchiamento attivo attraverso l’adozione di stili di vita e comportamenti salutari attraverso la programmazione di attività specifiche FASE 5.1 Conoscenza con il gruppo dei partecipanti al progetto sorveglianza stili di vita e promozione del benessere DESCRIZIONE RUOLO DEL VOLONTARIO DI SERVIZIO CIVILE Si procede con la conoscenza tra volontario e i partecipanti e la costituzione dei gruppi di cammino E’ presente accanto al responsabile del progetto e si presenta ai partecipanti FASE 5.2 Definizione del/degli itinerari e dei percorsi dei gruppi di cammino DESCRIZIONE RUOLO DEL VOLONTARIO DI SERVIZIO CIVILE Vengono costruiti i possibili itinerari ed il programma dell’attività Partecipa con il fisioterapista alla definizione del programma FASE 5.3 Conduzione dei gruppi di cammino DESCRIZIONE RUOLO DEL VOLONTARIO DI SERVIZIO CIVILE OBIETTIVO N.6 Si procede affrontando definiti itinerari di cammino nella città e nei luoghi di campagna attigui alla città Il volontario conduce e guida il gruppo di cammino a lui assegnato Garantire la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale legato alle tradizioni orali attraverso la raccolta dei ricordi degli anziani ricoverati e la loro documentazione FASE 6.1 Lettura e confronto con le educatrici per l’analisi del materiale già presente DESCRIZIONE RUOLO DEL VOLONTARIO DI SERVIZIO CIVILE In passato sono state videoregistrate alcune interviste agli anziani si tratta di riguardarle insieme ad altro materiale invece di natura cartacea alla ricerca di informazioni e notizie legate alla tradizione Il volontario seguendo una sorta di griglia di analisi messa a punto dalle educatrici esaminerà il materiale e svolgerà un’opera di catalogazione e raccolta del materiale significativo FASE 6.2 Raccolta di altro materiale attraverso l’ascolto dei ricordi degli anziani DESCRIZIONE RUOLO DEL VOLONTARIO DI SERVIZIO CIVILE Realizzazione di interviste ad anziani ricoverati ed individuati dalle educatrici come portatori di particolari ed interessanti storie significative dal punto di vista delle tradizioni Realizzazione delle interviste FASE 6.3 Sistematizzazione del materiale raccolto DESCRIZIONE RUOLO DEL VOLONTARIO DI SERVIZIO CIVILE Si tratta di sistematizzare il materiale raccolto Sbobinare le registrazioni e trascriverle se ha utilizzato il registratore audio oppure riorganizzare gli appunti FASE 6.4 Organizzazione del materiale per definire la forma e la struttura della pubblicazione DESCRIZIONE RUOLO DEL VOLONTARIO DI SERVIZIO CIVILE Definire l’indice della pubblicazione quindi la sua struttura Parteciperà agli incontri degli operatori coinvolti in questa attività (educatori e responsabile) FASE 6.5 Realizzazione della pubblicazione DESCRIZIONE RUOLO DEL VOLONTARIO DI SERVIZIO CIVILE 9) Il materiale raccolto verrà pubblicato e successivamente verrà presentato alla stampa e alla cittadinanza in un’occasione pubblica Verrà segnalata la partecipazione e il ruolo dei volontari del servizio civile sulla pubblicazione Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 10) Numero posti con vitto e alloggio: 4 0 0 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 12) Numero posti con solo vitto: 4 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 1400 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 6 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Cod. N. vol. per ident. sede sede Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Cognome e Data di nome nascita C.F. Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato Cognome e Data di nome nascita C.F. 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: • • Annunci sul quotidiano cittadino Distribuzione materiale informativo sul territorio con particolare riferimento alle scuole superiori, alle parrocchie e ai centri informagiovani • Pubblicazione sul sito Internet dell’ASP • Costituzione presso l’URP della struttura di un punto di raccolta permanente di materiale informativo sul servizio civile da lasciare alla libera consultazione. Tale attività impegnerà circa 21 ore 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: l’ente intende avvalersi dei criteri elaborati dall’UNSC, definiti ed approvati con la determinazione del Direttore Generale dell’11 giugno 2009, n.173. 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): NO 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Attività Strumento Tempi Verifica con i volontari dell’andamento dell’esperienza Verifica del grado di soddisfazione dei volontari Valutazione del raggiungimento degli obiettivi Verifica dell’incremento delle competenze Verifica con gli OLP dell’inserimento dei volontari, dell’adesione agli obiettivi e del loro raggiungimento Verifica degli indicatori di risultato Incontro di gruppo tenuto dal referente della formazione Questionario Ogni quattro mesi Due volte nel corso dell’anno Due volte nel corso dell’anno Al termine del progetto Dopo i primi tre mesi e al 10° mese Report redatto dagli OLP Somministrazione di un test Incontro di gruppo Relazione a cura del progettista in collaborazione con OLP e volontari Al termine del progetto 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): NO 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Patente di guida 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Voci di costo Formatori specifici Pubblicità Carburante Cellulare con scheda per un anno Quote 1900 Euro 800 Euro 3000 Euro 1000 Euro Videoproiettore Vitto 4800 Euro Certificazione di competenze attraverso 2000 Euro Ento terzo Totale Euro 13500 24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): 1. collaborazione con il centro di formazione professionale consortile del lodigiano per la certificazione di competenze 2. Collaborazione con l’associazione di volontariato A.V.U.L.S.S. per l’attività di assistenza al pasto inserita nel presente progetto 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Attrezzatura Numero Televisore videoregistratore Automobile e 1 Videoproiettore Telefono cellulare 1 1 Computer 1 1 Attività Obiettivo N.6 Trasporto: Obiettivo N.3, Obiettivo N.2, N.1 Formativa Trasporto: Obiettivo N.3 Obiettivo N.1 Obiettivo N.6 e Obiettivo N.5 Trasporto : Obiettivo n.3 CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: Nessuno 27) Eventuali tirocini riconosciuti : Nessuno 28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: L’ASP provvederà a fornire una lettera a firma del legale rappresentante dell’Ente in cui si evidenzieranno le competenze acquisite sotto indicate e che verranno inoltre certificate da un Ente esterno qualificato, centro di formazione professionale consortile del lodigiano a) Conoscenza dell’organizzazione dei servizi per anziani con particolare riferimento alle RSA, al CDI e ad altre unità d’offerta b) Conoscenza del servizio sociale e di una RSA c) Approfondimento sulla tipologia di utenza di una RSA: caratteristiche, bisogni , potenzialità residue e valorizzazione delle stesse d) Sensibilizzazione alle aree di autonomia residua dell’anziano e sui possibili strumenti per valorizzarla f) Approfondimento di temi relative alla comunicazione efficace con persone diversamente abili, in particolare con l’anziano affetto da deficit cognitivi g) Sperimentazione di forme di lavoro d’équipe e di altri strumenti organizzativi Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: Sede dell’ASP Santa Chiara Via Paolo Gorini, 48, 26900 Lodi 30) Modalità di attuazione: In proprio presso la sede dell’Ente, in Via Paolo Gorini 48, con l’integrazione di esperti del territorio 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: NO 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Tutte le attività formative, comprese quelle d’aula, si avvarranno il più possibile di strumenti interattivi e di metodi partecipativi, a partire da forme di testimonianza incontro e scambio con operatori professionali, visione di film e video sulle materie oggetto di formazione, rielaborazione e manipolazione di prodotti e strumenti cognitivi relativi ai processi di apprendimento considerati. 33) Contenuti della formazione: Argomento Durata L’identità del gruppo di formazione : conoscenza ed attività di socializzazione sulle motivazioni che animano il loro essere in “servizio”, le loro aspettative e obiettivi. 8 ore Presentazione dell’Ente 4 ore Dall’obiezione di coscienza al servizio civile: evoluzione storica affinità e differenza tra le due realtà, normativa di riferimento 3 ore Il Dovere di difesa della Patria 2 ore La difesa civile non armata e non violenta 4 ore La protezione civile La solidarietà, le forme di cittadinanza , differenze ed affinità delle figure che a diverso titolo operano sul territorio 4 ore 2 ore Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato 4 ore La normativa vigente e la carta d’impegno etico 2 ore Diritti e doveri del volontario del servizio civile 4 ore Il lavoro per progetti 4 ore 34) Durata: 41 ore. Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione: Sede dell’ASP Santa Chiara Via Paolo Gorini, 48, 26900 Lodi 36) Modalità di attuazione: In proprio presso l’ente con formatori dell’ente, con l’ausilio anche di esperti per la trattazione di alcune tematiche 37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: Sarchi Simona nata a Lodi (LO) il 16.12.1969 Raniero Martina nato a Copertino (LE) il 2.05.1962 Casciaro Enza nata a Ortelle (LE) il 09.08.1952 Bellocchio Donatella nata a Taranto (TA) il 30.03.1980 Pola Silvia nata a Soncino (CR) il 10.10.1969 Giuseppe Peragine nato a Matera (MT) il 1.05.1962 Arsenio Pandolfo nato a Polla (SA) il 4.01.1962 Stefano Ferrari nato a Vizzolo Predabizzi (MI) il 27/05/1979 Marchini Eugenio nato a Lodi (LO) il 19.02.1955 38) Competenze specifiche del/i formatore/i: Docente Competenza Esperienza Laurea Sarchi Simona Organizzazione dei servizi per anziani; Normativa relativa al Servizio civile Comunicazione e relazione educativa Relazione di aiuto Laurea in Pedagogia Laurea in Scienza e Tecniche psicologiche Marchini Eugenio gestione dei servizi tecnici dell’ASP responsabile della sicurezza Normativa relativa al Servizio civile Normativa relativa la funzionamento delle ASP Esperienza Pluriennale in attività di formazione e in gestione, coordinamento di servizi per anziani e delle attività socio animative a loro rivolte Esperienza pluriennale nella gestione dei servizi tecnici Esperienza pluriennale presso l’ASP Raniero Martina Casciaro Enza Prassi Assistenziali e cura dell’anziano Diploma di industriale capotecnico perito Laurea in economia e commercio Esperienza Diploma pluriennale nelle infermiere attività assistenziali, professionale in qualità di infermiera professionale e infermiera coordinatrice di nucleo di RSA di Docente Competenza Ferrari Stefano Prassi Assistenziali e cura dell’anziano Giuseppe Peragine Arsenio Pandolfo Bellocchio Donatella Pola Silvia Esperienza Esperienza pluriennale nelle attività assistenziali, in qualità di infermiere professionale e infermiere coordinatore di nucleo di RSA Medicina, Geriatria Esperienza pluriennale in qualità di medico in RSA Medicina, Geriatria Esperienza pluriennale in qualità di medico in RSA Animazione di Esperienza comunità pluriennale in qualità Metodologie di di educatore in RSA relazione con l’anziano demente Gli interventi di Esperienza mantenimento delle pluriennale in qualità autonomie negli di terapista della anziani riabilitazione in RSA Laurea Laurea in scienze infermieristiche Laurea in medicina e chirurgia Laurea in medicina e chirurgia Laurea in scienze dell’educazione Laurea in Educazione Fisica Attestato di terapista della riabilitazione 39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Tutte le attività formative, comprese quelle d’aula, si avvarranno il più possibile di strumenti interattivi e di metodi partecipativi, a partire da forme di testimonianza incontro e scambio con operatori professionali, visione di film e video sulle materie oggetto di formazione, rielaborazione e manipolazione di prodotti e strumenti cognitivi relativi ai processi di apprendimento considerati. Nello specifico è previsto l’utilizzo di strumenti formativi diversi a secondo della tematica trattata che vanno dalle lezioni frontali, a strumenti più informali come le esercitazioni, giochi di ruolo e il metodo dei casi ed anche il training on the Job Sono previsti incontri della durata minima di quattro ore e di massima di sei ore giornaliere. A tutti i volontari e le volontarie sarà inoltre offerta la possibilità di partecipare, in qualità di uditori, alle iniziative formative che saranno realizzate per gli operatori professionali dei servizi animazione e quelle di cultura generale sulla condizione dell’anziano per gli operatori delle RSA in cui andranno ad operare. 40) Contenuti della formazione: Argomento Durata Docente Metodologia La rete di servizi socioassitenziali-sanitari lombardi per anziani ed il ruolo delle RSA. Organizzazione generale di una RSA e dei servizi domiciliari 4 ore Dott.ssa Sarchi Lezione frontale Norme di sicurezza, antinfortunistica, antincendio ed evacuazione. 2 ore P.I Eugenio Marchini Lezione frontale La storia, le caratteristiche e le modalità organizzative dell’Azienda servizi alla persona Santa Chiara 2 ore Dott. Martina Lezione frontale Il progetto di servizio civile nell’azienda servizi alla persona Santa chiara 4 ore Dott.ssa Sarchi Lavori di gruppo Invecchiamento della popolazione aspetti epidemiologici , la prevenzione delle patologie cronicodegenerative e i corretti stili di vita per un sano processo di invecchiamento Inquadramento sulla condizione dell’anziano istituzionalizzato e non, cenni sulle norme sulla privacy e riservatezza delle informazioni. 2 ore Dott. Pandolfo Lezione frontale 2 ore Dott. Pandolfo Lezione frontale La comunicazione con l’anziano Strategie per entrare in contatto con anziani affetti da disturbi cognitivi 10 ore Dott.ssa Bellocchio Lezione frontale Training on the job Giochi di ruolo Argomento Durata Docente Metodologia Cenni sulle demenze e sul nucleo Alzheimer , sulla condizione di stato vegetativo e sulla SLA 4 ore Dott. Peragine Lezione frontale Il tema della conciliazione tra vita e lavoro sul territorio lodigiano Il dolore e la depressione nell’anziano 2 ore Dott. ssa Sarchi Lezione frontale 4 ore Dott. Pandolfo Lezione frontale La famiglia dell’anziano, i bisogni, le difficoltà e le risorse 4 ore Dott.ssa Sarchi Giochi di ruolo Discussione Rielaborazione Le attività assistenziali e la giornata tipo dell’anziano 6 ore Sig. ra Casciaro Trainig on the job Significato obiettivi, tecniche e delle strategie dell’attività animativa-educativa con gli anziani 3 ore Dott.ssa Bellocchio Training on the job Il metodo autobiografico e il valore della memoria e delle tradizioni con gli anziani La valutazione multidimensionale e il lavoro per progetti con gli anziani Gli strumenti organizzativi e di gestione presenti: i PAI, i protocolli, l’équipe ecc. 4 ore Dott.ssa Bellocchio Lezione Lavori di gruppo 2 ore Dott. Peragine Lezione frontale 6 ore Sig.ra Clara Bona Lezione frontale, trainig on the job Competenze e profili professionali socio sanitari presenti in una RSA e in CDI 6 ore Sig.ra Clara Bona Lezione frontale Gli interventi a sostegno del mantenimento delle autonomie degli anziani 4 ore Sig.ra Pola Silvia Training on the job, esercitazioni e lezione 41) Durata: 71 ore Altri elementi della formazione 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Tempistica A metà del percorso di formazione generale Azione Verifica dell’andamento dell’attività formativa, con particolare riferimento alle metodologie adottate e previste per il proseguo dell’attività Termine del percorso di Somministrazione ai formazione generale volontari di un questionario di valutazione della formazione generale Al temine della prima Verifica delle eventuali unità formativa di ogni difficoltà riscontrate dai docente volontari nella metodologia, nella complessità dei contenuti, della docenza e restituzione al docente per un eventuale aggiustamento delle unità successive. Termine della Somministrazione ai formazione specifica volontari di un questionario di valutazione della formazione specifica Termine della Verifica degli formazione specifica apprendimenti dei volontari Dopo sei mesi Incontro di valutazione e di comparazione tra l’esperienza pratica e le conoscenze acquisite durante la formazione specifica Strumento Incontro in plenaria Questionario Incontri in plenaria con il responsabile della formazione Questionario Test Colloquio personale Data Il Responsabile Legale dell’Ente