Effetti della curvatura di un canale di lava sulla velocità e sullo sforzo A. Valerio1, A. Tallarico2 e M. Dragoni1 1Dipartimento di Fisica, Università di Bologna 2Dipartimento di Geologia e Geofisica, Università di Bari Effetti della curvatura di un canale di lava sulla velocità e sullo sforzo Nei campi vulcanici sono spesso presenti canali che curvano seguendo delle disomogeneità topografiche, [Greeley, 1971; Peterson et al., 1994]. È proposto un modello analitico per spiegare gli effetti della curvatura del canale sulla velocità, sullo sforzo viscoso e sullo sviluppo delle parti solide superficiali. Si considera un s.d.r. di coordinate polari cilindriche: gli argini nei tratti di canale con curvatura costante sono approssimati da archi di circonferenza concentrici, con centro nell’origine del s.d.r. In tale s.d.r. si studia l’equazione del moto di un fluido newtoniano, isotropo e incompressibile. Greeley, 1971 L’equazione del moto Ipotesi semplificative: • moto stazionario (pendenza del suolo fissata) • moto unidirezionale, lungo la direzione azimutale • gradiente di pressione trascurabile • variazioni di velocità in e z trascurabili Equazione del moto Condizioni di aderenza agli argini velocità 0.7 0.6 -1 u (m s ) 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0.0 2.5 3.0 3.5 4.0 4.5 r (m) 5.0 5.5 6.0 6.5 La velocità La curvatura produce un’asimmetria della velocità rispetto al centro della larghezza del canale. Ciò risulta particolarmente evidente se la velocità è confrontata con l’analoga soluzione dell’equazione del moto per un canale rettilineo. 1.1 1.0 0.9 0.8 0.7 v/ vmax 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0.0 v caso rettilineo u caso curvilineo -0.5 -0.4 -0.3 -0.2 -0.1 0.0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 y/a = (r-rc)/a 1.0 |rc-ru max| (m) Il grafico a destra mostra la differenza tra il punto in cui la velocità raggiunge il suo valore massimo e il centro della larghezza del canale. Questa differenza aumenta con la curvatura del canale. a=1m 3 5 10 0.8 0.6 0.4 0.2 0.0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 rc (m) Lo sforzo viscoso Sforzo viscoso 1.0 0.9 0.8 4 | | (10 Pa) 0.7 Analogamente a quanto osservato per la velocità, anche lo sforzo viscoso ha un profilo asimmetrico e non si annulla al centro del canale. 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0.0 2.5 3.0 3.5 4.0 4.5 5.0 5.5 6.0 6.5 r (m) 1.25 Lo sforzo viscoso raggiunge il suo valore massimo in corrispondenza dell’argine interno. Il suo valore aumenta all’aumentare della curvatura del canale. 1.20 max 4 | (10 Pa) 1.15 1.10 1.05 1.00 0.95 0.90 0.85 0.80 0.75 1 2 3 4 5 6 r1 (m) 7 8 9 10 Modello termico 1200 1100 z=0m 1000 T (°C) 900 800 700 600 500 400 300 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 L (m) -0.1 0.0 0.1 z (m) Il raffreddamento è descritto come il risultato dei meccanismi di radiazione e convezione in atmosfera, agenti mediante l’applicazione di una densità di flusso di calore assegnata in superficie. 0.2 0.3 L = 500 m 1000 2000 3000 0.4 0.5 300 400 500 600 700 800 T (°C) 900 1000 1100 1200 1300 Modello termico 30 z=0m 4 -2 q0 (10 W m ) 25 20 15 Il flusso di calore q0 è variabile lungo la direzione del moto, ed è calcolato come funzione della temperatura per successive iterazioni. 10 5 0 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 L (m) 0.00 0.01 0.02 0.03 0.04 0.05 hc (m) L’isoterma del solidus permette di individuare il limite inferiore della crosta, che comincia a formarsi a pochi metri dalla bocca eruttiva. 0.06 0.07 0.08 0.09 0.10 0 500 1000 1500 L (m) 2000 2500 3000 La soglia di plasticità La soglia di plasticità, o sforzo di soglia, esprime la resistenza della crosta superficiale agli sforzi di taglio. Lo sforzo di soglia è funzione della temperatura media calcolata all’interno dello strato crostale. 0.9 0.8 0.7 0.5 4 (10 Pa) 0.6 0.4 0.3 0.2 0.1 0.0 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 T (°C) 0.9 0.8 0.7 0.6 4 (10 Pa) Dalla variazione della temperatura nella crosta lungo la direzione del moto, si ricava il valore di (L). 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0.0 -0.1 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 1100 L (m) La formazione della crosta Confrontando lo sforzo di soglia con lo sforzo di taglio applicato alla crosta si determina la larghezza della crosta. 1.0 0.8 0.9 0.7 0.8 0.6 0.7 0.5 0.6 | (10 Pa) 0.4 Larghezza della crosta 0.5 4 4 (10 Pa) 0.9 0.3 0.2 0.4 0.3 0.2 0.1 0.1 0.0 -0.1 0.0 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 1100 L (m) 2.5 3.0 3.5 4.0 Larghezza del canale 4.5 r (m) 5.0 5.5 6.0 6.5 La formazione della crosta 1.1 1.0 4 |sforzo viscoso| (10 Pa) Quando un canale curva, lo sforzo aumenta in prossimità dell’argine interno, provocando la rottura della crosta. sforzo caso rettilineo sforzo caso curvilineo 0.9 0.8 0.7 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0.0 -0.1 -0.5 -0.4 -0.3 -0.2 -0.1 0.0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 y/a = (r-rc)/a 0.5 0.4 0.3 d d = frazione della semilarghezza del canale ricoperta da crosta 0.2 Canale rettilineo caso rettilineo caso curvilineo: prossimità argine esterno prossimità argine interno 0.1 0.0 Canale curvilineo 900 800 700 T (°C) 600 500 La formazione della crosta Nei tratti del canale con curvatura minore (A) lo sforzo è inferiore rispetto ai casi con curvatura più elevata (B): ciò comporta che la crosta subisca maggiormente fenomeni di frammentazione in corrispondenza di curve “strette” (B). A B 1.0 0.5 0.9 0.4 0.7 4 (Pa 10 ) 0.8 0.6 0.3 d 0.5 0.4 curvatura minore A curvatura maggiore B 0.2 0.3 0.2 r1 = 9 m (A) r1 = 3 m (B) 0.1 0.0 0.1 0.0 -0.6 -0.5 -0.4 -0.3 -0.2 -0.1 0.0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 r'=(r-rc)/a 900 800 700 T (°C) 600 500 La formazione della crosta Come si spiega la formazione dei tubi in canali che presentano curvature elevate? Ipotesi: •Agglomerazione dei frammenti solidi •Ispessimento crostale opera del raffreddamento Cashman et al. 2006 ad Formazione del tubo: il processo di agglomerazione dei frammenti solidi In corrispondenza di una curvatura in un canale di lava, le lastre di crosta solida presenti in superficie subiscono un processo di rottura, per cui si riducono in frammenti di dimensioni minori (a- effetto dello sforzo di taglio). Tali frammenti deviano verso l’argine interno (b- effetto dell'asimmetria della velocità del fluido). Ha così origine un processo di agglomerazione che include i frammenti che via via sopraggiungono trasportati dal fluido, fino alla loro saldatura con formazione di un tetto stazionario (c). a b c Formazione del tubo: fattori corresponsabili Tasso effusivo Raffreddamento Da evidenze sperimentali (Cashman et al., 2006) e osservazioni sul campo vulcanico, tale processo è connesso a tassi effusivi “moderati”: velocità “elevate” comportano maggiore frammentazione e passaggio dei detriti indisturbati. Il raffreddamento progressivo della crosta produce un aumento della sua resistenza allo sforzo di taglio, impedendone la rottura e favorendo la saldatura delle parti solide agli argini (Peterson, 1994). a b Bibliografia •Cashman, K. V., R. C. Kerr, e R. W. Griffiths (2005), A laboratory model of surface crust formation and disruption on lava flows through non-uniform channels, J. Fluid Mech., 496, 33 62. •Greeley, R., (1971), Observations of actively forming lava tubes and associated structures, Hawaii, Mod. Geol., 2, 207 - 223. •Hon, K., J. Kauahikaua, R. Denlinger e K. MacKay (1994), Emplacement and inflation of pahoehoe sheet flows: Observations and measurements of active lava flows on Kilauea Volcano, Hawaii, Geol. Soc. Amer. Bull., 106, 351 - 370. •Peterson, D. W., R. T. Holcomb, R. I. Tilling, , and R. L. Christiansen (1994), Development of lava tubes in the light of observations at Mauna Ulu, Kilauea Volcano, Hawaii, Bull. Volcanol., 56, 343 - 360. •Valerio, A., A. Tallarico, and M. Dragoni (2008), Mechanisms of formation of lava tubes, J. Geophys. Res., 113, B08209, doi:10.1029/2007JB005435.