ISTITUTO SUPERIORE GIORGI-FERMI POLO TECNOLOGICO DI TREVISO ISTITUTO SUPERIORE GIORGI-FERMI POLO TECNOLOGICO DI TREVISO La Xiloteca Trevigiana si trova presso l’I.S. GIORGI-FERMI - Via San Pelajo, 37 - 31100 TREVISO. È visitabile (su prenotazione) dal Lunedì al Sabato dalle 8.00 alle 14.00 e il Giovedì dalle 8.00 alle 18.00. Tempo di visita: 1 ora e 30 minuti. A richiesta (consigliata) è disponibile una guida: costo 50,00 Euro. Per prenotazioni: tel. 0422 433 300 (Confartigianato Marca Trevigiana). COME RAGGIUNGERLA L’Istituto Giorgi-Fermi è sito in località “Il Chiodo” a Nord di Treviso, in via San Pelajo, 37. È servito da collegamenti frequenti con il Centro di Treviso con il Bus Linea 61. Per chi arriva da Nord (Spresiano, Villorba...), scendendo in località S. Maria del Rovere, l’Istituto è facilmente raggiungibile attraverso un percorso pedonale di 300 m. LEGNI DAL MONDO LA XILOTECA: COS’È? Per altre informazioni sulla xiloteca trevigiana e sul volume dedicato “Legni dal Mondo” visita il sito: www.futurlegno.it XILOTECA TREVIGIANA QUALITÀ E FASCINO DEL LEGNO PROGETTO CON IL CONTRIBUTO ADV DONADINI.COM La Xiloteca è una collezione di legni (dal greco xylon = legno e théke = scrigno). Le xiloteche allestite nei musei naturalistici e tecnologici, negli orti botanici e nelle scuole, sono importanti per la scienza e la didattica, consentono di riconoscere i legni, di confrontarli, e di verificarne l’aspetto nelle diverse sezioni di taglio. Numerose sono le tipologie di xiloteche: dal tronchetto lavorato, con le varie sezioni di taglio (trasversale, longitudinale e obliqua) con corteccia o senza, alla tavoletta prismatica di formato unificato e priva di alcun trattamento (vernici, impregnanti) che ne alteri la naturalezza; dalla sezione sottile osservabile al microscopio e raccolta in vetrini, alla raccolta di sfogliature conservate in forma di libro o in schedari, dalla porzione di tronco, alla tavola vera e propria. LA XILOTECA TREVIGIANA UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEI PROFUMI, DEI COLORI, DELLE VENATURE DI OLTRE 300 TAVOLE PROVENIENTI DAI CINQUE CONTINENTI Il Gruppo Legno Arredo di Confartigianato Marca Trevigiana ha investito nella creazione della Xiloteca Trevigiana, una raccolta di oltre 300 tavole di legno provenienti da tutti i continenti appartenute alla famiglia Velo e ha voluto metterla a disposizione della cittadinanza e soprattutto dei giovani e degli studenti per sensibilizzarli rispetto alle qualità e alle potenzialità della materia prima. Un patrimonio di assoluto valore, la cui caratteristica eccezionale, che lo rende raro e unico, è che ci si trova di fronte a tavole alte qualche metro, che consentono di cogliere caratteristiche estetiche e fisiche, generali e di dettaglio e apprezzare la bellezza di ogni varietà esposta. La lavorazione dei legni in tavole documenta la materia prima della segheria, il passaggio dal tronco alla forma utile per la trasformazione in manufatto: queste sono state raccolte perlopiù in ambito commerciale e quindi sono l’espressione del mercato e degli scambi. Se si considera che di norma, nel mondo, si lavorano tra 120 e 150 specie legnose, si può capire l’unicità della raccolta che in pratica contiene quasi tutte le specie lavorabili più altrettante rare e particolari. Visitare la Xiloteca Trevigiana è un’esperienza che porta a toccare con mano il legno e scoprirne il valore, apprezzarne le qualità e i molteplici utilizzi, documentarsi, grazie alla collaborazione scientifica dell’Orto Botanico di Bergamo “Lorenzo Rota”, sugli habitat di crescita delle piante e sulle minacce cui sono esposte. ESPOSIZIONE: CRITERI E ORGANIZZAZIONE LA SCHEDA INFORMATIVA Il criterio d’esposizione dei legni della collezione è per continente, sulla base dell’areale d’origine di ogni specie considerata e non del luogo di crescita da cui la tavola proviene. Specie comuni in Italia e naturalizzate, come l’ailanto, la catalpa, il ciliegio, la robinia, sono rispettivamente collocate tra le piante nordamericane e asiatiche. Ciò vale anche per gli alberi coltivati, tra i quali il kako, il cedro, l’eucalipto, il noce nero, il cipresso. In ogni continente l’ordinamento è alfabetico secondo la denominazione commerciale più in uso della specie. Nella piantina, con i numeri cerchiati è indicato il percorso di visita consigliato. Le schede delle tavole riportano il nome scientifico del legno descritto. Nel caso di legni non riferibili con certezza, l’attribuzione è ad un aggregato di specie indicato dal nome del genere seguito da spp. (plurale di specie), come per Shorea spp., Aningeria spp., ecc. A produrre il legno sono le piante arboree, sistemate nella tassonomia botanica nelle due sottodivisioni denominate Gymnospermae (Conifere) e Angiospermae (Latifoglie). Le due sottodivisioni sono a loro volta suddivise al loro interno in classi, in famiglie, in genere e infine in specie. La denominazione scientifica in lingua latina è quella universalmente riconosciuta e il nome scientifico della specie vegetale che ha prodotto il legname in oggetto passa automaticamente anche al legno. Si tratta di un binomio composto di nome generico (maiuscolo) e specifico (minuscolo), sempre in lingua latina. A titolo d’esempio la lavorazione di tronchi ricavati da fusti di Picea excelsa consentirà di ottenere legname avente la stessa denominazione. Solamente gli specialisti sono però in grado di sapere che con quella denominazione è indicato il nome dell’abete rosso, uno dei legnami di conifera più utilizzati in Europa. Ogni pianta da legno e ogni legname hanno quindi conseguentemente anche un nome comune, che, a differenza di quello scientifico, non è mai uno solo, cambia secondo la lingua. I nomi comuni più diffusi, nelle diverse lingue, sono diventati anche i nomi commerciali, vale a dire le denominazioni utilizzate nel commercio nazionale e internazionale. Il nome comune non è quasi mai unico, le denominazioni sono numerose.