pag. 8 Una proposta per il turismo scolastico l’Olmo n.103- Marzo 2011 Cristina Magurno quando albergatori si nasce l’Olmo Storie sotto l’Olmo Diamante 18/01/2011 Spett.le Comune di Diamante Oggetto: Progetto promozionale artistico-culturale Spett.li signori, con la presente siamo a proporre un progetto artistico –culturale da realizzare nel territorio di Diamante e Cirella per la prossima primavera 2011. Tale progetto mira a coinvolgere le istituzioni locali nella realizzazione di un programma promo-turistico per le scuole primarie e secondarie provenienti dalla nostra Regione e da quelle limitrofe. Le scuole avranno la possibilità di scegliere la nostra località per passare una giornata didattica ricreativa alla scoperta del territorio. Si fa presente che l’iniziativa di portare scolaresche a Diamante è già una realtà. Il nostro programma viene svolto da ben 5 anni con ottimi risultati di presenze sul territorio. Solo nella primavera 2010 sona stati portati circa 1200 studenti (vedesi libro delle presenze nel museo archeologico di Cirella). Per l’ anno 2011 è nostra intenzione inserire un nuovo momento nella giornata che riteniamo importante per i ragazzi e promozionale per il territorio. È nostro intendo, nella visita nel nostro comune, di aggiungere un momento didattico artistico , con la realizzazione da parte delle scolaresche di dipinti-impronta da lasciare come ricordo al paese. Tale iniziativa oltre al momento didattico-artistico , vuole essere un azione vera e propria di promozione turistica. Obiettivo che si vuole raggiungere è quello , attraverso il dipinto-impronta di avere un ritorno di presenze turistiche . A codesto ente, oltre al patrocinio dell’iniziativa e alla logistica strutturale ,si chiede un contributo economico per la realizzazione dei dipinti. Tale contributo deve servire all’acquisto del materiale didattico . Distinti saluti Antonio Castellucci P E R R I C E V E R E L’ O L M O FUORI DIAMANTE . B A S TA A B B O N A R S I . V E R S A M E N TO D I € 1 2 S U C C / N . 1 2 5 7 6 8 9 8 I n t e s ta t o a : C o m u n e d i DiamanteServizio di tesorieriaC a u s a l e : A b b o n a m e n t o a n n u a l e L’ O L M O . Tr o v i L’ O l m o o n l i n e i n P D f s u : w w w. c o m u n e - d i a m a n t e . i t / w w w. c i r e l l a point.it w w w. g e n t e d e l s u d . i t Causa tagli alle spese tipografiche imposti dalla nuova finanziaria i numeri dell’Olmo di Gennaio e Febbraio sono usciti solo on line. E’ possibile leggerli e scaricarli dal sito del comune www.comune-diamante.it Ce ne scusiamo con tutti gli abbonati e con i non possessori di internet. CHI CI AMMINISTRA ERNESTO MAGORNO- sindaco Sollazzo Gaetano: vicesindaco -Igiene e sanitàurbanistica Benvenuto Pierluigi: Lavori pubblici, Viabilità, Traffico, Progetto Strategico "Golfo Amico", Demanio. Maiolino Franco: Turismo e Spettacolo. Maulicino Battista : Pubblica Istruzione, Cultura, Politiche sociali, Politiche Territoriali. Trifilio Michele: Contabile finanziaria, Contenzioso. Suriano Francesco: Polizia Municipale, Personale, Relazioni con Pubblico. Angelo Sticozzi : Presidente del Consiglio CONSIGLIERI CON DELEGA: Pino Perrone: Ambiente, Porto, Agric.,caccia e pesca Mariano Casella:Pol.giovanili, Sport, politiche lavoro Bernardo Riente: Commercio Giuseppe Casella:Politica delle zone rurali STAFF DEL SINDACO: Avv. Adolfo Santoro ( capo staff), dott.Giuseppe Gallelli, prof.Luigi Fabiani; Lorella Vidiri. LE OPPOSIZIONI: RISVEGLIO: Fabio Cavalcanti, Francesco Liserre INSIEME PER RINASCERE: Paolo De Luna, Giuseppe Savarese PAESE AMICO: Giuseppe Pascale. n. 103 - anno 9 Marzo 2011 Direttore Editoriale: Ernesto Magorno Direttore Responsabile: Francesco Cirillo “ Nella piazza di Diamante c’era un olmo, sede delle riunioni pubbliche e popolari... era il centro della cittadinanza, di socievole comunanza... con la sua benefica, spaziosa ombra e frescura era occasione propizia ed amichevole di concordia, fraternità, eguaglianza ed affetto cittadino” . Leopoldo Pagano 1860 M E N S I L E D I I N F O R M A Z I O N E E C U L T U R A D E L L A R I V I E R A D E I C E D R I A C U R A D E L L ’ A M M I N I S T R A Z I O N E C O M U N A L E D I D I A M A N T E E C I R E L L A Uno dei primi albergatori di Diamante fu Filippo Magurno. Il suo albergo , Hotel Villa Tirreno, era sul lungomare ed è rimasto aperto fino agli anni 70. Poi, dal 1972, ha continuato con eguale professionalità la nipote Cristina, che oggi gestisce il Cristina Hotel. Cristina si occupa principalmente dell’ accoglienza del cliente e della cucina. Una cucina che lascia di stucco i clienti dell’albergo per la sua genuinità e particolare raffinetezza. Da 25 anni, Cristina Magurno partecipa attivamente alla BIt di Milano. All'interno dello stand della Regione Calabria tutti gli operatori la conoscono e la salutano con rispetto e simpatia ricordandosi della sua amabilità e senso dell’amicizia. Negli ultimi anni , Cristina si è dedicata molto allo stand del comune di Diamante dove è sempre presente e disponibile a dare informazioni e fare promozione del nostro paese. Un esempio da seguire , un modo semplice di fare turismo con il sorriso e le buone maniere, tipico di chi ha alle spalle il senso dell’accoglienza. Il figlio di Cristina , Antonio, continua su questa scia. Associazione Familiari Malati Psichiatrici "PANDORA" Pandora è un'associazione di familiari che intendono affrontare in modo attivo e diretto il problema del " disagio mentale ". L' Associazione non ha fini di lucro ed opera per fini di solidarietà civile, sociale e culturale per la tutela e la difesa dei diritti dei malati, dei familiari dei malati e di quanti gravitano intorno alla malattia. L' Associazione si pone come un " ponte " di ascolto e confronto attivo tra le famiglie e gli organismi istituzionali competenti. PANDORA si propone di rispondere concretamente ed in modo funzionale alle esigenze delle famiglie che presentano nel loro nucleo soggetti con sofferenza psichica e che si trovano a gestire una quotidianità complessa. Gli obiettivi dell'associazione sono molteplici, ma ha bisogno di coinvolgere il maggior numero di persone per portare alla luce tutto ciò che può contribuire ad incentivare una " SPERANZA " di vita e di dignità qualitativamente migliore per i pazienti e per i loro familiari. L'Associazione è aperta a tutti coloro che hanno a cuore i problemi della salute mentale del proprio caro e scelgono di far sentire la propria voce. Associarsi significa avviare un percorso che ha come traguardo la tutela e la difesa dei diritti dei malati. PER INFORMAZIONI: Tei. 348/3229417-338/4415932-0965/896029 e-mail [email protected] SEDE: Via S. Anna II tronco, n. 103 - 89128 Reggio Calabria Hanno collaborato a questo numero: Nevio Benvenuto per l’olmo in PDF, Enzo Aita, Ciro R. Cosenza , Vincenzo De Luna, Giuseppe Gallelli , Lili Genovese , Gilda Magorno,Vincenzo Perrone Tutte le collaborazioni sono gratuite. L’OLMO I cittadini possono scrivere e le lettere verranno pubblicate solo se firmate. Scrivere a : Redazione dell’Olmo c/o Comune di Diamante e.mail:[email protected] Stampa: - Tipografia Lapico tel. 0985 42154 Santa Maria del Cedro L’impaginazione grafica è di Francesco Cirillo L’Olmo viene distribuito gratuitamente nelle edicole, nei Bar e agli sportelli degli Uffici Comunali. Testi e foto inviate non vengono restituite. Questo numero è stato chiuso in tipografia il 24 Febbraio 2011 1°Numero Agosto 2002 - Anno 9- n°103 Autorizzazione n°94 del 22-02-2002 Tribunale di Paola APPROVATO IL REGOLAMENTO COMUNALE SULL’ELLETROMAGNETISMO Un nuovo tassello alla storia di Diamante. I quaderni dell’Olmo pubblicheranno la storia a Diamante fra le due guerre. Una nuova ricerca fotografica e storica di Francesco Cirillo, ricostruita grazie alle testimonianze di memorie storiche viventi, e di documenti repreiti nei vari archivi comunali e statali. Storie di confinati politici, di fascisti, di antifascisti, di semplici cittadini travolti dalle vicende della guerra, della fame, della miseria, che hanno vissuto fra le due guerre nel nostro paese. Il libro verrà presentato in occasione delle festività fra il 25 aprile ed il 1 maggio con il patrocinio del Comune e dell’Assessore alla Cultura Battista Maulicino e verrà distribuito gratuitamente ai ragazzi delle Scuole medie in un apposita manifestazione dedicata alla memoria del nostro paese . Il libro è anche arricchito da un video momtato e diretto da Enzo Caselli. Comune di Diamante Centralino 0985 81398-81642-877512-877508 Stanza Sindaco - 0985 81289 - FAX : 0985 81021 Redazione L’OLMO - via P. Mancini- 87023 Diamante DELEGAZIONE COMUNALE CIRELLA 0985 86804 NUMERI UTILI Caserma dei Carabinieri tel. 0985 81117 Capitaneria di Porto tel. 0985 876075 Guardia Medica tel. 0985 81000 Poste Italiane Ufficio Diamante tel. 0985 81070 Poste Italiane Ufficio Cirella tel.0985 86064 Poliambulatorio ASL 1 Diamante tel. 0985 876722 Vigili Urbani Diamante tel. 0985 81035 Consultorio Familiare Diamante tel. 0985 876389 SERT - Servizio Tossicodipendenze tel. 0985 91449 Commissione Invalidi Civili tel. 0985 81030 AIAS Diamante tel.0985 81638 Centro Fisiokinesi Cirella tel. 0985 86043 MISERICORDIA - sez. Diamante tel.0985 877857-3284261073 Ass.Culturale Cerillae tel. 0985 86361 Accademia Italiana del Peperoncino tel. 0985 81130 TELEDIAMANTE CANALE 21-65 tel.0985 876078 ACI DIAMANTE te.0985 81385 Il 28 febbraio si è riunito il comisglio comunale aperto, con un unico punto all’ordine del giorno sull’elettromagnetismo. Un regolamento preparato dal consigliere di minoranza Fabio Cavalcanti con l’apporto dell’Ing. Gismondi esperto in onde elettromagnetiche, incaricato dal Comune stesso, e dal geometra comunale Vincenzo Vaccaro. Presenti al consiglio i rappresentanti dei comitati cittadini contro le antenne del Felicetto, del Fragalleto, di via Piane. La discussione è stata intensa e proficua ed ha portato all’approvazione di un regolamento comunale che consentirà al comune stesso di difendersi dalle continue richieste di nuovi impianti di telefonia mobile. Inoltre sono stati individuati dei siti, all’interno dellarea del comune di Diamante dove verranno creati dei poli tecnologici, nei quali dovranno concentrarsi le antenne già pre esistenti. Presenti, nel consiglio comunale aperto, anche il sindaco di Buonvicino e l’assessore delegato dal comune di Maierà. Soddisfazione è stata espressa a conclusione dei lavori da parte del sindaco che ha ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile questa impresa . Un lavoro che ha dato uno strumento utile nelle mani dei cittadini per difendere il proprio diritto alla salute. Di ritorno dalla BIT Milano La giornata con il Sindaco Di ritorno dalla Borsa Internazionale del Turismo di Milano, dove la “Città dei Murales e del Peperoncino” partecipa da molte edizioni, l'assessore Franco Maiolino esprime la soddisfazione per il successo riscosso dalla “Perla del Tirreno” e pone alcune questioni. Nella prestigiosa vetrina milanese, Diamante ha presentato la sua consolidata offerta turistica, come sempre condita al peperoncino, insieme alla grande novità del costruendo porto turistico “Marina di Diamante” che a partire dalla prossima stagione potrà essere speso come straordinario attrattore strutturale. “La presentazione nella conferenza stampa ufficiale fatta nel Centro Conferenze del Villaggio Calabria di un porticciolo allocato a ridosso dell'antico borgo marinaro, al centro delle rotte tirreniche meridionali che i diportisti seguono per spostarsi da Capri alle Eolie, progettato in maniera assolutamente compatibile con l'ecosistema della scogliera di Diamante e con i fondali del vicino Parco Marino della Riviera dei Cedri, conferisce a Diamante quel valore aggiunto necessario al definitivo decollo turistico della città.” E’ ripresa lo scorso 22 febbraio, “La giornata con il Sindaco” per i giovani alunni di Diamante. Si rinnova, quindi, anche quest’anno un progetto che l’Amministrazione Comunale di Diamante ha attuato nei tre precedenti anni scolastici in collaborazione con il locale Istituto Comprensivo. L’iniziativa, si sviluppa attraverso le visite periodiche in Municipio, nel corso delle quali gli studenti trascorrono una giornata nel Palazzo di Città ed hanno occasione di conoscere da vicino il lavoro del Sindaco, degli Assessori , degli uffici comunali, la redazione dell’Olmo. Un appuntamento – sottolinea il Sindaco di Diamante, l’Avv. Ernesto Magorno - che si rinnova con lo stesso spirito e con le stesse finalità degli anni scorsi: avvicinare i giovani alle istituzioni, fornire loro un’occasione diretta e particolarmente coinvolgente per far conoscere loro il funzionamento del loro Comune e della complessa macchina amministrativa che regola la vita della loro Città. Una iniziativa – aggiunge il Sindaco – fortemente voluta per accrescere la consapevolezza e la coscienza civica di quelli che, al di fuori di ogni retorica, saranno i cittadini di domani della nostra comunità. Gli alunni sono stati accompagnati nella loro visita in comune da due dei Tutor che seguono il progetto, gli insegnanti Gilda Magorno e Vincenzo Sollazzo. Nel corso del loro incontro con il Sindaco ai ragazzi sono stati donati seguendo la consuetudine degli anni scorsi una copia del libro “Cuore” , il logo ufficiale del Comune di Diamante, un’immagine dell’Immacolata Concezione simbolo unificante della Città e, in occasione dell’anno delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, un logo raffigurante il tricolore della nostra bandiera con sul retro il testo dell’Inno di Mameli. Dopo la visita agli uffici comunali e l’incontro con il Sindaco gli alunni dell’Istituto Comprensivo, si sono recati in visita all’I.I.S.S. e successivamente all’I.P.A. di Cirella, dove sono stati accolti dalla Dirigente la Prof.ssa Concetta Smeriglio e dal Collaboratore Vicario, Prof. Rino Rinaldi, ai quali va il ringraziamento del Sindaco per la cortese disponibilità. Nel corso della loro visita gli alunni sono stati accompagnati a visitare le aule, i laboratori e le palestre che fanno delle due strutture scolastiche due eccellenze del panorama formativo del comprensorio. Nel ringraziare il Dirigente dell’Istituto Comprensivo, la Dott.ssa Anna Maria Frascini e gli insegnanti che seguono l’iniziativa, il Sindaco intende sottolineare con soddisfazione il grande interesse mostrato dai giovani studenti nel corso degli incontri degli anni precedenti. Un entusiasmo che sicuramente si manifesterà anche negli incontri che si svolgeranno quest’anno. “Sono contento”, continua Maiolino “ che l'interesse dei buyers e dei visitatori si sia rivolto non solo a Diamante ma a tutta la Riviera dei Cedri che in forme partecipative diverse ha visto la presenza di quasi tutti i comuni rivieraschi ed anche quella importante degli albergatori consorziati dell'Ecotur a dimostrazione che la valenza turistica del nostro territorio è percepita sia dalle Istituzioni che dagli operatori privati del settore.” La Bit è stata dunque occasione negli incontri istituzionali e nelle tavole rotonde di focalizzare l'attenzione sulla necessità di intraprendere sinergie di territorio e raccordi istituzionali con le Provincie, l'Unpli, gli Enti Parco e la Regione .“Proprio la Regione”, conclude Maiolino, “mai come in questo momento, ha il dovere di ricercare nuove strategie per imporre il Sistema dei Turismi di Calabria nel competitivo mercato globale del settore. Bene dunque la creazione di un brand Calabria e il nuovo logo che nei colori dell'azzurro del verde e del rosso rimandano al mare, alla montagna e alla cultura, ma si avviino anche tutti quegli interventi normativi, infrastrutturali, di investimenti e di comunicazione atti a rilanciare la nostra regione”. L’Assessore al Turismo Dott . Franco Maiolino Il Parco Lavalva Interventi a pag. 4 I 150 anni dall’Unità d’Italia a pag. 5 L’ingiustizia subita raccontata dall’avv.Liserre a pag. 7 pag. l’Olmo 2 8 Marzo Giornata Mondiale dedicata alle donne Il Murale cancellato Una mano ancora ignota ha pensato bene di deturpare il murale realizzato lo scorso anno da Anna Pozzuoli coprendone una buona parte con vernice bianca. Il comando dei Vigili urbani ha sporto denuncia contro ignoti; speriamo che il responsabile venga fuori. Naturalmente, nessuno pensa di voler perseguire penalmente l’autore dello sfregio, quanto piuttosto sensibilizzare i cittadini al rispetto delle opere che vengono dipinte sui muri del paese, indipendentemente dai gusti artistici personali e dal valore intrinseco dell’opera. Diamante è famosa per essere “la città dei murales”, uno dei più rinomati “musei a cielo aperto d’Italia”; per consolidare questa fama, e potenziarne l’appetibilità turistica, oltre che artistica, l’amministrazione comunale (e quindi i cittadini!) investe annualmente risorse significative: non è giusto né opportuno depauperare un patrimonio artistico che crea benessere per l’intero paese. Ci auguriamo che non succedano più episodi del genere, anche perché la stragrande maggioranza dei cittadini di Diamante è orgogliosa dei suoi murales: deturparli equivale ad offendere chi li ama e li rispetta. di Battista Maulicino Assessore alla Cultura La Giornata Internazionale della Donna, comunemente definita Festa della Donna, è un giorno dedicato alle celebrazioni per le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, ma anche alla denuncia delle discriminazioni e delle violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo, ed è una festività internazionale celebrata in diversi paesi del mondo occidentale l’8 marzo. L’origine della festività è controversa. Una versione fa risalire la sua istituzione al 1910, nel corso della II^ Conferenza dell’Internazionale Socialista svoltasi a Copenaghen nella Folkets Hus (Casa del popolo) chiamata poi “Ungdomshuset”. Sarebbe di Clara Zetkin la proposta di dedicare questo giorno alle donne. Alcune femministe italiane sostengono tuttavia che non c’è nessuna prova documentata a supportare questa ipotesi. La versione più diffusa fa risalire l’origine della festa ad una grave tragedia avvenuta a New York: l’incendio dell’industria tessile Cotton. Nel 1908, alcuni giorni prima dell’8 marzo, le operaie dell’industria tessile Cotton iniziarono a scioperare per protestare contro le condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero proseguì per diversi giorni, finché l’8 marzo il proprietario rinchiuse le operaie dentro la fabbrica e bloccò tutte le vie di uscita. Allo stabilimento venne poi appiccato il fuoco (alcune fonti parlano di un incendio accidentale). Le 129 operaie, rimaste prigioniere all’interno della fabbrica, non ebbero scampo. Il movimento operaio e socialista di inizio secolo ha celebrato in date molto diverse giornate dedicate ai diritti delle donne e al suffragio femminile. Una data certa è l’8 marzo 1917, quando le operaie di Pietroburgo (Russia) guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra contro il traballante regime zarista; successive manifestazioni di protesta portarono al definitivo crollo dello zarismo, ormai completamente screditato; così che l'8 marzo 1917 è rimasto nella storia a indicare l'inizio della «Rivoluzione russa di febbraio». Per questo motivo, e in modo da fissare un giorno comune a tutti i Paesi, il 14 giugno 1921 la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, tenuta a Mosca una settimana prima dell’apertura del III congresso dell’Internazionale comunista, fissò all'8 marzo la «Giornata internazionale dell'operaia». In Italia, nel secondo dopoguerra, la giornata internazionale della donna fu ripresa e rilanciata dall’UDI (Unione Donne Italiane) associando nel contempo alla data dell’8 marzo l’ormai tradizionale fiore della mimosa. L’8 marzo nasce quindi come giornata di lotta e di denuncia, specialmente nell’ambito delle associazioni femministe: il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli. Tuttavia nel corso degli anni il vero significato di questa ricorrenza è andato un po’ sfumando, lasciando il posto ad una ricorrenza caratterizzata anche – se non soprattutto – da connotati di carattere commerciale e politico. Anche quest’anno l’8 marzo è di tutte le donne; ma in particolare, lo dedicherei alle donne italiane che il 13 febbraio, con coraggio e determinazione, sono scese in piazza non solo per manifestare l’indignazione e la rabbia nei confronti di un costume morale e culturale degradato, di un sistema di potere che usa le donne come tangenti; ma soprattutto per dimostrare che suscitare il risveglio morale e civile dell’Italia è possibile. Speriamo che non si fermino! D i a m a n t e a t r o - Spettacoli a Marzo Cinema Vittoria COMUNE DI DIAMANTE UFFICIO LEGALE AVVISO Con l’istituzione del settore legale del Comune di Diamante si è aperta l’opportunità per i giovani laureati in Giurisprudenza di poter svolgere presso l’Ente la pratica forense valida per l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato. I giovani laureati interessati potranno inviare le loro richieste unitamente ai curricula al settore legale mediante email al seguente indirizzo: [email protected]. L’avvocato dirigente Adolfo Santoro n.103- Marzo 2011 • martedì 1 marzo CHI E’ CCHIU’ FELICE ‘E ME di Eduardo De Filippo - con GIGI SAVOIA - IOVANNA REI regia: Gigi Savoia produzione: Ginestra Produzioni • martedì 8 marzo SPARI E DISPARI (OMAGGIO AGLI ABBONATI) di Ciro Lenti con PAOLO MAURO , FRANCESCO AIELLO regia: Paco Mauriello • mercoledì 16 marzo PITAGORA E LA MAGNA GRECIA di Mario Moretti con DOMENICO PANTANO, SAVERIO VALLONE, GRAZIA SCHIAVO, MARCELLO PERRACCHIO regia: Mario Moretti produzione: Centro Teatrale Meridionale l’Olmo n.103- Marzo 2011 Petizione dei cittadini della Contrada Fragalleto contro l’installazione di un antenna Al Procuratore della Repubblica - Via Falcone e Borsellino 87027 PAOLA Al Sindaco di DIAMANTE Al Responsabile dell'UTC settore Urbanistica di DIAMANTE Al Comando della Polizia Municipale di DIAMANTE Al Comando dei Carabinieri di DIAMANTE All'A.S.P. di Cosenza - Servizio di Prevenzione e Protezione di PAOLA AII'A.R.P.A. CAL - Via Trento, 2l -87100 COSENZA Al Prefetto -PiazzaXV Marzo, 1 - 87100 COSENZA Al CODACONS - Via P. Galluppi, 3 87100 COSENZA OGGETTO: Petizione dei cittadini della Contrada Fragalleto di DIAMANTE (CS) contro l'urtilizzazione di un impianto di telefonia cellulare istallato sulla Cabina ENEL, difronte il cimitero, in località Fragalleto di DIAMANTE. I sottofirmatari della presente, che abitano in alloggi per civile abitazione, ubicati nella Contrada Fragalleto del Comune di Diamante, Premesso che Venerdi u.s. hanno visto installare sulla Cabina ENEL situata di fronte al cimitero, lateralmente alla strada privata di accesso alla zona Sud-Ovest di Contrada Fragalleto, un traliccio per una stazione radio base di telefonia cellulare, in prossimità di numerosi immobili ad uso di civile abitazione. Una nutrita rappresentanza dei sottofirmatari si sono riuniti sul luogo dell'istallazione e hanno chiesto I'intervento dei Carabinieri, tramite il 112. Alla presenza di due Carabinieri della Stazione di Diamante hanno prospettato, ai responsabili della ditta installatrice, i propri legittimi timori sul nuovo impianto, che si stava realizzando, in prossimità delle loro abitazioni, senza essere stati preventivamente awertiti ed informati. I manifestanti sono riusciti, con il sostegno dei consiglieri comunali Giuseppe Perrone e Fabio Cavalcanti, a convincere la suddetta ditta a sospendere i lavori. Successivamente, si recava sul posto il Comandante della Polizia Municipale, rassicurando i presenti sull'emissione di un prowedimento di sospensione dei suddetti lavori. Nel mese di giugno 2010, era stata presentata una petizione, simile alla presente, per impedire l'istallazione di un impianto di telefonia cellulare della Telecom su suolo comunale adiacente al serbatoio d'acqua comunale in località Fragalleto di DIAMANTE. La Contrada Fragalleto, come più volte ricordato, è attraversata dagli elettrodotti dell'alta tensione, già motivo di forte preoccupazione per i campi magnetici a bassa frequenza che inducono nelle immediate vicinarza Campi magnetici ormai riconosciuti come potenzialmente cancerogeni dai maggiori comitati scientifici (vedi SCENIHR della Commissione Europea). È del tutto irresponsabile e ingiustificato il comportamento dell'Amministrazione Comunale, che concede nuove autorizzazioni, senza essere riuscita a tutelare i propri ciuadini da annose e conclamate situazioni di inquinamento elettromagnetico, vedasi: contrada Felicetto, con una giungla di7 tralicci con più di 30 antenne; impianto di via Bruxelles, in pieno centro abitato a meno di 10 metri da abitazioni e dalla Caserma dei Carabinieri, e meno di 100 metri dall'erigendo Polo Scolastico; stazione ferroviaria di Cirella; ampie zone di territorio attraversate da elettrodotti dell'alta tensione nelle quali si continuano, superficialmente, a rilasciare attoizzazioni a costruire. L'Amministrazione Comunale, pur avendo, in più occasioni promesso di affrontare in maniera risolutiva il problema, non riesce a redigere ed approvare un regolamento comunale sull'elettromagnetismo in base alla Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici. maenetici ed elettromaenetici (Legge 2212/2001 n. 36) per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Tanto premesso CHIEDONO Che venga revocato il Permesso di costruire rilasciato per la nuova stazione radio base di telefonia cellulare in oggetto. Che I'Amministrazione Comunale, nel più breve tempo possibile, rediga ed approvi un regolamento comunale sull'elettromagnetismo in base all'aÉ. 8, comma 6, della L. 221212001n.36, Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Che sia introdotto un regime di moratoria su tutto iI territorio comunale fino all'approvazione del suddetto Regolamento Comunale, che dovrebbe riuscire ad individuare uno o più siti tecnologici adatto allo spostamento degli impianti già esistenti e a nuove possibili installazioni. Certi di un favorevole accoglimento della presente e con riserva di ogni azione legale a tutela dei nostri diritti, distintamente salutiamo. Diamante, 12 Febbraio 2011 In fede Seguono le firme degli abitanti della Contrada Fragalletto. Il Sindaco di Diamante, l’Avv. Ernesto Magorno, in merito all’istallazione di un impianto tecnologico a servizio delle rete di telefonia cellulare, la cui collocazione è prevista su di un manufatto preesistente (cabina ENEL) sito in Località Fragalleto, rende noto che a seguito delle numerose segnalazioni pervenute nella giornata di ieri da cittadini che abitano nella zona, in considerazione dell’inizio dei lavori della sopracitata opera, ha immediatamente disposto un sopralluogo da parte del Responsabile dell’ Ufficio Tecnico Settore Urbanistica, Demanio, Patrimonio. Sulla base delle risultanze del sopralluogo, nel corso del quale è stata riscontrata l’inosservanza di alcune delle norme contenute nel regolare permesso di costruzione rilasciato alla società che ne è titolare, il Responsabile del settore ha emesso una ordinanza di sospensione dei lavori, alla quale è stata data immediata esecuzione. Il Sindaco Avv. Ernesto Magorno pag. 7 L’ AV V O C AT O F R A N C E S C O L I S E R R E N E L L E M A G L I E D E L L’ I N G I U S T I Z I A . Sembra un thriller da Fox Crime ma, purtroppo, è la triste realtà verificatasi, giovedì scorso, 10 febbraio, dopo essermi imbarcato, unitamente a mio padre, avv. Giuseppe Liserre, a mia moglie e a mio figlio disabile di due anni, all’aeroporto di Bergamo - Orio Al Serio, sul volo Ryanair delle ore 19,00 diretto a Lamezia Terme. Mi ero recato a Brescia, con mia moglie, in quanto, sia mio padre che mio figlio, dovevano essere sottoposti ad alcune visite specialistiche. Giunti all’aeroporto di Orio Al Serio, per rientrare a Lamezia, mio padre, ipovedente, affetto da gravissime patologie, soprattutto cardiache, avvertiva un malore; sicchè, si rendeva necessario chiedere assistenza all’aeroporto, quantomeno per trasportarlo all’imbarco con la sedia a rotelle. Il personale preposto a tale servizio, dimostrava grande cortesia e disponibilità, imbarcandoci nella corsia preferenziale riservata ai disabili mediante posizionamento su un carrello levatoio per consentire a mio padre, sulla sedia a rotelle, di accedere direttamente in aereo. Pertanto, buona norma di buon senso avrebbe imposto, a tale Compagnia, di dare priorità all’imbarco dei disabili, se non altro per ovvie ragioni di carattere logistico nella sistemazione dei posti. Invece, è stata data preferenza ai passeggeri che avevano interamente occupato l’aereo. Cosicché, mentre l’aereo veniva letteralmente preso d’assalto dai numerosi passeggeri, per circa mezz’ora, restavamo bloccati su quel carrello levatoio, all’aperto: mio padre sulla sedia a rotelle, io con i bagagli, tra il freddo e i rumori assordanti dei motori che terrorizzavano il mio bambino stretto tra le braccia di mia moglie. Quando, finalmente, dopo una lunga attesa, si apriva lo sportello, trovavamo, all’ingresso, delle improvvisate hostess che, con maniere poco garbate, ci rimproveravano di intralciare le operazioni di partenza dicendoci che dovevamo arrangiarci perché sull’aereo non c’era più posto, neanche per i bagagli a mano, in quanto i posti riservati ai disabili erano già stati occupati, arbitrariamente, da altri passeggeri. Pertanto, chiedevo di poter interloquire, direttamente, con il Comandante dell’aereo al quale, con comprensibile veemenza, senza tuttavia trasmodare nella contumelia, rappresentavo le mie legittime doglianze per tutto il disagio patito, soprattutto da due persone disabili, certamente per cause a noi non imputabili. Successivamente, in un clima di generale concitazione che si era creato all’interno dell’aereo e ingenerato, esclusivamente, dall’incapacità del Comandante di gestire una situazione caotica, probabilmente per aver imbarcato più persone del dovuto, notavo che nel giro di pochi minuti, l’aereo veniva letteralmente circondato, a terra, da numerose pattuglie della polizia di frontiera i cui lampeggianti risaltavano ancor più nel buio della notte, rievocando un momento storico dell’estradizione di un noto boss di “Cosa Nostra” al suo arrivo in aeroporto. Tra incredulità e sconcerto, apprendevo, da un gentile Commissario di Polizia, che l’oggetto dell’intervento ero proprio io e che dovevo essere identificato in quanto segnalato, dal Comandante dell’aereo, come persona molto pericolosa che non poteva affrontare il viaggio. Quindi, mi veniva ordinato di lasciare l’aereo mentre, circostanza ancor più assurda e cinica, mia moglie con nostro figlio disabile e mio padre sulla sedia a rotelle, ad avviso di quel Comandante, avrebbero potuto proseguire, da soli, il viaggio. A quel punto, dopo circa un’ ora e mezza di blocco dell’aereo, in una situazione che diventava sempre più ingestibile, tra vari malori di passeggeri, non avendo altra scelta in quanto non avrei potuto, giammai, abbandonare da soli i miei familiari in quelle condizioni, venivo costretto, dal Comandante, a lasciare, in piena notte, l’aereo con mia moglie, mio figlio in braccio e mio padre sulla sedia a rotelle, scortati, come i peggiori criminali, dalla Polizia di Frontiera, la quale, suo malgrado, si trovava assolutamente impossibilitata ad agire diversamente e che ha mostrato,nei nostri confronti, un encomiabile senso di umana comprensione e di grande professionalità. Purtroppo, come se tutto ciò non bastasse, mio padre veniva urgentemente trasportato, in ambulanza, presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Seriate (BG) a causa di un attacco di angina pectoris determinato dalle forti emozioni vissute in quei momenti convulsi di singolare drammaticità. Infine, al danno si aggiungeva la beffa di essere stato annotato, da quel Comandante, come un pericoloso terrorista che non avrebbe potuto più volare su un aereo. Quindi, dopo una notte in ospedale ed un altro pernottamento, sono stato costretto a ritornare in Calabria, con la mia famiglia, noleggiando un autovettura. Cosa sarebbe successo, se non avessi avuto la possibilità di permettermi un taxi, un pernottamento in albergo per quattro persone, o il noleggio di un auto con i relativi oneri? La perdita di quel volo, ha soprattutto determinato problemi per gli altri tre miei figli che attendevano con ansia l’arrivo dei genitori giovedì sera. Per non parlare dei miei impegni professionali, di udienza e di studio, che ho dovuto annullare, d’urgenza e a tarda ora, per l’indomani, anche perché il rientro in auto ha comportato un viaggio di circa dodici ore con i consequenziali disagi arrecati a due disabili già gravati dai loro problemi. Per questi motivi solleverò un caso a livello internazionale, anche perché da ricerche effettuate, questa Ryanair sembra essere adusa a simili vessazioni, soprattutto a danno di disabili. Intraprenderò una battaglia giudiziaria, sociale e mediatica, ai massimi livelli, fosse l’ultima causa della mia vita, affinchè venga affermato, in maniera preponderante, un ineludibile principio di Giustizia, sotteso ad una comunità civile e democratica, per la tutela dei fondamentali diritti, costituzionalmente garantiti, soprattutto dei soggetti deboli ed indifesi. Il Sindaco di Diamante, a nome dall’Amministrazione Comunale, intende esprimere la sua solidarietà e la sua vicinanza al Consigliere Comunale, Avv. Francesco Liserre ed alla sua famiglia per il grave ed inqualificabile episodio di cui è stato vittima. lo scorso giovedì, presso l’aeroporto di Bergamo – Orio al Serio. All’Avv. Liserre ed ai suoi familiari, è stata negata la possibilità, dopo una lunga e disagevole attesa, di poter prendere regolarmente posto su di un aereo della compagnia Ryanair. Questo, nonostante il fatto che il padre del Consigliere, affetto da gravi patologie, fosse stato colto da malore e fosse successivamente rimasto bloccato sul carrello levatoio che consente l’accesso all’aereo ai posti riservati ai disabili, affrontando in tal modo considerevoli disagi. A seguito delle giuste rimostranze espresse agli addetti l’Avv. Liserre è stato oggetto di un atteggiamento palesemente vessatorio da parte del personale della compagnia, che con una reazione a dir poco spropositata ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, costringendo lo stimato professionista ad essere allontanato dall’aereo come un pericoloso criminale. La tensione scaturita dalla vicenda ha provocato un malore al padre dell’ Avv. Liserre, che è stato costretto all’immediato ricovero presso un vicino ospedale. Ciò che è accaduto all’Avv. Liserre ed ai suoi familiari è particolarmente grave e disdicevole – dichiara il Sindaco Magorno – ed ha turbato profondamente la coscienza civile della nostra comunità. Per tale motivo il Sindaco esprime la sua più ferma condanna per il comportamento perpetrato dal personale della compagnia, che è stato causa di gravi disagi materiali e morali ai nostri concittadini. L’Amministrazione Comunale di Diamante – assicura il Sindaco – non farà mancare il suo sostegno a tutte le iniziative che l’Avv. Liserre vorrà prendere affinché venga fatta giustizia delle palesi violazioni dei diritti, di cui lui e i suoi familiari sono stati vittime. Il Sindaco Avv. Ernesto Magorno pag. l’Olmo 6 n.103- Marzo 2011 Di poeti, di arte e di cose nostrane ‘A spiti l’urtima? di Antonio Magurno Si liggiti i giurnali o sintiti i nutizì ca dà a televisiuna sempri cchiù piccinini vi faciti: c’u munnu sinni vadi alla spapuna. Na vota, n’a pigliammu cch’i briganti o ccu chini facivid’i sequestri. Br e mafia t’i vidisi avanti Cumi c’è u pitrusinu nt’i minestri. C’è n’ata specie mò di delinquenti ch’a faccia e la dicenza ha già pirduti e fa mori i cristiani cumi nenti: cumi càdunu i piri mpraciduti. Abbasta ca fa soldi chista genti misc(i)ca lu metanolu ccu lu vinu… S’ancunu mora, sinni frica nnenti. Ni manna na curuna o nu cuscinu ! A Diamante, il 25 Maggio 1986 Ore insolite Barbat’ u sandulàr’ Ugo Grimaldi (1965-2007) di Giovanni Grimaldi Dòp ‘u spùrt’ trùv’ na putìa... Assittàt’, ca ‘nchiòvid’ e “pippìja” Ccè Barbato u Sandulàr’ Ca mantèna st’art’ ormàj ràr’. Na vota , si ggiràs’ vich’ vichì, truvàs’ putìj ca nun ti dìch’ ! Sàrt, scarpàr’, falignàm’.. Su scumpàrs’ manu man’. A ssùglia, i simìc’, u martìll’, spach’ ‘mpiciàt’ sùp’ u bancàrill’. Sàndil’ fàtt’ a mmàn’, a mmistìr’... pòch’ sòld’ e ttì lìv’ u pinzìr’ ! Ogn’ tànt’ na fujùta allù “Spuntìn”.. si stinnìcchia e fa ...benzin’ ! Torna ccù passiùn’ allà putìa e, capa sutta, lavura cch’alligrìa! Queste ore trascorse nell’insolito.... Nella bellezza Dileguata all’orizzonte. Alla ricerca di compagnia: Volere Volersi Appartenersi.... Perdendosi ! Apparenti sofefrenze di uno sconosciuto amore. Sensazioni lasciate al passato... Gioie rubate al futuro. Attimi uccisi di un processo perduto. A Diamante si mangia così di Lily Genovese Frittata di patate e cipolle Ingredienti per 4/5 persone: - 6 uova -Due patate - Due cipolle -Olio di oliva -Sale e pepe Procedimento: Sbucciate le cipolle, tagliatele a fettine sottili e rosolatele a fuoco basso con due cucchiai di olio in una padella antiaderente, mescolando continuamente. Aggiungete mezzo bicchierino di acqua calda per farle ammorbidire e non rosolare. Mettetele da parte in una ciotola. Lessate le patate, fatele sgocciolare nello scolapasta, lasciatele raffreddare ed infine tagliatele a fettine di mezzo centimetro di spessore. Rompete le uova in una ciotola, sbattetele ed aggiungete le patate e le cipolle e rimettete tutto nella padella con un filo d’olio. Spaghetti al forno alla marinara Ingredienti per 4 persone: -350 gr. di spaghetti -400 gr. di polpa di pomodoro -una mozzarella -olio di oliva -un rametto di prezzemolo - 200 gr. di olive nere -due cucchiai di capperi -quattro filetti di acciughe sott’olio -uno spicchio d’aglio -Sale e pepe Procedimento: Rosolate nell’olio lo spicchio d’aglio, unite le olive ed il pomodoro e lasciate cuocere per circa dieci minuti, aggiungete i capperi e le acciughe, eliminate l’aglio, salate e pepate. Cuocete gli spaghetti al dente in abbondante acqua salata, scolateli e conditeli con il sugo preparato. Ungete una teglia da forno con un po’ di olio, versatevi gli spaghetti conditi e cospargeteli con il prezzemolo tritato e la mozzarella a dadini. Infornate a 200° il tempo che la mozzarella si sciolga e servite all’istante. Giovanni il barbiere gentile Giovanni è sempre stato così. Fin da piccolo, quando si giocava insieme nei vicoletti di Diamante. Timoroso, discreto,riservato. Non poteva che fare il barbiere. Si perché i barbieri sono fatti tutti così. Tranquilli, sereni,riservati, che ascoltano le storie che la gente racconta e se le tengono per sé. Giovanni era così. E così se n’è andato. In punta di piedi. Se avesse potuto, Giovanni, non avrebbe fatto fare neanche il suo stesso funerale, per non dare pensiero alla mamma Lisetta, alla sorella Carmelina, per non dare loro il dolore che hanno ricevuto, il fastidio della gente in casa, delle condoglianze, del corteo funebre. Se ne sarebbe andato e basta, in silenzio , così com’è stata la sua esistenza. Ed adesso quel luogo, quasi appartato, alla fine del lungomare, avrà un vuoto. Il suo. Francesco Cirillo Ciao zio...ci hai voluto lasciare così.....all'improvviso !!! Non ce l'aspettavamo, ma tu hai voluto come al solito fare di testa tua,e ci hai fatto questo scherzo....perchè a te piaceva tanto scherzare, ma sappi che questa volta non mi hai fatto ridere !!! ricorderò di te le tante giornate trascorse insieme al mare.... se ho imparato a nuotare, lo devo a te che me lo hai insegnato da piccolo...ricorderò i vani tentativi di far tifare Inter a me e Manuel..... già...l'Inter !!! La tua unica passione !!! Il tuo unico Amore !!! A questo punto sono felice che sei andato via vedendo finalmente la tua Inter vincere tutto !!! Amavi il mare della nostra Diamante...non perdevi occasione per correre a leggere la tua fedele gazzetta rosa in riva alle nostre acque, tornandotene spesso con l'asciugamano inzuppata per esserti spinto troppo avanti... l'estate prossima percorrendo la Riviera Bleu, non vedremo più spuntare la tua gazzetta che leggevi con uno stile tutto tuo....non ti vedremo più zio... perchè ora hai altro da fare per la testa....occhio !!! Ti tocca fare barba e capelli a molti lassù !!! Non avrai molto tempo da dedicare alla tua Inter :-) Continua a ridere e scherzare anche lì....noi qui sentiremo la tua mancanza, ma pensandoti non potremo far altro che sorridere :-) ciao Zio !!! Oreste In pericolo gli operatori balneari di Diamante e Cirella di Enzo Aita Il 15 gennaio si è svolta, a Diamante, una riunione degli iscritti al S.I.B. della provincia di Cosenza ( costa tirrenica). All’ordine del giorno c’era la situazione del rinnovo delle Concessioni Demaniali Marittime sulle quali sono ubicati gli stabilimenti balneari ( I “Lidi”). Giova ricordare che, a seguito di una Direttiva della Comunità Europea che mira a consentire la libera concorrenza, non è più possibile avere il rinnovo delle concessioni alla scadenza dei sei anni canonici su semplice richiesta degli interessati. Alla loro scadenza le concessioni andranno all’asta!!! A nulla sono valsi i tentativi di superare il problema che hanno portato alla approvazione della Legge Regionale 8 del 26.02.2010 che esiste ma non è applicabile. Detta legge prevede il rinnovo delle concessioni fino a 20 anni se prima della scadenza sono stati realizzati adeguati investimenti che necessitano di un lungo periodo di ammortamento e recupero. Ma, ahinoi!, le analoghe Leggi Regionali di Veneto e Toscana sono state dichiarate incostituzionali e perciò prive di efficacia e quindi annullate: la stessa sorte toccherà alla legge calabrese non appena qualcuno vorrà applicarla. E, allora? Fallimento totale, disinteresse di tutte le istituzioni locali, comunali, provinciali, regionali, nazionali. Ma come? E le decine di migliaia di famiglie dei concessionari? E gli addetti al salvamento (bagnini), i guardiani notturni, gli addetti ai bar, alle cucine? Tutti a casa, tutti disoccupati. E gli investimenti fatti? Non vi preoccupate vi sarà riconosciuta la quota di ammortamento residua (se c’è). Poi arriverà il Nuovo Concessionario, quello che avrà nel frattempo vinto l’asta e che sarà una multinazionale o qualche prestanome della mafia ai quali bisognerà chiedere la grazia di poter lavorare con quel che ne consegue. Questo lo scenario che i partecipanti alla riunione si sono trovati davanti avendo ascoltato l’accorata e quasi disperata relazione di A. Giannotti, segretario provinciale del SIB. Il documento sindacale unitario inviato dopo l’estate al ministro Fitto ha prodotto solo una “ Bozza” dal contenuto assolutamente non ricevibile che però è stata nel frattempo firmata per accettazione da tre sindacati di categoria che contano solo il 5% degli associati mentre quelli più rappresentativi (tra i quali il SIB) hanno deciso di non accettare. C’è da chiedersi: ma perché questo disinteresse? Perché nessuno si occupa di quello che è stato definito il “biglietto da visita” del territorio? Eppure, se c’è una attività produttiva a livello regionale che ha visto, almeno negli ultimi anni, crescere enormemente e più di altre la quantità e qualità dei servizi, la sicurezza, la professionalità degli addetti e dei gestori, questa è proprio l’attività dei “Lidi”. Ora si vanifica tutto perché nessuno investirà più; ci sarà il degrado delle attrezzature e dei servizi perché il rischio di non vedere rinnovata alla scadenza la propria concessione è altissimo se non totale. Non si potrà competere economicamente né con le grandi società interessate né con Osso, Mastrosso o Scarcagnosso. Quindi rassegniamoci e, se abbiamo ancora voglia di lavorare, cerchiamo altro o altrove. Il disinteresse di tutti, a ben pensarci, è facilmente comprensibile. Chi e perché dovrebbe difendere gli attuali concessionari con tutto il loro seguito di famigliari, collaboratori, dipendenti? Se non ci saranno più questi ci saranno altri che comunque pagheranno i canoni demaniali, le licenze commerciali, le tasse; che assumeranno bagnini, baristi, guardiani, cuochi. E allora quale può essere l’interesse a difendere questi? NESSUNO, da parte di NESSUNO. Perciò la Direttiva Europea non sarà cambiata e tantomeno annullata. La Legge Regionale è già di per se inefficace. Il PCS non può né potrà prevedere congelamenti delle concessioni e forse non potrà rinnovare le stesse neanche fino al 2015 perché chiunque abbia interesse potrà impugnarne al TAR il rinnovo ed avere ragione così come è avvenuto già in Sardegna. Allora diamoci da fare tra noi concessionari. Usiamo la nostra fantasia (se ne abbiamo). Per esempio: Possiamo immaginare di tentare di richiedere la “sdemanializzazione” degli arenili interessati magari anche solo limitatamente alla parte delle concessioni con uso non stagionale (dove ci sono i chioschi, per intenderci)? Naturalmente bisognerebbe acquistare i terreni magari con pagamento in venti anni. Pensiamoci, approfondiamo il tema tra noi, parliamone. Chi ha altre idee si faccia avanti. Possiamo usare i nostri indirizzi di posta elettronica: il mio è [email protected] ed il mio telefono 348.5160605 n.103- Marzo 2011 l’Olmo Vincenzo De Luna: da Diamante a Capua con Garibaldi Dopo aver letto sull'Olmo di Gennaio l'articolo relativo alle “Camicie rosse di casa nostra” del Prof. Ciro Cosenza, ho deciso di contribuire all'approfondimento del tema. Nel suddetto articolo vengono nominati, quali esponenti locali dell'armata garibaldina, Luigi Miceli, Giuseppe Mistorni ed Arcangelo Caselli. Il lettore potrebbe supporre che queste fossero le sole camicie rosse provenienti dal nostro territorio, ipotesi che non corrisponderebbe alla realtà dei fatti, ragion per cui non è superflua un'adeguata precisazione. Un fermento repubblicano ed antiborbonico aleggiava già da molti anni nel nostro paese, almeno in alcuni ambienti familiari intellettualmente più vivaci. Già nei moti rivoluzionari repubblicani del 1799, Diamante è menzionata insieme a Paola ed Amantea tra i centri della costa tirrenica calabrese dove le idee del movimento giacobino e repubblicano fecero più proseliti, per come risulta da Spartaco Pupo ne “Le ragioni culturali della rivoluzione del 1799 in Calabria”. Nonostante il fallimento di quei moti, non si spense nel nostro paese la voglia di cambiamento: gli aneliti di libertà e di progresso, che la classe dirigente borbonica soffocava, restarono quiescenti, ma pronti a destarsi con grande vigore. Passarono gli anni e si arrivò ai moti risorgimentali del 1848, nel corso dei quali anche Diamante fece la sua parte: la cittadinanza del nostro paese insorse contro il governo borbonico formando un Comitato Provvisorio di Salute Pubblica, il cui presidente fu Giovanni Caselli e di cui facevano parte Giuseppe Maria ed Arcangelo Caselli (il futuro garibaldino), Michele Capobianco, Giuseppe Leone, Luigi Ferrante, Enrico, Saverio e Giuseppe Ordine, Giovanni Siniscalchi, Daniele Perrone, Francesco e Giuseppe Leporini (comandante della Guardia Nazionale) e Francesco Vagace. Vi fu anche chi rimase fedele al re Borbone, come si evince dalla lettera datata 22 Giugno 1848, inviata da Giovanni Mosciari, Commissario del Distretto di Paola, al Presidente del Comitato di Salute Pubblica di Cosenza: in essa si faceva presente che il Comitato di Salute Pubblica di Diamante aveva richiesto l'arresto del parroco del paese, appartenente alla famiglia Leporini e Cappellano del 2° Reggimento Dragoni; questi, infatti, ostentava la sua fedeltà all'Augusto Sovrano contrastando lo spirito rivoluzionario. I moti del '48, com'è noto, non cambiarono sostanzialmente granchè nel Regno delle due Sicilie e il tempo e la vita dei nostri concittadini continuarono a scorrere. In questi anni di importante fermento civico cresceva nel nostro paese un giovane di nome Vincenzo De Luna, che al tempo dei moti del '48 era poco più che bambino, essendo nato l'otto Dicembre del 1841. In lui ebbero terreno fertile gli ideali di libertà e lo spirito patriottico ereditati, in parte, dalla parentela con i Caselli ed i Leporini già facenti parte del Comitato di Salute Pubblica del 1848. Forte fu lo spirito di emulazione nei confronti dello sfortunato Carlo Pisacane, suo parente in quanto figlio del duca Gennaro Pisacane e di Nicoletta Basile De Luna, a sua volta parente di Bonaventura De Luna, già sindaco di Diamante nei primi anni del 1800 e nonno di Vincenzo De Luna. L'occasione per mettere in atto ciò che il suo animo nutriva gli si presentò grazie alla spe- dizione garibaldina. Egli non esitò ad indossare a venti anni la gloriosa camicia rossa e a partecipare nel 1860 alla decisiva battaglia del Volturno, che assesterà un colpo mortale al regno borbonico. Questo è confermato da numerose prove documentali di cui esporrò solo una parte. Vincenzo De Luna morì il 12 Giugno 1896: ciò è facilmente leggibile sulla sua lapide funeraria, nel cimitero comunale di Diamante, che a lui ci si riferisce come “ardito garibaldino” ( vedi foto sotto). Il giorno dei suoi funerali, il 13 Giugno 1896, sulla sua bara fu deposta un'epigrafe redatta dall'Avvocato Francesco Siniscalchi, il cui inizio suona: “A redimere la Patria Vincenzo De Luna le sue giovani forze consacrò, pugnò a Capua con l'Eroe dei due Mondi e vinse...”. Nella Chiesa dedicata alla Immacolata Concezione, durante i funerali, il Cavaliere Vincenzo di Ferrante, cugino del defunto, lesse una poesia da lui composta di cui riporto una terzina: “...e del sangue che sparse, allor che morto/ dei Borboni fu il regno a Capua in riva,/ all'onor del trionfo oggi egli è assorto....”. Alfredo Leporini, suo nipote, pronunciò queste parole durante le esequie: “...Egli era l'uomo modello per eccellenza; militò sotto le mura di Capua con Garibaldi...” e Guglielmo Ordine nel suo discorso commemorativo affermò: “...Vincenzo De Luna nacque da una stirpe patriottica e liberale. Egli amò la famiglia, amò la patria, amò l'umanità, i tre ardenti amori dell'immortale Silvio Pellico. Amò la patria, e infatti nel 1860, ancora giovane d'anni, insieme con pochi valorosi, volle accorrere là, sotto le mura di Capua col generale Garibaldi a portare il suo modesto tributo pel Risorgimento italiano...”. L'Avanguardia di Cosenza nel numero 27 del 15 Giugno del 1896 pubblicava queste frasi: “...Spuntava l'alba del '60 ed egli (Vincenzo De Luna), con la febbre dei suoi vent'anni, sentì il suono della riscossa, indossò la sua bella camicia rossa e sulle rive del Volturno prese parte alla leggendaria giornata del 1° ottobre... ”. Il 19 Giugno del 1896 sul numero 26 de “La Lotta” di Cosenza apparve un articolo, in cui si legge: “...Egli (Vincenzo De Luna) fu soldato volontario coll'eroe dei due Mondi e combattè al Volturno;...Questo è stato un lutto veramente sentito dalla cittadinanza...precedevano il corteo funebre cinque belle ghirlande di fiori, due stupende dei figli...una delle sorelle, una della famiglia Siniscalchi, una della famiglia Leporini...subito dopo le corone, in una guantiera, la camicia rossa di Garibaldino e un fazzoletto di seta tricolore col ritratto di Vittorio Emanuele, ricordi di Capua conservati dall'estinto. Seguiva la banda civica e la salma, fiancheggiata da due carabinieri e da quattro guardie di finanza coi rispettivi brigadieri, tutti in alta tenuta. I cordoni erano portati dal Sindaco, dagli Assessori e dai migliori proprietari...”. Mi sembra, dunque, che il nostro paese può fregiarsi senza alcun dubbio di aver contribuito alla causa garibaldina con ben due dei nostri concittadini! È soprattutto in questi periodi in cui la celebrazione e la commemorazione di siffatti eventi appaiono purtroppo sotto tono, ritengo doveroso ricordare quel giovane che onorò così bene Diamante e la Patria. Non nascondo, inoltro, un pizzico di campanilismo, potendo affermare che tra Diamante, Belvedere e Longobardi......vince Diamante 2 a 1. Vincenzo De Luna pag. 3 IL 17 MARZO ESPONIAMO IL TRICOLORE DAI BALCONI Coloro i quali il 17 Marzo non festeggeranno il 150° Anniversario dell’UNITA’ d’ITALIA muoveranno oltraggio alle migliaia e migliaia di morti caduti sulle forche asburgiche, borboniche e papaline, e sui campi di battaglia delle tre guerre d’indipendenza. Se questa è la volontà di una parte politica, portata al Governo anche da elettori della nostra Città, allora che si cominci a restituire il maltolto: a cominciare dai tesori del Banco di Napoli, serviti per pagare i debiti di Cavour e del Regno di Sardegna, e il sudore e il sangue dei nostri operai, sputati nelle fabbriche del Nord. Io, da parte mia, il 17 Marzo esporrò dal mio balcone, in Piazza Gen. Dalla Chiesa, il tricolore, che non bisogna mettere fuori solo quando gioca la Nazionale di Calcio. CIRO R. COSENZA docente di storia all’UNI-TER di Praia a M. e alla LUAP di Scalea LA PALLAVOLO A DIAMANTE E’ IL PRIMO SPORT CITTADINO di Ciro R. Cosenza Quando queste mie note usciranno sulle pagine dell’OLMO, può darsi che l’incalzare degli avvenimenti previsti dai calendari dei vari campionati, potrebbe far apparire superate alcune delle mie affermazioni, ma nulla cambia tuttavia nella sostanza del mio dire. I tornei di volley sono in pieno svolgimento con un interesse di partecipazione e di entusiasmo sempre crescente. Le due formazioni, quella “femminile” e quella “maschile” stanno disputando entrambe i campionati di I Divisione: le ragazze avendone acquisito il merito alla fine della scorsa stagione, per aver conquistato il secondo posto e aver chiuso imbattute il girone di ritorno; con qualche rammarico i ragazzi, perché, per esigenze di un organico da rinnovare, hanno dovuto rinunciare al Campionato di Serie D, a cui avevano diritto di partecipare. E’ stato un sacrificio doloroso, ma necessario, che il direttivo del sodalizio, presieduto dalla signora Lucia Nervino, vecchia gloria del volley femminile adamantino, ha dovuto compiere, perché, per una serie di motivi legati a impegni, alcune colonne della squadra sono state costrette a trasferirsi altrove. Si tratta comunque di due tornei molto interessanti, che vedono allineati ai nastri partenze un lotto di squadre molto agguerrite. Da sottolineare, a tal proposito, che da quasi vent’anni, per il numero dei praticanti di ambo i sessi, per il livello dei campionati giocati (sono stati disputati anche tornei di Serie C), e per risultati raggiunti dalle vaie formazioni, lo sport della pallavolo, qui a Diamante, è ormai il primo sport della Città, avendo superato abbondantemente quello del gioco del calcio, pur essendo quest’ultimo nato oltre mezzo secolo prima. Non dimentichiamo infatti che proprio le squadre di pallavolo, hanno portato, e portano, il nome di Diamante in tutte e cinque le province della Calabria! Per la pratica di questo sport esistono, nel centro cittadino, almeno virtualmente, ben quattro impianti: anzitutto il Pala-Corvino, all’interno del Parco “Enzo La Valva”, con parquet di legno e con spogliatoi, da far invidia a impianti di centri ben più grandi ed importanti; la palestra presso la Scuola Elementare e quella, in via di ristrutturazione, presso la vecchia sede della Scuola Media “Leopoldo Pagano”; infine il Palazzetto, annesso all’Istituto Tecnico, munito di una magnifica tribuna con eleganti poltroncine, che fu costruito solo qualche anno fa, e che per esplicita volontà dell’Amministrazione della Provincia di Cosenza, doveva servire per la pratica degli sport al coperto, e non solo per l’insegnamento della educazione fisica a scuola. Ciliegina sulla torta (e che ciliegina!), quest’anno la Società A.D.S. Pallavolo Diamante, si è dotata di un pulmino di sua proprietà, per affrontare le trasferte, che non sono poche.Intanto chi sono le ragazze e i ragazzi eredi di una storia ormai trentennale? Nella squadra femminile abbiamo un gruppo di veterane con l’entusiasmo di ragazzine e un gruppo di ragazzine con la passione di veterane. Lo zoccolo duro è formato da Manuela Branda, il capitano che vince sempre, anche quando la squadra perde, Micaela Belcastro, Marianna De Rosa, Valentina De Rubeis, Natasha Fortunato e Marta Maiolino; dietro scalpitano Anna Papa, Carolina Benvenuto, Gaia Bevilacqua, Denise Frandina, Flora Greco, Gaia Marchei, Simona Pascale, Giusy Perrone, Jessica Perrone, Maria Pia Terranova e Vanessa Vaccaro. Non sono da meno i maschietti, che hanno avuto una partenza a razzo, conquistando 13 punti su 15. Eccoli in ordine alfabetico: Giuseppe Caroprese, Mimmo Di Simone, Francesco Grosso, Antonio Laino, Emiliano Magurno, Luca Magurno, Stefano Murdocca, Egidio Nervino, Vincenzo Nervino, Alessandro Ritondale, Alberto Settembre, Luca Settembre, Mario Vaccaro, Alfredo Valente. Coordinatore di tutto lo staff tecnico e il professor Mimmo Di Simone, dall’alto della sua esperienza specifica. C’è da aggiungere infatti che, oltre i campionati per le prime squadre, per entrambi i settori, vengono disputati tutti i campionati giovanili, e cioè i tornei Under-14, Under-16 e Under 18. Questa macchina di proporzioni elefantiache e affidata alla buona volontà di pochi giovani. A loro và la gratitudine non solo delle famiglie degli atleti, ma di tutta la comunità adamantina perché si offre a ragazzi un modo sano e amicale di trascorrere insieme il tempo libero. pag. 4 l’Olmo n.103- Marzo 2011 n.103- Marzo 2011 sua abilità nel disegno. Io non ero capace di tracciare una linea diritta e lui faceva disegni bellissimi, molto apprezzati dal maestro Zucchi, che al disegno dava grande importanza. Era la voce del buon senso, con una grande disponibilità verso gli altri, aveva già allora una chiara filosofia su come la vita andava vissuta, uno che, per dirla con Guccini, conosceva il sugo del sale. Queste sue innate capacità nel saper capire gli altri e nel sapersi relazionare con gli altri le ha riversate con la maturità nella sua attività di lavoro, che ha svolto con grande successo e insospettate, anche per me che lo conoscevo bene, doti manageriali. Enzo è stato il primo diamantese a vincere una cattedra universitaria, nel lontano 1992, quando il concorso era su base nazionale, con un’unica commissione e un unico vincitore, e non c’era ancora il meccanismo che, a partire dal 2000, prevede un concorso su base locale con tre vincitori. Il tutto era accompagnato da una modestia infinita, che non lo ha mai portato a mettersi in mostra. Parlava con tutti di tutto ma non accennava mai ai suoi successi, agli attestati di stima nazionali e internazionali, alle tante cose importanti che aveva realizzato. Pensiamo a cosa è stato capace di fare come presidente del Parco del Cilento che dopo soli 5 anni dalla sua istituzione, nel 1997, diviene Riserva della Biosfera, la quarta in Italia, che oggi ne conta otto, e ce ne sono solo 564 nel mondo intero. L’anno dopo, a sei anni dall’istituzione, il Parco del Cilento entra, unico parco in Italia, a far parte del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Bisogna aspettare ben 11 anni, il 2009, perché un’altra area naturale italiana, le Dolomiti, vada a fargli compagnia. Quella del Parco del Cilento è stata veramente una “sfida impossibile” per la quale era necessario un folle o un visionario o semplicemente una persona dotata di una fede e anche di un coraggio illimitati. Istituire e organizzare un parco naturale è già difficile in un’area selvaggia; riuscirci in Italia in un’area dove vivono 300.000 persone, sulla quale hanno competenze la regione, la provincia, 8 comunità montane e 80 comuni, una delle poche aree ancora disponibili nei primi anni ’90 per la speculazione che ha già saccheggiato quasi tutto il paese, è un’impresa da ricordare e di cui noi e le generazioni future dovremo essere grati a Enzo. Sinceramente non riesco a capire come abbia fatto a gestire i rapporti con gli amministratori di tanti enti, a convincerli della bontà del progetto e a raggiungere gli standard necessari per un riconoscimento internazionale che l’UNESCO non regala. Altri parchi nazionali con storia secolare e molte più risorse non ci hanno affatto provato, vi hanno rinunciato o sono ancora in attesa. Io credo che ci sia riuscito perché parlando con lui la gente non solo si è convinta della validità delle sue proposte, ma soprattutto ha avvertito la sua assoluta buona fede e sincerità e l’assoluta mancanza del benché minimo interesse personale. Ciò detto, non riesco a capire come abbia fatto a reggere, fisicamente e mentalmente, all’immensa mole di lavoro che tutto questo ha comportato, di cui sono stati testimoni, e anche vittime, la moglie e i figli, ai quali va tutta la nostra gratitudine per essergli stato vicino, averlo assecondato e, in ultima analisi, fatto in modo che potesse esprimere tutta la forza che aveva dentro e realizzare tutto quello che è riuscito a fare. Ma la cosa che più mi ha colpito, e che dà ragione del valore di Enzo, sono le reazioni su facebook dei suoi studenti e dei suoi laureandi alla notizia della sua morte, tutte accorate e alcune anche con cenni di disperazione. Non è soltanto il dispiacere per l’improvvisa perdita di una vita che poteva ancora durare a lungo, per la perdita di un ricercatore e di un docente di valore. E’ il dolore per la perdita di un maestro in grado di ascoltarti, al quale potevi confidare i tuoi problemi, sicuro di ottenere attenzione, partecipazione ed il consiglio migliore. Sono convinto che, se potesse leggere quei messaggi, Enzo ne sarebbe molto orgoglioso. Sottolineo il termine MAESTRO, che a mio parere è quello che più si adatta ad Enzo e che ovviamente rappresenta un titolo ben più alto di quello di professore. Voglio concludere questo breve excursus sulla vita di Enzo tornando con la memoria ai tanti piacevoli ricordi che mi vengono in mente ogni volta che penso a lui. Eravamo sicuramente ragazzi tranquilli ma qualche birichinata la facevamo anche noi. Ricordo quella mattina del febbraio del 1958, quando Diamante fu improvvisamente coperta da 15 cm di neve. Non eravamo impazziti ma l’evento eccezionale ci aveva creato eccitazione e ridotto la capacità di controllo: palle di neve in testa ai passanti, che da un terzo piano giungevano al bersaglio con una certa energia, e poi un vetro rotto, con fuga precipitosa, a una finestra della casa del ragioniere Golia nel vano tentativo di colpire un cespo di quelli che allora si chiamavano i pomodori invernali. Ricordo una canzonatura di gruppo di un ragazzino: fuggirono tutti alla comparsa del padre del medesimo, tranne Enzo, che si era fermato a difenderlo, e che per ringraziamento si beccò un pugno che gli fece un occhio nero. E poi non si può pensare a Enzo senza ricordare che era un buongustaio, non a caso iscritto all’associazione Slow Food, e che non gli era facile resistere ai richiami di un buon piatto. Nella pensione a Napoli era lui che si cimentava con la cucina e da autodidatta era diventato anche un buon cuoco sia pure con qualche infortunio di percorso: ricordo la prima frittata con le cipolle cucinata mettendo insieme sul fuoco uova e cipolle crude. Ricordo un viaggio sulle Dolomiti nell’estate del 1969. Altri tempi: avevamo i soldi per l’albergo ma non per il ristorante e si viaggiava in treno di notte sul normale sedile non potendo permettersi la cuccetta. Partimmo da Napoli con una provvista di scatolette di carne Manzotin, che costava meno della Simmenthal, e un grosso pezzo di lardo: in montagna fa freddo e si fa fatica, c’era quindi bisogno di molte calorie a basso costo. Passammo otto giorni a panini a pranzo e a cena. Sulla via del ritorno ci fermammo a trovare degli amici in Veneto e qui finalmente mangiammo un buon piatto. Ci fecero dormire per due giorni in casa loro e con i soldi risparmiati andammo a Venezia, dove potemmo permetterci anche un ristorante, “Ai tre Gobbi”, nei pressi della stazione. Io non amavo il fegato ma Enzo mi convinse a prendere un piatto di fegato alla veneziana perché bisognava provare il piatto della tradizione locale. Durante la notte finì con una furiosa indigestione per entrambi e con molti miei improperi nei suoi confronti. Ricordo un ultimo giorno a Roma alla fine di un incontro per Diecielode, il giornale studentesco fondato da Enzo Monaco. In un self service alla stazione Enzo non resiste al richiamo di un abbacchio alla romana. L’agnello era molto buono ma costava il triplo di quello che costavano le altre pietanze. Dovemmo mettere insieme tutte le nostre risorse economiche per pagare il conto e ce la facemmo a stento. Una notte dell’estate del 1967, nella stanza della pensione universitaria, un Enzo Monaco moribondo, respirava a stento, in preda ad allucinazioni, terrorizzato al pensiero dell’esame di Glottologia del giorno successivo. Enzo per ore svolge un’incredibile opera di sostegno psicologico, facendo ricorso ad un umorismo sfrenato. Che cosa non s’inventò per tirarlo su. L’indomani portammo letteralmente di peso Enzo Monaco nell’aula e lo costringemmo a sostenere l’esame che ovviamente superò……..Sembra tutto un discorso nel solco dell’antica tradizione che impone di dire solo bene di chi non c’è più (“de mortuis nihil nisi bonum" dicevano i latini) ma tutti quelli che hanno conosciuto Enzo sanno che non è così. C’erano tante cose che volevamo fare una volta in pensione. Dovevamo farle prima ma è mancato il tempo. Già, perché tra gli universitari italiani ci sono sicuramente dei poco o nulla facenti, ma la stragrande maggioranza di essi lavora sodo, checché ne dicano il governo, la Confindustria, molti organi di informazione e anche ex-colleghi che hanno preferito lasciare l’università per un meno faticoso, e decisamente meglio remunerato, lavoro di politico. Enzo è uno che ha lavorato sodo, nell’università e fuori dall’università, senza orari o giorni di festa, e mi chiedo se il suo impegno non abbia concorso alla sua precoce scomparsa. Dovevamo andare a maggio, nel periodo delle fioriture, a Bialowieza, l’unica foresta allo stato naturale ancora esistente in Europa. Pensavamo a una guida naturalistica sugli aspetti biologici e geologici della Riviera dei Cedri, un’idea che risaliva ai tempi della tesi di laurea. Dovevamo anche studiare la scogliera di Diamante. Tutti gli abitanti di Diamante ne sono molto fieri: non sarà la più bella del mondo, come qualcuno sostiene, ma sicuramente è un unicum che lascia pensare ad un’origine molto particolare. E’ formata da migliaia di massi arrotondati, che sembrano accatastati alla rinfusa per centinaia di metri a partire dal lungomare. Non ne ho mai visto una uguale né trovato foto o descrizioni di complessi simili. Ne avevamo discusso insieme e ci era venuta qualche idea da verificare. Questo almeno spero di farlo, anche a nome suo. Vincenzo Perrone L’Inaugurazione del Parco il 12 febbraio pag. 5 150 anni d’Italia I l P a r c o E n z o L a Va l v a Trovo ammirevole la decisione del Consiglio Comunale di Diamante di dedicare a Enzo La Valva il Parco del Corvino, sia per i suoi meriti nei campi della ricerca scientifica e della conservazione e valorizzazione dei beni naturali, di cui il paese che gli ha dato i natali deve andare giustamente fiero, sia perché Enzo, pur vivendo fuori, è rimasto sempre strettamente legato a Diamante, dove tornava ogni volta che gli impegni glielo consentivano. Un rapporto mai interrotto con la sua gente ed il suo mare, del quale era profondo conoscitore e del quale non riusciva a fare a meno. Enzo lavorava altrove ma non ha mai lasciato la sua Diamante. Per me è sicuramente difficile e triste parlare oggi perchè posso ben dire che le nostre vite si sono strettamente intrecciate per quarant’anni, dall’ottobre del 1952, quando andammo in prima elementare, a novembre del 1991, quando sono andato via da Napoli. Siamo stati compagni di banco nella scuola elementare e nella scuola media e mantenuto strettissimi rapporti negli anni della scuola superiore, per ritrovarci nella stessa stanza di una pensione universitaria a Napoli. Ci siamo laureati e abbiamo cominciato a lavorare nella stessa università. Ci siamo fidanzati nello stesso anno, e da sposati abbiamo abitato nella stessa via a 100 m di distanza. I nostri figli sono nati lo stesso anno e sono andati insieme alla scuola materna ed elementare. Dopo il mio trasferimento da Napoli ci vedevamo ogni volta che era possibile e ci eravamo ripromessi di fare delle cose insieme, una volta in pensione, che non sarà più possibile fare. Non dimenticherò la sua ultima telefonata a fine luglio nella quale ci davamo appuntamento a Diamante per l’ultima settimana di agosto e per la tradizionale cena sulla terrazza di Luigi Siniscalchi. Questo incontro, però, mi permetterà anche di ricordare episodi piacevoli della vita passata insieme, parlare di una persona di estrema serietà che, nello stesso tempo, sprizzava buon umore e una voglia di vivere contagiosi. Anche a lui piaceva ricordare episodi di tanti anni fa, quando eravamo giovani e vivevamo in un mondo molto diverso da quello attuale, meno ricco ma con molta più umanità. Io e Enzo siamo anche parenti dal momento che sua madre e la mia nonna paterna erano cugine in primo grado, figlie di due fratelli, ma io lo conobbi quando a 5 anni andammo in prima elementare e finimmo compagni di banco. E qui apro una parentesi perché credo sia doveroso ricordare altri diamantesi di cui andare fieri. Fummo molto fortunati negli studi elementari perché capitammo con due maestri davvero eccezionali, la compianta signora Carmelina Ordine Brancati e Dino Zucchi, ai quali io, Enzo e molti altri dobbiamo tanto se non tutto, dal momento che sono fermamente convinto che è alla scuola elementare che si decide gran parte del futuro delle persone e direi anche del Paese. Gran parte dei presenti in questa sala non ha conosciuto la Diamante degli anni ’50. Un paese di pescatori, artigiani e commercianti che lavoravano duramente, pochi laureati e ancor meno diplomati, che vedevano nello studio il mezzo che avrebbe permesso ai loro figli il riscatto sociale e una vita meno dura della loro. Era una vita semplice e forse un po’ monotona, che si animava solo in occasione delle feste religiose e durante i mesi estivi, quando da Roma e Cosenza arrivavano “i bagnanti”. Un paese che finiva da un lato alla curva del Caricatoio e dall’altro al ponte sul Corvino, al di là dei quali c’erano solo orti e campagna. Non era ancora diffusa la televisione, c’era solo nei bar e andavano a vederla solo gli uomini di sera. Tutto questo favoriva la nascita di gruppi di amici con rapporti molto stretti che vivevano insieme tutti i momenti liberi. Tutte le volte che era possibile si andava a giocare alla Guardiola o al Barraccone, perché nel paese era più difficile: tutti i piano-terra erano abitati, una banda di ragazzini faceva comunque chiasso e c’era sempre qualcuno con poca pazienza che usciva urlando e minacciando. “Eh figl’ d’Erné vatinni allu vicu tuio ca si nò vai ’a chiamà a patrite” era il grido temuto e che sistematicamente arrivava. Nel nostro gruppo Enzo, per le sue doti caratteriali, era il punto di riferimento. Un carattere molto forte ma tranquillo e per niente impulsivo, una persona che riusciva sempre a trovare un punto di incontro tra le esigenze di tutti. Aveva una pazienza infinita e una gran capacità nel dare sempre il giusto senso alle cose. Io non ho mai litigato con lui e come me gli altri. Devo ammettere che gli invidiavo queste sue doti insieme alla l’Olmo Cronaca di una giornata particolare di Battista Maulicino “Dedicare questo spazio ad Enzo è un impegno per l’Amministrazione Comunale, anche per il futuro. “Se così non fosse, Enzo si arrabbierebbe moltissimo.” Le toccanti e significative parole che Silvana, moglie del compianto prof. La Valva, ha pronunciato al momento della scopertura della targa di intitolazione del Parco, riassumono il senso della bella iniziativa con la quale la Città di Diamante ha voluto ricordare l’insigne cattedratico e ambientalista, originario di Diamante e prematuramente scomparso il 12 agosto del 2010. Un invito all’impegno in favore di quello che è uno dei “polmoni verdi” più importanti del Tirreno cosentino che è stato prontamente raccolto e rilanciato dal Sindaco, Ernesto Magorno e dall’Assessore alla Cultura Battista Maulicino, nel corso della cerimonia di intitolazione, impegnando così l’Amministrazione Comunale di Diamante a cogliere l’occasione per proseguire nelle azioni di rilancio e di valorizzazione dell’importante area verde cittadina e un modo concreto di rendere onore alla memoria di Enzo La Valva, straordinario esempio di impegno coerente e profondo nella difesa della natura e dell’ambiente. Nella prima parte della manifestazione, svolta all’interno del Parco, la testimonianza dell’ On. Domenico Pappaterra, Presidente del Parco del Pollino, che ha ricordato lo straordinario impegno di Enzo La Valva nel suo ruolo di Presidente del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, divenuto nel giro di pochi anni un’area di tutela ambientale di riferimento dell’intero meridione, tanto da ottenere l’ambito riconoscimento di patrimonio dell’umanità tutelato dall’UNESCO. Sono poi intervenuti gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Diamante con la lettura di bellissime poesie dedicate al tema dell’ambiente. Infine, un atto particolarmente simbolico e significativo:la messa a dimora di tre piante di cedro a cura dei docenti e degli studenti dell’I.I.S.S. di Diamante. Il pomeriggio, presso il Palazzo di Città, la figura professionale ed umana di Enzo La Valva è stata ripercorsa attraverso il ricordo e le testimonianze di colleghi, amici ed autorità del territorio. Di particolare intensità emotiva il ricordo di Angela Muoio, rappresentante degli studenti dell’Università Federico II di Napoli e allieva di La Valva. Da tutti gli interventi, coordinati dal giornalista Enzo Monaco, amico di Enzo La Valva dai tempi degli studi universitari, è emerso prepotentemente lo straordinario spessore umano e professionale del diamantese Enzo La Valva, ma anche la sua modestia che - in vita - non ha consentito ai più di conoscere ed apprezzare la ponderosa produzione scientifica (a cominciare da uno studio sulla flora dell’isola di Cirella) e le non comuni capacità di essere punto di riferimento culturale e morale per i suoi studenti, ai quali ha trasmesso l’amore e la passione per l’ambiente e la natura. Tante altre testimonianze - dal Presidente della Provincia Mario Oliverio, al Presidente del Parco marino Riviera dei Cedri, Palmiro Manco e della Comunità montana del Tirreno cosentino Riccardo Benvenuto che, nel condiviso intento di raccogliere il testimone, hanno manifestato la volontà di dar vita ad un comune progetto di valorizzazione e rilancio del “Parco Enzo La Valva” per far sì che l’immenso patrimonio scientifico e culturale dell’indimenticato Professore venga adeguatamente valorizzato e trasmesso alle nuove generazioni. Altrimenti, Enzo si arrabbierebbe moltissimo, anche perché non ha mai smesso di amare la “sua” Diamante. Eccoci giunti finalmente alle tanto attese celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia che prenderanno il via il prossimo 17 marzo a Torino. Un evento atteso e di straordinaria importanza che ha rappresentato il filo conduttore delle iniziative che l’Amministrazione Comunale di Diamante ha organizzato nell’ultimo anno. Tra le tante, vorrei ricordare con orgoglio il fatto di aver ospitato a Diamante Anita Garibaldi, nipote di uno delle figure chiave della nostra storia risorgimentale. Iniziative, quelle programmate, che troveranno la loro ideale conclusione nel viaggio a Torino che l’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Diamante, ha organizzato per consentire ad una rappresentanza di studenti di Diamante di partecipare alle importanti manifestazioni che si terranno per celebrare l’importante anniversario. Una iniziativa fortemente voluta proprio perché questo evento, coinvolge tutti, ma assume un significato particolare per i nostri concittadini più giovani, affinché vengano trasmessi a loro quei valori che con questa ricorrenza si vogliono esaltare. In occasione della recente manifestazione per la giornata della memoria che si è tenuta a Diamante, mi hanno molto colpito le parole di Don Vincenzo Federico, responsabile della Caritas Campania: “La memoria va sempre incarnata nel presente, non è un ricordo passato ma è qualcosa che ci interpella oggi”, e ancora: “La memoria va coniugata con la responsabilità, va coniugata con l’oggi, con il senso di cittadinanza oggi”. Ritengo che queste parole, che condivido pienamente, debbano riguardare anche le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità nazionale. Occorre, infatti, far sì che questo evento, si liberi di ogni retorica, e rappresenti, partendo dalla memoria dei fatti accaduti 150 anni fa, un nuovo punto di partenza che ci aiuti a riaffermare il nostro comune sentimento nazionale per consentirci di essere ancora più compiutamente cittadini dell’Europa di oggi e del futuro. Dobbiamo quindi rendere viva questa ricorrenza ed attualizzarla, come più volte, in questi mesi, ci ha ricordato il nostro Presidente della Repubblica con i suoi autorevoli e costanti richiami. In uno dei suoi interventi il nostro Presidente, riferendosi alla nostra amata Nazione ha detto: “Ieri volemmo farla una e indivisibile , come recita la nostra Costituzione, oggi vogliamo far rivivere nella memoria e nella coscienza del paese le ragioni di quell'unità e indivisibilità come fonte di coesione sociale, come base essenziale di ogni avanzamento tanto del Nord quanto del Sud in un sempre più arduo contesto mondiale. Così, anche nel celebrare il 150°, guardiamo avanti, traendo dalle nostre radici fresca linfa per rinnovare tutto quel che c'è da rinnovare nella società e nello Stato". Parole sagge ed incisive che sorvolano le sterili polemiche dei giorni scorsi sulla necessità di festeggiare o meno il centocinquantenario dell’Unità nazionale. Che l’anniversario che ci accingiamo a celebrare tocca i sentimenti condivisi degli italiani lo dimostra il fatto che milioni di italiani si sono commossi ascoltando Roberto Benigni nell’accorato ricordo di quello che è riportato sulle pagine più belle della nostra storia. Il ruolo che ebbero figure grandiose del nostro risorgimento come Cavour, Mazzini, Garibaldi, così come quei personaggi più o meno noti che hanno lottato per il comune ideale dell’Italia unita, che si sono resi protagonisti di piccoli e grandi gesti di eroismo. Molti di loro sacrificarono giovanissimi la loro vita, così come Goffredo Mameli che morì a soli 22 anni a seguito di una ferità riportata nei combattimenti con i quali i patrioti difendevano Roma dai francesi. Così come occorre ricordare che l’autore della musica del nostro inno nazionale, Michel Novaro, morì in povertà non traendo nessun vantaggio dai tanti componimenti patriottici che aveva scritto. Dobbiamo rendere il giusto onore a tutti coloro che con coraggio e sacrificio hanno edificato le fondamenta del nostro stato unitario. Uno stato che seppur giovane storicamente ha però radici profonde. Per 150 anni il popolo ital i a n o sotto un’unica bandiera tricolore ha vissuto unito momenti belli e meno belli di una storia memorabile. Insieme gli italiano hanno vissuto l’immane tragedia di due guerre mondiali e ricostruito il Paese materialmente e moralmente, dopo di esse. Insieme gli italiani hanno visto emigrare tanti loro connazionali per terre lontane e dal sud al nord del nostro paese e adesso sono pronti a vivere in una società multietnica e ad accogliere ed integrare coloro che in Italia sono immigrati. Insieme gli italiani hanno vissuto grandi crisi economiche e si sono rimboccati le maniche per far crescere il Paese e superare ogni difficoltà. Insieme gli italiani hanno visto la crescita della scolarizzazione per tutti e l’affermarsi di grandi uomini di cultura e di scienza che tutto il mondo ci ha invidiato. Insieme gli italiani sono entrati in Europa come protagonisti di un processo non facile ma indispensabile di integrazione del nostro continente. Per questo e per tante altre cose che qui per brevità non possono essere ricordate, dobbiamo essere fieri e rispettosi della nostra storia e non dimenticare mai il contributo essenziale che in queste vicende hanno dato con il loro ingegno e con i loro sacrifici, gli uomini e le donne del sud, del mezzogiorno dell’Italia e della nostra terra di Calabria in particolare. Da più di tre anni al termine di ciascuno dei miei incontri periodici con i giovani alunni delle scuole medie ed elementari di Diamante, per l’iniziativa denominata “La giornata con il Sindaco”, regalo a ciascuno scolaro una copia del libro “Cuore” di Edmondo De Amicis. Attraverso la lettura di questo classico della nostra letteratura, vorrei che i nostri ragazzi comprendano l’enorme valore dell’unità del nostro Paese. Quel libro narra le vicende degli alunni di una classe delle elementari a Torino negli anni immediatamente successivi all’Unità d’Italia. In quella classe convivevano bambini di diversa estrazione sociale, e che provenivano da diverse regioni d’Italia parlando dialetti che all’epoca erano di difficile comprensione per tutti. Eppure quei ragazzi, come narra De Amicis , seppero superare le loro diversità considerandole una ricchezza e non un limite e seppero convivere esaltando quei valori che li univano come la bontà, la solidarietà, il rispetto per gli altri. Noi italiani dobbiamo esaltare quello che ci ha unito per 150 anni e, per il futuro, sforzarci di trovare sempre ciò che ci unisce, sacrificando se necessario qualcosa di noi stessi. Con questo spirito, animati da un condiviso sentimento di appartenenza, dobbiamo celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, felici ed orgogliosi di essere italiani e di essere rappresentati, dalla Sicilia alle Alpi, da un’unica bandiera: quella verde, bianca e rossa del nostro tricolore. Viva l’Unità d’Italia. Il Sindaco di Diamante Avv. Ernesto Magorno pag. l’Olmo 6 n.103- Marzo 2011 Di poeti, di arte e di cose nostrane ‘A spiti l’urtima? di Antonio Magurno Si liggiti i giurnali o sintiti i nutizì ca dà a televisiuna sempri cchiù piccinini vi faciti: c’u munnu sinni vadi alla spapuna. Na vota, n’a pigliammu cch’i briganti o ccu chini facivid’i sequestri. Br e mafia t’i vidisi avanti Cumi c’è u pitrusinu nt’i minestri. C’è n’ata specie mò di delinquenti ch’a faccia e la dicenza ha già pirduti e fa mori i cristiani cumi nenti: cumi càdunu i piri mpraciduti. Abbasta ca fa soldi chista genti misc(i)ca lu metanolu ccu lu vinu… S’ancunu mora, sinni frica nnenti. Ni manna na curuna o nu cuscinu ! A Diamante, il 25 Maggio 1986 Ore insolite Barbat’ u sandulàr’ Ugo Grimaldi (1965-2007) di Giovanni Grimaldi Dòp ‘u spùrt’ trùv’ na putìa... Assittàt’, ca ‘nchiòvid’ e “pippìja” Ccè Barbato u Sandulàr’ Ca mantèna st’art’ ormàj ràr’. Na vota , si ggiràs’ vich’ vichì, truvàs’ putìj ca nun ti dìch’ ! Sàrt, scarpàr’, falignàm’.. Su scumpàrs’ manu man’. A ssùglia, i simìc’, u martìll’, spach’ ‘mpiciàt’ sùp’ u bancàrill’. Sàndil’ fàtt’ a mmàn’, a mmistìr’... pòch’ sòld’ e ttì lìv’ u pinzìr’ ! Ogn’ tànt’ na fujùta allù “Spuntìn”.. si stinnìcchia e fa ...benzin’ ! Torna ccù passiùn’ allà putìa e, capa sutta, lavura cch’alligrìa! Queste ore trascorse nell’insolito.... Nella bellezza Dileguata all’orizzonte. Alla ricerca di compagnia: Volere Volersi Appartenersi.... Perdendosi ! Apparenti sofefrenze di uno sconosciuto amore. Sensazioni lasciate al passato... Gioie rubate al futuro. Attimi uccisi di un processo perduto. A Diamante si mangia così di Lily Genovese Frittata di patate e cipolle Ingredienti per 4/5 persone: - 6 uova -Due patate - Due cipolle -Olio di oliva -Sale e pepe Procedimento: Sbucciate le cipolle, tagliatele a fettine sottili e rosolatele a fuoco basso con due cucchiai di olio in una padella antiaderente, mescolando continuamente. Aggiungete mezzo bicchierino di acqua calda per farle ammorbidire e non rosolare. Mettetele da parte in una ciotola. Lessate le patate, fatele sgocciolare nello scolapasta, lasciatele raffreddare ed infine tagliatele a fettine di mezzo centimetro di spessore. Rompete le uova in una ciotola, sbattetele ed aggiungete le patate e le cipolle e rimettete tutto nella padella con un filo d’olio. Spaghetti al forno alla marinara Ingredienti per 4 persone: -350 gr. di spaghetti -400 gr. di polpa di pomodoro -una mozzarella -olio di oliva -un rametto di prezzemolo - 200 gr. di olive nere -due cucchiai di capperi -quattro filetti di acciughe sott’olio -uno spicchio d’aglio -Sale e pepe Procedimento: Rosolate nell’olio lo spicchio d’aglio, unite le olive ed il pomodoro e lasciate cuocere per circa dieci minuti, aggiungete i capperi e le acciughe, eliminate l’aglio, salate e pepate. Cuocete gli spaghetti al dente in abbondante acqua salata, scolateli e conditeli con il sugo preparato. Ungete una teglia da forno con un po’ di olio, versatevi gli spaghetti conditi e cospargeteli con il prezzemolo tritato e la mozzarella a dadini. Infornate a 200° il tempo che la mozzarella si sciolga e servite all’istante. Giovanni il barbiere gentile Giovanni è sempre stato così. Fin da piccolo, quando si giocava insieme nei vicoletti di Diamante. Timoroso, discreto,riservato. Non poteva che fare il barbiere. Si perché i barbieri sono fatti tutti così. Tranquilli, sereni,riservati, che ascoltano le storie che la gente racconta e se le tengono per sé. Giovanni era così. E così se n’è andato. In punta di piedi. Se avesse potuto, Giovanni, non avrebbe fatto fare neanche il suo stesso funerale, per non dare pensiero alla mamma Lisetta, alla sorella Carmelina, per non dare loro il dolore che hanno ricevuto, il fastidio della gente in casa, delle condoglianze, del corteo funebre. Se ne sarebbe andato e basta, in silenzio , così com’è stata la sua esistenza. Ed adesso quel luogo, quasi appartato, alla fine del lungomare, avrà un vuoto. Il suo. Francesco Cirillo Ciao zio...ci hai voluto lasciare così.....all'improvviso !!! Non ce l'aspettavamo, ma tu hai voluto come al solito fare di testa tua,e ci hai fatto questo scherzo....perchè a te piaceva tanto scherzare, ma sappi che questa volta non mi hai fatto ridere !!! ricorderò di te le tante giornate trascorse insieme al mare.... se ho imparato a nuotare, lo devo a te che me lo hai insegnato da piccolo...ricorderò i vani tentativi di far tifare Inter a me e Manuel..... già...l'Inter !!! La tua unica passione !!! Il tuo unico Amore !!! A questo punto sono felice che sei andato via vedendo finalmente la tua Inter vincere tutto !!! Amavi il mare della nostra Diamante...non perdevi occasione per correre a leggere la tua fedele gazzetta rosa in riva alle nostre acque, tornandotene spesso con l'asciugamano inzuppata per esserti spinto troppo avanti... l'estate prossima percorrendo la Riviera Bleu, non vedremo più spuntare la tua gazzetta che leggevi con uno stile tutto tuo....non ti vedremo più zio... perchè ora hai altro da fare per la testa....occhio !!! Ti tocca fare barba e capelli a molti lassù !!! Non avrai molto tempo da dedicare alla tua Inter :-) Continua a ridere e scherzare anche lì....noi qui sentiremo la tua mancanza, ma pensandoti non potremo far altro che sorridere :-) ciao Zio !!! Oreste In pericolo gli operatori balneari di Diamante e Cirella di Enzo Aita Il 15 gennaio si è svolta, a Diamante, una riunione degli iscritti al S.I.B. della provincia di Cosenza ( costa tirrenica). All’ordine del giorno c’era la situazione del rinnovo delle Concessioni Demaniali Marittime sulle quali sono ubicati gli stabilimenti balneari ( I “Lidi”). Giova ricordare che, a seguito di una Direttiva della Comunità Europea che mira a consentire la libera concorrenza, non è più possibile avere il rinnovo delle concessioni alla scadenza dei sei anni canonici su semplice richiesta degli interessati. Alla loro scadenza le concessioni andranno all’asta!!! A nulla sono valsi i tentativi di superare il problema che hanno portato alla approvazione della Legge Regionale 8 del 26.02.2010 che esiste ma non è applicabile. Detta legge prevede il rinnovo delle concessioni fino a 20 anni se prima della scadenza sono stati realizzati adeguati investimenti che necessitano di un lungo periodo di ammortamento e recupero. Ma, ahinoi!, le analoghe Leggi Regionali di Veneto e Toscana sono state dichiarate incostituzionali e perciò prive di efficacia e quindi annullate: la stessa sorte toccherà alla legge calabrese non appena qualcuno vorrà applicarla. E, allora? Fallimento totale, disinteresse di tutte le istituzioni locali, comunali, provinciali, regionali, nazionali. Ma come? E le decine di migliaia di famiglie dei concessionari? E gli addetti al salvamento (bagnini), i guardiani notturni, gli addetti ai bar, alle cucine? Tutti a casa, tutti disoccupati. E gli investimenti fatti? Non vi preoccupate vi sarà riconosciuta la quota di ammortamento residua (se c’è). Poi arriverà il Nuovo Concessionario, quello che avrà nel frattempo vinto l’asta e che sarà una multinazionale o qualche prestanome della mafia ai quali bisognerà chiedere la grazia di poter lavorare con quel che ne consegue. Questo lo scenario che i partecipanti alla riunione si sono trovati davanti avendo ascoltato l’accorata e quasi disperata relazione di A. Giannotti, segretario provinciale del SIB. Il documento sindacale unitario inviato dopo l’estate al ministro Fitto ha prodotto solo una “ Bozza” dal contenuto assolutamente non ricevibile che però è stata nel frattempo firmata per accettazione da tre sindacati di categoria che contano solo il 5% degli associati mentre quelli più rappresentativi (tra i quali il SIB) hanno deciso di non accettare. C’è da chiedersi: ma perché questo disinteresse? Perché nessuno si occupa di quello che è stato definito il “biglietto da visita” del territorio? Eppure, se c’è una attività produttiva a livello regionale che ha visto, almeno negli ultimi anni, crescere enormemente e più di altre la quantità e qualità dei servizi, la sicurezza, la professionalità degli addetti e dei gestori, questa è proprio l’attività dei “Lidi”. Ora si vanifica tutto perché nessuno investirà più; ci sarà il degrado delle attrezzature e dei servizi perché il rischio di non vedere rinnovata alla scadenza la propria concessione è altissimo se non totale. Non si potrà competere economicamente né con le grandi società interessate né con Osso, Mastrosso o Scarcagnosso. Quindi rassegniamoci e, se abbiamo ancora voglia di lavorare, cerchiamo altro o altrove. Il disinteresse di tutti, a ben pensarci, è facilmente comprensibile. Chi e perché dovrebbe difendere gli attuali concessionari con tutto il loro seguito di famigliari, collaboratori, dipendenti? Se non ci saranno più questi ci saranno altri che comunque pagheranno i canoni demaniali, le licenze commerciali, le tasse; che assumeranno bagnini, baristi, guardiani, cuochi. E allora quale può essere l’interesse a difendere questi? NESSUNO, da parte di NESSUNO. Perciò la Direttiva Europea non sarà cambiata e tantomeno annullata. La Legge Regionale è già di per se inefficace. Il PCS non può né potrà prevedere congelamenti delle concessioni e forse non potrà rinnovare le stesse neanche fino al 2015 perché chiunque abbia interesse potrà impugnarne al TAR il rinnovo ed avere ragione così come è avvenuto già in Sardegna. Allora diamoci da fare tra noi concessionari. Usiamo la nostra fantasia (se ne abbiamo). Per esempio: Possiamo immaginare di tentare di richiedere la “sdemanializzazione” degli arenili interessati magari anche solo limitatamente alla parte delle concessioni con uso non stagionale (dove ci sono i chioschi, per intenderci)? Naturalmente bisognerebbe acquistare i terreni magari con pagamento in venti anni. Pensiamoci, approfondiamo il tema tra noi, parliamone. Chi ha altre idee si faccia avanti. Possiamo usare i nostri indirizzi di posta elettronica: il mio è [email protected] ed il mio telefono 348.5160605 n.103- Marzo 2011 l’Olmo Vincenzo De Luna: da Diamante a Capua con Garibaldi Dopo aver letto sull'Olmo di Gennaio l'articolo relativo alle “Camicie rosse di casa nostra” del Prof. Ciro Cosenza, ho deciso di contribuire all'approfondimento del tema. Nel suddetto articolo vengono nominati, quali esponenti locali dell'armata garibaldina, Luigi Miceli, Giuseppe Mistorni ed Arcangelo Caselli. Il lettore potrebbe supporre che queste fossero le sole camicie rosse provenienti dal nostro territorio, ipotesi che non corrisponderebbe alla realtà dei fatti, ragion per cui non è superflua un'adeguata precisazione. Un fermento repubblicano ed antiborbonico aleggiava già da molti anni nel nostro paese, almeno in alcuni ambienti familiari intellettualmente più vivaci. Già nei moti rivoluzionari repubblicani del 1799, Diamante è menzionata insieme a Paola ed Amantea tra i centri della costa tirrenica calabrese dove le idee del movimento giacobino e repubblicano fecero più proseliti, per come risulta da Spartaco Pupo ne “Le ragioni culturali della rivoluzione del 1799 in Calabria”. Nonostante il fallimento di quei moti, non si spense nel nostro paese la voglia di cambiamento: gli aneliti di libertà e di progresso, che la classe dirigente borbonica soffocava, restarono quiescenti, ma pronti a destarsi con grande vigore. Passarono gli anni e si arrivò ai moti risorgimentali del 1848, nel corso dei quali anche Diamante fece la sua parte: la cittadinanza del nostro paese insorse contro il governo borbonico formando un Comitato Provvisorio di Salute Pubblica, il cui presidente fu Giovanni Caselli e di cui facevano parte Giuseppe Maria ed Arcangelo Caselli (il futuro garibaldino), Michele Capobianco, Giuseppe Leone, Luigi Ferrante, Enrico, Saverio e Giuseppe Ordine, Giovanni Siniscalchi, Daniele Perrone, Francesco e Giuseppe Leporini (comandante della Guardia Nazionale) e Francesco Vagace. Vi fu anche chi rimase fedele al re Borbone, come si evince dalla lettera datata 22 Giugno 1848, inviata da Giovanni Mosciari, Commissario del Distretto di Paola, al Presidente del Comitato di Salute Pubblica di Cosenza: in essa si faceva presente che il Comitato di Salute Pubblica di Diamante aveva richiesto l'arresto del parroco del paese, appartenente alla famiglia Leporini e Cappellano del 2° Reggimento Dragoni; questi, infatti, ostentava la sua fedeltà all'Augusto Sovrano contrastando lo spirito rivoluzionario. I moti del '48, com'è noto, non cambiarono sostanzialmente granchè nel Regno delle due Sicilie e il tempo e la vita dei nostri concittadini continuarono a scorrere. In questi anni di importante fermento civico cresceva nel nostro paese un giovane di nome Vincenzo De Luna, che al tempo dei moti del '48 era poco più che bambino, essendo nato l'otto Dicembre del 1841. In lui ebbero terreno fertile gli ideali di libertà e lo spirito patriottico ereditati, in parte, dalla parentela con i Caselli ed i Leporini già facenti parte del Comitato di Salute Pubblica del 1848. Forte fu lo spirito di emulazione nei confronti dello sfortunato Carlo Pisacane, suo parente in quanto figlio del duca Gennaro Pisacane e di Nicoletta Basile De Luna, a sua volta parente di Bonaventura De Luna, già sindaco di Diamante nei primi anni del 1800 e nonno di Vincenzo De Luna. L'occasione per mettere in atto ciò che il suo animo nutriva gli si presentò grazie alla spe- dizione garibaldina. Egli non esitò ad indossare a venti anni la gloriosa camicia rossa e a partecipare nel 1860 alla decisiva battaglia del Volturno, che assesterà un colpo mortale al regno borbonico. Questo è confermato da numerose prove documentali di cui esporrò solo una parte. Vincenzo De Luna morì il 12 Giugno 1896: ciò è facilmente leggibile sulla sua lapide funeraria, nel cimitero comunale di Diamante, che a lui ci si riferisce come “ardito garibaldino” ( vedi foto sotto). Il giorno dei suoi funerali, il 13 Giugno 1896, sulla sua bara fu deposta un'epigrafe redatta dall'Avvocato Francesco Siniscalchi, il cui inizio suona: “A redimere la Patria Vincenzo De Luna le sue giovani forze consacrò, pugnò a Capua con l'Eroe dei due Mondi e vinse...”. Nella Chiesa dedicata alla Immacolata Concezione, durante i funerali, il Cavaliere Vincenzo di Ferrante, cugino del defunto, lesse una poesia da lui composta di cui riporto una terzina: “...e del sangue che sparse, allor che morto/ dei Borboni fu il regno a Capua in riva,/ all'onor del trionfo oggi egli è assorto....”. Alfredo Leporini, suo nipote, pronunciò queste parole durante le esequie: “...Egli era l'uomo modello per eccellenza; militò sotto le mura di Capua con Garibaldi...” e Guglielmo Ordine nel suo discorso commemorativo affermò: “...Vincenzo De Luna nacque da una stirpe patriottica e liberale. Egli amò la famiglia, amò la patria, amò l'umanità, i tre ardenti amori dell'immortale Silvio Pellico. Amò la patria, e infatti nel 1860, ancora giovane d'anni, insieme con pochi valorosi, volle accorrere là, sotto le mura di Capua col generale Garibaldi a portare il suo modesto tributo pel Risorgimento italiano...”. L'Avanguardia di Cosenza nel numero 27 del 15 Giugno del 1896 pubblicava queste frasi: “...Spuntava l'alba del '60 ed egli (Vincenzo De Luna), con la febbre dei suoi vent'anni, sentì il suono della riscossa, indossò la sua bella camicia rossa e sulle rive del Volturno prese parte alla leggendaria giornata del 1° ottobre... ”. Il 19 Giugno del 1896 sul numero 26 de “La Lotta” di Cosenza apparve un articolo, in cui si legge: “...Egli (Vincenzo De Luna) fu soldato volontario coll'eroe dei due Mondi e combattè al Volturno;...Questo è stato un lutto veramente sentito dalla cittadinanza...precedevano il corteo funebre cinque belle ghirlande di fiori, due stupende dei figli...una delle sorelle, una della famiglia Siniscalchi, una della famiglia Leporini...subito dopo le corone, in una guantiera, la camicia rossa di Garibaldino e un fazzoletto di seta tricolore col ritratto di Vittorio Emanuele, ricordi di Capua conservati dall'estinto. Seguiva la banda civica e la salma, fiancheggiata da due carabinieri e da quattro guardie di finanza coi rispettivi brigadieri, tutti in alta tenuta. I cordoni erano portati dal Sindaco, dagli Assessori e dai migliori proprietari...”. Mi sembra, dunque, che il nostro paese può fregiarsi senza alcun dubbio di aver contribuito alla causa garibaldina con ben due dei nostri concittadini! È soprattutto in questi periodi in cui la celebrazione e la commemorazione di siffatti eventi appaiono purtroppo sotto tono, ritengo doveroso ricordare quel giovane che onorò così bene Diamante e la Patria. Non nascondo, inoltro, un pizzico di campanilismo, potendo affermare che tra Diamante, Belvedere e Longobardi......vince Diamante 2 a 1. Vincenzo De Luna pag. 3 IL 17 MARZO ESPONIAMO IL TRICOLORE DAI BALCONI Coloro i quali il 17 Marzo non festeggeranno il 150° Anniversario dell’UNITA’ d’ITALIA muoveranno oltraggio alle migliaia e migliaia di morti caduti sulle forche asburgiche, borboniche e papaline, e sui campi di battaglia delle tre guerre d’indipendenza. Se questa è la volontà di una parte politica, portata al Governo anche da elettori della nostra Città, allora che si cominci a restituire il maltolto: a cominciare dai tesori del Banco di Napoli, serviti per pagare i debiti di Cavour e del Regno di Sardegna, e il sudore e il sangue dei nostri operai, sputati nelle fabbriche del Nord. Io, da parte mia, il 17 Marzo esporrò dal mio balcone, in Piazza Gen. Dalla Chiesa, il tricolore, che non bisogna mettere fuori solo quando gioca la Nazionale di Calcio. CIRO R. COSENZA docente di storia all’UNI-TER di Praia a M. e alla LUAP di Scalea LA PALLAVOLO A DIAMANTE E’ IL PRIMO SPORT CITTADINO di Ciro R. Cosenza Quando queste mie note usciranno sulle pagine dell’OLMO, può darsi che l’incalzare degli avvenimenti previsti dai calendari dei vari campionati, potrebbe far apparire superate alcune delle mie affermazioni, ma nulla cambia tuttavia nella sostanza del mio dire. I tornei di volley sono in pieno svolgimento con un interesse di partecipazione e di entusiasmo sempre crescente. Le due formazioni, quella “femminile” e quella “maschile” stanno disputando entrambe i campionati di I Divisione: le ragazze avendone acquisito il merito alla fine della scorsa stagione, per aver conquistato il secondo posto e aver chiuso imbattute il girone di ritorno; con qualche rammarico i ragazzi, perché, per esigenze di un organico da rinnovare, hanno dovuto rinunciare al Campionato di Serie D, a cui avevano diritto di partecipare. E’ stato un sacrificio doloroso, ma necessario, che il direttivo del sodalizio, presieduto dalla signora Lucia Nervino, vecchia gloria del volley femminile adamantino, ha dovuto compiere, perché, per una serie di motivi legati a impegni, alcune colonne della squadra sono state costrette a trasferirsi altrove. Si tratta comunque di due tornei molto interessanti, che vedono allineati ai nastri partenze un lotto di squadre molto agguerrite. Da sottolineare, a tal proposito, che da quasi vent’anni, per il numero dei praticanti di ambo i sessi, per il livello dei campionati giocati (sono stati disputati anche tornei di Serie C), e per risultati raggiunti dalle vaie formazioni, lo sport della pallavolo, qui a Diamante, è ormai il primo sport della Città, avendo superato abbondantemente quello del gioco del calcio, pur essendo quest’ultimo nato oltre mezzo secolo prima. Non dimentichiamo infatti che proprio le squadre di pallavolo, hanno portato, e portano, il nome di Diamante in tutte e cinque le province della Calabria! Per la pratica di questo sport esistono, nel centro cittadino, almeno virtualmente, ben quattro impianti: anzitutto il Pala-Corvino, all’interno del Parco “Enzo La Valva”, con parquet di legno e con spogliatoi, da far invidia a impianti di centri ben più grandi ed importanti; la palestra presso la Scuola Elementare e quella, in via di ristrutturazione, presso la vecchia sede della Scuola Media “Leopoldo Pagano”; infine il Palazzetto, annesso all’Istituto Tecnico, munito di una magnifica tribuna con eleganti poltroncine, che fu costruito solo qualche anno fa, e che per esplicita volontà dell’Amministrazione della Provincia di Cosenza, doveva servire per la pratica degli sport al coperto, e non solo per l’insegnamento della educazione fisica a scuola. Ciliegina sulla torta (e che ciliegina!), quest’anno la Società A.D.S. Pallavolo Diamante, si è dotata di un pulmino di sua proprietà, per affrontare le trasferte, che non sono poche.Intanto chi sono le ragazze e i ragazzi eredi di una storia ormai trentennale? Nella squadra femminile abbiamo un gruppo di veterane con l’entusiasmo di ragazzine e un gruppo di ragazzine con la passione di veterane. Lo zoccolo duro è formato da Manuela Branda, il capitano che vince sempre, anche quando la squadra perde, Micaela Belcastro, Marianna De Rosa, Valentina De Rubeis, Natasha Fortunato e Marta Maiolino; dietro scalpitano Anna Papa, Carolina Benvenuto, Gaia Bevilacqua, Denise Frandina, Flora Greco, Gaia Marchei, Simona Pascale, Giusy Perrone, Jessica Perrone, Maria Pia Terranova e Vanessa Vaccaro. Non sono da meno i maschietti, che hanno avuto una partenza a razzo, conquistando 13 punti su 15. Eccoli in ordine alfabetico: Giuseppe Caroprese, Mimmo Di Simone, Francesco Grosso, Antonio Laino, Emiliano Magurno, Luca Magurno, Stefano Murdocca, Egidio Nervino, Vincenzo Nervino, Alessandro Ritondale, Alberto Settembre, Luca Settembre, Mario Vaccaro, Alfredo Valente. Coordinatore di tutto lo staff tecnico e il professor Mimmo Di Simone, dall’alto della sua esperienza specifica. C’è da aggiungere infatti che, oltre i campionati per le prime squadre, per entrambi i settori, vengono disputati tutti i campionati giovanili, e cioè i tornei Under-14, Under-16 e Under 18. Questa macchina di proporzioni elefantiache e affidata alla buona volontà di pochi giovani. A loro và la gratitudine non solo delle famiglie degli atleti, ma di tutta la comunità adamantina perché si offre a ragazzi un modo sano e amicale di trascorrere insieme il tempo libero. pag. l’Olmo 2 8 Marzo Giornata Mondiale dedicata alle donne Il Murale cancellato Una mano ancora ignota ha pensato bene di deturpare il murale realizzato lo scorso anno da Anna Pozzuoli coprendone una buona parte con vernice bianca. Il comando dei Vigili urbani ha sporto denuncia contro ignoti; speriamo che il responsabile venga fuori. Naturalmente, nessuno pensa di voler perseguire penalmente l’autore dello sfregio, quanto piuttosto sensibilizzare i cittadini al rispetto delle opere che vengono dipinte sui muri del paese, indipendentemente dai gusti artistici personali e dal valore intrinseco dell’opera. Diamante è famosa per essere “la città dei murales”, uno dei più rinomati “musei a cielo aperto d’Italia”; per consolidare questa fama, e potenziarne l’appetibilità turistica, oltre che artistica, l’amministrazione comunale (e quindi i cittadini!) investe annualmente risorse significative: non è giusto né opportuno depauperare un patrimonio artistico che crea benessere per l’intero paese. Ci auguriamo che non succedano più episodi del genere, anche perché la stragrande maggioranza dei cittadini di Diamante è orgogliosa dei suoi murales: deturparli equivale ad offendere chi li ama e li rispetta. di Battista Maulicino Assessore alla Cultura La Giornata Internazionale della Donna, comunemente definita Festa della Donna, è un giorno dedicato alle celebrazioni per le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, ma anche alla denuncia delle discriminazioni e delle violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo, ed è una festività internazionale celebrata in diversi paesi del mondo occidentale l’8 marzo. L’origine della festività è controversa. Una versione fa risalire la sua istituzione al 1910, nel corso della II^ Conferenza dell’Internazionale Socialista svoltasi a Copenaghen nella Folkets Hus (Casa del popolo) chiamata poi “Ungdomshuset”. Sarebbe di Clara Zetkin la proposta di dedicare questo giorno alle donne. Alcune femministe italiane sostengono tuttavia che non c’è nessuna prova documentata a supportare questa ipotesi. La versione più diffusa fa risalire l’origine della festa ad una grave tragedia avvenuta a New York: l’incendio dell’industria tessile Cotton. Nel 1908, alcuni giorni prima dell’8 marzo, le operaie dell’industria tessile Cotton iniziarono a scioperare per protestare contro le condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero proseguì per diversi giorni, finché l’8 marzo il proprietario rinchiuse le operaie dentro la fabbrica e bloccò tutte le vie di uscita. Allo stabilimento venne poi appiccato il fuoco (alcune fonti parlano di un incendio accidentale). Le 129 operaie, rimaste prigioniere all’interno della fabbrica, non ebbero scampo. Il movimento operaio e socialista di inizio secolo ha celebrato in date molto diverse giornate dedicate ai diritti delle donne e al suffragio femminile. Una data certa è l’8 marzo 1917, quando le operaie di Pietroburgo (Russia) guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra contro il traballante regime zarista; successive manifestazioni di protesta portarono al definitivo crollo dello zarismo, ormai completamente screditato; così che l'8 marzo 1917 è rimasto nella storia a indicare l'inizio della «Rivoluzione russa di febbraio». Per questo motivo, e in modo da fissare un giorno comune a tutti i Paesi, il 14 giugno 1921 la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, tenuta a Mosca una settimana prima dell’apertura del III congresso dell’Internazionale comunista, fissò all'8 marzo la «Giornata internazionale dell'operaia». In Italia, nel secondo dopoguerra, la giornata internazionale della donna fu ripresa e rilanciata dall’UDI (Unione Donne Italiane) associando nel contempo alla data dell’8 marzo l’ormai tradizionale fiore della mimosa. L’8 marzo nasce quindi come giornata di lotta e di denuncia, specialmente nell’ambito delle associazioni femministe: il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli. Tuttavia nel corso degli anni il vero significato di questa ricorrenza è andato un po’ sfumando, lasciando il posto ad una ricorrenza caratterizzata anche – se non soprattutto – da connotati di carattere commerciale e politico. Anche quest’anno l’8 marzo è di tutte le donne; ma in particolare, lo dedicherei alle donne italiane che il 13 febbraio, con coraggio e determinazione, sono scese in piazza non solo per manifestare l’indignazione e la rabbia nei confronti di un costume morale e culturale degradato, di un sistema di potere che usa le donne come tangenti; ma soprattutto per dimostrare che suscitare il risveglio morale e civile dell’Italia è possibile. Speriamo che non si fermino! D i a m a n t e a t r o - Spettacoli a Marzo Cinema Vittoria COMUNE DI DIAMANTE UFFICIO LEGALE AVVISO Con l’istituzione del settore legale del Comune di Diamante si è aperta l’opportunità per i giovani laureati in Giurisprudenza di poter svolgere presso l’Ente la pratica forense valida per l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato. I giovani laureati interessati potranno inviare le loro richieste unitamente ai curricula al settore legale mediante email al seguente indirizzo: [email protected]. L’avvocato dirigente Adolfo Santoro n.103- Marzo 2011 • martedì 1 marzo CHI E’ CCHIU’ FELICE ‘E ME di Eduardo De Filippo - con GIGI SAVOIA - IOVANNA REI regia: Gigi Savoia produzione: Ginestra Produzioni • martedì 8 marzo SPARI E DISPARI (OMAGGIO AGLI ABBONATI) di Ciro Lenti con PAOLO MAURO , FRANCESCO AIELLO regia: Paco Mauriello • mercoledì 16 marzo PITAGORA E LA MAGNA GRECIA di Mario Moretti con DOMENICO PANTANO, SAVERIO VALLONE, GRAZIA SCHIAVO, MARCELLO PERRACCHIO regia: Mario Moretti produzione: Centro Teatrale Meridionale l’Olmo n.103- Marzo 2011 Petizione dei cittadini della Contrada Fragalleto contro l’installazione di un antenna Al Procuratore della Repubblica - Via Falcone e Borsellino 87027 PAOLA Al Sindaco di DIAMANTE Al Responsabile dell'UTC settore Urbanistica di DIAMANTE Al Comando della Polizia Municipale di DIAMANTE Al Comando dei Carabinieri di DIAMANTE All'A.S.P. di Cosenza - Servizio di Prevenzione e Protezione di PAOLA AII'A.R.P.A. CAL - Via Trento, 2l -87100 COSENZA Al Prefetto -PiazzaXV Marzo, 1 - 87100 COSENZA Al CODACONS - Via P. Galluppi, 3 87100 COSENZA OGGETTO: Petizione dei cittadini della Contrada Fragalleto di DIAMANTE (CS) contro l'urtilizzazione di un impianto di telefonia cellulare istallato sulla Cabina ENEL, difronte il cimitero, in località Fragalleto di DIAMANTE. I sottofirmatari della presente, che abitano in alloggi per civile abitazione, ubicati nella Contrada Fragalleto del Comune di Diamante, Premesso che Venerdi u.s. hanno visto installare sulla Cabina ENEL situata di fronte al cimitero, lateralmente alla strada privata di accesso alla zona Sud-Ovest di Contrada Fragalleto, un traliccio per una stazione radio base di telefonia cellulare, in prossimità di numerosi immobili ad uso di civile abitazione. Una nutrita rappresentanza dei sottofirmatari si sono riuniti sul luogo dell'istallazione e hanno chiesto I'intervento dei Carabinieri, tramite il 112. Alla presenza di due Carabinieri della Stazione di Diamante hanno prospettato, ai responsabili della ditta installatrice, i propri legittimi timori sul nuovo impianto, che si stava realizzando, in prossimità delle loro abitazioni, senza essere stati preventivamente awertiti ed informati. I manifestanti sono riusciti, con il sostegno dei consiglieri comunali Giuseppe Perrone e Fabio Cavalcanti, a convincere la suddetta ditta a sospendere i lavori. Successivamente, si recava sul posto il Comandante della Polizia Municipale, rassicurando i presenti sull'emissione di un prowedimento di sospensione dei suddetti lavori. Nel mese di giugno 2010, era stata presentata una petizione, simile alla presente, per impedire l'istallazione di un impianto di telefonia cellulare della Telecom su suolo comunale adiacente al serbatoio d'acqua comunale in località Fragalleto di DIAMANTE. La Contrada Fragalleto, come più volte ricordato, è attraversata dagli elettrodotti dell'alta tensione, già motivo di forte preoccupazione per i campi magnetici a bassa frequenza che inducono nelle immediate vicinarza Campi magnetici ormai riconosciuti come potenzialmente cancerogeni dai maggiori comitati scientifici (vedi SCENIHR della Commissione Europea). È del tutto irresponsabile e ingiustificato il comportamento dell'Amministrazione Comunale, che concede nuove autorizzazioni, senza essere riuscita a tutelare i propri ciuadini da annose e conclamate situazioni di inquinamento elettromagnetico, vedasi: contrada Felicetto, con una giungla di7 tralicci con più di 30 antenne; impianto di via Bruxelles, in pieno centro abitato a meno di 10 metri da abitazioni e dalla Caserma dei Carabinieri, e meno di 100 metri dall'erigendo Polo Scolastico; stazione ferroviaria di Cirella; ampie zone di territorio attraversate da elettrodotti dell'alta tensione nelle quali si continuano, superficialmente, a rilasciare attoizzazioni a costruire. L'Amministrazione Comunale, pur avendo, in più occasioni promesso di affrontare in maniera risolutiva il problema, non riesce a redigere ed approvare un regolamento comunale sull'elettromagnetismo in base alla Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici. maenetici ed elettromaenetici (Legge 2212/2001 n. 36) per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Tanto premesso CHIEDONO Che venga revocato il Permesso di costruire rilasciato per la nuova stazione radio base di telefonia cellulare in oggetto. Che I'Amministrazione Comunale, nel più breve tempo possibile, rediga ed approvi un regolamento comunale sull'elettromagnetismo in base all'aÉ. 8, comma 6, della L. 221212001n.36, Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Che sia introdotto un regime di moratoria su tutto iI territorio comunale fino all'approvazione del suddetto Regolamento Comunale, che dovrebbe riuscire ad individuare uno o più siti tecnologici adatto allo spostamento degli impianti già esistenti e a nuove possibili installazioni. Certi di un favorevole accoglimento della presente e con riserva di ogni azione legale a tutela dei nostri diritti, distintamente salutiamo. Diamante, 12 Febbraio 2011 In fede Seguono le firme degli abitanti della Contrada Fragalletto. Il Sindaco di Diamante, l’Avv. Ernesto Magorno, in merito all’istallazione di un impianto tecnologico a servizio delle rete di telefonia cellulare, la cui collocazione è prevista su di un manufatto preesistente (cabina ENEL) sito in Località Fragalleto, rende noto che a seguito delle numerose segnalazioni pervenute nella giornata di ieri da cittadini che abitano nella zona, in considerazione dell’inizio dei lavori della sopracitata opera, ha immediatamente disposto un sopralluogo da parte del Responsabile dell’ Ufficio Tecnico Settore Urbanistica, Demanio, Patrimonio. Sulla base delle risultanze del sopralluogo, nel corso del quale è stata riscontrata l’inosservanza di alcune delle norme contenute nel regolare permesso di costruzione rilasciato alla società che ne è titolare, il Responsabile del settore ha emesso una ordinanza di sospensione dei lavori, alla quale è stata data immediata esecuzione. Il Sindaco Avv. Ernesto Magorno pag. 7 L’ AV V O C AT O F R A N C E S C O L I S E R R E N E L L E M A G L I E D E L L’ I N G I U S T I Z I A . Sembra un thriller da Fox Crime ma, purtroppo, è la triste realtà verificatasi, giovedì scorso, 10 febbraio, dopo essermi imbarcato, unitamente a mio padre, avv. Giuseppe Liserre, a mia moglie e a mio figlio disabile di due anni, all’aeroporto di Bergamo - Orio Al Serio, sul volo Ryanair delle ore 19,00 diretto a Lamezia Terme. Mi ero recato a Brescia, con mia moglie, in quanto, sia mio padre che mio figlio, dovevano essere sottoposti ad alcune visite specialistiche. Giunti all’aeroporto di Orio Al Serio, per rientrare a Lamezia, mio padre, ipovedente, affetto da gravissime patologie, soprattutto cardiache, avvertiva un malore; sicchè, si rendeva necessario chiedere assistenza all’aeroporto, quantomeno per trasportarlo all’imbarco con la sedia a rotelle. Il personale preposto a tale servizio, dimostrava grande cortesia e disponibilità, imbarcandoci nella corsia preferenziale riservata ai disabili mediante posizionamento su un carrello levatoio per consentire a mio padre, sulla sedia a rotelle, di accedere direttamente in aereo. Pertanto, buona norma di buon senso avrebbe imposto, a tale Compagnia, di dare priorità all’imbarco dei disabili, se non altro per ovvie ragioni di carattere logistico nella sistemazione dei posti. Invece, è stata data preferenza ai passeggeri che avevano interamente occupato l’aereo. Cosicché, mentre l’aereo veniva letteralmente preso d’assalto dai numerosi passeggeri, per circa mezz’ora, restavamo bloccati su quel carrello levatoio, all’aperto: mio padre sulla sedia a rotelle, io con i bagagli, tra il freddo e i rumori assordanti dei motori che terrorizzavano il mio bambino stretto tra le braccia di mia moglie. Quando, finalmente, dopo una lunga attesa, si apriva lo sportello, trovavamo, all’ingresso, delle improvvisate hostess che, con maniere poco garbate, ci rimproveravano di intralciare le operazioni di partenza dicendoci che dovevamo arrangiarci perché sull’aereo non c’era più posto, neanche per i bagagli a mano, in quanto i posti riservati ai disabili erano già stati occupati, arbitrariamente, da altri passeggeri. Pertanto, chiedevo di poter interloquire, direttamente, con il Comandante dell’aereo al quale, con comprensibile veemenza, senza tuttavia trasmodare nella contumelia, rappresentavo le mie legittime doglianze per tutto il disagio patito, soprattutto da due persone disabili, certamente per cause a noi non imputabili. Successivamente, in un clima di generale concitazione che si era creato all’interno dell’aereo e ingenerato, esclusivamente, dall’incapacità del Comandante di gestire una situazione caotica, probabilmente per aver imbarcato più persone del dovuto, notavo che nel giro di pochi minuti, l’aereo veniva letteralmente circondato, a terra, da numerose pattuglie della polizia di frontiera i cui lampeggianti risaltavano ancor più nel buio della notte, rievocando un momento storico dell’estradizione di un noto boss di “Cosa Nostra” al suo arrivo in aeroporto. Tra incredulità e sconcerto, apprendevo, da un gentile Commissario di Polizia, che l’oggetto dell’intervento ero proprio io e che dovevo essere identificato in quanto segnalato, dal Comandante dell’aereo, come persona molto pericolosa che non poteva affrontare il viaggio. Quindi, mi veniva ordinato di lasciare l’aereo mentre, circostanza ancor più assurda e cinica, mia moglie con nostro figlio disabile e mio padre sulla sedia a rotelle, ad avviso di quel Comandante, avrebbero potuto proseguire, da soli, il viaggio. A quel punto, dopo circa un’ ora e mezza di blocco dell’aereo, in una situazione che diventava sempre più ingestibile, tra vari malori di passeggeri, non avendo altra scelta in quanto non avrei potuto, giammai, abbandonare da soli i miei familiari in quelle condizioni, venivo costretto, dal Comandante, a lasciare, in piena notte, l’aereo con mia moglie, mio figlio in braccio e mio padre sulla sedia a rotelle, scortati, come i peggiori criminali, dalla Polizia di Frontiera, la quale, suo malgrado, si trovava assolutamente impossibilitata ad agire diversamente e che ha mostrato,nei nostri confronti, un encomiabile senso di umana comprensione e di grande professionalità. Purtroppo, come se tutto ciò non bastasse, mio padre veniva urgentemente trasportato, in ambulanza, presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Seriate (BG) a causa di un attacco di angina pectoris determinato dalle forti emozioni vissute in quei momenti convulsi di singolare drammaticità. Infine, al danno si aggiungeva la beffa di essere stato annotato, da quel Comandante, come un pericoloso terrorista che non avrebbe potuto più volare su un aereo. Quindi, dopo una notte in ospedale ed un altro pernottamento, sono stato costretto a ritornare in Calabria, con la mia famiglia, noleggiando un autovettura. Cosa sarebbe successo, se non avessi avuto la possibilità di permettermi un taxi, un pernottamento in albergo per quattro persone, o il noleggio di un auto con i relativi oneri? La perdita di quel volo, ha soprattutto determinato problemi per gli altri tre miei figli che attendevano con ansia l’arrivo dei genitori giovedì sera. Per non parlare dei miei impegni professionali, di udienza e di studio, che ho dovuto annullare, d’urgenza e a tarda ora, per l’indomani, anche perché il rientro in auto ha comportato un viaggio di circa dodici ore con i consequenziali disagi arrecati a due disabili già gravati dai loro problemi. Per questi motivi solleverò un caso a livello internazionale, anche perché da ricerche effettuate, questa Ryanair sembra essere adusa a simili vessazioni, soprattutto a danno di disabili. Intraprenderò una battaglia giudiziaria, sociale e mediatica, ai massimi livelli, fosse l’ultima causa della mia vita, affinchè venga affermato, in maniera preponderante, un ineludibile principio di Giustizia, sotteso ad una comunità civile e democratica, per la tutela dei fondamentali diritti, costituzionalmente garantiti, soprattutto dei soggetti deboli ed indifesi. Il Sindaco di Diamante, a nome dall’Amministrazione Comunale, intende esprimere la sua solidarietà e la sua vicinanza al Consigliere Comunale, Avv. Francesco Liserre ed alla sua famiglia per il grave ed inqualificabile episodio di cui è stato vittima. lo scorso giovedì, presso l’aeroporto di Bergamo – Orio al Serio. All’Avv. Liserre ed ai suoi familiari, è stata negata la possibilità, dopo una lunga e disagevole attesa, di poter prendere regolarmente posto su di un aereo della compagnia Ryanair. Questo, nonostante il fatto che il padre del Consigliere, affetto da gravi patologie, fosse stato colto da malore e fosse successivamente rimasto bloccato sul carrello levatoio che consente l’accesso all’aereo ai posti riservati ai disabili, affrontando in tal modo considerevoli disagi. A seguito delle giuste rimostranze espresse agli addetti l’Avv. Liserre è stato oggetto di un atteggiamento palesemente vessatorio da parte del personale della compagnia, che con una reazione a dir poco spropositata ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, costringendo lo stimato professionista ad essere allontanato dall’aereo come un pericoloso criminale. La tensione scaturita dalla vicenda ha provocato un malore al padre dell’ Avv. Liserre, che è stato costretto all’immediato ricovero presso un vicino ospedale. Ciò che è accaduto all’Avv. Liserre ed ai suoi familiari è particolarmente grave e disdicevole – dichiara il Sindaco Magorno – ed ha turbato profondamente la coscienza civile della nostra comunità. Per tale motivo il Sindaco esprime la sua più ferma condanna per il comportamento perpetrato dal personale della compagnia, che è stato causa di gravi disagi materiali e morali ai nostri concittadini. L’Amministrazione Comunale di Diamante – assicura il Sindaco – non farà mancare il suo sostegno a tutte le iniziative che l’Avv. Liserre vorrà prendere affinché venga fatta giustizia delle palesi violazioni dei diritti, di cui lui e i suoi familiari sono stati vittime. Il Sindaco Avv. Ernesto Magorno pag. 8 Una proposta per il turismo scolastico l’Olmo n.103- Marzo 2011 Cristina Magurno quando albergatori si nasce l’Olmo Storie sotto l’Olmo Diamante 18/01/2011 Spett.le Comune di Diamante Oggetto: Progetto promozionale artistico-culturale Spett.li signori, con la presente siamo a proporre un progetto artistico –culturale da realizzare nel territorio di Diamante e Cirella per la prossima primavera 2011. Tale progetto mira a coinvolgere le istituzioni locali nella realizzazione di un programma promo-turistico per le scuole primarie e secondarie provenienti dalla nostra Regione e da quelle limitrofe. Le scuole avranno la possibilità di scegliere la nostra località per passare una giornata didattica ricreativa alla scoperta del territorio. Si fa presente che l’iniziativa di portare scolaresche a Diamante è già una realtà. Il nostro programma viene svolto da ben 5 anni con ottimi risultati di presenze sul territorio. Solo nella primavera 2010 sona stati portati circa 1200 studenti (vedesi libro delle presenze nel museo archeologico di Cirella). Per l’ anno 2011 è nostra intenzione inserire un nuovo momento nella giornata che riteniamo importante per i ragazzi e promozionale per il territorio. È nostro intendo, nella visita nel nostro comune, di aggiungere un momento didattico artistico , con la realizzazione da parte delle scolaresche di dipinti-impronta da lasciare come ricordo al paese. Tale iniziativa oltre al momento didattico-artistico , vuole essere un azione vera e propria di promozione turistica. Obiettivo che si vuole raggiungere è quello , attraverso il dipinto-impronta di avere un ritorno di presenze turistiche . A codesto ente, oltre al patrocinio dell’iniziativa e alla logistica strutturale ,si chiede un contributo economico per la realizzazione dei dipinti. Tale contributo deve servire all’acquisto del materiale didattico . Distinti saluti Antonio Castellucci P E R R I C E V E R E L’ O L M O FUORI DIAMANTE . B A S TA A B B O N A R S I . V E R S A M E N TO D I € 1 2 S U C C / N . 1 2 5 7 6 8 9 8 I n t e s ta t o a : C o m u n e d i DiamanteServizio di tesorieriaC a u s a l e : A b b o n a m e n t o a n n u a l e L’ O L M O . Tr o v i L’ O l m o o n l i n e i n P D f s u : w w w. c o m u n e - d i a m a n t e . i t / w w w. c i r e l l a point.it w w w. g e n t e d e l s u d . i t Causa tagli alle spese tipografiche imposti dalla nuova finanziaria i numeri dell’Olmo di Gennaio e Febbraio sono usciti solo on line. E’ possibile leggerli e scaricarli dal sito del comune www.comune-diamante.it Ce ne scusiamo con tutti gli abbonati e con i non possessori di internet. CHI CI AMMINISTRA ERNESTO MAGORNO- sindaco Sollazzo Gaetano: vicesindaco -Igiene e sanitàurbanistica Benvenuto Pierluigi: Lavori pubblici, Viabilità, Traffico, Progetto Strategico "Golfo Amico", Demanio. Maiolino Franco: Turismo e Spettacolo. Maulicino Battista : Pubblica Istruzione, Cultura, Politiche sociali, Politiche Territoriali. Trifilio Michele: Contabile finanziaria, Contenzioso. Suriano Francesco: Polizia Municipale, Personale, Relazioni con Pubblico. Angelo Sticozzi : Presidente del Consiglio CONSIGLIERI CON DELEGA: Pino Perrone: Ambiente, Porto, Agric.,caccia e pesca Mariano Casella:Pol.giovanili, Sport, politiche lavoro Bernardo Riente: Commercio Giuseppe Casella:Politica delle zone rurali STAFF DEL SINDACO: Avv. Adolfo Santoro ( capo staff), dott.Giuseppe Gallelli, prof.Luigi Fabiani; Lorella Vidiri. LE OPPOSIZIONI: RISVEGLIO: Fabio Cavalcanti, Francesco Liserre INSIEME PER RINASCERE: Paolo De Luna, Giuseppe Savarese PAESE AMICO: Giuseppe Pascale. n. 103 - anno 9 Marzo 2011 Direttore Editoriale: Ernesto Magorno Direttore Responsabile: Francesco Cirillo “ Nella piazza di Diamante c’era un olmo, sede delle riunioni pubbliche e popolari... era il centro della cittadinanza, di socievole comunanza... con la sua benefica, spaziosa ombra e frescura era occasione propizia ed amichevole di concordia, fraternità, eguaglianza ed affetto cittadino” . Leopoldo Pagano 1860 M E N S I L E D I I N F O R M A Z I O N E E C U L T U R A D E L L A R I V I E R A D E I C E D R I A C U R A D E L L ’ A M M I N I S T R A Z I O N E C O M U N A L E D I D I A M A N T E E C I R E L L A Uno dei primi albergatori di Diamante fu Filippo Magurno. Il suo albergo , Hotel Villa Tirreno, era sul lungomare ed è rimasto aperto fino agli anni 70. Poi, dal 1972, ha continuato con eguale professionalità la nipote Cristina, che oggi gestisce il Cristina Hotel. Cristina si occupa principalmente dell’ accoglienza del cliente e della cucina. Una cucina che lascia di stucco i clienti dell’albergo per la sua genuinità e particolare raffinetezza. Da 25 anni, Cristina Magurno partecipa attivamente alla BIt di Milano. All'interno dello stand della Regione Calabria tutti gli operatori la conoscono e la salutano con rispetto e simpatia ricordandosi della sua amabilità e senso dell’amicizia. Negli ultimi anni , Cristina si è dedicata molto allo stand del comune di Diamante dove è sempre presente e disponibile a dare informazioni e fare promozione del nostro paese. Un esempio da seguire , un modo semplice di fare turismo con il sorriso e le buone maniere, tipico di chi ha alle spalle il senso dell’accoglienza. Il figlio di Cristina , Antonio, continua su questa scia. Associazione Familiari Malati Psichiatrici "PANDORA" Pandora è un'associazione di familiari che intendono affrontare in modo attivo e diretto il problema del " disagio mentale ". L' Associazione non ha fini di lucro ed opera per fini di solidarietà civile, sociale e culturale per la tutela e la difesa dei diritti dei malati, dei familiari dei malati e di quanti gravitano intorno alla malattia. L' Associazione si pone come un " ponte " di ascolto e confronto attivo tra le famiglie e gli organismi istituzionali competenti. PANDORA si propone di rispondere concretamente ed in modo funzionale alle esigenze delle famiglie che presentano nel loro nucleo soggetti con sofferenza psichica e che si trovano a gestire una quotidianità complessa. Gli obiettivi dell'associazione sono molteplici, ma ha bisogno di coinvolgere il maggior numero di persone per portare alla luce tutto ciò che può contribuire ad incentivare una " SPERANZA " di vita e di dignità qualitativamente migliore per i pazienti e per i loro familiari. L'Associazione è aperta a tutti coloro che hanno a cuore i problemi della salute mentale del proprio caro e scelgono di far sentire la propria voce. Associarsi significa avviare un percorso che ha come traguardo la tutela e la difesa dei diritti dei malati. PER INFORMAZIONI: Tei. 348/3229417-338/4415932-0965/896029 e-mail [email protected] SEDE: Via S. Anna II tronco, n. 103 - 89128 Reggio Calabria Hanno collaborato a questo numero: Nevio Benvenuto per l’olmo in PDF, Enzo Aita, Ciro R. Cosenza , Vincenzo De Luna, Giuseppe Gallelli , Lili Genovese , Gilda Magorno,Vincenzo Perrone Tutte le collaborazioni sono gratuite. L’OLMO I cittadini possono scrivere e le lettere verranno pubblicate solo se firmate. Scrivere a : Redazione dell’Olmo c/o Comune di Diamante e.mail:[email protected] Stampa: - Tipografia Lapico tel. 0985 42154 Santa Maria del Cedro L’impaginazione grafica è di Francesco Cirillo L’Olmo viene distribuito gratuitamente nelle edicole, nei Bar e agli sportelli degli Uffici Comunali. Testi e foto inviate non vengono restituite. Questo numero è stato chiuso in tipografia il 24 Febbraio 2011 1°Numero Agosto 2002 - Anno 9- n°103 Autorizzazione n°94 del 22-02-2002 Tribunale di Paola APPROVATO IL REGOLAMENTO COMUNALE SULL’ELLETROMAGNETISMO Un nuovo tassello alla storia di Diamante. I quaderni dell’Olmo pubblicheranno la storia a Diamante fra le due guerre. Una nuova ricerca fotografica e storica di Francesco Cirillo, ricostruita grazie alle testimonianze di memorie storiche viventi, e di documenti repreiti nei vari archivi comunali e statali. Storie di confinati politici, di fascisti, di antifascisti, di semplici cittadini travolti dalle vicende della guerra, della fame, della miseria, che hanno vissuto fra le due guerre nel nostro paese. Il libro verrà presentato in occasione delle festività fra il 25 aprile ed il 1 maggio con il patrocinio del Comune e dell’Assessore alla Cultura Battista Maulicino e verrà distribuito gratuitamente ai ragazzi delle Scuole medie in un apposita manifestazione dedicata alla memoria del nostro paese . Il libro è anche arricchito da un video momtato e diretto da Enzo Caselli. Comune di Diamante Centralino 0985 81398-81642-877512-877508 Stanza Sindaco - 0985 81289 - FAX : 0985 81021 Redazione L’OLMO - via P. Mancini- 87023 Diamante DELEGAZIONE COMUNALE CIRELLA 0985 86804 NUMERI UTILI Caserma dei Carabinieri tel. 0985 81117 Capitaneria di Porto tel. 0985 876075 Guardia Medica tel. 0985 81000 Poste Italiane Ufficio Diamante tel. 0985 81070 Poste Italiane Ufficio Cirella tel.0985 86064 Poliambulatorio ASL 1 Diamante tel. 0985 876722 Vigili Urbani Diamante tel. 0985 81035 Consultorio Familiare Diamante tel. 0985 876389 SERT - Servizio Tossicodipendenze tel. 0985 91449 Commissione Invalidi Civili tel. 0985 81030 AIAS Diamante tel.0985 81638 Centro Fisiokinesi Cirella tel. 0985 86043 MISERICORDIA - sez. Diamante tel.0985 877857-3284261073 Ass.Culturale Cerillae tel. 0985 86361 Accademia Italiana del Peperoncino tel. 0985 81130 TELEDIAMANTE CANALE 21-65 tel.0985 876078 ACI DIAMANTE te.0985 81385 Il 28 febbraio si è riunito il comisglio comunale aperto, con un unico punto all’ordine del giorno sull’elettromagnetismo. Un regolamento preparato dal consigliere di minoranza Fabio Cavalcanti con l’apporto dell’Ing. Gismondi esperto in onde elettromagnetiche, incaricato dal Comune stesso, e dal geometra comunale Vincenzo Vaccaro. Presenti al consiglio i rappresentanti dei comitati cittadini contro le antenne del Felicetto, del Fragalleto, di via Piane. La discussione è stata intensa e proficua ed ha portato all’approvazione di un regolamento comunale che consentirà al comune stesso di difendersi dalle continue richieste di nuovi impianti di telefonia mobile. Inoltre sono stati individuati dei siti, all’interno dellarea del comune di Diamante dove verranno creati dei poli tecnologici, nei quali dovranno concentrarsi le antenne già pre esistenti. Presenti, nel consiglio comunale aperto, anche il sindaco di Buonvicino e l’assessore delegato dal comune di Maierà. Soddisfazione è stata espressa a conclusione dei lavori da parte del sindaco che ha ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile questa impresa . Un lavoro che ha dato uno strumento utile nelle mani dei cittadini per difendere il proprio diritto alla salute. Di ritorno dalla BIT Milano La giornata con il Sindaco Di ritorno dalla Borsa Internazionale del Turismo di Milano, dove la “Città dei Murales e del Peperoncino” partecipa da molte edizioni, l'assessore Franco Maiolino esprime la soddisfazione per il successo riscosso dalla “Perla del Tirreno” e pone alcune questioni. Nella prestigiosa vetrina milanese, Diamante ha presentato la sua consolidata offerta turistica, come sempre condita al peperoncino, insieme alla grande novità del costruendo porto turistico “Marina di Diamante” che a partire dalla prossima stagione potrà essere speso come straordinario attrattore strutturale. “La presentazione nella conferenza stampa ufficiale fatta nel Centro Conferenze del Villaggio Calabria di un porticciolo allocato a ridosso dell'antico borgo marinaro, al centro delle rotte tirreniche meridionali che i diportisti seguono per spostarsi da Capri alle Eolie, progettato in maniera assolutamente compatibile con l'ecosistema della scogliera di Diamante e con i fondali del vicino Parco Marino della Riviera dei Cedri, conferisce a Diamante quel valore aggiunto necessario al definitivo decollo turistico della città.” E’ ripresa lo scorso 22 febbraio, “La giornata con il Sindaco” per i giovani alunni di Diamante. Si rinnova, quindi, anche quest’anno un progetto che l’Amministrazione Comunale di Diamante ha attuato nei tre precedenti anni scolastici in collaborazione con il locale Istituto Comprensivo. L’iniziativa, si sviluppa attraverso le visite periodiche in Municipio, nel corso delle quali gli studenti trascorrono una giornata nel Palazzo di Città ed hanno occasione di conoscere da vicino il lavoro del Sindaco, degli Assessori , degli uffici comunali, la redazione dell’Olmo. Un appuntamento – sottolinea il Sindaco di Diamante, l’Avv. Ernesto Magorno - che si rinnova con lo stesso spirito e con le stesse finalità degli anni scorsi: avvicinare i giovani alle istituzioni, fornire loro un’occasione diretta e particolarmente coinvolgente per far conoscere loro il funzionamento del loro Comune e della complessa macchina amministrativa che regola la vita della loro Città. Una iniziativa – aggiunge il Sindaco – fortemente voluta per accrescere la consapevolezza e la coscienza civica di quelli che, al di fuori di ogni retorica, saranno i cittadini di domani della nostra comunità. Gli alunni sono stati accompagnati nella loro visita in comune da due dei Tutor che seguono il progetto, gli insegnanti Gilda Magorno e Vincenzo Sollazzo. Nel corso del loro incontro con il Sindaco ai ragazzi sono stati donati seguendo la consuetudine degli anni scorsi una copia del libro “Cuore” , il logo ufficiale del Comune di Diamante, un’immagine dell’Immacolata Concezione simbolo unificante della Città e, in occasione dell’anno delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, un logo raffigurante il tricolore della nostra bandiera con sul retro il testo dell’Inno di Mameli. Dopo la visita agli uffici comunali e l’incontro con il Sindaco gli alunni dell’Istituto Comprensivo, si sono recati in visita all’I.I.S.S. e successivamente all’I.P.A. di Cirella, dove sono stati accolti dalla Dirigente la Prof.ssa Concetta Smeriglio e dal Collaboratore Vicario, Prof. Rino Rinaldi, ai quali va il ringraziamento del Sindaco per la cortese disponibilità. Nel corso della loro visita gli alunni sono stati accompagnati a visitare le aule, i laboratori e le palestre che fanno delle due strutture scolastiche due eccellenze del panorama formativo del comprensorio. Nel ringraziare il Dirigente dell’Istituto Comprensivo, la Dott.ssa Anna Maria Frascini e gli insegnanti che seguono l’iniziativa, il Sindaco intende sottolineare con soddisfazione il grande interesse mostrato dai giovani studenti nel corso degli incontri degli anni precedenti. Un entusiasmo che sicuramente si manifesterà anche negli incontri che si svolgeranno quest’anno. “Sono contento”, continua Maiolino “ che l'interesse dei buyers e dei visitatori si sia rivolto non solo a Diamante ma a tutta la Riviera dei Cedri che in forme partecipative diverse ha visto la presenza di quasi tutti i comuni rivieraschi ed anche quella importante degli albergatori consorziati dell'Ecotur a dimostrazione che la valenza turistica del nostro territorio è percepita sia dalle Istituzioni che dagli operatori privati del settore.” La Bit è stata dunque occasione negli incontri istituzionali e nelle tavole rotonde di focalizzare l'attenzione sulla necessità di intraprendere sinergie di territorio e raccordi istituzionali con le Provincie, l'Unpli, gli Enti Parco e la Regione .“Proprio la Regione”, conclude Maiolino, “mai come in questo momento, ha il dovere di ricercare nuove strategie per imporre il Sistema dei Turismi di Calabria nel competitivo mercato globale del settore. Bene dunque la creazione di un brand Calabria e il nuovo logo che nei colori dell'azzurro del verde e del rosso rimandano al mare, alla montagna e alla cultura, ma si avviino anche tutti quegli interventi normativi, infrastrutturali, di investimenti e di comunicazione atti a rilanciare la nostra regione”. L’Assessore al Turismo Dott . Franco Maiolino Il Parco Lavalva Interventi a pag. 4 I 150 anni dall’Unità d’Italia a pag. 5 L’ingiustizia subita raccontata dall’avv.Liserre a pag. 7