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Una proposta per il turismo scolastico
l’Olmo
n.103- Marzo 2011
Cristina Magurno
quando albergatori si nasce
l’Olmo
Storie sotto l’Olmo
Diamante 18/01/2011
Spett.le Comune di Diamante
Oggetto: Progetto promozionale artistico-culturale
Spett.li signori,
con la presente siamo a proporre un progetto artistico –culturale
da realizzare nel territorio di Diamante e Cirella per la
prossima primavera 2011.
Tale progetto mira a coinvolgere le istituzioni locali nella realizzazione di un programma promo-turistico per le scuole primarie e secondarie provenienti dalla nostra Regione e da quelle limitrofe.
Le scuole avranno la possibilità di scegliere la nostra località
per passare una giornata didattica ricreativa alla scoperta del
territorio.
Si fa presente che l’iniziativa di portare scolaresche a
Diamante è già una realtà. Il nostro programma viene svolto da
ben 5 anni con ottimi risultati di presenze sul territorio.
Solo nella primavera 2010 sona stati portati circa 1200 studenti (vedesi libro delle presenze nel museo archeologico di
Cirella).
Per l’ anno 2011 è nostra intenzione inserire un nuovo momento nella giornata che riteniamo importante per i ragazzi e promozionale per il territorio.
È nostro intendo, nella visita nel nostro comune, di aggiungere
un momento didattico artistico , con la realizzazione da parte
delle scolaresche di dipinti-impronta da lasciare come ricordo
al paese. Tale iniziativa oltre al momento didattico-artistico ,
vuole essere un azione vera e propria di promozione turistica.
Obiettivo che si vuole raggiungere è quello , attraverso il dipinto-impronta di avere un ritorno di presenze turistiche .
A codesto ente, oltre al patrocinio dell’iniziativa e alla logistica
strutturale ,si chiede un contributo economico per la realizzazione dei dipinti.
Tale contributo deve servire all’acquisto del materiale didattico .
Distinti saluti
Antonio Castellucci
P E R R I C E V E R E L’ O L M O
FUORI DIAMANTE .
B A S TA A B B O N A R S I .
V E R S A M E N TO D I € 1 2
S U C C / N . 1 2 5 7 6 8 9 8 I n t e s ta t o a : C o m u n e d i
DiamanteServizio di tesorieriaC a u s a l e : A b b o n a m e n t o a n n u a l e L’ O L M O .
Tr o v i L’ O l m o o n l i n e i n P D f s u :
w w w. c o m u n e - d i a m a n t e . i t / w w w. c i r e l l a point.it
w w w. g e n t e d e l s u d . i t
Causa tagli alle spese tipografiche imposti dalla nuova
finanziaria i numeri dell’Olmo di Gennaio e Febbraio
sono usciti solo on line. E’ possibile leggerli e scaricarli
dal sito del comune www.comune-diamante.it
Ce ne scusiamo con tutti gli abbonati e con i
non possessori di internet.
CHI CI AMMINISTRA
ERNESTO MAGORNO- sindaco
Sollazzo Gaetano: vicesindaco -Igiene e sanitàurbanistica
Benvenuto Pierluigi: Lavori pubblici, Viabilità, Traffico,
Progetto Strategico "Golfo Amico", Demanio.
Maiolino Franco: Turismo e Spettacolo.
Maulicino Battista : Pubblica Istruzione, Cultura,
Politiche sociali, Politiche Territoriali.
Trifilio Michele: Contabile finanziaria, Contenzioso.
Suriano Francesco: Polizia Municipale, Personale,
Relazioni con Pubblico.
Angelo Sticozzi : Presidente del Consiglio
CONSIGLIERI CON DELEGA:
Pino Perrone: Ambiente, Porto, Agric.,caccia e pesca
Mariano Casella:Pol.giovanili, Sport, politiche lavoro
Bernardo Riente: Commercio
Giuseppe Casella:Politica delle zone rurali
STAFF DEL SINDACO: Avv. Adolfo Santoro ( capo staff),
dott.Giuseppe Gallelli, prof.Luigi Fabiani; Lorella Vidiri.
LE OPPOSIZIONI:
RISVEGLIO: Fabio Cavalcanti, Francesco Liserre
INSIEME PER RINASCERE: Paolo De Luna, Giuseppe
Savarese
PAESE AMICO: Giuseppe Pascale.
n. 103 - anno 9 Marzo 2011
Direttore Editoriale: Ernesto Magorno
Direttore Responsabile: Francesco Cirillo
“ Nella piazza di Diamante c’era un olmo, sede delle riunioni pubbliche e popolari... era
il centro della cittadinanza, di socievole comunanza... con la sua benefica, spaziosa
ombra e frescura era occasione propizia ed amichevole di concordia, fraternità,
eguaglianza ed affetto cittadino” . Leopoldo Pagano 1860
M E N S I L E D I I N F O R M A Z I O N E E C U L T U R A D E L L A R I V I E R A D E I C E D R I
A C U R A D E L L ’ A M M I N I S T R A Z I O N E C O M U N A L E D I D I A M A N T E E C I R E L L A
Uno dei primi albergatori di Diamante fu Filippo Magurno. Il suo
albergo , Hotel Villa Tirreno, era sul lungomare ed è rimasto aperto fino agli anni 70. Poi, dal 1972, ha continuato con eguale professionalità la nipote Cristina, che oggi gestisce il Cristina Hotel.
Cristina si occupa principalmente dell’ accoglienza del cliente e
della cucina. Una cucina che lascia di stucco i clienti dell’albergo
per la sua genuinità e particolare raffinetezza. Da 25 anni, Cristina
Magurno partecipa attivamente alla BIt di Milano. All'interno dello
stand della Regione Calabria tutti gli operatori la conoscono e la
salutano con rispetto e simpatia ricordandosi della sua amabilità
e senso dell’amicizia. Negli ultimi anni , Cristina si è dedicata
molto allo stand del comune di Diamante dove è sempre presente e disponibile a dare informazioni e fare promozione del nostro
paese. Un esempio da seguire , un modo semplice di fare turismo
con il sorriso e le buone maniere, tipico di chi ha alle spalle il
senso dell’accoglienza. Il figlio di Cristina , Antonio, continua su
questa scia.
Associazione Familiari Malati Psichiatrici
"PANDORA"
Pandora è un'associazione di familiari che intendono affrontare in
modo attivo e diretto il problema del " disagio mentale ".
L' Associazione non ha fini di lucro ed opera per fini di solidarietà civile, sociale e culturale per la tutela e la difesa dei diritti dei malati, dei
familiari dei malati e di quanti gravitano intorno alla malattia.
L' Associazione si pone come un " ponte " di ascolto e confronto attivo
tra le famiglie e gli organismi istituzionali competenti.
PANDORA si propone di rispondere concretamente ed in modo funzionale alle esigenze delle famiglie che presentano nel loro nucleo soggetti con sofferenza psichica e che si trovano a gestire una quotidianità complessa.
Gli obiettivi dell'associazione sono molteplici, ma ha bisogno di coinvolgere il maggior numero di persone per portare alla luce tutto ciò che
può contribuire ad incentivare una " SPERANZA " di vita e di dignità
qualitativamente migliore per i pazienti e per i loro familiari.
L'Associazione è aperta a tutti coloro che hanno a cuore i problemi
della salute mentale del proprio caro e scelgono di far sentire la propria
voce. Associarsi significa avviare un percorso che ha come traguardo
la tutela e la difesa dei diritti dei malati.
PER INFORMAZIONI: Tei. 348/3229417-338/4415932-0965/896029
e-mail [email protected]
SEDE: Via S. Anna II tronco, n. 103 - 89128 Reggio Calabria
Hanno collaborato a questo numero:
Nevio Benvenuto per l’olmo in PDF, Enzo Aita,
Ciro R. Cosenza , Vincenzo De Luna, Giuseppe
Gallelli , Lili Genovese , Gilda Magorno,Vincenzo
Perrone
Tutte le collaborazioni sono gratuite.
L’OLMO
I cittadini possono scrivere e le lettere
verranno pubblicate solo se firmate.
Scrivere a : Redazione dell’Olmo c/o
Comune di Diamante
e.mail:[email protected]
Stampa: - Tipografia Lapico
tel. 0985 42154 Santa Maria del Cedro
L’impaginazione grafica è di
Francesco Cirillo
L’Olmo viene distribuito gratuitamente
nelle edicole, nei Bar e agli sportelli degli
Uffici Comunali.
Testi e foto inviate non vengono restituite.
Questo numero è stato chiuso in tipografia
il 24 Febbraio 2011
1°Numero Agosto 2002 - Anno 9- n°103
Autorizzazione n°94 del 22-02-2002
Tribunale di Paola
APPROVATO
IL REGOLAMENTO
COMUNALE
SULL’ELLETROMAGNETISMO
Un nuovo tassello alla storia di Diamante. I
quaderni dell’Olmo pubblicheranno la storia a
Diamante fra le due guerre.
Una nuova ricerca fotografica e storica di
Francesco Cirillo, ricostruita grazie alle testimonianze di memorie storiche viventi, e di
documenti repreiti nei vari archivi comunali e
statali.
Storie di confinati politici, di fascisti, di antifascisti, di semplici cittadini travolti dalle vicende della guerra, della fame, della miseria, che
hanno vissuto fra le due guerre nel nostro
paese. Il libro verrà presentato in occasione
delle festività fra il 25 aprile ed il 1 maggio con
il patrocinio del Comune e dell’Assessore alla
Cultura Battista Maulicino e verrà distribuito
gratuitamente ai ragazzi delle Scuole medie
in un apposita manifestazione dedicata alla
memoria del nostro paese . Il libro è anche
arricchito da un video momtato e diretto da
Enzo Caselli.
Comune di Diamante
Centralino 0985 81398-81642-877512-877508
Stanza Sindaco - 0985 81289 - FAX : 0985 81021
Redazione L’OLMO - via P. Mancini- 87023 Diamante
DELEGAZIONE COMUNALE CIRELLA 0985 86804
NUMERI UTILI
Caserma dei Carabinieri
tel. 0985 81117
Capitaneria di Porto
tel. 0985 876075
Guardia Medica
tel. 0985 81000
Poste Italiane Ufficio Diamante
tel. 0985 81070
Poste Italiane Ufficio Cirella
tel.0985 86064
Poliambulatorio ASL 1 Diamante
tel. 0985 876722
Vigili Urbani Diamante
tel. 0985 81035
Consultorio Familiare Diamante
tel. 0985 876389
SERT - Servizio Tossicodipendenze
tel. 0985 91449
Commissione Invalidi Civili
tel. 0985 81030
AIAS Diamante
tel.0985 81638
Centro Fisiokinesi Cirella tel. 0985 86043
MISERICORDIA - sez. Diamante tel.0985 877857-3284261073
Ass.Culturale Cerillae
tel. 0985 86361
Accademia Italiana del Peperoncino
tel. 0985 81130
TELEDIAMANTE CANALE 21-65
tel.0985 876078
ACI DIAMANTE
te.0985 81385
Il 28 febbraio si è riunito il comisglio comunale aperto, con un unico punto all’ordine
del giorno sull’elettromagnetismo.
Un regolamento preparato dal consigliere
di minoranza Fabio Cavalcanti con l’apporto dell’Ing. Gismondi esperto in onde
elettromagnetiche, incaricato dal Comune
stesso, e dal geometra comunale
Vincenzo Vaccaro.
Presenti al consiglio i rappresentanti dei
comitati cittadini contro le antenne del
Felicetto, del Fragalleto, di via Piane.
La discussione è stata intensa e proficua
ed ha portato all’approvazione di un regolamento comunale che consentirà al
comune stesso di difendersi dalle continue richieste di nuovi impianti di telefonia
mobile.
Inoltre sono stati individuati dei siti, all’interno dellarea del comune di Diamante
dove verranno creati dei poli tecnologici,
nei quali dovranno concentrarsi le antenne già pre esistenti.
Presenti, nel consiglio comunale aperto,
anche il sindaco di Buonvicino e l’assessore delegato dal comune di Maierà.
Soddisfazione è stata espressa a conclusione dei lavori da parte del sindaco che
ha ringraziato tutti coloro che hanno reso
possibile questa impresa .
Un lavoro che ha dato uno strumento utile
nelle mani dei cittadini per difendere il proprio diritto alla salute.
Di ritorno dalla BIT Milano
La giornata con il Sindaco
Di ritorno dalla Borsa Internazionale del
Turismo di Milano, dove la “Città dei
Murales e del Peperoncino” partecipa da
molte edizioni, l'assessore Franco
Maiolino esprime la soddisfazione per il
successo riscosso dalla “Perla del
Tirreno” e pone alcune questioni. Nella prestigiosa
vetrina milanese, Diamante ha presentato la sua consolidata offerta turistica, come sempre condita al peperoncino,
insieme alla grande novità del costruendo porto turistico
“Marina di Diamante” che a partire dalla prossima stagione
potrà essere speso come straordinario attrattore strutturale.
“La presentazione nella conferenza stampa ufficiale fatta nel
Centro Conferenze del Villaggio Calabria di un porticciolo allocato a ridosso dell'antico borgo marinaro, al centro delle rotte tirreniche meridionali che i diportisti seguono per spostarsi da
Capri alle Eolie, progettato in maniera assolutamente compatibile con l'ecosistema della scogliera di Diamante e con i fondali del
vicino Parco Marino della Riviera dei Cedri, conferisce a
Diamante quel valore aggiunto necessario al definitivo decollo
turistico della città.”
E’ ripresa lo scorso 22 febbraio, “La giornata con il
Sindaco” per i giovani alunni di Diamante. Si rinnova,
quindi, anche quest’anno un progetto che
l’Amministrazione Comunale di Diamante ha attuato
nei tre precedenti anni scolastici in collaborazione con
il locale Istituto Comprensivo.
L’iniziativa, si sviluppa attraverso le visite periodiche
in Municipio, nel corso delle quali gli studenti trascorrono una giornata nel Palazzo di Città ed hanno occasione di conoscere da vicino il lavoro del Sindaco,
degli Assessori , degli uffici comunali, la redazione
dell’Olmo.
Un appuntamento – sottolinea il Sindaco di Diamante,
l’Avv. Ernesto Magorno - che si rinnova con lo stesso spirito e con le stesse finalità degli anni scorsi:
avvicinare i giovani alle istituzioni, fornire loro un’occasione diretta e particolarmente coinvolgente per far
conoscere loro il funzionamento del loro Comune e
della complessa macchina amministrativa che regola
la vita della loro Città. Una iniziativa – aggiunge il
Sindaco – fortemente voluta per accrescere la consapevolezza e la coscienza civica di quelli che, al di
fuori di ogni retorica, saranno i cittadini di domani
della nostra comunità.
Gli alunni sono stati accompagnati nella loro visita in
comune da due dei Tutor che seguono il progetto, gli
insegnanti Gilda Magorno e Vincenzo Sollazzo. Nel
corso del loro incontro con il Sindaco ai ragazzi sono
stati donati seguendo la consuetudine degli anni scorsi una copia del libro “Cuore” , il logo ufficiale del
Comune di Diamante, un’immagine dell’Immacolata
Concezione simbolo unificante della Città e, in occasione dell’anno delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, un logo raffigurante il tricolore
della nostra bandiera con sul retro il testo dell’Inno di
Mameli. Dopo la visita agli uffici comunali e l’incontro
con il Sindaco gli alunni dell’Istituto Comprensivo, si
sono recati in visita all’I.I.S.S. e successivamente
all’I.P.A. di Cirella, dove sono stati accolti dalla
Dirigente la Prof.ssa Concetta Smeriglio e dal
Collaboratore Vicario, Prof. Rino Rinaldi, ai quali va
il ringraziamento del Sindaco per la cortese disponibilità. Nel corso della loro visita gli alunni sono stati
accompagnati a visitare le aule, i laboratori e le palestre che fanno delle due strutture scolastiche due
eccellenze del panorama formativo del comprensorio.
Nel ringraziare il Dirigente dell’Istituto Comprensivo,
la Dott.ssa Anna Maria Frascini e gli insegnanti che
seguono l’iniziativa, il Sindaco intende sottolineare
con soddisfazione il grande interesse mostrato dai
giovani studenti nel corso degli incontri degli anni
precedenti. Un entusiasmo che sicuramente si manifesterà anche negli incontri che si svolgeranno quest’anno.
“Sono contento”, continua Maiolino “ che l'interesse dei buyers e
dei visitatori si sia rivolto non solo a Diamante ma a tutta la
Riviera dei Cedri che in forme partecipative diverse ha visto la
presenza di quasi tutti i comuni rivieraschi ed anche quella
importante degli albergatori consorziati dell'Ecotur a dimostrazione che la valenza turistica del nostro territorio è percepita sia
dalle Istituzioni che dagli operatori privati del settore.”
La Bit è stata dunque occasione negli incontri istituzionali e nelle
tavole rotonde di focalizzare l'attenzione sulla necessità di intraprendere sinergie di territorio e raccordi istituzionali con le
Provincie, l'Unpli, gli Enti Parco e la Regione
.“Proprio la Regione”, conclude Maiolino, “mai come in questo
momento, ha il dovere di ricercare nuove strategie per imporre il
Sistema dei Turismi di Calabria nel competitivo mercato globale
del settore. Bene dunque la creazione di un brand Calabria e il
nuovo logo che nei colori dell'azzurro del verde e del rosso
rimandano al mare, alla montagna e alla cultura, ma si avviino
anche tutti quegli interventi normativi, infrastrutturali, di investimenti e di comunicazione atti a rilanciare la nostra regione”.
L’Assessore al Turismo
Dott . Franco Maiolino
Il Parco Lavalva
Interventi a pag. 4
I 150 anni dall’Unità d’Italia
a pag. 5
L’ingiustizia subita raccontata
dall’avv.Liserre a pag. 7
pag.
l’Olmo
2
8 Marzo Giornata Mondiale dedicata alle donne
Il Murale cancellato
Una mano ancora ignota ha pensato bene di
deturpare il murale realizzato lo scorso anno da
Anna Pozzuoli coprendone una buona parte con
vernice bianca.
Il comando dei Vigili urbani ha sporto denuncia
contro ignoti; speriamo che il responsabile venga
fuori.
Naturalmente, nessuno pensa di voler perseguire penalmente l’autore dello sfregio, quanto piuttosto sensibilizzare i cittadini al rispetto delle
opere che vengono dipinte sui muri del paese,
indipendentemente dai gusti artistici personali e
dal valore intrinseco dell’opera.
Diamante è famosa per essere “la città dei murales”, uno dei più rinomati “musei a cielo aperto
d’Italia”; per consolidare questa fama, e potenziarne l’appetibilità turistica, oltre che artistica,
l’amministrazione comunale (e quindi i cittadini!)
investe annualmente risorse significative: non è
giusto né opportuno depauperare un patrimonio
artistico che crea benessere per l’intero paese.
Ci auguriamo che non succedano più episodi del
genere, anche perché la stragrande maggioranza dei cittadini di Diamante è orgogliosa dei suoi
murales: deturparli equivale ad offendere chi li
ama e li rispetta.
di Battista Maulicino Assessore alla Cultura
La
Giornata
Internazionale
della
Donna,
comunemente definita Festa della Donna, è un giorno
dedicato alle celebrazioni per le conquiste sociali,
politiche ed economiche delle donne, ma anche alla
denuncia delle discriminazioni e delle violenze cui
esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del
mondo, ed è una festività internazionale celebrata in
diversi paesi del mondo occidentale l’8 marzo.
L’origine della festività è controversa. Una versione fa
risalire la sua istituzione al 1910, nel corso della II^
Conferenza dell’Internazionale Socialista svoltasi a
Copenaghen nella Folkets Hus (Casa del popolo)
chiamata poi “Ungdomshuset”. Sarebbe di Clara
Zetkin la proposta di dedicare questo giorno alle
donne. Alcune femministe italiane sostengono tuttavia che non c’è nessuna prova documentata a
supportare questa ipotesi.
La versione più diffusa fa risalire l’origine della festa ad una grave tragedia avvenuta a New York:
l’incendio dell’industria tessile Cotton. Nel 1908, alcuni giorni prima dell’8 marzo, le operaie dell’industria tessile Cotton iniziarono a scioperare per protestare contro le condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero proseguì per diversi giorni, finché l’8 marzo il proprietario rinchiuse le operaie dentro la fabbrica e bloccò tutte le vie di uscita. Allo stabilimento venne poi appiccato il fuoco
(alcune fonti parlano di un incendio accidentale). Le 129 operaie, rimaste prigioniere all’interno della
fabbrica, non ebbero scampo.
Il movimento operaio e socialista di inizio secolo ha celebrato in date molto diverse giornate dedicate ai diritti delle donne e al suffragio femminile. Una data certa è l’8 marzo 1917, quando le operaie di Pietroburgo (Russia) guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra contro il traballante regime zarista; successive manifestazioni di protesta portarono al definitivo
crollo dello zarismo, ormai completamente screditato; così che l'8 marzo 1917 è rimasto nella storia
a indicare l'inizio della «Rivoluzione russa di febbraio». Per questo motivo, e in modo da fissare un
giorno comune a tutti i Paesi, il 14 giugno 1921 la Seconda conferenza internazionale delle donne
comuniste, tenuta a Mosca una settimana prima dell’apertura del III congresso dell’Internazionale
comunista, fissò all'8 marzo la «Giornata internazionale dell'operaia».
In Italia, nel secondo dopoguerra, la giornata internazionale della donna fu ripresa e rilanciata
dall’UDI (Unione Donne Italiane) associando nel contempo alla data dell’8 marzo l’ormai tradizionale fiore
della mimosa.
L’8 marzo nasce quindi come giornata di lotta e di
denuncia, specialmente nell’ambito delle associazioni
femministe: il simbolo delle vessazioni che la donna
ha dovuto subire nel corso dei secoli. Tuttavia nel
corso degli anni il vero significato di questa ricorrenza
è andato un po’ sfumando, lasciando il posto ad una
ricorrenza caratterizzata anche – se non soprattutto –
da connotati di carattere commerciale e politico.
Anche quest’anno l’8 marzo è di tutte le donne; ma in
particolare, lo dedicherei alle donne italiane che il 13
febbraio, con coraggio e determinazione, sono scese in piazza non solo per manifestare l’indignazione e la rabbia nei confronti di un costume morale e culturale degradato, di un sistema di potere
che usa le donne come tangenti; ma soprattutto per dimostrare che suscitare il risveglio morale e civile dell’Italia è possibile. Speriamo che non si fermino!
D i a m a n t e a t r o - Spettacoli a Marzo
Cinema Vittoria
COMUNE DI DIAMANTE
UFFICIO LEGALE
AVVISO
Con l’istituzione del settore legale del Comune
di Diamante si è aperta l’opportunità per i giovani laureati in Giurisprudenza di poter svolgere presso l’Ente la pratica forense valida per l’abilitazione all’esercizio della professione di
avvocato.
I giovani laureati interessati potranno inviare le
loro richieste unitamente ai curricula al settore
legale mediante email al seguente indirizzo:
[email protected].
L’avvocato dirigente
Adolfo Santoro
n.103- Marzo 2011
•
martedì 1 marzo CHI E’ CCHIU’ FELICE ‘E ME
di Eduardo De Filippo - con GIGI SAVOIA - IOVANNA REI
regia: Gigi Savoia
produzione: Ginestra Produzioni
•
martedì 8 marzo SPARI E DISPARI (OMAGGIO AGLI ABBONATI)
di Ciro Lenti con PAOLO MAURO , FRANCESCO AIELLO
regia: Paco Mauriello
•
mercoledì 16 marzo PITAGORA E LA MAGNA GRECIA
di Mario Moretti con DOMENICO PANTANO, SAVERIO VALLONE,
GRAZIA SCHIAVO, MARCELLO PERRACCHIO
regia: Mario Moretti
produzione: Centro Teatrale Meridionale
l’Olmo
n.103- Marzo 2011
Petizione dei cittadini della Contrada Fragalleto
contro l’installazione di un antenna
Al Procuratore della Repubblica - Via Falcone e Borsellino 87027 PAOLA
Al Sindaco di DIAMANTE
Al Responsabile dell'UTC settore Urbanistica di
DIAMANTE
Al Comando della Polizia Municipale di DIAMANTE
Al Comando dei Carabinieri di DIAMANTE
All'A.S.P. di Cosenza - Servizio di Prevenzione e Protezione
di PAOLA
AII'A.R.P.A. CAL - Via Trento, 2l -87100 COSENZA
Al Prefetto -PiazzaXV Marzo, 1 - 87100 COSENZA
Al CODACONS - Via P. Galluppi, 3 87100 COSENZA
OGGETTO: Petizione dei cittadini della Contrada
Fragalleto di DIAMANTE (CS) contro
l'urtilizzazione di un impianto di telefonia cellulare istallato sulla Cabina ENEL, difronte il
cimitero, in località Fragalleto di DIAMANTE.
I sottofirmatari della presente, che abitano in alloggi per civile abitazione, ubicati nella Contrada
Fragalleto del Comune di Diamante,
Premesso che Venerdi u.s. hanno visto installare sulla Cabina ENEL situata di fronte al cimitero,
lateralmente alla strada privata di accesso alla zona Sud-Ovest di Contrada Fragalleto, un traliccio
per una stazione radio base di telefonia cellulare, in prossimità di numerosi immobili ad uso di civile
abitazione.
Una nutrita rappresentanza dei sottofirmatari si sono riuniti sul luogo dell'istallazione e
hanno chiesto I'intervento dei Carabinieri, tramite il 112. Alla presenza di due Carabinieri della
Stazione di Diamante hanno prospettato, ai responsabili della ditta installatrice, i propri legittimi timori sul nuovo impianto, che si stava realizzando, in prossimità delle loro abitazioni, senza essere stati
preventivamente awertiti ed informati. I manifestanti sono riusciti, con il sostegno dei consiglieri
comunali Giuseppe Perrone e Fabio Cavalcanti, a convincere la suddetta ditta a sospendere i lavori.
Successivamente, si recava sul posto il Comandante della Polizia Municipale, rassicurando i presenti
sull'emissione di un prowedimento di sospensione dei suddetti lavori.
Nel mese di giugno 2010, era stata presentata una petizione, simile alla presente, per
impedire l'istallazione di un impianto di telefonia cellulare della Telecom su suolo comunale adiacente al serbatoio d'acqua comunale in località Fragalleto di DIAMANTE.
La Contrada Fragalleto, come più volte ricordato, è attraversata dagli elettrodotti dell'alta tensione,
già motivo di forte preoccupazione per i campi magnetici a bassa frequenza che inducono nelle
immediate vicinarza Campi magnetici ormai riconosciuti come
potenzialmente cancerogeni dai maggiori comitati scientifici (vedi SCENIHR della
Commissione Europea).
È del tutto irresponsabile e ingiustificato il comportamento dell'Amministrazione
Comunale, che concede nuove autorizzazioni, senza essere riuscita a tutelare i propri
ciuadini da annose e conclamate situazioni di inquinamento elettromagnetico, vedasi:
contrada Felicetto, con una giungla di7 tralicci con più di 30 antenne;
impianto di via Bruxelles, in pieno centro abitato a meno di 10 metri da abitazioni e
dalla Caserma dei Carabinieri, e meno di 100 metri dall'erigendo Polo Scolastico;
stazione ferroviaria di Cirella;
ampie zone di territorio attraversate da elettrodotti dell'alta tensione nelle quali si
continuano, superficialmente, a rilasciare attoizzazioni a costruire.
L'Amministrazione Comunale, pur avendo, in più occasioni promesso di affrontare in
maniera risolutiva il problema, non riesce a redigere ed approvare un regolamento comunale sull'elettromagnetismo in base alla Legge quadro sulla protezione dalle
esposizioni a campi elettrici. maenetici ed elettromaenetici (Legge 2212/2001 n. 36) per assicurare
il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l'esposizione della
popolazione ai campi elettromagnetici.
Tanto premesso CHIEDONO
Che venga revocato il Permesso di costruire rilasciato per la nuova stazione radio base di telefonia
cellulare in oggetto.
Che I'Amministrazione Comunale, nel più breve tempo possibile, rediga ed approvi un
regolamento comunale sull'elettromagnetismo in base all'aÉ. 8, comma 6, della L.
221212001n.36, Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici.
Che sia introdotto un regime di moratoria su tutto iI territorio comunale fino
all'approvazione del suddetto Regolamento Comunale, che dovrebbe riuscire ad
individuare uno o più siti tecnologici adatto allo spostamento degli impianti già esistenti e a nuove
possibili installazioni.
Certi di un favorevole accoglimento della presente e con riserva di ogni azione legale a tutela dei
nostri diritti, distintamente salutiamo.
Diamante, 12 Febbraio 2011 In fede
Seguono le firme degli abitanti della Contrada Fragalletto.
Il Sindaco di Diamante, l’Avv. Ernesto Magorno, in merito all’istallazione di
un impianto tecnologico a servizio delle rete di telefonia cellulare, la cui
collocazione è prevista su di un manufatto preesistente (cabina ENEL) sito
in Località Fragalleto, rende noto che a seguito delle numerose segnalazioni pervenute nella giornata di ieri da cittadini che abitano nella zona, in
considerazione dell’inizio dei lavori della sopracitata opera, ha immediatamente disposto un sopralluogo da parte del Responsabile dell’ Ufficio
Tecnico Settore Urbanistica, Demanio, Patrimonio.
Sulla base delle risultanze del sopralluogo, nel corso del quale è stata
riscontrata l’inosservanza di alcune delle norme contenute nel regolare permesso di costruzione rilasciato alla società che ne è titolare, il
Responsabile del settore ha emesso una ordinanza di sospensione dei
lavori, alla quale è stata data immediata esecuzione.
Il Sindaco Avv. Ernesto Magorno
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L’ AV V O C AT O F R A N C E S C O L I S E R R E
N E L L E M A G L I E D E L L’ I N G I U S T I Z I A .
Sembra un thriller da Fox Crime ma, purtroppo, è la triste realtà verificatasi, giovedì scorso, 10 febbraio, dopo essermi imbarcato, unitamente
a mio padre, avv. Giuseppe Liserre, a mia moglie e a mio figlio disabile
di due anni, all’aeroporto di Bergamo - Orio Al Serio, sul volo Ryanair
delle ore 19,00 diretto a Lamezia Terme. Mi ero recato a Brescia, con
mia moglie, in quanto, sia mio padre che mio figlio, dovevano essere sottoposti ad alcune visite specialistiche.
Giunti all’aeroporto di Orio Al Serio, per rientrare a Lamezia, mio padre,
ipovedente, affetto da gravissime patologie, soprattutto cardiache,
avvertiva un malore; sicchè, si rendeva necessario chiedere assistenza
all’aeroporto, quantomeno per trasportarlo all’imbarco con la sedia a
rotelle. Il personale preposto a tale servizio, dimostrava grande cortesia
e disponibilità, imbarcandoci nella corsia preferenziale riservata ai disabili mediante posizionamento su un carrello levatoio per consentire a
mio padre, sulla sedia a rotelle, di accedere direttamente in aereo. Pertanto, buona norma di buon
senso avrebbe imposto, a tale Compagnia, di dare priorità all’imbarco dei disabili, se non altro per
ovvie ragioni di carattere logistico nella sistemazione dei posti. Invece, è stata data preferenza ai passeggeri che avevano interamente occupato l’aereo. Cosicché, mentre l’aereo veniva letteralmente
preso d’assalto dai numerosi passeggeri, per circa mezz’ora, restavamo bloccati su quel carrello levatoio, all’aperto: mio padre sulla sedia a rotelle, io con i bagagli, tra il freddo e i rumori assordanti dei
motori che terrorizzavano il mio bambino stretto tra le braccia di mia moglie. Quando, finalmente, dopo
una lunga attesa, si apriva lo sportello, trovavamo, all’ingresso, delle improvvisate hostess che, con
maniere poco garbate, ci rimproveravano di intralciare le operazioni di partenza dicendoci che dovevamo arrangiarci perché sull’aereo non c’era più posto, neanche per i bagagli a mano, in quanto i posti
riservati ai disabili erano già stati occupati, arbitrariamente, da altri passeggeri.
Pertanto, chiedevo di poter interloquire, direttamente, con il Comandante dell’aereo al quale, con comprensibile veemenza, senza tuttavia trasmodare nella contumelia, rappresentavo le mie legittime
doglianze per tutto il disagio patito, soprattutto da due persone disabili, certamente per cause a noi non
imputabili. Successivamente, in un clima di generale concitazione che si era creato all’interno dell’aereo e ingenerato, esclusivamente, dall’incapacità del Comandante di gestire una situazione caotica,
probabilmente per aver imbarcato più persone del dovuto, notavo che nel giro di pochi minuti, l’aereo
veniva letteralmente circondato, a terra, da numerose pattuglie della polizia di frontiera i cui lampeggianti risaltavano ancor più nel buio della notte, rievocando un momento storico dell’estradizione di un
noto boss di “Cosa Nostra” al suo arrivo in aeroporto. Tra incredulità e sconcerto, apprendevo, da un
gentile Commissario di Polizia, che l’oggetto dell’intervento ero proprio io e che dovevo essere identificato in quanto segnalato, dal Comandante dell’aereo, come persona molto pericolosa che non poteva affrontare il viaggio. Quindi, mi veniva ordinato di lasciare l’aereo mentre, circostanza ancor più
assurda e cinica, mia moglie con nostro figlio disabile e mio padre sulla sedia a rotelle, ad avviso di
quel Comandante, avrebbero potuto proseguire, da soli, il viaggio. A quel punto, dopo circa un’ ora e
mezza di blocco dell’aereo, in una situazione che diventava sempre più ingestibile, tra vari malori di
passeggeri, non avendo altra scelta in quanto non avrei potuto, giammai, abbandonare da soli i miei
familiari in quelle condizioni, venivo costretto, dal Comandante, a lasciare, in piena notte, l’aereo con
mia moglie, mio figlio in braccio e mio padre sulla sedia a rotelle, scortati, come i peggiori criminali,
dalla Polizia di Frontiera, la quale, suo malgrado, si trovava assolutamente impossibilitata ad agire
diversamente e che ha mostrato,nei nostri confronti, un encomiabile senso di umana comprensione e
di grande professionalità. Purtroppo, come se tutto ciò non bastasse, mio padre veniva urgentemente
trasportato, in ambulanza, presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Seriate (BG) a causa di un attacco di angina pectoris determinato dalle forti emozioni vissute in quei momenti convulsi di singolare
drammaticità. Infine, al danno si aggiungeva la beffa di essere stato annotato, da quel Comandante,
come un pericoloso terrorista che non avrebbe potuto più volare su un aereo. Quindi, dopo una notte
in ospedale ed un altro pernottamento, sono stato costretto a ritornare in Calabria, con la mia famiglia, noleggiando un autovettura.
Cosa sarebbe successo, se non avessi avuto la possibilità di permettermi un taxi, un pernottamento in
albergo per quattro persone, o il noleggio di un auto con i relativi oneri? La perdita di quel volo, ha
soprattutto determinato problemi per gli altri tre miei figli che attendevano con ansia l’arrivo dei genitori giovedì sera. Per non parlare dei miei impegni professionali, di udienza e di studio, che ho dovuto
annullare, d’urgenza e a tarda ora, per l’indomani, anche perché il rientro in auto ha comportato un
viaggio di circa dodici ore con i consequenziali disagi arrecati a due disabili già gravati dai loro problemi.
Per questi motivi solleverò un caso a livello internazionale, anche perché da ricerche effettuate, questa Ryanair sembra essere adusa a simili vessazioni, soprattutto a danno di disabili. Intraprenderò una
battaglia giudiziaria, sociale e mediatica, ai massimi livelli, fosse l’ultima causa della mia vita, affinchè
venga affermato, in maniera preponderante, un ineludibile principio di Giustizia, sotteso ad una comunità civile e democratica, per la tutela dei fondamentali diritti, costituzionalmente garantiti, soprattutto
dei soggetti deboli ed indifesi.
Il Sindaco di Diamante, a nome dall’Amministrazione Comunale, intende esprimere la sua
solidarietà e la sua vicinanza al Consigliere Comunale, Avv. Francesco Liserre ed alla sua
famiglia per il grave ed inqualificabile episodio di cui è stato vittima. lo scorso giovedì, presso l’aeroporto di Bergamo – Orio al Serio.
All’Avv. Liserre ed ai suoi familiari, è stata negata la possibilità, dopo una lunga e disagevole attesa, di poter prendere regolarmente posto su di un aereo della compagnia Ryanair.
Questo, nonostante il fatto che il padre del Consigliere, affetto da gravi patologie, fosse
stato colto da malore e fosse successivamente rimasto bloccato sul carrello levatoio che
consente l’accesso all’aereo ai posti riservati ai disabili, affrontando in tal modo considerevoli disagi. A seguito delle giuste rimostranze espresse agli addetti l’Avv. Liserre è stato
oggetto di un atteggiamento palesemente vessatorio da parte del personale della compagnia, che con una reazione a dir poco spropositata ha richiesto l’intervento delle forze
dell’ordine, costringendo lo stimato professionista ad essere allontanato dall’aereo come
un pericoloso criminale.
La tensione scaturita dalla vicenda ha provocato un malore al padre dell’ Avv. Liserre, che
è stato costretto all’immediato ricovero presso un vicino ospedale. Ciò che è accaduto
all’Avv. Liserre ed ai suoi familiari è particolarmente grave e disdicevole – dichiara il
Sindaco Magorno – ed ha turbato profondamente la coscienza civile della nostra comunità.
Per tale motivo il Sindaco esprime la sua più ferma condanna per il comportamento perpetrato dal personale della compagnia, che è stato causa di gravi disagi materiali e morali ai
nostri concittadini.
L’Amministrazione Comunale di Diamante – assicura il Sindaco – non farà mancare il suo
sostegno a tutte le iniziative che l’Avv. Liserre vorrà prendere affinché venga fatta giustizia
delle palesi violazioni dei diritti, di cui lui e i suoi familiari sono stati vittime.
Il Sindaco
Avv. Ernesto Magorno
pag.
l’Olmo
6
n.103- Marzo 2011
Di poeti, di arte e di cose nostrane
‘A spiti l’urtima?
di Antonio Magurno
Si liggiti i giurnali o sintiti
i nutizì ca dà a televisiuna
sempri cchiù piccinini vi faciti:
c’u munnu sinni vadi alla spapuna.
Na vota, n’a pigliammu cch’i briganti
o ccu chini facivid’i sequestri.
Br e mafia t’i vidisi avanti
Cumi c’è u pitrusinu nt’i minestri.
C’è n’ata specie mò di delinquenti
ch’a faccia e la dicenza ha già pirduti
e fa mori i cristiani cumi nenti:
cumi càdunu i piri mpraciduti.
Abbasta ca fa soldi chista genti
misc(i)ca lu metanolu ccu lu vinu…
S’ancunu mora, sinni frica nnenti.
Ni manna na curuna o nu cuscinu !
A Diamante, il 25 Maggio 1986
Ore insolite
Barbat’ u sandulàr’
Ugo Grimaldi
(1965-2007)
di Giovanni Grimaldi
Dòp ‘u spùrt’ trùv’ na putìa...
Assittàt’, ca ‘nchiòvid’ e “pippìja”
Ccè Barbato u Sandulàr’
Ca mantèna st’art’ ormàj ràr’.
Na vota , si ggiràs’ vich’ vichì,
truvàs’ putìj ca nun ti dìch’ !
Sàrt, scarpàr’, falignàm’..
Su scumpàrs’ manu man’.
A ssùglia, i simìc’, u martìll’,
spach’ ‘mpiciàt’ sùp’ u bancàrill’.
Sàndil’ fàtt’ a mmàn’,
a mmistìr’...
pòch’ sòld’ e ttì lìv’ u pinzìr’ !
Ogn’ tànt’ na fujùta
allù “Spuntìn”..
si stinnìcchia e fa ...benzin’ !
Torna ccù passiùn’ allà putìa
e, capa sutta, lavura cch’alligrìa!
Queste ore trascorse nell’insolito....
Nella bellezza
Dileguata all’orizzonte.
Alla ricerca di compagnia:
Volere
Volersi
Appartenersi....
Perdendosi !
Apparenti sofefrenze
di uno sconosciuto amore.
Sensazioni lasciate al passato...
Gioie rubate al futuro.
Attimi uccisi
di un processo perduto.
A Diamante si mangia così
di Lily Genovese
Frittata di patate e cipolle
Ingredienti per 4/5 persone: - 6 uova
-Due patate - Due cipolle -Olio di oliva
-Sale e pepe
Procedimento:
Sbucciate le cipolle, tagliatele a fettine
sottili e rosolatele a fuoco basso con due
cucchiai di olio in una padella antiaderente,
mescolando
continuamente.
Aggiungete mezzo bicchierino di acqua
calda per farle ammorbidire e non rosolare. Mettetele da parte in una ciotola.
Lessate le patate, fatele sgocciolare nello
scolapasta, lasciatele raffreddare ed infine tagliatele a fettine di mezzo centimetro
di spessore. Rompete le uova in una ciotola, sbattetele ed aggiungete le patate e
le cipolle e rimettete tutto nella padella
con un filo d’olio.
Spaghetti al forno
alla marinara
Ingredienti per 4 persone: -350 gr. di
spaghetti -400 gr. di polpa di pomodoro
-una mozzarella -olio di oliva -un rametto
di prezzemolo - 200 gr. di olive nere
-due cucchiai di capperi -quattro filetti di
acciughe sott’olio -uno spicchio d’aglio
-Sale e pepe
Procedimento: Rosolate nell’olio lo
spicchio d’aglio, unite le olive ed il pomodoro e lasciate cuocere per circa dieci
minuti, aggiungete i capperi e le acciughe, eliminate l’aglio, salate e pepate.
Cuocete gli spaghetti al dente in abbondante acqua salata, scolateli e conditeli
con il sugo preparato. Ungete una teglia
da forno con un po’ di olio, versatevi gli
spaghetti conditi e cospargeteli con il
prezzemolo tritato e la mozzarella a dadini.
Infornate a 200° il tempo che la mozzarella si sciolga e servite all’istante.
Giovanni il barbiere gentile
Giovanni è sempre stato così. Fin da piccolo, quando si giocava insieme nei vicoletti di Diamante.
Timoroso, discreto,riservato.
Non poteva che fare il barbiere.
Si perché i barbieri sono fatti tutti così.
Tranquilli, sereni,riservati, che ascoltano le storie
che la gente racconta e se le tengono per sé.
Giovanni era così. E così se n’è andato. In punta di
piedi. Se avesse potuto, Giovanni, non avrebbe
fatto fare neanche il suo stesso funerale, per non
dare pensiero alla mamma Lisetta, alla sorella
Carmelina, per non dare loro il dolore che hanno
ricevuto, il fastidio della gente in casa, delle condoglianze, del corteo funebre. Se ne sarebbe andato
e basta, in silenzio , così com’è stata la sua esistenza. Ed adesso quel luogo, quasi appartato, alla
fine del lungomare, avrà un vuoto. Il suo.
Francesco Cirillo
Ciao zio...ci hai voluto lasciare così.....all'improvviso !!!
Non ce l'aspettavamo, ma tu hai voluto come
al solito fare di testa tua,e ci hai fatto questo
scherzo....perchè a te piaceva tanto scherzare,
ma sappi che questa volta non mi hai fatto
ridere !!!
ricorderò di te le tante giornate trascorse insieme al mare....
se ho imparato a nuotare, lo devo a te che me
lo hai insegnato da piccolo...ricorderò i vani
tentativi di far tifare Inter a me e Manuel.....
già...l'Inter !!! La
tua unica passione !!! Il tuo unico
Amore !!!
A questo punto
sono felice che
sei andato via
vedendo
finalmente la tua Inter
vincere tutto !!!
Amavi il mare
della
nostra
Diamante...non
perdevi occasione per correre a leggere la tua
fedele gazzetta rosa in riva alle nostre acque,
tornandotene spesso con l'asciugamano
inzuppata per esserti spinto troppo avanti...
l'estate prossima percorrendo la Riviera Bleu,
non vedremo più spuntare la tua gazzetta che
leggevi con uno stile tutto tuo....non ti vedremo
più zio... perchè ora hai altro da fare per la
testa....occhio !!! Ti tocca fare barba e capelli
a molti lassù !!! Non avrai molto tempo da
dedicare alla tua Inter :-)
Continua a ridere e scherzare anche lì....noi
qui sentiremo la tua mancanza,
ma pensandoti non potremo far altro che sorridere :-)
ciao Zio !!!
Oreste
In pericolo gli operatori balneari di Diamante e Cirella
di Enzo Aita
Il 15 gennaio si è svolta, a Diamante, una riunione
degli iscritti al S.I.B. della provincia di Cosenza (
costa tirrenica). All’ordine del giorno c’era la situazione del rinnovo delle Concessioni Demaniali
Marittime sulle quali sono ubicati gli stabilimenti balneari ( I “Lidi”).
Giova ricordare che, a seguito di una Direttiva della
Comunità Europea che mira a consentire la libera
concorrenza, non è più possibile avere il rinnovo
delle concessioni alla scadenza dei sei anni canonici su semplice richiesta degli interessati.
Alla loro scadenza le concessioni andranno all’asta!!!
A nulla sono valsi i tentativi di superare il problema
che hanno portato alla approvazione della Legge
Regionale 8 del 26.02.2010 che esiste ma non è
applicabile.
Detta legge prevede il rinnovo delle concessioni fino
a 20 anni se prima della scadenza sono stati realizzati adeguati investimenti che necessitano di un
lungo periodo di ammortamento e recupero.
Ma, ahinoi!, le analoghe Leggi Regionali di Veneto e
Toscana sono state dichiarate incostituzionali e perciò prive di efficacia e quindi annullate: la stessa
sorte toccherà alla legge calabrese non appena
qualcuno vorrà applicarla.
E, allora? Fallimento totale, disinteresse di tutte le
istituzioni locali, comunali, provinciali, regionali,
nazionali. Ma come? E le decine di migliaia di famiglie dei concessionari? E gli addetti al salvamento
(bagnini), i guardiani notturni, gli addetti ai bar, alle
cucine?
Tutti a casa, tutti disoccupati.
E gli investimenti fatti? Non vi preoccupate vi sarà
riconosciuta la quota di ammortamento residua (se
c’è).
Poi arriverà il Nuovo Concessionario, quello che
avrà nel frattempo vinto l’asta e che sarà una multinazionale o qualche prestanome della mafia ai quali
bisognerà chiedere la grazia di poter lavorare con
quel che ne consegue.
Questo lo scenario che i partecipanti alla riunione si
sono trovati davanti avendo ascoltato l’accorata e
quasi disperata relazione di A. Giannotti, segretario
provinciale del SIB.
Il documento sindacale unitario inviato dopo l’estate
al ministro Fitto ha prodotto solo una “ Bozza” dal
contenuto assolutamente non ricevibile che però è
stata nel frattempo firmata per accettazione da tre
sindacati di categoria che contano solo il 5% degli
associati mentre quelli più rappresentativi (tra i quali
il SIB) hanno deciso di non accettare.
C’è da chiedersi: ma perché questo disinteresse?
Perché nessuno si occupa di quello che è stato definito il “biglietto da visita” del territorio? Eppure, se
c’è una attività produttiva a livello regionale che ha
visto, almeno negli ultimi anni, crescere enormemente e più di altre la quantità e qualità dei servizi,
la sicurezza, la professionalità degli addetti e dei
gestori, questa è proprio l’attività dei “Lidi”.
Ora si vanifica tutto perché nessuno investirà più; ci
sarà il degrado delle attrezzature e dei servizi perché il rischio di non vedere rinnovata alla scadenza
la propria concessione è altissimo se non totale.
Non si potrà competere economicamente né con le
grandi società interessate né con Osso, Mastrosso
o Scarcagnosso.
Quindi rassegniamoci e, se abbiamo ancora voglia
di lavorare, cerchiamo altro o altrove.
Il disinteresse di tutti, a ben pensarci, è facilmente
comprensibile.
Chi e perché dovrebbe difendere gli attuali concessionari con tutto il loro seguito di famigliari, collaboratori, dipendenti?
Se non ci saranno più questi ci saranno altri che
comunque pagheranno i canoni demaniali, le licenze commerciali, le tasse; che assumeranno bagnini,
baristi, guardiani, cuochi.
E allora quale può essere l’interesse a difendere
questi? NESSUNO, da parte di NESSUNO.
Perciò la Direttiva Europea non sarà cambiata e
tantomeno annullata.
La Legge Regionale è già di per se inefficace.
Il PCS non può né potrà prevedere congelamenti
delle concessioni e forse non potrà rinnovare le
stesse neanche fino al 2015 perché chiunque abbia
interesse potrà impugnarne al TAR il rinnovo ed
avere ragione così come è avvenuto già in
Sardegna.
Allora diamoci da fare tra noi concessionari. Usiamo
la nostra fantasia (se ne abbiamo). Per esempio:
Possiamo immaginare di tentare di richiedere la
“sdemanializzazione” degli arenili interessati magari anche solo limitatamente alla parte delle concessioni con uso non stagionale (dove ci sono i chioschi, per intenderci)? Naturalmente bisognerebbe
acquistare i terreni magari con pagamento in venti
anni.
Pensiamoci, approfondiamo il tema tra noi, parliamone.
Chi ha altre idee si faccia avanti. Possiamo usare i
nostri indirizzi di posta elettronica: il mio è
[email protected]
ed il mio telefono 348.5160605
n.103- Marzo 2011
l’Olmo
Vincenzo De Luna:
da Diamante a Capua con Garibaldi
Dopo aver letto sull'Olmo di Gennaio l'articolo
relativo alle “Camicie rosse di casa nostra” del
Prof. Ciro Cosenza, ho deciso di contribuire
all'approfondimento del tema.
Nel suddetto articolo vengono nominati, quali
esponenti locali dell'armata garibaldina, Luigi
Miceli, Giuseppe Mistorni ed Arcangelo Caselli.
Il lettore potrebbe supporre che queste fossero
le sole camicie rosse provenienti dal nostro territorio, ipotesi che non corrisponderebbe alla
realtà dei fatti, ragion per cui non è superflua
un'adeguata precisazione.
Un fermento repubblicano ed antiborbonico
aleggiava già da molti anni nel nostro paese,
almeno in alcuni ambienti familiari intellettualmente più vivaci.
Già nei moti rivoluzionari repubblicani del 1799,
Diamante è menzionata insieme a Paola ed
Amantea tra i centri della costa tirrenica calabrese dove le idee del movimento giacobino e
repubblicano fecero più proseliti, per come risulta da Spartaco Pupo ne “Le ragioni culturali
della rivoluzione del 1799 in Calabria”.
Nonostante il fallimento di quei moti, non si
spense nel nostro paese la voglia di cambiamento: gli aneliti di libertà e di progresso, che la
classe dirigente borbonica soffocava, restarono
quiescenti, ma pronti a destarsi con grande
vigore. Passarono gli anni e si arrivò ai moti
risorgimentali del 1848, nel corso dei quali
anche Diamante fece la sua parte: la cittadinanza del nostro paese insorse contro il governo
borbonico formando un Comitato Provvisorio di
Salute Pubblica, il cui presidente fu Giovanni
Caselli e di cui facevano parte Giuseppe Maria
ed Arcangelo Caselli (il futuro garibaldino),
Michele Capobianco, Giuseppe Leone, Luigi
Ferrante, Enrico, Saverio e Giuseppe Ordine,
Giovanni Siniscalchi, Daniele Perrone,
Francesco e Giuseppe Leporini (comandante della Guardia Nazionale) e Francesco
Vagace.
Vi fu anche chi rimase fedele al re Borbone,
come si evince dalla lettera datata 22 Giugno
1848,
inviata
da
Giovanni
Mosciari,
Commissario del Distretto di Paola, al
Presidente del Comitato di Salute Pubblica di
Cosenza: in essa si faceva presente che il
Comitato di Salute Pubblica di Diamante aveva
richiesto l'arresto del parroco del paese, appartenente alla famiglia Leporini e Cappellano del
2° Reggimento Dragoni; questi, infatti, ostentava la sua fedeltà all'Augusto Sovrano contrastando lo spirito rivoluzionario.
I moti del '48, com'è noto, non cambiarono
sostanzialmente granchè nel Regno delle due
Sicilie e il tempo e la vita dei nostri concittadini
continuarono a scorrere.
In questi anni di importante fermento civico cresceva nel nostro
paese un giovane di nome
Vincenzo
De
Luna, che al
tempo dei moti
del '48 era poco
più che bambino,
essendo
nato
l'otto
Dicembre
del
1841.
In lui ebbero terreno fertile gli
ideali di libertà e lo spirito patriottico ereditati, in
parte, dalla parentela con i Caselli ed i Leporini
già facenti parte del Comitato di Salute Pubblica
del 1848.
Forte fu lo spirito di emulazione nei confronti
dello sfortunato Carlo Pisacane, suo parente in
quanto figlio del duca Gennaro Pisacane e di
Nicoletta Basile De Luna, a sua volta parente di
Bonaventura De Luna, già sindaco di Diamante
nei primi anni del 1800 e nonno di Vincenzo De
Luna. L'occasione per mettere in atto ciò che il
suo animo nutriva gli si presentò grazie alla spe-
dizione garibaldina. Egli non esitò ad indossare
a venti anni la gloriosa camicia rossa e a partecipare nel 1860 alla decisiva battaglia del
Volturno, che assesterà un colpo mortale al
regno borbonico.
Questo è confermato da numerose prove documentali di cui esporrò solo una parte. Vincenzo
De Luna morì il 12 Giugno 1896: ciò è facilmente leggibile sulla sua lapide funeraria, nel
cimitero comunale di Diamante, che a lui ci si
riferisce come “ardito garibaldino” ( vedi foto
sotto). Il giorno dei suoi funerali, il 13 Giugno
1896, sulla sua bara fu deposta un'epigrafe
redatta dall'Avvocato Francesco Siniscalchi,
il cui inizio suona: “A redimere la Patria
Vincenzo De Luna le sue giovani forze consacrò, pugnò a Capua con l'Eroe dei due Mondi e
vinse...”. Nella Chiesa dedicata alla Immacolata
Concezione, durante i funerali, il Cavaliere
Vincenzo di Ferrante, cugino del defunto,
lesse una poesia da lui composta di cui riporto
una terzina: “...e del sangue che sparse, allor
che morto/ dei Borboni fu il regno a Capua in
riva,/ all'onor del trionfo oggi egli è assorto....”.
Alfredo Leporini, suo nipote, pronunciò queste
parole durante le esequie: “...Egli era l'uomo
modello per eccellenza; militò sotto le mura di
Capua con Garibaldi...” e Guglielmo Ordine
nel suo discorso commemorativo affermò:
“...Vincenzo De Luna nacque da una stirpe
patriottica e liberale. Egli amò la famiglia, amò
la patria, amò l'umanità, i tre ardenti amori dell'immortale Silvio Pellico. Amò la patria, e infatti
nel 1860, ancora giovane d'anni, insieme con
pochi valorosi, volle accorrere là, sotto le mura
di Capua col generale Garibaldi a portare il suo
modesto tributo pel Risorgimento italiano...”.
L'Avanguardia di Cosenza nel numero 27 del
15 Giugno del 1896 pubblicava queste frasi:
“...Spuntava l'alba del '60 ed egli (Vincenzo De
Luna), con la febbre dei suoi vent'anni, sentì il
suono della riscossa, indossò la sua bella camicia rossa e sulle rive del Volturno prese parte
alla leggendaria giornata del 1° ottobre... ”.
Il 19 Giugno del 1896 sul numero 26 de “La
Lotta” di Cosenza apparve un articolo, in cui si
legge: “...Egli (Vincenzo De Luna) fu soldato
volontario coll'eroe dei due Mondi e combattè al
Volturno;...Questo è stato un lutto veramente
sentito dalla cittadinanza...precedevano il corteo funebre cinque belle ghirlande di fiori, due
stupende dei figli...una delle sorelle, una della
famiglia Siniscalchi, una della famiglia
Leporini...subito dopo le corone, in una guantiera, la camicia rossa di Garibaldino e un fazzoletto di seta tricolore col ritratto di Vittorio
Emanuele, ricordi di Capua conservati dall'estinto. Seguiva la banda civica e la salma, fiancheggiata da due
carabinieri e da
quattro guardie di
finanza coi rispettivi
brigadieri, tutti in
alta tenuta. I cordoni erano portati dal
Sindaco,
dagli
Assessori e dai
migliori proprietari...”.
Mi sembra, dunque, che il nostro
paese può fregiarsi
senza alcun dubbio di aver contribuito alla
causa garibaldina con ben due dei nostri concittadini! È soprattutto in questi periodi in cui la
celebrazione e la commemorazione di siffatti
eventi appaiono purtroppo sotto tono, ritengo
doveroso ricordare quel giovane che onorò così
bene Diamante e la Patria. Non nascondo, inoltro, un pizzico di campanilismo, potendo affermare che tra Diamante, Belvedere e
Longobardi......vince Diamante 2 a 1.
Vincenzo De Luna
pag.
3
IL 17 MARZO ESPONIAMO IL TRICOLORE DAI BALCONI
Coloro i quali il 17 Marzo non festeggeranno il 150° Anniversario dell’UNITA’
d’ITALIA muoveranno oltraggio alle migliaia e migliaia di morti caduti sulle
forche asburgiche, borboniche e papaline, e sui campi di battaglia delle tre
guerre d’indipendenza. Se questa è la volontà di una parte politica, portata
al Governo anche da elettori della nostra Città, allora che si cominci a restituire il maltolto: a cominciare dai tesori del Banco di Napoli, serviti per pagare i
debiti di Cavour e del Regno di Sardegna, e il sudore e il sangue dei nostri
operai, sputati nelle fabbriche del Nord. Io, da parte mia, il 17 Marzo esporrò
dal mio balcone, in Piazza Gen. Dalla Chiesa, il tricolore, che non bisogna
mettere fuori solo quando gioca la Nazionale di Calcio.
CIRO R. COSENZA
docente di storia all’UNI-TER di Praia a M. e alla LUAP di Scalea
LA PALLAVOLO A DIAMANTE
E’ IL PRIMO SPORT CITTADINO
di Ciro R. Cosenza
Quando queste mie note usciranno sulle pagine dell’OLMO, può darsi che
l’incalzare degli avvenimenti previsti dai calendari dei vari campionati,
potrebbe far apparire superate alcune delle mie affermazioni, ma nulla
cambia tuttavia nella sostanza del mio dire. I tornei di volley sono in pieno
svolgimento con un interesse di partecipazione e di entusiasmo sempre
crescente. Le due formazioni, quella “femminile” e quella “maschile” stanno
disputando entrambe i campionati di I Divisione: le ragazze avendone
acquisito il merito alla fine della scorsa stagione, per aver conquistato il
secondo posto e aver chiuso imbattute il girone di ritorno; con qualche rammarico i ragazzi, perché, per esigenze di un organico da rinnovare, hanno
dovuto rinunciare al Campionato di Serie D, a cui avevano diritto di partecipare. E’ stato un sacrificio doloroso, ma necessario, che il direttivo del
sodalizio, presieduto dalla signora Lucia Nervino, vecchia gloria del volley
femminile adamantino, ha dovuto compiere, perché, per una serie di motivi legati a impegni, alcune colonne della squadra sono state costrette a trasferirsi altrove. Si tratta comunque di due tornei molto interessanti, che
vedono allineati ai nastri partenze un lotto di squadre molto agguerrite. Da
sottolineare, a tal proposito, che da quasi vent’anni, per il numero dei praticanti di ambo i sessi, per il livello dei campionati giocati (sono stati disputati anche tornei di Serie C), e per risultati raggiunti dalle vaie formazioni,
lo sport della pallavolo, qui a Diamante, è ormai il primo sport della Città,
avendo superato abbondantemente quello del gioco del calcio, pur essendo quest’ultimo nato oltre mezzo secolo prima. Non dimentichiamo infatti
che proprio le squadre di pallavolo, hanno portato, e portano, il nome di
Diamante in tutte e cinque le province della Calabria! Per la pratica di questo sport esistono, nel centro cittadino, almeno virtualmente, ben quattro
impianti: anzitutto il Pala-Corvino, all’interno del Parco “Enzo La Valva”,
con parquet di legno e con spogliatoi, da far invidia a impianti di centri ben
più grandi ed importanti; la palestra presso la Scuola Elementare e quella,
in via di ristrutturazione, presso la vecchia sede della Scuola Media
“Leopoldo Pagano”; infine il Palazzetto, annesso all’Istituto Tecnico,
munito di una magnifica tribuna con eleganti poltroncine, che fu costruito
solo qualche anno fa, e che per esplicita volontà dell’Amministrazione della
Provincia di Cosenza, doveva servire per la pratica degli sport al coperto, e
non solo per l’insegnamento della educazione fisica a scuola.
Ciliegina sulla torta (e che ciliegina!), quest’anno la Società A.D.S.
Pallavolo Diamante, si è dotata di un pulmino di sua proprietà, per affrontare le trasferte, che non sono poche.Intanto chi sono le ragazze e i ragazzi eredi di una storia ormai trentennale? Nella squadra femminile abbiamo
un gruppo di veterane con l’entusiasmo di ragazzine e un gruppo di ragazzine con la passione di veterane.
Lo zoccolo duro è formato da Manuela Branda, il capitano che vince sempre, anche quando la squadra perde, Micaela Belcastro, Marianna De
Rosa, Valentina De Rubeis, Natasha Fortunato e Marta Maiolino; dietro
scalpitano Anna Papa, Carolina Benvenuto, Gaia Bevilacqua, Denise
Frandina, Flora Greco, Gaia Marchei, Simona Pascale, Giusy Perrone,
Jessica Perrone, Maria Pia Terranova e Vanessa Vaccaro.
Non sono da meno i maschietti, che hanno avuto una partenza a razzo,
conquistando 13 punti su 15.
Eccoli in ordine alfabetico: Giuseppe Caroprese, Mimmo Di Simone,
Francesco Grosso, Antonio Laino, Emiliano Magurno, Luca Magurno,
Stefano Murdocca, Egidio Nervino, Vincenzo Nervino, Alessandro
Ritondale, Alberto Settembre, Luca Settembre, Mario Vaccaro, Alfredo
Valente.
Coordinatore di tutto
lo staff tecnico e il
professor Mimmo
Di Simone, dall’alto
della sua esperienza specifica. C’è da
aggiungere infatti
che, oltre i campionati per le prime
squadre,
per
entrambi i settori,
vengono disputati
tutti i campionati
giovanili, e cioè i tornei
Under-14,
Under-16 e Under 18.
Questa macchina di proporzioni elefantiache e affidata alla buona volontà
di pochi giovani. A loro và la gratitudine non solo delle famiglie degli atleti,
ma di tutta la comunità adamantina perché si offre a ragazzi un modo sano
e amicale di trascorrere insieme il tempo libero.
pag.
4
l’Olmo
n.103- Marzo 2011
n.103- Marzo 2011
sua abilità nel disegno. Io non ero capace di tracciare una linea diritta e lui faceva disegni bellissimi, molto apprezzati dal maestro Zucchi, che al
disegno dava grande importanza. Era la voce del
buon senso, con una grande disponibilità verso gli
altri, aveva già allora una chiara filosofia su come
la vita andava vissuta, uno che, per dirla con
Guccini, conosceva il sugo del sale.
Queste sue innate capacità nel saper
capire gli altri e nel sapersi relazionare con gli altri
le ha riversate con la maturità nella sua attività di
lavoro, che ha svolto con grande successo e insospettate, anche per me che lo conoscevo bene,
doti manageriali. Enzo è stato il primo diamantese a vincere una cattedra universitaria, nel lontano 1992, quando il concorso era su base nazionale, con un’unica commissione e un unico vincitore, e non c’era ancora il meccanismo che, a partire dal 2000, prevede un concorso su base locale con tre vincitori. Il tutto era accompagnato da
una modestia infinita, che non lo ha mai portato a
mettersi in mostra. Parlava con tutti di tutto ma
non accennava mai ai suoi successi, agli attestati di stima nazionali e internazionali, alle tante
cose importanti che aveva realizzato.
Pensiamo a cosa è stato capace di fare come presidente del Parco del Cilento che dopo soli 5
anni dalla sua istituzione, nel 1997, diviene
Riserva della Biosfera, la quarta in Italia, che oggi
ne conta otto, e ce ne sono solo 564 nel mondo
intero. L’anno dopo, a sei anni dall’istituzione, il
Parco del Cilento entra, unico parco in Italia, a far
parte del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
Bisogna aspettare ben 11 anni, il 2009, perché
un’altra area naturale italiana, le Dolomiti, vada a
fargli compagnia. Quella del Parco del Cilento è
stata veramente una “sfida impossibile” per la
quale era necessario un folle o un visionario o
semplicemente una persona dotata di una fede e
anche di un coraggio illimitati. Istituire e organizzare un parco naturale è già difficile in un’area
selvaggia; riuscirci in Italia in un’area dove vivono
300.000 persone, sulla quale hanno competenze
la regione, la provincia, 8 comunità montane e 80
comuni, una delle poche aree ancora disponibili
nei primi anni ’90 per la speculazione che ha già
saccheggiato quasi tutto il paese, è un’impresa da
ricordare e di cui noi e le generazioni future
dovremo essere grati a Enzo. Sinceramente non
riesco a capire come abbia fatto a gestire i rapporti con gli amministratori di tanti enti, a convincerli della bontà del progetto e a raggiungere gli
standard necessari per un riconoscimento internazionale che l’UNESCO non regala. Altri parchi
nazionali con storia secolare e molte più risorse
non ci hanno affatto provato, vi hanno rinunciato
o sono ancora in attesa.
Io credo che ci sia riuscito perché parlando con lui
la gente non solo si è convinta della validità delle
sue proposte, ma soprattutto ha avvertito la sua
assoluta buona fede e sincerità e l’assoluta mancanza del benché minimo interesse personale.
Ciò detto, non riesco a capire come abbia fatto a
reggere, fisicamente e mentalmente, all’immensa
mole di lavoro che tutto questo ha comportato, di
cui sono stati testimoni, e anche vittime, la moglie
e i figli, ai quali va tutta la nostra gratitudine per
essergli stato vicino, averlo assecondato e, in ultima analisi, fatto in modo che potesse esprimere
tutta la forza che aveva dentro e realizzare tutto
quello che è riuscito a fare.
Ma la cosa che più mi ha colpito, e che dà ragione del valore di Enzo, sono le reazioni su facebook dei suoi studenti e dei suoi laureandi alla
notizia della sua morte, tutte accorate e alcune
anche con cenni di disperazione. Non è soltanto il
dispiacere per l’improvvisa perdita di una vita che
poteva ancora durare a lungo, per la perdita di un
ricercatore e di un docente di valore. E’ il dolore
per la perdita di un maestro in grado di ascoltarti,
al quale potevi confidare i tuoi problemi, sicuro di
ottenere attenzione, partecipazione ed il consiglio
migliore. Sono convinto che, se potesse leggere
quei messaggi, Enzo ne sarebbe molto orgoglioso. Sottolineo il termine MAESTRO, che a mio
parere è quello che più si adatta ad Enzo e che
ovviamente rappresenta un titolo ben più alto di
quello di professore.
Voglio concludere questo breve excursus sulla
vita di Enzo tornando con la memoria ai tanti piacevoli ricordi che mi vengono in mente ogni volta
che penso a lui. Eravamo sicuramente ragazzi
tranquilli ma qualche birichinata la facevamo
anche noi. Ricordo quella mattina del febbraio del
1958, quando Diamante fu improvvisamente
coperta da 15 cm di neve. Non eravamo impazziti ma l’evento eccezionale ci aveva creato eccitazione e ridotto la capacità di controllo: palle di
neve in testa ai passanti, che da un terzo piano
giungevano al bersaglio con una certa energia, e
poi un vetro rotto, con fuga precipitosa, a una
finestra della casa del ragioniere Golia nel vano
tentativo di colpire un cespo di quelli che allora si
chiamavano i pomodori invernali. Ricordo una
canzonatura di gruppo di un ragazzino: fuggirono
tutti alla comparsa del padre del medesimo, tranne Enzo, che si era fermato a difenderlo, e che
per ringraziamento si beccò un pugno che gli fece
un occhio nero. E poi non si può pensare a Enzo
senza ricordare che era un buongustaio, non a
caso iscritto all’associazione Slow Food, e che
non gli era facile resistere ai richiami di un buon
piatto. Nella pensione a Napoli era lui che si
cimentava con la cucina e da autodidatta era
diventato anche un buon cuoco sia pure con qualche infortunio di percorso: ricordo la prima frittata
con le cipolle cucinata mettendo insieme sul
fuoco uova e cipolle crude. Ricordo un viaggio
sulle Dolomiti nell’estate del 1969. Altri tempi:
avevamo i soldi per l’albergo ma non per il ristorante e si viaggiava in treno di notte sul normale
sedile non potendo permettersi la cuccetta.
Partimmo da Napoli con una provvista di scatolette di carne Manzotin, che costava meno della
Simmenthal, e un grosso pezzo di lardo: in montagna fa freddo e si fa fatica, c’era quindi bisogno
di molte calorie a basso costo. Passammo otto
giorni a panini a pranzo e a cena. Sulla via del
ritorno ci fermammo a trovare degli amici in
Veneto e qui finalmente mangiammo un buon
piatto. Ci fecero dormire per due giorni in casa
loro e con i soldi risparmiati andammo a Venezia,
dove potemmo permetterci anche un ristorante,
“Ai tre Gobbi”, nei pressi della stazione. Io non
amavo il fegato ma Enzo mi convinse a prendere
un piatto di fegato alla veneziana perché bisognava provare il piatto della tradizione locale.
Durante la notte finì con una furiosa indigestione
per entrambi e con molti miei improperi nei suoi
confronti. Ricordo un ultimo giorno a Roma alla
fine di un incontro per Diecielode, il giornale studentesco fondato da Enzo Monaco. In un self service alla stazione Enzo non resiste al richiamo di
un abbacchio alla romana. L’agnello era molto
buono ma costava il triplo di quello che costavano
le altre pietanze. Dovemmo mettere insieme tutte
le nostre risorse economiche per pagare il conto
e ce la facemmo a stento. Una notte dell’estate
del 1967, nella stanza della pensione universitaria, un Enzo Monaco moribondo, respirava a stento, in preda ad allucinazioni, terrorizzato al pensiero dell’esame di Glottologia del giorno successivo. Enzo per ore svolge un’incredibile opera di
sostegno psicologico, facendo ricorso ad un umorismo sfrenato. Che cosa non s’inventò per tirarlo
su. L’indomani portammo letteralmente di peso
Enzo Monaco nell’aula e lo costringemmo a
sostenere l’esame che ovviamente superò……..Sembra tutto un discorso nel solco dell’antica tradizione che impone di dire solo bene di
chi non c’è più (“de mortuis nihil nisi bonum" dicevano i latini) ma tutti quelli che hanno conosciuto
Enzo sanno che non è così.
C’erano tante cose che volevamo fare una volta in
pensione. Dovevamo farle prima ma è mancato il
tempo. Già, perché tra gli universitari italiani ci
sono sicuramente dei poco o nulla facenti, ma la
stragrande maggioranza di essi lavora sodo,
checché ne dicano il governo, la Confindustria,
molti organi di informazione e anche ex-colleghi
che hanno preferito lasciare l’università per un
meno faticoso, e decisamente meglio remunerato, lavoro di politico. Enzo è uno che ha lavorato
sodo, nell’università e fuori dall’università, senza
orari o giorni di festa, e mi chiedo se il suo impegno non abbia concorso alla sua precoce scomparsa. Dovevamo andare a maggio, nel periodo
delle fioriture, a Bialowieza, l’unica foresta allo
stato naturale ancora esistente in Europa.
Pensavamo a una guida naturalistica sugli aspetti biologici e geologici della Riviera dei Cedri, un’idea che risaliva ai tempi della tesi di laurea.
Dovevamo anche studiare la scogliera di
Diamante. Tutti gli abitanti di Diamante ne sono
molto fieri: non sarà la più bella del mondo, come
qualcuno sostiene, ma sicuramente è un unicum
che lascia pensare ad un’origine molto particolare. E’ formata da migliaia di massi arrotondati, che
sembrano accatastati alla rinfusa per centinaia di
metri a partire dal lungomare. Non ne ho mai visto
una uguale né trovato foto o descrizioni di complessi simili. Ne avevamo discusso insieme e ci
era venuta qualche idea da verificare. Questo
almeno spero di farlo, anche a nome suo.
Vincenzo Perrone
L’Inaugurazione del Parco
il 12 febbraio
pag.
5
150 anni d’Italia
I l P a r c o E n z o L a Va l v a
Trovo ammirevole la decisione del Consiglio
Comunale di Diamante di dedicare a Enzo La
Valva il Parco del Corvino, sia per i suoi meriti nei
campi della ricerca scientifica e della conservazione e valorizzazione dei beni naturali, di cui il
paese che gli ha dato i natali deve andare giustamente fiero, sia perché Enzo, pur vivendo fuori, è
rimasto sempre strettamente legato a Diamante,
dove tornava ogni volta che gli impegni glielo consentivano. Un rapporto mai interrotto con la sua
gente ed il suo mare, del quale era profondo
conoscitore e del quale non riusciva a fare a
meno. Enzo lavorava altrove ma non ha mai
lasciato la sua Diamante.
Per me è sicuramente difficile e triste parlare oggi
perchè posso ben dire che le nostre vite si sono
strettamente intrecciate per quarant’anni, dall’ottobre del 1952, quando andammo in prima elementare, a novembre del 1991, quando sono
andato via da Napoli. Siamo stati compagni di
banco nella scuola elementare e nella scuola
media e mantenuto strettissimi rapporti negli anni
della scuola superiore, per ritrovarci nella stessa
stanza di una pensione universitaria a Napoli. Ci
siamo laureati e abbiamo cominciato a lavorare
nella stessa università. Ci siamo fidanzati nello
stesso anno, e da sposati abbiamo abitato nella
stessa via a 100 m di distanza. I nostri figli sono
nati lo stesso anno e sono andati insieme alla
scuola materna ed elementare. Dopo il mio trasferimento da Napoli ci vedevamo ogni volta che
era possibile e ci eravamo ripromessi di fare delle
cose insieme, una volta in pensione, che non sarà
più possibile fare. Non dimenticherò la sua ultima
telefonata a fine luglio nella quale ci davamo
appuntamento a Diamante per l’ultima settimana
di agosto e per la tradizionale cena sulla terrazza
di Luigi Siniscalchi.
Questo incontro, però, mi permetterà anche di
ricordare episodi piacevoli della vita passata
insieme, parlare di una persona di estrema serietà che, nello stesso tempo, sprizzava buon umore
e una voglia di vivere contagiosi. Anche a lui piaceva ricordare episodi di tanti anni fa, quando eravamo giovani e vivevamo in un mondo molto
diverso da quello attuale, meno ricco ma con
molta più umanità.
Io e Enzo siamo anche parenti dal momento che
sua madre e la mia nonna paterna erano cugine
in primo grado, figlie di due fratelli, ma io lo
conobbi quando a 5 anni andammo in prima elementare e finimmo compagni di banco. E qui apro
una parentesi perché credo sia doveroso ricordare altri diamantesi di cui andare fieri. Fummo
molto fortunati negli studi elementari perché capitammo con due maestri davvero eccezionali, la
compianta signora Carmelina Ordine Brancati e
Dino Zucchi, ai quali io, Enzo e molti altri dobbiamo tanto se non tutto, dal momento che sono fermamente convinto che è alla scuola elementare
che si decide gran parte del futuro delle persone
e direi anche del Paese.
Gran parte dei presenti in questa sala non ha
conosciuto la Diamante degli anni ’50. Un paese
di pescatori, artigiani e commercianti che lavoravano duramente, pochi laureati e ancor meno
diplomati, che vedevano nello studio il mezzo che
avrebbe permesso ai loro figli il riscatto sociale e
una vita meno dura della loro. Era una vita semplice e forse un po’ monotona, che si animava
solo in occasione delle feste religiose e durante i
mesi estivi, quando da Roma e Cosenza arrivavano “i bagnanti”. Un paese che finiva da un lato
alla curva del Caricatoio e dall’altro al ponte sul
Corvino, al di là dei quali c’erano solo orti e campagna. Non era ancora diffusa la televisione,
c’era solo nei bar e andavano a vederla solo gli
uomini di sera.
Tutto questo favoriva la nascita di gruppi di amici
con rapporti molto stretti che vivevano insieme
tutti i momenti liberi. Tutte le volte che era possibile si andava a giocare alla Guardiola o al
Barraccone, perché nel paese era più difficile: tutti
i piano-terra erano abitati, una banda di ragazzini
faceva comunque chiasso e c’era sempre qualcuno con poca pazienza che usciva urlando e
minacciando. “Eh figl’ d’Erné vatinni allu vicu tuio
ca si nò vai ’a chiamà a patrite” era il grido temuto e che sistematicamente arrivava.
Nel nostro gruppo Enzo, per le sue doti caratteriali, era il punto di riferimento. Un carattere molto
forte ma tranquillo e per niente impulsivo, una
persona che riusciva sempre a trovare un punto
di incontro tra le esigenze di tutti. Aveva una
pazienza infinita e una gran capacità nel dare
sempre il giusto senso alle cose. Io non ho mai
litigato con lui e come me gli altri. Devo ammettere che gli invidiavo queste sue doti insieme alla
l’Olmo
Cronaca di una giornata particolare
di Battista Maulicino
“Dedicare questo spazio ad Enzo è un impegno per
l’Amministrazione Comunale, anche per il futuro. “Se
così non fosse, Enzo si arrabbierebbe moltissimo.”
Le toccanti e significative parole che Silvana, moglie
del compianto prof. La Valva, ha pronunciato al
momento della scopertura della targa di intitolazione
del Parco, riassumono il senso della bella iniziativa
con la quale la Città di Diamante ha voluto ricordare
l’insigne cattedratico e ambientalista, originario di
Diamante e prematuramente scomparso il 12 agosto
del 2010.
Un invito all’impegno in favore di quello che è uno dei
“polmoni verdi” più importanti del Tirreno cosentino
che è stato prontamente raccolto e rilanciato dal
Sindaco, Ernesto Magorno e dall’Assessore alla
Cultura Battista Maulicino, nel corso della cerimonia
di intitolazione, impegnando così l’Amministrazione
Comunale di Diamante a cogliere l’occasione per proseguire nelle azioni di rilancio e di valorizzazione dell’importante area verde cittadina e un modo concreto
di rendere onore alla memoria di Enzo La Valva,
straordinario esempio di impegno coerente e profondo
nella difesa della natura e dell’ambiente.
Nella prima parte della manifestazione, svolta all’interno del Parco, la testimonianza dell’ On. Domenico
Pappaterra, Presidente del Parco del Pollino, che ha
ricordato lo straordinario impegno di Enzo La Valva nel
suo ruolo di Presidente del Parco Nazionale del
Cilento e Vallo di Diano, divenuto nel giro di pochi anni
un’area di tutela ambientale di riferimento dell’intero
meridione, tanto da ottenere l’ambito riconoscimento
di patrimonio dell’umanità tutelato dall’UNESCO.
Sono poi intervenuti gli alunni dell’Istituto
Comprensivo di Diamante con la lettura di bellissime
poesie dedicate al tema dell’ambiente. Infine, un atto
particolarmente simbolico e significativo:la messa a
dimora di tre piante di cedro a cura dei docenti e degli
studenti dell’I.I.S.S. di Diamante.
Il pomeriggio, presso il Palazzo di Città, la figura professionale ed umana di Enzo La Valva è stata ripercorsa attraverso il ricordo e le testimonianze di colleghi, amici ed autorità del territorio. Di particolare intensità emotiva il ricordo di Angela Muoio, rappresentante degli studenti dell’Università Federico II di Napoli e
allieva di La Valva. Da tutti gli interventi, coordinati dal
giornalista Enzo Monaco, amico di Enzo La Valva dai
tempi degli studi universitari, è emerso prepotentemente lo straordinario spessore umano e professionale del diamantese Enzo La Valva, ma anche la sua
modestia che - in vita - non ha consentito ai più di
conoscere ed apprezzare la ponderosa produzione
scientifica (a cominciare da uno studio sulla flora dell’isola di Cirella) e le non comuni capacità di essere
punto di riferimento culturale e morale per i suoi studenti, ai quali ha trasmesso l’amore e la passione per
l’ambiente e la natura.
Tante altre testimonianze - dal Presidente della
Provincia Mario Oliverio, al Presidente del Parco marino Riviera dei Cedri, Palmiro Manco e della Comunità
montana del Tirreno cosentino Riccardo Benvenuto che, nel condiviso intento di raccogliere il testimone,
hanno manifestato la volontà di dar vita ad un comune
progetto di valorizzazione e rilancio del “Parco Enzo
La Valva” per far sì che l’immenso patrimonio scientifico e culturale dell’indimenticato Professore venga
adeguatamente valorizzato e trasmesso alle nuove
generazioni.
Altrimenti, Enzo si arrabbierebbe moltissimo, anche
perché non ha mai smesso di amare la “sua”
Diamante.
Eccoci giunti finalmente alle tanto attese celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia che
prenderanno il via il prossimo 17 marzo a Torino.
Un evento atteso e di straordinaria importanza che
ha rappresentato il filo conduttore delle iniziative
che l’Amministrazione Comunale di Diamante ha
organizzato nell’ultimo anno.
Tra le tante, vorrei ricordare con orgoglio il fatto di
aver ospitato a Diamante Anita Garibaldi, nipote di
uno delle figure chiave della nostra storia risorgimentale. Iniziative, quelle programmate, che troveranno la loro ideale conclusione nel viaggio a
Torino che l’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Diamante,
ha organizzato per consentire ad una rappresentanza di studenti di Diamante di partecipare alle
importanti manifestazioni che si terranno per celebrare l’importante anniversario.
Una iniziativa fortemente voluta proprio perché
questo evento, coinvolge tutti, ma assume un
significato particolare per i nostri concittadini più
giovani, affinché vengano trasmessi a loro quei
valori che con questa ricorrenza si vogliono esaltare.
In occasione della recente manifestazione per la
giornata della memoria che si è tenuta a
Diamante, mi hanno molto colpito le parole di Don
Vincenzo Federico, responsabile della Caritas
Campania: “La memoria va sempre incarnata nel
presente, non è un ricordo passato ma è qualcosa
che ci interpella oggi”, e ancora: “La memoria va
coniugata con la responsabilità, va coniugata con
l’oggi, con il senso di cittadinanza oggi”.
Ritengo che queste parole, che condivido pienamente, debbano riguardare anche le celebrazioni
dei 150 anni dell’Unità nazionale.
Occorre, infatti, far sì che questo evento, si liberi di
ogni retorica, e rappresenti, partendo dalla memoria dei fatti accaduti 150 anni fa, un nuovo punto di
partenza che ci aiuti a riaffermare il nostro comune sentimento nazionale per consentirci di essere
ancora più compiutamente cittadini dell’Europa di
oggi e del futuro.
Dobbiamo quindi rendere viva questa ricorrenza
ed attualizzarla, come più volte, in questi mesi, ci
ha ricordato il nostro Presidente della Repubblica
con i suoi autorevoli e costanti richiami. In uno dei
suoi interventi il nostro Presidente, riferendosi alla
nostra amata Nazione ha detto: “Ieri volemmo
farla una e indivisibile , come recita la nostra
Costituzione, oggi vogliamo far rivivere nella
memoria e nella coscienza del paese le ragioni di
quell'unità e indivisibilità come fonte di coesione
sociale, come base essenziale di ogni avanzamento tanto del Nord quanto del Sud in un sempre
più arduo contesto mondiale. Così, anche nel
celebrare il 150°, guardiamo avanti, traendo dalle
nostre radici fresca linfa per rinnovare tutto quel
che c'è da rinnovare nella società e nello Stato".
Parole sagge ed incisive che sorvolano le sterili
polemiche dei giorni scorsi sulla necessità di
festeggiare o meno il
centocinquantenario
dell’Unità nazionale. Che l’anniversario che ci
accingiamo a celebrare tocca i sentimenti condivisi degli italiani lo dimostra il fatto che milioni di
italiani si sono commossi ascoltando Roberto
Benigni nell’accorato ricordo di quello che è riportato sulle pagine più belle della nostra storia. Il
ruolo che ebbero figure grandiose del nostro risorgimento come Cavour, Mazzini, Garibaldi, così
come quei personaggi più o meno noti che hanno
lottato per il comune ideale dell’Italia unita, che si
sono resi protagonisti di piccoli e grandi gesti di
eroismo.
Molti di loro sacrificarono giovanissimi la loro vita,
così come Goffredo Mameli che morì a soli 22 anni
a seguito di una ferità riportata nei combattimenti
con i quali i patrioti difendevano Roma dai francesi.
Così come occorre ricordare che l’autore della
musica del nostro inno nazionale, Michel Novaro,
morì in povertà non traendo nessun vantaggio dai
tanti componimenti patriottici che aveva scritto.
Dobbiamo rendere il giusto onore a tutti coloro
che con
coraggio
e sacrificio hanno
edificato
le fondamenta del
nostro
stato unitario. Uno
stato che
seppur
giovane
storicamente ha
però radici
profonde.
Per 150
anni
il
popolo ital i a n o
sotto un’unica bandiera tricolore ha vissuto unito momenti belli e
meno belli di una storia memorabile. Insieme gli
italiano hanno vissuto l’immane tragedia di due
guerre mondiali e ricostruito il Paese materialmente e moralmente, dopo di esse. Insieme gli
italiani hanno visto emigrare tanti loro connazionali per terre lontane e dal sud al nord del nostro
paese e adesso sono pronti a vivere in una società multietnica e ad accogliere ed integrare coloro
che in Italia sono immigrati. Insieme gli italiani
hanno vissuto grandi crisi economiche e si sono
rimboccati le maniche per far crescere il Paese e
superare ogni difficoltà. Insieme gli italiani hanno
visto la crescita della scolarizzazione per tutti e
l’affermarsi di grandi uomini di cultura e di scienza
che tutto il mondo ci ha invidiato. Insieme gli italiani sono entrati in Europa come protagonisti di un
processo non facile ma indispensabile di integrazione del nostro continente. Per questo e per tante
altre cose che qui per brevità non possono essere
ricordate, dobbiamo essere fieri e rispettosi della
nostra storia e non dimenticare mai il contributo
essenziale che in queste vicende hanno dato con
il loro ingegno e con i loro sacrifici, gli uomini e le
donne del sud, del mezzogiorno dell’Italia e della
nostra terra di Calabria in particolare. Da più di tre
anni al termine di ciascuno dei miei incontri periodici con i giovani alunni delle scuole medie ed elementari di Diamante, per l’iniziativa denominata
“La giornata con il Sindaco”, regalo a ciascuno
scolaro una copia del libro “Cuore” di Edmondo De
Amicis. Attraverso la lettura di questo classico
della nostra letteratura, vorrei che i nostri ragazzi
comprendano l’enorme valore dell’unità del nostro
Paese.
Quel libro narra le vicende degli alunni di una
classe delle elementari a Torino negli anni immediatamente successivi all’Unità d’Italia. In quella
classe convivevano bambini di diversa estrazione
sociale, e che provenivano da diverse regioni
d’Italia parlando dialetti che all’epoca erano di difficile comprensione per tutti.
Eppure quei ragazzi, come narra De Amicis , seppero superare le loro diversità considerandole
una ricchezza e non un limite e seppero convivere esaltando quei valori che li univano come la
bontà, la solidarietà, il rispetto per gli altri. Noi italiani dobbiamo esaltare quello che ci ha unito per
150 anni e, per il futuro, sforzarci di trovare sempre ciò che ci unisce, sacrificando se necessario
qualcosa di noi stessi. Con questo spirito, animati
da un condiviso sentimento di appartenenza,
dobbiamo celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia,
felici ed orgogliosi di essere italiani e di essere
rappresentati, dalla Sicilia alle Alpi, da un’unica
bandiera: quella verde, bianca e rossa del nostro
tricolore. Viva l’Unità d’Italia.
Il Sindaco di Diamante
Avv. Ernesto Magorno
pag.
l’Olmo
6
n.103- Marzo 2011
Di poeti, di arte e di cose nostrane
‘A spiti l’urtima?
di Antonio Magurno
Si liggiti i giurnali o sintiti
i nutizì ca dà a televisiuna
sempri cchiù piccinini vi faciti:
c’u munnu sinni vadi alla spapuna.
Na vota, n’a pigliammu cch’i briganti
o ccu chini facivid’i sequestri.
Br e mafia t’i vidisi avanti
Cumi c’è u pitrusinu nt’i minestri.
C’è n’ata specie mò di delinquenti
ch’a faccia e la dicenza ha già pirduti
e fa mori i cristiani cumi nenti:
cumi càdunu i piri mpraciduti.
Abbasta ca fa soldi chista genti
misc(i)ca lu metanolu ccu lu vinu…
S’ancunu mora, sinni frica nnenti.
Ni manna na curuna o nu cuscinu !
A Diamante, il 25 Maggio 1986
Ore insolite
Barbat’ u sandulàr’
Ugo Grimaldi
(1965-2007)
di Giovanni Grimaldi
Dòp ‘u spùrt’ trùv’ na putìa...
Assittàt’, ca ‘nchiòvid’ e “pippìja”
Ccè Barbato u Sandulàr’
Ca mantèna st’art’ ormàj ràr’.
Na vota , si ggiràs’ vich’ vichì,
truvàs’ putìj ca nun ti dìch’ !
Sàrt, scarpàr’, falignàm’..
Su scumpàrs’ manu man’.
A ssùglia, i simìc’, u martìll’,
spach’ ‘mpiciàt’ sùp’ u bancàrill’.
Sàndil’ fàtt’ a mmàn’,
a mmistìr’...
pòch’ sòld’ e ttì lìv’ u pinzìr’ !
Ogn’ tànt’ na fujùta
allù “Spuntìn”..
si stinnìcchia e fa ...benzin’ !
Torna ccù passiùn’ allà putìa
e, capa sutta, lavura cch’alligrìa!
Queste ore trascorse nell’insolito....
Nella bellezza
Dileguata all’orizzonte.
Alla ricerca di compagnia:
Volere
Volersi
Appartenersi....
Perdendosi !
Apparenti sofefrenze
di uno sconosciuto amore.
Sensazioni lasciate al passato...
Gioie rubate al futuro.
Attimi uccisi
di un processo perduto.
A Diamante si mangia così
di Lily Genovese
Frittata di patate e cipolle
Ingredienti per 4/5 persone: - 6 uova
-Due patate - Due cipolle -Olio di oliva
-Sale e pepe
Procedimento:
Sbucciate le cipolle, tagliatele a fettine
sottili e rosolatele a fuoco basso con due
cucchiai di olio in una padella antiaderente,
mescolando
continuamente.
Aggiungete mezzo bicchierino di acqua
calda per farle ammorbidire e non rosolare. Mettetele da parte in una ciotola.
Lessate le patate, fatele sgocciolare nello
scolapasta, lasciatele raffreddare ed infine tagliatele a fettine di mezzo centimetro
di spessore. Rompete le uova in una ciotola, sbattetele ed aggiungete le patate e
le cipolle e rimettete tutto nella padella
con un filo d’olio.
Spaghetti al forno
alla marinara
Ingredienti per 4 persone: -350 gr. di
spaghetti -400 gr. di polpa di pomodoro
-una mozzarella -olio di oliva -un rametto
di prezzemolo - 200 gr. di olive nere
-due cucchiai di capperi -quattro filetti di
acciughe sott’olio -uno spicchio d’aglio
-Sale e pepe
Procedimento: Rosolate nell’olio lo
spicchio d’aglio, unite le olive ed il pomodoro e lasciate cuocere per circa dieci
minuti, aggiungete i capperi e le acciughe, eliminate l’aglio, salate e pepate.
Cuocete gli spaghetti al dente in abbondante acqua salata, scolateli e conditeli
con il sugo preparato. Ungete una teglia
da forno con un po’ di olio, versatevi gli
spaghetti conditi e cospargeteli con il
prezzemolo tritato e la mozzarella a dadini.
Infornate a 200° il tempo che la mozzarella si sciolga e servite all’istante.
Giovanni il barbiere gentile
Giovanni è sempre stato così. Fin da piccolo, quando si giocava insieme nei vicoletti di Diamante.
Timoroso, discreto,riservato.
Non poteva che fare il barbiere.
Si perché i barbieri sono fatti tutti così.
Tranquilli, sereni,riservati, che ascoltano le storie
che la gente racconta e se le tengono per sé.
Giovanni era così. E così se n’è andato. In punta di
piedi. Se avesse potuto, Giovanni, non avrebbe
fatto fare neanche il suo stesso funerale, per non
dare pensiero alla mamma Lisetta, alla sorella
Carmelina, per non dare loro il dolore che hanno
ricevuto, il fastidio della gente in casa, delle condoglianze, del corteo funebre. Se ne sarebbe andato
e basta, in silenzio , così com’è stata la sua esistenza. Ed adesso quel luogo, quasi appartato, alla
fine del lungomare, avrà un vuoto. Il suo.
Francesco Cirillo
Ciao zio...ci hai voluto lasciare così.....all'improvviso !!!
Non ce l'aspettavamo, ma tu hai voluto come
al solito fare di testa tua,e ci hai fatto questo
scherzo....perchè a te piaceva tanto scherzare,
ma sappi che questa volta non mi hai fatto
ridere !!!
ricorderò di te le tante giornate trascorse insieme al mare....
se ho imparato a nuotare, lo devo a te che me
lo hai insegnato da piccolo...ricorderò i vani
tentativi di far tifare Inter a me e Manuel.....
già...l'Inter !!! La
tua unica passione !!! Il tuo unico
Amore !!!
A questo punto
sono felice che
sei andato via
vedendo
finalmente la tua Inter
vincere tutto !!!
Amavi il mare
della
nostra
Diamante...non
perdevi occasione per correre a leggere la tua
fedele gazzetta rosa in riva alle nostre acque,
tornandotene spesso con l'asciugamano
inzuppata per esserti spinto troppo avanti...
l'estate prossima percorrendo la Riviera Bleu,
non vedremo più spuntare la tua gazzetta che
leggevi con uno stile tutto tuo....non ti vedremo
più zio... perchè ora hai altro da fare per la
testa....occhio !!! Ti tocca fare barba e capelli
a molti lassù !!! Non avrai molto tempo da
dedicare alla tua Inter :-)
Continua a ridere e scherzare anche lì....noi
qui sentiremo la tua mancanza,
ma pensandoti non potremo far altro che sorridere :-)
ciao Zio !!!
Oreste
In pericolo gli operatori balneari di Diamante e Cirella
di Enzo Aita
Il 15 gennaio si è svolta, a Diamante, una riunione
degli iscritti al S.I.B. della provincia di Cosenza (
costa tirrenica). All’ordine del giorno c’era la situazione del rinnovo delle Concessioni Demaniali
Marittime sulle quali sono ubicati gli stabilimenti balneari ( I “Lidi”).
Giova ricordare che, a seguito di una Direttiva della
Comunità Europea che mira a consentire la libera
concorrenza, non è più possibile avere il rinnovo
delle concessioni alla scadenza dei sei anni canonici su semplice richiesta degli interessati.
Alla loro scadenza le concessioni andranno all’asta!!!
A nulla sono valsi i tentativi di superare il problema
che hanno portato alla approvazione della Legge
Regionale 8 del 26.02.2010 che esiste ma non è
applicabile.
Detta legge prevede il rinnovo delle concessioni fino
a 20 anni se prima della scadenza sono stati realizzati adeguati investimenti che necessitano di un
lungo periodo di ammortamento e recupero.
Ma, ahinoi!, le analoghe Leggi Regionali di Veneto e
Toscana sono state dichiarate incostituzionali e perciò prive di efficacia e quindi annullate: la stessa
sorte toccherà alla legge calabrese non appena
qualcuno vorrà applicarla.
E, allora? Fallimento totale, disinteresse di tutte le
istituzioni locali, comunali, provinciali, regionali,
nazionali. Ma come? E le decine di migliaia di famiglie dei concessionari? E gli addetti al salvamento
(bagnini), i guardiani notturni, gli addetti ai bar, alle
cucine?
Tutti a casa, tutti disoccupati.
E gli investimenti fatti? Non vi preoccupate vi sarà
riconosciuta la quota di ammortamento residua (se
c’è).
Poi arriverà il Nuovo Concessionario, quello che
avrà nel frattempo vinto l’asta e che sarà una multinazionale o qualche prestanome della mafia ai quali
bisognerà chiedere la grazia di poter lavorare con
quel che ne consegue.
Questo lo scenario che i partecipanti alla riunione si
sono trovati davanti avendo ascoltato l’accorata e
quasi disperata relazione di A. Giannotti, segretario
provinciale del SIB.
Il documento sindacale unitario inviato dopo l’estate
al ministro Fitto ha prodotto solo una “ Bozza” dal
contenuto assolutamente non ricevibile che però è
stata nel frattempo firmata per accettazione da tre
sindacati di categoria che contano solo il 5% degli
associati mentre quelli più rappresentativi (tra i quali
il SIB) hanno deciso di non accettare.
C’è da chiedersi: ma perché questo disinteresse?
Perché nessuno si occupa di quello che è stato definito il “biglietto da visita” del territorio? Eppure, se
c’è una attività produttiva a livello regionale che ha
visto, almeno negli ultimi anni, crescere enormemente e più di altre la quantità e qualità dei servizi,
la sicurezza, la professionalità degli addetti e dei
gestori, questa è proprio l’attività dei “Lidi”.
Ora si vanifica tutto perché nessuno investirà più; ci
sarà il degrado delle attrezzature e dei servizi perché il rischio di non vedere rinnovata alla scadenza
la propria concessione è altissimo se non totale.
Non si potrà competere economicamente né con le
grandi società interessate né con Osso, Mastrosso
o Scarcagnosso.
Quindi rassegniamoci e, se abbiamo ancora voglia
di lavorare, cerchiamo altro o altrove.
Il disinteresse di tutti, a ben pensarci, è facilmente
comprensibile.
Chi e perché dovrebbe difendere gli attuali concessionari con tutto il loro seguito di famigliari, collaboratori, dipendenti?
Se non ci saranno più questi ci saranno altri che
comunque pagheranno i canoni demaniali, le licenze commerciali, le tasse; che assumeranno bagnini,
baristi, guardiani, cuochi.
E allora quale può essere l’interesse a difendere
questi? NESSUNO, da parte di NESSUNO.
Perciò la Direttiva Europea non sarà cambiata e
tantomeno annullata.
La Legge Regionale è già di per se inefficace.
Il PCS non può né potrà prevedere congelamenti
delle concessioni e forse non potrà rinnovare le
stesse neanche fino al 2015 perché chiunque abbia
interesse potrà impugnarne al TAR il rinnovo ed
avere ragione così come è avvenuto già in
Sardegna.
Allora diamoci da fare tra noi concessionari. Usiamo
la nostra fantasia (se ne abbiamo). Per esempio:
Possiamo immaginare di tentare di richiedere la
“sdemanializzazione” degli arenili interessati magari anche solo limitatamente alla parte delle concessioni con uso non stagionale (dove ci sono i chioschi, per intenderci)? Naturalmente bisognerebbe
acquistare i terreni magari con pagamento in venti
anni.
Pensiamoci, approfondiamo il tema tra noi, parliamone.
Chi ha altre idee si faccia avanti. Possiamo usare i
nostri indirizzi di posta elettronica: il mio è
[email protected]
ed il mio telefono 348.5160605
n.103- Marzo 2011
l’Olmo
Vincenzo De Luna:
da Diamante a Capua con Garibaldi
Dopo aver letto sull'Olmo di Gennaio l'articolo
relativo alle “Camicie rosse di casa nostra” del
Prof. Ciro Cosenza, ho deciso di contribuire
all'approfondimento del tema.
Nel suddetto articolo vengono nominati, quali
esponenti locali dell'armata garibaldina, Luigi
Miceli, Giuseppe Mistorni ed Arcangelo Caselli.
Il lettore potrebbe supporre che queste fossero
le sole camicie rosse provenienti dal nostro territorio, ipotesi che non corrisponderebbe alla
realtà dei fatti, ragion per cui non è superflua
un'adeguata precisazione.
Un fermento repubblicano ed antiborbonico
aleggiava già da molti anni nel nostro paese,
almeno in alcuni ambienti familiari intellettualmente più vivaci.
Già nei moti rivoluzionari repubblicani del 1799,
Diamante è menzionata insieme a Paola ed
Amantea tra i centri della costa tirrenica calabrese dove le idee del movimento giacobino e
repubblicano fecero più proseliti, per come risulta da Spartaco Pupo ne “Le ragioni culturali
della rivoluzione del 1799 in Calabria”.
Nonostante il fallimento di quei moti, non si
spense nel nostro paese la voglia di cambiamento: gli aneliti di libertà e di progresso, che la
classe dirigente borbonica soffocava, restarono
quiescenti, ma pronti a destarsi con grande
vigore. Passarono gli anni e si arrivò ai moti
risorgimentali del 1848, nel corso dei quali
anche Diamante fece la sua parte: la cittadinanza del nostro paese insorse contro il governo
borbonico formando un Comitato Provvisorio di
Salute Pubblica, il cui presidente fu Giovanni
Caselli e di cui facevano parte Giuseppe Maria
ed Arcangelo Caselli (il futuro garibaldino),
Michele Capobianco, Giuseppe Leone, Luigi
Ferrante, Enrico, Saverio e Giuseppe Ordine,
Giovanni Siniscalchi, Daniele Perrone,
Francesco e Giuseppe Leporini (comandante della Guardia Nazionale) e Francesco
Vagace.
Vi fu anche chi rimase fedele al re Borbone,
come si evince dalla lettera datata 22 Giugno
1848,
inviata
da
Giovanni
Mosciari,
Commissario del Distretto di Paola, al
Presidente del Comitato di Salute Pubblica di
Cosenza: in essa si faceva presente che il
Comitato di Salute Pubblica di Diamante aveva
richiesto l'arresto del parroco del paese, appartenente alla famiglia Leporini e Cappellano del
2° Reggimento Dragoni; questi, infatti, ostentava la sua fedeltà all'Augusto Sovrano contrastando lo spirito rivoluzionario.
I moti del '48, com'è noto, non cambiarono
sostanzialmente granchè nel Regno delle due
Sicilie e il tempo e la vita dei nostri concittadini
continuarono a scorrere.
In questi anni di importante fermento civico cresceva nel nostro
paese un giovane di nome
Vincenzo
De
Luna, che al
tempo dei moti
del '48 era poco
più che bambino,
essendo
nato
l'otto
Dicembre
del
1841.
In lui ebbero terreno fertile gli
ideali di libertà e lo spirito patriottico ereditati, in
parte, dalla parentela con i Caselli ed i Leporini
già facenti parte del Comitato di Salute Pubblica
del 1848.
Forte fu lo spirito di emulazione nei confronti
dello sfortunato Carlo Pisacane, suo parente in
quanto figlio del duca Gennaro Pisacane e di
Nicoletta Basile De Luna, a sua volta parente di
Bonaventura De Luna, già sindaco di Diamante
nei primi anni del 1800 e nonno di Vincenzo De
Luna. L'occasione per mettere in atto ciò che il
suo animo nutriva gli si presentò grazie alla spe-
dizione garibaldina. Egli non esitò ad indossare
a venti anni la gloriosa camicia rossa e a partecipare nel 1860 alla decisiva battaglia del
Volturno, che assesterà un colpo mortale al
regno borbonico.
Questo è confermato da numerose prove documentali di cui esporrò solo una parte. Vincenzo
De Luna morì il 12 Giugno 1896: ciò è facilmente leggibile sulla sua lapide funeraria, nel
cimitero comunale di Diamante, che a lui ci si
riferisce come “ardito garibaldino” ( vedi foto
sotto). Il giorno dei suoi funerali, il 13 Giugno
1896, sulla sua bara fu deposta un'epigrafe
redatta dall'Avvocato Francesco Siniscalchi,
il cui inizio suona: “A redimere la Patria
Vincenzo De Luna le sue giovani forze consacrò, pugnò a Capua con l'Eroe dei due Mondi e
vinse...”. Nella Chiesa dedicata alla Immacolata
Concezione, durante i funerali, il Cavaliere
Vincenzo di Ferrante, cugino del defunto,
lesse una poesia da lui composta di cui riporto
una terzina: “...e del sangue che sparse, allor
che morto/ dei Borboni fu il regno a Capua in
riva,/ all'onor del trionfo oggi egli è assorto....”.
Alfredo Leporini, suo nipote, pronunciò queste
parole durante le esequie: “...Egli era l'uomo
modello per eccellenza; militò sotto le mura di
Capua con Garibaldi...” e Guglielmo Ordine
nel suo discorso commemorativo affermò:
“...Vincenzo De Luna nacque da una stirpe
patriottica e liberale. Egli amò la famiglia, amò
la patria, amò l'umanità, i tre ardenti amori dell'immortale Silvio Pellico. Amò la patria, e infatti
nel 1860, ancora giovane d'anni, insieme con
pochi valorosi, volle accorrere là, sotto le mura
di Capua col generale Garibaldi a portare il suo
modesto tributo pel Risorgimento italiano...”.
L'Avanguardia di Cosenza nel numero 27 del
15 Giugno del 1896 pubblicava queste frasi:
“...Spuntava l'alba del '60 ed egli (Vincenzo De
Luna), con la febbre dei suoi vent'anni, sentì il
suono della riscossa, indossò la sua bella camicia rossa e sulle rive del Volturno prese parte
alla leggendaria giornata del 1° ottobre... ”.
Il 19 Giugno del 1896 sul numero 26 de “La
Lotta” di Cosenza apparve un articolo, in cui si
legge: “...Egli (Vincenzo De Luna) fu soldato
volontario coll'eroe dei due Mondi e combattè al
Volturno;...Questo è stato un lutto veramente
sentito dalla cittadinanza...precedevano il corteo funebre cinque belle ghirlande di fiori, due
stupende dei figli...una delle sorelle, una della
famiglia Siniscalchi, una della famiglia
Leporini...subito dopo le corone, in una guantiera, la camicia rossa di Garibaldino e un fazzoletto di seta tricolore col ritratto di Vittorio
Emanuele, ricordi di Capua conservati dall'estinto. Seguiva la banda civica e la salma, fiancheggiata da due
carabinieri e da
quattro guardie di
finanza coi rispettivi
brigadieri, tutti in
alta tenuta. I cordoni erano portati dal
Sindaco,
dagli
Assessori e dai
migliori proprietari...”.
Mi sembra, dunque, che il nostro
paese può fregiarsi
senza alcun dubbio di aver contribuito alla
causa garibaldina con ben due dei nostri concittadini! È soprattutto in questi periodi in cui la
celebrazione e la commemorazione di siffatti
eventi appaiono purtroppo sotto tono, ritengo
doveroso ricordare quel giovane che onorò così
bene Diamante e la Patria. Non nascondo, inoltro, un pizzico di campanilismo, potendo affermare che tra Diamante, Belvedere e
Longobardi......vince Diamante 2 a 1.
Vincenzo De Luna
pag.
3
IL 17 MARZO ESPONIAMO IL TRICOLORE DAI BALCONI
Coloro i quali il 17 Marzo non festeggeranno il 150° Anniversario dell’UNITA’
d’ITALIA muoveranno oltraggio alle migliaia e migliaia di morti caduti sulle
forche asburgiche, borboniche e papaline, e sui campi di battaglia delle tre
guerre d’indipendenza. Se questa è la volontà di una parte politica, portata
al Governo anche da elettori della nostra Città, allora che si cominci a restituire il maltolto: a cominciare dai tesori del Banco di Napoli, serviti per pagare i
debiti di Cavour e del Regno di Sardegna, e il sudore e il sangue dei nostri
operai, sputati nelle fabbriche del Nord. Io, da parte mia, il 17 Marzo esporrò
dal mio balcone, in Piazza Gen. Dalla Chiesa, il tricolore, che non bisogna
mettere fuori solo quando gioca la Nazionale di Calcio.
CIRO R. COSENZA
docente di storia all’UNI-TER di Praia a M. e alla LUAP di Scalea
LA PALLAVOLO A DIAMANTE
E’ IL PRIMO SPORT CITTADINO
di Ciro R. Cosenza
Quando queste mie note usciranno sulle pagine dell’OLMO, può darsi che
l’incalzare degli avvenimenti previsti dai calendari dei vari campionati,
potrebbe far apparire superate alcune delle mie affermazioni, ma nulla
cambia tuttavia nella sostanza del mio dire. I tornei di volley sono in pieno
svolgimento con un interesse di partecipazione e di entusiasmo sempre
crescente. Le due formazioni, quella “femminile” e quella “maschile” stanno
disputando entrambe i campionati di I Divisione: le ragazze avendone
acquisito il merito alla fine della scorsa stagione, per aver conquistato il
secondo posto e aver chiuso imbattute il girone di ritorno; con qualche rammarico i ragazzi, perché, per esigenze di un organico da rinnovare, hanno
dovuto rinunciare al Campionato di Serie D, a cui avevano diritto di partecipare. E’ stato un sacrificio doloroso, ma necessario, che il direttivo del
sodalizio, presieduto dalla signora Lucia Nervino, vecchia gloria del volley
femminile adamantino, ha dovuto compiere, perché, per una serie di motivi legati a impegni, alcune colonne della squadra sono state costrette a trasferirsi altrove. Si tratta comunque di due tornei molto interessanti, che
vedono allineati ai nastri partenze un lotto di squadre molto agguerrite. Da
sottolineare, a tal proposito, che da quasi vent’anni, per il numero dei praticanti di ambo i sessi, per il livello dei campionati giocati (sono stati disputati anche tornei di Serie C), e per risultati raggiunti dalle vaie formazioni,
lo sport della pallavolo, qui a Diamante, è ormai il primo sport della Città,
avendo superato abbondantemente quello del gioco del calcio, pur essendo quest’ultimo nato oltre mezzo secolo prima. Non dimentichiamo infatti
che proprio le squadre di pallavolo, hanno portato, e portano, il nome di
Diamante in tutte e cinque le province della Calabria! Per la pratica di questo sport esistono, nel centro cittadino, almeno virtualmente, ben quattro
impianti: anzitutto il Pala-Corvino, all’interno del Parco “Enzo La Valva”,
con parquet di legno e con spogliatoi, da far invidia a impianti di centri ben
più grandi ed importanti; la palestra presso la Scuola Elementare e quella,
in via di ristrutturazione, presso la vecchia sede della Scuola Media
“Leopoldo Pagano”; infine il Palazzetto, annesso all’Istituto Tecnico,
munito di una magnifica tribuna con eleganti poltroncine, che fu costruito
solo qualche anno fa, e che per esplicita volontà dell’Amministrazione della
Provincia di Cosenza, doveva servire per la pratica degli sport al coperto, e
non solo per l’insegnamento della educazione fisica a scuola.
Ciliegina sulla torta (e che ciliegina!), quest’anno la Società A.D.S.
Pallavolo Diamante, si è dotata di un pulmino di sua proprietà, per affrontare le trasferte, che non sono poche.Intanto chi sono le ragazze e i ragazzi eredi di una storia ormai trentennale? Nella squadra femminile abbiamo
un gruppo di veterane con l’entusiasmo di ragazzine e un gruppo di ragazzine con la passione di veterane.
Lo zoccolo duro è formato da Manuela Branda, il capitano che vince sempre, anche quando la squadra perde, Micaela Belcastro, Marianna De
Rosa, Valentina De Rubeis, Natasha Fortunato e Marta Maiolino; dietro
scalpitano Anna Papa, Carolina Benvenuto, Gaia Bevilacqua, Denise
Frandina, Flora Greco, Gaia Marchei, Simona Pascale, Giusy Perrone,
Jessica Perrone, Maria Pia Terranova e Vanessa Vaccaro.
Non sono da meno i maschietti, che hanno avuto una partenza a razzo,
conquistando 13 punti su 15.
Eccoli in ordine alfabetico: Giuseppe Caroprese, Mimmo Di Simone,
Francesco Grosso, Antonio Laino, Emiliano Magurno, Luca Magurno,
Stefano Murdocca, Egidio Nervino, Vincenzo Nervino, Alessandro
Ritondale, Alberto Settembre, Luca Settembre, Mario Vaccaro, Alfredo
Valente.
Coordinatore di tutto
lo staff tecnico e il
professor Mimmo
Di Simone, dall’alto
della sua esperienza specifica. C’è da
aggiungere infatti
che, oltre i campionati per le prime
squadre,
per
entrambi i settori,
vengono disputati
tutti i campionati
giovanili, e cioè i tornei
Under-14,
Under-16 e Under 18.
Questa macchina di proporzioni elefantiache e affidata alla buona volontà
di pochi giovani. A loro và la gratitudine non solo delle famiglie degli atleti,
ma di tutta la comunità adamantina perché si offre a ragazzi un modo sano
e amicale di trascorrere insieme il tempo libero.
pag.
l’Olmo
2
8 Marzo Giornata Mondiale dedicata alle donne
Il Murale cancellato
Una mano ancora ignota ha pensato bene di
deturpare il murale realizzato lo scorso anno da
Anna Pozzuoli coprendone una buona parte con
vernice bianca.
Il comando dei Vigili urbani ha sporto denuncia
contro ignoti; speriamo che il responsabile venga
fuori.
Naturalmente, nessuno pensa di voler perseguire penalmente l’autore dello sfregio, quanto piuttosto sensibilizzare i cittadini al rispetto delle
opere che vengono dipinte sui muri del paese,
indipendentemente dai gusti artistici personali e
dal valore intrinseco dell’opera.
Diamante è famosa per essere “la città dei murales”, uno dei più rinomati “musei a cielo aperto
d’Italia”; per consolidare questa fama, e potenziarne l’appetibilità turistica, oltre che artistica,
l’amministrazione comunale (e quindi i cittadini!)
investe annualmente risorse significative: non è
giusto né opportuno depauperare un patrimonio
artistico che crea benessere per l’intero paese.
Ci auguriamo che non succedano più episodi del
genere, anche perché la stragrande maggioranza dei cittadini di Diamante è orgogliosa dei suoi
murales: deturparli equivale ad offendere chi li
ama e li rispetta.
di Battista Maulicino Assessore alla Cultura
La
Giornata
Internazionale
della
Donna,
comunemente definita Festa della Donna, è un giorno
dedicato alle celebrazioni per le conquiste sociali,
politiche ed economiche delle donne, ma anche alla
denuncia delle discriminazioni e delle violenze cui
esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del
mondo, ed è una festività internazionale celebrata in
diversi paesi del mondo occidentale l’8 marzo.
L’origine della festività è controversa. Una versione fa
risalire la sua istituzione al 1910, nel corso della II^
Conferenza dell’Internazionale Socialista svoltasi a
Copenaghen nella Folkets Hus (Casa del popolo)
chiamata poi “Ungdomshuset”. Sarebbe di Clara
Zetkin la proposta di dedicare questo giorno alle
donne. Alcune femministe italiane sostengono tuttavia che non c’è nessuna prova documentata a
supportare questa ipotesi.
La versione più diffusa fa risalire l’origine della festa ad una grave tragedia avvenuta a New York:
l’incendio dell’industria tessile Cotton. Nel 1908, alcuni giorni prima dell’8 marzo, le operaie dell’industria tessile Cotton iniziarono a scioperare per protestare contro le condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero proseguì per diversi giorni, finché l’8 marzo il proprietario rinchiuse le operaie dentro la fabbrica e bloccò tutte le vie di uscita. Allo stabilimento venne poi appiccato il fuoco
(alcune fonti parlano di un incendio accidentale). Le 129 operaie, rimaste prigioniere all’interno della
fabbrica, non ebbero scampo.
Il movimento operaio e socialista di inizio secolo ha celebrato in date molto diverse giornate dedicate ai diritti delle donne e al suffragio femminile. Una data certa è l’8 marzo 1917, quando le operaie di Pietroburgo (Russia) guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra contro il traballante regime zarista; successive manifestazioni di protesta portarono al definitivo
crollo dello zarismo, ormai completamente screditato; così che l'8 marzo 1917 è rimasto nella storia
a indicare l'inizio della «Rivoluzione russa di febbraio». Per questo motivo, e in modo da fissare un
giorno comune a tutti i Paesi, il 14 giugno 1921 la Seconda conferenza internazionale delle donne
comuniste, tenuta a Mosca una settimana prima dell’apertura del III congresso dell’Internazionale
comunista, fissò all'8 marzo la «Giornata internazionale dell'operaia».
In Italia, nel secondo dopoguerra, la giornata internazionale della donna fu ripresa e rilanciata
dall’UDI (Unione Donne Italiane) associando nel contempo alla data dell’8 marzo l’ormai tradizionale fiore
della mimosa.
L’8 marzo nasce quindi come giornata di lotta e di
denuncia, specialmente nell’ambito delle associazioni
femministe: il simbolo delle vessazioni che la donna
ha dovuto subire nel corso dei secoli. Tuttavia nel
corso degli anni il vero significato di questa ricorrenza
è andato un po’ sfumando, lasciando il posto ad una
ricorrenza caratterizzata anche – se non soprattutto –
da connotati di carattere commerciale e politico.
Anche quest’anno l’8 marzo è di tutte le donne; ma in
particolare, lo dedicherei alle donne italiane che il 13
febbraio, con coraggio e determinazione, sono scese in piazza non solo per manifestare l’indignazione e la rabbia nei confronti di un costume morale e culturale degradato, di un sistema di potere
che usa le donne come tangenti; ma soprattutto per dimostrare che suscitare il risveglio morale e civile dell’Italia è possibile. Speriamo che non si fermino!
D i a m a n t e a t r o - Spettacoli a Marzo
Cinema Vittoria
COMUNE DI DIAMANTE
UFFICIO LEGALE
AVVISO
Con l’istituzione del settore legale del Comune
di Diamante si è aperta l’opportunità per i giovani laureati in Giurisprudenza di poter svolgere presso l’Ente la pratica forense valida per l’abilitazione all’esercizio della professione di
avvocato.
I giovani laureati interessati potranno inviare le
loro richieste unitamente ai curricula al settore
legale mediante email al seguente indirizzo:
[email protected].
L’avvocato dirigente
Adolfo Santoro
n.103- Marzo 2011
•
martedì 1 marzo CHI E’ CCHIU’ FELICE ‘E ME
di Eduardo De Filippo - con GIGI SAVOIA - IOVANNA REI
regia: Gigi Savoia
produzione: Ginestra Produzioni
•
martedì 8 marzo SPARI E DISPARI (OMAGGIO AGLI ABBONATI)
di Ciro Lenti con PAOLO MAURO , FRANCESCO AIELLO
regia: Paco Mauriello
•
mercoledì 16 marzo PITAGORA E LA MAGNA GRECIA
di Mario Moretti con DOMENICO PANTANO, SAVERIO VALLONE,
GRAZIA SCHIAVO, MARCELLO PERRACCHIO
regia: Mario Moretti
produzione: Centro Teatrale Meridionale
l’Olmo
n.103- Marzo 2011
Petizione dei cittadini della Contrada Fragalleto
contro l’installazione di un antenna
Al Procuratore della Repubblica - Via Falcone e Borsellino 87027 PAOLA
Al Sindaco di DIAMANTE
Al Responsabile dell'UTC settore Urbanistica di
DIAMANTE
Al Comando della Polizia Municipale di DIAMANTE
Al Comando dei Carabinieri di DIAMANTE
All'A.S.P. di Cosenza - Servizio di Prevenzione e Protezione
di PAOLA
AII'A.R.P.A. CAL - Via Trento, 2l -87100 COSENZA
Al Prefetto -PiazzaXV Marzo, 1 - 87100 COSENZA
Al CODACONS - Via P. Galluppi, 3 87100 COSENZA
OGGETTO: Petizione dei cittadini della Contrada
Fragalleto di DIAMANTE (CS) contro
l'urtilizzazione di un impianto di telefonia cellulare istallato sulla Cabina ENEL, difronte il
cimitero, in località Fragalleto di DIAMANTE.
I sottofirmatari della presente, che abitano in alloggi per civile abitazione, ubicati nella Contrada
Fragalleto del Comune di Diamante,
Premesso che Venerdi u.s. hanno visto installare sulla Cabina ENEL situata di fronte al cimitero,
lateralmente alla strada privata di accesso alla zona Sud-Ovest di Contrada Fragalleto, un traliccio
per una stazione radio base di telefonia cellulare, in prossimità di numerosi immobili ad uso di civile
abitazione.
Una nutrita rappresentanza dei sottofirmatari si sono riuniti sul luogo dell'istallazione e
hanno chiesto I'intervento dei Carabinieri, tramite il 112. Alla presenza di due Carabinieri della
Stazione di Diamante hanno prospettato, ai responsabili della ditta installatrice, i propri legittimi timori sul nuovo impianto, che si stava realizzando, in prossimità delle loro abitazioni, senza essere stati
preventivamente awertiti ed informati. I manifestanti sono riusciti, con il sostegno dei consiglieri
comunali Giuseppe Perrone e Fabio Cavalcanti, a convincere la suddetta ditta a sospendere i lavori.
Successivamente, si recava sul posto il Comandante della Polizia Municipale, rassicurando i presenti
sull'emissione di un prowedimento di sospensione dei suddetti lavori.
Nel mese di giugno 2010, era stata presentata una petizione, simile alla presente, per
impedire l'istallazione di un impianto di telefonia cellulare della Telecom su suolo comunale adiacente al serbatoio d'acqua comunale in località Fragalleto di DIAMANTE.
La Contrada Fragalleto, come più volte ricordato, è attraversata dagli elettrodotti dell'alta tensione,
già motivo di forte preoccupazione per i campi magnetici a bassa frequenza che inducono nelle
immediate vicinarza Campi magnetici ormai riconosciuti come
potenzialmente cancerogeni dai maggiori comitati scientifici (vedi SCENIHR della
Commissione Europea).
È del tutto irresponsabile e ingiustificato il comportamento dell'Amministrazione
Comunale, che concede nuove autorizzazioni, senza essere riuscita a tutelare i propri
ciuadini da annose e conclamate situazioni di inquinamento elettromagnetico, vedasi:
contrada Felicetto, con una giungla di7 tralicci con più di 30 antenne;
impianto di via Bruxelles, in pieno centro abitato a meno di 10 metri da abitazioni e
dalla Caserma dei Carabinieri, e meno di 100 metri dall'erigendo Polo Scolastico;
stazione ferroviaria di Cirella;
ampie zone di territorio attraversate da elettrodotti dell'alta tensione nelle quali si
continuano, superficialmente, a rilasciare attoizzazioni a costruire.
L'Amministrazione Comunale, pur avendo, in più occasioni promesso di affrontare in
maniera risolutiva il problema, non riesce a redigere ed approvare un regolamento comunale sull'elettromagnetismo in base alla Legge quadro sulla protezione dalle
esposizioni a campi elettrici. maenetici ed elettromaenetici (Legge 2212/2001 n. 36) per assicurare
il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l'esposizione della
popolazione ai campi elettromagnetici.
Tanto premesso CHIEDONO
Che venga revocato il Permesso di costruire rilasciato per la nuova stazione radio base di telefonia
cellulare in oggetto.
Che I'Amministrazione Comunale, nel più breve tempo possibile, rediga ed approvi un
regolamento comunale sull'elettromagnetismo in base all'aÉ. 8, comma 6, della L.
221212001n.36, Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici.
Che sia introdotto un regime di moratoria su tutto iI territorio comunale fino
all'approvazione del suddetto Regolamento Comunale, che dovrebbe riuscire ad
individuare uno o più siti tecnologici adatto allo spostamento degli impianti già esistenti e a nuove
possibili installazioni.
Certi di un favorevole accoglimento della presente e con riserva di ogni azione legale a tutela dei
nostri diritti, distintamente salutiamo.
Diamante, 12 Febbraio 2011 In fede
Seguono le firme degli abitanti della Contrada Fragalletto.
Il Sindaco di Diamante, l’Avv. Ernesto Magorno, in merito all’istallazione di
un impianto tecnologico a servizio delle rete di telefonia cellulare, la cui
collocazione è prevista su di un manufatto preesistente (cabina ENEL) sito
in Località Fragalleto, rende noto che a seguito delle numerose segnalazioni pervenute nella giornata di ieri da cittadini che abitano nella zona, in
considerazione dell’inizio dei lavori della sopracitata opera, ha immediatamente disposto un sopralluogo da parte del Responsabile dell’ Ufficio
Tecnico Settore Urbanistica, Demanio, Patrimonio.
Sulla base delle risultanze del sopralluogo, nel corso del quale è stata
riscontrata l’inosservanza di alcune delle norme contenute nel regolare permesso di costruzione rilasciato alla società che ne è titolare, il
Responsabile del settore ha emesso una ordinanza di sospensione dei
lavori, alla quale è stata data immediata esecuzione.
Il Sindaco Avv. Ernesto Magorno
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7
L’ AV V O C AT O F R A N C E S C O L I S E R R E
N E L L E M A G L I E D E L L’ I N G I U S T I Z I A .
Sembra un thriller da Fox Crime ma, purtroppo, è la triste realtà verificatasi, giovedì scorso, 10 febbraio, dopo essermi imbarcato, unitamente
a mio padre, avv. Giuseppe Liserre, a mia moglie e a mio figlio disabile
di due anni, all’aeroporto di Bergamo - Orio Al Serio, sul volo Ryanair
delle ore 19,00 diretto a Lamezia Terme. Mi ero recato a Brescia, con
mia moglie, in quanto, sia mio padre che mio figlio, dovevano essere sottoposti ad alcune visite specialistiche.
Giunti all’aeroporto di Orio Al Serio, per rientrare a Lamezia, mio padre,
ipovedente, affetto da gravissime patologie, soprattutto cardiache,
avvertiva un malore; sicchè, si rendeva necessario chiedere assistenza
all’aeroporto, quantomeno per trasportarlo all’imbarco con la sedia a
rotelle. Il personale preposto a tale servizio, dimostrava grande cortesia
e disponibilità, imbarcandoci nella corsia preferenziale riservata ai disabili mediante posizionamento su un carrello levatoio per consentire a
mio padre, sulla sedia a rotelle, di accedere direttamente in aereo. Pertanto, buona norma di buon
senso avrebbe imposto, a tale Compagnia, di dare priorità all’imbarco dei disabili, se non altro per
ovvie ragioni di carattere logistico nella sistemazione dei posti. Invece, è stata data preferenza ai passeggeri che avevano interamente occupato l’aereo. Cosicché, mentre l’aereo veniva letteralmente
preso d’assalto dai numerosi passeggeri, per circa mezz’ora, restavamo bloccati su quel carrello levatoio, all’aperto: mio padre sulla sedia a rotelle, io con i bagagli, tra il freddo e i rumori assordanti dei
motori che terrorizzavano il mio bambino stretto tra le braccia di mia moglie. Quando, finalmente, dopo
una lunga attesa, si apriva lo sportello, trovavamo, all’ingresso, delle improvvisate hostess che, con
maniere poco garbate, ci rimproveravano di intralciare le operazioni di partenza dicendoci che dovevamo arrangiarci perché sull’aereo non c’era più posto, neanche per i bagagli a mano, in quanto i posti
riservati ai disabili erano già stati occupati, arbitrariamente, da altri passeggeri.
Pertanto, chiedevo di poter interloquire, direttamente, con il Comandante dell’aereo al quale, con comprensibile veemenza, senza tuttavia trasmodare nella contumelia, rappresentavo le mie legittime
doglianze per tutto il disagio patito, soprattutto da due persone disabili, certamente per cause a noi non
imputabili. Successivamente, in un clima di generale concitazione che si era creato all’interno dell’aereo e ingenerato, esclusivamente, dall’incapacità del Comandante di gestire una situazione caotica,
probabilmente per aver imbarcato più persone del dovuto, notavo che nel giro di pochi minuti, l’aereo
veniva letteralmente circondato, a terra, da numerose pattuglie della polizia di frontiera i cui lampeggianti risaltavano ancor più nel buio della notte, rievocando un momento storico dell’estradizione di un
noto boss di “Cosa Nostra” al suo arrivo in aeroporto. Tra incredulità e sconcerto, apprendevo, da un
gentile Commissario di Polizia, che l’oggetto dell’intervento ero proprio io e che dovevo essere identificato in quanto segnalato, dal Comandante dell’aereo, come persona molto pericolosa che non poteva affrontare il viaggio. Quindi, mi veniva ordinato di lasciare l’aereo mentre, circostanza ancor più
assurda e cinica, mia moglie con nostro figlio disabile e mio padre sulla sedia a rotelle, ad avviso di
quel Comandante, avrebbero potuto proseguire, da soli, il viaggio. A quel punto, dopo circa un’ ora e
mezza di blocco dell’aereo, in una situazione che diventava sempre più ingestibile, tra vari malori di
passeggeri, non avendo altra scelta in quanto non avrei potuto, giammai, abbandonare da soli i miei
familiari in quelle condizioni, venivo costretto, dal Comandante, a lasciare, in piena notte, l’aereo con
mia moglie, mio figlio in braccio e mio padre sulla sedia a rotelle, scortati, come i peggiori criminali,
dalla Polizia di Frontiera, la quale, suo malgrado, si trovava assolutamente impossibilitata ad agire
diversamente e che ha mostrato,nei nostri confronti, un encomiabile senso di umana comprensione e
di grande professionalità. Purtroppo, come se tutto ciò non bastasse, mio padre veniva urgentemente
trasportato, in ambulanza, presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Seriate (BG) a causa di un attacco di angina pectoris determinato dalle forti emozioni vissute in quei momenti convulsi di singolare
drammaticità. Infine, al danno si aggiungeva la beffa di essere stato annotato, da quel Comandante,
come un pericoloso terrorista che non avrebbe potuto più volare su un aereo. Quindi, dopo una notte
in ospedale ed un altro pernottamento, sono stato costretto a ritornare in Calabria, con la mia famiglia, noleggiando un autovettura.
Cosa sarebbe successo, se non avessi avuto la possibilità di permettermi un taxi, un pernottamento in
albergo per quattro persone, o il noleggio di un auto con i relativi oneri? La perdita di quel volo, ha
soprattutto determinato problemi per gli altri tre miei figli che attendevano con ansia l’arrivo dei genitori giovedì sera. Per non parlare dei miei impegni professionali, di udienza e di studio, che ho dovuto
annullare, d’urgenza e a tarda ora, per l’indomani, anche perché il rientro in auto ha comportato un
viaggio di circa dodici ore con i consequenziali disagi arrecati a due disabili già gravati dai loro problemi.
Per questi motivi solleverò un caso a livello internazionale, anche perché da ricerche effettuate, questa Ryanair sembra essere adusa a simili vessazioni, soprattutto a danno di disabili. Intraprenderò una
battaglia giudiziaria, sociale e mediatica, ai massimi livelli, fosse l’ultima causa della mia vita, affinchè
venga affermato, in maniera preponderante, un ineludibile principio di Giustizia, sotteso ad una comunità civile e democratica, per la tutela dei fondamentali diritti, costituzionalmente garantiti, soprattutto
dei soggetti deboli ed indifesi.
Il Sindaco di Diamante, a nome dall’Amministrazione Comunale, intende esprimere la sua
solidarietà e la sua vicinanza al Consigliere Comunale, Avv. Francesco Liserre ed alla sua
famiglia per il grave ed inqualificabile episodio di cui è stato vittima. lo scorso giovedì, presso l’aeroporto di Bergamo – Orio al Serio.
All’Avv. Liserre ed ai suoi familiari, è stata negata la possibilità, dopo una lunga e disagevole attesa, di poter prendere regolarmente posto su di un aereo della compagnia Ryanair.
Questo, nonostante il fatto che il padre del Consigliere, affetto da gravi patologie, fosse
stato colto da malore e fosse successivamente rimasto bloccato sul carrello levatoio che
consente l’accesso all’aereo ai posti riservati ai disabili, affrontando in tal modo considerevoli disagi. A seguito delle giuste rimostranze espresse agli addetti l’Avv. Liserre è stato
oggetto di un atteggiamento palesemente vessatorio da parte del personale della compagnia, che con una reazione a dir poco spropositata ha richiesto l’intervento delle forze
dell’ordine, costringendo lo stimato professionista ad essere allontanato dall’aereo come
un pericoloso criminale.
La tensione scaturita dalla vicenda ha provocato un malore al padre dell’ Avv. Liserre, che
è stato costretto all’immediato ricovero presso un vicino ospedale. Ciò che è accaduto
all’Avv. Liserre ed ai suoi familiari è particolarmente grave e disdicevole – dichiara il
Sindaco Magorno – ed ha turbato profondamente la coscienza civile della nostra comunità.
Per tale motivo il Sindaco esprime la sua più ferma condanna per il comportamento perpetrato dal personale della compagnia, che è stato causa di gravi disagi materiali e morali ai
nostri concittadini.
L’Amministrazione Comunale di Diamante – assicura il Sindaco – non farà mancare il suo
sostegno a tutte le iniziative che l’Avv. Liserre vorrà prendere affinché venga fatta giustizia
delle palesi violazioni dei diritti, di cui lui e i suoi familiari sono stati vittime.
Il Sindaco
Avv. Ernesto Magorno
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8
Una proposta per il turismo scolastico
l’Olmo
n.103- Marzo 2011
Cristina Magurno
quando albergatori si nasce
l’Olmo
Storie sotto l’Olmo
Diamante 18/01/2011
Spett.le Comune di Diamante
Oggetto: Progetto promozionale artistico-culturale
Spett.li signori,
con la presente siamo a proporre un progetto artistico –culturale
da realizzare nel territorio di Diamante e Cirella per la
prossima primavera 2011.
Tale progetto mira a coinvolgere le istituzioni locali nella realizzazione di un programma promo-turistico per le scuole primarie e secondarie provenienti dalla nostra Regione e da quelle limitrofe.
Le scuole avranno la possibilità di scegliere la nostra località
per passare una giornata didattica ricreativa alla scoperta del
territorio.
Si fa presente che l’iniziativa di portare scolaresche a
Diamante è già una realtà. Il nostro programma viene svolto da
ben 5 anni con ottimi risultati di presenze sul territorio.
Solo nella primavera 2010 sona stati portati circa 1200 studenti (vedesi libro delle presenze nel museo archeologico di
Cirella).
Per l’ anno 2011 è nostra intenzione inserire un nuovo momento nella giornata che riteniamo importante per i ragazzi e promozionale per il territorio.
È nostro intendo, nella visita nel nostro comune, di aggiungere
un momento didattico artistico , con la realizzazione da parte
delle scolaresche di dipinti-impronta da lasciare come ricordo
al paese. Tale iniziativa oltre al momento didattico-artistico ,
vuole essere un azione vera e propria di promozione turistica.
Obiettivo che si vuole raggiungere è quello , attraverso il dipinto-impronta di avere un ritorno di presenze turistiche .
A codesto ente, oltre al patrocinio dell’iniziativa e alla logistica
strutturale ,si chiede un contributo economico per la realizzazione dei dipinti.
Tale contributo deve servire all’acquisto del materiale didattico .
Distinti saluti
Antonio Castellucci
P E R R I C E V E R E L’ O L M O
FUORI DIAMANTE .
B A S TA A B B O N A R S I .
V E R S A M E N TO D I € 1 2
S U C C / N . 1 2 5 7 6 8 9 8 I n t e s ta t o a : C o m u n e d i
DiamanteServizio di tesorieriaC a u s a l e : A b b o n a m e n t o a n n u a l e L’ O L M O .
Tr o v i L’ O l m o o n l i n e i n P D f s u :
w w w. c o m u n e - d i a m a n t e . i t / w w w. c i r e l l a point.it
w w w. g e n t e d e l s u d . i t
Causa tagli alle spese tipografiche imposti dalla nuova
finanziaria i numeri dell’Olmo di Gennaio e Febbraio
sono usciti solo on line. E’ possibile leggerli e scaricarli
dal sito del comune www.comune-diamante.it
Ce ne scusiamo con tutti gli abbonati e con i
non possessori di internet.
CHI CI AMMINISTRA
ERNESTO MAGORNO- sindaco
Sollazzo Gaetano: vicesindaco -Igiene e sanitàurbanistica
Benvenuto Pierluigi: Lavori pubblici, Viabilità, Traffico,
Progetto Strategico "Golfo Amico", Demanio.
Maiolino Franco: Turismo e Spettacolo.
Maulicino Battista : Pubblica Istruzione, Cultura,
Politiche sociali, Politiche Territoriali.
Trifilio Michele: Contabile finanziaria, Contenzioso.
Suriano Francesco: Polizia Municipale, Personale,
Relazioni con Pubblico.
Angelo Sticozzi : Presidente del Consiglio
CONSIGLIERI CON DELEGA:
Pino Perrone: Ambiente, Porto, Agric.,caccia e pesca
Mariano Casella:Pol.giovanili, Sport, politiche lavoro
Bernardo Riente: Commercio
Giuseppe Casella:Politica delle zone rurali
STAFF DEL SINDACO: Avv. Adolfo Santoro ( capo staff),
dott.Giuseppe Gallelli, prof.Luigi Fabiani; Lorella Vidiri.
LE OPPOSIZIONI:
RISVEGLIO: Fabio Cavalcanti, Francesco Liserre
INSIEME PER RINASCERE: Paolo De Luna, Giuseppe
Savarese
PAESE AMICO: Giuseppe Pascale.
n. 103 - anno 9 Marzo 2011
Direttore Editoriale: Ernesto Magorno
Direttore Responsabile: Francesco Cirillo
“ Nella piazza di Diamante c’era un olmo, sede delle riunioni pubbliche e popolari... era
il centro della cittadinanza, di socievole comunanza... con la sua benefica, spaziosa
ombra e frescura era occasione propizia ed amichevole di concordia, fraternità,
eguaglianza ed affetto cittadino” . Leopoldo Pagano 1860
M E N S I L E D I I N F O R M A Z I O N E E C U L T U R A D E L L A R I V I E R A D E I C E D R I
A C U R A D E L L ’ A M M I N I S T R A Z I O N E C O M U N A L E D I D I A M A N T E E C I R E L L A
Uno dei primi albergatori di Diamante fu Filippo Magurno. Il suo
albergo , Hotel Villa Tirreno, era sul lungomare ed è rimasto aperto fino agli anni 70. Poi, dal 1972, ha continuato con eguale professionalità la nipote Cristina, che oggi gestisce il Cristina Hotel.
Cristina si occupa principalmente dell’ accoglienza del cliente e
della cucina. Una cucina che lascia di stucco i clienti dell’albergo
per la sua genuinità e particolare raffinetezza. Da 25 anni, Cristina
Magurno partecipa attivamente alla BIt di Milano. All'interno dello
stand della Regione Calabria tutti gli operatori la conoscono e la
salutano con rispetto e simpatia ricordandosi della sua amabilità
e senso dell’amicizia. Negli ultimi anni , Cristina si è dedicata
molto allo stand del comune di Diamante dove è sempre presente e disponibile a dare informazioni e fare promozione del nostro
paese. Un esempio da seguire , un modo semplice di fare turismo
con il sorriso e le buone maniere, tipico di chi ha alle spalle il
senso dell’accoglienza. Il figlio di Cristina , Antonio, continua su
questa scia.
Associazione Familiari Malati Psichiatrici
"PANDORA"
Pandora è un'associazione di familiari che intendono affrontare in
modo attivo e diretto il problema del " disagio mentale ".
L' Associazione non ha fini di lucro ed opera per fini di solidarietà civile, sociale e culturale per la tutela e la difesa dei diritti dei malati, dei
familiari dei malati e di quanti gravitano intorno alla malattia.
L' Associazione si pone come un " ponte " di ascolto e confronto attivo
tra le famiglie e gli organismi istituzionali competenti.
PANDORA si propone di rispondere concretamente ed in modo funzionale alle esigenze delle famiglie che presentano nel loro nucleo soggetti con sofferenza psichica e che si trovano a gestire una quotidianità complessa.
Gli obiettivi dell'associazione sono molteplici, ma ha bisogno di coinvolgere il maggior numero di persone per portare alla luce tutto ciò che
può contribuire ad incentivare una " SPERANZA " di vita e di dignità
qualitativamente migliore per i pazienti e per i loro familiari.
L'Associazione è aperta a tutti coloro che hanno a cuore i problemi
della salute mentale del proprio caro e scelgono di far sentire la propria
voce. Associarsi significa avviare un percorso che ha come traguardo
la tutela e la difesa dei diritti dei malati.
PER INFORMAZIONI: Tei. 348/3229417-338/4415932-0965/896029
e-mail [email protected]
SEDE: Via S. Anna II tronco, n. 103 - 89128 Reggio Calabria
Hanno collaborato a questo numero:
Nevio Benvenuto per l’olmo in PDF, Enzo Aita,
Ciro R. Cosenza , Vincenzo De Luna, Giuseppe
Gallelli , Lili Genovese , Gilda Magorno,Vincenzo
Perrone
Tutte le collaborazioni sono gratuite.
L’OLMO
I cittadini possono scrivere e le lettere
verranno pubblicate solo se firmate.
Scrivere a : Redazione dell’Olmo c/o
Comune di Diamante
e.mail:[email protected]
Stampa: - Tipografia Lapico
tel. 0985 42154 Santa Maria del Cedro
L’impaginazione grafica è di
Francesco Cirillo
L’Olmo viene distribuito gratuitamente
nelle edicole, nei Bar e agli sportelli degli
Uffici Comunali.
Testi e foto inviate non vengono restituite.
Questo numero è stato chiuso in tipografia
il 24 Febbraio 2011
1°Numero Agosto 2002 - Anno 9- n°103
Autorizzazione n°94 del 22-02-2002
Tribunale di Paola
APPROVATO
IL REGOLAMENTO
COMUNALE
SULL’ELLETROMAGNETISMO
Un nuovo tassello alla storia di Diamante. I
quaderni dell’Olmo pubblicheranno la storia a
Diamante fra le due guerre.
Una nuova ricerca fotografica e storica di
Francesco Cirillo, ricostruita grazie alle testimonianze di memorie storiche viventi, e di
documenti repreiti nei vari archivi comunali e
statali.
Storie di confinati politici, di fascisti, di antifascisti, di semplici cittadini travolti dalle vicende della guerra, della fame, della miseria, che
hanno vissuto fra le due guerre nel nostro
paese. Il libro verrà presentato in occasione
delle festività fra il 25 aprile ed il 1 maggio con
il patrocinio del Comune e dell’Assessore alla
Cultura Battista Maulicino e verrà distribuito
gratuitamente ai ragazzi delle Scuole medie
in un apposita manifestazione dedicata alla
memoria del nostro paese . Il libro è anche
arricchito da un video momtato e diretto da
Enzo Caselli.
Comune di Diamante
Centralino 0985 81398-81642-877512-877508
Stanza Sindaco - 0985 81289 - FAX : 0985 81021
Redazione L’OLMO - via P. Mancini- 87023 Diamante
DELEGAZIONE COMUNALE CIRELLA 0985 86804
NUMERI UTILI
Caserma dei Carabinieri
tel. 0985 81117
Capitaneria di Porto
tel. 0985 876075
Guardia Medica
tel. 0985 81000
Poste Italiane Ufficio Diamante
tel. 0985 81070
Poste Italiane Ufficio Cirella
tel.0985 86064
Poliambulatorio ASL 1 Diamante
tel. 0985 876722
Vigili Urbani Diamante
tel. 0985 81035
Consultorio Familiare Diamante
tel. 0985 876389
SERT - Servizio Tossicodipendenze
tel. 0985 91449
Commissione Invalidi Civili
tel. 0985 81030
AIAS Diamante
tel.0985 81638
Centro Fisiokinesi Cirella tel. 0985 86043
MISERICORDIA - sez. Diamante tel.0985 877857-3284261073
Ass.Culturale Cerillae
tel. 0985 86361
Accademia Italiana del Peperoncino
tel. 0985 81130
TELEDIAMANTE CANALE 21-65
tel.0985 876078
ACI DIAMANTE
te.0985 81385
Il 28 febbraio si è riunito il comisglio comunale aperto, con un unico punto all’ordine
del giorno sull’elettromagnetismo.
Un regolamento preparato dal consigliere
di minoranza Fabio Cavalcanti con l’apporto dell’Ing. Gismondi esperto in onde
elettromagnetiche, incaricato dal Comune
stesso, e dal geometra comunale
Vincenzo Vaccaro.
Presenti al consiglio i rappresentanti dei
comitati cittadini contro le antenne del
Felicetto, del Fragalleto, di via Piane.
La discussione è stata intensa e proficua
ed ha portato all’approvazione di un regolamento comunale che consentirà al
comune stesso di difendersi dalle continue richieste di nuovi impianti di telefonia
mobile.
Inoltre sono stati individuati dei siti, all’interno dellarea del comune di Diamante
dove verranno creati dei poli tecnologici,
nei quali dovranno concentrarsi le antenne già pre esistenti.
Presenti, nel consiglio comunale aperto,
anche il sindaco di Buonvicino e l’assessore delegato dal comune di Maierà.
Soddisfazione è stata espressa a conclusione dei lavori da parte del sindaco che
ha ringraziato tutti coloro che hanno reso
possibile questa impresa .
Un lavoro che ha dato uno strumento utile
nelle mani dei cittadini per difendere il proprio diritto alla salute.
Di ritorno dalla BIT Milano
La giornata con il Sindaco
Di ritorno dalla Borsa Internazionale del
Turismo di Milano, dove la “Città dei
Murales e del Peperoncino” partecipa da
molte edizioni, l'assessore Franco
Maiolino esprime la soddisfazione per il
successo riscosso dalla “Perla del
Tirreno” e pone alcune questioni. Nella prestigiosa
vetrina milanese, Diamante ha presentato la sua consolidata offerta turistica, come sempre condita al peperoncino,
insieme alla grande novità del costruendo porto turistico
“Marina di Diamante” che a partire dalla prossima stagione
potrà essere speso come straordinario attrattore strutturale.
“La presentazione nella conferenza stampa ufficiale fatta nel
Centro Conferenze del Villaggio Calabria di un porticciolo allocato a ridosso dell'antico borgo marinaro, al centro delle rotte tirreniche meridionali che i diportisti seguono per spostarsi da
Capri alle Eolie, progettato in maniera assolutamente compatibile con l'ecosistema della scogliera di Diamante e con i fondali del
vicino Parco Marino della Riviera dei Cedri, conferisce a
Diamante quel valore aggiunto necessario al definitivo decollo
turistico della città.”
E’ ripresa lo scorso 22 febbraio, “La giornata con il
Sindaco” per i giovani alunni di Diamante. Si rinnova,
quindi, anche quest’anno un progetto che
l’Amministrazione Comunale di Diamante ha attuato
nei tre precedenti anni scolastici in collaborazione con
il locale Istituto Comprensivo.
L’iniziativa, si sviluppa attraverso le visite periodiche
in Municipio, nel corso delle quali gli studenti trascorrono una giornata nel Palazzo di Città ed hanno occasione di conoscere da vicino il lavoro del Sindaco,
degli Assessori , degli uffici comunali, la redazione
dell’Olmo.
Un appuntamento – sottolinea il Sindaco di Diamante,
l’Avv. Ernesto Magorno - che si rinnova con lo stesso spirito e con le stesse finalità degli anni scorsi:
avvicinare i giovani alle istituzioni, fornire loro un’occasione diretta e particolarmente coinvolgente per far
conoscere loro il funzionamento del loro Comune e
della complessa macchina amministrativa che regola
la vita della loro Città. Una iniziativa – aggiunge il
Sindaco – fortemente voluta per accrescere la consapevolezza e la coscienza civica di quelli che, al di
fuori di ogni retorica, saranno i cittadini di domani
della nostra comunità.
Gli alunni sono stati accompagnati nella loro visita in
comune da due dei Tutor che seguono il progetto, gli
insegnanti Gilda Magorno e Vincenzo Sollazzo. Nel
corso del loro incontro con il Sindaco ai ragazzi sono
stati donati seguendo la consuetudine degli anni scorsi una copia del libro “Cuore” , il logo ufficiale del
Comune di Diamante, un’immagine dell’Immacolata
Concezione simbolo unificante della Città e, in occasione dell’anno delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, un logo raffigurante il tricolore
della nostra bandiera con sul retro il testo dell’Inno di
Mameli. Dopo la visita agli uffici comunali e l’incontro
con il Sindaco gli alunni dell’Istituto Comprensivo, si
sono recati in visita all’I.I.S.S. e successivamente
all’I.P.A. di Cirella, dove sono stati accolti dalla
Dirigente la Prof.ssa Concetta Smeriglio e dal
Collaboratore Vicario, Prof. Rino Rinaldi, ai quali va
il ringraziamento del Sindaco per la cortese disponibilità. Nel corso della loro visita gli alunni sono stati
accompagnati a visitare le aule, i laboratori e le palestre che fanno delle due strutture scolastiche due
eccellenze del panorama formativo del comprensorio.
Nel ringraziare il Dirigente dell’Istituto Comprensivo,
la Dott.ssa Anna Maria Frascini e gli insegnanti che
seguono l’iniziativa, il Sindaco intende sottolineare
con soddisfazione il grande interesse mostrato dai
giovani studenti nel corso degli incontri degli anni
precedenti. Un entusiasmo che sicuramente si manifesterà anche negli incontri che si svolgeranno quest’anno.
“Sono contento”, continua Maiolino “ che l'interesse dei buyers e
dei visitatori si sia rivolto non solo a Diamante ma a tutta la
Riviera dei Cedri che in forme partecipative diverse ha visto la
presenza di quasi tutti i comuni rivieraschi ed anche quella
importante degli albergatori consorziati dell'Ecotur a dimostrazione che la valenza turistica del nostro territorio è percepita sia
dalle Istituzioni che dagli operatori privati del settore.”
La Bit è stata dunque occasione negli incontri istituzionali e nelle
tavole rotonde di focalizzare l'attenzione sulla necessità di intraprendere sinergie di territorio e raccordi istituzionali con le
Provincie, l'Unpli, gli Enti Parco e la Regione
.“Proprio la Regione”, conclude Maiolino, “mai come in questo
momento, ha il dovere di ricercare nuove strategie per imporre il
Sistema dei Turismi di Calabria nel competitivo mercato globale
del settore. Bene dunque la creazione di un brand Calabria e il
nuovo logo che nei colori dell'azzurro del verde e del rosso
rimandano al mare, alla montagna e alla cultura, ma si avviino
anche tutti quegli interventi normativi, infrastrutturali, di investimenti e di comunicazione atti a rilanciare la nostra regione”.
L’Assessore al Turismo
Dott . Franco Maiolino
Il Parco Lavalva
Interventi a pag. 4
I 150 anni dall’Unità d’Italia
a pag. 5
L’ingiustizia subita raccontata
dall’avv.Liserre a pag. 7
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l`Olmo - Comune di Diamante