DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI RIGENERAZIONE TERRITORIALE
I PAESI DELLA
VITA CICLICA
ODSA
Comune di Ortelle
Comune di Diso
Comune di Spongano
Comune di Andrano
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale
(Legge Regionale 29 luglio 2008, n° 21)
ORTELLE - DISO - SPONGANO - ANDRANO
I PAESI DELLA VITA CICLICA
INDICE
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale
ORTELLE - DISO - SPONGANO - ANDRANO
I PAESI DELLA VITA CICLICA
1. PREMESSE 1.1 Guida alla lettura del documento programmatico
pag. 6
1.2 La legge regionale 21/2008 e la nuova stagione urbanistica
pugliese pag. 6
1.3 La governance “inclusiva” del DPRT
pag. 7
2. IL SISTEMA DELLE CONOSCENZE
2.1
2.2
2.3
2.4
Analisi geografico-insediativa
Analisi socio-demografica
Analisi economica e occupazionale
Analisi Paesistico e Ambientale
pag. 8
pag. 15
pag. 24
pag. 34
3. LE PROSPETTIVE PROGRAMMATICHE: IDEA-GUIDA E
AMBITI STRATEGICI
3.1 Quadro di riferimento e immagini del sistema territoriale
pag. 40
3.2 Idea guida e strategie di intervento
pag. 49
3.3 Ambiti strategici di intervento
pag. 53
3.3.1 Ambito strategico A: i centri insediati come luoghi della vita ciclica
-strategia di intervento
-visione prospettica
-interventi e azioni puntuali
3.3.2 Ambito strategico B: i luoghi delle centralità turistiche come
incontri autentici
-strategia di intervento
-visione prospettica
-interventi e azioni puntuali
3.3.3 Ambito strategico C:le connessioni dolci e sostenibili come rete e
tratto distinguente
-strategia di intervento
-visione prospettica
-interventi e azioni puntuali
3.3.4 Ambito strategico T: Il patrimonio immateriale e le connessioni
lunghe come volano rigenerativo.
-strategia di intervento
-visione prospettica
-interventi e azioni puntuali
3.4 Quadro unitario degli interventi pag. 116
3.5 Obiettivi strategici e obiettivi specifici
pag. 118
4.
4.1
4.2
4.3
4.4
4
CRITERI PER LA VALUTAZIONE DELLA FATTIBILITÀ DEL
PROGRAMMA Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
Ossatura di ODSA : Idea Guida e strumenti
Il quadro logico del sistema ODSA
Quadro di coerenza interna
Quadro di coerenza esterna pag. 126
pag. 126
pag. 138
pag. 138
4.5 Indicatori di risultato per le attività
pag. 139
4.6 Valutazione della fattibilità dei singoli interventi inseriti
nel programma
pag. 139
4.7 Iniziative per assicurare la partecipazione civica e il
coinvolgimento di altri enti e delle forze sociali, economiche
e culturali alla elaborazione e attuazione dei programmi
pag. 140
4.8 Soggetti pubblici che si ritiene utile coinvolgere nella
elaborazione, attuazione e gestione dei programmi e le modalità di
selezione dei soggetti privati
pag. 140
5.
5.1
5.2
5.3
Il PERCORSO PIANIFICATORIO PARTECIPATO
La visione strategica della P.A.: il Meta-swot
La mappa partecipata dei bisogni: “l’indagine ascolto”
L’atlante partecipato dei punti di forza e di debolezza
della cittadinanza. 5.4 Azioni peculiari comunali: cuntame_mo 01, cuntame_mo 02 Allegati
ALLEGATO “1”: Report degli incontri partecipati
ALLEGATO “2”: Report del processo partecipato “Cuntame_mo
pag.141
pag.142
pag.144
pag.144
01”
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
5
1
PREMESSE
1.1. Guida alla lettura del documento
programmatico
Il Documento Programmatico di Rigenerazione Territoriale è
organizzato in cinque capitoli e in alcuni allegati tecnici. Il primo
capitolo ha carattere introduttivo. Il secondo è un capitolo di
inquadramento e descrizione approfondita del territorio in esame.
Il terzo esplicita le visioni di territorio, l’idea-guida, le strategie e gli
ambiti d’intervento. Il quarto capitolo è composto dal quadro logico
d’insieme, dal quadro di coerenza esterna e dalle linee guida per
l’attuazione. Il quinto e ultimo capitolo focalizza il sistema inclusivo
della governance e la processualità partecipativa, atto fondativo
del percorso di scrittura e montaggio dello stesso documento.
Sembra opportuno segnalare dove si ritrovano le componenti
principali di questo atto, con esplicito riferimento all’articolo 4 della
legge regionale sulla rigenerazione.
a) Gli obiettivi di riqualificazione urbana, inclusione sociale e
sostenibilità ambientale da perseguire a livello comunale o
intercomunale, si rinvengono nella parte conclusiva del capitolo 3,
ordinati per ambiti di intervento.
Proseguono all’inizio del capitolo 4;
b) gli ambiti territoriali da sottoporre a programmi integrati di
rigenerazione urbana, sono da ricercare all’interno del capitolo 3,
organizzati secondo 3 macro-ambiti strategici di riferimento, che ne
rendono veloce e agevole la lettura;
6
c) le politiche pubbliche (abitative, urbanistiche, paesaggisticoambientali, culturali, socio-sanitarie, occupazionali, formative e di
sviluppo, che concorrono al conseguimento degli obiettivi di cui alla
lettera a) si ritrovano nel capitolo 3 e 4;
d) le iniziative per assicurare la partecipazione civica e il
coinvolgimento di altri enti e delle forze sociali, economiche e
culturali alla elaborazione e attuazione dei programmi, si ritrovano
sia nel capitolo 4 come regole di attuazione dei programmi
territoriali, sia nel capitolo 5, a modellazione del sistema di
governance inclusiva, con richiami ai processi partecipati già
avviati;
e) i criteri per valutare la fattibilità dei programmi si ritrovano nel
capitolo 4 come linee guida per la redazione dei nuovi programmi;
f) i soggetti pubblici che si ritiene utile coinvolgere nella
elaborazione, attuazione e gestione dei programmi e le modalità di
selezione dei soggetti privati, sono trattati nello stesso capitolo 4.
1.2.La legge regionale 21/2008 e la nuova
stagione urbanistica pugliese
IIl Documento Programmatico di Rigenerazione Territoriale è uno
strumento di indirizzo sovracomunale propedeutico alla redazione
di programmi territoriali della rigenerazione, cosi come previsto
dalla L.R. 21/2008. La rigenerazione urbana nasce dall’obiettivo di
riqualificare parti di territorio contraddistinte, non solo da carenze
infrastrutturali e dal degrado fisico dei luoghi, ma anche da
problematiche socio-economiche.
I programmi di rigenerazione territoriale devono saper affrontare e
risolvere in maniera sinergica la complessità delle criticità urbane,
legate oggi a fattori di diversa natura. Un programma di
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
rigenerazione è, dunque, per sua stessa intenzione, un sistema
di azioni e interventi integrati. L’integrazione delle azioni, assieme
alla sostenibilità ambientale sociale ed economica ed insieme alla
partecipazione civica degli abitanti, è uno dei pilastri del nuovo
modo di intendere e attuare le politiche pubbliche urbanistiche.
Il modello proposto dalla L.R.21/2008 è il frutto di una lunga
stagione di innovazione delle politiche pubbliche in campo
urbanistico e territoriale. Non si può non fare esplicito riferimento
alle esperienze nazionali e regionali di programmazione
complessa.
Dagli anni ’90, la programmazione complessa fornisce soluzioni
innovative ai limiti mostrati dai processi e dagli strumenti di
pianificazione tradizionali e funge da propulsore delle
trasformazioni urbane e territoriali.
Le riflessioni e le sperimentazioni avviate dalla Regione Puglia,
prima in Italia a dotarsi di una legge sulla rigenerazione urbana,
con i Programmi Integrati di Rigenerazione Urbana, puntano
alla definizione di strumenti ordinari di governo per promuovere
la rigenerazione di sistemi urbani, per migliorarne le condizioni
urbanistiche, abitative, socio-economiche e culturali, con la
partecipazione degli abitanti ed il coinvolgimento di soggetti
pubblici e privati interessati. Le linee guida tracciate dalla legge
definiscono il quadro normativo entro il quale armonizzare gli
strumenti di rigenerazione urbana di matrice comunitaria (PO
FESR 2007-2013) con la pianificazione urbanistica ordinaria.
Con la Legge Regionale 21/08, la Regione Puglia promuove la
rigenerazione di parti di città e sistemi urbani, in coerenza con
strategie comunali e intercomunali finalizzate al miglioramento
delle condizioni urbanistiche, abitative, socio-economiche,
ambientali e culturali degli insediamenti umani e mediante
strumenti di intervento elaborati con il coinvolgimento degli abitanti
e di soggetti pubblici e privati interessati.
Con il P.O. FESR 2007-2013, nell’ambito del Programma
Pluriennale di Attuazione relativo all’ Asse VII, la Regione Puglia
ha individuato tra gli altri, l’obiettivo specifico di promuovere la
rigenerazione di sistemi urbani attraverso la valorizzazione delle
risorse storico-culturali e ambientali e il contrasto dell’abbandono.
Conseguentemente, esso si traduce in Rigenerazione territoriale,
attraverso piani integrati volti al rafforzamento, riqualificazione,
razionalizzazione e, dove necessario, disegno delle reti funzionali
e delle trame di relazione che connettono i sistemi di centri urbani,
con particolare riguardo a quelli fortemente connessi (o con
elevato potenziale di connessione), dal punto di vista naturalistico
e storico-culturale.
1.3.La governance “inclusiva” del DPRT
Questo documento programmatico è preliminare e propedeutico
alla definizione dei programmi attuativi di rigenerazione, veri
strumenti operativi di trasformazione integrata dei territori e,
dunque, di sviluppo territoriale.
Lo strumento tecnico di inquadramento territoriale, specie in
territori sguarniti di visioni comunali complessive, è anche uno
strumento utile a fornire letture approfondite delle dinamiche in
corso, nonché a restituire a pieno le potenzialità di integrazione
che si possono ritrovare.
Questo documento ha il dovere di essere uno strumento di natura
tecnico-programmatica per la definizione degli ambiti di
rigenerazione e la pianificazione delle azioni di rigenerazione
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
7
territoriale e, allo stesso tempo, uno strumento di indirizzo politico
e di linee guida della geografia rigenerativa, delle priorità e delle
modalità di attuazione.
Il DPRT dei Paesi della Vita Ciclica ha voluto intraprendere con
convinzione e intensità la modalità partecipata per la riflessione e
l’elaborazione collettiva di una strategia di sviluppo condivisa. A tal
fine, si sono messi in atto da subito percorsi partecipati di analisi e
ricognizione dei tratti fondativi e identitari del contesto socioeconomico, delle esigenze stesse e delle potenzialità inespresse.
Per questo è stata elaborata un’architettura di relazioni complesse
tra il gruppo tecnico incaricato, i tecnici delle amministrazioni
coinvolte, la sfera politico-istituzionale, non solo al livello
comunale, e parti importanti della cittadinanza attiva.
La stessa idea-guida di sviluppo del territorio è figlia della
ricerca–azione sul territorio, di analisi approfondite con testimoni
privilegiati, incontri partecipati, condotti tramite metodologie
strutturate inclusive.
La stessa definizione degli ambiti e delle 3 strategie di lettura e
azione sono dettate da continui colloqui con la sfera tecnica e con
quella politica.
L’ individuazione delle politiche immateriali di sviluppo del territorio,
esplicitamente rivolte alle nuove tecnologie, sono state elaborate
insieme alle realtà più attive ed ai giovani.
Si è immaginato un sistema di governance multilivello inclusivo,
ossatura significativa di ODSA, per tutte le azioni future. Per
governare con il territorio.
8
2
IL SISTEMA DELLE CONOSCENZE
2.1 Analisi geografico-insediativa
Il territorio ODSA – i paesi della vita ciclica, si estende per una
superficie complessiva di 49,11 Kmq e comprende 4 comuni:
Andrano, Diso, Ortelle, Spongano. L’intero territorio si affaccia per
4,3 kilometri lungo il mare Adriatico, leggermente a meridione
rispetto a Punta Palascìa, longitudine più a est d’Italia. Costituisce,
dunque, parte del Canale d’Otranto lasciandosi a meno di 100 kml
le coste dirimpettaie dell’Albania e della Grecia.
I quattro comuni sono tra loro limitrofi e compongono un assetto
territoriale fortemente riconoscibile, per caratteri geografici,
paesaggistici e insediativi. Dal punto di vista geomorfologico il
territorio è sostanzialmente pianeggiante, raggiungendo una
altitudine massima di 135 metri sul livello del mare. La grande
pianura salentina dirada verso il mare attraverso un sistema di
scoscese ripide tanto che la costa rocciosa del territorio ODSA
prende, infatti, spesso la forma di alte falesie a picco.
Il territorio è posizionato nella parte sud orientale della provincia di
Lecce. Dista dal capoluogo di provincia dai 40 km ai 48. Si accede
percorrendo la statale 16 sino a Maglie e poi la statale 275 o la
Provinciale 81. Le ferrovie del Sud Est attraversano la parte interna
del territorio ODSA con la tratta Lecce-Zollinio-Gagliano del capo,
grazie alle stazioni di Spongano e Castiglione d’Otranto.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
Le forme insediative tipiche sono caratterizzate dalla sostanziale
diffusione storica dei centri abitati entro una piana
complessivamente ancora rurale. I quattro comuni sono
costituiti infatti da ben sette paesi, 4 capoluoghi e 3 frazioni, e da
due località marine. Il Comune di Ortelle si estende per 9,95 Kmq
ed è quello posizionato più a nord. Il Comune è composto da due
distinti paesi, Ortelle e la frazione Vignacastrisi. Il Comune di Diso
si estende per 11,56 Kmq e risulta centale all’interno del territorio
ODSA. E’ composto da due centri abitati, Diso e la frazione
Marittima, oltre che da una località marina denominata Marina di
Marittima. Questo comune ha, infatti, circa 2,5 km di costa.
Il Comune di Spongano occupa 12,13 Kmq ed è il Comune più a
Ovest del territorio ed è costituito dal solo centro abitato di
Spongano. Il Comune di Andrano si estende per 15,47 kmq, e
rappresenta la parte più a sud del nostro territorio. E’ costituito
anch’esso da due centri abitati, Andrano e Castiglione d’Otranto
e da una marina, denominata appunto Marina di Andrano. Anche
questo Comune si estende per 3 Kilometri sul mar Adriatico.
comuni della provincia di Lecce. Tre dei Comuni, Andrano, Diso
e Spongano formano da tempo un’ unione dei Comuni, mentre, il
quarto comune, Ortelle, è inserito in una diversa Unione dei
Comuni, insieme a Castro, Santa Cesarea e Minervino di Lecce.
Per quanto riguarda le altre interpretazioni amministrative legate
alle politiche pubbliche di scala sovra locale, il territorio ODSA,
rientra entro il Piano di Zona di Poggiardo; entro l’ ambito
territoriale ottimale ATO2 della provincia di Lecce, entro l’area
vasta Salento 2020 con capofila Casarano, entro il Sistema
Culturale Ambientale di Otranto.
I comuni del territorio ODSA si distinguono per essere inseriti entro
una geografia istituzionale e amministrativa coerente e ormai
strutturata, essendo inseriti sempre tutti e 4 entro lo stesso
raggruppamento sub-provinciale di livello politico-amministrativo.
Condizione non semplice da ritrovare entro il mosaico polverizzato
dei livelli intermedi di governo che caratterizzano la provincia di
Lecce.
I comuni che compongono il territorio ODSA sono tutti piccoli
comuni non dotati di infrastrutturazioni e servizi di secondo grado
nei settori scolastici, sanitari e commerciali. Per tali funzioni sono
in un legame di dipendenza da altri centri urbani della Provincia
di Lecce. Tra tutti, Maglie a nord, che dista meno di 10 kilometri, e
Tricase a sud. Anche le stesse interpretazioni e statistiche ISTAT
denotano il territorio come un territorio appartenente a due
sistemi locali del lavoro: Otranto-Maglie e Tricase, e ne descrivono
un pendolarismo quotidiano.
Dal punto di vista amministrativo-istituzionale, tutti i comuni sono
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
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Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
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Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
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Tav. 1 - Densità della popolazione nei comuni dell’ODSA, nella
Provincia di Lecce e nella Regione Puglia
2.2 ANALISI SOCIO-DEMOGRAFICA
2.2.1 La struttura demografica dei comuni dell’ODSA
Area
L’analisi che segue si pone l’obiettivo di fornire un quadro dell’area
oggetto del DPRT sotto il profilo socio-economico. Le fonti
utilizzate sono i dati statistici del censimento 2001 e il sito internet
dell’Istat http://www.demo.istat.it.
La definizione del contesto dei comuni dell’ODSA partirà
dall’esame delle variabili demografiche, per poi procedere alle altre
variabili socio-economiche.
L’area dell’ ODSA ricopre una superficie territoriale pari a 49,11
kmq ed è abitata da 14.451 residenti, con una densità abitativa
uguale a 294,3 ab/kmq. Quest’ultimo dato risulta essere del
tutto simile a quello della Provincia di Lecce (295,57ab./kmq) e
notevolmente inferiore a quello regionale (211,35ab./kmq).
I comuni dell’ODSA al 31 dicembre 2010 possiedono una
popolazione residente pari a 14.451 abitanti, il comune
maggiormente abitato risulta essere Andrano, con una popolazione
residente uguale a 5.049, seguito da Spongano (3.7999), Diso
(3.175) e infine Ortelle (2.428).
La popolazione dei comuni dell’ODSA rispetto alla popolazione
della Provincia di Lecce risulta essere l’ 1,8% e rispetto a quella
regionale lo 0,3%.
Densità della popolazione
(ab./kmq)
294,3
295,57
211,35
Comuni ODSA
Provincia Lecce
Regione Puglia
Fonte ISTAT
Densità della popolazione (ab./kmq)
350
.
295,57
294,3
300
250
211,35
200
150
100
50
0
Com uni ODSA
Provincia Lecce
Com uni ODSA
Provincia Lecce
Regione Puglia
Regione Puglia
Tav. 2 - Popolazione residente nei comuni dell’ODSA al 2010
Comune
Ortelle
Diso
Spongano
Andrano
Totale
Popolazione residente
2.428
3.175
3.799
5.049
14.451
Fonte ufficio anagrafe (comuni ODSA)
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
15
La struttura demografica dei comuni dell’ODSA suddivisa per
sesso e classi di età ci consente di ottenere un quadro
maggiormente dettagliato. Nello specifico nei comuni il sesso
femminile risulta essere sempre maggiore rispetto a quello
maschile ma solo di qualche centinaia di unità in più.
Popolazione residente nei comuni dell' ODSA al 2010
2.428
5.049
3.175
Tav. 4 - Popolazione residente nei comuni dell’ODSA al 2010
per sesso
3.799
Ortelle
Diso
Spongano
Andrano
Fonte ufficio anagrafe (comuni ODSA)
Tav. 3 - Popolazione residente nei comuni dell’ODSA, nella
Provincia di Lecce e nella Regione Puglia
Area
Comuni ODSA
Provincia Lecce
Regione Puglia
Area
Ortelle
Diso
Spongano
Andrano
Totale
4.091.259
4.000.000
2.000
2.500.000
500
2.000.000
0
815.597
1.000.000
0
1.159 1.269
Ortelle
1.500.000
500.000
2.425
2.500
1.467
1.708
1.788
2.624
2.011
1.000
3.000.000
Comuni ODSA
Provincia Lecce
Provincia Lecce
Diso
Spongano
Maschi
14.451
Comuni ODSA
16
3.000
1.500
3.500.000
Totale
2.428
3.175
3.799
5.049
14.451
Popolazione residente nei comuni dell’ODSA al 2010 per sesso
Fonte www.comuni-italiani.it/075/027/statistiche/
4.500.000
Femmine
1.269
1.708
2.011
2.624
7.612
Fonte ufficio anagrafe (comuni ODSA)
Popolazione residente
14.451
815.597
4.091,259
Popolazione residente nei comuni dell’ODSA, nella Provincia di Lecce e
nella Regione Puglia
Maschi
1.159
1.467
1.788
2.425
6.839
Regione Puglia
Regione Puglia
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
Femmine
Andrano
Tav. 5 - Popolazione residente nei comuni dell’ODSA, nella
Provincia di Lecce e nella Regione Puglia al 2010 per sesso
Area
Comuni ODSA
Provincia Lecce
Regione Puglia
Maschi
6.839
389.460
1.984.310
Femmine
7.612
426.135
2.106.949
La tavola successiva (Tav. 6) riporta la distribuzione della
popolazione per classi di età al 2010. La classe di età
maggiormente consistente risulta essere quella adulta, ovvero
quella compresa tra i 45 e i 65 anni (3.938), lo stesso fenomeno
si riscontra sia nella Provincia di Lecce che nella Regione Puglia,
pertanto i dati dimostrano un processo di invecchiamento della
popolazione in generale.
Tav. 6 - Popolazione residente nei comuni dell’ODSA per
classi d’età nel 2010
Popolazione residente nei comuni dell’ODSA per
classi d’età
oltre 65
1323
45 - 65
MASCHI
FEMMINE
TOTALE
0 - 14
952
883
1.835
15 - 29
1.309
1.261
2.570
30 - 45
1.372
1.471
2.843
45 - 65
1.883
2.055
3.938
oltre 65
1.323
1.942
3.265
3938
2055
1883
30 - 45
2843
1471
1372
15 - 29
2570
1261
1309
0 - 14
Età
3265
1942
883
952
0
1000
1835
2000
MASCHI
3000
FEMMINE
4000
5000
TOTALE
Fonte ufficio anagrafe (comuni ODSA)
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
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Tav. 7 - Popolazione residente nei comuni dell’ODSA, nella
Provincia di Lecce e nella Regione Puglia per classi d’età nel
2010
Area
Tav. 8 – Indice di vecchiaia nei comuni dell’ODSA, nella
Provincia di Lecce e nella Regione Puglia
Classi d’età
0 - 14
15 - 29
30 - 45
45 - 65
oltre 65
Comuni ODSA
1.835
2.570
2.843
3.938
3.265
Provincia Lecce
112.961
143.474
179.693
213.420
164.008
Regione Puglia
610.186
749.027
920.565
1.059.449
744.808
Comuni ODSA
Provincia Lecce
Regione Puglia
Fonte ufficio anagrafe (comuni ODSA)
Semplici elaborazioni delle informazioni relative alla popolazione
dei comuni dell’ODSA, ci consentono di svolgere analisi più
approfondite sulla struttura della popolazione, in particolare in
termini di carichi sociali, e di rapportarla alla media provinciale e
regionale.
La Tavola 8, che elabora i dati del censimento ISTAT del 2001 e i
dati forniti dall’ ufficio anagrafe dei rispettivi comuni per l’annualità
2010, prende in considerazione gli indici demografici più noti quello
di vecchiaia.
Per indice di vecchiaia si intende il rapporto percentuale tra la
popolazione di 65 anni e più e quella con meno di 15 anni. È un
indicatore sintetico del grado di invecchiamento della popolazione
e rappresenta la capacità che hanno le nuove generazioni di
compensare le vecchie generazioni.
Come si può notare dal grafico, i comuni dell’ODSA dal 2001 al
2010 hanno subito un notevole aumento dell’indice in questione,
passando dal 140,5% nel 2001 al 185,9% nel 2010, valori al di
sopra della media provinciale e della media regionale.
18
Indice di Vecchiaia (%)
Area
Anno 2001
Anno 2010
140,5
113,31
95,23
185,90
145,20
122,10
Indice di vecchiaia nei comuni dell’ODSA, nella Provincia di
Lecce e nella Regione Puglia
350
300
250
200
150
100
50
0
185,9
145,2
140,5
Comuni ODSA
113,31
Provincia Lecce
Indice di Vecchiaia (%) Anno 2001
122,1
95,23
Regione Puglia
Indice di Vecchiaia (%) Anno 2010
Per indice di dipendenza, invece, si intende il rapporto
percentuale avente a numeratore la somma tra la popolazione
con meno di 15 anni e quella di 65 anni o più, e a denominatore la
popolazione compresa tra 15 e 64 anni.
È quindi un indicatore di importanza sia demografica sia sociale,
poiché misura la dipendenza della popolazione che si presume
economicamente non autonoma per ragioni demografiche (giovani
sotto i 15 anni e anziani sopra i 65) rispetto alla popolazione che si
presume debba sostenerli con la loro attività lavorativa
(individui da 15 a 64 anni). Valori superiori al 40% possono
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
considerarsi sintomo di elevata dipendenza.
I valori dei Comuni dell’ODSA sono del tutto superiori sia con i
valori medi provinciali che con i valori medi regionali.
2.2.2 Dinamiche Demografiche
Le dinamiche della popolazione nei comuni dell’ODSA sono state
analizzate nel processo di variazione compreso tra gli anni 2001 e
2010 e successivamente confrontate con la variazione della
popolazione provinciale e regionale.
Come dimostra la tavola 9 la popolazione residente nei comuni
dell’ODSA nel decennio 2001 – 2010 ha diminuito la propria
consistenza numerica passando da 14.716 a 14.380, fatta
eccezione per le annualità 2003 (14.712) e 2007 (14.571).
Fenomeno del tutto inverso si è dimostrato nella Provincia di Lecce
e nella Regione Puglia. I due territori si caratterizzano per un
aumento costante positivo: la Provincia passa da 787.639 nel 2001
a 815.597 nel 2010, mentre la Regione Puglia passa da 4.019.500
nel 2001 a 815.597 nel 2010 (il grafico relativo alla Tav. 12
chiarifica i dati sopra elencati).
Tav. 9 – Indice di dipendenza nei comuni dell’ODSA, nella
Provincia di Lecce e nella Regione Puglia (2001 – 2010)
Area Indice di Dipendenza (%)
Anno 2001 Anno 2010
Comuni ODSA
56,1 62,3
Provincia Lecce
49,7 51,6
Regione Puglia
48,3 49,6
Indice di dipendenza nei comuni dell’ODSA, nella
Provincia di Lecce e nella Regione Puglia
150
100
50
62,3
56,1
51,6
49,6
49,7
48,3
Tav.10 – Andamento della popolazione dal 2001 al 2010 nei
comuni dell’ODSA
0
Comuni ODSA
Provincia Lecce
Indice di Dipendenza (%) Anno 2001
Regione Puglia
Indice di Dipendenza (%) Anno 2010
Anno
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
Residenti
14.716
14.703
14.712
14.704
14.627
14.564
14.571
14.483
14.451
14.380
Variazione
-0,09%
0,06%
-0,05%
-0,52%
-0,43%
0,05%
-0,60%
-0,22%
-0,49%
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
19
Tav. 11 – Andamento della popolazione dal 2001 al 2010 nella
provincia di Lecce
Tav. 12 – Andamento della popolazione dal 2001 al 2010 nella
Regione Puglia
Anno
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
Anno
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
Residenti
787.639
790.572
801.035
805.397
807.424
808.939
811.230
812.658
813.556
815.597
Variazione
0,40%
1,30%
0,50%
0,30%
0,20%
0,30%
0,20%
0,10%
0,30%
Residenti
4.019.500
4.023.957
4.040.990
4.068.167
4.071.518
4.069.869
4.076.546
4.079.702
4.084.035
4.091.259
Tav. 13 – Andamento della popolazione dal 2001 al 2010 nei
comuni dell’ODSA, nella provincia di Lecce e nella Regione
Puglia
Anno
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
20
Residenti ODSA
14.716
14.703
14.712
14.704
14.627
14.564
14.571
14.483
14.451
14.380
Residenti Provincia Lecce
787.639
790.572
801.035
805.397
807.424
808.939
811.230
812.658
813.556
815.597
Residenti Regione Puglia
4.019.500
4.023.957
4.040.990
4.068.167
4.071.518
4.069.869
4.076.546
4.079.702
4.084.035
4.091.259
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
Variazione
0,10%
0,40%
0,70%
0,10%
0,00%
0,20%
0,10%
0,10%
0,20%
Tav. 14 Popolazione residente, nati, morti e tassi di natalità e
mortalità nei comuni dell’ODSA (2001 – 2010)
Andamento della popolazione dal 2001 al 2010 nei comuni
dell’ODSA, nella provincia di Lecce e nella Regione Puglia
6.000.000
5.000.000
4.000.000
3.000.000
2.000.000
1.000.000
Anno
Residenti
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
14.716
14.703
14.712
14.704
14.627
14.564
14.571
14.483
14.451
14.380
Nati
Tasso di
Vivi
Natalità
124
127
125
93
113
110
88
79
114
8,43
8,64
8,50
6,34
7,74
7,55
6,06
5,46
7,91
Morti
139
145
133
151
139
156
161
156
155
Tasso di
Saldo
mortalità
Naturale
9,45
9,85
9,04
10,32
9,54
10,70
11,11
10,79
10,77
-15
-18
-8
-58
-26
-46
-73
-77
-41
Elaborazione su dati ISTAT
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
anno
Residenti ODSA
Residenti Provincia Lecce
Residenti Regione Puglia
Per un’analisi del contesto demografico, è possibile utilizzare i dati
reperibili sul sito ISTAT: http://www.demo.istat.it per gli ultimi dieci anni.
Gli anni presi in considerazione vanno dal 2001 al 2010. In questo
periodo i residenti nei Comuni dell’ODSA (Tabella 14) hanno subito
un decremento della popolazione, in particolare il numero dei nati tra
il 2001 e il 2010 si è ridotto, e il numero dei morti è aumentato, come
dimostra il saldo naturale che assume sempre valori negativi.
I dati in questione, se confrontati con quelli della Provincia di Lecce
(tav. 15) assumono valori in linea generale simili; diversi, invece,
risultano con quelli regionali (tav. 16). In particolare il confronto con il
territorio Regionale testimonia un saldo sempre positivo ma
decrescente.
Tav. 15 Popolazione residente, nati, morti e tassi di natalità e
mortalità nella Provincia di Lecce (2001 – 2010)
Anno
Residenti
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
787.639
790.572
801.035
805.397
807.424
808.939
811.230
812.658
813.556
815.597
Nati
Tasso di
Vivi
Natalità
7.437
7.420
7.575
7.141
7.027
7.123
7.093
6.797
6.878
9,42
9,32
9,43
8,86
8,69
8,79
8,74
8,36
8,44
Morti
6662
7306
6641
7204
7013
7354
7192
7262
7489
Tasso di
Saldo
mortalità
Naturale
8,42
9,12
8,24
8,92
8,66
9,06
8,84
8,92
9,18
775
114
934
-63
14
-231
-99
-465
-611
Elaborazione su dati ISTAT
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
21
Tav. 16 Popolazione residente, nati, morti e tassi di natalità e
mortalità nella Regione Puglia (2001 – 2010)
Anno
Residenti
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
4.019.500
4.023.957
4.040.990
4.068.167
4.071.518
4.069.869
4.076.546
4.079.702
4.084.035
4.091.259
Nati
Tasso
di
Vivi
Natalità
40.145
39.744
40.569
38.715
37.764
38.224
38.284
37.995
37.168
9,98
9,86
10,01
9,51
9,28
9,38
9,39
9,31
9,09
Morti
Tasso
31843
33615
31066
33232
32738
34588
34180
35442
34785
di
Saldo
mortalità
Naturale
7,913354939
8,318506109
7,636363011
8,162066335
8,043993554
8,484633805
8,378062908
8,678182239
8,502272772
8302
6129
9503
5483
5026
3636
4104
2553
2383
Elaborazione su dati ISTAT
Sotto il profilo dei movimenti migratori (Tavola 16), permane
in predominanza il fenomeno dell’emigrazione rispetto a quello
dell’immigrazione, acuito in particolar modo nell’anno 2010,
riportando un valore assoluto dei cancellati pari a 250 e con un
fenomeno dell’emigrazione viene accentuato dalla popolazione
universitaria, infatti numerosi sono gli studenti fuorisede che
mantengono la residenza nei rispetti comuni ma hanno dimora
presso le sedi universitarie e che ciclicamente tornano nei comuni
saldo migratorio pari a – 30. Inoltre bisogna sottolineare, che il
di residenza.
Tav. 17 Saldo Migratorio nei comuni dell’ODSA (2002 – 2010)
Anno
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
Iscritti
208
270
271
182
167
211
194
214
220
Cancellati
206
243
238
210
199
159
219
179
250
Saldo Migratorio
2
27
33
-28
-32
52
-25
35
-30
Elaborazione su dati ISTAT
22
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
Inoltre bisogna sottolineare che il dato sull’emigrazione è
accentuato dalla popolazione fuori sede, allontanatasi per motivi di
studio e di lavoro. A tal fine, risulta doveroso specificare le differenti
specie di popolazione, ovvero la popolazione residente (o legale) e
quella presente (o di fatto). Nello specifico, la popolazione
residente è data dal complesso degli individui aventi nel comune
dimora abituale; mentre la popolazione presente è costituita da
tutti i censiti presenti nel comune.
La tavola 18 riporta i dati delle suddette popolazioni nei comuni
dell’ODSA al 2001 esplicitando il valore percentuale dei fuori sede,
il quale risulta essere pari al 5,5%, valore del tutto maggiore
rispetto sia a quello provinciale (2,5%) che a quello regionale
(1,6%).
Tav. 18 Popolazione presente e residente nei comuni
dell’ODSA al 2001
Comune
Ortelle
Diso
Andrano
Totale
2.375
3.165
3.540
4.832
13.912
2.482
3.292
3.809
5.133
14.716
Numero
Fuori
Sede
107
127
269
301
804
% Fuori
Sede
4,3%
3,8%
7,0%
5,8%
5,5%
Fuori sede nei comuni dell'ODSA al 2001
107,00
301,00
127,00
269,00
Ortelle
Diso
Spongano
Andrano
Tav. 19 Popolazione presente e residente nei comuni
dell’ODSA, nella Provincia di Lecce e nella Regione Puglia al
2001
Comune
odsa
Provincia
Lecce
Regione
Popolazione
Popolazione
Numero
% Fuori
Presente
Residente
Fuori Sede
Sede
13.912
14.716
804
5,5%
768.069
787.639
19.570
2,5%
4.019.500
67.037
1,6%
3.952.463
Puglia
Elaborazione su dati ISTAT
Elaborazione su dati ISTAT
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
23
2.3 Analisi ECONOMICA E OCCUPAZIONALE
I dati relativi alla dimensione socioeconomica fanno riferimento
alle fonti ISTAT 2001 e riguardano l’area dei comuni dell’ODSA,
il territorio provinciale e regionale. Nello specifico si riportano i
dati relativi al numero di occupati suddivisi per sesso, al numero
della popolazione occupata per settori economici (agricoltura,
industria, altre attività), i tassi di partecipazione, occupazione e
disoccupazione.
La popolazione occupata ne comuni dell’ODSA è pari a 4.379, di
cui 2.718 maschi e 1.661 femmine, il comune con maggior numero
di occupati è Spongano (1.136), seguito da Andrano (1602), Diso
(911) e in fine dal comune di Ortelle (727).
Tav. 20 Numero degli occupati per sesso nei Comuni
dell’ODSA, nella Provincia di Lecce e nella Regione Puglia al
2001
Territorio
Comuni ODSA
Provincia Lecce
Regione Puglia
Maschi
2.718
143.883
791.358
Femmine
1.661
81.421
379.555
Totale
4.379
225.304
1170913
Numero degli occupati per sesso nei Comuni dell’ODSA,
nella Provincia di Lecce e nella Regione Puglia al 2001
Dettaglio occupati comuni ODSA
Regione Puglia
727
17%
1602
36%
911
21%
Ortelle
24
Diso
Spongano
1170913
143.883
81.421
225.304
Comuni ODSA
2.718
1.661
4.379
20%
40%
Maschi
Andrano
379.555
Provincia Lecce
0%
1136
26%
791.358
Femmine
60%
80%
100%
Totale
I dati relativi all’occupazione, alla popolazione in età lavorativa e
alla forza lavoro ci consento di effettuare delle analisi un po’ più
dettagliate, tali da specificare alcuni tra i principali tassi di rilevanza
socioeconomica:
-
Tasso di Partecipazione (o di attività): è inteso come
rapporto tra la forza lavoro e la popolazione in età lavorativa.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
-
Tasso di Occupazione: indica il rapporto esistente tra gli
occupati e la popolazione in età lavorativa.
-
Tesso di Disoccupazione: esprime il rapporto tra disoccupati
e la forza lavoro. viene utilizzato come una misura del benessere
dei lavoratori oltre che come indicatore della utilizzazione delle
risorse umane.
Come dimostra la tavola 21, i comuni dell’ODSA hanno un tasso
di disoccupazione inferiore a quello provinciale e regionale, pari
a 14,40% dovuto anche ad un alto tasso di occupazione pari a
46,07%, i dati se confrontati con quelli provinciali e regionali si
discostano in maniera significativa, mentre provincia di Lecce e
regione Puglia hanno valori sostanzialmente uguali.
Tav. 21 Tasso di partecipazione, occupazione, disoccupazione
nei comuni dell’ODSA, nella Provincia di Lecce e nella
Regione Puglia al 2001
Territorio
Tasso di Partecipazione
Comuni ODSA
41,0%
Provincia Lecce
54%
Regione Puglia
54%
Tasso di Occupazione
46,07%
33,8%
34,9%
Tasso di disoccupazione
14,40%
21,3%
20%
Elaborazione su dati ISTAT
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
25
Popolazione occupa per Settori Economici
Tasso di partecipazione, occupazione, disoccupazione nei
comuni dell’ODSA, nella Provincia di Lecce e nella Regione
Puglia al 2001
Tasso di
disoccupazione
300000
250000
20%
21,30%
14,40%
200000
34,90%
33,80%
Tasso di Occupazione
Tasso di
Partecipazione
150000
Comuni ODSA
Provincia Lecce
26
Altre Attività
Industria
0
Comuni
Provincia
ODSA
Regione
Lecce
Puglia
Regione Puglia
Agricoltura
Tra “altre attività” rientra, anche, parte del sistema turistico, tuttavia
sembra utile enunciare il numero e la tipologia delle strutture
ricettive presenti nei comuni dell’ambito di riferimento: 36 strutture
ricettive, con all’incirca 300 posti letto, suddivise in 3 hotel, 6 affitta
camere, 6 agriturismi, 18 B&B e 2 campeggi.
Tav. 22 Popolazione occupa per Settori Economici
Agricoltura Industria
317
1.197
20.576
22.018
53.818
60.758
Altre Attività
50000
54%
54%
Il settore economico con maggior numero di addetti è quello
attinente al terziario (altre attività) – 2.865, seguito da quello
industriale – 1.197 e in fine da quello agricolo – 317. Valori diversi
ma uguali per classificazione economica si riscontrano nel territorio
provinciale e regionale.
Territorio
Comuni ODSA
Provincia Lecce
Regione Puglia
Industria
100000
46,07%
41,00%
Agricoltura
Altre Attività
2.865
138.891
264.979
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
Tav. 23 Strutture Ricettive presenti nei comuni dell’ODSA
Comune
Ortelle
Diso
Spongano
Andrano
Totale
Hotel Affitta camere
0
2
1
1
1
1
1
3
3
7
Agriturismo
4
0
1
1
6
B&B Campeggio
8
1
3
1
1
0
6
0
17
2
I dati relativi alle classi di reddito 2009 dimostrano che i quattro comuni
non si differenziano di malto. In linea generale la classe con percentuale
maggiore di dichiaranti è quella intorno ai 10.000 – 15.000, seguita,
sempre, dalla classe di reddito compresa tra i 15.000 – 20.000.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
27
Tav. 24 Classi di reddito nei comuni dell’ODSA al 2009
Comune
ORTELLE
DISO
28
Classe di
Reddito
fino a 1.000
1.000 - 2.000
2.000 3.000
3.000 - 4.000
4.000 - 5.000
5.000 - 6.000
6.000 7.500
7.500 -10.000
10.000/15.000
15.000/20.000
20.000/26.000
26.000/33.500
33.500/40.000
40.000/50.000
50.000/60.000
60.000/70.000
70.000/100.000
oltre 100.000
fino a 1.000
1.000 /2.000
2.000 / 3.000
3.000 / 4.000
4.000 / 5.000
5.000 / 6.000
6.000 / 7.500
7.500 /10.000
10.000/15.000
15.000 /20.000
20.000/26.000
26.000 /33.500
33.500/40.000
40.000/50.000
50.000 /60.000
60.000 /70.000
70.000/100.000
oltre 100.000
Numero
Dichiaranti
14
*
10
10
10
9
18
123
242
221
139
115
41
17
6
*
12
%Dichiaranti
20
32
24
11
*
8
15
187
370
288
206
162
83
22
7
5
6
1,40%
2,20%
1,70%
0,80%
1,40%
1,00%
1,00%
1,00%
0,90%
1,80%
12,40%
24,30%
22,20%
14,00%
11,60%
4,10%
1,70%
0,60%
1,20%
0,60%
1,00%
12,90%
25,50%
19,80%
14,20%
11,20%
5,70%
1,50%
0,50%
0,30%
0,40%
Importo
Complessivo
7.876
*
24.233
34.325
43.934
49.209
119.003
1.081.175
2.954.297
3.683.711
3.127.838
3.312.958
1.467.618
705.271
310.662
*
1.088.500
9.479
48.805
60.066
35.096
*
44.127
99.155
1.630.115
4.523.421
4.813.284
4.620.244
4.673.222
2.966.308
943.366
380.239
308.939
463.894
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
Fino 1.000
1.000/2.000
2.000 /3.000
3.000 / 4.000
4.000 / 5.000
5.000 / 6.000
6.000 / 7.500
SPONGANO 7.500 /10.000
10.000/15.000
15.000 /20.000
20.000 /26.000
26.000 /33.500
33.500 /40.000
40.000 /50.000
50.000 /60.000
60.000 /70.000
70.000/100.000
oltre
100.000
fino a 1.000
1.000 /2.000
2.000 /3.000
3.000 /4.000
4.000 / 5.000
5.000 /6.000
6.000 /7.500
7.500 / 10.000
ANDRANO
10.000 /15.000
15.000 /20.000
20.000 /26.000
26.000 /33.500
33.500 /40.000
40.000 /50.000
50.000 /60.000
60.000 /70.000
70.000/100.000
oltre 100.000
23
15
13
8
4
12
19
223
338
312
213
213
58
25
12
9
5
1,50%
1,00%
0,90%
0,50%
0,30%
0,80%
1,30%
14,80%
22,50%
20,80%
14,20%
14,20%
3,90%
1,70%
0,80%
0,60%
0,30%
10.575
22.618
33.725
25.824
18.221
63.337
126.526
1.924.620
4.137.743
5.255.731
4.780.820
6.145.983
2.053.189
1.084.631
607.790
569.012
406.165
19
24
15
17
13
20
33
299
466
423
392
279
86
28
9
5
17
4
0,90%
1,10%
0,70%
0,80%
0,60%
0,90%
1,50%
13,90%
21,70%
19,70%
18,20%
13,00%
4,00%
1,30%
0,40%
0,20%
0,80%
0,20%
9.708
33.681
36.191
54.862
52.695
107.544
216.902
2.603.514
5.711.700
7.212.942
8.875.555
8.016.726
3.071.145
1.196.737
441.915
328.878
1.359.026
569.713
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
29
La tavola 25, redditi IRPEF 2009, mostra che i dichiaranti nei
comuni dell’ODSA sono 6.097 rispetto ad una popolazione
pari a 15.451, pertanto il dato mostra che solo il 42,20% della
popolazione assolve al dovere di dichiarare i propri redditi
percepiti. Inoltre la tavola chiarifica anche il reddito medio, che
nel caso dei comuni dell’ODSA è uguale a 18.368. Rispetto ai dati
provinciali e regionali non c’è una notevole differenza né come
reddito medio né come percentuale dei dichiaranti.
Tav. 25 Redditi IRPEF nei comuni dell’ODSA, nella Provincia di Lecce e nella Regione Puglia
(2009)
Nome
Comuni
ODSA
Provincia di
Lecce
Puglia
Dichiaranti
Popolazione
%pop
Importo
Complessivo
6.097
15.451
42,20%
112.149.394
18.368
321.364
813.556
39,50%
6.165.111.726
19.184
1.677.681
4.084.035
41,10%
33.082.370.009
19.719
A.3) Analisi del patrimonio abitativo
Secondo i dati ISTA dell’ultimo censimento della popolazione e
delle abitazioni 2001, nei comuni dell’ODSA ci sono 7.850 edifici
ad uso abitativo, di cui 4.499 sono situate in centro, 1.232 nelle
frazioni di Castiglione e Vignacastrisi, 1.516 tra la marina di
Marittima (Diso) e la marina di Andrano, 201 case sparse.
30
Reddito
Medio
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
Tav. 26 Numero degli edifici ad uso abitativo nei comuni dell’ODSA
Diso
Spongano
Andrano
1.276
2.214
1.782
2.578
Numero degli edifici ad uso abitativo nei comuni
dell’ODSA
2.578
3000
2500
2.214
1.782
2000
1500
1.276
1000
Andrano
Spongano
Diso
500
0
N. Abitazioni
N. Abitazioni
Ortelle
Ortelle
Diso
Ortelle
Spongano
Andrano
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
31
Tav. 27 Distribuzione del patrimonio abitativo
Marina
Case
sparse
1.107
30
Comune
Centro
Frazione
Ortelle
563
683
Diso
Spongano
Andrano
TOTALE
696
1.674
1.566
549
409
63
4.499
1.232
1.516
201
108
Distribuzione del patrimonio abitativo nei comuni dell'ODSA
201
1.516
4.499
1.232
Centro
32
Frazione
Marina
Case sparse
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
Inoltre i dettagli ISTAT consentono un’analisi della distribuzione
della popolazione tra centro, frazioni, marine e case sparse: 3.365
persone abitano in centro, 1.662 nelle frazioni di Castiglione,
Marittima e Vigncastrisi, 42 famiglie risiedono nelle marine, e solo
130 in case sparse.
Il dato finale dimostra chiaramente come i comuni abbiano una
tipologia insediativa diffusa, con un alto grado di dispersione
abitativa.
Tav. 28 Dispersione insediativa
Comune
N. Famiglie
Centro
N. Famiglie
Frazione
N. Famiglie
Marina
N. Famiglie Case
sparse
Ortelle
395
500
Diso
470
775
14
5
Spongano
1.246
Andrano
1.254
387
28
53
TOTALE
3.365
1.662
42
130
72
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
33
2.4 Analisi Paesistico e Ambientale
Il territorio ODSA è interessato dalla presenza di siti a valenza
ambientale:
- l’area SIC Costa Otranto - Santa Maria di Leuca codice (IT
9150002);
- Un Important Bird Areas Codice IBA 147 denominata “Costa tra
Capo d’Otranto e Capo S. Maria di Leuca”;
- l’Oasi di Protezione faunistica Corfiadi.
Il Parco definito Otranto-Leuca e Bosco di Tricase si sviluppa lungo
questo grande SIC (Sito di Interesse Comunitario IT9150002) ed
ingloba o si connette ad altri 4 siti, di particolare rilevanza
conservazionistica, perimetrati in qualità di SIC ai sensi della
Direttiva “Habitat” 92/43 CEE:
Nel nostro caso la superficie del parco interessa i tre comuni di
Ortelle, Andrano e Diso e corrisponde a circa 226,69 ettari di area
protetta.
La maggior parte dell’Area Protetta è localizzata lungo il perimetro
costiero ed è caratterizzata da una varietà di ambienti quali boschi
di leccio, pinete, macchie con quercia spinosa ed altre sclerofille,
garighe, vecchi pascoli, rupi e falesie a picco sul mare.
Tra le marine di Marittima (frazione di Diso) e le marine di Andrano
si sviluppano circa 9 km di costa interamente rocciosa. Si lascia
a nord la tipica falesia caratterizzata dal liscione di faglia visibile
all’interno del porto di Castro, da cui parte una costa che degrada
più dolcemente dalle alte “pasturizze”, poste a ridosso dei
campi coltivati e degli uliveti, sino ad arrivare all’area demaniale
accessibile mediante discese pubbliche, che sono lunghe scalinate
che scendono dalla via litoranea sino al mare.
34
Da un punto di vista floristico-vegetazionale l’area costiera si può
suddividere in fasce parallele che presentano, procedendo dalla
linea di costa verso l’interno, aspetti paesaggistici e vegetazionali
diversi; queste aree si estendono parallelamente alle curve di
livello a valle e monte della strada.
La prima fascia, lungo la linea di costa, per un’ampiezza variabile
(20-50 m), corrispondente all’area di demanio, è caratterizzata
da un litorale roccioso di calcare compatto (Calcari di Castro) con
scarsa copertura vegetale. Nelle fratture e nelle tasche di roccia
che accolgono i depositi di sedimento, sono presenti specie alofile
quali: Limonio virgato (Limonium virgatum), Salicornia fruticosa
(Arthrocnemum fruticosum), Finocchio marino Critmum maritimum,
Cappero (Capparis spinosa). La linea delle falesie rocciose è
occupata, invece, da una flora rupicola ricca di specie vegetali di
grande rilevanza scientifica alcune delle quali esclusive del Salento
come: Fiordaliso di Leuca (Centaurea leucadea), Fiordaliso nobile
(Centaurea nobilis), Fiordaliso salentino (Centaurea japigica),
Garofanino salentino (Dianthus japigicus), Veccia di Giacomini
(Vicia giacominiana); specie ad areale mediterraneo orientale
aventi in quest’area l’estrema propaggine occidentale della loro
distribuzione sono invece: Alisso di Leuca (Aurinia leucadea),
Campanula pugliese (Campanula versicolor), Efedra orientale
Ephedra campylopoda, Cardo pallottola (Echinops spinosissimus),
Ombelico di venere verdastro (Umbilicus cloranthus).
Oltre la linea delle falesie, in corrispondenza delle quote più alte, si
trova una vasta area pianeggiante in cui sono presenti formazioni
diverse di pseudosteppa e di gariga. Di particolare rilievo sono i
prati con Barboncino mediterraneo (Cymbopogon hirtus) rientranti
nella classe fitosociologica Thero-Brachypodietea, habitat
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
prioritario della Direttiva Habitat 92/43 CEE.
Nella maggior parte dei casi queste aree brulle coincidono con i
vecchi pascoli salentini.
Tale IBA interessa il tratto di costa marina alta e rocciosa tra
Otranto e Santa Maria di Leuca. E’ il tratto di costa maggiormente
utilizzato dai rapaci migratori che include anche alcune zone
agricole di particolare interesse per la sosta e il foraggiamento.
Andando da nord verso sud, nell’entroterra l’IBA è delimitata dalla
strada che da Otranto porta a Uggiano la Chiesa, a Vignacastrisi
passando per Cerfignano e Vitigliano. Da qui il confine corre sulla
strada costiera n° 173 fino a Marina di Andrano, da dove piega
verso Ovest fino ad Andrano.
Da qui l’area è delimitata dalla strada che da Andrano va a
Tiggiano passando per Tricase. A questo punto il confine torna
sulla strada costiera n° 173 fino a Santa Maria di Leuca. I centri
abitati del territorio ODSA che si trovano lungo il perimetro nell’
entroterra sono tutti esclusi dall’IBA.
All’interno del territorio ODSA è presente un’area di elevato valore
paesaggistico già definita nel Piano Faunistico venatorio della
Provincia di Lecce: Oasi di Protezione Corfiadi. Si tratta di una
Area Protetta estesa per circa 337 ettari e ricadente
prevalentemente nei comuni di Andrano, Spongano e Diso
estendendosi al’interno del territorio di Tricase.
L’intero territorio è interessato prevalentemente da strade
comunali vicinali dette “vie vecchie” che collegano, in maniera
diretta, i centri abitati, asfaltati solo recentemente e in parte
sterrati, per collegare le aree più interne dell’agro. Tutti questi
percorsi sono delimitati dai caratteristici muretti a secco sui quali si
aprono gli accessi ai campi. Numerosi sono i siti votivi posti in
snodi della viabilità rurale identificati dal nome preso dalle
immagini sacre poste all’interno delle cappelle. Le strade urbane
sono costituite da brevi tratti e realizzano la nuova viabilità.
L’intricato reticolo delle stradine di campagna offre la possibilità di
apprezzare e attraversare il cuore del paesaggio rurale di
questi piccoli comuni un tempo completamente assorbiti dalle
attività agricole e pastorali. Di particolare rilievo è notare come
questi campi siano ancor oggi fortemente utilizzati per produrre le
specie orticole che poi finiscono sulle tavole. Si tratta di un’attività
agricola minore ma che interessa strati di società rilevanti. Il
passaggio dal centro urbano alla campagna sfuma le attitudini e le
pratiche di vita di questa popolazione che trae da questo connubio
urbano-rurale il motivo della qualità della vita fatta di gesti ancora
lenti, di sapori genuini e di ambienti naturali ancora fortemente
legati ad una tradizione che oggi molto più di ieri è esaltata e
ricercata.
Il sistema arcaico delle pajare ed il labirintico ricamo dei muretti a
secco, accompagna un incessante susseguirsi di tessere in un
mosaico ambientale ben conservato, lontano dagli elementi di
degrado e frammentazione che si manifestano sovente nelle
immediate vicinanze dei centri urbani.
Gli oliveti secolari, la macchia con le sue essenze arboree ed
arbustive, relegata lungo i confini poderali e nelle aree con isole di
roccia affiorante, costituiscono oggi nuclei e corridoi ecologici che
permettono il rifugio a specie faunistiche e floristiche selvatiche.
Nuclei e filari di leccio (Quercus ilex) interrompono le aree
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
35
olivetate; a questa specie, dominante tra le essenze arboree
spontanee, si associano, altre querce come la comune quercia
spinosa (Quercus calliprinos) o la più sporadica quercia virgiliana
(Quercus virgiliana). Proprio un esemplare di leccio, isolato e
plurisecolare, si presenta nel centro abitato di Andrano.
Altre specie arboree ed arbustive, cresciute e rifugiatosi nei muretti
a secco, segnano il confine tra le “cisure” ma anche tra il secolare
lavoro dei contadini e la resistenza degli ambienti naturali all’
avanzare dell’agricoltura.
Particolare valore naturalistico e conservazionistico assumono i
molti esemplari di pero mandorlino (Pyrus amigdaliformis), quercia
spinosa (Quercus calliprinos), prugnolo (Prunus spinosa),
biancospino (Crataegus monogyna), intrappolati e protetti dall’
immensa pietraia dei muretti. Il paesaggio muta poi nettamente
quando si incontrano le radure assolate della gariga e dei vecchi
pascoli; si tratta anche qui di piccole superfici relitte ma sufficienti
ad elevare il grado di biodiversità dell’area e la suggestione del
percorso. In molte località prossimali alla falesia che degrada dai
100 e poco più metri s.l.m. verso il mare, si possono apprezzare in
tutta la loro bellezza i terreni, in abbandono colturale, disseminati
da pajare, furneddhri e caseddhre.
In questi luoghi è sovente trovare popolamenti di santoreggia
pugliese (Satureja cuneifolia) ed euforbia (Euphorbia spinosa); la
primavera e l’autunno regalano abbondanti fioriture di specie
aromatiche che attraggono un’ incredibile diversità di insetti
pronubi tra i quali domina apis mellifica in cerca di nettari e pollini
in ambienti di rilevante interesse apistico, liberi da veleni ed
antiparassitari. Inoltre si possono apprezzare anche piccole
radure substeppiche a barboncino mediterraneo (Cymbopogon
36
hirtus) rientranti nella classe fitosociologica Thero-Brachypodietea
(habitat prioritario della direttiva 92/43 della Comunità Europea).
Si tratta di prati aridi, spesso incendiati, con le tipiche graminacee
annuali o bienni (Stipa capensis, Andropogon distachyus, Aegilops
sp. pl. ecc.. alle quali si accompagnano appariscenti specie
bulbose o rizomatose (Urginea maritima, Asphodelus microcarpus,
Iris pseudopumila ) oltre ad un nutrito elenco di orchidee dei generi
Serapias, Ophris, Orchis, Spiranthes, Anacamptis ecc…
Quanto alla fauna, limitandosi a segnalare le presenze di vertebrati
che abitano gli ambienti della rete dei sentieri, sono da mettere
in rilevo le possibilità di facile osservazione di rapaci e rettili nella
stagione primaverile.
Altre specie presenti in particolare tra gli invertebrati si riscontrano
specie comuni di insetti tra cui ricordiamo l’insetto stecco
(Bacillus rossii) che risulta particolarmente abile a confondersi
nel fitto intreccio di chiaro-scuro del sottobosco. Fra i Rettili sono
da annoverare la lucertola comune (Podarcis sicula), la tarantola
mauritanica (Tarentola mauritanica) e sporadici esemplari di biacco
(Coluber viridiflavus), colubro leopardiano (Elaphe situla) e
cervone (Elaphe quatuorlineata). Sono presenti, inoltre, numerose
specie di anfibi, importanti indicatori biologici della qualità dell’
ambiente. Il territorio costituisce un importante area rifugio per
numerose specie di Uccelli, tra i quali possiamo citare alcune
specie di passeriformi, che sono da considerare comuni e
stanziali, quali: capinera (Silvia atricapilla), verdone (Chloris
chloris), verzellino (Serinus serinus), cardellino (Carduelis
carduelis), passero comune (Passer domesticus ssp. Italiae), ed
inoltre la gazza (Pica pica). Tra gli uccelli di passo e svernanti, si
segnalano merli (Turdus merula), pettirossi (Erithacus rubecula),
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fringuelli (Fringilla coelebs), tordi (Turdus thifolomenus) e
l’usignolo di fiume (Cettia Cettia). Tra i Mammiferi sono presenti
la volpe (Vulpes vulpes) il riccio (Erinaceus europaeus) ed il tasso
(Meles meles).
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37
I
38
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Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
39
3
LE PROSPETTIVE PROGRAMMATICHE:
IDEA-GUIDA E AMBITI STRATEGICI
3.1 Quadro di riferimento e immagini del
sistema territoriale
Il sistema territoriale di riferimento è costituito da una rete
insediativa di piccoli nuclei urbani vicini e spesso attigui, connessi
da numerose arterie stradali locali. Esistono sette identità
geografiche distinte (paesi) e due località estive fortemente
attrattive (marine), in un territorio che conta in totale 294,3 Kmq.
L’ambito ospita quasi 15.000 residenti per una media di poco più
che 2000 persone per nucleo abitato.
Questa geografia è attraversata da pratiche quotidiane sovra
comunali legate al lavoro, al commercio, agli scambi sociali che
connettono in maniera significativa i nuclei in questione, tanto da
poterne rendere una immagine unica. I tratti distintivi di natura
ambientale-ecologica, agricolo-paesaggistica, architettonicocostruttiva, confermano, con alcune distinzioni, l’appartenenza ad
un contesto insediativo unitario, ad un’unica cultura antropica degli
spazi vitali pubblici e privati, ad un’unica piattaforma socioeconomica delle trasformazioni materiali e immateriali
contemporanee.
La prima immagine che descrive il territorio è quella di una
piattaforma rurale insediata in modo fortemente diffuso,
nell’immediato entroterra che poggia sulla base strutturale delle
serre salentine, recentemente descritte dal PPTR regionale. Le
leggere orografie salentine trovano termine in questa parte di
costa, dentro una falesia alta e rocciosa, paesaggisticamente
pregiata, grazie alla presenza di numerose grotte emerse e
sommerse e di torri costiere. Le serre sono un’ immensa
campagna prevalentemente olivetata e fortemente
parcellizzata, ancora sottoposta a pratiche sporadiche legate
all’agricoltura di autoconsumo. La campagna è un grande giardino,
connotato dall’assidua presenza di muri a secco per recinzioni di
proprietà, strade vicinali a volte ancora sterrate, manufatti in pietra
architettonicamente rilevanti. Questo giardino è certamente
frammisto, per la diffusione storica dei centri urbani, eredi di borghi
medievali di origine rurale, e per la dispersione delle forme
moderne dell’urbanizzato, che pervade lungo le direttrici principali,
costruendo, con non poche criticità, un unico sistema insediato.
Diverse e facilmente rintracciabili sono quelle che il PTCP
definisce “le strade dei centri”. Assi viari densamente frequentati
che tagliano, come una sezione longitudinale, le diverse tipologie
urbane (centro premoderno, periferia compatta, periurbano
disperso).
A solo titolo di esempio, quasi per un immaginario fotografico
concreto, basta guardare la S.P. 81, che unisce i nuclei di Ortelle,
Diso, Marittima (in maniera marginale) e Andrano, lungo 7 km
quasi totalmente caratterizzati da presenze urbane di diversa
natura; l’asse Spongano, Diso, Vignacastrisi , Castro (S.P. 83 e
S.P. 311), presenta stesse identiche caratteristiche.
40
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
41
La seconda immagine è quella di una rete policentrica molto
fitta, strutturata su centri mediamente piccoli e tendenzialmente
a-gerarchici tra loro, sia dal punto insediativo che infrastrutturale.
I sette paesi e le due marine costituiscono, per attiguità
geografica, una rete unica, densa di relazioni basate su funzioni
similari e interscambiabili. Questa rete è fortemente interconnessa
internamente e per pratiche sociali legate alle esigenze immediate
dei cittadini: il commercio minuto, i legami familiari estesi, le
relazioni amicali, i gruppi informali dovuti a comuni attitudini
sportive o ludiche.
All’interno di questo tessuto relazionale policentrico non sono
insediate infrastrutture puntuali e centri servizi o funzioni
pubbliche di scala sovra locale. Non si contano presenze
significative di centri scolastici (scuole superiori), centri sanitari
(ospedali) , centri della cultura (teatri, cinema) in grado di fornire
dinamiche gerarchiche di attrazione interna tra un centro e l’altro
e ancora meno esterne. La stessa geografia dei sistemi locali del
lavoro indica una netta dipendenza in uscita della popolazione
verso centri vicini (Maglie, Tricase e la stessa Lecce su tutti, in
misura minore Poggiardo, Scorrano e Casarano).
Il territorio dei quattro comuni in questione è dunque fortemente
connesso, sia internamente dalla vicinanza stessa e dalle pratiche
sociali comuni, sia esternamente, per la dipendenza da altri centri
della Provincia , in base alle pratiche occupazionali o di
soddisfacimento dei bisogni primari.
Il territorio è abitato in maniera distinta dalle diverse generazioni
presenti. Quelle degli anziani e dei bambini sono le uniche a vivere
l’intero arco della giornata entro il proprio paese di appartenenza.
Si prospettano così scenari presenti di criticità dense, legate sia
42
alla mobilità interna ed esterna, sia ai fattori sociali di vivibilità e
attrattività dei centri stessi.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
43
La terza immagine è quella di un territorio connotato da una
dinamica dolce e minuta di strutturazione a fini turistico-ricettivi.
Una dinamica dolce fatta di strutture e infrastrutture diffuse. Il
territorio di riferimento è permeato negli ultimi anni da una nuova
ulteriore “popolazione” di abitanti che si fonda e che non si
sostituisce a quella storica e strutturale.
Per evidenze geografico-paesistiche e storico-contestuali l’aspetto
turistico risulta centrale in ogni lettura del territorio e in ogni
immagine di trasformazione possibile. Per evidenze geografico
paesaggistiche intendiamo: la vicinanza del mare, il pregio della
costa, la presenza di una delle più importanti strade panoramiche
italiane, la litoranea Otranto – Santa Maria di Leuca, ma anche la
bellezza complessiva dei paesaggi antropizzati agricoli, la continua
ascesa delle culture eno-gastronomiche legate a fatti locali (sagre,
fiere, feste).
Per evidenze storico-contestuali intendiamo: il forte potere
evocativo e attrattivo del brand Salento, ma anche il contesto
maggiormente sobrio e dolce delle presenze turistiche.
E’ evidente la visione di un territorio a vocazione turistica
sostenibile, cosi come si riscontra nel Piano Strategico di Area
Vasta Salento 2020, emergente per le piccole strutture ricettive
diffuse e per un sistema di servizi locali minuti, anche se spesso
ancora insoddisfacenti. Non esistono grandi attrattori turistici, così
come non esistono grandi strutture di ricezione. Esiste,invece, in
fase di leggero ma continuo sviluppo, un sistema di piccole
attrazioni locali differenziate e complementari e un sistema di
piccola rete di ricezione turistica, generata per le esperienze a
conduzione semi-imprenditoriale. Immaginare progressivamente
un unico sistema di centri-marine di ricezione significa
44
alleggerire la pressione antropica sulla costa, costruire circuiti di
relazioni dense che valorizzino e sostengano i centri urbani
esistenti, anche nelle fasi meno turistiche dell’anno.
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La quarta immagine prende corpo dall’attenta analisi di uno dei
più antichi punti di debolezza del territorio di riferimento,
l’emigrazione forzata della popolazione giovanile. E’ la
rappresentazione di un contesto umano e socio-economico con
una forte ciclicità estate-inverno delle dinamiche vitali. Prima
ancora che l’aspetto turistico in senso stretto, il territorio di
riferimento viene sconvolto nei suoi aspetti quantitativi e qualitativi
dalla ciclica presenza di una popolazione particolare: quella
costituita prevalentemente da emigranti temporanei (studenti
fuori-sede, lavoratori stagionali) che rientrano in particolari stagioni
dell’anno, e da quelli che si potrebbero definire emigranti semidefinitivi (lavoratori fuori sede), che conservano diverse relazioni
molto interessanti con i paesi di origine.
E’ fuori dubbio che l’emigrazione sia ancora uno dei punti di
debolezza di questo territorio, soprattutto perché colpisce sempre
più una ben precisa fascia di popolazione molto ricca di energie e
stimoli, secondo il classico fenomeno della “fuga di cervelli”.
Questo tipo di immigrazione ha, tuttavia, dei connotati ben distinti
da quelli delle stagioni migratorie del Novecento. Stiamo parlando
di una fascia di popolazione che conserva sempre più spesso,
anche grazie all’ammodernamento dei mezzi di trasporto e di
comunicazione, legami intensi con i paesi di origine.
La prima e la più evidente relazione fitta è quella del rientro fisico
anche per lunghi periodi nelle stagioni meno lavorative:
principalmente in estate e in altri precisi momenti dell’anno. Con
uno sforzo immaginifico si può pensare a questa popolazione
come una seconda tipologia di abitanti che vive questi luoghi: una
popolazione ciclica, che si addiziona a quella stabile, stanziale
nel territorio di riferimento. La presenza, ancora poco indagata, di
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questa popolazione, ci sembra essere, ormai, più di una semplice
evoluzione temporanea di scelte di vita individuali, ma quasi una
condizione strutturata di diverse categorie umane, che abitano in
una sorta di territorio a scavalco tra la terra di origine e quella di
secondo approdo. Parliamo di studenti universitari che hanno la
possibilità di rientrare diverse volte l’anno, ma anche di lavoratori
stagionali nei mesi invernali, di lavoratori precari della funzione
pubblica, di professionisti affermati nelle città del centro-nord Italia
che intessono rapporti lavorativi a distanza.
La loro capacità strategica, seppur spontanea, di connettere i due
territori che abitano in maniera diversa e di costruire tra essi
relazioni stabili e proficue, ci sembra un tratto distinguente di
questo territorio, ma anche un aspetto imprescindibile da
valorizzare. Le stesse dinamiche in corso mostrano strade
spontanee in questa direzione. Aumentano gli studi e le ricerche
territoriali di poli universitari extraregionali per la presenza di
docenti originari di questi luoghi , aumentano gli investimenti di
ritorno, spesso in campo turistico, di imprenditori del centro-nord
Italia in qualche modo relazionati con il territorio. E ancora, molto
più semplicemente, è a tutti evidente come questa che qui
chiamiamo popolazione ciclica sia stata per molto tempo un vettore
essenziale del marketing territoriale e turistico del Salento in
genere e di questi luoghi in particolare.
Questa dinamica, insieme alle dinamiche turistiche in senso
stretto, rende il nostro territorio con ogni evidenza abitato e
vissuto in maniera ben distinta per diverse stagioni dell’anno, tanto
da poter parlare esplicitamente di un territorio dalla vita ciclica.
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La ciclicità delle stagioni connota non solo il peso quantitativo delle
presenze reali sul territorio, (che si misura e si traduce in carichi
diversi per le infrastrutture della mobilità o dei servizi primari)
ma anche il grado qualitativo della vitalità e della intensità delle
pratiche che pervadono i centri. Tali modalità cicliche di vita del
territorio sono senza dubbio ormai un dato di fatto noto a tutte le
regie pubbliche, che qui proviamo a descrivere in maniera
neutra, evitando giudizi di valore. Proviamo, invece, a prendere
questo aspetto come sfondo implicito progettuale e a trasformarlo
in cruciale setting della rigenerazione territoriale, nonché in punto
di forza della vision strategica futura.
L’evidente presenza stessa di diverse popolazioni durante il corso
dell’anno, normale dinamica di evoluzione di molti postcontemporanei, in questo territorio ha delle precise configurazioni
molto caratterizzanti. Riassumendo, possiamo identificare almeno
tre diverse popolazioni che abitano in maniera differente ma,
ovviamente integrata, il territorio.
La prima popolazione è la popolazione “stabile” costituita da i
residenti fissi, dagli abitanti intesi in maniera convenzionale, dai
cittadini che trascorrono la maggior parte dell’anno e del giorno
entro i confini locali. All’interno di questa popolazione è poi
doveroso distinguere ulteriormente anche tra popolazione stabile
diurna e notturna. Con ciò si intende la distinzione tra la
popolazione che resta nei paesi di riferimento anche per le
pratiche quotidiane di natura prevalentemente occupazionale,
consumistica o di soddisfacimento bisogni essenziali, e quella
che invece si sposta in centri attigui della provincia in maniera
fortemente pendolare. E’ evidente che la popolazione stabile
diurna tende a coincidere con la popolazione anziana e infantile, o
al limite, con limitati adulti che lavorano in loco.
La seconda popolazione è invece una popolazione “ciclica”, frutto,
come esplicitato prima, di diverse dinamiche legate al perdurare di
forme importanti ma innovative di emigrazione, oltre che alle
dinamiche turistiche più strutturate. Riteniamo più utile inserire
entro questa categoria quella fascia di turisti che tornano
spesso, che acquistano casa, che sono legati da legami deboli di
parentela.
In ultimo, dobbiamo considerare una terza fascia di popolazione,
quella turistica in senso stretto. Una popolazione “occasionale”,
che passa dal territorio una volta o pochissime volte, e che pure è
parte integrante di esso in quanto ne trasforma le sembianze
ciclicamente e ne è per molti versi (non solo quello economico)
motore dello sviluppo.
La sfida delle forme stesse rigenerative che questo territorio deve
saper cogliere è quella di saper scientemente elaborare politiche
pubbliche attuabili con i medesimi strumenti, e tuttavia in grado di
rispondere ai due distinti momenti ciclici della vita sociale e alle
esigenze delle diverse popolazioni.
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3.2 Idea guida e strategie di intervento
L’idea-guida per le politiche e per le azioni di rigenerazione
territoriale de “I Paesi della vita ciclica” è quella di valorizzare il
territorio perchè sia in grado di essere coerente (efficiente e
funzionale) per la popolazione “stabile” e attrattivo e accogliente
per la popolazione “ciclica”. Un tessuto ambientale e insediativo
che si connoti per le diverse e integrate risposte infrastrutturali,
funzionali e gestionali da dare ai diversi cicli delle annualità,
mettendo a valore il patrimonio materiale e immateriale già
fortemente conscio della doppia identità che sa offrire.
Il meccanismo di snodo concettuale dell’approccio rigenerativo
che proponiamo è quello di tradurre un punto di debolezza in un
punto di forza, imparando da una dinamica già in corso. La grande
energia dura dell’emigrazione della fascia più giovane e forte della
popolazione, la grande fuga (dei cervelli), è di per se nota
negativa, ma ormai strutturale del territorio. L’occasione di
intravederne il volto rovesciato positivo sta nel fatto che questa
forza centrifuga non è più quella degli scorsi decenni, fuga netta e
irreversibile. Si incontrano sempre più casi di cittadini “fuggiti” che
riallacciano in maniera essenziale e significativa i contatti con il
territorio, incidendo su dinamiche strutturali di carattere
culturale ed economico. E’ possibile guardare in maniera
disincantata a questa dinamica e capitalizzare le esperienze di
questa seconda popolazione. Saper tradurre questa presenza
amica in modalità e in attrattiva a fini turistico culturali,
sperimentare modelli di sviluppo concilianti, farne il vettore
principale di un legame diretto ad altri contesti territoriali italiani ed
europei.
Saper costruire le strutture materiali e immateriali in grado di
ospitare questo doppio popolo integrato.
E investire sul sistema ricettivo di un turismo dolce, amico e
consapevole, che tragga senso e valore proprio dallo scambio. La
propensione implicita ad un turismo dolce e sostenibile, più volte
evocato nelle visioni a scala vasta (cfr. Piano Strategico di Area
Vasta Salento 2020) e in alcune politiche locali di sviluppo (cfr.
Interreg Pernatur), rischia di restare un buon proposito se non
connesso direttamente a politiche efficaci e a dinamiche in corso.
Il senso strategico di questa operazione è nel proporre la
popolazione ciclica come vettore turistico in grado di stabilire
rapporti duraturi benchè ciclici con il territorio d’origine, dunque in
grado di dare corpo a forme più amicali di turismo, di conciliare i
meccanismi irrinunciabili di sviluppo economico-occupazionale del
settore con le dovute accortezze alla valorizzazione del patrimonio
culturale materiale e immateriale.
Nella realtà delle cose, invece, sempre più spesso le politiche e gli
interventi di trasformazione del substrato ricettivo a fine turistico
rischiano di essere in contraddizione con le esigenze della
popolazione locale.
E’ essenziale che nelle iniziative di RIGENERAZIONE URBANA, si
tenga presente sempre questo doppio valore di riferimento, legato
al doppio profilo di popolazione che va costruendosi in questi
anni. La rigenerazione urbana è un insieme di azioni e progetti
volti al recupero e alla riqualificazione di brani di città o territorio
particolarmente degradati o sotto infrastrutturati o bisognosi di
azioni per il contrasto all’esclusione sociale, tenuti insieme da una
visione di sviluppo condivisa e contestualizzata, chiamata idea-
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guida.
Nel nostro contesto territoriale le forme della rigenerazione
territoriale sono senza dubbio quelle di un sostanziale
meccanismo di recupero di brani di territorio dismessi e/o in via
di abbandono, sia di origine storica che moderna, di creazione
di nuove infrastrutture tecnologiche, di connessione materiali
e immateriali, di innovazione dei meccanismi formali delle
politiche per il contrasto all’esclusione sociale e di un sistema
capillare di iniziative a sostegno delle piccole realtà economiche
presenti. Questo insieme di interventi che andremo in seguito
a definire, deve essere integrato e costruito attorno all’idea di
sviluppo condivisa: fare di questo territorio un’entità, efficiente e
funzionale per la popolazione stabile, attrattiva e accogliente per
la popolazione ciclica, soprattutto in grado di integrare le diverse
aspettative ed esigenze, ponendosi come piattaforma materiale di
un incontro conciliante.
La sensibilità del progetto di rigenerazione urbana deve essere
quella di reinventare una coabitazione felice e fertile per le
diverse esigenze funzionali ed un equilibrio per fornire spazi e
funzioni a misura di entrambe le popolazioni che vi abiteranno. Le
strategie progettuali complessive di rigenerazione e tutte le azioni
puntuali di progettazione circoscritta dovranno essere in grado di
contenere le funzioni consone alla cittadinanza strutturata e
quelle più particolari ed estroverse alla cittadinanza ciclica.
L’adozione di quest’ottica ciclica degli spazi, si può tradurre in linee
guida progettuali articolate.
In questo paragrafo proviamo a fare un breve excursus con
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l’intenzione di definire meglio per chi legge le modalità di
attuazione dell’ idea-guida di rigenerazione urbana; di seguito
riproporremo gli argomenti con maggiore focalizzazione, scomposti
nelle loro indicazioni applicative.
1
Ripensare i centri antichi come luoghi adatti
prioritariamente alle pratiche sociali consuete della
popolazione stabile, in particolar modo degli anziani, e come nuclei
vitali e caratteristici del territorio attrattore, densi di microstrutture
ricettive. L’attenzione progettuale deve obbligatoriamente cadere
sulla salvaguardia e la valorizzazione dei tratti identitari e sulle
possibili forme di incontro tra le tre popolazioni presenti. Occorre
immaginare luoghi pubblici in grado di offrire forme aggregative
classiche e versatili soluzioni specifiche per momenti di maggiore
affluenza e intensità. Bisogna avere la capacità di investire (e di
capitalizzare quanto già fatto) in operazioni collettive di recupero
puntuale di strutture private di pregio architettonico, per
rivitalizzare i nuclei storici, ancora in sostanziale declino, tramite
la presenza di un mix di popolazione disponibile allo scambio. La
sfida progettuale vera è quella di cogliere le opportunità date dalla
presenza di nuove popolazioni, anche se poco stabili, senza
snaturare le caratteristiche identitarie fissate nelle fattezze
architettoniche e urbane dei nuclei storici.
L’incontro possibile e auspicato tra le due tipologie di popolazioni
abitanti è una molla carica, potenzialmente efficace anche come
evidente azione di contrasto all’emarginazione di una delle fasce
deboli della popolazione, quella anziana. Capovolgendo l’ottica di
approccio alla questione “anziani”, e immaginando questa fascia di
popolazione come una potenziale risorsa rivoluzionaria e non solo
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come una questione bisognosa di doveroso supporto, è possibile
intravedere un loro preciso ruolo di “monumenti alla vita” e tasselli
diffusi di memoria plurale, per lo sviluppo futuro dei nuclei storici.
La presenza stabile e continua di questa popolazione, oltre a
connotare una lenta e preziosa trasmissione dei valori identitari
materiali e immateriali, può essere capitalizzata come vigile
sentinella dell’ autenticità stessa dei luoghi anche al fine
immediato e diretto di un turismo integrale e emozionale;
rivoluzionario e imperdibile, perchè autentico e vero.
2
Ripensare la città moderna come ambito in grado di
offrire servizi minuti di prima necessità per le popolazioni stabili,
e allo stesso tempo come città costruita attorno ad attrattori sovra
locali con funzioni chiave per lo sviluppo turistico di tipo dolce e
sostenibile.
In questo contesto il progetto di rigenerazione deve innanzitutto
saper (ri)pensare alla minuta e accorta cura degli spazi a servizio
presenti, sempre più carenti nel territorio di riferimento: si
pensi principalmente ai luoghi dello sport e del loisir o ai diversi poli
verdi urbani che hanno spesso un sapore fortemente incompiuto.
Allo stesso tempo occorre saper creare i presupposti per il
consolidamento e per la nuova costruzione di funzioni
particolarmente attrattive che si legano a dinamiche di sviluppo
locale in corso. Stiamo parlando di quei brani di territorio sorti in
epoca moderna, ma meno sviluppati rispetto ai centri di
maggiori dimensioni. Abbiamo a che fare con periferie limitrofe
ai centri storici, con passaggi quasi impercettibili e con tipologie
edilizie a cortina continua o isolate su lotto (salvo poche evidenti
eccezioni di edilizia popolare), che poco hanno in comune con
l’immaginario delle aree periferiche del dopoguerra.
Il tema stesso del passaggio tra il centro storico e il centro
moderno, definizione forse più appropriata per meglio descrivere
questi brani di città, è una questione molto interessante.
L’equilibrio stesso della vita sociale di questi paesi si traduce nella
storica dicotomia tra il luogo centrale del tessuto storico (piazza) e
il luogo centrale del tessuto moderno (il giardino verde,
denominata localmente“villa”), un bipolarismo che si ritrova anche
per caratteri generazionali e funzionali: piazza/anziani;
villa/giovani.
A questo secondo tipo di spazi pubblici facciamo in questo ambito
esplicito riferimento, anche perché imperdibili nelle strategie
rigenerative, in quanto spesso fulcri centrali dimenticati anche
dalla recente stagione di riqualificazione urbana, che ha sempre
guardato con maggiore interesse ai tessuti storici e alle piazze.
A titolo di esempio possiamo citare il caso di Parco San Vito ad
Ortelle, un’area verde a servizio pubblico con funzioni sportive
dismesse. Un polo di discreto utilizzo per la popolazione stabile
durante tutto l’inverno, di forte rinascita durante la fase estiva
(il chiosco-bar apre solo d’estate) e durante il corso di un
particolare momento dell’anno, legato alla tradizione locale (una
fiera di portata regionale che si tiene l’ultima settimana di ottobre).
Quest’area esplicita una domanda di consolidamento e
rigenerazione della propria missione implicita di area verde a
servizio della popolazione locale e di area a fini sportivi e ricreativi,
ma si pone anche obiettivi di maggior respiro a carattere culturale
ed economico. Sono d’altra parte presenti due emergenze
archeologiche pregiate, da tutelare e da capitalizzare all’interno
dei circuiti turistici ed è dominante la struttura degli stalli a servizio
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
51
della fiera. In merito a quest’ultima, è intenzione della locale
Amministrazione (molto condivisa a livello comunitario), quella di
collegare al consolidamento della fiera, un sistema di sviluppo
agricolo che punti sulla creazione di un marchio d’area (Orvi, cfr.
AreaVasta o PSR), di una filiera corta di allevatori locali, di un
mercato locale bisettimanale sul modello del farmers market.
E’ dunque evidente l’importanza strategica di funzionalizzare
quell’area come polo dello sviluppo agri-turistico a scala sovra
locale. Saper tenere insieme le esigenze del progetto agri-turistico,
che pur si attua in maniera fortemente ciclica, con le esigenze
funzionali minute che si riscontrano in maniera stabile, è il senso
della rigenerazione di questi luoghi.
3
Ripensare il sistema delle connessioni dolci e dei
corridoi verdi all’interno del contesto periurbano e immaginare
le reti sostenibili come tratto distinguente e identitario del territorio.
Un sistema basato su percorsi esistenti da mettere in sicurezza,
da utilizzare per la mobilità minuta quotidiana della popolazione
stabile e per la mobilità occasionale, meno ripetitiva, della
popolazione ciclica. La sfida reale è quella di intravedere nella
presenza assidua della popolazione ciclica e turistica, propensa
ad attraversamenti lenti del territorio, l’occasione per una minuta
infrastrutturazione delle connessioni interne dei centri in questione,
anche a servizio della mobilità della popolazione stabile. La
forte vicinanza tra i centri, le consolidate pratiche di frequenza
(strutturalmente dolce) delle aree agricole limitrofe, la presenza di
percorsi secondari a rete, l’orografia stessa con pendenze quasi
nulle, sono punti di forza essenziali per costruire un nuovo sistema
di connessioni interne a carattere sostenibile. La linea ferrata FSE
52
e le due stazioni distanti solo 5 chilometri (Spongano e Castiglione)
si traducono in un meccanismo potenziale per sostenere questa
riconversione infrastrutturale e si decodificano come anello
essenziale di interscambio tra mobilità sostenibile interna ed
esterna. Il sistema della mobilità è infatti nucleo fondante dell’intera
riflessione di rigenerazione della fascia periurbana del nostro
territorio di riferimento. In questo contesto, appunto, l’aspetto
periurbano si caratterizza con forme peculiari ben distinte dal
periurbano delle grandi città, e soprattutto sembra essere negli
ultimi decenni la parte di maggior trasformazione spaziale, con
non poche criticità, visto il suo frequente carattere spontaneo e
informale. Le nostre connessioni dolci si presentano oggi come
assi di penetrazione dell’urbanizzato residenziale entro il territorio
prettamente agricolo, costruendo spesso quel paesaggio minuto,
(una volta curato, adesso sconvolto da presenze post-moderne)
che abbiamo inizialmente definito come un unico grande giardino
e spesso evocato come immagine identitaria del territorio stesso.
E’ da considerare che in maniera esattamente opposta, proprio
lontano dagli assi di penetrazione, questo grande giardino entra
dentro i centri abitati portandosi dietro la forte valenza ambientale
e sfaldando i margini del costruito, che diventano sempre più
spesso irriconoscibili. E’ in fondo il grande tema del patto cittàcampagna del PPTR, che in questo contesto prende sembianze
specifiche:
a) di fortissima relazione tra gli assi di collegamento primari e
secondari e le forme di penetrazione periurbana; b) di struttura
particolare insediata, cosi limitrofa, da presentare spesso forme di
saldatura.
Il progetto di rigenerazione urbana deve imparare a riallineare
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frammenti dispersi di urbanizzato, inventare regole e modalità
d’uso delle connessioni dolci, provando ad addizionare la
mobilità escursionistica di tipo turistico-paesaggistico a quella
stabile e immediata delle pratiche quotidiane.
4
Ripensare le due grandi entità ambientali e
identitarie del territorio: il Parco e Il Mare.
La connotazione morfologica stessa del territorio impone di
guardare in maniera unita a queste due entità: la stessa istituzione
del parco Otranto-Santa Maria di Leuca e bosco di Tricase
racconta un volto di parco costiero. La presenza di entrambe è
cruciale , soprattutto per l’ idea-guida qui proposta. Riflessione
non negoziabile è ripensare questa duplicità, patrimonio
identitario in ogni caso paesaggisticamente rilevante (rias
dell’acquaviva, sistema delle grotte, biotipi particolari), come bene
comune strutturale per le pratiche di vita collettiva e pubblica degli
abitanti del luogo. A ciò va aggiunta la considerazione delle due
entità come attrattori principali per il sistema turistico, che, data la
conformità degli insediamenti marini, il contesto fragile e la
pregevolezza ambientale, non può che essere di carattere
sostenibile. Di nuovo e in maniera cruciale, più che in altre
occasioni, si propone, come sfida centrale delle strategie di
rigenerazione, quella della concilizione attenta e oculata tra la
necessità di capitalizzare gli spazi pubblici e i sistemi privati come
luoghi adatti a funzioni di accoglienza turistica, con la tutela della
fruizione dei beni primari locali per la popolazione stabile. Questo
significa principalmente inventare strategie opportune e
creative per definire azioni puntuali e mirate di rigenerazione di
ambiti urbani presenti nelle marine di Marittima e di Andrano, con
funzioni dolci e forte valenza ambientale. Altrettanto delicato sarà
il compito di connettere i luoghi turistici e i centri dell’entroterra
dentro un giardino per nulla insediato, giustamente salvaguardato
come Parco, tramite l’evidente applicazione di regole d’ispirazione
ambientale, ben oltre i confini, valorizzando la dimensione
simbolica, interscalare e diffusa di questa presenza.
Di seguito non tratteremo questo punto come macro-ambito
strategico ma faremo convergere: le azioni e le strategie di
rigenerazione delle marine nella macro-voce 2 della città
moderna, in quanto di questo trattasi; le azioni connesse alla
presenza in divenire del parco, nella macro-voce 3.
L’intento è quello di trattare le due entità fisiche e simboliche in
maniera trasversale, da esse attingendo pienamente, perchè
evidenti punti di forza su cui centrare il senso stesso della
rigenerazione e della sua idea-guida.
3.3 Ambiti strategici di intervento
Nell’ intenzione di attuare politiche strategiche e interventi
puntuali efficaci di rigenerazione territoriale per I PAESI DELLA
VITA CICLICA abbiamo elaborato 3 linee strategiche di intervento
che chiameremo MACRO-AMBITI STRATEGICI, e che
descriveremo nel dettaglio di seguito. La traccia concettuale da
seguire è quella della tipizzazione della struttura insediativa: nuclei
storici – città moderna – insediato periurbano. Ad ognuno di questi
tre macro-ambiti faranno capo una serie di ambiti locali specifici
coincidenti o con aree urbane dismesse o sottoutilizzate
bisognose di interventi puntuali (anche se sempre inseriti entro una
logica a sistema) di rigenerazione territoriale, o degli ambiti sovra
locali coincidenti con sistemi di azioni diffuse (reti o servizi) sul
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53
territorio di rigenerazione territoriale.
L’insieme di questo panorama complessivo di interventi puntuali
e sistemici costruisce il quadro operativo della rigenerazione
territoriale. Per concepirne meglio i diversi livelli di integrazione e
per fornire la doverosa lettura d’insieme passeremo in rassegna in
prima istanza le strategie complessive di intervento per ognuno dei
3 macro-ambiti di riferimento, elencandone sotto ognuno la
puntuale definizione di tutti gli ambiti urbani. La lettura del parco
progetti della rigenerazione urbana per diversi macro-ambiti
strategici di intervento è infatti utile a restituire con maggiore ed
esplicita chiarezza il cuore innovativo dei meccanismi
urbanisitici messi in moto, in piena aderenza, si spera, con le lineeguida regionali, a cominciare dalla legge regionale 21/2008 e con
le esperienze migliori di rigenerazione strategica di territori fragili.
Ci permettiamo di elencare le diverse accezioni proprie di questo
documento delle forme di integrazione territoriale per introdurre
con chiarezza il lettore nel prossimo paragrafo :
1)
L’integrazione territoriale dei quattro comuni che
compongono il nostro territorio, in quanto le tre strategie
interagiscono con tutti i comuni di riferimento applicandovi la
stessa guida per le trasformazioni e le stesse regole d’indirizzo.
2)
L’integrazione tra azioni materiali e immateriali, tra interventi
misurabili sulla concreta e tangibile trasformazione degli spazi
pubblici e interventi di sostegno e stimolo all’apparato socioeconomico di riferimento, con particolare attenzione per le politiche
di lotta all’esclusione sociale, e le politiche attive del lavoro per la
fascia giovanile.
3)
L’integrazione tra la visione minuta a scala dettagliata di
ogni ambito-azione e la visione strategica complessiva di scala
54
territoriale ma anche sovra territoriale, quanto meno provinciale.
4)
L’integrazione tra le politiche e gli interventi di salvaguardia
e valorizzazione del patrimonio ambientale ecologico, del
patrimonio culturale identitario da un lato e le politiche e gli
interventi atti allo stimolo di nuovi modelli di sviluppo e di nuove
iniziative economico occupazionali dall’altro.
5)
L’integrazione, nel nostro caso particolare molto
interessante, tra interventi su misura per la popolazione locale
“stabile” e interventi su misura per la popolazione “ciclica”. Aspetto
questo più volte richiamato, che definiamo cardine per il futuro del
territorio.
Passiamo dunque alla descrizione dei 3 macroambiti strategici
immaginati come guide logiche al quadro integrato di azioni
puntuali e sistemiche della rigenerazione:
MACRO-AMBITO STARTEGICO A:
i nuceli storici come luoghi della vita ciclica.
MACRO-AMBITO STRATEGICO B:
luoghi delle centralità moderne come incontri autentici.
MACRO-AMBITO STRATEGICO C:
le connessioni dolci e sostenibili come rete e tratto distinguente
MACRO-AMBITO STRATEGICO T:
Il patrimonio immateriale e le connessioni lunghe come volano
rigenerativo.
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3.3.1 MACRO-AMBITO STRATEGICO A: i nuclei storici come
luoghi della vita ciclica.
Il primo macro ambito strategico di intervento pone lo sguardo in
maniera prioritaria ai nuclei insediati storici. I centri storici dei paesi
in questione presentano analoghe caratteristiche morfologiche e
tipologiche. Sono costituiti da tessuti insediativi continui di buone
fattezze storico-archiettoniche e con alcune emergenze pregiate.
Ogni nucleo storico accentra le funzioni implicite di socializzazione
e identificazione comunitaria in uno o due luoghi chiave,
corrispondenti spesso alle piazze storiche del paese. In questi
luoghi si trovano quasi sempre oltre alle strutture architettoniche di
maggior pregio, anche alcune funzioni specifiche di socialità
minuta: piccolo commercio e ristoro. E soprattutto le piazze
storiche conservano ancora il ruolo di luogo identitario denso di
memoria storica per l’intera comunità. Le piazze sono immerse
dentro l’insieme di centri storici molto piccoli, spesso di origine
medioevale, costituiti da un reticolato di strade strette, vicoli,
slarghi e dalle tipiche costruzioni a corte. Il grado di conservazione
di questo reticolo varia da paese a paese per motivazioni differenti,
e anche il livello di qualità attuale è differente ed è direttamente
connesso alla attuazione di investimenti pubblici o privati. Questa
parte di città ha subito nel corso degli scorsi decenni un graduale
abbandono delle abitazioni private, per motivi ovvi di ricambio
generazionale e di modernizzazione degli stili di vita. Tutt’oggi
molte abitazioni private sono inutilizzate e a volte in stato di
semi-abbandono. La popolazione che ancora abita il centro
storico è spesso una popolazione di terza età, nuclei familiari
costituiti solo dalla coppia originaria di genitori, ormai anziani. Gli
stessi spazi pubblici del centro storico sono stati per decenni (anni
70’ e 80’) marginali entro le politiche di sviluppo urbano ed
economico dei comuni, per evidente sottovalutazione del tessuto
storico come patrimonio identitario e come prospettiva economica,
a causa di un’ accezione moderna degli stili di vita che reputa
incompatibile l’organizzazione dello spazio, tipica delle forme
storiche, con le nuove esigenze delle famiglie del secondo
novecento.
Questo fenomeno è stato in parte contrastato nell’ultimo decennio
con efficaci misure pubbliche di riqualificazione degli spazi collettivi
e di sovvenzionamento per gli interventi di recupero privato, oltre
che dalle forme autonome di investimento privato spesso legate
in diverso modo alla ricettività turistica. Tanto da poter intravedere
l’affermarsi di una nuova logica di approccio agli spazi del centro
storico: spazi dignitosi di profondo recupero e di valorizzazione, in
quanto, la qualità stessa della vita che riescono ad offrire è
superiore o uguale a quella della città moderna, specie in contesti
insediativi cosi piccoli, come questi in questione, dove il centro
storico non è un luogo lontano dalle centralità delle funzioni/servizi
moderni. In conseguenza, accanto al perdurare dei nuclei familiari
storici di anziani, è riscontrabile una nuova popolazione giovane
che ritorna a vivere il cento storico. I tratti distinguenti di questa
nuova popolazione si possono descrivere molto meglio se si fa
ricorso alla distinzione, proposta in questo documento, tra
popolazione stabile e popolazione ciclica. La nuova popolazione
che va insediandosi nei nuclei storici sembra presentare le
caratteristiche tipiche descritte per la popolazione ciclica.
Parliamo di una popolazione giovane e adulta, che trascorre in
maniera costante solo una parte dell’anno in questo territorio, che
non coincide esattamente con i periodi estivi, ma che rispecchia
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
55
particolari momenti cardine della vita sociale di alcune comunità.
Una popolazione che presenta dei tratti e delle caratteristiche ben
precise e già descritte. Ad ogni modo una popolazione che anche
se di matrice turistica, esprime forme di relazioni al luogo solide e
consolidate.
Il rischio concreto è quello di non far dialogare queste due
popolazioni, anzi di creare i presupposti per forme di conflitto. Con
ogni evidenza, provando a non generalizzare eccessivamente, è
possibile intravedere una sostanziale discordanza tra le esigenze
e le abitudini dei due differenti gruppi sociali. Ciò si traduce anche
e soprattutto nella indole progettuale degli stessi spazi pubblici in
questione. Non si può lasciare che i nuclei storici del territorio
vengano abitati da una popolazione nuova, con stile di vita,
matrice culturale e esigenze concrete diverse dalla popolazione
stabile che ne è invece tratto strutturante e presenza costante,
senza comprendere appieno la portata della trasformazione in atto,
senza approntare coerenti e concilianti forme di dialogo che
ripartino proprio da un comune ragionare sulla rigenerazione dei
luoghi desueti o abbandonati.
Ricapitolando, si può affermare che i centri storici dei paesi dalla
vita ciclica hanno subito per anni un costante fenomeno di
abbandono, e ancora parti dei centri risultano sottoutilizzati e/o
abbandonati: queste aree vanno identificate, osservate, e
rigenerate partendo dalla loro implicita vocazione. Non sono,
tuttavia, dei centri completamente abbandonati,ne mai lo sono
stati. Vivono ancora dei nuclei familiari mediamente anziani, che
rappresentano la popolazione stabile: tratto identitario e memoria
storica dell’intera comunità. Iniziano ad abitarci anche altre
popolazioni: quelle cicliche, giovani emigrati di ritorno, turisti
56
affezionati, amici di amici che comprano casa, portando
identità nuove e esigenze di spazi attrezzati nuovi. Solitamente
rappresentano una popolazione turistica molto accorta e
affezionata alle identità locali: una risorsa essenziale per innestare
forme di accoglienza solidale e turismo responsabile. Le due
popolazioni vivono insieme lo spazio: non si pongono in conflitto.
Abitano le case private fianco a fianco, convivono negli spazi
privati di uso comune (spesso molto ristretti:le corti), e negli
spazi pubblici di immediato vicinato (la piazza e le stradine del
centro). Fruiscono degli stessi servizi di vicinato e di commercio
minuto. Presentano , tuttavia, esigenze diverse che bisogna solo
saper conciliare. E, soprattutto, bisogna che l’incontro tra le due
popolazioni non si esaurisca tutto in una reciproca riconoscibilità
dei tratti sociali, misurabile come forma di folkore fine a se stessa.
Vi deve essere uno sforzo verso forme di incontri che riescano a
restituire l’autenticità delle pratiche quotidiane della popolazione
stabile, e che trovino meccanismi di innesto e valorizzazione
proprio dialogando con le pratiche distinte (e pur leggitime) della
popolazione ciclica. In aggiunta, è essenziale che i tratti originali
e innovativi della popolazione ciclica vengano fatti propri dalla
comunità e valorizzati come vettore turistico . Lo stesso recupero
dignitoso degli spazi della vita collettiva deve passare attraverso
l’incontro di queste popolazioni.
La visione che si propone dei nuclei storici è quella di centri
connotati dalla ciclicità stagionale legata, anche, ma non
esclusivamente, ai tempi turistici. Bisogna dunque accettare che
i nuclei storici abbiano e sappiano far propria una doppia velocità
della vita, e una doppia capacità di contenere flussi e pesi ben
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
diversi tra le diverse stagioni. I centri storici, da un lato, devono
restare il riferimento identitario della comunità locale, abitato,
curato e animato dalla popolazione stabile, dall’altro devono
diventare il salotto collettivo dove ospitare durante le fasi di “piena”
un maggior numero di abitanti, di relazioni e di iniziative.
L’obiettivo strategico è quello di restituire la dignità storicoidentitaria al patrimonio materiale e immateriale che i centri storici
costituiscono, valorizzando la comunità locale e la popolazione
stabile e accogliendo la popolazione ciclica verso forme di
conciliazione creative e proficue delle diverse esigenze.
Ogni spazio da rigenerare deve dunque partire dalle esigenze
della popolazione stabile, soddisfare i bisogni minimi di identità e di
aggregazione sociale. In un secondo momento porsi la
dimensione dell’ attrattività, della qualità estetica da addizionare a
quella funzionale.
La traduzione operativa e progettuale di queste linee guida
teoriche puo’ essere cosi riassunta:
1)
Gli spazi della vita collettiva devono rigenerarsi guardando
prioritariamente alle esigenze di aggregazione della popolazione
stabile e alla soddisfazione delle carenze funzionali verso questa
direzione. Tali funzioni devono restare legate alle identità culturali
del luogo, e alle abitudini della vita collettiva, ma nello stesso
tempo offrire interesse e dialogo alla popolazione ciclica. Ottime
sono le soluzioni funzionali che uniscono funzioni primarie con
funzioni di interesse turistico.
2)
E’ preferibile che il centro storico non venga snaturato con
funzioni di tipo turistico attrattivo a grande portata, ma che si
mantengano funzioni locali minute, ripensate anche per la
popolazione ciclica. Ciò vale sia per i servizi di supporto offerti dal
pubblico, sia per le funzioni private di commercio.
3)
Le regole d’uso degli spazi pubblici, delle attrezzature
proprie di questi e degli arredi urbani possono ( preferibilmente
devono) essere immaginate in maniera distinta per le fasi estive e
quelle invernali. A titolo di esempio:
-Carrabilità di alcuni tratti;
-forme di sosta o fermata;
- utilizzo di piazzole a servizio degli esercenti commerciali;
- strutture amovibili per eventi turistici;
- densità dei punti luce.
4)
Il nucleo storico di ogni paese deve rappresentarne
anche la parte maggiormente vivibile con una andatura lenta: il
nucleo storico per conformazione e opportunità offre una vivibilità
sostenibile in molti suoi aspetti. Non ultimo quello della mobilità. La
mobilità ciclo-pedonale deve avere un posto di rilievo in ogni
operazione di rigenerazione. Percorsi, nodi e incontri devono
essere pensati con particolare attenzione alla sicurezza di pedoni
e biciclette.
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57
MACRO-AMBITO STRATEGICO A
VISIONE STRATEGICA
Spazio scalare del nucleo storico: esigenze
fondative di macro-ambito
Valorizzare i borghi come attrattiva turistica, per la domanda di
ricaduta occupazionale.
Conservare i centri con i propri tratti distinguenti.
Rispondere in prima istanza alle carenze della popolazione
stabile.
Prevenire forme di conflitto tra le due popolazioni (stanziale
e ciclica) a causa delle dinamiche di acquisto di numerosi
immobili da parte di Cittadini stranieri che non dialogano con la
comunità locale.
I nuclei storici come luoghi della vita ciclica
OBIETTIVI SPECIFICI
Ob.Sp A.1. Soddisfazione delle carenze funzionali della
popolazione stabile
Ob.Sp. A2. Miglioramento qualità urbana
Ob.Sp A.3. Potenziamento del grado di attrattività per la
popolazione ciclica
Ob.Sp A.4. Potenziamento del senso di appartenenza della
popolazione ciclica
Ob.Sp A.5. Infrastrutturazione dei luoghi collettivi verso le forme
della vivibilità dolce
Ob.Sp A.6. Incentivazione dei sistemi del commercio di dettaglio
OBIETTIVO GENERALE - OB.G A1
I benefici sociali ed economici di lungo periodo sono integrati
lungo un percorso di restituzione della dignità storico-identitaria
al
patrimonio materiale e immateriale che i centri storici
costituiscono. Nello specifico, l’obiettivo generale persegue:
– la valorizzazione integrata della comunità locale e della
popolazione stabile;
– l’accoglienza della popolazione ciclica con forme partecipate
creative proficue delle diverse esigenze.
58
Ob.Sp A.7. Incentivare incontri fertili tra la popolazione ciclica e
quella stabile
Ob.Sp A.8. Incentivare il sistema della ricettività diffusa
Ob.Sp A.9. Incentivare forme di sostegno ai residenti storici
(spesso anziani) del centro antico
Ob.Sp A.10. Regolamentazione ciclica degli spazi pubblici
collettivi
Ob.Sp A.11. Infrastrutturazione degli spazi storici tramite accessi
ICT
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
AZIONI
A.1 Sistemazione e recupero di aree del centro
storico in Vignacastrisi e completamento di
Piazza Umberto I, Vignacastrisi (Ortelle)
A.2 Riqualificazione centro storico e dintorni di
castiglione (Andrano)
A.3 Borgo Aria Corte In Marittima (Diso)
A.4 Riqualificazione degli spazi pubblici nel
nucleo di più antica origine del centro storico
– 1° lotto funzionale (Spongano)
A.5 Riqualificazione degli spazi pubblici
nel centro storico – 2° lotto funzionale
(Spongano)
A.6 Completamento area per giochi e Sport in
zona “URO” (Spongano)
A.7 Recupero con riqualificazione dell’area di
Piazza San Giorgio con palazzo comunale
(Ortelle)
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
59
SCHEDA PROGETTO
60
MACROAMBITO A
INTERVENTO A1
SISTEMAZIONE E RECUPERO DI AREE DEL
CENTRO STORICO E COMPLETAMENTO DI
PIAZZA UMBERTO I
Comune: Ortelle
Localita’: Vignacastrisi
Superficie complessiva di intervento: 5.600,00 mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento prevede la
riqualificazione di alcune aree libere del centro storico lungo la
direttrice verso Castro Marina attraverso piazza Umberto I
Prescrizioni putt/p: l’area interessata ricade nei territori
costruiti.
Stato di fatto attuale: le aree oggetto dell’ intervento sono in
parte sottoutilizzate ed in parte in stato di abbandono.
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RIQUALIFICAZIONE CENTRO STORICO E
DINTORNI DI CASTIGLIONE
Comune: Andrano
Localita’: Castiglione d’Otranto
Superficie complessiva di intervento: circa 8.895,60 mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento ricade in
Zona “A.1 – centro storico” così come perimetrata nel P.R.G.
approvato definitivamente dalla Regione Puglia il 21 marzo
2006 con delibera n° 353.
Prescrizioni Putt/P: l’intervento ricade completamente nei
territori costruiti e dovrebbe essere acquisito il parere della
soprintendenza per i beni architettonici.
Stato di fatto attuale: area da riqualificare.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO A
INTERVENTO A2
61
SCHEDA PROGETTO
62
MACROAMBITO A
INTERVENTO A3
BORGO ARIA CORTE IN MARITTIMA
Comune: Diso
Localita’: Marittima
Superficie complessiva di intervento: 5.400,00 mq
Proprieta’: la superficie delle aree interessate sono di proprietà
comunale.
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento prevede la
riqualificazione di un’area periferica di Marittima lungo la strada
che porta alla Marina di Marittima attraverso un tratto del paese
caratterizzato da un nucleo urbanistico di pregevole interesse
storico, peraltro, oggetto di alcuni interventi di recupero abitativo
di vecchi casolari da parte di privati.
Prescrizioni putt/p: l’area ricade all’interno dei territori costruiti.
Stato di fatto attuale: l’area in oggetto in parte e’ sottoutilizzata
ed in stato di abbandono.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
RIQUALIFICAZIONE DEGLI SPAZI PUBBLICI NEL
NUCLEO DI PIU’ ANTICA ORIGINE DEL CENTRO
STORICO – 1° LOTTO FUNZIONALE
Comune: Spongano
Localita’: centro storico (via carmine, via chiesa, piazza bacile, via roma).
Superficie complessiva di intervento: 2400,00 mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: viabilità e spazi pubblici
Prescrizioni putt/p: (ate o atd se vi sono) territori costruiti
Stato di fatto attuale: L’esecuzione dei sottoservizi ha portato ad un degrado
della pavimentazione stradale; le linee aeree correnti lungo i prospetti degli
edifici alterano in maniera significativa la quinta
architettonica di fabbricati di valenza storica, connotando il paesaggio con
fenomeni di degrado e fatiscenza.
Le vie intorno a piazza Vittoria e la via Roma sono state oggetto di intervento
di “miglioramento e potenziamento della rete di fognatura bianca nel centro
storico”, finanziato dal pis n.14 Misura 1.1 – Area di azione 5, con lavori
ultimati nell’anno 2009.
La zona URO, area verde adiacente ed in connessione con la
perimetrazione del centro storico, è oggetto di un intervento per la
realizzazione di spazi sportivi e parco pubblico.
La piazzetta municipio e la corte “sterne nove”, incluse nella
perimetrazione del centro storico, sono state riqualificate in occasione
della realizzazione dei tronchi di fognatura nera su strade già servite da
acquedotto.
L’illuminazione pubblica è in fase di ammodernamento e messa a norma
mediante un progetto con finanziamento interamente a carico dei fondi
comunali.
L’Amministrazione ha ricevuto in donazione un antico giardino incluso nel
centro storico, ed oggetto di lavori per il recupero, la riqualificazione, e la
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO A
INTERVENTO A4
conservazione.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
63
SCHEDA PROGETTO
64
MACROAMBITO A
INTERVENTO A5
RIQUALIFICAZIONE DEGLI SPAZI PUBBLICI NEL CENTRO STORICO – 2° LOTTO FUNZIONALE
Comune: Spongano
Localita’: centro storico (via paiane, largo putriso, via congregazione, via diso, via borgo orto preti)
Superficie complessiva di intervento: 2450,00 mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: viabilità e spazi pubblici
Prescrizioni putt/p: territori costruiti
Stato di fatto attuale:
L’intervento integra e completa quello del 1° lotto. Vedi intervento A4
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
COMPLETAMENTO AREA PER GIOCHI E SPORT IN
ZONA “URO”
Comune: Spongano
Localita’: centro storico (via f.lli Rosselli angolo con via Risorgimento)
Superficie complessiva di intervento: 5.800,00 mq
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO A
INTERVENTO A6
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: verde pubblico – area per
giochi e sport
Prescrizioni putt/p: territori costruiti
Stato di fatto attuale: Attualmente allo stato naturale, sara’ oggetto, a
breve, di un intervento per la realizzazione di un impianto
sportivo all’aperto, finanziato dalla Regione Puglia. Per la sua
prossimita’ a piazza Vittoria, l’intervento e’ finalizzato a dotare il
centro storico di spazi per verde pubblico dotati dei necessari
elementi di arredo urbano, nonché aree per lo sport e le attività
all’aperto, per la riqualificazione e la valorizzazione del centro
storico e delle aree immediatamente adiacenti, che rientrano nella
sfera d’azione delle attività sociali che si svolgono in piazza e nel
centro del paese in genere.
Per la sua contiguita’ al centro storico (una piccola parte di questa
zona ricade in zona a) può efficacemente interagire con tutti gli
interventi gia’ eseguiti o da eseguire nel centro storico.
Vedi interventi A4-A5-A6.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
65
SCHEDA PROGETTO
66
MACROAMBITO A
INTERVENTO A7
RECUPERO CON RIQUALIFICAZIONE DELL’AREA
DI P.ZZA S. GIORGIO IN ORTELLE CON PALAZZO
COMUNALE
Comune: Ortelle
Localita’: Ortelle
Superficie complessiva di intervento: 2.000,00 mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento rientra nella
volontà dell’Amministrazione di recuperare e riqualificare l’area
del centro storico di p.zza S. Giorgio con la sede del palazzo
municipale in Ortelle in modo da valorizzare un vecchio tessuto
urbano di interesse storico.
Prescrizioni putt/p: l’area ricade all’interno dei territori costruiti
Stato di fatto attuale: l’area in oggetto in parte e’ sottoutilizzata e
in stato di disagio urbano.
L’area, nel corso degli anni e’ stata oggetto di interventi con
finanziamenti comunali.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
67
3.3.2 MACRO-AMBITO STRATEGICO B: luoghi delle centralità
moderne come incontri autentici.
Il secondo ambito strategico della rigenerazione territoriale dei
paesi della vita ciclica, è composto da quei brani di territorio
insediato che siamo soliti definire “città moderna” o, più
generalmente, “periferia”. Nel nostro caso specifico, questa parte
di insediamento presenta dei tratti molto interessanti e ben distinti
dalle consuete fattezze tipiche di territori analoghi in altri contesti
geografici. Solitamente la città moderna è composta da un tessuto
continuo di strutture edili medio-alte, con la presenza frequente di
condomini o case a schiera. Solitamente questi brani di città sono
sorti in seguito a precise forme pianificatorie (piani attuativi , piani
di lottizzazione, edilizia popolare). Nel nostro territorio questa
tipologia è, invece, poco frequente, se non del tutto assente. Il
tessuto moderno dei paesi in questione è un tessuto
tendenzialmente basso (uno o due piani) di edilizia privata, sorta
per addizioni singole nella tipologia di case isolate sul lotto, spesso
con giardini e ortali di pertinenza. Costrutti e quartieri che rientrano
certo nelle regole di assetto generale, ma che non nascono da
visioni collettive accorte. Spesso vi sono alla base solo delle
espansioni previste dai Programmi di fabbricazione, e poche volte
delle visioni complete d’insieme, frutto di analisi e conseguenti
scelte programmatiche e pianificatorie (i PRG dove ci sono, sono
arrivati in ritardo). Ne risulta, dunque, una periferia urbana seppur
non densa, ad ogni modo compatta e spesso sorta in maniera
circolare attorno al nucleo storico, con ovvie intensità lungo le
direttrici principali. E’ da sottolineare come la percezione stessa
68
della periferia è molto fumosa, e ad ogni modo ben distinta dalla
percezione delle periferie cittadine. Date le distanze comunque
minime dai nuclei storici e dai servizi principali, e dato il tessuto
insediativo comunque vivibile e amichevole (tutte case singole
indipendenti e quasi sempre di proprietà), la percezione stessa
della periferia viene meno e in ogni caso non coincide mai con
un senso di marginalità delle abitudini umane e sociali. Nella città
moderna si trovano quasi sempre i servizi tipici delle infrastrutture
sociali degli anni ‘70 e ‘80 dello scorso secolo: le scuole, le poste,
i servizi sportivi, il commercio minuto, i servizi locali socio-sanitari
(dove presenti), spesso le sedi municipali, le aree attrezzate a
mercati settimanali, i giardini pubblici. Particolare aspetto è proprio
la presenza in ogni paese di spazi pubblici sorti in epoca moderna
con funzioni, strutture e disegni analoghi: le aree a servizio verdi o
giardini pubblici, che solitamente vengono in gergo definite: “Ville”.
Nelle ville dei paesi si è praticamente trascorsa l’intera vita
pubblica e sociale delle generazioni oggi adulte e giovani, con
pratiche e abitudini ripetitive e circoscritte. Solitamente questi
erano e, in buona parte, sono, i luoghi della vita collettiva del
paese per le fasce giovani, durante tutto il corso dell’anno, ma con
particolare frequenza nei mesi estivi. Un chiosco-bar, un’ area
esterna verde, un sistema di alberi, delle strutture sportive, erano e
sono i componenti essenziali di questi spazi.
E’ possibile affermare che nel corso degli ultimi decenni le politiche
pubbliche urbane, specie in questo contesto, si siano concentrate
molto più sui centri storici e sugli spazi pubblici ivi ricadenti, che
non sul tessuto moderno compresi gli spazi pubblici come le “ville”.
Possiamo dire che l’attenzione contemporanea alla città storica, il
ritrovato interesse diffuso per le architetture antiche, sia coinciso,
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
di contro, con una sottoutilizzazione e a volte con l’abbandono di
questo tessuto moderno. Le stesse pratiche sociali hanno, negli
ultimi anni, iniziato ad abbandonare il sistema degli spazi pubblici
moderni (ville) in favore degli spazi pubblici antichi (piazze), con
particolari risvolti per la vivibilità delle stesse. Più in generale il
tessuto moderno di questi paesi, che come detto, non ha mai
sofferto di particolari situazioni marginali, è il tessuto meno
attenzionato delle politiche pubbliche contemporanee.
In parallelo la graduale diminuzione demografica ha prodotto e
produce l’abbandono di molte strutture di servizio per la comunità
locale. Esemplare è il caso delle strutture scolastiche: molti paesi
hanno accorpato in un unico edificio le scuole primarie con le
medie secondarie e le scuole primarie per l’infanzia. Ciò ha
liberato un patrimonio immobiliare di strutture scolastiche, spesso
inutilizzato, a volte riutilizzato con fini diversi (sede municipale di
Andrano) che pone in ogni caso questioni nuove, da sciogliere
proprio dentro il tessuto della città moderna. La città moderna,
dunque, presenta spesso spazi, ma anche edifici pubblici, in stato
di sottoutilizzo o di abbandono , che devono essere considerati tra
le priorità di una azione collettiva di rigenerazione territoriale. Il
tessuto urbano moderno risulta dunque particolarmente ricco di
spunti generali e sistemici, ma anche di azioni puntuali. La
riflessione essenziale della sua rigenerazione deve partire anche
da un’altra constatazione: per quanto questi brani di città non siano
mai stati periferici, nell’accezione consueta, non si può di contro
dire che abbiano mai avuto una particolare attrattività e
nemmeno un forte senso identitario per le comunità locali. Ogni
progetto rigenerativo deve dunque partire dalla valorizzazione dei
luoghi moderni, ripensando le rappresentazioni dei valori
identitari delle comunità che li abitano e togliendoli dalla
strutturazione banale delle forme fisiche. La proposta è quella di
provare a considerare anche le “ville” dei paesi come spazi
collettivi identitari, alla stregua delle “piazze” dei nuclei storici. Ogni
progetto deve poi poter ospitare funzioni di scala sovra locale,
dove per scala sovra locale possiamo iniziare a pensare al
territorio ODSA, deve integrarsi nella visione guida della ciclicità
del tempo e del turismo sostenibile. Ogni progetto deve dunque
saper fornire strutture funzionali utili anche alla popolazione
ciclica e ad alcune esigenze peculiari. L’aspetto delicato sta nell’
interpretare come spunti di contesto le dinamiche e le pratiche
della popolazione ciclica, senza sconvolgere le funzioni di servizi di
prima necessità sociale rivolti anche alla popolazione stabile.
In questo macro-ambito strategico di riferimento facciamo rientrare
quel tessuto insediato molto particolare che è costituito dalle due
marine presenti: Marina di marittima e Marina di Andrano. Sebbene
si tratti di due entità amministrative distinte, facenti riferimento,
rispettivamente, ai comuni di Diso e Andrano, risultano inserite
in un unico contesto insediativo dal confine impercettibile e dalle
connotazioni similari, sorto attorno alla litoranea Otranto - Santa
Maria di Leuca.
Questo tratto di costa ha un forte impatto paesaggistico e
scenografico, è costituito da falesie alte e rocciose, caratterizzate
dalla presenza di grotte e insenature, non presenta criticità di
erosione data la conformazione rocciosa del litorale.
L’intera area costiera è una Riserva Naturale Orientata Regionale;
presenta una flora di importanza nazionale sotto l’aspetto
fitogeografico, tra cui specie balcaniche che trovano la loro
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
69
massima espansione occidentale in questa zona ed è collegata da
nord a sud dalla strada costiera SS173 o “delle terre Salentine”,
una delle strade paesaggisticamente più interessanti d’Italia. La
strada è caratterizzata dalla presenza di fari e innumerevoli torri
costiere, di stili ed epoche differenti, che rappresentano luoghi
privilegiati di osservazione del territorio costiero, legame con la
storia difensiva e insediativa dell’area ed elementi di richiamo
turistico.
A partire dagli anni ’80 le città costiere del territorio sono state
travolte da processi di espansione insediativa in chiave turistica:
edificazione di ristoranti, strutture alberghiere, rifunzionalizzazione
di antiche masserie che hanno portato, in alcune di esse, alla
saturazione del fronte costiero; l’ambiente costiero ha fortemente
risentito dell’intervento antropico in chiave turistica; anche le
Marine di Marittima e Andrano sono state, seppur in maniera
minore rispetto agli storici centri di richiamo turistico, coinvolte in
questi processi di espansione, senza però riuscire a realizzare
una pianificazione adeguata alle esigenze abitative, turistiche e
soprattutto paesaggistiche del territorio.
Nei territori limitrofi alle due marine di riferimento sono sorti
all’interno delle pinete, a partire dagli anni ’60, grandi villaggi
turistici, fortemente privi di relazione con il territorio nel quale sono
inseriti, trasformati in campeggi o aree parcheggio per il turismo
pendolare. L’antropizzazione turistica del territorio ha portato ad
un rapido impoverimento paesaggistico, culturale e architettonico
del territorio.
Ci ritroviamo quindi ad osservare un territorio fortemente
frammentato, incapace di soddisfare in pieno le esigenze turistiche
nel periodo prevalentemente estivo e inadatto ad offrire servizi per
70
la popolazione stanziale; quest’ultima risulta incapace a sua volta
di cogliere il valore paesaggistico e costiero del proprio territorio
comunale e dei territori limitrofi, di preservare i caratteri di unicità
dei luoghi, di conservare le proprie tradizioni a discapito di una
cultura a dimensione turistica omologata e omologante.
Con ogni evidenza il territorio costiero risulta essere un tessuto
moderno, costituito prevalentemente da seconde case con
caratteristiche edilizie ed insediative simili a quelle delle periferie
dei paesi precedentemente descritti. Si puo’ e si deve aggiungere
la minore attenzione al disegno urbano, che lascia spesso irrisolti
spazi di frangia, e la evidente connotazione ciclica e turistica
dei luoghi abitati, che risulta per le zone costiere maggiormente
accentuata rispetto alle aree comunali nell’entroterra, che
estremizza il tratto della vitalità estate-inverno.
Il tessuto moderno è quello che ad oggi è maggiormente
inesplorato e ricco di potenziali strutture fisiche bisognose, prima
ancora di operazioni radicali di riqualificazione urbana, di una seria
riflessione sul senso stesso delle funzioni da inserire.
In tali occasioni, con evidenza, bisogna saper tenere insieme lo
sguardo a scala sovra locale, la scelta di funzioni concordi con la
guida dello sviluppo territoriale condiviso, e le esigenze concrete
emerse dai cittadini. In tali occasioni è imperdibile la sfida di saper
scientemente scegliere funzioni e costruire le relative traduzioni
tecnico-progettuali valorizzando i punti di forza del territorio.
L’obiettivo strategico è quello di recuperare le aree dismesse o
sottoutilizzate del tessuto moderno per costruire una rete
territoriale integrata di funzioni a finalità turistica, che restituisca
valore alle identità locali e che sia occasione di incontro tra le due
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
popolazioni.
La visione che si propone del tessuto moderno è quella di un
tessuto in grado di valorizzare la vocazione implicita turistica
fornendo una serie di funzioni diverse (per azioni puntuali) che
a rete copra le esigenze funzionali degli stili di vita post-moderni
legati alla presenza di una doppia popolazione. Solo dall’incontro
tra le diverse esigenze, che passa dalla reciproca riconoscibilità e
dalla messa a valore del portato di ognuna di esse potrà emergere
l’efficacia delle politiche rigenerative. Il tessuto moderno deve
essere rigenerato tramite sapienti azioni puntuali di
ri-funzionalizzazione di aree sottoutilizzate o dismesse nella
direttrice della costruzione di una serie di servizi di “secondo
grado” e di scala sovra locale, tenuti insieme da un’ ottica a rete.
Per funzioni di secondo grado o di scala locale intendiamo quel
tipo di funzioni difficilmente definibili che rispondono a esigenze e
proposte culturali peculiari della popolazione ciclica quindi
principalmente, ma non solo, le funzioni a servizio della rete
ricettiva turistica.
La traduzione operativa e progettuale di queste linee guida
teoriche puo’ essere cosi riassunta:
1)
La rigenerazione puntuale delle aree sottoutilizzate o
dismesse di ogni paese deve partire da una scelta funzionale,
figlia dell’analisi del contesto locale, ma anche dalla conoscenza
della rete esistente delle funzioni di “secondo grado” presenti nel
territorio ODSA e inserirsi come parte integrante nelle azioni
sistemiche.
2)
Ogni azione puntuale o sistemica deve saper rendere
attrattivo e identitario il luogo della trasformazione, giocando sulle
possibilità di incontro tra le pratiche locali e le pratiche sovra
locali. Sperimentare funzioni cicliche estroverse all’interno di spazi
abitudinariamente adibiti a pratiche consone è la vera sfida di ogni
progetto. Ovviamente partendo dalla reale conoscenza delle
proposte locali possibili e ovviamente lavorando sulla
composizione degli elementi spaziali.
3)
Ogni azione puntuale o sistemica deve saper infrastrutturare
lo spazio tramite le reti della ICT, per concorrere nella costruzione
di un territorio fortemente competitivo a livello regionale e
nazionale, e per rispondere alle esigenze proprie di un territorio “in
remoto” che vive fortemente in maniera ciclica, e che dunque può
e deve restare connesso durante tutto l’arco dell’anno.
4)
Le regole d’uso degli spazi pubblici, delle attrezzature
proprie di questi e degli arredi urbani possono ( preferibilmente
devono) essere immaginate in maniera distinta per le fasi estive e
quelle invernali. A titolo di esempio:
-Carrabilità di alcuni tratti;
-forme di sosta o fermata;
- utilizzo di piazzole a servizio degli esercenti commerciali;
- strutture amovibili per eventi turistici;
- densità dei punti luce.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
71
MACRO-AMBITO STRATEGICO B
VISIONE STRATEGICA
Spazio scalare delle centralità moderne:
esigenze fondative di macro-ambito
Riqualificare e potenziare le aree dismesse o sottoutilizzate
come spazi pubblici moderni a servizio della comunità locale.
Porre a sistema servizi di supporto al turismo già programmati
o da programmare, evitando doppioni nello stesso territorio
ODSA, integrando funzioni similari e distinte.
Offrire opportunità occupazionali e sostenere le esperienze
imprenditoriali nascenti.
Conservare le centralità moderne con i propri tratti distinguenti.
Rispondere alle carenze per popolazione stabile.
Rispondere alla domanda d’uso di una più vasta popolazione
ciclica nel periodo stagionale di maggiore afflusso.
OBIETTIVO GENERALE - OB.G B
Persegue benefici integrati sociali, ambientali, economici e
culturali fondati sul recupero delle aree dismesse o sottoutilizzate
del tessuto moderno per la costruzione di una rete territoriale
integrata di funzioni a finalità turistica, che restituisca valore
alle identità locali e che sia occasione di incontro tra le due
popolazioni.
L’obiettivo è socialmente sensibile, in quanto persegue una
mitigazione della dimensione ciclica e una sensibile
rigenerazione trasversale delle parti moderne.
72
I luoghi delle centralità moderne come incontri
autentici: esigenze fondative di macro-ambito
OBIETTIVI SPECIFICI
Ob.Sp. B.1. Costruzione di una rete territoriale unica di servizi di
supporto alla vocazione turistica
Ob.Sp. B.2. Potenziamento dei legami economici tra il settore
turistico e le ricadute nel settore agricolo
Ob.Sp. B.3. Riqualificare spazi pubblici puntuali della modernità
Ob.Sp. B.4. Sostenere le forme di nuova imprenditoria giovanile
Ob.Sp. B.5. Infrastrutturare i luoghi pubblici tramite accessi ICT
Ob.Sp. B.6. Potenziare i servizi pubblici di tipo ricreativo e sportivo
alla persona
Ob.Sp. B.7. Introdurre forme di apertura degli spazi decisionalipubblici alla comunità nei luoghi fisici della città moderna
Ob.Sp. B.8. Introdurre forme di regolamentazione ciclica degli spazi
pubblici collettivi
Ob.Sp. B.9. Valorizzare la costa come patrimonio paesaggistico e
bene comune
Ob.Sp. B.10. Potenziare il sistema di conoscenza diffusa delle
opportunità del territorio
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
AZIONI
B.1.1 Riqualificazione area parco San Vito e Santa Maria della
grotta (ORTELLE)
B.1.2 Riqualificazione Piazzale Stazione, Area “Trice” e dintorni
(ANDRANO)
B.1.3 Sistemazione e recupero dell’area verde di Piazza Don Bosco
(DISO)
B.1.4 Sistemazione e recupero di un’area manifestazioni (DISO)
B.1.5 Realizzazione di un’area mercatale con zona riservata a
farmer’s market nella zona PEEP (SPONGANO)
B.2.1 Recupero e riqualificazione dell’ex Scuola Media (ORTELLE)
B.2.2 Recupero con riqualificazione dell’area semiperiferica P.zza
De Viti (ORTELLE)
B.2.3 Valorizzazione e riqualificazione dell’area circostante al
Palazzo Municipale (ANDRANO)
B.2.4 Sistemazione del piazzale “Madonna del Carmine”;
(ANDRANO)
B.2.5 Realizzazione di un Campo Polivalente Coperto, nell’ambito
del Programma PON Sicurezza per lo Sviluppo – Progetto
Quadro “IO GIOCO LEGALE” (SPONGANO)
B.2.6 Riqualificazione Parco Rini (SPONGANO)
B.3.1 Intervento di riqualificazione e di completamento delle aree
contigue a quelle delle infrastrutture specifiche di supporto al
settore turistico alla Marina di Andrano (ANDRANO)
B.3.2 Ex Scuola Elementare In Marittima (DISO)
B.3.3 Riqualificazione e potenziamento del manufatto destinato a
Museo naturalistico in località Acquaviva (DISO)
B.3.4 Riqualificazione di Largo “Puzze” (ORTELLE)
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
73
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO B
INTERVENTO B1.1
RIQUALIFICAZIONE AREA PARCO SAN VITO E
SANTA MARIA DELLA GROTTA IN ORTELLE
Comune: Ortelle
Localita’: Ortelle
Superficie complessiva di intervento: 4.500,00 mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: tale intervento rientra
nella scelta e volontà della cittadinanza di Ortelle di ottenere nell’area
esistente degli spazi attrezzati ed ottimizzati che contribuiscano a
favorire sia lo sviluppo della manifestazione fieristica di San Vito,
che ormai riveste carattere di interesse provinciale ed oltre, sia l’area
archeologica caratterizzata dalla cripta di Santa Maria della grotta con
la presenza di interessanti pareti affrescate, sia quella limitrofa della
cappella di S. Vito.
Prescrizioni putt/p: l’area in parte ricade nell’ambito territoriale distinto
“c”.
Stato di fatto attuale: l’area in oggetto in parte e’ sottoutilizzata ed in
stato di abbandono.
L’area, nel corso degli anni e’ stato oggetto di interventi di
riqualificazione con fondi comunali, mentre per le urbanizzazioni si e’
intervenuti con finanziamenti regionali.
74
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
RIQUALIFICAZIONE PIAZZALE STAZIONE, AREA
“TRICE” E DINTORNI
Comune: Andrano
Localita’: Castiglione
Superficie complessiva di intervento: circa 20.908,00 mq
Proprieta’: pubblica
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO B
INTERVENTO B1.2
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento ricade parte in
zona “f1.4 - Verde attrezzato”, parte in viabilità e parte in zona “a.2
- Zona urbana mista d’interesse ambientale” così come perimetrate
nel P.R.G. Approvato definitivamente dalla regione puglia il 21 marzo
2006 con delibera n° 353.
Prescrizioni putt/p: l’intervento ricade completamente nei territori
costruiti e dovrebbe essere acquisito il parere della soprintendenza
per i beni architettonici.
Stato di fatto attuale: area da riqualificare.
La zona Trice (ed i suoi dintorni) e’ stata in parte interessata da
trasformazioni urbane finanziate con sottoscrizione di mutuo presso la
cassa depositi e prestiti.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
75
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO B
INTERVENTO B1.3
SISTEMAZIONE E RECUPERO DELL’AREA VERDE
DI PIAZZA DON BOSCO
Comune: Diso
Localita’: Marittima
Superficie complessiva di intervento: 5.600,00 mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento prevede la
riqualificazione di un’area libera del centro abitato di Marittima da
utilizzarsi come centro di interesse sociale e manifestazioni culturali e
fieristici.
Prescrizioni putt/p: l’area interessata ricade nei territori costruiti.
Stato di fatto attuale: le aree oggetto dell’ intervento sono in parte
sottoutilizzate, ed alcune in stato di parziale degrado.
L’area, nel corso degli anni e’ stato oggetto di interventi di
riqualificazione con fondi comunali, mentre per le urbanizzazioni si e’
intervenuti con finanziamenti regionali.
76
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
SISTEMAZIONE E RECUPERO DI UN’AREA PER
MANIFESTAZIONI
Comune: Diso
Localita’: Diso
Superficie complessiva di intervento: 8.000,00 mq
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO B
INTERVENTO B1.4
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento prevede la
riqualificazione di un’area lungo la direttrice Diso-Spongano da
utilizzare come centro di manifestazioni fieristiche.
Prescrizioni putt/p: (ate o atd se vi sono) l’area interessata ricade in
ambito c
Stato di fatto attuale: (area sottoutilizzata – area dismessa – area da
bonificare - altro) l’area oggetto dell’ intervento risulta in parte
sottoutilizzata, a causa della sua incompletezza e limitata
utilizzazione.
L’area, nel corso degli anni e’ stato oggetto di interventi di
riqualificazione con fondi comunali.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
77
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO B
INTERVENTO B1.5
REALIZZAZIONE DI UN’AREA MERCATALE CON
ZONA RISERVATA A FARMER’S MARKET NELLA
ZONA PEEP
Comune: Spongano
Localita’: zona peep – via Santa Caterina
Superficie complessiva di intervento: 3000,00 mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: gia’ destinata a servizi
pubblici
Prescrizioni putt/p: (ate o atd se vi sono): ambito c
Stato di fatto attuale: Attualmente inutilizzata ed allo stato naturale
(terreno roccioso con piccolo substrato discontinuo di terra vegetale).
Nell’area poco distante sempre in zona peep è stato finanziato un
progetto di punti sport, che ha la finalità di favorire la socializzazione
e l’aggregazione degli abitanti dell’area periferica con quelli dell’intera
comunità cittadina.
Per l’area adiacente a sinistra è stata presentata richiesta di
finanziamento per la realizzazione di un impianto sportivo polivalente
coperto, nell’ambito del programma pon sicurezza per lo sviluppo –
progetto quadro “IO GIOCO LEgALE”.
78
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE DELL’EX
SCUOLA MEDIA DI ORTELLE
Comune: Ortelle
Localita’: Ortelle
Superficie complessiva di intervento: 6.500,00 mq
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO B
INTERVENTO B2.1
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento rientra nella
volontà amministrativa di recuperare e riqualificare una struttura da
destinare a servizi socio-sanitari per un ulteriore e prioritario servizio
alla collettività.
Prescrizioni putt/p: l’area in parte ricade nell’ambito dei territori
costruiti
Stato di fatto attuale: l’area in oggetto in parte e’ sottoutilizzata ed in
stato di abbandono.
La struttura e’ stata oggetto di interventi con fondi regionali.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
79
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO B
INTERVENTO B2.2
RECUPERO CON RIQUALIFICAZIONE DELL’AREA
SEMIPERIFERICA P.ZZA DE VITI
Comune: Ortelle
Localita’: Ortelle
Superficie complessiva di intervento: 2.500,00 mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: tale intervento rientra nella
volontà dell’Amministrazione di recuperare e riqualificare l’area
semiperiferica di p.zza De Viti in Ortelle in modo da collegarla con il
contesto urbano limitrofo.
Prescrizioni putt/p: l’area ricade all’interno dei territori costruiti
Stato di fatto attuale: l’area in oggetto in parte e’ sottoutilizzata e in
stato di disagio urbano.
L’area, nel corso degli anni e’ stata oggetto di interventi con
finanziamenti comunali.
80
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
VALORIZZAZIONE E RIQUALIFICAZIONE
DELL’AREA CIRCOSTANTE AL
PALAZZO MUNICIPALE
Comune: Andrano;
Localita’: Andrano;
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO B
INTERVENTO B2.3
Superficie complessiva di intervento: circa 13.929,00 mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento ricade parte in
zona “f” (attrezzature per l’istruzione dell’obbligo, verde attrezzato)
e parte in viabilità, il tutto adiacente al centro storico (zona a.1) così
come perimetrate nel P.R.G. approvato definitivamente dalla regione
puglia il 21 marzo 2006 con delibera n° 353;
Prescrizioni putt/p: l’intervento ricade completamente nei territori
costruiti.
Stato di fatto attuale: area da riqualificare.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
81
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO B
INTERVENTO B2.4
SISTEMAZIONE DEL PIAZZALE “MADONNA DEL
CARMINE”
Comune: Andrano
Localita’: Andrano
Superficie complessiva di intervento: circa 5.783,00 mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento ricade parte
in zona “f1.4 - Verde attrezzato” e parte in viabilità così come
perimetrate nel P.R.G. approvato definitivamente dalla regione puglia
il 21 marzo 2006 con delibera n° 353.
Prescrizioni putt/p: l’intervento ricade completamente nei territori
costruiti.
Stato di fatto attuale: area da riqualificare.
82
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
REALIZZAZIONE DI UN CAMPO POLIVALENTE
COPERTO
PROGETTO QUADRO “IO GIOCO LEGALE”
Comune: Spongano
Localita’: zona peep – via Santa Caterina
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO B
INTERVENTO B2.5
Superficie complessiva di intervento: 10.000,00 mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: gia’ destinata a servizi
pubblici
Prescrizioni putt/p: ambito c
Stato di fatto attuale: Area attualmente inutilizzata ed allo stato
naturale (terreno roccioso con piccolo substrato discontinuo di terra
vegetale).
Nell’area poco distante sempre in zona peep è stato finanziato un
progetto di punti sport, che ha la finalità di favorire la socializzazione
e l’aggregazione degli abitanti dell’area periferica con quelli dell’intera
comunità cittadina.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
83
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO B
INTERVENTO B2.6
RIQUALIFICAZIONE PARCO RINI
Comune: Spongano
Localita’: centro storico (via Congregazione, via San Giorgio).
Superficie complessiva di intervento: 1640,00 mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: parco pubblico
Prescrizioni putt/p: territori costruiti
Stato di fatto attuale: L’amministrazione ha ricevuto in donazione
questo antico giardino incluso nel centro storico, ed oggetto di un
primo intervento di recupero. La valenza storica dell’immobile e dei
manufatti che vi si trovano, nonché la sua importanza dal punto
di vista botanico e naturalistico, richiedono una serie di interventi
mirati al suo completo recupero, oltre che alla sua valorizzazione e
conservazione.
Le vie intorno a piazza Vittoria e la via Roma (centro storico) sono
state oggetto di intervento di “miglioramento e potenziamento della
rete di fognatura bianca nel centro storico”, finanziato dal pis n.14
Misura 1.1 – Area di azione 5, con lavori ultimati nell’anno 2009.
La piazzetta municipio e la corte “sterne nove”, incluse nella
perimetrazione del centro storico, sono state riqualificate in occasione
della realizzazione dei tronchi di fognatura nera su strade già servite
da acquedotto.
L’illuminazione pubblica, ivi compresa quella del centro storico, è in
fase di ammodernamento e messa a norma mediante un progetto con
finanziamento interamente a carico dei fondi comunali.
84
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
85
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO B
INTERVENTO B3.1
INTERVENTO DI RIQUALIFICAZIONE E DI
COMPLETAMENTO DELLE AREE CONTIGUE A
QUELLE DELLE INFRASTRUTTURE SPECIFICHE
DI SUPPORTO AL SETTORE TURISTICO ALLA
MARINA DI ANDRANO
Comune: Andrano;
Localita’: Marina di Andrano;
Superficie complessiva di intervento: circa 14.000,00 mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento ricade
completamente nei territori costruiti così come perimetrate nel P.R.G.
Approvato definitivamente dalla Regione Puglia il 21 marzo 2006 con
delibera n° 353.
Prescrizioni putt/p: l’intervento è sottoposto sia al vincolo ex lege
1497/39 che al vincolo idrogeologico.
Stato di fatto attuale: area da riqualificare.
86
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
EX SCUOLA ELEMENTARE IN MARITTIMA
Comune: Diso
Localita’: Marittima
Superficie complessiva di intervento: 2.200,00 mq
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO B
INTERVENTO B3.2
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento dovra’ prevedere
un recupero con conversione della struttura in ostello per la
gioventu’ per ottenere un maggiore potenziale di strutture anche per
un turismo giovanile, completamente mancante nell’interland dei
comuni vicini.
Prescrizioni putt/p: l’area ricade all’interno dei territori costruiti.
Stato di fatto attuale: la struttura in oggetto e’ sottoutilizzata ed in
stato di scarsa utilizzazione.
La struttura, nel corso degli anni e’ stata oggetto di interventi di
riqualificazione per opere di recupero con finanziamenti comunali
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
87
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO B
INTERVENTO B3.3
RIQUALIFICAZIONE E POTENZIAMENTO DEL
MANUFATTO DESTINATO A
MUSEO NATURALISTICO
Comune: Diso
Localita’: Marina di Marittima
Superficie complessiva di intervento: 3.800,00 mq
Proprieta’: la superficie delle aree interessate sono di proprietà
comunale.
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento prevede di
recuperare e riqualificare un’area a verde caratterizzata dal museo
naturalistico sito all’interno del parco regionale Otranto Santa Maria
di Leuca-bosco di Tricase al fine di potenziarne le capacità turistiche
dell’intera area del parco.
Prescrizioni putt/p: l’area ricade all’interno degli ambiti territoriali di
valore “b”.
Stato di fatto attuale: l’area in oggetto in parte e’ sottoutilizzata.
L’area, nel corso degli anni e’ stato oggetto di interventi di
riqualificazione con fondi regionali.
88
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
RIQUALIFICAZIONE DI LARGO “PUZZE”
Comune: Ortelle
Localita’: Ortelle
Proprieta’: pubblica
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO B
INTERVENTO B3.4
Superficie complessiva di intervento: circa 2.000,00 mq
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento rientra nella
volontà dell’Amministrazione di recuperare e riqualificare l’area
semiperiferica di largo “Puzze” in modo da collegarla con il contesto
urbano.
Prescrizioni putt/p: l’area ricade all’interno dei territori costruiti
Stato di fatto attuale: l’area in oggetto in parte e’ sottoutilizzata
L’area, nel corso degli anni e’ stata oggetto di interventi con
finanziamenti comunali
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
89
3.3.3 MACRO-AMBITO STRATEGICO C: le connessioni dolci e
sostenibili come rete e tratto distinguente
Il terzo ambito strategico della rigenerazione territoriale dei Paesi
della vita ciclica è l’ambito di luoghi periurbani. Con tale
definizione intendiamo, dato il contesto, un territorio molto
vasto, di fatto comprendente buona parte di tutto il territorio non
urbanizzato. Bisogna ritornare sulle caratteristiche geograficoinsediative descritte in precedenza, per comprendere in pieno il
senso del territorio di riferimento. Dobbiamo riproporre le immagini
speculari della piattaforma rurale insediata in modo fortemente
diffuso e della rete policentrica molto fitta, strutturata su centri
mediamente piccoli e tendenzialmente a-gerarchici, che
abbiamo dato come immagini evocative di questo territorio. Il
grande giardino insediato tipico del Salento, entra e si frammista
con i piccoli paesi disseminati a rete. Di contro, gli insediamenti
storici si estendono in maniera molto dispersa dentro il giardino,
ben fuori dall’ immaginaria linea di chiusura tracciata sulle carte
degli assetti generali dei comuni di riferimento, e ben fuori da
quella che noi abbiamo definito città moderna. Un insieme di
dinamiche di espansione a carattere post-moderno (aree
industriali, aree per strutture ricettive turistiche e agrituristiche,
strutture di servizio a modelli produttivi agricoli contemporanei),
insieme soprattutto a dinamiche spontaneistiche e informali di
espansione dispersa residenziale, connotano il grande giardino
come un giardino insediato a bassissima densità, obbligandoci a
definire questo territorio come un continuum periurbano. Quasi
tutti i paesi in questione presentano forme insediative extra-urbane
consistenti, presentano territori di frangia molto sfaldati tanto da
90
legarsi con territori analoghi dei comuni attigui, presentano assi di
connessione fortemente urbanizzati tanto da far perdere la
percezione dei margini fisici-costruttivi dei nuclei abitati. Si
osservino le reti insediative composte dal territorio periurbano che
da ovest a est connettono i nuclei Spongano-DisoVignacastrisi-Castro e da Nord a Sud Ortelle-Diso-MarittimaAndrano. Più in generale leggendo al contrario lo stesso fenomeno
dalle dinamiche periurbane, possiamo escludere guardando
all’intero territorio agricolo dell’ODSA alcune enclave interne
lontane dai centri; la campagna tra i centri di Spongano e
Castiglione e ad ovest di questi; tutto l’asse del costone pre
costiero coincidente in buona sostanza con l’area Parco
Otranto-Santa Maria di Leuca. Usando le interpretazione del
PPTR il territorio peri-urbano di riferimento è molto più simile
alla campagna urbanizzata che non alla campagna abitata,
presentando evidenti esternalità negative in termini di deterrenti
estetico-paesaggistici e in termini di costi sociali legati alla difficoltà
di convertire il sistema della mobilità in un modello più sostenibile.
Tale connotazione sposa poco bene l’idea-guida del turismo dolce
fondato sulle presenze amicali della popolazione ciclica e sulla
valorizzazione dei tratti paesistici identitari. Stiamo parlando di un
territorio in cui diverse e costanti sono le presenze di strutture a
finalità turistiche: Agriturismi, B&B immersi nel verde agricolo,
ristoranti sulle coste. Si verifica spesso una netta e evidente
contrapposizione tra le aree di frangia periurbane pubbliche o
quantomeno collettive (le strade, gli spazi residuali, i lotti
abbandonati) e le aree private, spesso chiuse e poco dialoganti,
ma connotate da una cura interna dell’estetica rilevante. E’
evidente più che mai lo strappo tra il paesaggio privato, curato nei
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
minimi particolari, anche se spesso figlio di scelte estetiche
moderne poco in sintonia con la struttura paesaggistica, e il
paesaggio pubblico, poco curato e percettivamente sempre
marginale e quasi di risulta.
immagine unica e fortemente identitaria. Tratto simile ha anche
un altro asse principale carrabile: Spongano-Diso-Vignacastrisi.
Stiamo parlando della tipologia di asse viario che le linee guida
del PPTR definiscono. La Strada del continuum urbano, con delle
peculiarità molto interessanti:
La riqualificazione appropriata delle qualità minute dei contesti
periurbani legati alla fruizione pubblica di servizio per la
popolazione locale è un bene comune da saper garantire, in
quanto è l’aspetto percettibile paesaggistico di maggior
immediatezza. Ed è anche allo stesso tempo il principale punto di
forza delle strategie di sviluppo locale legate alla frequenza
turistica.La rigenerazione integrata della rete della mobilità,
della rete ecologico-ambientale e la salvaguardia del suolo
agricolo deve essere tratto distinguente di questo territorio. Si
sente una necessaria e immediata attenzione alla ricomposizione
di questi brani di periurbano insediato verso “la rigenerazione dei
tessuti per integrarli nel contesto rurale oppure connetterli alla città
purché diventino ecocompatibili” come giustamente il PPTR invita
a fare.
D’altro canto è doveroso ricordare che la connotazione fisicoinsediativa dei centri insediati attigui è alla base della stretta
rete di relazioni sociali e umane ed economiche che è divenuta
attrattiva propria a fini essenzialmente turistici di questo territorio.
L’attiguità dei centri e la loro connessione tramite assi stradali
densi di relazioni umane è tratto distinguente e unificante il
territorio. La Strada provinciale 81, tipicamente indicata anche dal
PTCP provinciale come “strada dei centri”, connette Ortelle, Diso,
Marittima e Andrano attraversandoli e rendendo, del territorio, una
- sono assi che connettono un numero superiore a due di nuclei
insediati, attraversandoli e pur mantenendo la riconoscibilità.
-sono assi principali strutturanti la mobilità interna del territorio
ODSA, sono l’ossatura del territorio disperso.
-sono di fatto dei percorsi carrabili lenti, dove avviene già una forte
frammistione tra diverse forme veicolari.
-sono degli spaccati di diverse sezioni paesistico-insediative:
La s.p. 81 taglia in sette chilometri tre nuclei storici, sette tessuti
moderni, un’area industriale, molte frange periurbane disperse e
anche una parte agricola resistente (tra Ortelle e Diso)
-sono delle vetrine turistiche del substrato sociale ed economico
del territorio.
Leggermente distinte in quanto meno periubane e in parte
completamente rurali sono le altre connessioni interne principali
del territorio: la Castiglione-Spongano, la Spongano-Andrano, la
Andrano-Castiglione e la Ortelle –Vignacastrisi. Siamo nella
classificazione PPTR di Le Strade di interesse paesaggistico:
“Strade che attraversano contesti naturali e rurali di alto valore
paesaggistico dalla quale si può godere di visuali panoramiche o
ravvicinate dei paesaggi di pregio e delle città storiche”.
Discorso a parte merita la litoranea che attraversa e lega le marine
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
91
di Marittima e Andrano. Per le caratteristiche attuali questo
importante asse stradale può essere classificato seguendo
sempre le linee guida del PPTR come: Strada del continuum
costiero – strada costiera di riqualificazione paesaggistica.
“Strada costiera che attraversa insediamenti continui, sorti talvolta
da piccolissimi nuclei esistenti, in prossimità delle torri costiere o
dei piccoli approdi, come centri turistici e di seconda casa”
Oltre agli assi stradali di primaria fruibilità e importanza, esiste una
rete di di assi minori di connessione tra i centri abitati di notevole
interesse paesaggistico, che sono infrastruttura minuta basilare
come piattaforma di un nuovo modello di mobilità a forte carattere
sostenibile. Tra questi senza dubbio le strade interne di
connessione tra l’entroterra dei centri abitati e la costa: i pendoli
di connessione mare-centro abitato. La strada pendolo “Strada di
connessione tra gli insediamenti sub-costieri e le corrispondenti
marine sviluppatesi lungo la costa intorno a piccoli nuclei o
emergenze architettoniche esistenti”.
In più bisogna considerare tutto il tracciato di strade secondarie di
connessione dolce: i collegamenti ciclo-pedonali. “Strade carrabili
a basso traffico o strade bianche (percorsi cyronmed, strade di
servizio dell’acquedotto) che costituiscono la rete ciclo-pedonale
per la fruizione dei paesaggi regionali”. Molti percorsi sono stati già
studiati e in parte sottoposti a opera di progettazione da altre
iniziative locali: Interreg IIIA Pernatur, Ente parco Otranto-Leuca.
Questa rete diffusa di mobilità sostenibile deve caratterizzare il
territorio come guida di qualità ambientale. E deve soprattutto
essere anello finale e quindi efficace punto di forza della mobilità
sostenibile in senso lato. Deve perciò direttamente connettersi
92
con il grande patrimonio potenziale delle ferrovie del Sud-Est, che
tagliano il territorio ODSA nella sua parte interna grazie all’asse
Lecce-Zollino-Gagliano e vedono nelle stazioni di Spongano e
Castiglione due nodi essenziali. La futura programmata
trasformazione tramite opportune opere di ammodernamento di
questa infrastruttura in forme efficaci di connessione lunga tra la
provincia di Lecce e il Capoluogo, è lo scenario futuro da tenere
immediatamente presente nelle attività di rigenerazione territoriale,
in campo di mobilità. Questo significa che le infrastrutture
composte dai percorsi ciclopedonali capillari sul territorio, integrate
con la rete del ferro, diventeranno passaggio infrastrutturale
obbligatorio verso una mobilità futura di tipo sostenibile. In
conseguenza l’intero patrimonio di assi secondari che connette i
paesi della vita ciclica partendo dall’asse ovest della linea FSE,
passando attraverso i nuclei insediati dell’entroterra, per giungere
alla costa e ai diffusi luoghi di interesse paesaggistico e turistico,
va pensato come sistema unico in grado di dare risposte efficaci.
Tra le risposte efficaci ci deve essere anche quella di potenziare
un sistema di trasporto collettivo, che già avviene da anni, attuato
solo nei mesi estivi.
Provando a riassumere, possiamo dire che la proposta progettuale
di questo asse strategico è quella di ripensare completamente la
rete della mobilità come strategia stessa di ri-naturalizzazione dei
contesti periurbani e di contenimento della dispersione insediativa,
in piena sintonia con le linee guida del PPTR e con la stessa
idea-guida condivisa di questo documento. E’ infatti evidente che il
dato della vita ciclica dei paesi e la forte vocazione turistica abbia
ricadute essenziali in termini di immaginazione collettiva del
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
territorio periurbano e degli assi di percorrenza in particolare.
volta in azioni puntuali di bonifica, recupero, restauro della qualità
della rete ecologica.
5)
Le altre strade carrabili principali devono valorizzare i loro
tratti di strade di fruizione continua e di strade-vetrina del
paesaggio rurale.
6)
Il sistema della rete minore va pensato in prospettiva
strategica come rete capillare che sia tratto conclusivo di una
mobilità provinciale a carattere sostenibile e che sia rete di
prossimità per la connessione dei paesi in questione.
L’ obiettivo è dunque quello di progettare un nuovo sistema di reti
di connessione interna materiale (mobilità) e immateriale
riconoscendo valore alle forme dolci e sostenibili e partendo dalla
puntale ricognizione delle attività in essere. L’obiettivo è quello di
sfruttare la rete dolce della mobilità come vettore di un’ attenzione
qualitativa al recupero delle forme e degli spazi del territorio
periurbano.
La traduzione operativa e progettuale di queste linee guida per le
reti della mobilità puo’ essere cosi riassunta:
1)
Gli assi stradali principali devono essere ripensati per avere
due funzioni distinte per i periodi ciclici a capienza più intensa
e per i periodi a capienza minore. In questo anche le regole
d’uso stesse della mobilità posso essere distinte per i due diversi
momenti dell’anno.
2)
Gli assi stradali principali devono diventare tratto
distinguente dei paesi dalla via ciclica: devono rigenerare la
propria funzione attrattiva valorizzando le vocazioni paesaggistiche
e ecologiche, e le fruizioni lente proprie delle connessioni brevi. Le
due strade dei centri devono sottolineare e valorizzare il loro ruolo
di tratto unificante e identitario dei paesi dalla vita ciclica.
3)
Le due “strade dei centri” vanno ripensate tramite sezioni
che sappiano controllare la capienza e la velocità della fruizione
automobilistica, innestando mix con le altre forme di mobilità.
4)
Le due strade dei centri devono diventare vettori e collanti
di progetti rigenerativi della qualità peri-urbana, tradotti di volta in
3.3.4 MACRO-AMBITO STRATEGICO T: Il patrimonio
immateriale e le connessioni lunghe come volano
rigenerativo
Il macroambito è costituito d’azioni a carattere immateriale che
si integrano sulle suddette strategie degli ambiti A, B e C. La
narrazione dell’integrazione trasversale tra i diversi macroambiti
sarà effettuata nel prossimo paragrafo prestando particolare
attenzione agli obiettivi specifici, strategici e alla loro azione
sinergica.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
93
MACRO-AMBITO STRATEGICO C
VISIONE STRATEGICA
Spazio scalare dei territori materiali e
immateriali
Le esigenze a cui rispondere sono principalmente la
riqualificazione del patrimonio estetico paesaggistico a
fruizione pubblica degli spazi periurbani, insieme alla
necessità di costruire un sistema di reti infrastrutturanti il
territorio verso una
riconversione sostenibile degli stili di vita. Inoltre non si può
non rispondere all’esigenza diffusa di mobilità efficace per le
connessioni turistiche.
OBIETTIVO GENERALE - OB.G C
Persegue la dimensione generale di un nuovo sistema di reti di
connessione interna, materiale (mobilità) e immateriale.
Riconosce valore alle forme dolci e sostenibili partendo dalla
puntuale ricognizione delle attività in essere.
Intende la rete dolce della mobilità come vettore di una
attenzione qualitativa al recupero delle forme e degli spazi del
territorio periurbano.
le connessioni dolci e sostenibili come rete e
tratto distinguente
OBIETTIVI SPECIFICI
Ob. Sp C.1. Valorizzare la presenza del Parco-Otranto Santa Maria di
Leuca come cuore della rete ecologica
Ob. Sp C.2. Sistematizzare serie di percorsi secondari esistenti per la
mobilità dolce
Ob. Sp C.3. Intregrare il sistema della mobilità dolce con nuovi
percorsi
Ob. Sp C.4. Recuperare e bonificare le aree ecologicamante
deficitarie
Ob. Sp C.5. Valorizzare le strade dei centri come aspetti identitari
materiali
Ob. Sp C.6. Ripristinare i valori paesaggistici identitari dei contesti
periurbani
Ob. Sp C.7. Aumentare la qualità paesistica degli assi stradali
secondari
Ob. Sp C.8. Potenziare le qualità estetiche minute della litoranea.
Ob. Sp C.9. Introdurre forme di regolamentazione ciclica a scala
territoriale
Ob. Sp C.10. Costruire una piattaforma comune della mobilità,
connessa con centri di servizi turistici
94
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
AZIONI
C.1.1 Riqualificazione e sistemazione dell’area in località “Canali” in
Vignacastrisi (ORTELLE)
C.1.2 Recupero con bonifica dell’area dismessa (ORTELLE)
C.1.3 Sistemazione e recupero di aree costituite da cave dismesse
(ORTELLE)
C.1.4 Riqualificazione e recupero con riconversione d’uso di un’area
precedentemente destinata a Cimitero Comunale (DISO)
C.1.5 Recupero con bonifica dell’area periferica di Via Castro (DISO)
C.2.1 Riqualificazione e recupero dell’area Boschiva (ORTELLE)
C.2.2 Sistemazione Parco 2 giugno(ORTELLE)
C.2.3 Riqualificazione area del “Belvedere”, Madonna del Lattarico
(ANDRANO)
C.2.4 Area Verde E parcheggi In localita’ Marina Di Marittima (DISO)
C.2.5 Recupero e riqualificazione dell’area verde con parcheggi in
località Carrozzina (DISO)
C.3.1 Salvaguardia e valorizzazione dei “Tratturi” (ANDRANO)
C.3.2 Strada Di Collegamento tra le aree verdi di Via Pierantonio
Stasi e Via Turati (DISO)
C.3.3 tratto della strada prov. Litoranea Castro-Tricase sita all’interno
del parco regionale Otranto-Santa Maria di Leuca bosco di
Tricase
C.3.4 Riqualificazione e recupero del sentiero Zona belvedere con
litoranea (DISO)
C.3.5 Recupero con riqualificazione dell’asse stradale congiungente
l’Area PIP con i centri abitati di Diso e Marittima (DISO)
C.4.1 Sistema di viabilità primaria
C.4.2 Sistema di viabilità dei centri
C.4.3 Sistema di viabilità ciclabile
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
95
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO C
INTERVENTO C1.1
RIQUALIFICAZIONE E SISTEMAZIONE DELL’AREA
IN LOCALITÀ “CANALI” IN VIGNACASTRISI
Comune: Ortelle
Localita’: Vignacastrisi
Superficie complessiva di intervento: 7.200,00 mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento rientra nel
programma di recuperare e riqualificare manufatti e strutture
esistenti da destinare per l’ospitalità diffusa all’interno dell’area
parco.
Prescrizioni putt/p: l’area in parte ricade nell’ambito territoriale
di valore distinguibile “c”.
Stato di fatto attuale: l’area in oggetto e’ sottoutilizzata ed in
stato di completo abbandono.
La struttura e’ stata oggetto di interventi con fondi regionali.
96
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
RECUPERO CON BONIFICA DELL’AREA
DISMESSA
Comune: Ortelle
Localita’: Ortelle
Superficie complessiva di intervento: 8.900,00 mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: tale intervento rientra
nella volontà dell’amministrazione di recuperare e bonificare
un’area dismessa ubicata in prossimità del depuratore consortile
al fine di utilizzarla come area di tutela e valorizzazione
ambientale.
Prescrizioni putt/p: l’area in parte ricade nell’ambito territoriale
distinto “c”.
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO C
INTERVENTO C1.2
Stato di fatto attuale: l’area in oggetto in parte e’ in stato di
abbandono.
L’area, nel corso degli anni e’ stata oggetto di interventi con
finanziamenti comunali .
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
97
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO C
INTERVENTO C1.3
SISTEMAZIONE E RECUPERO DI AREE
COSTITUITE DA CAVE DISMESSE
Comune: Ortelle
Localita’: Vignacastrisi
Superficie complessiva di intervento: 2.600,00 mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento prevede
la riqualificazione di aree costituite da cave per l’estrazione
di inerti da riconvertire in aree di interesse ambientale e
culturale.-Ricreativo.
Prescrizioni putt/p: l’area interessata ricade nell’ate di cui al
valore distinguibile “c”.
Stato di fatto attuale: l’area oggetto dell’ intervento risulta
utilizzata ai soli fini estrattivi.
L’area, nel corso degli anni e’ stato oggeto di interventi privati.
98
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
RIQUALIFICAZIONE E RCUPERO CON
RICONVERSIONE D’USO DI UN’AREA
PRECEDENTEMENTE DESTINATA A CIMITERO
COMUNALE
Comune: Diso
Localita’: Diso
Superficie complessiva di intervento: 9.800,0O mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento prevede il
recupero con conversione dall’originale destinazione ad area
per attrezzature e la produzione di fonti di energia alternativa
e/o produttiva.
Prescrizioni putt/p: l’area in parte ricade nell’ambito territoriale
distinto “c”.
Stato di fatto attuale: l’area in oggetto e’ sottoutilizzata ed in
stato di abbandono.
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO C
INTERVENTO C1.4
L’area, nel corso degli anni e’ stato oggetto di interventi di
riqualificazione con fondi regionali
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
99
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO C
INTERVENTO C1.5
RECUPERO CON BONIFICA DELL’AREA
PERIFERICA DI VIA CASTRO
Comune: Diso
Localita’: Marittima
Superficie complessiva di intervento: 4.900,00 mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: tale intervento rientra
nella volontà dell’Amministrazione di recuperare e bonificare
un’area di accesso al centro abitato di Marittima che la collega
al Santuario della Madonna di Costantinopoli ed al cimitero per
una seria riqualificazione urbana delle periferie.
Prescrizioni putt/p: l’area in parte ricade nell’ambito territoriale
distinto “c”.
Stato di fatto attuale: l’area in oggetto in parte e’ sottovalutata
ed in stato di abbandono.
L’area, nel corso degli anni e’ stata oggetto di interventi con
finanziamenti comunali .
100 Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
RIQUALIFICAZIONE E RECUPERO DELL’AREA
BOSCHIVA IN ORTELLE
Comune: Ortelle
Localita’: Ortelle
Superficie complessiva di intervento: 5.500,00 mq
Proprieta’: privata
Destinazione d’uso da assetto generale: tale intervento rientra
nella volontà dell’Amministrazione di recuperare e riqualificare
un’area di notevole interesse ambientale occupata da un bosco
di querce al fine di utilizzarlo come oasi di tutele delle specie
locali.
Prescrizioni putt/p: l’area in parte ricade nell’ambito territoriale
distinto “c”.
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO C
INTERVENTO C2.1
Stato di fatto attuale: l’area in oggetto in parte e’ sottoutilizzata
ed in stato di abbandono.
L’area, nel corso degli anni non e’ stato oggetto di alcun
intervento.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
101
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO C
INTERVENTO C2.2
SISTEMAZIONE E RECUPERO DI AREE VERDI
ATTREZZATE IN ZONA PEEP. PARCO 2 GIUGNO
Comune: Ortelle
Localita’: Vignacastrisi
Superficie complessiva di intervento: 2.600,00 mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento prevede la
riqualificazione delle aree verdi attrezzate site nel piano peep. di
Vignacastrisi lungo la direttrice verso Castro Marina.
Prescrizioni putt/p: l’area interessata ricade nei territori costruiti.
Stato di fatto attuale: l’area oggetto dell’ intervento risulta in parte
sottoutilizzata, a causa della sua incompletezza e limitata
utilizzazione.
L’area, nel corso degli anni e’ stato oggetto di interventi di
riqualificazione con fondi comunali.
102 Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
RIQUALIFICAZIONE AREA DEL “BELVEDERE” –
MADONNA DEL LATTARICO
Comune: Andrano
Localita’: Madonna del Lattarico
Superficie complessiva di intervento: circa 3.413,00 mq
Proprieta’: pubblica
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO C
INTERVENTO C2.3
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento ricade parte
in zona “a.3 - Edifici d’interesse storico, artistico ed ambientale”
e parte in viabilità così come perimetrate nel P.R.G. approvato
definitivamente dalla Regione Puglia il 21 marzo 2006 con delibera n°
353.
Prescrizioni putt/p: l’intervento ricade in ate di tipo d ed è sottoposto
al vincolo ex lege 1497/39.
Stato di fatto attuale: area da riqualificare.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
103
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO C
INTERVENTO C2.4
AREA VERDE E PARCHEGGI
Comune: Diso
Localita’: Marina di Marittima
Superficie complessiva di intervento: 3.600,00 mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento prevede
la riqualificazione di un’area ubicata all’interno di un piano
particolareggiato e destinata a verde attrezzato e servizi.
Prescrizioni putt/p: l’area interessata ricade nei territori costruiti.
Stato di fatto attuale: l’area oggetto dell’ intervento e’
sottoutilizzata ed in stato di abbandono.
L’area, nel corso degli anni non e’ stata oggetto di alcun
intervento.
104 Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE DELL’AREA
VERDE CON PARCHEGGI
Comune: Diso
Localita’: Marina di Marittima, località Carrozzina
Superficie complessiva di intervento: 9.000,0O mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: tale intervento rientra
nella volontà dell’amministrazione di recuperare e bonificare
un’area verde ubicata in prossimità del parco regionale e
dell’insenatura Acquaviva al fine di utilizzarla in parte come area
di tutela e valorizzazione ambientale ed in parte a parcheggio
per spostare tale servizio dall’area sita a ridosso della rada
Acquaviva.
Prescrizioni putt/p: l’area in parte ricade nell’ambito territoriale
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO C
INTERVENTO C2.5
distinto “c”.
Stato di fatto attuale: l’area in oggetto e’ sottoutilizzata ed in
parte e’ in stato di abbandono.
L’area, nel corso degli anni e’ stata oggetto di interventi con
finanziamenti comunali .
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
105
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO C
INTERVENTO C3.1
SALVAGUARDIA E VALORIZZAZIONE DEI
“TRATTURI”
Comune: Andrano
Localita’: tutto il territorio comunale
Superficie complessiva di intervento: circa 24.000,00 mq
Proprieta’: proprietà pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento ricade
totalmente in zona “e” (agricole produttive normali, agricole
con prevalenti colture arboree, zone di tutela e salvaguardia
ambientale) così come perimetrate nel P.R.G. approvato
definitivamente dalla Regione Puglia il 21 marzo 2006 con
delibera n° 353.
Prescrizioni putt/p: l’intervento ricade sia in ate di tipo c che in
ate di tipo b ed è sottoposto sia al vincolo ex lege 1497/39 che
al vincolo “p.U.T.T./P”.
Stato di fatto attuale: area da riqualificare.
Esistenti
Esistenti interessati dall’intervento
106 Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
STRADA DI COLLEGAMENTO TRA LE AREE
VERDI DI VIA PIERANTONIO STASI E VIA TURATI
Comune: Diso
Localita’: Diso
Superficie complessiva di intervento: 5.600,00 mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento prevede la
riqualificazione di una parte periferica di Diso lungo la direttrice
verso Castro Marina attraverso un tratto del paese
caratterizzato da un nucleo urbanistico di notevole interesse
storico, peraltro oggetto di alcuni interventi di recupero abitativo
di vecchi casolari.
Prescrizioni putt/p: l’area in parte ricade nell’ambito territoriale
distinto “c”.
Stato di fatto attuale: l’area in oggetto in parte e’ sottoutilizzata
ed in stato di abbandono.
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO C
INTERVENTO C3.2
L’area, nel corso degli anni e’ stato oggetto di interventi di
riqualificazione con fondi comunali, mentre per le urbanizzazioni
si e’ intervenuti con finanziamenti regionali.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
107
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO C
INTERVENTO C3.3
TRATTO DELLA STRADA PROV. LITORANEA
CASTRO-TRICASE SITA ALL’INTERNO DEL DEL
PARCO REGIONALE OTRANTO-SANTA MARIA DI
LEUCA BOSCO DI TRICASE.
Comune: Diso e Andrano
Localita’: Marina di Marittima
Superficie complessiva di intervento:15.350,00 mq
Proprieta’ pubblica o privata e in che misura: la superficie
dell’area interessata e’ di proprieta’ provinciale con gestione
comunale.
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento dovra’
prevedere un recupero e potenziamento di un asse stradale di
notevole interesse turistico, in quanto si trova sulla direttrice che
collega le citta’ tra S.Maria di Leuca ed Otranto, passando da
Tricase-Castro-Santa Cesare Terme e favorire uno sviluppo sia
della mobilita’ che della potenzialita’ turistica.
Prescrizioni putt/p: l’area ricade nell’ambito di valore
distinguibile “c”.
Stato di fatto attuale: tutto l’asse stradale in oggetto e’
sottoutilizzata e con scarsa possibilita’ di usufruire di spazi per
la sosta e panoramici.
Lungo tale asse sono state realizzate opere con fondi regionali
e comunali.
108 Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
RIQUALIFICAZIONE E RECUPERO DEL SENTIERO
ZONA BELVEDERE CON LITORANEA
Comune: Diso
Localita’: Marina di Marittima
Superficie complessiva di intervento: 3.800,0O mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento prevede di
recuperare e riqualificare un’area a verde periferica tra la
frazione di Marittima ed il litorale attraverso un’area panoramica
di notevole interesse situata all’interno del parco regionale
Otranto Santa Maria di Leuca bosco di tricase. L’intervento mira
a valorizzare i percorsi naturalistici all’interno dell’area parco.
Prescrizioni putt/p: l’area ricade all’interno dell’ambito “b”
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO C
INTERVENTO C3.4
Stato di fatto attuale: l’area in oggetto in parte e’ sottoutilizzata
ed in stato di degrado.
L’area, nel corso degli anni e’ stato oggetto di interventi di
riqualificazione con fondi comunali e regionali.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
109
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO C
INTERVENTO C3.5
RECUPERO CON RIQUALIFICAZIONE DELL’ASSE
STRADALE CONGIUNGENTE L’AREA PIP CON I
CENTRI ABITATI DI DISO E MARITTIMA
Comune: Diso
Localita’: Diso e Marittima
Superficie complessiva di intervento: 8.500,00 mq
Proprieta’: pubblica
Destinazione d’uso da assetto generale: l’intervento rientra nella
volontà dell’Amministrazione di recuperare e riqualificare l’area
semiperiferica della zona pip in modo da collegarla con il
contesto urbano di Diso e Marittima per agevolarne l’utilizzo
anche in termini servizi ed attrezzature produttive.
Prescrizioni putt/p: l’area ricade all’interno dei territori costruiti
Stato di fatto attuale: (area sottoutilizzata –area dismessa –area
da bonificare- altro) l’area in oggetto in parte e’ sottoutilizzata e
in stato di disagio urbano.
L’area, nel corso degli anni e’ stata oggeto di interventi con
finanziamenti regionali.
110 Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
SISTEMA DI VIABILITÀ PRIMARIA
(VIA ROMA - VIA NAZIONALE)
Comune: Ortelle - Diso - Andrano
Localita’: via Roma in Ortelle, via Roma in Diso, strada
provinciale a Marittima e via Nazionale ad Andrano
Superficie complessiva di intervento: 8 kml
Proprieta’: la superficie delle aree interessate sono di
proprieta comunale, all’interno dei territori costruiti e
provinciale fuori da essi.
Destinazione d’uso da assetto generale: strada
pubblica.
Prescrizioni putt/p: l’area ricade allinterno dell’ambito
“b” e “c”
Stato di fatto attuale: asse stradale di connessione tra i
centri urbani principali.
L’asse di connessione e’ sicuramente il piu’ utilizzato
per gli spostamenti interni del territorio ODSA alla
strada provinciale 81. Attualmente le condizioni dello
stato di fatto sono differenti per tratto, ma nel suo
complesso mediamente mediocri. Ad ogni modo
non restituiscono i caratteri identitari del territorio. Le
modalita’ di rigenerazione a cui si aspira sono infatti
quelle di un riconversione identitria dei tratti connotanti
gli assi di connessione primaria.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO C
INTERVENTO C4.1
111
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO C
INTERVENTO C4.2
SISTEMA DI VIABILITÀ
DEI CENTRI
(ASSE TRASVERSALE)
Comune: Spongano – Diso - Ortelle
Localita’: Spongano – Diso - Vignacastrisi
Superficie complessiva di intervento: 5,5 kml
Proprieta’: la superficie delle aree interessate sono di
proprieta comunale
Destinazione d’uso da assetto generale: strada pubblica
Prescrizioni putt/p: l’area ricade all’interno dell’ambito “b”
Stato di fatto attuale: asse stradale di connessione tra i
centri urbani principali.
L’asse di connessione e’ sicuramente il piu’ utilizzato per
gli spostamenti interni del territorio ODSA per connettere
il territorio all S.S. 275. Attualmente le condizioni dello
stato di fatto sono differenti per tratto, ma nel suo
complesso mediamente mediocri. Ad ogni modo non
restituiscono i caratteri identitari del territorio. Le modalita’
di rigenerazione a cui si aspira sono infatti quelle di una
riconversione identitaria dei tratti connotanti gli assi di
connessione primaria.
112 Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
SISTEMA DI VIABILITÀ CICLABILE
Comuni: Ortelle - Spongano
Localita’: Ortelle - Spongano
Superficie complessiva di intervento:10 kml
Proprieta’: la superficie delle aree interessate sono di
proprieta comunale, all’interno dei territori costruiti e
provinciale fuori da essi.
Destinazione d’uso da assetto generale: strada pubblica.
Prescrizioni putt/p: l’area ricade allinterno dell’ambito “b” e
“c”
Stato di fatto attuale: esiste in progetto una richiesta
di finanziamento per una pista ciclabile che ricade nei
territori di Andrano, Diso e Spongano. La proposta di
completamento prevede la connessione di questo lotto
in fase di finanziamento con il centro ambientale Canali
secondo un percorso ad anello. Un altro anello collega i
paesi di Vignacastrisi e Ortelle al resto della rete ciclabile.
L’asse di connessione e’ sicuramente il piu’ utilizzato per
gli spostamenti interni del territorio odsa. Attualmente le
SCHEDA PROGETTO
MACROAMBITO C
INTERVENTO C4.3
condizioni dello stato di fatto sono differenti per tratto, ma nel
suo complesso significativamente mediocri e ad ogni modo poco
identitarie per i tratti del territorio. Le modalita’ di rigenerazione
a cui si aspira è infatti quella di rendere gli assi della ruralità che
attraversano e collegano il territorio odsa come tratto identitario
PISTA CICLABILE richiesta a finanziamento ASSE 452
della struttura insediativa.
PISTA CICLABILE (percorso di completamento con connessione area Canali, Ortelle)
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
113
MACRO-AMBITO STRATEGICO T
VISIONE STRATEGICA
Il patrimonio immateriale e le connessioni lunghe
come volano rigenerativo
OBIETTIVI SPECIFICI
Ob. Sp T.1. Infrastrutturare reti territoriali di realtà aumentata
Spazio scalare dei territori materiali e
immateriali
Ob. Sp T.2. Valorizzare iniziative occupazionali giovanili esistenti
Risolvere il disagio occupazionale delle fasce giovani della
popolazione.
Generare attraverso la realtà aumentata un sistema
generativo di paesaggi informativi ad accrescimento
continuo.
Sostenere iniziative fragili e spontanee presenti nel
territorio.
Tradurre gli aspetti di punta e le esperienze d’innovazione in
ricadute occupazionali diffuse.
Ob. Sp T.4. Potenziare il sistema della ricezione diffusa
Tradurre la ciclicità dei lavori stagionali turistici in forme redditizie
stabili.
OBIETTIVO GENERALE - OB.G T
Persegue benefici integrati sociali, ambientali, economici e culturali
fondati sul consolidamento delle connessioni lunghe esistenti tra il
Ob. Sp T.3. Valorizzare reti di relazione con altri territori
Ob. Sp T.5. Costruzione di un sistema web 2.0 per gli eventi ciclici
“identitari” del territorio
Ob. Sp T.6. Incentivare reti stabili di connessione lunga con contesti
europei differenti
Ob. Sp T.7. Sostenere i sistemi dominanti agro-gastronomici di
qualità di filiera corta
AZIONI
T.1 Costruzione piattaforma web interattiva come base delle reti
lunghe
T.2 Connessione wi-fi territoriale
T.3 Piattaforma per la realtà aumentata per finalità commerciali dei
prodotti tipici
T.4 Inseriemnto info-point turistici e di cittadinanza
territorio ODSA remoto e i centri dell’innovazione italiani ed europei,
T.5 Laboratori partecipati creativi per azioni-pilota
costruendo piattaforme occupazionali legate al settore turistico e agli
T.6 Supporti formativi trienniali per la ICT delle P.A.
indotti negli altri settori.
T.7 Supporti formativi triennali per la partecipazione civica diffusa
(Pubblica Amministrazione e Cittadinanza attiva)
114 Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
LA MAPPA DEL
SISTEMA DELLE AZIONI
I nuclei storici come
luoghi della vita ciclica
I luoghi delle centralità
moderne come incontri autentici
le connessioni dolci e sostenibili
come rete e tratto distinguente
Il patrimonio immateriale e le
connessioni lunghe come volano
rigenerativo
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
115
3.4 Quadro unitario degli interventi
MACRO-AMBITO STRATEGICO A
A.1 Sistemazione e recupero di aree del centro storico in Vignacastrisi e
completamento di piazza umberto I, Vignacastrisi (ORTELLE)
Municipale (ANDRANO)
B.2.4 Sistemazione del piazzale “Madonna del Carmine”; (ANDRANO)
B.2.5 Realizzazione di un Campo Polivalente Coperto, nell’ambito del
A.2 Riqualificazione centro storico e dintorni di Castiglione (ANDRANO)
Programma PON Sicurezza per lo Sviluppo – Progetto Quadro “IO
A.3 Borgo Aria Corte in Marittima (DISO)
GIOCO LEgALE” (SPONGANO)
A.4 Riqualificazione degli spazi pubblici nel nucleo di più antica origine del
centro storico – 1° lotto funzionale (SPONGANO)
A.5 Riqualificazione degli spazi pubblici nel centro storico – 2° lotto
funzionale (SPONGANO)
B.2.6 Riqualificazione Parco Rini (SPONGANO)
B.3.1 Intervento di riqualificazione e di completamento delle aree contigue a
quelle delle infrastrutture specifiche di supporto al settore turistico alla
Marina di Andrano (ANDRANO)
A.6 Completamento area per giochi e sport in zona “URO” (SPONGANO)
Settore turistico
A.7 Recupero con riqualificazione dell’area di Piazza San Giorgio con
B.3.2 Ex Scuola Elementare In Marittima (DISO)
palazzo comunale (ORTELLE)
B.3.3 Riqualificazione e potenziamento del manufatto destinato a Museo
naturalistico in località Acquaviva (DISO)
MACRO-AMBITO STRATEGICO B
Il macroambito B è organizzato in tre macrocategorie:
B.3.4 Riqualificazione di Largo “Puzze” (ORTELLE)
Settore economico_spazi per manifestazioni ed eventi fieristici
MACRO-AMBITO STRATEGICO C
Il macroambito C è organizzato in quattro macrocategorie:
B.1.1 Riqualificazione area PARCO SAN VITO E SANTA MARIA DELLA
GROTTA (ORTELLE);
B.1.2 Riqualificazione Piazzale Stazione, Area “Trice” e dintorni (ANDRANO)
B.1.3 Sistemazione e Recupero dell’area Verde Di Piazza Don Bosco (DISO)
Riqualificazione della viabilità e aree a servizio
C.1.1 Riqualificazione e sistemazione dell’area in località “Canali” in
Vignacastrisi (ORTELLE)
B.1.4 Sistemazione e recupero di un’area manifestazioni (DISO);
C.1.2 Recupero con bonifica dell’area dismessa (ORTELLE)
B.1.5 Realizzazione di un’area mercatale con zona riservata a farmer’s
C.1.3 Sistemazione e recupero di aree costituite da cave dismesse
market nella zona peep (SPONGANO);
Settore Sociale – qualità della vita
B.2.1 Recupero e riqualificazione dell’ex Scuola Media di Ortelle
B.2.2 Recupero con riqualificazione dell’area semiperiferica P.zza De Viti
(ORTELLE)
B.2.3 Valorizzazione e riqualificazione dell’area circostante al Palazzo
116 Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
(ORTELLE)
C.1.4 Riqualificazione e recupero con riconversione d’uso di un’area
precedentemente destinata a Cimitero Comunale (DISO)
C.1.5 Recupero con bonifica dell’area periferica di Via Castro (DISO)
Ricomposizione a verde del paesaggio
C.2.1 Riqualificazione e recupero dell’area Boschiva (ORTELLE)
C.2.2 Sistemazione e recupero di aree verdi attrezzate in
IL SISTEMA DELLE AZIONI
zona peep. Parco 2 giugno (ORTELLE)
C.2.3 Riqualificazione area del “Belvedere” – Madonna del
Lattarico (ANDRANO)
C.2.4 Area verde e parcheggi in localita’ Marina Di Marittima
(DISO)
C.2.5 Recupero e riqualificazione dell’area verde con
parcheggi in località Carrozzina (DISO)
Recupero ambientale siti dismessi e bonifiche
C.3.1 Salvaguardia e valorizzazione dei “Tratturi”
(ANDRANO)
C.3.2 Strada di collegamento tra le aree verdi di via
Pierantonio Stasi e Via Turati (DISO)
C.3.3 Tratto della strada prov. Litoranea Castro-Tricase sita
all’interno del parco regionale Otranto-Santa Maria di
Leuca bosco di Tricase
C.3.4 Riqualificazione e recupero del sentiero Zona
belvedere con litoranea (DISO)
C.3.5 Recupero con riqualificazione dell’asse stradale
congiungente l’Area PIP con i centri abitati di Diso e
Marittima (DISO)
Sistema della mobilità
C.4.1 Sistema di viabilità primaria (Via Roma - via
Nazionale)
C.4.2 Sistema di viabilità dei centri (asse trasversale)
C.4.3 Sistema di viabilità ciclabile
MACRO-AMBITO STRATEGICO T
T.1 Costruzione piattaforma web interattiva come base delle reti lunghe.
T.2 Connessione wi-fi territoriale
T.3 Piattaforma per la realtà aumentata per finalità commerciali dei prodotti tipici
T.4 Inserimento info-point turistici e di cittadinanza
T.5 Laboratori partecipati creativi per azioni-pilota
T.6 Supporti formativi triennali per la ict delle p.A.
T.7 Supporti formativi triennali per la partecipazione civica diffusa (pubblica amministrazione e
cittadinanza attiva)
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
117
3.5 Gli obiettivi strategici e gli obiettivi
specifici
Il DPRT “I paesi della vita ciclica” ha il compito di elaborare e
promuovere una strategia territoriale di sviluppo sostenibile e
compatibile con le peculiarità socio-economiche e ambientali dei
Comuni promotori. La programmazione attuativa della
rigenerazione territoriale dovrà essere delineata in conformità ai
principi della Legge Regionale n. 21/2008 e sarà definita
declinando operativamente l’ idea-guida di sviluppo che alla scala
territoriale si incentra su politiche pubbliche integrate di puntuale
e sistemica infrastrutturazione del territorio rivolte allo sviluppo di
modalità ricettive dolci, fondate sulle presenze amicali della
popolazione ciclica e sulla valorizzazione dei tratti paesistici e
culturali identitari. Valorizzare e potenziare il territorio per
renderlo in grado di essere coerente (efficiente e funzionale) per la
popolazione “stabile” e attrattivo e accogliente per la popolazione
“ciclica”. Un tessuto ambientale e insediativo che si connoti per le
diverse e integrate risposte infrastrutturali, funzionali e gestionali
da dare ai diversi cicli delle annualità, mettendo a valore il
patrimonio materiale e immateriale già fortemente conscio della
doppia identità che sa offrire.
La visione generale che ispira il DPRT può essere declinata in 3
obiettivi strategici, direttamente connessi ai tre macro-ambiti
strategici con i quali abbiamo definito l’intero ventaglio delle
azioni puntuali e sistemiche, e uno trasversale che prende in
esame una serie di strategie rigenerative, legate all’apporto di
diverse azioni immateriali per la definizione di piattaforme
occupazionali turistiche, già attivate o da attivare anche in
sostegno a nascenti realtà imprenditoriali.
Abbiamo preferito trattare a parte questa serie di interventi di
natura turistico occupazionale sia per agevolarne la lettura sia per
restituire a pieno l’immagine integrata degli interventi in atto anche
come sostegno e opportunità occupazionale per la comunità locale
e come processo di infrastrutturazione immateriale del territorio.
Obiettivo Strategico A:
L’obiettivo strategico è quello di restituire la dignità storicoidentitaria al patrimonio materiale e immateriale che i centri storici
costituiscono, valorizzando la comunità locale e la popolazione
stabile e accogliendo la popolazione ciclica verso forme di
conciliazione creative e proficue delle diverse esigenze.
L’esigenza a cui rispondere non è solo quella di valorizzare i borghi
come attrattiva turistica, per ovvie ricadute occupazionali. Accanto
a ciò vi è la necessità di saper conservare questi centri con i propri
tratti distinguenti, di saper rispondere in prima istanza alle carenze
per popolazione stabile. Ed in ultimo prevenire eventuali forme di
conflitto tra le due popolazioni, e prevenire il disagio prevedibile
legato alle dinamiche di acquisto di numerosi immobili da parte di
Cittadini stranieri che non dialogano con la comunità locale.
Diversi sono gli obiettivi specifici che si conta di raggiungere:
A carattere materiale:
-
miglioramento qualità estetica dei luoghi pubblici e collettivi;
-
infrastrutturazione dei luoghi collettivi verso le forme della
118 Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
vivibilità dolce (a iniziare dalla mobilità dolce);
-
Introdurre forme di regolamentazione ciclica degli spazi
pubblici collettivi;
A carattere immateriale:
-
soddisfazione delle carenze funzionali della popolazione
stabile, in specie per la popolazione anziana;
-
incentivare forme di sostegno ai residenti storici (spesso
anziani) del centro storico, tramite la valorizzazione del terzo
settore;
-
potenziamento del grado di attrattività per la popolazione
ciclica;
-
potenziamento del senso di appartenenza della popolazione
ciclica;
-
incentivazione del sistema del commercio di dettaglio;
-
incentivare il sistema della ricettività diffusa;
-
incentivare incontri fertili tra la popolazione ciclica e quella
stabile;
Obiettivo Strategico B:
L’obiettivo strategico è quello di recuperare le aree dismesse o
sottoutilizzate del tessuto moderno per costruire una rete
territoriale integrata di funzioni a finalità turistica, che restituisca
valore alle identità locali e che sia occasione di incontro tra le due
popolazioni.
Le esigenze a cui rispondere sono principalmente la
riqualificazione o il potenziamento di aree dismesse o
sottoutilizzate, in prima istanza come spazi pubblici moderni a
servizio della comunità locale. Ma anche la necessità di mettere a
sistema servizi di supporto al turismo già programmati o da
programmare: evitare doppioni identici nello stesso territorio
ODSA, ma integrare funzioni similari ma distinte. Offrire
opportunità occupazionali e sostenere le esperienze imprenditoriali
nascenti.
Diversi sono gli obiettivi specifici che si conta di raggiungere:
A carattere materiale:
-
riqualificare i centri della modernità;
-
potenziare i servizi pubblici di tipo ricreativo e sportivo alla
persona;
-
Introdurre forme di regolamentazione ciclcica degli spazi
pubblici collettivi;
-
infrastrutturare i luoghi pubblici tramite accessi ICT;
-
Valorizzare la costa come patrimonio paesaggistico e bene
comune;
A carattere immateriale:
-
costruzione di una rete territoriale unica di servizi di
supporto alla vocazione turistica;
-
potenziamanto dei legami economici tra il settore turistico e
le ricadute nel settore agricolo;
-
sostenere le forme di nuova imprenditoria giovanile;
-
potenziare i servizi pubblici di tipo ricreativo e sportivo alla
persona;
-
potenziale il sistema di conoscenza diffusa delle opportunità
del territorio.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
119
Obiettivo Strategico C:
L’ obiettivo è quello di progettare un nuovo sistema di reti di
connessione interna materiale (mobilità) e immateriale
riconoscendo valore alle forme dolci e sostenibili e partendo dalla
puntale ricognizione delle attività in essere. L’obiettivo è quello di
sfruttare la rete dolce della mobilità come vettore di una attenzione
qualitativa al recupero delle forme e degli spazi del territorio
periurbano.
Le esigenze a cui rispondere sono principalmente la
riqualificazione del patrimonio estetico paesaggistico a fruizione
pubblica degli spazi periurbani, insieme alla necessità di costruire
un sistema di reti infrastrutturanti il territorio verso una
riconversione sostenibile degli stili di vita. Inoltre non si può non
rispondere all’esigenza diffusa di mobilità efficace per le
connessioni turistiche.
Diversi sono gli obiettivi specifici che si conta di raggiungere:
A carattere materiale:
-
sistematizzare serie di percorsi secondari esistenti per la
mobilità dolce;
-
integrare il sistema della mobilità dolce con nuovi percorsi;
-
recupero e bonifica di aree ecologicamente deficitarie;
-
aumentare la qualità paesaggistica degli assi stradali
secondari;
-
potenziare le qualità estetiche minute della litoranea;
-
Introdurre forme di regolamentazione ciclica degli spazi
pubblici collettivi;
-
valorizzare le strade dei centri come aspetti identitari
materiali;
-
potenziare le qualità estetiche minute della litoranea;
-
ripristinare i valori paesaggistici identitari dei contesti
periurbani;
A carattere immateriale:
-
valorizzare la presenza del Parco-Otranto Santa Maria di
Leuca come cuore della rete ecologica;
-
Costruire piattaforma comune della mobilità, connessa con
centri dei servizi turistici;
-
Supportare la rete esistente di servizi turistici diffusi;
-
Riconnettere il patrimonio architettonico e archeologico
diffuso nel contesto rurale e periurbano;
ObiettivoStratecio T:
L’obiettivo strategico è fondato sullo sviluppo delle connessioni
lunghe esistenti tra il territorio ODSA e i centri dell’innovazione
italiani ed europei, principalmente per la definizione e
stabilizzazione di piattaforme occupazionali legate al settore
turistico e agli indotti negli altri settori. Il tessuto di contatti umani e
la rete virtuale si integrano in uno spazio di socialità finalizzato alla
condivisione dei valori dei Paesi della Vita Ciclica.
Questa dimensione sarà alimentata dal sapere esperto dei luoghi e
dai saperi naturali degli abitanti.
Alcune azioni di infrastrutturazione immateriale sono già state
attivate con la condivisione di obiettivi nati all’interno dei Laboratori
Urbani previsti dal PROGETTO “GIOVANI SICURI” nei comuni di
120 Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
Diso, Spongano e Andrano.
E’ prevista la realizzazione tra i Comuni di un polo
multifunzionale che permetterà ai giovani del comprensorio
interessato una maggiore e più attiva partecipazione alla vita
sociale, economica e politica del territorio intercomunale.
Il centro è un naturale incubatore per l’ideazione e l’avvio di
progetti rivolti allo sviluppo del territorio, alla riduzione del disagio
giovanile, al potenziamento delle interazioni, attraverso le attività
del centro.
Gli interventi di ristrutturazione e adeguamento prevedono una
rimodulazione degli spazi interni e un’implementazione dei servizi.
L’INTERVENTO DEL COMUNE DI ANDRANO riguarda la
ristrutturazione di due locali della ex scuola elementare da
destinare ad attività culturali giovanili. L’immobile è situato, in via
Michelangelo, con accesso anche da via Bernini. Ha
attualmente destinazione urbanistica di edificio scolastico. E’
dotato di una certa valenza architettonica, a seguito dell’entrata in
funzione di un’altra struttura, risulta in stato di abbandono e
degrado. Le future destinazioni individuano un’identità di
contenitore socio-culturale aggregativo della popolazione giovanile
e di punto informativo, promozionale e formativo sulle tematiche
del progetto. Attività dominanti:
- Centro formativo. La struttura ospiterà corsi di formazione
professionale per l’autoimprenditorialità e lo start-up di neo aziende
costituite da giovani che si avvieranno nei principali settori generati
dal progetto: sicurezza sociale e sul lavoro, sicurezza alimentare e
domestica, qualità della vita e socio-economica del territorio,
turismo sostenibile, agro-artigianato, tutela dell’ambiente.
- Sala conferenze. Gli stessi temi del progetto saranno il tema di
fondo degli eventi divulgativi e informativi. La struttura, come punto
informativo e di promozione sui temi del progetto attraverso la
realizzazione di eventi divulgativi.
- Internet point con diverse postazioni attrezzate, principalmente
per le fasce giovanili della popolazione del territorio intercomunale.
L’intervento previsto dal comune di Spongano ha
come oggetto la ristrutturazione di alcuni locali dell’ex mercato
coperto per la realizzazione di una sala polivalente e per attività
culturali giovanili. La struttura è qualificata dalle attività previste:
- incontri e conferenze, corsi di formazione
- internet point
- eventi socio-culturali e artistici
- vendita di prodotti artigianali prodotti dai laboratori
- laboratorio multimediale per la comunità giovanile
- laboratorio di falegnameria
- laboratorio di mosaico
- laboratorio forgiatura, balso e cesello
- punto di ristoro/bar
Il progetto, mira ad aumentare l’offerta di spazi per attività
formative, culturali, ricreative e sociali, recuperando e
valorizzando.
L’intervento che riguarda IL COMUNE DI DISO
coinvolge la sala convegni, situata nel parco attrezzato, da
destinare a funzioni multiple e a laboratorio per attività culturali
giovanili. L’immobile è a Diso in Piazza Municipio, all’interno di
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
121
una vasta area a verde attrezzato, posta all’interno del centro
abitato. L’edificio fa parte del Convento dei Cappuccini, in via
Filippo Bottazzi. Il locale oggetto dell’intervento è a sud-ovest
del convento. L’edificio, di recente oggetto di un intervento di
riqualificazione e ultimazione, non necessita di interventi edili
consistenti: il progetto prevede l’arredo e la sistemazione delle
aree di pertinenza esterne, allo scopo di ampliare l’offerta di
spazi per lo svolgimento di attività culturali, ricreative e sociali in
genere. Obiettivo più generale è l’integrazione degli spazi aperti
annessi e la razionalizzazione delle funzionalità articolate che
vi si affacciano. La gestione della sala convegni sarà affidata ad
associazioni che si occupano di attività culturali giovanili, in modo
da potenziare il sistema di offerta della futura biblioteca comunale
(situata al piano terreno del Convento e confinante con gli spazi
aperti retrostanti la sala convegni), con un arricchimento dell’area
a verde attrezzata.
Attività previste:
- sala multimediale, per eventi culturali e socio-ricreativi
(videoproiezioni e percorsi di apprendimento sulle tematiche
ambientali, della sicurezza e della qualità della vita, per la
partecipazione attiva della cittadinanza e delle fasce giovanili);
- sala polivalente, per conferenze, esposizioni e incontri tra i
soggetti operanti sul territorio, per trasferire conoscenze e buone
prassi;
- punto informativo;
- cornering di prodotti agro-alimentari, per pubblicizzare e vendere
prodotti locali i cui processi di produzione siano in linea con i
principi di fondo del progetto e con l’obiettivo di sostenere le
produzioni sostenibili, diffondendo le buone pratiche.
I laboratori sono in stretto legame con altre iniziative a carattere
locale che vedono protagonisti i giovani di Principi attivi.
Tra esse ci sono i progetti:
1
Che genere di cittadinanza! interventi di ricerca, formazione
e sensibilizzazione per la cultura e la valorizzazione delle
differenze, diffusione di una cultura delle differenze, attraverso la
creazione di un centro di animazione e promozione socio-culturale
Associazione DifferenteMENTE - Spongano
2
South Europe Youth Forum, rete telematica capace di
interfacciare giovani attori sociali, italiani ed esteri,
nell’elaborazione sinergica di azioni giovanili, che rintraccia
supporto economico nello sviluppo di programmi di
cofinanziamento europei e nazionali per mezzo di uno staff in
grado di offirire consulenza per programmazione, attuazione e
coordinamento di un programma di lavoro in cui tempi e temi sono
condivisi.
Associazione South Europe Youth Forum - Andrano
3
Voci, sguardi, sapori tra itinerari rurali e marini nel sud
salento percorsi socio-educativi (Tricase e Castro). Associazione
Network di formazione e ricerca socio-ambientale; Castiglione di
Andrano
4
Agenzia Salentina per la Promozione di una Rete di
Cittadinanza Partecipata e Attiva nello Spazio Euromediterraneo
Network, per la promozione dei diritti umani e la cooperazione
internazionale Associazione Medi-Azioni - (agiscono su Andrano)
5
Mappaperta, web-gis interattivo per il
Governo del territorio. MAPPAPERTA è un Web-GIS interattivo.
122 Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
Una piattaforma web cartografica basata sulla condivisione delle
informazioni di analisi urbana e ambientale e delle modalità di
scelta progettuale.
L’obiettivo è quello di rendere le politiche pubbliche di governo del
territorio una mappa aperta consultabile e interscrivibile da
cittadini, tecnici e amministratori dell’Unione dei Comuni della
costa orientale di cui fa parte il comune di Ortelle
Il disagio occupazionale per le fasce giovani della popolazione è
fulcro delle attività sistemiche. Questo aspetto è declinabile:
nella difficoltà di sostenere iniziative spontanee pure presenti nel
territorio;
nella difficoltà di tradurre gli aspetti di punta e le esperienze
interessanti in ricadute occupazionali diffuse;
nella difficoltà di tradurre la ciclicità dei lavori stagionali turistici in
forme redditizie stabili.
L’integrazione degli obiettivi si innesta nell’esperienza di attori del
territorio che hanno sviluppato progetti sostenuti da iniziative a
favore dei giovani residenti in Puglia.
L’infrastrutturazione delle reti immateriali avviene con una
piattaforma di iniziative già in atto.
Esistono sul territorio esperienze di wi-fi zone nei 4 comuni che
si limitano a spazi come le piazze. Rimangono prive di servizio le
marine di Andrano e Diso.
Il collegamento della costa con l’entroterra è strategicamente
rilevante. Ai fini delle dinamiche interne al territorio e a supporto
delle dinamiche cicliche, esso passa necessariamente dallo
sviluppo delle reti esistenti.
Diversi sono gli obiettivi specifici che si conta di raggiungere:
A carattere immateriale:
-
valorizzare iniziative occupazionali giovanili esistenti;
-
valorizzare reti di relazione con altri territori;
-
incentivare reti stabili di connessione lunga con contesti
europei differenti;
-
potenziare il sistema della ricezione diffusa con costruzione
di una vetrina web unica degli eventi ciclici “identitari” del territorio;
-
Sostenere i sistemi agro gastronomici di qualità, ad iniziare
dalla filiera corta ORVI.
Sulla piattoforma dei progetti di sviluppo locale gia avviati e delle
azioni a supporto della microimprenditoria giovanile si vogliono
implementare delle azioni efficaci a rendere sinergiche le attività
già presenti valorizzando le dinamiche spontanee in corso di
connessione tra il territorio odsa e altri territori italiani a diverso
livello di reddito in esplicito e pieno riferimento al raggiungimento
di un quadro sistemico di azioni utili per la realizzazione dell’ideaguida.
Si immaginano diverse azioni puntuali di sostegno alle dinamiche
esistenti e/o di nuova costituzione:
-
Costruzione pattaforma web interattiva per il patrimonio
materiale e immateriale a fine turistico.(Partendo dalla rete
pernatur e progetto mappaperta)
-
Aumento dei punti di connessione pubblici Wi-Fi area
-
Costruzione della piattaforma per la realtà aumentata
-
Costruzione di punti informativi di tipo turistico e per il
cittadino nei paesi di ODSA.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
123
Realtà aumentata
La realtà aumentata (in inglese augmented reality, abbreviato AR)
è la sovrapposizione di livelli informativi (elementi virtuali e
multimediali, dati geolocalizzati, ecc.) all’esperienza reale di tutti i
giorni. Gli elementi che “aumentano” la realtà possono essere
aggiunti attraverso un dispositivo mobile, come un telefonino di
ultima generazione, (p. es. l’iPhone 3GS, i Windows Phone o un
telefono Android), con l’uso di un PC dotato di webcam, con
dispositivi di visione (p. es. occhiali VR), di ascolto (auricolari) e di
manipolazione (guanti VR) che aggiungono informazioni
multimediali alla realtà già percepita “in sé”.
La Realtà Aumentata su piattaforma mobile: Il telefonino o
smartphone di ultima generazione deve essere dotato
necessariamente di GPS per il posizionamento, di magnetometro
(bussola) e deve poter permettere la visualizzazione di un flusso
video in tempo reale, oltre che di un collegamento internet per
ricevere i dati online. Il telefonino inquadra in tempo reale la realtà,
alla quale vengono sovrapposti i livelli di contenuto, da dati da PDI
Punti di Interesse geolocalizzati a elementi 3D.
La Realtà Aumentata su desktop computer è basata su l’uso di
markers, o ARtags, dei disegni stilizzati in bianco e nero che
vengono mostrati alla webcam, vengono riconosciuti dal PC, e ai
quali vengono sovrapposti in tempo reale i contenuti multimediali:
video, audio, oggetti 3D, ecc. Normalmente le applicazioni di
Realtà aumentata sono basati su tecnologia Adobe Flash e
quindi fruibili da un qualsiasi browser Internet standard. Anche
definita Augmented Advertising è esplosa nel 2009 per numerose
campagne di comunicazione di corporate brands come Toyota,
Lego, Mini, Kellogs, General Electrics, cantanti come Eminem
Johm Mayer o riviste come Colors, Esquire Magazine o
Wallpaper*(wikipedia).
La realtà aumentata è già stata usata in ambiti molto specifici
come nell’ambito militare e medicale o nella ricerca accademica;
nel 2009 grazie al miglioramento della tecnologia la realtà
aumentata è arrivata al grande pubblico sia come campagne di
comunicazione augmented advertising pubblicate sui giornali o
sulla rete, sia attraverso un numero sempre crescente di
applicazioni per telefonini, in particolare per Android e iPhone.
È oggi infatti possibile con la realtà aumentata trovare informazioni
rispetto al luogo in cui ci si trova (come alberghi, bar, ristoranti,
stazioni della metro) ma anche visualizzare le foto dai social
network come Flickr o voci Wikipedia sovrapposte alla realtà;
trovare i Twitters vicini; ritrovare la macchina parcheggiata; giocare
a catturare fantasmi e fate invisibili usando una intera città come
campo di gioco; taggare luoghi, inserire dei messaggini in realtà
aumentata in un luogo specifico.
Applicazione della Realtà Aumentata per ODSA
La dimensione della realtà aumentata è fulcro dell’
infrastrutturazione immateriale per i paesi della vita ciclica. Punta
alla costruzione di layers stratificati ad uso dei cittadini e degli
operatori ecnomici, della pubblica amministrazione, del
turismo e di tutti i soggetti interagenti nel territorio. Il sistema
fisico, le trame del paesaggio potranno essere arricchite attraverso
livelli di conosenza crescenti direttamente implementabili dai profili
utente. Attraverso la realtà aumentata, ODSA si doterà di itinerari
moltiplicabili a impatto ambientale nullo. Non verrà utilizzato alcun
124 Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
tipo di segnaletica fisica: lungo i percorsi, nei luoghi significativi
degli incontri, negli spazi dominanti, nelle piazze, nei luoghi
rappresentativi della vita pubblica, nei punti panoramici, ma anche
nei luoghi marginali e periferici saranno disseminati Qr Code per
accedere al portale della realtà aumentata di ODSA, per rendere
visibile la rete delle interazioni tra abitanti e realtà e le comunità
territoriali stanziali e cicliche. Il territorio è già dotato di percorsi
realizzati grazie al contributo INTERREG. Il progetto Pernatur è
anche consultabile via web sul sito dedicato dove si possono avere
le informazioni necessarie per poi effettuare le visite lungo percorsi
indicati da segnaletica verticale e pannelli informativi.
Il filo conduttore di questi percorsi virtuali sarà di tipo sensoriale e
emozionale e sarà legato alle esperienze della vita quotidiana degli
abitanti del luogo implementabili dall’apporto esterno degli abitanti
ciclici. E’ evidente una linea strategica di questo meccanismo di
infrastrutturazione della realtà che giorno dopo giorno evolve in
modo esponenziale. Il portato economico e sociale è di grande
suggestione e di indubbia efficacia. Gli strati della realtà aumentata
producono un archivio infinito e vivo della memoria, in continua
evoluzione. L’interfaccia digitale consente architetture in rete auto
generative di media tattici in cui i veri soggetti connessi in modo
multiplo sui social network utilizzano informazioni ridondanti per
strutturare dominanze delle informazioni, identificandosi come
influencers delle reti.
Fra le più semplici ed immediate applicazioni degli strati generati in
realtà aumentata è la generazione di guide turistiche evolute e
integrate con informazioni afferenti dai più vari interessi,
economici, sociali, culturali, ambientali fino a determinare
un’identità pregnante e densa per il sistema ODSA.
Infinite sono le informazioni che arriveranno al turista-visitatoreabitante che potra scegliere tra i vari layers in base all’interesse
istantaneo raccogliendo immagini, video e contenuti di ogni
genere. Dettagli urbani fatti di particolari di paesaggio, schede
dettagliate della vegetazione presente o della fauna che abita i
luoghi, elementi architettonici, leggende urbane, racconti, aneddoti
e storie raccolte direttamente dagli abitanti del territorio stanziali e
ciclici. Particolari di opere legate al territorio, personaggi che lo
abitano, esperienze legate ai cinque sensi, come carrellate di
piatti, come in una tavola imbandita. Mondi e visioni ingrandite ed
aumentate per chi abita e per chi semplicemente ha deciso di
vivere il territorio.
I dettagli genereranno una narrazione emozionante capace di
produrre continua attesa, che sarà ricomposta come un vero e
proprio viaggio a discrezione del visitatore, a seconda dei propri
interessi (artistico, artigianale, enogastronomico…).
La rappresentazione visiva che si avrà del territorio sarà dunque a
più livelli sovrapposti e colma di indizi che verranno approfonditi in
base all’interesse per aumentare la memoria dei luoghi.
La realtà aumentata verrà utilizzata in particolare per strutturare
e documentare tutti i processi di partecipazione utili all’attuazione
delle linee progettuali in base al principio della trasparenza
amministrativa e del potenziamento dell’accesso dei portatori di
interesse alla presa delle decisioni.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
125
4
CRITERI PER LA VALUTAZIONE DELLA
FATTIBILITÀ DEL PROGRAMMA
4.1 Ossatura di ODSA : Idea Guida e strumenti
Idea guida: Valorizzare e potenziare il territorio per renderlo in
grado di essere coerente - efficiente e funzionale - per la
popolazione “stabile” e attrattivo e accogliente per la popolazione
“ciclica”.
Definire un tessuto ambientale e insediativo connotato dalle
diverse risposte integrate infrastrutturali, funzionali e gestionali da
dare ai diversi cicli delle annualità, mettendo a valore il patrimonio
materiale e immateriale già fortemente conscio della doppia
identità.
Strumenti d’Ossatura: le forme di conciliazione creative
Le forme di conciliazione creative attengono all’utilizzazione, ciclica
e stabilizzata nei territori delle attività proprie dei processi
partecipati inclusivi. I processi partecipati inclusivi attraversano la
costruzione dell’intero bacino dei progetti, alle varie scale di
attuazione e sono declinate in:
–
analisi partecipata dei portatori di interessi diffusi, stanziali e
ciclici;
–
analisi dei contesti: focalizzazione delle spazialità
geografiche, stanziali e cicliche in cui si manifestano le attività
umane e le attuazioni delle azioni progettuali;
–
analisi dei problemi: i processi decisionali inclusivi sono
attuati per una progettualità stabile fondata sui problemi e sui
beneficiari;
–
verifica nei territori locali, in forma partecipata e integrata
del ciclo dei sistemi progetto, attraverso un monitoraggio continuo
del Quadro Logico, dell’ossatura strategica di O.D.S.A., dei risultati
e delle attività che i Paesi della Vita Ciclica conducono ad
attuazione;
–
attuazione dei livelli progettuali attraverso percorsi
laboratoriali diffusi e a rete, locali e transcalari, aperti ai sistemi,
locali e ciclici, dei portatori di interesse.
La conciliazione creativa è intesa come atto di governance
allargato alla cittadinanza, stanziale e ciclica. E’ in tal senso attività
strategica trasversale.
4.2 Il quadro logico del sistema odsa
MACRO-AMBITO STRATEGICO A. I nuclei storici come luoghi
della vita ciclica.
A - Spazio scalare del nucleo storico: esigenze fondative di
macro-ambito
Valorizzare i borghi come attrattiva turistica, per la domanda di
ricaduta occupazionale;
Conservare i centri con i propri tratti distinguenti;
Rispondere in prima istanza alle carenze della popolazione stabile;
Prevenire forme di conflitto tra le due popolazioni (stanziale e
ciclica) a causa delle dinamiche di acquisto di numerosi immobili
da parte di Cittadini stranieri che non dialogano con la comunità
locale.
126 Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
Obiettivo generale - Ob.G. A
I benefici sociali ed economici di lungo periodo sono integrati
lungo un percorso di restituzione della dignità storico-identitaria al
patrimonio materiale e immateriale che i centri storici costituiscono.
Nello specifico, l’obiettivo generale persegue:
–
la valorizzazione integrata della comunità locale e della
popolazione stabile;
–
l’accoglienza della popolazione ciclica con forme
partecipate creative proficue delle diverse esigenze.
L’obiettivo è importante per la società, stante la necessità di far
emergere e di potenziare la stessa identità naturale dei paesi di
vita ciclica.
Obiettivi specifici
Ob. Sp A.1. Soddisfazione delle carenze funzionali della
popolazione stabile
Risponde al colmamento delle insufficienze funzionali minime della
popolazione stabile, in una quadro di valutazione integrato delle
componenti ambientali, sociali, economiche, culturali.
L’utilità riconoscibile dal punto di vista dei beneficiari risiede
nell’apprezzamento degli elementi di cambiamento introdotti nella
vita quotidiana su più campi integrati delle componenti, rispetto
alla situazione di partenza.
Ob. Sp A.2. Miglioramento qualità urbana
Risponde all’apprezzamento collettivo della qualità degli spazi
urbani storici, attraverso la percezione diretta e l’esperienza dei
cittadini. La dimensione della qualità è fondata sul principio dell’
apprezzamento degli elementi minuti del paesaggio, umano e
ambientale costruito organizzati in tessuto di conoscenza e di
identità.
L’utilità risiede nella costruzione di un sistema coerente e
socialmente condiviso di un atlante di elementi valoriali
significativi, qualitativi e quantitativi, su cui fondare, mediante i
processi di negoziazione, trasformazioni urbane a tenuta
qualitativa.
Ob. Sp A.3. Potenziamento del grado di attrattività per la
popolazione ciclica
Risponde al bisogno di rendere la dinamica ciclica piattaforma di
sviluppo sostenibile e risorsa caratterizzante il territorio.
L’incremento dell’attrattività intende potenziare lo scambio di valori
identitari materiali e immateriali.
L’utilità è nella cucitura di economie e risorse in forma di tessuti fra
popolazione stanziale e ciclica.
Ob. Sp A.4. Potenziamento del senso di appartenenza della
popolazione ciclica
Risponde all’esigenza di stabilizzare le pratiche e le attività
d’interscambio tramutandole in forma stabile dell’abitare umano,
nei luoghi a a distanza. Il legame con il territorio è volano per
trasferire nelle località azioni e interessi innovativi permanenti e
fluidi.
L’utilità è nel consolidamento degli interessi fondati sul senso di
appartenenza.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
127
Ob. Sp A.5. Infrastrutturazione dei luoghi collettivi verso le
forme della vivibilità dolce
Risponde all’esigenza di configurare spazi pubblici e reti di mobilità
sostenibili e dimensionati in base alle aspettative umane di
benessere, informali, conviviali, amichevoli e accoglienti. Le
infrastrutture sono intese come sistema fisico e immateriale di
coscienza collettiva del senso dell’abitare.
L’utilità risiede nella chiara percezione collettiva per la governance
della natura culturale integrata dell’azione infrastrutturante,
principalmente orientata verso la costruzione di un sistema di reti
cooperanti, a vantaggio territoriale e locale.
Ob. Sp A.6. Incentivazione dei sistemi del commercio di
dettaglio
Risponde al bisogno di rafforzare l’identità economica diffusa dei
nuclei storici come parco solido del commercio naturale, minuto e
disperso. Il sistema dei progetti legato all’obiettivo devono
incrementare le relazioni collaborative fra le attività economiche e
fra i sistemi di scambio aggregati, in modo da potenziare le
componenti organizzative sistematiche e la convenienza alla
costruzione di reti, deboli e forti, per la vita stanziale e per la vita
ciclica.
L’utilità risiede nel concreto apprezzamento dei risultati a seguito di
sistemi sperimentali d’esperienza e di attività pilota per
aggregare le risorse economiche nei territori. I sistemi di
commercio di dettaglio sono intesi come sistemi da portare ad
emersione per le identità dei nuclei storici e la promozione
trasversale delle trasformazioni urbane.
Ob. Sp A.7. Incentivare incontri fertili tra la popolazione ciclica
e quella stabile
Risponde all’esigenza di costruire interazioni e scambi concreti,
sostanziando un profilo di reciproco riconoscimento dell’atto stesso
dell’abitare.
L’utilità primaria è nell’azione di contrasto all’emarginazione delle
fasce deboli della popolazione, con particolare riferimento a quella
anziana, intesa come risorsa rivoluzionaria per il ruolo di
“monumento alla vita” e mosaico di memoria plurale.
Ob. Sp A.8. Incentivare il sistema della ricettività diffusa
Risponde all’esigenza di affermare l’autenticità stessa dei luoghi
come motore di un turismo innovativo, integrale e emozionale;
rivoluzionario e imperdibile, perché costruito sui rapporti individuali
con gli abitanti e le loro memorie.
L’utilità è nella produzione di un’offerta ricettiva autentica, non
autoreferenziale, percolata e diffusa, agita dai cittadini stanziali e
da tutte le reti minute delle economie locali.
Ob. Sp A.9. Incentivare forme di sostegno ai residenti storici
(spesso anziani) del centro antico
Risponde al bisogno di rimodellare il supporto ai residenti a alle
fasce deboli attraverso un loro coinvolgimento diretto nelle
politiche pubbliche e nelle azioni strategiche di promozione del
territorio. Prevede azioni di supporto alla vita quotidiana mediante
conferimento di benefici diretti e indiretti, a fronte di cooperazioni
informali di natura sociale, economica, ambientale, culturale.
L’utilità è nella costruzione di pratiche innovative a basso costo
collettivo che abbiano ricadute funzionali concrete sul benessere
128 Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
individuale e della comunità cooperante.
Ob. Sp A.10. Regolamentazione ciclica degli spazi pubblici
collettivi
Risponde alla necessità di costruire in modo condiviso regole
a funzionamento ciclico, adattate cambio sistematico del carico
insediativo; attengono alla mobilità e alle prassi d’uso urbano nella
sfera economica e ambientale sensibili alla dimensione ciclica.
L’utilità è nella sperimentazione di sistemi organizzativi fluidi ad
assetto variabile, tarati in base al mutare sistematico del carico dei
bisogni.
Ob. Sp A.11. Infrastrutturazione degli spazi storici tramite
accessi ICT
Risponde al contenimento del digital divide ed all’esigenza di
accesso alla rete nei luoghi pubblici, anche assistiti, per
l’accessibilità digitale semplificata e per il supporto alla vita ciclica.
L’obiettivo persegue la valorizzazione dei luoghi, il loro profilo fisico
come contenitore materiale del senso.
L’utilità dominante dei beneficiari-cittadini è nell’accesso diretto
alla rete e ai servizi; l’utilità ha riflessi immediati e diretti sulla PA
e sulle economie territoriali, in quanto l’accesso alle reti consente
la costruzione di layers dai contenuti unificati e l’attivazione di un
processo di realtà aumentata .
MACRO-AMBITO STRATEGICO B. I luoghi delle centralità
moderne come incontri autentici: esigenze fondative di
macro-ambito
B- Spazio scalare delle centralità moderne: esigenze fondative di macro-ambito
Riqualificare e potenziare le aree dismesse o sottoutilizzate come
spazi pubblici moderni a servizio della comunità locale.
Porre a sistema servizi di supporto al turismo già programmati o
da programmare, evitando doppioni nello stesso territorio ODSA,
integrando funzioni similari e distinte.
Offrire opportunità occupazionali e sostenere le esperienze
imprenditoriali nascenti.
Conservare le centralità moderne con i propri tratti distinguenti.
Rispondere alle carenze per popolazione stabile.
Rispondere alla domanda d’uso di una più vasta popolazione
ciclica nel periodo stagionale di maggiore afflusso.
Obiettivo generale - Ob.G. B
Persegue benefici integrati sociali, ambientali, economici e culturali
fondati sul recupero delle aree dismesse o sottoutilizzate del
tessuto moderno per la costruzione di una rete territoriale
integrata di funzioni a finalità turistica, che restituisca valore alle
identità locali e che sia occasione di incontro tra le due
popolazioni.
L’obiettivo è socialmente sensibile, in quanto persegue una
mitigazione della dimensione ciclica e una sensibile rigenerazione
trasversale delle parti moderne.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
129
Obiettivi specifici
Ob. Sp B.1. Costruzione di una rete territoriale unica di servizi
di supporto alla vocazione turistica
Risponde all’esigenza di unificare in forma di rete autogenerativa i
sistemi puntiformi a vocazione turistica. Persegue l’apertura di
canali cooperanti naturali supportata dagli abitanti stanziali e da
quelli ciclici, attraverso strategie affini al funzionamento dei
socialnetwork.
L’utilità riconoscibile dal punto di vista dei beneficiari risiede
nell’ingresso delle proprie identità nella rete, in cui benefici e
servizi sono diffusi, fino a configurarsi come patrimonio economico
interessante.
Ob. Sp B.2. Potenziamanto dei legami economici tra il settore
turistico e le ricadute nel settore agricolo
Risponde al bisogno di legare e diversificare la produzione agricola
locale di aziende e l’autoconsumo, con una promozione di nuove
modalità economiche vantaggiose di scambio e di cooperazione
economica.
L’utilità dei beneficiari – aziende, abitanti stanziali e della vita
ciclica – risiede nella costruzione di un turismo sostenibile
emozionale a basso costo, laddove la ritualità e le pratiche agricole
diventano territorio culturale individuale e collettivo, unificando le
due popolazioni e sviluppando nuove economie transcalari.
Ob. Sp B.3. Riqualificare spazi pubblici puntuali della
modernità
Risponde all’esigenza di rigenerare spazi specifici della modernità
abbandonati dalle politiche pubbliche, tuttavia identitari per la vita
quotidiana, anche per la possibile immissione di funzioni
sovralocali a legame interscalare.
L’utilità dei beneficiari – i soggetti sociali che abitano – è
primariamente collegata all’inversione del degrado e del vuoto, con
connotazioni aggregative per il consolidamento delle attività
umane.
Ob. Sp B.4 Sostenere le forme di nuova imprenditoria
giovanile
Agisce sul piano delle relazioni tipiche fra popolazione stanziale e
popolazione ciclica. Risponde alla domanda generale di
potenziamento culturale della dimensione giovanile come
essenziale risorsa creativa del territorio, non subordinata, ma
emergente e interconnessa.
L’utilità dominante dei beneficiari - giovani – è nell’emersione di
nuove reti e nuove forme di economia imprenditoriale creativa
Ob. Sp B.5. Infrastrutturare i luoghi pubblici tramite accessi
ICT
Risponde al contenimento del digital divide ed all’esigenza di
accesso alla rete nei luoghi pubblici, anche assistiti, per
l’accessibilità digitale semplificata e per il supporto alla vita ciclica.
L’obiettivo persegue la valorizzazione dei luoghi, il loro profilo fisico
come contenitore materiale del senso.
L’utilità dominante dei beneficiari-cittadini è nell’accesso diretto alla
rete e ai servizi; l’utilità ha riflessi immediati e diretti sulla PA e sulle
economie territoriali, in quanto l’accesso alle reti consente la
costruzione di layers di contenuti unificati e l’attivazione di un
processo di realtà aumentata a vantaggio del sistema di
130 Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
promozione e costruzione della conoscenza territoriale.
Ob. Sp B.6. Potenziare i servizi pubblici di tipo ricreativo e
sportivo alla persona
Risponde al bisogno di costruzione di funzioni pubbliche legate
al tempo libero e più generalmente al benessere della persona.
Persegue il recupero di aree dismesse o depotenziate nell’identità
e nella qualità.
L’utilità dominante è conferita agli utilizzatori, alle associazioni del
territorio, ai gruppi informali costituiti da abitanti stanziali e della
vita ciclica.
Ob. Sp B.7. Introdurre forme di apertura degli spazi
decisionali-pubblici alla comunità nei luoghi fisici della città
moderna
Agisce attraverso l’utilizzazione, ciclica e stabilizzata nei territori
delle attività proprie dei processi partecipati inclusivi. Persegue
l’uso di spazi fisici diffusi nel territorio di centralità moderna per la
stabilizzazione delle pratiche di cittadinanza attiva come strumento
di governance diffusa e specializzata sulla scala del quartiere e
degli spazi di vicinato.
L’utilità dominante dei beneficiari – cittadinanza e PA – è nella
costruzione di politiche locali, visioni strategiche di quartiere,
soluzioni creative di problemi, esercizi di progettazione partecipata
e di sussidiarietà orizzontale, emersione dei portatori di interessi
nel prodursi delle trasformazioni urbane.
Ob. Sp B.8. Introdurre forme di regolamentazione ciclica degli
spazi pubblici collettivi
Risponde alla necessità di costruire in modo condiviso regole a
funzionamento ciclico, adattate al cambio sistematico del carico
insediativo; attengono alla mobilità e alle prassi d’uso urbano
sensibili alla dimensione ciclica, nella sfera economica e
ambientale.
L’utilità è nella sperimentazione di sistemi organizzativi fluidi ad
assetto variabile, tarati in base al mutare sistematico del carico dei
bisogni.
Ob. Sp B.9. Valorizzare la costa come patrimonio
paesaggistico e bene comune
Risponde al bisogno di un riconoscimento di un bene collettivo
fondamentale per lo sviluppo del territorio della vita ciclica. In
questo senso implica la promozione di azioni per la tutela della
mobilità dolce, delle strategie del turismo, delle interazioni
economiche fra il fronte costiero e gli ambiti interni.
Stante il carattere d’interesse generale dell’obiettivo, i beneficiari
sono costituiti dall’intero sistema degli attori territoriali.
Ob. Sp B.10. Potenziale il sistema di conoscenza diffusa
delle opportunità del territorio
Risponde all’esigenza di implementare la comprensione collettiva
delle opportunità territoriali, intese come bacino di valori potenziali
interni e di punti di forza esterni all’area di riferimento. E’
connesso ad un percorso ricognitivo plurale delle competenze
individuali diffuse per la costituzione di un paesaggio delle risorse
intellettuali.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
131
Le azioni d’obiettivo sono utili per i soggetti cooperanti del
territorio, pubblici e privati.
MACRO-AMBITO STRATEGICO C. le connessioni dolci e
sostenibili come rete e tratto distinguente
C- Spazio scalare dei territori materiali e immateriali
Le esigenze a cui rispondere sono principalmente la
riqualificazione del patrimonio estetico paesaggistico a fruizione
pubblica degli spazi periurbani, insieme alla necessità di costruire
un sistema di reti infrastrutturanti il territorio verso una
riconversione sostenibile degli stili di vita. Inoltre non si può non
rispondere all’esigenza diffusa di mobilità efficace per le
connessioni turistiche.
Obiettivo generale - Ob.G. C
Persegue la dimensione generale di un nuovo sistema di reti di
connessione interna, materiale (mobilità) e immateriale. Riconosce
valore alle forme dolci e sostenibili partendo dalla puntuale
ricognizione dalle attività in essere.
Intende la rete dolce della mobilità come vettore di una attenzione
qualitativa al recupero delle forme e degli spazi del territorio
periurbano.
Ob. Sp C.1. Valorizzare la presenza del Parco-Otranto Santa
Maria di Leuca come cuore della rete ecologica.
perseguono la costruzione di reti identitarie per la vita stanziale e
ciclica.
Beneficiari sono gli abitanti e le comunità dei sistemi economici
locali.
Ob. Sp C.2. Sistematizzare serie di percorsi secondari
esistenti per la mobilità dolce
Risponde al bisogno di costituire un insieme coerente di strategie
e di tessuti fisici per la mobilità dolce con la promozione di una
cultura intermodale e di comunità viaggianti a sostegno dell’unità
territoriale. I beneficiari sono i cittadini e l’intera comunità locale.
Ob. Sp C.3. Intregrare il sistema della mobilità dolce con nuovi
percorsi
Risponde al bisogno di costruire evoluzioni delle reti di mobilità
attraverso legami interscalari fra meccanismi di mobilità lenta e di
mobilità veloce. Persegue la coerenza fra le reti fisiche
infrastrutturali dedicate al movimento e gamme nuove e diverse
di percorsi alternativi. Beneficiari risultano i portatori di interesse a
vario titolo coinvolti nei meccanismi della mobilità.
Ob. Sp C.4. Recuperare e bonificare le aree ecologicamante
deficitarie
Risponde al bisogno del recupero, della bonifica, della
rigenerazione di punti e ambiti compromessi, al fine di curarne il
reinserimento dentro i tessuti a rete dei luoghi identitari. Beneficiari
risultano generalmente gli abitanti del territorio.
Risponde alla necessità di riconoscere il Parco come elemento
strutturante fondativo della rete ecologica. Le azioni dell’obiettivo
132 Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
sistema litoraneo, lungo le transizioni degli ambiti compresi fra
il mare e l’entroterra. Persegue l’affermazione di pari dignità da
conferire ai valori macroscopici e a quelli discreti del paesaggio.
Beneficiari sono gli abitanti stanziali e ciclici
Ob. Sp C.5. Valorizzare le strade dei centri come aspetti
identitari materiali
Risponde all’esigenza di esaltare il carattere unico, culturale e
integrale delle strade intese come supporto fisico di storie umane,
materiali e immateriali, sedimentate nel tempo. Persegue
l’accumulo di narrazioni identitarie depositate lungo le strade per
effetto della dispersione abitativa. Beneficiari sono gli abitanti
stanziali e ciclici.
Ob. Sp C.6. Ripristinare i valori paesaggistici identitari dei
contesti periurbani
Risponde all’esigenza del consolidamento e del ripristino dei fattori
costituenti il valore identitario dei margini, intesi come spazio
identitario della transizione e del cambiamento delle città.
Persegue l’affermazione della forma urbana e degli spazi aperti
attraverso la cifra dell’interscambio culturale. Beneficiari sono gli
abitanti e gli operatori economici a vario titolo presenti nei contesti
periurbani
Ob. Sp C.7. Aumentare la qualità paesistica degli assi stradali
secondari
Risponde alla necessità di riconoscere pari dignità ai sistemi
stradali, al fine di considerarne le gerarchie, secondo un equilibrato
meccanismo di continuità paesaggistica. Beneficiari sono gli
abitanti delle varie scale territoriali.
Ob. Sp C.8. Potenziare le qualità estetiche minute della
litoranea.
Risponde alla necessità di affermare i valori estetici fini del
Ob. Sp C.9. Introdurre forme di regolamentazione ciclica a
scala territoriale
Risponde alla necessità di costruire in modo condiviso regole a
funzionamento ciclico, adattate al cambio sistematico del carico
insediativo; attengono alla mobilità e alle prassi d’uso territoriale
sensibili alla dimensione ciclica, nella sfera economica e
ambientale.
L’utilità è nella sperimentazione di sistemi organizzativi fluidi ad
assetto variabile, tarati in base al mutare sistematico del carico dei
bisogni.
Ob. Sp C.10. Costruire una piattaforma comune della mobilità,
connessa con centri dei servizi turistici
Risponde alla necessità di apprezzare la mobilità come sistema
complesso unitario che richiede piattaforma unica, anche al fine di
promuovere un sistema integrato per il turismo. Beneficiari
risultano gli abitanti e gli operatori dell’economia del turismo.
MACRO-AMBITO STRATEGICO T. Il patrimonio immateriale e le
connessioni lunghe come volano rigenerativo.
T- Spazio scalare dei territori materiali e immateriali
Risolvere il disagio occupazionale delle fasce giovani della
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
133
popolazione;
Generare attraverso la realtà aumentata un sistema generativo di
paesaggi informativi ad accrescimento continuo;
Sostenere iniziative fragili e spontanee presenti nel territorio;
Tradurre gli aspetti di punta e le esperienze d’innovazione in
ricadute occupazionali diffuse;
Tradurre la ciclicità dei lavori stagionali turistici in forme redditizie
stabili.
Obiettivo generale - Ob.G. T
Persegue benefici integrati sociali, ambientali, economici e culturali
fondati sul consolidamento delle connessioni lunghe esistenti tra il
territorio ODSA remoto e i centri dell’innovazione italiani ed
europei, costruendo piattaforme occupazionali legate al settore
turistico e agli indotti negli altri settori.
Ob. Sp T.1. Infrastrutturare reti territoriali di realtà aumentata
Persegue la costruzione di un’ infrastruttura immateriale a realtà
aumentata, da depositare su reti fisiche del paesaggio. Promuove
l’accrescimento autogenerativo e cooperato della conoscenza dei
vari layer definibili sul territorio. Beneficiari sono i cittadini stanziali
e ciclici e in particolar modo gli operatori della sfera economica.
Ob. Sp T.2. Valorizzare iniziative occupazionali giovanili
esistenti
Persegue la promozione e la cura delle iniziative a carattere
innovativo che tendono ad affermarsi attraverso le reti. Cura
progetti di soggetti svantaggiati e azioni per la tutela e l’emersione
delle comunità fragili nella sfera dell’imprenditoria giovanile.
Ob. Sp T.3. Valorizzare reti di relazione con altri territori
Persegue lo sviluppo di interazioni e legami fra abitanti stanziali
e territori altri connessi alla vita ciclica. Favorisce l’immissione di
contenuti e azioni innovative con particolare riferimento alla
dimensione strategica delle reti. Beneficiari sono gli abitanti,
stanziali e ciclici.
Ob. Sp T.4. Potenziare il sistema della ricezione diffusa
Persegue l’ampliamento e l’infittimento del sistema ricettivo locale
attraverso azioni sistematiche per il potenziamento del turismo,
con particolare attenzione per le forme sostenibili e domestiche di
accoglienza. Beneficiri risultano gli abitanti (stanziali e ciclici) e gli
operatori economici del territorio.
Ob. Sp T.5. Costruzione di un sistema web 2.0 per gli eventi
ciclici “identitari” del territorio
Persegue la costituzione di una comunità integrata web 2.0 per
l’affermazione partecipata di un unico sistema di eventi ciclici
identitari del territorio. Riguarda azioni per la promozione in rete a
carattere informale di eventi di comunità a supporto dei valori
economici e sociali della vita ciclica.
Ob. Sp T.6. Incentivare reti stabili di connessione lunga con
contesti europei differenti
Persegue la costruzione di reti a più livelli attraverso tessuti e
legami fra soggetti delle comunità locali e territori umani remoti.
Utilizza architetture tattiche per la ridondanza delle informazioni
relative ai territori ai fini del potenziamento dell’immagine
identitaria .
134 Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
Ob. Sp T.7. Sostenere i sistemi dominanti agro-gastronomici
di qualità di filiera corta
Persegue il potenziamento dell’identità produttiva agricola e
gastronomica lungo la chiave della qualità nel rispetto dei
principi della filiera corta. Implica azioni coordinate per l’efficacia
dei sistemi dominanti e per il sostegno alle altre filiere corte
minute del territorio. I sistemi dominanti vengono intesi come
volano e acceleratori delle attività più deboli e autentiche del
territorio economico. Beneficiari risultano gli operatori economici e
gli abitanti.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
135
idea guida
Valorizzare e potenziare il territorio per renderlo in
grado di essere coerente (efficiente e funzionale)
per la popolazione “stabile” e attrattivo e
accogliente per la popolazione “ciclica”. Un
tessuto ambientale e insediativo che si connoti
per le diverse e integrate risposte infrastrutturali,
funzionali e gestionali da dare ai diversi cicli delle
annualità, mettendo a valore il patrimonio materiale
e immateriale già fortemente conscio della doppia
identità che sa offrire.
esigenze di base
macro-ambito strategico
L’esigenza a cui rispondere non è solo quella di valorizzare i borghi come attrattiva
turistica, per ovvie ricadute occupazionali. Accanto a ciò vi è la necessità di saper
conservare questi centri con i propri tratti distinguenti, di saper rispondere in prima
istanza alle carenze per popolazione stabile. Ed in ultimo prevenire eventuali forme di
conflitto tra le due popolazioni, e prevenire il disagio prevedibile legato alle dinamiche
di acquisto di numerosi immobili da parte di Cittadini stranieri che non dialogano con la
comunità locale.
MACRO-AMBITO STRATEGICO A: i nuclei
storici come luoghi della vita ciclica.
Le esigenze a cui rispondere sono principalmente la riqualificazione o il potenziamento
di aree dismesse o sottoutilizzate, in prima istanza come spazi pubblici moderni a
servizio della comunità locale. Ma anche la necessità di mettere a sistema servizi di
supporto al turismo già programmati o da programmare: evitare doppioni identici nello
stesso territorio ODSA, ma integrare funzioni similari ma distinte. Offrire opportunità
occupazionali e sostenere le esperienze imprenditoriali nascenti. Saper conservare
questi centri con i propri tratti distinguenti, di saper rispondere alle carenze per
popolazione stabile e alla domanda d’uso di una più vasta popolazione ciclica nel
periodo stagionale di maggiore afflusso.
MACRO-AMBITO STRATEGICO B: luoghi
delle centralità moderne come incontri
autentici
Le esigenze a cui rispondere sono principalmente la riqualificazione del patrimonio
estetico paesaggistico a fruizione pubblica degli spazi periurbani, insieme alla necessità
di costruire un sistema di reti infrastrutturanti il territorio verso una riconversione
sostenibile degli stili di vita. In oltre non si può non rispondere all’esigenza diffusa di
mobilità efficace per le connessioni turistiche.
MACRO-AMBITO STRATEGICO C: le
connessioni dolci e sostenibili come rete e
tratto distinguente
La esigenze a cui rispondere è principalmente quella del disagio occupazionale, per
le fasce giovani della popolazione. Più in particolare questo aspetto è declinabile con:
la difficoltà di sostenere iniziative spontanee pure presenti nel territorio; la difficoltà di
tradurre gli aspetti di punta, le esperienze interessanti in ricadute occupazionali diffuse;
la difficoltà di tradurre la ciclicità dei lavori stagionali turistici in forme redditizie stabili.
MACRO-AMBITO STRATEGICO
TRASVERSALE T: Il patrimonio immateriale
e le connessioni lunghe come volano
rigenerativo.
136 Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
obiettivo generale
Obiettivo A: L’obiettivo strategico è quello di restituire la dignità storicoidentitaria al patrimonio materiale e immateriale che i centri storici costituiscono,
valorizzando la comunità locale e la popolazione stabile e accogliendo la
popolazione ciclica verso forme di conciliazione creative e proficue delle diverse
esigenze.
L’obiettivo strategico è quello di recuperare le aree dismesse o sottoutilizzate del
tessuto moderno per costruire una rete territoriale integrata di funzioni a finalità
turistica, che restituisca valore alle identità locali e che sia occasione di incontro
tra le due popolazioni.
L’ obiettivo è quello di progettare un nuovo sistema di reti di connessione
interna materiale (mobilità) e immateriale riconoscendo valore alla forme dolci
e sostenibili e partendo dalla puntale ricognizione dalle attività in essere.
L’obiettivo è quello di sfruttare la rete dolce della mobilità come vettore di
una attenzione qualitativa al recupero delle forme e degli spazi del territorio
periurbano
L’obiettivo stategico è quello di consolidare le connessioni lunghe esistenti tra il
territorio ODSA remoto e i centri dell’innovazione italiani ed europei, costruendo
piattaforme occupazionali legate al settore turistico e agli indotti negli altri settori.
obiettivi specifici
Ob. Sp A.1.
soddisfazione delle carenze funzionali della popolazione stabile
Ob. Sp A.2.
miglioramento qualità urbana
Ob. Sp A.3.
potenziamento del grado di attrattività per la popolazione ciclica
Ob. Sp A.4.
potenziamento del senso di appartenenza della popolazione ciclica
Ob. Sp A.5.
infrastrutturazione dei luoghi collettivi verso le forme della vivibilità dolce (a iniziare dalla mobilità)
Ob. Sp A.6.
incentivazione dei sistemi del commercio di dettaglio
Ob. Sp A.7.
incentivare incontri fertili tra la popolazione ciclica e quella stabile
Ob. Sp A.8.
incentivare il sistema della ricettività diffusa
Ob. Sp A.9.
incentivare forme di sostegno ai residenti storici (spesso anziani) del centro storico
Ob. Sp A.10.
regolamentazione ciclica degli spazi pubblici collettivi
Ob. Sp A.11.
infrastrutturare i luoghi storici tramite accessi ICT
Ob. Sp B.1.
costruzione di una rete territoriale unica di servizi di supporto alla vocazione turistica
Ob. Sp B.2.
potenziamanto dei legami economici tra il settore turistico e le ricadute nel settore agricolo
Ob. Sp B.3.
riqualificare spazi pubblici puntuali della modernità
Ob. Sp B.4
sostenere le forme di nuova imprenditoria giovanile
Ob. Sp B.5.
infrastrutturare i luoghi pubblici tramite accessi ICT
Ob. Sp B.6.
potenziare i servizi pubblici di tipo ricreativo e sportivo alla persona
Ob. Sp B.7.
Introdurre forme di apertura degli spazi decisionali-pubblici alla comunità nei luoghi fisici della città moderna
Ob. Sp B.8.
Introdurre forme di regolamentazione ciclica degli spazi pubblici collettivi
Ob. Sp B.9.
valorizzare la costa come patrimonio paesaggistico e bene comune
Ob. Sp B.10.
potenziale il sistema di conoscenza diffusa delle opportunità del territorio.
Ob. Sp C.1.
valorizzare la presenza del Parco-Otranto Santa Maria di Leuca come cuore della rete ecologica.
Ob. Sp C.2.
sistematizzare serie di percorsi secondari esistenti per la mobilità dolce
Ob. Sp C.3.
intregrare il sistema della mobilità dolce con nuovi percorsi
Ob. Sp C.4.
recupero e bonifica di aree ecologicamante deficitarie
Ob. Sp C.5.
valorizzare le strade dei centri come aspetti identitari materiali
Ob. Sp C.6.
ripristinare i valorei paesaggistici identitari dei contesti periurbani
Ob. Sp C.7.
aumentare la qualità paesistica degli assi stradali secondari
Ob. Sp C.8.
potenziare le qualità estetiche minute della litoranea.
Ob. Sp C.9.
Introdurre forme di regolamentazione ciclica a scala territoriale
Ob. Sp C.10.
Costruire piattaforma comune della mobilità, connessa con centri dei servizi turistici
Ob. Sp T.1.
Infrastrutturare reti territoriali di realtà aumentata
Ob. Sp T.2.
valorizzare iniziative occpazionali giovanili esistenti
Ob. Sp T.3.
valorizzare reti di relazione con altri territori
Ob. Sp T.4.
potenziare sistemi della ricezione diffusa
Ob. Sp T.5.
costruzione di un sistema web 2.0 per gli eventi ciclici "identitari" del territorio
Ob. Sp T.6.
incentivare reti stabili di connessione lunga con contesti europei differenti
Ob. Sp T.7.
Sostenere i sistemi agro gastronomici di qualità, ad iniziare dalla filiera corta ORVI.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
137
4.3 Quadro di coerenza interna
4.4 Quadro di coerenza esterna
Se l’ossatura di ODSA è fondata su forme di conciliazione creativa
Rispetto al Quadro Logico del Piano Strategico di Area Vasta
e conseguentemente sulla stabilizzazione nei territori di
processualità partecipate inclusive, un criterio generale di
coerenza interna, da verificare per tutte le attività discendenti dal
quadro logico, è fondato sui seguenti parametri:
- progettazioni fondate sull’analisi dei problemi, attraverso l’ascolto
dei beneficiari degli interventi, da attuarsi con forme di
consultazione aperte, in base al principio della trasparenza
amministrativa;
- pubblicizzazione dei portatori di interesse durante le fasi che
precedono la costruzione dei progetti e delle relative gerarchie;
- allargamento del campo dei portatori di interessi in base alle
interazioni sociali attivate dalla pubblicizzazione delle attività di
progetto;
- potenziamento delle caratteristiche dei progetti e delle attività
attraverso innesti virtuosi provenienti da competenze diffuse, sia
nel territorio locale, sia in quello più remoto della vita ciclica;
- sviluppo delle fasi progettuali mediante morfologie laboratoriali,
aperte a tutta la cittadinanza attiva;
- trasferimento nella rete del patrimonio informativo relativo alle
fasi d’attuazione;
- controllo, monitoraggio e verifica dei risultati secondo i principi
comunitari del ciclo del progetto.
“Salento 2020”, il sistema proposto si connette:
- all’ OB. Gen. 1. Competitività e innovazione (migliorare la
competitività dei sistemi produttivi locali fra vecchie e nuove
economie), declinandolo tuttavia in modo trasversale attraverso
gli obiettivi specifici dei vari assi scalari del sistema ODSA. In tal
senso
l’innovazione è un portato della vita ciclica che trova senso e
articolazione nel rapporto con il territorio fisico locale;
- all’ OB. Gen. 2. Qualità dei Territori (migliorare la competitività e
l’attrattività dei sistemi urbani e dei territori extraurbani, in chiave
turistica del territorio), in particolare il sistema ODSA condivide con
Area Vasta un’identità versata al welfare diffuso, per la
valorizzazione e riqualificazione sistema storico-culturale, per la
tutela del sistema paesaggistico ambientale, per l’innalzamento
qualitativo delle aree marginali dei comuni, per le attività culturali
come risorsa, per il potenziamento delle aree dei sistemi produttivi,
attraverso infrastrutturazioni anche immateriali.
All’interno dell’ OB. Gen. 2 Di Area Vasta Salento 2020, ilsistema
ODSA esprime affinità:
- con l’Ob.Spec.2 Tutela e valorizzazione dei paesaggi e
dell’ambiente quale bene patrimoniale e identitario del Salento;
- con l’Ob.Spec.3) Azioni tese al superamento delle situazioni di
degrado abitativo e disagio sociale nelle periferie e di abbandono
dei centri storici e con le azioni sottordinate 1 e 2.
L’Azione 1 per Area Vasta si riferisce al “Recupero dei borghi e dei
138 Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
centri minori di carattere storico attraverso azioni di natura anche
complessa, che mirino al loro “rinascimento” urbano” con interventi
finalizzati a riqualificarli, valorizzarli, tutelarli, ricostituirne i caratteri
identitari e renderli fruibili allo scopo di incentivare la permanenza
dei cittadini, la fruibilità turistica e l’attività turistico-ricettiva anche
di tipo
familiare”.
L’Azione 2, che in Area Vasta riguarda la “Rigenerazione di parti di
città e sistemi urbani in coerenza con le strategie comunali e
intercomunali finalizzate al miglioramento delle condizioni
urbanistiche, abitative, socio-economiche, ambientali e culturali
degli insediamenti umani”, nel profilo ODSA si trasferisce
compiutamente nell’obiettivo generale 1.
del sistema economico e produttivo, declinato in ODSA secondo il
criterio della realtà aumentata.
L’OB. Gen, 3. In Area Vasta riguarda la “Società di informazione ed
economia della conoscenza”. Questa identità è assunta da Odsa
come obiettivo generale trasversale per l’interazione fra il
territorio locale e quelli culturali remoti. Analogo è lo scenario
sotteso, per far evolvere le diverse componenti locali verso un
ecosistema digitale, in grado di determinare la crescita e la
qualificazione del territorio nel nuovo contesto g-local (globalelocale).
L’Ob. Spec.1 in Area Vasta ( Migliorare la diffusione delle
infrastrutture ICT come condizione per la crescita del territorio in
contesto globalizzato) viene declinato in ODSA attraverso
ramificazioni di luoghi urbani con accesso facilitato alla rete, per il
colmamento del digital device e l’ implementazione di una
conoscenza diffusa.
Un comune tema trasversale di sviluppo è l’innovazione digitale
4.6 Valutazione della fattibilità dei singoli
interventi inseriti nel programma
4.5 Indicatori di risultato per le attività
Le pubbliche amministrazioni che promuovono gli atti progettuali
ancorati al quadro logico dovranno individuare con chiarezza
indicatori di risultato specifici, chiarendone la fonte e
relazionandoli ad uno specifico tempo di osservazione. I suddetti
indicatori dovranno essere quantitativamente controllabili e
coerenti rispetto a dati ricorrenti e rinvenibili. Principalmente il
sistema dei progetti dovrà riferirsi agli indicatori ISTAT formulati
per l’analisi delle politiche di sviluppo locale, cui si rinvia.
L’attività di valutazione sarà fondata:
- sulla pesatura multicriteri dei livelli di risultato in base ad un
ventaglio sufficientemente ampio di indicatori selezionati;
- su processi di monitoraggio del cambiamento percepito
attraverso lo sviluppo di percorsi locali di audit civico.
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
139
4.7 Iniziative per assicurare
la partecipazione civica e il
coinvolgimento di altri enti e delle
forze sociali, economiche e culturali
alla elaborazione e attuazione dei
programmi
In base all’ossatura di odsa, la partecipazione civica e il
coinvolgimento di altri enti e delle forze sociali, economiche e
culturali alla elaborazione e attuazione dei programmi, dovranno
essere attuati mediante architetture di processo
metodologicamente strutturate e fondate sui seguenti cardini:
- definizione chiara della posta in gioco all’avvio del processo di
partecipazione;
-analisi partecipata dei portatori di interesse;
- analisi di contesto preliminare resa pubblica prima dello sviluppo
del percorso partecipato e perfe-zionabile da aggregati di soggetti
interessati, anche di limitata ampiezza;
- costituzione di piattaforme per la comunicazione dell’intero
percorso partecipato in forma di web 2.0 per il deposito di
contributi;
- pubblicazione graduale, durante lo svolgimento del percorso
partecipato dei risultati;
- utilizzazione di tecniche per l’ascolto e per il recepimento dei più
vari contributi al fine di testi-moniarli nel rispetto degli stessi;
- costruzione di piattaforme di comunicazione per la promozione
dei percorsi partecipati.
- ponderazione delle ipotesi di cambiamento attraverso la
costruzione di scenari coerenti con l’utilizzo di indicatori e processi
valutativi omogenei rispetto a quelli utilizzati per le scelte iniziali;
- sottoscrizione di patti d’attuazione e loro monitoraggio pubblico
durante le fasi di concreta realiz-zazione
4.8 soggetti pubblici che si ritiene utile
coinvolgere nella elaborazione,
attuazione e gestione dei programmi e
le modalità di selezione dei soggetti
privati
Il coinvolgimento per l’elaborazione , attuazione e gestione dei
programmi è fondato sul principio della trasparenza
amministrativa. E’ inoltre fondato sul meccanismo del processo
partecipato: per questo deve in genere fondarsi sull’apertura ai
più vari portatori di interesse. In merito ai tempi di coinvolgimento
,esso dovrà svilupparsi il più presto possibile e in ogni caso in fasi
antecedenti alla presa delle decisioni.
La selezione dei soggetti privati avverrà secondo il principio di
massima trasparenza amministrativa attraverso la pubblicazione
sulle reti delle iniziative in programma e tramite i canali ordinari
della pubblica amministrazione di avvisi utili all’attuazione della
selezione. Quest’ultima potrà realizzarsi mediante incontri pubblici
preliminari al fine di manifestare ed esplicitare l’interesse. Le
modalità di selezione potranno prevedere tavoli di concertazione
ed altri strumenti di definizione delle intese. Varranno a tutti gli
effetti le norme previste dagli strumenti di legge vigenti.
140 Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
5
Il PERCORSO PIANIFICATORIO PARTECIPATO
L a Regione nel la legge n.21 del 29 luglio 2008 “Norme per la
rigenerazione urbana” promuove i programmi di rigenerazione
ponendo l’accento, nell’articolo 3, sull’importanza del
oinvolgimento e partecipazione dei cittadini dei comuni o territori
da rigenerare per la stesura del documento programmatico.
Le Amministrazioni dei 4 comuni di riferimento hanno incaricato
Città Fertile, gruppo tecnico orizzontale per le strategie
partecipate, esperto in processi di inclusione sociale e
progettazione partecipata, del coinvolgimento attivo della
cittadinanza per stabile delle linee guida condivise di sviluppo
territoriale dell’ODSA.
Il percorso pianificatorio partecipato si è sviluppato su due livelli di
paralleli di ascolto e analisi, il primo di tipo amministrativo, il
secondo legato alla cittadinanza attiva.
Il primo livello è costituito da una CABINA DI REGIA strategica
informale in grado di rappresentare la visione attuale e futura degli
amministratori e dei tecnici sul territorio comunale e locale; la
cabina di regia rappresenta uno “strumento” efficace per
permettere di monitorare lo svolgimento dei lavori di
partecipazione, definire le linee di sviluppo strategico e fornire le
indicazioni di carattere politico per permettere un legame tra le
esigenze della cittadinanza e gli strumenti di pianificazione
comunale e territoriale.
Il secondo livello di interazione con il territorio dell’ODSA è
realizzato a diretto contatto con la cittadinanza estesa, il FORUM
della cittadinanza attiva, attraverso incontri articolati su livelli
differenti di interazione, ai quali sono stati peraltro invitati a
partecipare i rappresentanti delle pubbliche amministrazioni per
permettere un ulteriore piano di interazione e scambio tra cittadini,
tecnici e amministratori per raggiungere una visione condivisa di
sviluppo territoriale integrato.
I due livelli sono stati strumenti necessari per poter individuare il
sistema dei valori e dei bisogni della popolazione locale.
Trattandosi di un territorio costituito da diverse entità comunali,
similari per tradizione culturale, storia insediativa e dinamiche
economiche,eppur differenti, in partenza, per visione strategica di
sviluppo territoriale, il percorso partecipativo si è dovuto sviluppare
su sistemi di interazione ch e permettessero un allargamento della
visione di sviluppo comunale dei singoli cittadini e amministratori a
favore di un’idea di sviluppo territoriale.
5.1 La visione strategica della P.A.:
il Meta-swot
Il primo livello del percorso partecipativo con la CABINA DI
REGIA ha previsto il coinvolgimento delle quattro pubbliche
amministrazioni, nello specifico, Sindaci, Assessori di riferimento
delle macroaree di intervento interessate e funzionari degli uffici
tecnici comunali.
Si è deciso di realizzare un laboratorio partecipato per la
definizione dei caratteri identitari del territorio di riferimento
attraverso un’ analisi swot, prima individuale e in seguito collettiva
dei punti di forza, punti di debolezza, minacce e opportunità,
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
141
variata secondo i principi della metodologia di progettazione
partecipata conosciuta come METAPLAN, per meglio aderire alle
esigenze del caso e quindi riformulata in META-SWOT.
Elemento che ha aggiunto complessità all’analisi è stata la
differente scala percettiva degli elementi a livello territoriale: i
partecipanti hanno analizzato le tematiche prima dal punto di vista
comunale, quindi territoriale, cercando di realizzare uno salto tra
questioni puntuali e localizzate per una visione territorialmente
estesa.
Ogni partecipante, sulla base del proprio patrimonio conoscitivo,
fornito dalle proprie esperienze tecniche e/o amministrative, ha
generato la propria visione comunale e territoriale tramite
l’indicazione di elementi generali o puntuali, analizzati come punti
di forza o di debolezza, come opportunità e minacce del territorio.
È stato utilizzato lo strumento del codice cromatico per poter
permettere una rapida e strutturata lettura delle interazioni
territoriali tra i diversi sistemi di riferimento.
Nello specifico sono stati messi a disposizione dei partecipanti
dei cartoncini colorati riferiti alle macroaree di interesse come di
seguito semplificato:
Blu: territorio – ambiente
Giallo: Economia
Verde: Cultura
Rosa : Società
Su ognuno dei cartoncini i partecipanti hanno riportato gli
elementi puntuali o generali riferiti ai quadranti della swot.
Il codice cromatico è stato un espediente utile per restituire
immediatamente le potenzialità di integrazione tra differenti settori
di politiche
pubbliche. In particolar modo è stato interessante la relazione
immediata creatasi tra le politiche del settore urbanisticoambientale e quelle afferenti agli altri settori di analisi; Nello
specifico, per ciò che concerne le esperienze integrate di
rigenerazione territoriale, gli interventi urbanistici vanno a costituire
la piattaforma applicativa per il raggiungimento di risultati attinenti
a settori
differenti, sviluppati a livello sociale, culturale, ambientale ed
economico.
L’immediata e sintetica visualizzazione della bussola swot è stata
seguita dalla clusterizzazione (costruzione degli insiemi similari).
I partecipanti hanno così superato il limite territoriale, culturalmente
imposto, a favore di una visione integrata.
Grazie alla immediata visualizzazione sulla bussola SWOT e alla
successiva operazione di clusterizzazione ( costruzione degli
insiemi similari), anche tra indicazioni su differenti settori, è emerso
un quadro complesso e ricco, restituendo una prima analisi
partecipata del territorio, dove, in maniera sostanziale, si evidenzia
la commistione tra i diversi settori con indicazioni territoriali
generali e di carattere puntuale.
5.2 La mappa partecipata dei bisogni:
“l’ indagine ascolto”
Durante la fase di conoscenza territoriale partecipata sono state
realizzate attività di Animazione Territoriale nei centri cittadini dei
quattro Comuni di riferimento (Ortelle, Diso, Spongano e
Andrano) e nelle relative frazioni (Vignacastrisi, Castigione e
Marittima). Sono stati eletti come luoghi per l’incontro con i
142 Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
cittadini gli spazi pubblici aventi forza aggregante
intergenerazionale, la maggior parte dei quali localizzati nei centri
storici dei quattro comuni.
Sono state messe in atto tecniche sociologiche che hanno
privilegiato sia la quantità (es. questionari), sia, lì dove era
possibile, la qualità dei dati rilevati attraverso interviste in
profondità. Le informazioni raccolte riguardano aspetti della vita di
quartiere, storie di vita personali, esperienze soggettive.
Questo ha contribuito a chiarire al gruppo di lavoro immagini ed
episodi delle forme di cambiamento avvenute ed in atto nel
territorio.
Un aspetto molto importante è stata l’attenta ricognizione dei
luoghi in cui sono state somministrate le interviste: non solo spazi
funzionali alle pratiche quotidiane, ma anche luoghi dal forte
carattere simbolico ed emotivo.
Fondamentale la scelta dei soggetti, attraverso un
campionamento ragionato: attori di varie classi di età, con ciclicità
di residenza o domicilio,
che, in maniera continuativa o saltuaria, fanno uso del territorio e
ne vivono le trasformazioni.
Durante gli incontri è stato spiegato ai cittadini il significato della
rigenerazione territoriale e l’importanza che assume l’Abitante dei
territori nella definizione delle linee guida per lo sviluppo. Il clima
degli incontri è risultato molto informale e la partecipazione dei
cittadini è risultata produttiva.
Ai cittadini è stato somministrato un questionario semi-strutturato
in cui potevano essere indicati, per ambiti di intervento, i punti di
forza (valori) e i punti di debolezza (bisogni) che caratterizzano
i comuni e/o il territorio dell’ODSA (Ortelle, Diso, Spongano e
Andrano).
Da un’analisi dei centri abitati dei territori e’ emerso il carattere
fortemente identitario dei nuclei storici, densi di memoria storica
per l’intera comunità. Ognuno di questi centri conserva uno
o due luoghi dal forte carattere aggregante, con funzione di
socializzazione, spesso identificati in una piazza o “villa”.
Al contrario, le abitazioni dei centri storici hanno subito un graduale
abbandono, dovuto in gran parte al ricambio generazionale e alla
trasformazione delle pratiche quotidiane di vita: sono spazi abitati
per lo più dalla terza fascia d’età o da nuclei familiari consolidati.
E’ visibile un progressivo invecchiamento di questi centri, con
conseguente abbandono, a causa di un’emigrazione “forzata” della
popolazione giovanile: studenti fuori-sede, lavoratori stagionali
che vivono il territorio e lo trasformano. Una fascia d’età che non
ritrova in questi luoghi la possibilità di una formazione specifica, di
strumenti per migliorare ed incrementare professionalità e capacità
imprenditoriale.
A questi si sta aggiungendo una popolazione turistica, in alcuni
periodi dell’anno, attenta all’identità locale, che cerca di adattarsi
all’accoglienza proposta.
Risultano evidenti alla popolazione locale le forti potenzialità del
territorio, inteso in maniera integrata (centri storici, campagna,
marine), dal punto di vista turistico. Potenzialità che potrebbero
compensare, in maniera sostanziale, la forte decrescita economica
che ha subito negli ultimi anni il mercato agricolo, fonte primaria di
sussistenza per questi territori. Infatti è in questi luoghi che si sta
attuando una tipologia di accoglienza “minuta”, fortemente legata
alle pratiche di vita locali, diffusa tra l’entroterra e la costa, che
necessita però dell’infrastrutturazione necessaria per far si che
Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
143
queste pratiche si sviluppino in maniera tale da offrire al turista un
servizio integrato che gli permetta di fruire del territorio in maniera
più agevole. Si tratta di servizi legati alla mobilità, alle connessioni
tra l’urbano , il contesto rurale e la costa che potrebbero, non solo
incentivare lo sviluppo turistico, ma anche risultare di estrema
importanza per la popolazione stabile che in questi territori si
muove per lo svolgimento delle pratiche quotidiane. E’ chiaro
per gli abitanti che le attuali pratiche di mobilità connesse all’uso
personale dell’automobile sono strettamente legate alla mancanza
di “connessioni dolci” che permettano loro uno spostamento
agevole, sicuro e sostenibile sul territorio stesso.
5.3 L’atlante partecipato dei punti di forza e
di debolezza della cittadinanza.
Il secondo livello del percorso partecipativo ha previsto il
coinvolgimento del FORUM della cittadinanza attiva dei quattro
comuni di riferimento. Per l’identificazione dei punti forza e dei
punti di debolezza del territorio si è utilizzata come metodologia
partecipata il METAPLAN.
Anche in questo caso e’stato chiesto ai cittadini di individuare
punti di forza e punti di debolezza cercando di svincolarsi da
una visione comunale a favore di una visione territoriale. Ogni
partecipante ha fornito la propria visione tramite l’indicazione di
caratteri generali o puntuali che leggeva come punti di forza o di
debolezza facendo ricorso al patrimonio conoscitivo delle proprie
esperienze di Abitante. E’ stato chiesto ai cittadini di utilizzare un
codice cromatico legato ai diversi settori di riferimento, accorpando
per semplicità in questa occasione i settori società e cultura:
Blu: Territorio – Ambiente
Rosa : Società e Cultura
Giallo: Economia
Le modalità di svolgimento del laboratorio hanno dunque seguito
le stesse indicazioni di quelle previste nell’incontro con la Pubblica
Amministrazione.
Anche in questo caso l’indicazione cromatica ha permesso una
rapida lettura di interazione tra i differenti settori (ambiente e
terrItorio, società e cultura, economia) all’interno dello stesso
cluster.
Da un’attenta analisi dei risultati emersi sono piuttosto chiari i
punti di forza del territorio dal punto di vista dei cittadini, in perfetta
coerenza con quanto emerso dalla P.A.. E’ evidente, invece, una
sostanziale differenza tra i punti di debolezza emersi nei due
incontri. Decisamente rivolti all’infrastrutturazione sul territorio
nel primo incontro, prettamente concentrato sulla formazione e
l’imprenditoria nel secondo.
5.4 Azioni peculiari comunali: cuntame_mo 01,
cuntame_mo 02
L’ossatura di ODSA si fonda compiutamente su una progettualità
decisionale inclusiva per ogni livello di presa delle decisioni
per l’affermazione di una governance aperta, per un governo
con il territorio. Agisce in continuità con esperienze pilota già
attivate principalmente con il Comune di Ortelle capofila del
raggruppamento.
144 Documento Programmatico Di Rigenerazione Territoriale - ODSA i paesi della vita ciclica
Processi partecipati via web: CUNTAMEMO’
Vincitore del bando della regione Puglia:”Avviso Pubblico per
la realizzazione di Processi Partecipativi via web–PO FESR
2007/2013 Linea d’intervento 8.1 subAzione 8.1.2c” posizionandosi
al 5° posto;
prevede la costruzione di un patrimonio collettivo per la fondazione
di DPP per il nuovo PUG di Ortelle costruito in ambiente web 2.0
mediante georeferenziazione dei contributi individuali e nella realtà
mediante mappe di comunità definite dagli abitanti. La costruzione
di sistemi di attori, abitanti stanziali e remoti della vita ciclica con la
relativa georeferenziazione, produce una piattaforma strutturata e
stabile di portatori di interessi e di canali per la presa partecipata
delle decisioni.
CUNTAMEMO’ 01
Laboratorio partecipato per l’attuazione della Delibera del
Consiglio Comunale n° 7 del 17.01.2011 al fine di decidere i
principi di trasformazione degli spazi pubblici in Piazza Umberto I
in Vignacastrisi (frazione di Ortelle). Tre giornate articolate in una
fitta architettura di processo, utile a definire metodi di interazione
costruttiva e di indirizzi dominanti condivisi per la trasformazione
degli spazi pubblici (rif. REPORT: http://issuu.com/cittafertile/docs/
cuntame_mo_01)
CUNTAMEMO’ 02
Processo partecipato di avvio per la definizione dei portatori di
interesse, di valori e problemi mediante interazione costruttiva
dell’area di Parco San Vito ad Ortelle, punto di convergenza
dominante di valori economici, culturali, ambientali e sociali.
DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI RIGENERAZIONE TERRITORIALE
I PAESI DELLA
VITA CICLICA
ODSA
Comune di Ortelle
Comune di Diso
il d.p.r.t odsa - i comuni della vita ciclica
e’ stato redatto dalla
associzione temporanea di professionisti:
Luigi ANTONAZZO - INGEGNERE AMBIENTALE
cirino CARLUCCIO - PIANIFICATORE TERRITORIALE
Francesca COFANO - ARCHITETTO
Fedele CONGEDO - ARCHITETTO
livianna CURRI - ARCHITETTO
Comune di Spongano
Comune di Andrano
consulenza socio-demografica:
Graziana BASILE - SOCIOLOGA
percorso partecipato a cura di:
CITTA’ FERTILE
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