SETTIMANALE
DI POLITICA
E COSTUME
Autorizzazione del tribunale
di Siracusa n.2/2003
diretto da Salvo Benanti
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Anno 28
FONDATO NEL 1988
N° 1/2016
Domenica 10 gennaio 2016
7 candidati a sindaco
In attesa dello tsunami giudiziario si prepara già
il dopo Garozzo. Una donna in corsa, l’accusatrice
Fra gennaio e febbraio ci sarà a Siracusa la botta giudiziaria che aspettano tutti i politici e gli addetti ai lavori.
Come ci faceva notare un professionista siracusano, le
indagini sui misfatti politici cittadini sono troppe e per
alcune c’è il rush finale. Visto e considerato che alcune
potrebbero coinvolgere i vertici dell’attuale amministrazione nonché un folto numero di consiglieri comunali, va
da se che ci potremmo trovare, proprio in questo nuovo
anno, nella necessità di tornare al voto e in questa ottica
ci sono già i posizionamenti abituali di chi ha un progetto di lista civica o comunque di partecipazione diretta
alla kermesse per l’elezione del nuovo sindaco e del nuovo consiglio comunale.
Vediamo da vicino i potenziali candidati sindaco con la
sola esclusione del Movimento Cinque Stelle, non per le
liti interne (di cui ci occupiamo a pagina 2), ma per il
semplice fatto che fino ad oggi non è emerso nessun possibile candidato grillino:
FRANCESCO ITALIA – Sarebbe il candidato renziano in
pectore, lo è da diverso tempo visto che l‟uscente Garozzo
sarebbe stato già destinato al parlamento nazionale. La sua
candidatura ha perso vigore negli ultimi mesi, per volontà
proprio di Foti-Garozzo, ognuno per motivi diversi.
GIOVANNI CAFEO – Sarebbe il candidato ideale dell‟o-
norevole Luigi Foti, lo è da sempre visto che l’ex sottosegretario lo spende in diverse occasioni, anche se nelle ultime uscite (vedi lo scontro alle Regionali con Marziano)
non è stato all‟altezza delle aspettative. Ma lui è Sancho
Panza, scudiero e compagno di avventure di Alonso Quijano (don Chisciotte), che lo trascina ormai da anni nella
sua folle avventura di politico errante, con la promessa di
lasciargli il governo di un'isola e un castello.
ALESSIO LO GIUDICE – Dovrebbe essere il candidato
di Marziano-Raiti. Il candidato ufficiale che, visti gli ultimi sviluppi e la scarsa consistenza politica, non sarebbe altro che un candidato di bandiera, con pochissime possibilità
di successo. Anche perché, diciamolo chiaro, Lo Giudice è
praticamente ignoto ai cittadini siracusani, è un prodotto da
addetti ai lavori per gli addetti ai lavori.
ENZO VINCIULLO – E‟ un candidato forte, anzi fortissimo che non si può far rientrare in una casella politica. Se
diventasse sindaco sarebbe un toccasana per la città intera:
conosce la sua storia amministrativa a menadito, lavorerebbe h24 per Siracusa e lo farebbe con passione e competenza, senza secondi fini. Non avrebbe santi o amici da privilegiare, insomma un uomo dedicato per intero al rilancio occupazionale della città e delle sue tradizioni.
SIMONA PRINCIOTTA – E‟ la Serpico di Palazzo Ver-
mexio. Le sue denunce l‟hanno reso famosa e molto nota
alla pubblica opinione siracusana. Da consigliere comunale
ha denunciato altri consiglieri comunali ed ha subito intimidazioni e l‟incendio della sua auto. Proprio questo ruolo di
pubblica accusatrice delle malefatte politiche cittadine potrebbe far funzionare una sua candidatura alla prima poltrona della città, sostenuta da liste civiche e dal suo mentore, il
deputato del Pd Pippo Zappulla.
EDY BANDIERA – E‟ già stato candidato sindaco nel
2013 e tenterebbe quindi di avere una rivincita nella sua città. Dopo aver assaggiato a spicchi la poltrona di deputato
regionale, Bandiera potrebbe essere un sindaco con buona
conoscenza della macchina amministrativa. Punta ad essere
il candidato del centro destra per quello che può valere visto
che alle Amministrative contano i voti e non i cartelli di
soggetti politici, molte volte privi di consenso.
SALVO SORBELLO – Sarebbe il candidato sindaco di
Progetto Siracusa, almeno il candidato che partirebbe forte
di un consenso personale di rispettabili proporzioni. La sua
nomination ancora non è stata ufficializzata dal portavoce
Ezechia Paolo Reale anche per il fatto che non è stata ancora chiarita la situazione dell‟avvocato Milazzo che, secondo
i rumors, potrebbe ambire a sua volta alla candidatura a sindaco.
Garozzo è andato, Foti pensaci tu!
Siamo nel 2016. Ci sono speranze per la nostra città? Buoni propositi almeno per sognare
qualcosa?
Garozzo è ormai un fantasma, una frana, anche nella cosa più semplice del mondo: vendere
cazzate, progetti irrealizzabili, fare sognare per un attimo la realizzazione di opere pubbliche importanti, servizi pubblici efficienti, interventi, nuova occupazione per imprese e per i
giovani.... Sogni che non saranno mai nella realtà ma che almeno dimostrano impegno, voglia di misurarsi.
Garozzo è così depresso o indifferente alle sorti della città che evita di dire ciò che ha fatto
in maniera comprensibile (senza farfugliamenti) e ciò che vorrebbe fare, materia dove i politici di solito si “allargano” a dismisura. Niente di niente. Non gliene fotte più niente. Ormai – si dice – attende la “promozione a deputato nazionale nel 2018” promessagli da
Renzi. E' già “fuori” dalle mura di questa città e dalla classe politica che lo circonda. E'
già a Roma, alla faccia di tutti.
Sarà vero, non saprei dire. Ma una domanda, si diceva una volta, ”sorge spontanea”. Ma
da qui al 2018 chi amministrerà questa città? Chi penserà al suo futuro? Chi si batterà per-
ché non perda opportunità di finanziamenti (fino ad oggi inesistenti), di iniziative regionali
e nazionali utili alla città?
Nessuno, come, del resto, si dirà, è stato fino ad oggi. Ma la maggioranza che regge la
Giunta (sarebbe il PD), nelle sue varie ed incomprensibili articolazioni non ha il sospetto
che così a sbattere non va soltanto la città ma anche il PD? Che le elezioni amministrative
del 2018 saranno un bagno di sangue per il PD, riconsegnando la città al centrodestra o ad
un serio Movimento Civico?
Possibile che nessuno voglia capire? Garozzo non c'è? Fate una Giunta dell'emergenza con
persone capaci e disponibili, ed anche autorevoli, se possibile.
Foti che fa? Anche lui disinteressato? Possibile che Foti non sia in grado di mettere in campo una Giunta capace (non orecchianti alla Francesco Italia), di grande esperienza e contatti? Chissà quanti amici autorevoli darebbero una mano? Per finire. C'è una alternativa a
questa proposta che non sia il becero, mortificante nulla di questi anni?
Buon 2016.
Salvo Benanti
Comunale a +3973 Teatro Verga +3871
No inaugurazione, pagano l’ingresso anche i siracusani
Lutri è rimasto, forse s’intravede uno spiraglio di luce
Via Crispi +3315
Strada sconnessa e oscura, sempre più buia e sconnessa
2
Domenica 10 gennaio 2016
Zito
ignora
Russo
contestante
Il deputato regionale e portavoce dei Cinque Stelle ha un
nemico dichiarato che ha scritto ai vertici M5S per farlo
sgombrare (sotto la lettera), ma senza ottenere risultati concreti
Stefano Zito è il deputato
regionale e il portavoce dei
grillini a Siracusa. Il meetup
Siracusa, come ha più volte
ribadito pubblicamente lo
stesso Zito, è il meetup unico
del capoluogo. Questa scelta,
ci riferiamo al meetup unico,
magari nasce dalla necessità
di mettere ordine e disciplina, cioè nasce dalle laceranti
spaccature che ci sono state
fra i grillini locali, anche durante e dopo la campagna
amministrativa del 2013. Zito, va detto, ha lavorato bene, ha portato avanti numerose iniziative che hanno riscosso consenso anche fra i
non grillini. Fra i suoi oppositori, molti si sono persi per
strada, magari alcuni hanno
fatto altre scelte politiche, si
sono comunque defilati.
Quello che rimane è un altro
meetup, guidato da Salvatore
Russo. Con questo gruppo lo
scontro è duro e l‟istituzionale Zito non intende fare prigionieri. Lo scontro c‟è, ma
più che di scontro si dovrebbe parlare di resistenza fino
alla morte da parte di Russo.
La domanda è: Questa ennesima battaglia interna, che
non scalfisce Zito, giova ai
grillini made in Siracusa?
Messina: L‟ha deciso il chiodo da 20..
A conclusione del 2015, esattamente il 30 dicembre, il grillino Salvatore
Russo scrive sul web:
La sede del M5S è nel blog. Tutto quello che esiste nel 5 stelle esiste se è
sul blog altrimenti è solo interpretazione. Nel tempo sul blog sono comparsi vari comunicati, di cui l'ultimo per importanza, prima di quello per togliere il nome di Beppe dal logo è stato la "lettera ai meetup", scritta a due
mani da Fico e Di Battista, entrambi componenti del "direttorio". Direttorio che a sua volta è stato creato sempre con un comunicato sul blog. Questa sera è successa una cosa che non ha precedenti nella storia del 5 stelle,
il gruppo M5S Sicilia ha di fatto scomunicato il sindaco di Gela sostituendosi al Blog, in palese contrasto con la lettera ai meetup, che al punto 5
riporta "I meetup hanno ambito territoriale ristretto. Per la loro stessa natura orientata ai temi locali, non hanno motivo di esistere meetup regionali o
nazionali".
Cosa sta succedendo?
Salvatore Russo
Di seguito alcuni commenti all‟inquietante nota (a nostro giudizio ndr)
diramata da Russo, responsabile di un meetup minoritario, comunque molto attivo nel capoluogo aretuseo:
Emanuele Pellegrino: Succede che il m5S.Sicilia ha di fatto anticipato
una decisione che tardava ad arrivare, peraltro confermata " qualche minuto prima dal Direttorio", almeno credo che le cose siano queste !
Michele Modica: Vorrei capirci anch'io? qualcosa.
Emanuele Pellegrino: I fatti politici riguardanti il sindaco di gela , erano ben noti ai vertici del m5s , il direttorio ha approvato l'espulsione dello stesso sindaco ,
ecc , ecc,
Paolo Messina: Il direttorio... ma vergogna. ..
Giuseppe Polizzi: Tutte queste cose,direttori etc etc se le sono decise da
sole. Ma allora la base che motivo ha di
esistere? Uno vale uno? Ma per piacere...
Paolo Messina: Se Grillo nominasse responsabile un chiodo da 20 ci sarebbe
qualcuno a dire: l'ha deciso il chiodo da
20...
Emanuele Pellegrino: Ha dimesso tre assessori in contrasto alla sua linea di gestione comunale che portava avanti in modo
troppo " personalistica" intendo il sindaco
Messinese ,
Michele Modica: Salvatore Russo, quello
che hai postato si riferisce al mese di luglio 2015, quindi 5 mesi fa' e ancora
non si parlava del Sindaco di Gela.
Salvo Benanti Dio ci salvi da questi folli del blog.
Sasà Puglisi: Si può gestire un paese con il blog? Avevo tanta voglia di aiutarvi mi stati mbriacannu
Esasperati dall’ostinata indifferenza del portavoce
A novembre 2015,
Salvatore Russo aveva inviato una lettera a
Beppe Grillo, a Casaleggio e ai
componenti del direttorio Fico e
Di Battista, lettera con cui aveva
sancito la spaccatura esistente fra
i grillini siracusani. Leggiamo il
testo:
In quanto Cittadino Attivo, oltre
ad essere iscritto e certificato al
Blog, ed elettore del MoVimento
5 Stelle, voglio segnalare un’anomalia a Siracusa.
Ho lavorato, insieme al gruppo di
cui faccio parte, grazie anche al
contatto avuto con numerosissimi
portavoce del MoVimento 5 Stelle
con i quali si è aperto un dialogo
produttivo che ha portato ad un
proficuo scambio di informazioni,
nell‟ottica di uno dei principi cardine del M5s: la condivisione.
Sin dall‟agosto 2013 ho lavorato
senza mai avere alcun supporto
dal Portavoce Istituzionale di riferimento a Siracusa, Stefano Zito,
eletto all‟ARS, se pur lo stesso sia
stato sollecitato più volte in tal
senso. Ad ottobre 2014 si è intrapreso un percorso di riunificazione tra i Meetup. Tale percorso di
riunificazione, però, non è andato a buon
fine, allorquando, ad aprile 2015 ci si è resi
conto che alcuni per motivi vari, non riuscivano a tenere il passo al prolifico operato
di altri e del sottoscritto. Non solo ma tale
lavoro invece di essere visto come risorsa
veniva ostacolato.
Addirittura nel giugno 2015 il Portavoce
Istituzionale Zito mi attaccava pubblicamente (post su Facebook). Tale attacco veniva reiterato nei mesi successivi.
A questi attacchi ho risposto porgendo l‟altra guancia, ovvero, con il mio gruppo, abbiamo scritto in privato e chiesto più volte
incontri e spiegazioni. A tali richieste il signor Stefano Zito ha sempre risposto che
l‟unico Meetup legittimo da lui riconosciuto
e da supportare era quello unico.
In realtà nel Blog di Beppe Grillo, sede
naturale del MoVimento 5 Stelle, non esiste
alcuna disposizione che preveda l‟obbligatorietà di un unico Meetup per territorio. Se
tale disposizione verrà prevista in futuro
ogni iscritto e certificato al Blog potrà valu-
tare di fare un passo indietro e prendere
atto che qualcosa è cambiato ma oggi lo
stato di cose non è, di certo, quello imposto da Stefano Zito.
A conferma di quanto sopra detto si evidenzia che sul Blog di Beppe Grillo, poco
tempo fa, è stato pubblicato un documento
denominato “lettera ai meetup” dalla evidente valenza chiarificatrice, nel quale si
spiega chiaramente cosa sia un meetup e
soprattutto si ribadisce il concetto che il
meet up è un‟ entità distinta rispetto al
MoVimento 5 Stelle. Insieme ad alcuni
cittadini attivi, immediatamente dopo la
pubblicazione di tale documento, ho indetto una conferenza stampa alla quale sono
stati invitati i portavoce Zito, Fico e Di
Battista. E mentre i portavoce Fico e Di
Battista non hanno potuto partecipare per
altri impegni istituzionali, il portavoce siracusano ha deliberatamente rifiutato di partecipare.
Non solo ma Stefano Zito in più occasioni
ha dichiarato di non condividere il contenuto di tale documento: “la lettera ai MU
sta facendo più danni che altro”.
Ricordiamo che la sede del MoVimento 5 Stelle è il suo Blog,
www.beppegrillo.it come da NON
STATUTO. Quindi se un Portavoce
Istituzionale dichiara, più volte e anche pubblicamente, di non essere
d‟accordo con quanto apparso sul
Blog, bisogna prendere atto che probabilmente c‟ è qualcosa che non va.
Pertanto intendo sottolineare che la
sede naturale del MoVimento 5 Stelle è il Blog, www.beppegrillo.it come da “NON STATUTO”. Quindi se
un Portavoce Istituzionale dichiara,
più volte e anche pubblicamente, di
non essere d‟accordo con quanto viene pubblicato sul Blog, bisogna
prendere atto che probabilmente il
portavoce non è in linea con i principi del Movimento 5 stelle.
La pubblicazione di tale documento
ha fatto si che abbia chiesto ed ottenuto la rimozione del simbolo del
MoVimento 5 Stelle da molte pagine
Meetup e da molte pagine Facebook,
etc., che alla luce di tale documento,
ne facevano un uso illegittimo.
Ad Imola 2015 ancora una volta si è
chiarita la differenza tra i Meetup e il
MoVimento 5 Stelle:” portare il lavoro nelle istituzioni tramite i Portavoce Istituzionali” cit. Roberto Fico.
Dopo l‟ultimo attacco pubblico di Stefano
Zito il sottoscritto ha deciso di scrivere allo
stesso una lettera aperta chiedendo spiegazioni, vista l'ostinata indifferenza del
portavoce istituzionale alle precedenti richieste effettuate in forma privata.
Il 13 novembre 2015, a distanza di oltre 2
anni dalla prima richiesta, finalmente il
portavoce ha concesso un incontro nel suo
studio privato.
Sono state sollevate critiche alla sua condotta ricordandogli la sua funzione di Portavoce del MoVimento 5 Stelle e non di un
singolo Meetup e che non era ammissibile
che supportasse il lavoro di alcuni ignorando totalmente il lavoro di altri, solo perché
non appartenenti al “suo” meetup.
In quella occasione si riproponeva al
on...Zito di portare nelle istituzioni il lavoro del sottoscritto e del suo gruppo, previe
eventuali modifiche e/o migliorie, attribuendo a tale lavoro la paternità del Movi-
mento 5 Stelle. E‟ infatti, un dato di fatto
incontestabile, la circostanza che solo il portavoce possa usare il simbolo del movimento.
Infatti l‟on…Zito si è sempre rifiutato di utilizzare il lavoro mio e del mio gruppo. Una
buona parte di tale lavoro, ignorato dal referente istituzionale, è stato mutuato da altre
realtà penta stellate e di certo appare più che
paradossale, che le stesse iniziative che in
altre realtà locali sono state portate avanti
da portavoce penta stellati, a Siracusa siano
state rifiutate dall‟ onorevole Zito.
Il motivo di tale rifiuto è stato ampiamente
spiegato dal Sig. Zito: il lavoro da portare
nelle istituzioni è solo quello del meetup
unico, per cui la condizione necessaria a far
si che il lavoro dello scrivente e del gruppo
possa ritenersi “degno di considerazione”, è
quella di confluire tutti nel meetup unico.
Occorre precisare che già tale strada venne
percorsa dall‟ottobre 2014 ad aprile 2015
con risultati pessimi. Tutto il lavoro veniva
bloccato, censurato, osteggiato. I motivi?
Non sono mai stati esplicitati ufficialmente,
anche se è semplice capire i motivi di tale
condotta.
Cosa è stato proposto al portavoce istituzionale? Tutte tematiche del MoVimento 5
Stelle nazionali, regionali e locali, apparse
sia sul Blog che discusse direttamente dai
portavoce Istituzionali, consiglieri regionali
e comunali.
Alcuni esempi: Bilancio Partecipato – Baratto Amministrativo – Censimento alberi monumentali - Amianto (sia Mappatura che
tubazioni) - Spreco Alimentare – 8x1000
edilizia scolastica – Junk Food – Norma affitti d‟oro – NO OGM – etc. etc.
Appare evidente alla luce di quanto sopra
detto che l‟on. Stefano Zito abbia creato
una struttura politica, che non è in linea con
le strutture ed i fini del MoVimento 5 Stelle. Per questo pubblicamente chiedo che Stefano Zito faccia quello che deve fare un portavoce istituzionale, ovvero portare il lavoro
dei meetup nelle istituzioni. Se non è in grado di fare questo è doveroso chiederne le
dimissioni. A Siracusa occorre un faro che
faccia capire ai cittadini che il MoVimento 5
Stelle c‟e‟ ed è sul territorio.
Purtroppo è evidente che il MoVimento 5
Stelle di Siracusa è molto lontano e diverso
dal MoVimento 5 Stelle dei Fico, Di Battista, Di Maio.
Salvatore Russo
3
Domenica 10 gennaio 2016
O presepiu? Amore senza fine
Gino Astorina racconta la tradizione nelle case siciliane e lo fa con la
sua solite verve, misto dialetto, che ci fa rivivere ricordi ormai lontani
Da piccolo avrei fatto follie per averne uno, sarei
impazzito dalla gioia, ma “a me casa” non si usava. Chissà perché? Intanto i miei cugini, più o
meno grande, lo avevano tutti. Il presepe. Mi ha
sempre affascinato, ma ju non l‟aveva! Mio padre
in questo non prendeva posizione, affermava quello che diceva mia madre: “Facemu trafucu, p‟accussì picca? Mittemu a casa sutt‟e supra mancu pi
„n misi, appoi ammogghia i pasturi nta catta do‟
giunnali, smunta „a rutta, leva a catta stellata,
arricogghi a pannedda (a quei tempi non esisteva
domopak) scutòla a sabbia, jetta a pagghia, scippa u lippu, asciuga l‟acqua do‟ stagnu… per farla
breve, a me casa non si fici mai! Ni faceva passari
comu si rici: “a valìa”.
Forse sarà per questo, ma quando ne vedo uno,
non riesco ad andare via senza prima averlo “mangiato”
con gli occhi. Mi diverte chi lo fa in maniera maniacale,
stando attento alle proporzioni, i pecuri e i pasturi nichi si
mettunu in fondo, inerpicati tipo stambecchi „nte muntagni
chini di cuttuni sciusu, pardon, di neve. Quelli più grandi
devono avere il primo piano per via della prospettiva, e dentro le botteghe i vari artigiani con i loro ferri del mestiere, u
“trincettu” po‟ scapparu, a “quarara” po‟ ricuttaru, u
“mantici” per il fabbro. A seconda del costo, i personaggi
in causa erano più o meno definiti. Mi spiego meglio: i pastori, ad esempio, erano fatti con mezzo stampo, in poche
parole si putevunu mettiri sulu di „n latu, ma eranu belli lo
stesso, come si dice: ” A puvirtà non è virgogna! “. Il senso di serenità che mi dona è indescrivibile, mi applico così
tanto che riesco a cogliere il freddo di “Jnnaru”, quel vecchietto imbacuccato misu davanti a “conca” a riscaldarsi.
O l‟estasi provata do‟ “spavintatu da‟ stidda”, si chiama
così, quel pastore che non sa spiegarsi la provenienza e la
luce della stella cometa e ne rimane incantato. Ma la cosa
che mi faceva veramente impazzire, oltre la nascita del
“Bambinello” naturalmente, era l‟arrivo dei tre Re Magi.
Quanto mistero! Senza nulla togliere al “Salvatore”, ma
quell‟impianto scenico così ricco, la presenza nutritissima di comparse, aspettava loro e
solo per un giorno. Arrivavunu senza stress,
supra i camiddi, quando tutto era già bello e
collaudato, il ruscello funzionava, lo steccato dell‟ovile stava additta, a picuredda in
cima alla montagna finalmente stava femma,
senza chiù arruzzuliari a valle (si ci azziccavunu i peri „nto lippu del sentiero). Arrivavunu come si suol dire a “tavula cunzata”.
Però portavano oro, incenso e mirra, che poi
apro una parentesi (u sappumu in età adulta
che cos‟era la mirra, per tanto tempo ci fu
chi diceva addirittura birra). Non c‟è traccia
però nei testi che narrano la vita di Gesù,
dell‟uso che ne abbia fatto di questi doni.
Siamo sicuri ca‟ ci cunsignanu? E in che
quantità ni puttanu? E dopu, perché non c‟è più traccia di
questi Re che hanno voluto partecipare o presepiu? Non per
essere un qualunquista populista dalla facile demagogia, ma
sti tri m‟assumigghiunu sempre di più a delle persone che
noi scegliamo quando ci infiliamo nelle cabine elettorali.
Arrivunu a cosi fatti, conquistano la scena, travagghiunu
sulu un giorno, promettono e poi scumparunu senza sapiri
chi fini fanu iddi, l‟oru e a mirra!
Facitimi sapiri a cu stati pinsannu…
Gino Astorina
Zalone, successo costruito a tavolino
ll film è stato distribuito in 1500 copie. Mai nessun film, nella storia del
cinema italiano, ha avuto questa distribuzione. Si è trattato di una vera e
propria occupazione di tutti gli spazi disponibili su ordine della Medusa
L‟architetto Manuel Giliberti, uomo di
cinema e di teatro, segnala l‟articolo di
Antonio Menna su Checco Zalone, fenomeno cinematografico del momento
con una visibilità mediatica oggettivamente sproporzionata. “Quella di Menna
– dice Giliberti - mi pare una analisi serena e che senza mitizzare o demonizzare
Zalone mette le cose li dove dovrebbero
stare”. Leggiamo insieme il pezzo di
Menna:
Non si parla d‟altro, in questo momento.
Zalone sì, Zalone no. Chi lo ha visto e
chi non lo ha visto. Titoli strillati: un
successo senza precedenti, numeri da
capogiro, record. Il caso alimenta un
nuovo caso. Chi non lo ha visto, ci andrà.
Magari per dirne male. E poi un nuovo
caso ancora. La grande operazione commerciale della Medusa film, non c‟è che
dire, è riuscita.
Quo vado, il film del comico pugliese
Luca Medici (il nome vero di un musicista raffinato che finge di essere tonto per
somigliare meglio agli italiani), nel giorno di esordio ha raccolto 6.850.000 euro;
nel secondo giorno di programmazione
quasi 7 milioni. Nella sua terza giornata
circa 7.770.000 euro. Alla fine del primo
weekend ha totalizzato 22.248.000 euro.
Qualcuno grida allo scandalo. Tutta questa
gente al cinema per una commedia facile
facile sarebbe il segno della bassa scolarizzazione del Paese. Altri urlano, invece, alla
ripresa del cinema italiano. Tutto questo
successo sarebbe il segno di quanto talento
e quanto valore sarebbero capace di mettere
in circolo i nostri connazionali.
Forse è il caso di mollare il prosecco, Capodanno è finito.
Il successo di Zalone non è né scandaloso
né strepitoso. Una onesta commedia qualunque con un onesto comico qualunque
che non fa né schifo né osanna. Basta dare
una occhiata dietro le cifre per capire di che
si tratta. E‟ il classico boom costruito a tavolino da chi ha il potere di decidere per
noi facendoci credere che decidiamo noi.
E‟ il business monopolistico della distribuzione. Riguarda il cinema come i libri. Loro
scelgono cosa dobbiamo vedere e cosa
dobbiamo leggere. E noi vediamo e leggiamo quello che ci impongono, credendo di
deciderlo, decidendo che ci piace, o non ci
piace, discutendone fino allo sfinimento e
alimentando quel caso che fa soldi e nuovo
business.
Due numeri per capirci: il film di Zalone è
stato distribuito in 1500 copie. Mai nessun
film, nella storia del cinema italiano, ha
avuto questa distribuzione. Si è trattato di
una vera e propria occupazione di tutti gli
spazi disponibili. Il primo gennaio, Zalone
in tutti i cinema. Questo l‟ordine della Medusa.
Gli schermi in Italia sono 3800. Su oltre il
40% degli schermi italiani c’è il film di
Zalone. Considerando che l‟80% degli
schermi è riunito in multisala, si può dire
che oltre il 60% dei cinema italiani monta-
va una o più copie di Quo Vado. A questo
va aggiunto che la maggior parte delle città
italiane è servita da poche sale. La media
italiana, secondo i dati dell‟Anica, è di una
sala ogni 18mila abitanti. Ma ci sono regioni come il Trentino, la Basilicata e la Calabria dove c‟è una sala ogni 57mila abitanti.
In ognuna di queste sale periferiche – con
una strategia mirata – è stato montato il
film di Zalone, che ha preferito i piccoli
centri alle grandi città, imponendo di fatto
a tutti gli abitanti di quei territori che volevano andare al cinema a Capodanno
(periodo di boom per i film), di vedere
quella pellicola.
Per avere un termine di paragone, che proprio in questi giorni è stato utilizzato: Star
wars – il risveglio della forza, settimo episodio della saga, è stato distribuito in Italia
in 800 copie e ha incassato circa 22 milioni
di euro. In proporzione, numeri non
distanti da Zalone. Il quale, peraltro,
ha fatto anche meglio in passato. Sole
a catinelle, il suo precedente film targato 2013, nei primi quattro giorni di
programmazione totalizzò 18,6 milioni di euro. In sette giorni, 23 milioni
(in totale, 51 milioni di euro di incassi). Uscendo alla fine di ottobre, in un
periodo tutt‟altro che favorevole e non
certo paragonabile a Capodanno, con
molte meno copie distribuite.
Quel film, peraltro, era costato alla
produzione meno di 7 milioni di euro.
Quo vado ha un budget di produzione
dichiarato che supera abbondantemente i dieci milioni di euro. Cinque volte
il costo medio di produzione di un
film italiano (dati Anica: 1,96 milioni
di euro a film). Tutti soldi – tanti –
messi dalla Medusa, che detiene oltre
al controllo della distribuzione cinematografica anche una buona parte
delle sale nelle più importanti città
italiane: quelle del circuito Cannon
(ex Gaumont) e del circuito The Space Cinema.
Senza nulla togliere, o mettere, al talento di Zalone, che fa ridere o piangere a seconda dei punti di vista, il
presunto boom del suo film di inizio
anno è di quelli costruiti a tavolino da un
mercato monopolizzato, controllabile, che
orienta le scelte, costruisce fenomeni di
marketing, gli affida tutti gli spazi, riduce
al silenzio le voci alternative, obbliga alla
scelta senza dirlo, e alimenta, con il suo
circuito massmediatico, un caso dove il caso non c‟è.
Viene da chiedersi, a questo punto, perchè
il Ministro dei beni culturali, Franceschini,
abbia sentito il bisogno di twittare il suo
“Grazie a #CheccoZalone”, scrivendo che
“il successo di #QuoVado fa bene a tutto il
cinema italiano e avvia alla grande un 2016
di ritorno nelle sale.”
Non è vero, è un successo organizzato e
pilotato. Franceschini non lo sa oppure lo
sa benissimo e dà il suo contributo al grande business?
Antonio Menna
4
Domenica 10 gennaio 2016
Opinioni
e repliche
Diventa una esigenza avere uno spazio che consenta a chi ci
legge di poter replicare o di poter dire la propria opinione su
quello che è già stato pubblicato dal nostro giornale. Naturalmente chiediamo repliche stringate, o comunque compatibili
con la necessità di dare visibilità a tutti.
cittadinisulwebcittadinisulwebcitt
Caro signor sindaco, Se il Comune paga
le statistiche contano e dice che non paga
Ci si rende facilmente conto che i più sconoscono il
significato di “Qualità della vita” e che pensano che
equivalga, per esempio, ad avere più o meno soldi. A
questi concittadini vorrei ricordare che c'entrano
molte cose in questo indice e che, comunque, le statistiche contano, contano eccome e lo sanno bene coloro che hanno un'istruzione universitaria adeguata.Per esempio il 90esimo posto (su 110) di Siracusa
non è affatto una sorpresa ma sappiate che se siete
giovani e non trovate lavoro è anche per questo. Se
siete adulti e avete ancora a casa il 40enne disoccupato ecco, è per lo stesso motivo. Se vi sporcate le
scarpe di merda quando camminate sui marciapiedi
ancora una volta è per lo stesso motivo. Ne volete
ancora? Ecco, se i vostri bambini a scuola tengono il
giubbotto perchè non ci sono riscaldamenti, se le
notti d'estate quando vi alzate per bere vi accorgete
di essere immersi in una nuvola di veleni, se cercate
un teatro e lo trovate chiuso da 60 anni, se vorreste
vedere un cinema d'essai o magari una grande mostra e invece trovate in giro un po' di folklore spacciato per cultura, è per tutti questi motivi che Siracusa si trova al 90esimo posto
(su 110). Se vostra nonna deve aspettare un'ora per vedere arrivare un autobus, se vorreste
un treno e non c‟è, se scendete da un aereo la sera e scoprite che per venire a Siracusa c'è
solo il taxi. Ecco sappiate che il meritatissimo 90esimo posto (su 110) è per tutte queste ragioni. Le statistiche contano caro Sindaco, contano eccome! Ah, dimenticavo, ci sono anche
un sacco di lati positivi, per esempio c'è il sole, la temperatura è mite e ci facciamo un sacco
di bagni.
Massimo Gurciullo
Vitadacani
Firmata la determina dirigenziale n° 57 del 31 dicembre
2015, quella che riconosce il debito fuori bilancio da
pagare alla Open Land srl come anticipo del risarcimento del danno ricevuto dal Comune nella tortuosa
vicenda che ha portato alla costruzione tardiva del centro commerciale Fiera del Sud di viale Epipoli. A firmare la determina – singolarità delle singolarità – è lo
stesso funzionario che aveva firmato la determina del
2013 che stabiliva il famoso ” Nulla è dovuto alla Open
Land”, ossia, l‟ingegner Emanuele Fortunato, dirigente
del settore Pianificazione Edilizia Privata. Cose di ordinaria amministrazione che succedono al Comune di Siracusa. La determina stabilisce che appena il bilancio
sarà approvato ( si pensa nei prossimi giorni) alla Open
Land dovranno essere pagati 2 milioni 837 mila euro,
oltre agli interessi legali a partire dal 9 gennaio 2014,
come stabilito dal CGA che deve ancora determinare la
cifra finale dovuto dal comune per quel maledetto mancato rilascio di concessione edilizia. Il dirigente Emanuele Fortunato ha dato mandato al dirigente
del settore Servizi Finanziari di valutare l‟opportunità
di prenotare l‟impegno di spesa e di formalizzare l‟impegno relativo alla somma come
debito esigibile nel 2015…eccetera. La delibera è stata pubblicata all‟albo pretorio dell‟ente. Eppure, a palazzo Vermexio c‟è ancora chi scommette che ” Nulla è dovuto e che nulla
sarà pagato all‟Open Land”. Ovviamente, si tratta del solito mistero che si aggira in libertà nel palazzo più grande di piazza Duomo che non trova spiegazioni al di fuori della vita irreale di certa politica siracusana. Per sapere della cifra finale che il Comune di
Siracusa dovrà pagare per un danno causato da funzionari ancora in servizio si dovrà ancora attendere l‟udienza fissata dal CGA per il prossimo 3 gennaio, e magari qualche settimana in più. Insomma, se il 2015 è terminato con il mandato di pagamento di quasi tre
milioni di anticipo da risarcire, chissà quanto dovranno pagare i cittadini nell‟anno che è
già arrivato.
Gregorio Valvo
Ancora botti e irresponsabilità
Solo per un tempo alquanto breve ho creduto che il nostro Sindaco avesse deciso di contraddistinguere, finalmente, la sua
sindacatura compiendo un atto di civiltà opportuno e sollecitato da varie parti (noi per primi) bloccando i botti di Fine Anno!
L‟illusione (e di questo si trattava) è durata pochissime ore, il
tempo di leggere l‟Ordinanza anti-Botti pubblicata nel sito
ufficiale del Comune di Siracusa. E‟ stato infatti sufficiente
leggere l‟Ordinanza n. 104 del 28 Dicembre 2015 per capire
che, oltre ad essere irrimediabilmente tardiva, è stata una forzatura ed anche una vera e propria farsa.
Una forzatura perché nelle considerazioni che precedono il divieto dell‟uso dei botti si poteva sin da subito notare che si è
voluto seguire la „moda‟ del momento copiando altri sindaci.
Leggendo l‟Ordinanza, dopo qualche riga, si capiva già anche
la farsa. Infatti si leggeva: “Deroga alla presente ordinanza è
concessa alle attività ricettivo-alberghiere già in possesso delle
previste autorizzazioni”.
Quindi una deroga a decine e decine di attività ricettivo- alberghiere come se i loro botti, solo perché autorizzati, fossero
silenziosi o a suon di piacevole musica! Sindaco Garozzo, probabilmente il Suo cane non ha paura dei botti (ma in realtà ne
dubito fortemente) ed è per questo che Lei non capirà mai cosa provano non solo i cani di altri cittadini ed i numerosi randagi, ma soprattutto i bambini svegliati in piena notte da scoppi assordanti.
La nostra città è stata per circa un „ora illuminata a giorno per gli innumerevoli fuochi d‟artificio. Sono convinta che al solo fine di salvare
la faccia sia stata pur fatta appena qualche multa. Nessuna telecamera ha registrato coloro che per le strade facevano scoppiare ordigni
infernali?
D‟altra parte cosa dovevamo aspettarci visto che Lei ha consentito
che i botti venissero venduti abusivamente ed illegalmente in ogni angolo della città? In Corso Gelone almeno 5 bancarelle, senza alcuna
autorizzazione vendevano di tutto un po‟. Bastava fermarsi e chiedere
ai “commercianti del momento” se avevano qualcosa di più forte e sottobanco venivano prontamente offerti veri e propri ordigni esplosivi,
non certo le tradizionali stelline.
Passate queste feste Lei dovrebbe, per un attimo, chiedersi se questa
città merita tanta irresponsabilità, tanta superficiale amministrazione,
tanta indifferenza verso chi soffre, e persino verso chi è morto per disperazione nell‟indifferenza di tutti.
Ne sarà capace?
Elena Caligiore
5
Domenica 10 gennaio 2016
disoccupazionedisoccupazionediso
Lavoro? Macchè, licenziamenti!
Crescono solo le famiglie aiutate dalla Caritas, il resto è un disastro: in arrivo
esuberi nella zona industriale e Igm. Politica assente, scarsa e colpevole
Negli ultimi tre anni è aumentata del 90 per
cento la quota percentuale di famiglie siracusane che si sono rivolte alla locale Caritas. L‟unica cosa che cresce nella nostra
città - per il resto ultima in tutte le classifiche nazionali - è la povertà. Ne prendiamo
atto con molta amarezza, ma chiediamo anche che ne prendano atto tutti coloro che
hanno titoli e caratteristiche istituzionali
per tentare una reazione a questa deriva. Lo
chiediamo ai deputati nazionali siracusani,
assenti o a rimorchio di problemi di altre parti d‟Italia,
che sin qui non è che abbiano brillato per proposta e
per iniziative, comunque finalizzate a creare lavoro e
lo chiediamo anche ai deputati regionali, quasi tutti PALERMITANIZZATI e visibilmente lontani dalle esigenze
e dalla disperazione che è
palpabile nella nostra comunità. La città e la provincia
di Siracusa sono in ginocchio. Le uniche occasioni di
lavoro arrivano dai centri
commerciali, anzi da alcuni
negozi all‟interno dei centri
commerciali. Per il resto ci
sono solo offerte per venditori di un qualsiasi prodotto,
venditori che beccano un
euro solo se vendono il prodotto e come è facile capire,
vista la crisi, si tratta di uno
sbocco modesto, economicamente irrisorio. Ci sono poi
le offerte per andare all‟estero, ma con contratti a tempo determinato, contratti per lo
più brevi. Pensate che per gli assunti in un
parco giochi di Parigi si parla di contratti
che vanno da un minimo di due settimane ad
un massimo di otto mesi (tetto mai toccato
da nessuno di quelli che hanno fatto questa
esperienza). Insomma, siamo ridotti davvero
male e non si vedono spiragli in fondo al
tunnel, siamo come paralizzati, con una politica che sembra sguazzare nel malessere, e
quindi nella sottomissione supina a totale,
dei suoi concittadini, una politica cinica e
clientelare come non mai, persino minacciosa e ricattatoria (finchè ci siamo noi, per voi
non ci sono speranze). Politica peraltro palesemente impreparata oltre che cinica. Oggi Lukoil in pratica annuncia il licenziamento di circa 500 operai e nessuno dei politici
sembra accorgersene, nessuno dei politici
chiede al Prefetto di fare un tavolo per fare
un qualche argine. Così come tutti i politici
tacciono davanti ai lavoratori del turismo
che nella brutta stagione vengono cacciati o
vedono il loro monte ore ridursi all‟osso,
come di conseguenza lo stipendio. Non dicono nulla nemmeno quelli che hanno fatto
dichiarazioni roboanti sulle presenze turistiche a Siracusa, oggi di fronte a centinaia di
licenziamenti neanche un battere di ciglia. E
sono in arrivo altri licenziamenti, fino ad
oggi nascosti, vedi il caso Igm prossimo a
scoppiare o che almeno scoppierà quando si
concluderà la gara per il nuovo appalto che
si protrae da quasi tre anni per pacchiani
errori nella procedura o per la manifesta
volontà di.. non far presto. In ogni caso le
ditte partecipanti alla gara hanno già chiarito nelle loro offerte che si faranno carico
di 253 lavoratori mentre i politici sanno benissimo, Foti-Garozzo in testa, che attualmente l‟Igm ha un carico di 370-380 unità:
Questi 130 lavoratori in esubero che facciamo? Li mandiamo per campi? Andranno ad
aggiungersi ai 100 dell‟ex Sai8? E alla svariate centinaia della zona industriale? Nessuno ci può aiutare, dobbiamo aiutarci da
soli e con questa classe politica abbiamo,
realisticamente, poche speranze, anzi pochissime.
Più conferenze stampa, meno lavoro
Riparte il 2016 Siracusano senza troppi ottimismi. La situazione del
lavoro è sempre difficile e di mese in mese si devono registrare nuovi
incrementi di disoccupazione, alla faccia di quella politica che ci sovrasta di: ..Siamo ripartiti!! Siamo meglio della Germania… ecc. ecc.
La verità è che a Siracusa, sarà per colpa della
crisi mondiale, sarà per colpa della congiuntura
sfavorevole ma, da quando è Sindaco Garozzo, il
lavoro è in calo e l‟unica cosa che crescono, sono
le conferenze stampa dove ognuno se la canta e se
la suona su quanto è bravo e quanto è bello. Per
intanto, se a partire da questo mese di gennaio
2016 non arriveranno nuovi segnali positivi da
Eni, l‟impianto Priolese di Versalis, si avvierà
verso una misera dismissione con il risultato finale di mettere in mezzo a una strada circa 400 dipendenti diretti e almeno il doppio dell‟indotto.
Come inizio d‟anno non c‟è male!
Per dovere di cronaca, va ricordato che la provincia di Siracusa nel 2014 ha registrato, con Agrigento, l‟indice più alto della Sicilia con il 25,3%
di disoccupati e che, fino a ottobre 2015, il dato
medio di disoccupazione era del 25,7%. Fra pochi
giorni sapremo anche il dato di chiusura del 2015
è le proiezioni ISTAT non dovrebbero che confermare quanto rilevato mediamente per tutto l‟anno
passato.
Su questi dati, possiamo finirla con la favoletta
che a Siracusa c‟è la migliore qualità della vita
d‟Italia, quando invece non c‟è lavoro, è sporca e
puzzolente, niente trasporto pubblico, servizi in
generale carenti (strade, illuminazione, qualità dei servizi pubblici,
per citarne alcuni), è governata in modo dilettantesco. E‟ comprensibile che l‟approvazione del Bilancio consuntivo della Città di Siracusa sia questione prioritaria dell‟impegno quotidiano del Sindaco è
meno comprensibile che ad oggi, gennaio 2016, tale Bilancio non
sia approvato e che, a dire il vero, neanche il Bilancio Preventivo
sia stato approvato. Praticamente, tutto il 2015 e stato fatto in esercizio provvisorio, alla faccia della trasparenza e del rispetto delle
regole. Su quest‟ultimo aspetto, cioè la mancanza di regole, entrano
probabilmente in gioco i suggerimenti di Gino Foti, grande sponsor
e mentore di Garozzo, del tipo “ Futtitinni”!! Peccato che siamo in
presenza di debiti fuori bilancio, aspetti giudiziari per richieste danni arcimilionarie, disoccupazione dilagante, crisi del commercio
mai così forte dal dopoguerra in poi, il tutto, in un quadro generale
di degrado politico fatto de denunce e inquisizioni della magistratura per reati quasi tutti ascrivibili ad una spregiudicata gestione del
denaro pubblico da parte di molti amministratori della Città. Da più
parti si sono levate palesi richieste di dimissioni al Sindaco Garozzo che, sostanzialmente, vogliono dire scioglimento di un Consiglio
Comunale che poco condivide con l„attuale parere e volontà dei siracusani.
Non è difficile immaginare che queste dimissioni non arriveranno
mai perché dovremmo essere di fronte a gente che la politica la vive
come servizio, impegno volontario e attaccamento alla propria Città
e al suo sviluppo economico, sociale e civile, ma, così non è. Mi
sono chiesto più volte perché i disoccupati siracusani non sono più
di tanto incazzati e non ho trovato una risposta certa. Posso ipotizzare che ai siracusani ci piace apparire, quasi sempre per più di
quello che siamo realmente, ostentando bellezza e eleganza anche
in condizioni di tristezza e povertà. Anche al Comune si ostenta ciò
che non si è. Il problema di ostentare è che alla resa dei conti, quando devi dimostrare chi realmente sei, la menzogna si scopre sempre.
L‟Amministrazione Comunale ha il dovere di occuparsi dei suoi
cittadini e del loro benessere e quando il lavoro manca, deve essere
in prima fila per tutelare quello che c‟è e procurarne di nuovo.
Troppo facile fare il Sindaco della Smart City. La forma sarà pure
bella, ma la sostanza è scarsa.
Enrico Caruso
Per Siracusa ci sono solo maglie nere
E‟ iniziato il
nuovo anno e
anche per Siracusa è tempo di
bilanci, valutazioni e di propositi per i mesi a
venire. Il 2015 si
è chiuso con due
sonore bocciature per la nostra
città secondo i
dati utilizzati per
elaborare le classifiche di fine
anno dei due
principali quotidiani economici nazionali. Infatti il Sole
24 Ore e Italia Oggi che ogni fine anno
stilano le graduatorie delle province italiane per qualità della vita, piazzano la provincia aretusea rispettivamente al 90mo e
al 104mo posto sul totale di 110. Si tratta
di due graduatorie diverse che analizzano
la qualità della vita nelle province italiane
con indicatori e metodologie d‟analisi che
solo parzialmente coincidono: Il Sole 24
Ore prende in esame 6 parametri (tenore di
vita, affari e lavoro, servizi/ambiente/
salute, popolazione, ordine pubblico, tempo libero), attraverso 36 indicatori; mentre
Italia Oggi ne esamina 9 (affari e lavoro,
ambiente, criminalità, disagio sociale e
personale, popolazione, servizi finanziari e
scolastici, sistema salute, tempo libero e
tenore di vita), prendendo in considerazione 84 indicatori.
Persiste il divario Nord-Sud, ma il disa-
gio si allarga anche al Nord:
Dalle analisi emerge chiaramente che il
Paese continua a essere profondamente
diviso in due: un Centro-Nord, caratterizzato da territori generalmente di buona e
accettabile qualità di vita, un Sud caratterizzato da territori generalmente di scarsa
o insufficiente qualità della vita. Tuttavia,
le due analisi fanno emergere che i problemi di qualità della vita si diffondono anche
in vaste aree del Centro-Nord.
La scarsa qualità della vita nella provincia di Siracusa
Per quanto le due analisi differiscano nella
posizione in cui collocare precisamente
Siracusa nella graduatoria nazionale, entrambe concordano nell‟inserirla nel gruppo di coda con le prestazioni peggiori e
con un trend in peggioramento rispetto al
2014. I risultati peggiori che affossano la
nostra città si sono raggiunti nelle gradua-
torie relative a tasso
di occupazione, tenore di vita, tempo
libero e in generale
relativamente a quei
parametri che delineano il benessere
economico della popolazione e la sua
capacità di spesa.
Siamo poveri e siamo anche messi male
e molto anche sui
parametri ambientali,
qualità dell‟aria, raccolta differenziata,
depurazione delle
acque reflue e inquinamento.
Adesso spetterebbe ai nostri amministratori
analizzare questi dati e pensare a dei possibili modelli d‟intervento per un riscatto siracusano. Queste statistiche possono essere molto utili se utilizzate, da parte della pubblica
amministrazione per programmare la propria
azione e gli interventi sulle problematiche
specifiche, quali il miglioramento della qualità dell‟ambiente, delle strutture sanitarie, e
così via. Per esempio, cosa è possibile fare
per migliorare il tasso di occupazione che
rimane fra i più bassi delle province italiane?
Siamo messi così male che potete sbizzarrirvi con la fantasia su dove cominciare, ma
fate qualcosa o lasciate spazio a chi ha voglia di lavorare su obiettivi concreti portando
a casa dei risultati tangibili. Speriamo che il
2016 sia l’anno della concretezza: Meno
spot e più risultati!
Giancarlo Lo Monaco
6
Domenica 10 gennaio 2016
Eliminiamo il fango di Gettonopoli
Scrive Pippo Bufardeci: I rimedi ci sono, intanto si proceda subito a non
pagare due volte il lavoro svolto dai consiglieri comunali, è una porcheria!
Mi sembra superfluo entrare nell‟antefatto che sta generando una riflessione
in seno al civico consesso della città di
Siracusa che dovrebbe portare ad una
proposta di diminuzione dei costi del
consiglio comunale. Come tutti purtroppo sappiamo, l‟antefatto è disdicevole,
mortificante e vergognoso in quanto ha
generato una elargizione di fango sulla
città che ci porteremo dietro per parecchi anni. Più ne parliamo, più ci accorgiamo della puerilità e della povertà di
rappresentanza di questa città e del degrado culturale e sociale in cui si trova
se facciamo nostro il detto che ognuno
ha i rappresentanti che si merita in
quanto liberamente eletti dal corpo elettorale siracusano. Non vogliamo fare di
tutta l‟erba un fascio, ma dobbiamo
prendere atto che siamo messi male.
Adesso si cerca di correre ai ripari per
spazzare via le anomalie e sono convinto che lo si voglia fare con convinzione.
Però quanto trapelato sulle proposte in
discussione evidenzia, a mio avviso, una
mancanza di volontà di incidenza vera o
forse di non sufficiente conoscenza del
problema che si vuole affrontare. Si propone di diminuire del 20% il gettone di
presenza dei consiglieri e di diminuire il numero delle commissioni consiliari.
La prima proposta è insufficiente sul piano
del risparmio economico anche perché il
gettone è di oltre sessanta euro che sono
molti relativamente alle spese sostenute da
chi si deve muovere in macchina dentro la
stessa città. Si deve perciò aumentare questa
percentuale di taglio, ma soprattutto si deve
affrontare, senza prenderci in giro, il vero
problema dei costi dei consiglieri che partecipano alle sedute e cioè i rimborsi effettuati
dal comune ai datori di lavoro dei consiglieri. Allora bisogna modificare il regolamento
e dire che i consiglieri che partecipano alle
sedute delle commissioni e del consiglio comunale per i quali già il comune paga la
giornata lavorativa al datore di lavoro non
devono percepire il gettone di presenza. E‟
ovvio che una persona non può percepire la
doppia paga per lo stesso periodo di lavoro.
Il comune non può pagare due volte la stessa persona per lo stesso periodo di tempo di
lavoro. La seconda proposta che riguarda la
diminuzione del numero delle commissioni
affronta un falso problema perché lo spreco
non riguarda il numero delle commissioni
consiliari, ma il numero delle sedute effettuate. Per regolamento ogni consigliere comunale deve fare parte almeno di una commissione per cui non si intacca il numero
complessivo delle sedute perché non è previsto alcun limite. Quindi non vi è nessuna
sicurezza che diminuiscano le presenze e la
relativa spesa. Un modo serio di affrontare
il problema dal punto di vista della cancellazione degli sperperi e degli abusi sarebbe
quello di stabilire che le commissioni devo-
no svolgersi solo due giorni a settimana e
cioè il martedì e il giovedì durante i quali il
comune è aperto l‟intera giornata e vi è
tutto il tempo per studiare la documentazione necessaria. Non solo, ma si eviterebbe anche l‟aggravio di pagare lo straordinario ai dipendenti comunali che svolgono
le funzioni di segretari delle commissioni
perché il tutto si svolgerebbe negli orari del
normale lavoro d‟ufficio.
Il comune pagherebbe così solo due giorni
ai datori di lavoro in quanto, negli altri, i
consiglieri potrebbero andare a lavorare se
trattasi di un lavoro vero.
Non mi si venga a dire che la quantità di
lavoro necessita di riunioni continue e
giornaliere perché non è vero in quanto è
vero il contrario e cioè che spesso le commissioni si inventano argomenti inutili da
trattare per potersi riunire.
Le riunioni del consiglio comunale,
che non si svolgono ogni settimana,
ma spesso nemmeno ogni mese, si
potrebbero tenere nelle giornate di
sabato con notevole vantaggio economico perché molti consiglieri non lavorano il sabato e non si dovrebbe
rimborsare la giornata di stipendio al
datore di lavoro. Sarebbe un vantaggio
anche sul piano democratico in quanto
più cittadini, non avendo impegni di
lavoro, potrebbero seguire i lavori del
consiglio comunale.
L‟ultima proposta di non pagare il gettone di presenza in caso di mancanza
di numero legale e quindi di non svolgimento dei lavori della commissione,
che adesso viene enfatizzata, è come
sfondare una porta aperta in quanto è
giusto codificarlo, ma sul piano pratico si paga lo stesso il datore di lavoro
dei consiglieri presenti i in quanto si
allontanano lo stesso dal luogo di lavoro.
Un altro aspetto molto importante ai
fini della legalità e del risparmio economico è rappresentato dall‟attestazione che viene fatta delle presenze e
dalla persona preposta all‟attestazione.
Vuol dire che ci deve essere una persona
fisica responsabile di accertare le presenze,
di trasmetterle all‟amministrazione comunale e di segnalarle ai datori di lavoro per gli
adempimenti contrattuali. Tutto questo non
può essere espletato direttamente dai consiglieri, come a volte avviene, ma deve farlo
un dipendente comunale che, da segretario
della commissione, è un pubblico ufficiale
chiamato, assieme al dirigente responsabile
del settore, a rispondere del proprio operato.
Tutte queste proposte sono indispensabili se
vogliamo veramente affrontare il problema
con senso di responsabilità e con un pizzico
di moralità pubblica e privata per non prenderci nuovamente in giro con i soliti palliativi di facciata.
Pippo Bufardeci
Tutto al meglio, manca solo l‟amaro lucano
Riceviamo e pubblichiamo la nota illuminante del professor Di Stefano sulle fortune
che abbuiamo a Siracusa grazie all‟operato
della Garozzo Band:
Il 2015 è stato un anno straordinario per Siracusa. Purtroppo tale eccezionalità non è
stata adeguatamente colta e messa a fuoco
dal SOLE 24 ORE … ITALIA OGGI … e
quanti stilano improbabili classifiche di cosiddetta Qualità della Vita. Abbiamo Il mare, il sole, il tramonto, la pasta al forno, il
pesce fresco … Noi e solo noi abbiamo il
Sindaco Garozzo, il Vicesindaco Italia, i
consiglieri comunali di Gettonopoli e chi
più ne ha più ne metta! Come non ricordare nel glorioso anno di grazia 2015 la sobria inaugurazione del Teatro Comunale
dopo appena pochi anni di lavori magistrali e mirabolanti restauri … il Cine-Teatro
„Verga‟ restituito alla città e a noi cittadini
nel suo splendido splendore … la sistemazione “come Dio comanda” delle strade
che insistono nella zona Stazione Ferroviaria, il magico Capolinea ultramoderno di
autobus e pullman e la zampillante piazza
Marconi/Puzzo „ngigneri … il dono veramente regale della Statua bronzea di Archimede attesa solo da alcuni secoli … il
Capodanno in Piazza Duomo
con star internazionali quali
Madonna, il Baronetto Paul,
i Tre Tenorini e Eros Ramazzotti, per citarne solo
alcuni !!! Che cosa ci si potrà
aspettare di più e di meglio
nel Nuovo Anno, cosa si potrà mai chiedere per i 2016
dopo che tutto ci è piovuto
con tanta generosa generosità
e con l‟immenso amore per la
città?
Domenico Di Stefano
7
Domenica 10 gennaio 2016
I giornalisti non organizzano Capodanni
Fanno altro, sempre lontani dal Palazzo
Diciamo subito che non gradiamo più di tanto che i giornalisti debbano organizzare il
capodanno in piazza Duomo o
altrove. I giornalisti fanno un
altro lavoro, per questi eventi
ci sono addetti ai lavori, e a
Siracusa ne abbiamo molti,
persone che non sguazzano
nell‟oro e che aspettano occasioni come questa per avere
spazio, farsi conoscere, guadagnare qualcosa.
I giornalisti sono altro, debbono essere i cani da guardia
della pubblica opinione e se
sono in qualche modo “grati”
al Palazzo e al potere, fanno
un pessimo servizio a chi si
affida all‟informazione per
sapere quello che succede in
questa bella e puttana Siracusa. Per il resto un solo rilievo
di merito, ci sono troppi riferimenti autoreferenziali. Mio
padre mi ha insegnato che
debbono essere gli altri a dirmi che sono stato bravo. Se lo
faccio da solo, faccio ridere.
Siamo un gruppo di ragazzi degli anni 80
Pubblichiamo stralci dell‟articolo del direttore di Siracusa News sul Capodanno gestito dalla sua e da altre testate siracusane:
È arrivato il nuovo anno e noi lo abbiamo festeggiato in piazza Duomo
con migliaia di persone. La festa è durata tutto il tempo possibile, fino alle
4 del mattino. E con la piazza ancora piena, i dischi hanno smesso di girare e le luci dei riflettori si sono spente.
Sono successe tante cose a cavallo di questa festa, organizzata per la prima volta da Siracusa News assieme a uno staff di giovani professionisti.
Se ne è parlato tanto, forse perché abbiamo creato il precedente! Per la
prima volta dopo 12 anni e circa 250.000 euro complessivamente (decina
più, decina meno) spesi dal Comune per affidare la festa, questa volta - e
grazie solo al nostro lavoro - il Comune non ha speso praticamente nulla.
E considerato che il bilancio non è ancora stato approvato, il rischio concreto era che questo evento non si facesse. Abbiamo chiesto più volte, dopo l'estate, notizie sull'evento dell'ultimo dell'anno. La seconda settimana
di novembre è emersa la volontà di predisporre un bando pubblico. Questo, per colpa dell'amministrazione comunale, non è arrivato. A un certo
punto abbiamo protocollato la nostra proposta.
L'unica proposta a costo zero presentata al Comune di Siracusa, che ci ha
dato l'ok il 7 dicembre. L'anno prossimo? Chiediamo già da ora il bando,
semplice e trasparente e spero di vedere decine di proposte da tutti quelli
che hanno capito che le cose si possono fare in modo diverso. Noi avevamo chiesto luce, palco e suolo pubblico. Alla fine abbiamo pagato anche
la luce e il suolo pubblico e abbiamo usufruito del solo palco, proprio per
portare a zero le chiacchiere. Pagando artisti e maestranze secondo regolare cachet. Perché a costo zero per il Comune non vuol dire che si lavora
gratis. Come? Siamo abituati a lavorare con sponsor privati, che giornalmente vedete nei nostri box pubblicitari. Non godiamo e non abbiamo mai
goduto di finanziamenti pubblici ma abbiamo sempre e solo fatto affidamento sulla pubblicità. Così è stato per il 31. Abbiamo bussato alle porte di
tanti, ricevendo spesso picche. Un esempio: Confcommercio e Cna hanno
appoggiato l'iniziativa così come altri negozianti offrendo anche piccoli
contributi, altri si sono trincerati dietro un “non abbiamo un euro”. Ma siamo andati avanti. E abbiamo trovato Isab, che da subito ha deciso di investire nell'evento pagando le spese di organizzazione e permettendoci con gli
altri sponsor di ampliare l'offerta artistica. Detto questo, torniamo al Capodanno e alla sua organizzazione. Chi eravamo? Un gruppo di ragazzi degli
anni '80. Siamo i vostri figli (per i più grandi che leggono) o potremmo essere i tuoi amici di comitiva (per i più giovani), che non hanno mollato, non
sono emigrati e non si sono fatti appiattire dalla voragine di apatia che trasuda in questa città. Siamo i vostri figli, e forse è anche colpa vostra se oggi
non tutti riusciamo a trovare un ruolo in questa società. Noi questo ruolo ce
lo stiamo ritagliando. Molti hanno visto la nostra proposta come una
"guerra" contro qualcuno, ma così non è. Noi volevamo solo candidarci come alternativa, perché piazza Duomo è di tutti. Tra le tante novità che avrete
letto, siamo fieri di darvene un'altra: non è stata utilizzata carta per la comunicazione, abbiamo veicolato l'informazione in maniera elettronica solo attraverso il nostro giornale, quelli partner e i social network. Ecco perché
smart, tecnologico. Insomma, la nostra energia è stata contagiosa, lo staff ha
fatto un gran lavoro per organizzare tutto in pochissimo tempo. Anche l'amministrazione, accettando la nostra proposta, ha fatto la sua scommessa: perché se avessimo fallito, oggi non si parlerebbe di altro che del flop e di come alcuni eventi debbano essere fatti esclusivamente in un solo modo. Nel
vecchio modo. E quindi non resta che dire una sola cosa: grazie a tutti. Appuntamento al prossimo anno?
Giangiacomo Farina
Annate d’oro, annate a fanculo!
Siracusani, è l'era dello SmartAnnate d‟eccellenza, annate ..con lo scappellamento a destra, ma pur sempre prematurato. Chi ve lo doveva dire, a voi provinciali, di vivere in una
citta' dove il futuro dopo quarantasei anni si chiama ancora Foti? Tutto e' mutato, straripiamo di innovazioni tecnologiche e metodi gestionali da far invidia agli abitanti di S. Paolo.. Solarino. Sistemi ecosostenibili tanti sofisticati da non poter neanche essere spiegati
alle masse. Programmi di inarrivabile comprensione sociale che, pur immolati a tale limite, vengono divulgati con amorevole spirito mediatico. Sì lo so, lo smog e le polveri sottili vi
stanno avvelenando l' esistenza, ma sforzatevi di usare quel cervello asettico ereditato immeritatamente dai pensatori greci, ignoranti che non siete altro: i gas tossici sono il segnale "tangibile'" di una citta' che si e' messa in moto, di una macchina amministrativa che tomba...no scusate, romba....Vi sono state date rotonde nuove per diagnosticare gratis la labirintite, semafori intelligenti davanti ai quali giocare a briscola in cinque con quelli delle
altre corsie, e vigili urbani con una nuova immagine, la divisa municipale in tessuto ignifugo, in caso qualcuno si scaldi per le multe. E che dire dei bus navetta che con pochi euro vi
fanno percorrere alla velocità del suono i cinquecento metri che portano dal molo S. AntoLa mancata approvazione del bilancio di
previsione nel 2015 da parte dell‟Amministrazione comunale di Siracusa è la punta
dell‟iceberg dell‟inadeguatezza della classe
dirigente cittadina. Se la sana gestione di
un‟azienda è basata sulla pianificazione degli obiettivi e la verifica del raggiungimento
dei risultati, l‟azienda-Comune risente oggi
nuovamente di una inaccettabile lentezza
delle procedure con riflessi negativi sui cittadini. Manca la “cultura del risultato”. E la
dimostrazione è quanto accaduto con la modifica del Piano degli obiettivi 2015.
Con la scusa delle variazioni nelle priorità
programmatiche dell‟Amministrazione, a
ventinove giorni dallo scadere del 2015 la
Giunta ha modificato, infatti, gli obiettivi
attribuiti ai dirigenti di alcuni settori. Con la
delibera numero 82 dell‟11 giugno, la Giunta Municipale aveva approvato il Piano degli obiettivi per il 2015 da assegnare ai dirigenti dei settori, i quali evidentemente, vengono poi anche valutati e, in parte retribuiti,
in funzione del raggiungimento di questi
obiettivi. La stessa Amministrazione, nel
mese di dicembre (delibera numero 153 del
2 dicembre), quasi allo scadere dell’anno,
cambia idea e rivede alcune percentuali che
vanno a comporre gli obiettivi che alcuni
settori erano chiamati a raggiungere.
Alcuni esempi.
Il 20% degli obiettivi assegnati al settore
“Affari Generali” nel mese di giugno dipendeva dalla pubblicazione del bando di gara
per l‟individuazione del nuovo broker assicurativo. A dicembre, gli obiettivi del settore vengono modificati da parte della Giunta
nio al centro storico? No, no, popolo di ignoranti cronici, guardatevi intorno, nulla e' come
prima, persino i Musei non si concedono al primo rognoso turista che passa, la cultura e'
desiderio, attesa, passione, questa si chiama strategia patrimoniale. Siamo una città florida
dove non esiste più la disparità sociale, i bambini poveri pagano all'asilo quanto i ricchi,
siamo finalmente riusciti ad eliminare il divario economico tra pubblico e privato, nessuno
aveva mai fatto tanto! Le consulenze? State pensando a quelle? I soliti polemisti del cavolo...gente preparata...preparata da noi....che altro dobbiamo aggiungere. La vita e' bella
siracusani, e anche quando non vi dovesse sorridere e doveste avere un parente che finisse
ricoverato in ospedale...beh...abbiamo pensato anche a quello e con meno di dieci euro al
giorno di strisce blu potete accudirlo mattina e pomeriggio, quasi 300 euro al mese alla fine, del resto ve la siete cercata. Vi rimarrebbe solo Dio, ma non cercatelo in cattedrale perche' lì, sempre a tutela della vostra anima, dovete come recita la Bibbia pagarci una decima. Annate come questa ve le sognate, figli di Archimede, annate d' oro, annate d' eccellenza...annate a fanculo!
Ilaria Fagotto
Cambiamo le carte
e raggiungiamo
tutti gli obiettivi..
e questa parte non c‟è più. Quel 20% viene spalmato su altri due obiettivi già individuati a giugno ovvero la stipula dei contratti per le forniture, che passa dal 20% al
30% e il controllo della attività delle commissioni consiliari, che passa dal 20% al
30%.
Il 20% degli obiettivi assegnati al settore
“Sport e Pubblica Istruzione” nel mese di
giugno dipendeva dalla realizzazione di
un totem per le attività nautiche. A dicembre, gli obiettivi del settore vengono modificati e il 20% legato a questo obiettivo,
che non c‟è più, viene spalmato sulle attività di supporto al torneo “Cinque Nazioni di pallanuoto femminile”, che passa dal
20% al 30% e alla “Definizione di criteri
per le concessioni patrocini” che passa dal
20% al 30%.
Alla “Direzione Generale” era assegnato a
giugno per un peso pari al 25% l‟obiettivo
della realizzazione del Piano esecutivo di
gestione 2015, che – com‟è noto – non è
stato realizzato in quanto nel 2015 l‟Am-
ministrazione non è riuscita ad adottare
neanche il bilancio di previsione. Per questa ragione, a dicembre questa voce scompare e viene sostituita con un‟altra,
“Coordinamento degli interventi di razionalizzazione”, il cui indicatore è la più
semplice predisposizione dello Schema di
bilancio.
A giugno, il 10% del raggiungimento degli
obiettivi del settore della Fiscalità Locale
dipendeva dall‟esternalizzazione del
“Recupero dell‟evasione”, obiettivo che a
dicembre scompare del tutto, lasciando che
venga aumentato il peso ponderale della
“Definizione del nuovo assetto del settore”,
che passa dal 10% al 20%.
Questi cambiamenti ci restituiscono il quadro di una gestione in cui al mancato raggiungimento degli obiettivi non corrisponde alcuna sanzione e in cui una sostanziale
complicità tra la parte politica e quella tecnica fa sì che alla fine appaia all‟esterno
che bene o male tutti raggiungano gli obiettivi che gli vengano assegnati, quando in
realtà gli obiettivi vengono modificati in corsa e sappiamo bene che l‟Amministrazione
non sia stata in grado nel 2015 neanche di
approvare il bilancio di previsione. Ma questo politicamente e amministrativamente non
è un fallimento per nessuno, se non per i cittadini nella loro interezza.
Michele Mangiafico
Cetty Vinci
Sergio Paparo
8
Domenica 10 gennaio 2016
contromano
Nella mia precedente vita ho fatto il cronista
politico. Allora il mio punto di riferimento
era “la notizia”, come era giusto che fosse,
visto che la gente comprava il giornale per
leggere quello che era successo e non le mie
camurrie personali. Altri tempi. Oggi faccio
il “columnist”, cioè scrivo mischiate su questo giornale e su feisbuk, me le canto e me le
suono da solo, lo faccio gratis e quindi sono
senza remore. Ed ho cambiato punto di riferimento. Scrivo poche “notizie” e quasi sempre
racconto di personaggi. E mi interessa poco
quel che fanno ma molto il loro essere
“romanzeschi”: il loro lanciare, dentro lo sciroccato culo del mondo che è Siracusa, una
nota che non ti aspetti; il loro accendere una
accelerazione di interesse; il loro sparigliare
modi, liturgie, gerarchie.
E quindi stanotte scrivo di Francesco Italia.
Io ne ho visti di sindaci e assessori che voi
nemmeno potete immaginare, e ho visto tanti
ministri e sottosegretari da vicino e non solo
italiani e questo giovanotto mi pare una delle
cose più strane che ho incontrato in 35 e passa anni di mestiere. Perché lui è il dott. ItaliaJekyll ed ha un Mr. Francesco Hyde.
Il dr. Italia-Jekyll è l‟assessore calato nelle
miserie del mondo, nelle miserie miserrime
della politica di provincia, che “fa cose”, si
sporca le mani, ci mette la faccia. Nella parte
che fu del mio amico Concetto La Bianca,
di Tatai Bandiera, di Titta Rizza, pure di
Silvio Di Natale una volta (e mi riferisco al
lato estetico, al physique du rôle) c‟è lui, incredibilmente bello per essere un politico di
strapaese. Un‟eresia, una palese turbativa del
“sistema” di riferimenti iconografici. Non va
sottovalutato lo iato estetico di cui Italia è
protagonista. L‟ultimo politico che passava
per vagamente piacente era stato Fausto
Spagna a Siracusa, nel secolo scorso, nel
millennio scorso. Ma Fausto era Jekyll di
buona presenza senza un Mr. Hyde segreto.
L‟assessore Italia - che attraversa la cosa
pubblica siracusana come un alieno, illuminando di eterodossia etico-estetica una giunta
ed un Comune per il resto molto “ordinari”
nel bene e nel male - spariglia, esce dalle categorie della politica cittadina e diventa inclassificabile. Come quando va a ballare con
le vecchiette del centro anziani, come quando
fa le cene in bianco al Talete, come quando
decide di mettere le sculture d‟arte moderna
lungo la pista ciclabile. E a tanti non piacciono queste cose. Ballare, mascherarsi, spende-
Sono troppe le “grane” che l‟amministrazione
comunale di Siracusa dovrà affrontare nel
nuovo anno che si è appena aperto. E non parliamo solo di quelle finite al vaglio della magistratura che ha creato nella città capoluogo e
in molti consiglieri comunali un singolare
clima di attesa e una pessima immagine di
coloro che la rappresentano. Se le cose vanno
male non possono essere ascrivibili al fato
bensì agli uomini che operano egoisticamente,
con superficialità e comunque male: i risultati
sono quelli che vediamo ogni giorno e in ogni
occasione. Il caso più emblematico delle cose
fatte malissimo è spuntato proprio sul finire
dell‟anno con il parere negativo dell‟organo di
controllo del bilancio comunale di cui ancora
si aspetta l‟approvazione. Parliamo di quello
di “previsione” dell‟anno 2015, che in violazione a ogni logica o norma non viene più realisticamente chiamato con il suo nome:
“Consuntivo spese 2015”. Un‟anomalia lessicale che sembra però stupire l‟uomo della
strada e non quelli del Palazzo abituati ad attorcigliare qualunque regola violata per farla
apparire normale ad ogni costo. Ammettendo
che a metà gennaio il consiglio comunale decida di approvare la proposta di bilancio tardiva cosa approverà di fatto se non delle spese già fatte? Quali previsioni di spesa potranno votare i consiglieri comunali, se non è dato
loro cambiare nulla? Non si tratta più, come
dovrebbe essere, di proposte dell‟amministrazione da essere approvate, ma, di atti già
compiuti, anche sbagliando, che non potranno
mai essere cambiate. Il collegio dei revisori
dei conti, tre professionisti del settore, hanno
scritto di non potere fornire un parere positivo
alla proposta dell‟amministrazione. “ Colpa di
alcuni uffici che non hanno risposto alla loro
richiesta di chiarimenti” è stato affermato dagli amministratori. Un controsenso che nessuno degli addetti alla comunicazione si è sentito di annotare. Se dei funzionari dell‟Ente
(almeno 5) con il loro silenzio hanno determinato il “caso storico” per quale arcano motivo tutti vengono premiati dagli amministratori con un sacco di soldi in più di retribuzione dovuta “per il raggiungimento degli obiet-
Lo strano caso del
Dott. Italia-Jekill e di
Mr. Francesco Hyde
re soldi per l‟arte quando
non ci sono gli autobus e
gli asili nido???? (cioè
no, scusate, solo gli autobus perché di asili nido
ce ne sono troppi, come
si sa, con il 35% dei posti
deserti e pagati a vuoto).
E non piace proprio lui,
Italia-Jekyll a molti. Non
è di sinistra, non è di destra, non è ideologico, e
soprattutto rischia di far
fare bella figura ad una
amministrazione che senza di lui sarebbe a tratti
un poco imbarazzante. I
sinistri puri e duri gli
rimproverano il passato a
Milano in una lista che
sosteneva la Moratti. E
pensare che il “city manager” della Moratti, il Giuseppe Sala
dell‟Expo, ora rischia di andare a fare il sindaco di sinistra a Milano. Ma i sinistri puri e
duri, i destri beceri, i democristiani eterni e
onnipresenti in realtà non gli perdonano quel
mix di bellezza-intelligenza-cultura che non
si può comprare. Solo invidiare (e quindi
denigrare).
Però fin qui l‟assessore Italia è un bell‟uomo
della nuova stagione post-ideologica che naviga, con attenzione e gusto, dentro una politica oggettivamente ambigua di cui lui è inevitabilmente parte, seppure la parte migliore.
Ma poi c‟è Mr Francesco Hyde che non è
malvagio come quello
di Stevenson ma altrettanto inatteso, incompatibile forse con l‟Assessore che si Vinciulla
dietro la Santa in processione, con il vicesindaco che si Fotizza al
compleanno del vecchio
capo. E Mr Hyde scrive
cose politico-intimiste,
fa letteratura, mescola
citazioni di Jovanotti e
Scorsese, i “like” sono
centinaia: Quest'attrazione per il vuoto è voglia di volare?
… Ma proprio io? Dici
a me?
Sono taxi driver e Fantozzi e intuisco che
quella faccia è proprio
la mia anche se, a volte, non la riconosco….
A volte si indigna Francesco-Hyde:
“Prendi uno di quelli, tornato in natura dopo mesi o anni di presenza sulla scena politica. Mettilo lì, fuori dal ring, con il fegato
spappolato dall'astio e dal livore logorante
dello scranno perduto. Mettilo a giudicare i
vivi e i morti e troverai un uomo nuovo,
illibato e fiero, revirginato dal fuoco dell'assenza e sbianchettato che a confronto il
bianco di Dash sembra opaco e triste….Anche la memoria collettiva sembra
Per il preventivo postumo
altri guai per i consiglieri
tivi assegnati”? Nessun ostracismo può essere addebitato ai controllori dei conti
dell‟Ente perchè sono stati scelti dagli amministratori in carica e poi votati dalla sola
maggioranza che ha disconosciuto persino il
diritto di un rappresentante all‟opposizione.
Dicono che un max emendamento creato apposta per placare la “collera” dei controllori
trasformerà il bilancio che il 31 dicembre
del 2015 da inaffidabile in accettabile, pur
riferendosi a spese già fatte. A quel che è
dato immaginare e che molti tendono a ignorare, per convenienza di parte, si pretende
che il 15 gennaio del 2016 si voti per cambiare il passato. Come scoprire un vaso rotto
in casa e per farlo tornare intero si concedesse alla famiglia (nella fattispecie il consiglio
comunale) di fingere che il vaso sia ancora
integro mettendo al suo posto un sasso però
chiamandolo … “vaso”. Questa la logica che
si tende a far passare al Vermexio nel corso
di questi primi giorni del nuovo anno, una
logica che molti approveranno come fosse
normale, perché altrimenti il consesso civico
dovrebbe essere sottoposto allo scioglimento
come prevede la legge. La vicenda ha del
grottesco al punto che ci sentiamo di affermare che qualunque Tar, se chiamato in
causa, non permetterebbe alla Regione di
sciogliere il consesso civico incolpevole. Se
il padrone di casa rompe intenzionalmente il
solito vaso di valore nessuna legge può pretendere il licenziamento dei camerieri incolpevoli. La consigliera Cetty Vinci ha fatto
notare che “Con la scusa delle variazioni
nelle priorità programmatiche dell‟Amministrazione, a ventinove giorni dallo scadere del 2015 la Giunta ha modificato gli
obiettivi attribuiti ai dirigenti di alcuni settori. Con la delibera numero 82 dell‟11
giugno, la Giunta Municipale aveva approvato il Piano degli obiettivi per il 2015 da
assegnare ai dirigenti dei settori, i quali
evidentemente, vengono poi anche valutati
e, in parte retribuiti, in funzione del raggiungimento di questi obiettivi. La stessa
Amministrazione, nel mese di dicembre
(delibera numero 153 del 2 dicembre),
quasi allo scadere dell‟anno, cambia idea e
rivede alcune percentuali che vanno a
comporre gli obiettivi che alcuni settori
erano chiamati a raggiungere”. Sempre il
solito cambiare le cose del passato al fine
di aggiustare il presente a uso e consumo
di coloro che hanno sbagliato nel passato e
non vogliono ammetterlo. La consigliera
dell‟opposizione Vinci, una commercialista, si sofferma a presentare alcuni esempi:
“Il 20% degli obiettivi assegnati al settore
“Affari Generali” nel mese di giugno dipendeva dalla pubblicazione del bando di
gara per l‟individuazione del nuovo broker
assicurativo. A dicembre, gli obiettivi del
settore vengono modificati da parte della
Giunta e questa parte non c‟è più. Quel
20% viene spalmato su altri due obiettivi
già individuati a giugno ovvero la stipula
dei contratti per le forniture, che passa dal
www.ifattidelladomenica.it
svanire.E allora ogni colpa, ogni responsabilità, ogni grappolo perduto della vigna sembra
caduto per caso, staccato dolosamente oggi e
non masticato e sputato con avidità e noncuranza ieri”.…
Altre volte è meditabondo pauperista:
Io lo chiamo così: il magone delle feste.
Mi accompagna da sempre, fin da bambino…
… non tutti sorridono a Natale e non tutti
scarteranno doni.
Molti non sanno nemmeno che è Natale e a
quei molti io voglio, inevitabilmente, più bene.
E poi mi pubblica una poesia di Charles Bukowski:
"E così vorresti fare lo scrittore?
Se non ti esplode dentro
a dispetto di tutto,
non farlo
a meno che non ti venga dritto
dal cuore e dalla mente e dalla bocca
e dalle viscere,
non farlo…
Mr. Francesco Hyde, insomma, scappa, sguscia via dai canoni, dalle categorie, non gli
rubi l‟anima con una foto assieme ai vecchi
notabili, non lo incateni nelle dispute del Pd
fra andreottian-renziani, catto-comunisti ed
eredi di Consiglio. Lui legge il vecchio Charles e, mentre gli uomini piccoli che abbiamo
in sorte al Vermexio fanno pantomime in
consiglio comunale, magari ricorda titolo della più famosa raccolta di racconti di Bukowski: “Storie di ordinaria follia: erezioni, esibizioni e eiaculazioni”.
Francesco, ma che ne sanno di Bukowski i
tuoi colleghi al Vermexio? Leggendo questo
pezzo magari penseranno che è un autore porno e che tu sei uno sporcaccione. Se citassi il
“Viaggio al termine della notte” di Celine
forse penserebbero che sia un libro sui vagoni
letto. Io non lo so che ci sta a fare Mr Hide
nella micro-politica aretusea e non so come
possa resistere. Le cose che scrive sembrano
le grida di chi afferra le sbarre della gabbia e
vuole urlare al mondo che lui è diverso, che
quella stanza, in cui tanti stanno comodi, per
lui è stretta ed ha bisogno di aria.
Io spero che Italia-Jekyll riesca a conservare
integro il suo doppio letterario. Ma temo che
se vorrà far carriera dovrà uccidere l‟alter-ego
Hyde. E diventare “normale”.
Non glielo auguro però.
Hasta lo Mr. Hide siempre
Joe Strummer Stevenson
20% al 30% e il controllo della attività delle
commissioni consiliari, che passa dal 20% al
30%. Il 20% degli obiettivi assegnati al settore „Sport e Pubblica Istruzione‟ nel mese di
giugno dipendeva dalla realizzazione di un
totem per le attività nautiche. A dicembre, gli
obiettivi del settore vengono modificati e il
20% legato a questo obiettivo, che non c’è
più, viene spalmato sulle attività di supporto
al torneo Cinque Nazioni di pallanuoto femminile, che passa dal 20% al 30% e alla
„Definizione di criteri per le concessioni patrocini‟ che passa dal 20% al 30%. Alla Direzione Generale era assegnato a giugno per un
peso pari al 25% l‟obiettivo della realizzazione del Piano esecutivo di gestione 2015, che –
com‟è noto – non è stato realizzato in quanto
nel 2015 l‟Amministrazione non è riuscita ad
adottare neanche il bilancio di previsione. Per
questa ragione, a dicembre questa voce scompare e viene sostituita con un‟altra,
„Coordinamento degli interventi di razionalizzazione‟, il cui indicatore è la più semplice
predisposizione dello Schema di bilancio. A
giugno, il 10% del raggiungimento degli
obiettivi del settore della Fiscalità Locale dipendeva dall‟esternalizzazione del „Recupero
dell‟evasione‟, obiettivo che a dicembre
scompare del tutto, lasciando che venga aumentato il peso ponderale della „Definizione
del nuovo assetto del settore‟, che passa dal
10% al 20%.” Artifizi e basta perciò, che se
sottoposti al vaglio di un semplice brigadiere
della finanza lascerebbero dubbi e perplessità
a non finire. Eppure per il responsabile della
ragioneria dell‟Ente non c‟è nulla da fare rilevare alla Corte dei Conti che dovrebbe prendere atto e pronunciarsi sulle stranezze contabili del Vermexio. E‟ probabile che i giudici
contabili prima o poi rileveranno la vicenda
del, chiamiamolo “ preventivo postumo”, a
quel punto ineluttabilmente, anche dopo anni,
qualcuno sarà chiamato a pagare di tasca propria, senza potersi neanche appellare. I consiglieri comunali di Siracusa che hanno oggi il
potere di cambiare il passato – stranamente non riescono a “prevedere” cosa potrebbe accadere loro tra qualche anno per avere fatto
un salto nel tempo per cambiare il passato.
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Garozzo è andato, Foti pensaci tu!