Testi e foto © Cosa vuol dire che non c’entra con la microscopia ? Non mi venite a dire che non avete mai avuto bisogno di un pezzo tornito per il vostro microscopio: una flangia, un raccordo, un semplice tubo di misura strana, ecc. Panasonic adattata per microscopia Io non faccio testo, ho il massimo della fortuna: un amico eccellente tornitore sempre disponibile ed anche lui fervente microscopista: Nicola Ricci. Ma non tutti hanno l’amico, non tutti hanno un tornio, non tutti sanno come usarlo. Ed allora parliamo anche del tornio, o meglio ancora, di come arrangiarci se non l’abbiamo a nostra disposizione. Il famoso OmniScope Forse non ci credete, ma un tornio lo potete anche costruire con un motore da lavatrice, quattro pezzi di legno e poco di più. Il problema vero è sapere come usarlo. Nicola con il SUO tornio di legno Per fortuna i pezzi che ci servono sono quasi sempre piuttosto elementari: tubi, raccordi, flange, ecc. Un metodo semplicissimo per realizzarli è utilizzare delle strisce di cartoncino ed il Vinavil. Si prende il pezzo che deve entrare ed attorno gli si avvolge il cartoncino fissandolo con il Vinavil. Si fanno alcuni strati e poi si ferma con un elastico e si lascia asciugare. Si ripete il tutto fino allo spessore voluto. Raccordo per oculari in cartoncino, ancora allo stato grezzo. Otteniamo così un tubo robustissimo, che può essere forato, filettato, verniciato e facilmente incollato ad altri pezzi. Altra interessante soluzione è utilizzare pezzi già fatti, naturalmente per altri scopi, ma facilmente adattabili ai nostri. Ad esempio, io sfrutto molto i ricambi in plastica per i sifoni dei lavabi: sembra impossibile come con 3 Euro si ottengono tanti pezzi utili in plastica, ottone, ecc. Illuminatore a LED per Ortholux (raccordo del secchiaio) Adattatore Fotografico (sifone del lavabo più T2 Nikon) Nicola con il SUO microscopio Sembra impossibile, ma funziona ed anche bene ! E se funziona questo microscopio, possiamo farci coraggio e sperimentare qualsiasi soluzione. Peggio non sarà ! Mentre osserviamo il nostro micromondo al microscopio noi siamo soli, ma desideriamo tanto rendere partecipi gli altri delle nostre scoperte, delle nostre emozioni. Ed il modo più bello per farlo è fissare le immagini con la fotografia ed, ancora meglio, con i filmati. Questa volontà spesso si traduce in soldi, problemi, delusioni. Se poi andiamo a vedere i lavori dei “mostri sacri” della microscopia, il confronto è pauroso e demoralizzante. Cerchiamo allora qualche soluzione, magari non perfetta, ma semplice, sicura e poco costosa. Prima arriviamo a fare delle foto e dei filmati passabili, senza essere ossessionati dai risultati, poi cercheremo di emulare i maghi del pixel, i sacerdoti della immagine tridimensionale, i profeti della nitidezza assoluta. Cosa utilizzare Scarterei subito le reflex, troppo pesanti, non fanno i filmati, lo schermo LCD non è utilizzabile in ripresa. Scarterei anche le Web Cam, per la bassa definizione e la loro dipendenza dal PC. Per lo stesso motivo scarterei anche le videocamere più o meno specializzate per microscopia e astronomia: sono troppo PC dipendenti, meglio essere liberi ! Le più utili sono invece le fotocamere di media risoluzione: si trovano usate per due soldi, sono autonome, fanno i filmati, sono molto leggere, hanno uno schermo LCD utile per la messa a fuoco, hanno una buona risoluzione. Cosa deve avere Zoom ottico con tele equivalente ad almeno 105 o più, filmato in formato minimo 320x200, scheda di memoria per almeno un centinaio di foto e qualche minuto di filmato, alimentazione per almeno un paio di ore. Io ho scelto la Panasonic LC33, pagandola 30 Euro su eBay. E’ una 3 Megapixel, ha un ottimo obiettivo Leica ed uno schermo LCD ben definito. Con due pile AA ricaricabili dentro e due in tasca, va che vi stufate voi. Come la collego ? Per prima cosa devo trovare un vecchio oculare che vada bene: deve essere a basso ingrandimento, 5-7x massimo. Le prove le faccio montando l’oculare sul microscopio ed appoggiando “leggermente” la macchina fotografica all’obiettivo. La macchina deve essere con zoom ottico sul massimo tele, non preoccupiamoci della qualità ma solo della vignettatura: la foto non deve avere gli angoli anneriti, men che meno si deve vedere il cerchio tipico della visuale microscopica. Proviamo diversi obiettivi, il migliore è quello a minor ingrandimento, con il barilotto più lungo e che, al massimo tele, lascia gli angoli illuminati. Lo schema di montaggio che useremo è un classico “afocale” o “Ripresa dall’oculare in luce parallela”, che non sembra, ma significa esattamente la stessa cosa. Ma suona molto più intelligente ! Ora che abbiamo trovato l’oculare giusto, procuriamoci il supporto. Certo, se avete l’amico tornitore verrà fuori una cosa perfetta, una specie di contenitore dell’obiettivo fotografico che si appoggia alla struttura, fissato da un velo di colla (cianocrilato o epossidico). Naturalmente, ora la foto camera non potrà più fare foto “normali”. A montaggio, l’oculare deve “sfiorare” l’obiettivo della macchina fotografica nella sua massima estensione. Ma se noi non abbiamo l’amico tornitore, se non abbiamo nemmeno il tornio, come facciamo ? Si va su eBay, si compra un raccordo per reflex e lo si taglia alla giusta lunghezza. E già che non fate niente di niente, cercate almeno di fare un taglio come si deve, ortogonale e ben levigato ! Ed ecco quindi la nostra foto video camera finita e collegata al suo ospite naturale: il microscopio. Collegamento “al volo” Dato il minimo peso della foto camera, non vi è alcun problema neppure con il montaggio laterale, in sostituzione di un oculare. Hooh ! Ora si che ci siamo ! Sembra vera ! Suggerimenti sull’uso Dato che la macchina lavora all’infinito, è comodo impostare il programma operativo su “Panorama” (icona le montagne), in modo che all’accensione si predispone già ad infinito come messa a fuoco fissa ed elimina lo scatto del flash. Se è già a fuoco sul microscopio, lo sarà “quasi” anche sulla foto camera. Comunque, per una messa a fuoco perfetta sul monitor LCD, ci si può aiutare con una leggera lente, almeno se il display è valido. Per lo scatto, utilizzare sempre l’autoscatto. Se è settabile su pochi secondi, tanto meglio. Dal menu della foto camera, eliminare le opzioni di auto spegnimento e risparmio energetico: è poco simpatico quando vi si spegne tutto sul più bello. Piuttosto, tra uno scatto e l’altro, è sufficiente disattivare il solo display con il pulsante relativo: il consumo ringrazia e la ripresa della funzionalità è immediata. Ora fotografate pure e fate vedere ai vostri amici foto e filmati. Ne sarete orgogliosi, anche per aver assemblato da soli la “vostra” fotocamera.