TECNICA CHIRURGICA RE-MOTION™ Sistema di Protesizzazione totale di Polso TECNICA CHIRURGICA CONTENUTO Introduzione Razionale del disegno RE-MOTION™ 1 Razionale del disegno Precise Guidance Technology™ 2 Disegno della protesi 3 Valutazione preoperatoria 4 Procedura chirurgica 1. Esposizione 5 2. Resezione carpale 6 3. Preparazione del radio 8 4. Preparazione del carpo 11 5. Impianto della protesi 14 6. Chiusura 16 Controlli a distanza 16 Note tecniche 17 Indicazioni, controindicazioni, avvertenze, precauzioni, ed informazioni al paziente 17 Riconoscimenti Small Bone Innovations, Inc. vuole riconoscere l’attività quale designer del sistema per protesi di polso RE-MOTION™; Amit Gupta, MD, Università di Louisville, Kentucky. Il Dr.Gupta è un leader nel campo della protesizzazione del polso. Si è dedicato all’avanzamento della chirurgia delle piccole ossa ed articolazioni per ottenere un migliore risultato per i suoi pazienti. Razionale del disegno RE-MOTION™ L’impianto RE-MOTION™ per la protesizzazione del polso è studiata anatomicamente per una resezione minima del radio distale e della ossa carpali del polso. Esso è fornito nelle configurazioni destra e sinistra con misure configurate geometricamente che si avvicinano alle dimensioni antropomorfiche delle articolazioni radio-carpiche nella popolazione adulta. La protesi è formata da tre componenti ad articolazione primaria: la componente radiale, l’emisfera carpale e la componente carpale. La componente radiale è disegnata come fosse una protesi di rivestimento in quanto si adagia nella fossetta scafoidea e del semilunare conservando il margine del radio distale con le sue importanti inserzioni dei tessuti molli e dei legamenti. Questa configurazione richiede una resezione minima del radio distale conservando l’incisura sigmoidea e l’articolazione con la testa dell’ulna distale. La componente del carpo è un disegno a profilo contenuto che minimizza la resezione ossea e non interferisce con la normale funzione dei tendini estensori del polso. La componente carpale presenta uno stelo centrale che si inserisce nel capitato e permette l’uso di due viti carpali per la fissazione allo scafoide e all’uncinato nella filiera carpale distale. L’emisfera carpale agisce come un segmento intercalare che articola sia con la componente radiale che con quella carpale. L’articolarità primaria è con la componente radiale. L’articolazione è ellissoidale ed agisce lungo due assi di rotazione perpendicolari, come in un giunto universale, che si pongono sul piano sagittale e sul piano coronale così permettendo rispettivamente il movimento di flessoestensione e di deviazione radio-ulnare. La conformazione della superficie radiale resiste alla forze dirette in direzione ulno-volare che possono determinare usura eccessiva e sublussazione dell’impianto. L’articolazione secondaria dell’emisfera carpale avviene con la componente carpale. Questa articolarità è rotazionale, attorno ad un asse allineato con il terzo metacarpale. Il grado di libertà concesso da questa articolarità distoglie dalla superficie ossea dell’impianto le forze rotazionali, le quali potrebbero determinare una mobilizzazione ed un successivo fallimento dell’impianto. La lassità addizionale compensa anche per il potenziale malallineamento dell’impianto causato dalle deformità avanzate determinate dall’artrite reumatoide o dall’artrosi degenerativa. 1 Razionale del Disegno Precise Guidance Technology™ Il polso è una delle articolazioni più complesse del corpo umano. Per questo motivo, è una delle articolazioni più difficili da ricostruire. La strumentazione Precise Guidance Technology (PGT) è stata elaborata per fornire riscontri chirurgici qualitativi offrendo ai chirurghi un approccio prevedibile e riproducibile alla artroplastica totale del polso. La PGT è un approccio intuitivo, passo per passo, alla protesizzazione del polso che fornisce una guida precisa quando richiesta, lasciando al chirurgo la libertà di eseguire adeguatamente la procedura con le proprie mani. L’impianto RE-MOTION per la sostituzione protesica del polso ha dimostrato validi risultati clinici nel corso di molti anni. Il disegno dell’impianto utilizza il concetto di rivestimento di superficie che richiede una resezione minima delle strutture ossee e preserva i tessuti molli e le strutture legamentose che forniscono la naturale stabilità al polso. Gli strumenti PGT forniscono guide e mascherine specifiche, che danno l’orientamento basandosi su punti di repere anatomici precisi ed offrono al chirurgo costante controllo durante la preparazione ed il posizionamento dell’impianto. Il sistema PGT consiste in una strumentazione modulare che parte dal posizionamento della guida PGT. Una volta che tale guida sia stata posizionata correttamente sul dorso del radio, i passi successivi vengono effettuati attaccando le mascherine di resezione direttamente sulla guida stessa. Dato che questi strumenti utilizzano un riferimento comune, durante la preparazione del radio e del carpo viene mantenuto un costante allineamento. Durante tutta la procedura, il chirurgo viene guidato da un passo al successivo, riducendo le complicanze associate al trattamento di disordini complessi del polso. Per ottenere un risultato positivo è indispensabile assicurarsi un orientamento corretto delle componenti radiale e carpale e conservare le strutture stabilizzanti. L’approccio PGT alla protesi di polso elimina la maggior parte di queste sfide. La strumentazione PGT, assieme ad una tecnica avanzata, produce risultati chirurgici consistenti, offrendo ai chirurghi un approccio prevedibile e riproducibile alla protesizzazione del polso. 2 RE-MOTION™ Sistema di Protesizzazione totale di Polso - Tecnica Chirurgica Disegno della Protesi Componente Radiale Prossimale La componente radiale è fabbricata in lega di cromo-cobaltomolibdeno. Lo stelo intramidollare è rivestito di uno strato di plasma al titanio commercialmente puro onde indurre osteointegrazione. La superficie distale è conformata in modo da simulare il tilt volare e l’angolo di inclinazione ulnare del radio distale. La superficie articolare è lavorata a macchina e lucidata a specchio per l’articolazione con la componente emisferica carpale. Componente Emisferica Carpale La componente emisferica carpale è fabbricata da materiale in polietilene ad alto peso molecolare (UHWPE). La superficie articolare prossimale è di forma ellittica per massimizzare il contatto di superficie con la componente radiale durante i movimenti di flessoestensione e deviazione radio-ulnare. L’emisfera carpale è fissata alla componente carpale con un meccanismo “a scatto” a conformazione coppa e sfera che consente un limitato movimento rotazionale assiale sulla direzione dell’asse longitudinale del terzo metacarpale. La superficie articolare distale dell’emisfera presenta due fessure che accomodano le teste delle viti. Componente Carpale La componente carpale è fabbricata in lega di cromo-cobaltomolibdeno. La superficie d’appoggio e lo stelo intramidollare sono rivestiti di uno strato di plasma al titanio commercialmente puro onde indurre osteointegrazione. Lo stelo è spostato dorsalmente rispetto ai fori delle vite per compensare l’arco di curvatura del carpo. La superficie articolare e la sfera di bloccaggio sono lucidate a specchio per facilitare il movimento con l’emisfera carpale. Viti carpali Le viti carpali sono fabbricate in lega di cromo-cobalto-molibdeno. Le viti sono fornite in cinque (5) misure diverse e hanno un filetto da spongiosa per dare una tenuta ottimale nelle ossa del carpo. La testa sferica permette di angolare le viti nel modo migliore durante la procedura. Le teste a brugola delle viti carpali accettano un normale cacciavite esagonale da 2,5mm. 3 Valutazione preoperatoria La valutazione preoperatoria consiste in radiografie in proiezione corretta A/P e laterale del polso. Si deve valutare attentamente il grado di collasso del carpo e la sublussazione/deviazione del carpo rispetto al radio distale per poter impostare correttamente il planning intraoperatorio. Si utilizzano i lucidi per determinare la misura corretta degli impianti da usare nel polso. Una resezione minima del radio distale deve essere associata alla resezione proporzionata della filiera prossimale del carpo e della parte prossimale dell’uncinato e del capitato. Con il controllo dei lucidi il posizionamento della componente distale deve permettere l’inserimento dello stelo nel capitato e delle viti nell’uncinato e scafoide distale. Si deve evitare che lo stelo e le viti entrino nei metacarpi o attraversino le articolazioni carpo-metacarpali. Dallo studio dei radiogrammi in laterale (o da uno studio tomografico del polso), si può stimare la sublussazione volare del carpo e si può programmare la sua correzione attraverso una limitata resezione del radio distale (ottenendo una superficie perpendicolare all’asse radiale) ed un corretto allineamento e piazzamento protesico. In pazienti con marcato riassorbimento delle ossa carpali la fissazione della componente distale (stabilizzazione per mezzo delle viti) potrebbe richiedere di attraversare le articolazioni carpo-metacarpali. L’uso dei lucidi sulla radiografia del polso aiuta nel verificare questa variante della tecnica chirurgica. Potrebbe essere necessario l’uso di cemento osseo o borraggio a compressione per ottenere una fissazione ottimale della componente distale. Inoltre potrebbe essere indicato l’uso di trapianto osseo a livello della filiera distale del carpo per dare una “autofusione” migliorando così la fissazione. In pazienti con una sublussazione volare del polso, un impianto di rivestimento potrebbe essere controindicato. La resezione del radio distale per dare sufficiente spazio per l’inserimento dell’impianto potrebbe alterare il principio di rivestimento articolare in quanto i vincoli dei tessuti molli ed i legamenti potrebbero essere compromessi in modo determinante. La fusione del polso potrebbe essere presa in considerazione in pazienti con marcata sinovite del polso con conseguente sublussazione carpale, eccessiva traslazione ulnare e distruzione sia della filiera carpale prossimale che distale. 4 RE-MOTION™ Sistema di Protesizzazione totale di Polso - Tecnica Chirurgica Rheumatoid Diseased Wrist RE-MOTION™ Sistema di Protesizzazione totale di Polso TECNICA CHIRURGICA P ROCEDURA C HIRURGICA 1 FIG. 1A Esposizione Si effettua un’incisione in linea con il terzo metacarpo e centrata direttamente sopra il tubercolo di Lister. Si divaricano i lembi della ferita proteggendo i nervi cutanei (FIG. 1A). Si espone il retinacolo degli estensori e lo si solleva da radiale in direzione ulnare, dal primo compartimento degli estensori al quinto o sesto compartimento degli estensori. Questa divaricazione del retinacolo degli estensori (piuttosto che una divisione centrale) è preferibile in quanto il terzo distale può essere utilizzato per rinforzare la capsula articolare dorsale qualora necessario (FIG. 1B). Dopo l’esposizione si può effettuare una sinoviectomia qualora necessaria(FIG. 1C). FIG. 1B FIG. 1C 5 Si scolpisce un lembo rettangolare sulla superficie dorsale del polso e si ribalta da distale a prossimale per esporre la filiera prossimale e distale del carpo. Il lembo deve essere inciso vicino al margine dorsale del radio ma in modo tale da conservare i tessuti prossimali radiali per favorire la riparazione in chiusura (FIG. 1D). FIG. 1D Se ci si aspetta una capsula insufficiente, il retinacolo dei flessori deve essere conservato ribaltandolo da radiale ad ulnare. Il terzo distale del retinacolo può quindi essere utilizzato per rinforzare la riparazione capsulare dorsale alla chiusura. In presenza di una sublussazione palmare del carpo, o con uno spazio radio-carpico stretto, potrebbe essere necessario un rilasciamento dei tessuti molli per permettere di ripristinare la lunghezza del carpo. Nei casi in cui sia stato necessario un rilasciamento completo della capsula dorsale per ridurre il carpo, potrebbe insorgere una instabilità post-operatoria. La valutazione del chirurgo in relazione ad una potenziale instabilità è indispensabile. Note: Si raccomanda un’incisione longitudinale. La conservazione della capsula sul margine dorsale del radio è fondamentale. 2 2 Resezione del carpo Si assembla il fermo del semilunare e si monta il tutto sulla guida PGT (FIG. 2A). Si pone il polso in flessione con lieve distrazione. Si inserisce il fermo del semilunare da dorsale a ventrale nell’articolazione radio-carpica con movimento rotatorio per facilitare il gesto. Posizionare il fermo del semilunare nella fossetta del semilunare del radio (FIG. 2B). 6 RE-MOTION™ Sistema di Protesizzazione totale di Polso - Tecnica Chirurgica FIG. 2A FIG. 2B Il posizionamento della guida PGT è critica nella procedura chirurgica. La guida PGT deve essere posta sul tubercolo di Lister ed appoggiarsi fermamente alla superficie dorsale del radio distale. La parte finale della guida PGT deve allinearsi con la superficie articolare della fossetta del semilunare nel controllo radiografico in laterale. FIG. 2D Si fissa la guida PGT all’aspetto dorsale del radio distale con due fili di K non filettati del diametro di 2,0mm. Si deve confermare il posizionamento della guida PGT con immagini radiografiche. Un’asta radio-opaca corre nell’interno del manico della guida PGT. L’asta deve vedersi parallela all’asse longitudinale del radio sia in proiezione A/P che laterale. Una volta ottenuto il posizionamento corretto si rimuove il fermo del semilunare (FIG. 2D). Note: L’asta radio-opaca contenuta nel manico della guida PGT deve essere parallela al radio sia in proiezione A/P che laterale. Si inserisce la Guida di Resezione Carpale nella guida PGT e la si fissa con il dado. La posizione della Guida di Resezione Carpale deve essere stabilita a priori in base ad una valutazione pre-operatoria utilizzando i lucidi. L’asta prossimale della Guida di Resezione Carpale è provvista di tacche graduate. Le tacche corrispondono alle misure piccola, media e grande degli impianti (FIG. 2E). FIG. 2E 7 Si pone la Guida di ResezioneCarpale sul polso allineandola sul terzo metacarpale. Normalmente il semilunare, il piramidale, la parte prossimale dello scafoide carpale e dell’uncinato vengono rimossi. Se la Guida di Resezione Carpale è stata posizionata in modo corretto, la resezione risulta perpendicolare all’asse longitudinale dell’avambraccio. Si consiglia di effettuare la resezione con sega oscillante (FIG. 2F). FIG. 2F Di norma vengono resecati circa 1-2mm del capitato. In pazienti con eccessiva erosione carpale o con malattia degenerativa articolare avanzata, potrebbe essere necessaria una resezione più distale. Di norma in questi casi si raccomanda di rimuovere tutto l’osso prossimamente lasciando però la capsula volare del polso. Una volta completata la resezione carpale si rimuove la Guida di Resezione Carpale dalla Guida PGT. Note: Potrebbe essere d’ausilio, prima della resezione, utilizzare fili di K trasversali per stabilizzare lo scafoide distale al carpo. 3 Preparazione del radio Si inserisce la Guida di Rivestimento Radiale nella Guida PGT. Si stringe il dado dopo aver stabilito la corretta lunghezza; l’arco della Guida di Rivestimento Radiale deve abbracciare le fossette del semilunare e dello scafoide. La Guida di Rivestimento è fornita di tacche di riferimento per facilitare modificazioni durante il fresaggio. Le tacche di riferimento sono distanziate di due millimetri.(FIG. 3A). Il profilo laterale della fresa deve essere centrato sul radio distale. La vite di fissaggio sul colletto della fresa deve essere stretta quando viene ottenuta la posizione ritenuta soddisfacente. La Fresa Radiale PGT stata studiata per la rimozione dell’osso in eccesso sulla superficie radiale e la rimozione della prominenza tra fossetta del semilunare e fossetta dello scafoide. Si deve porre attenzione a non rimuovere l’osso subcondrale. Risulterà una superficie liscia che ricopia la superficie prossimale della componente radiale della protesi (FIG. 3B). Note: Il chirurgo avrà un migliore controllo della fresa se utilizza un movimento “a tirare” piuttosto che un movimento “a spingere”. 8 RE-MOTION™ Sistema di Protesizzazione totale di Polso - Tecnica Chirurgica FIG. 3A FIG. 3B Si inserisce la Guida di Centratura Radiale nella Guida PGT (FIG. 3C). La Guida di Centratura Radiale deve posizionarsi solidamente contro la superficie fresata del radio distale circa 2-3 millimetri sotto la corticale dorsale del radio. La guida può essere regolata sia in direzione dorso-volare che in senso radio-ulnare per ottenere l’allineamento ottimale (FIG. 3D). FIG. 3C FIG. 3D Si inserisce, attraverso la guida, il filo guida filettato nel radio distale avanzando di circa 4-5 centimetri finché sia stabile nell’osso. Il filo guida deve risultare centrato nella diafisi del radio distale. Si conferma il corretto posizionamento del filo guida con radiografie in proiezione A/P e laterale (FIG. 3E). FIG. 3E Una volta ottenuto il corretto posizionamento del filo guida, si rimuove la Guida di Centratura Radiale facendola scivolare distalmente sul filo guida. Successivamente si rimuove la Guida PGT sollevandola dorsalmente (FIG. 3F). FIG. 3F 9 Si utilizza la Fresa Cannulata Radiale PGT per creare un foro iniziale per le raspe dello stelo protesico del radio distale (FIG. 3G). Si prepara il radio distale con le raspe cannulate lasciando in sede il filo guida. Tenendo in considerazione la valutazione preoperatoria della misura dell’impianto, si usano le raspe progressivamente fino ad ottenere un posizionamento completo della componente radiale (FIG. 3H). FIG. 3G FIG. 3H Note: Si deve porre attenzione a non eccedere nella raspatura o modificare la direzione della raspa in quanto si deve ottenere un press-fit ottimale della componente radiale. Si deve porre attenzione affinché l’angolo della raspa sia allineato con l’asse longitudinale del radio. La parte piatta della raspa deve sempre restare parallela al dorso del radio. Potrebbe essere necessario rimuovere la raspa per pulire i dentini ed asportare residui dal canale endomidollare. Si potrebbe rendere necessaria una fresatura della regione stiloidea del radio per impedire una migrazione ulnare della raspa durante l’impattazione (FIG. 3I). 10 RE-MOTION™ Sistema di Protesizzazione totale di Polso - Tecnica Chirurgica FIG. 3I La protesi di prova radiale viene inserita nel canale preparato, ed impattata finché posizionata. Si deve valutare l’appoggio della componente contro le superfici preparate della fossetta scafoidea e semilunare oltre che il rapporto con il margine dorsale del radio distale. L’impianto deve risultare a filo o leggermente affondato rispetto al margine dorsale del radio distale. Qualora la posizione fosse ottimale, si rimuove la componente di prova utilizzando i fori di estrazione per mezzo di una pinza da teli o similare. Se la componente di prova dovesse sporgere, si rende necessario proseguire con le raspe o con fresatura selettiva. Si deve comunque preservare l’osso subcondrale (FIG. 3J). 4 FIG. 3J Preparazione del carpo La Guida Carpale PGT viene posizionata in modo fermo sull’aspetto dorsale del capitato e viene allineata sul terzo metacarpale. Il margine dorsale della Guida Carpale deve risultare a filo con la superficie dorsale del capitato (FIG. 4A). Un filo di K da 2,0mm viene inserito attraverso la Guida Carpale nel capitato. Si fa avanzare il filo sino al margine distale del capitato. Si conferma la posizione del filo di K con immagini radiografiche (FIG. 4B). FIG. 4A FIG. 4B 11 La riduzione di prova viene effettuata usando la Guida Carpale dopo aver tagliato a livello della guida il filo di K con un tronchese (FIG. 4C) ed apponendo l’emisfera di prova sulla Guida Carpale (FIG. 4D). La prova radiale prossimale viene reinserita nel radio distale e l’articolazione viene ridotta. Si deve giudicare l’articolarità e la stabilità del polso e si decide se vi sia necessità di una ulteriore resezione ossea carpale. In caso di resezione troppo abbondante vi è a disposizione un’emisfera carpale di prova maggiorata. FIG. 4C FIG. 4D Note: Pregresse fratture del radio distale o del carpo potrebbero alterare l’allineamento radio-carpico. Si deve correggere un malallineamento con rilasciamenti dei tessuti molli. Potrebbe rendersi necessaria una resezione della stiloide radiale, comunque si deve conservare l’osso subcondrale. Una sublussazione del carpo (volare o dorsale) deve essere corretta onde permettere l’allineamento del carpo con il radio distale. Si potrebbe avere necessità di un rilascio dei tessuti molli della capsula volare ulnare. Una volta ottenuto un corretto posizionamento dell’impianto carpale, si rimuove la Guida Carpale ed il filo di K (FIG. 4E). La raspa carpale viene utilizzata per allargare il canale attraverso il capitato. La raspa ha tre tacche che corrispondono ad una componente protesica piccola, media e grossa. Si deve approfondire la raspa fino alla tacca appropriata (FIG. 4F). 12 RE-MOTION™ Sistema di Protesizzazione totale di Polso - Tecnica Chirurgica FIG. 4E FIG. 4F Si inserisce la componente di prova carpale con lo stelo centrale nel capitato. Si utilizza l’impattatore per spingere o gentilmente battere la prova completamente nella sua sede. Si suggerisce di utilizzare immagini radiologiche per verificare che la prova sia correttamente in sede (FIG. 4G). Si preparano i fori per accomodare le viti utilizzando la Guida per Viti Metacarpali PGT. Si allinea la guida sul bottone radiale sulla faccia della componente di prova carpale e sopra al secondo metacarpale. Si inserisce un filo-guida di K attraverso la componente di prova carpale attraverso lo scafoide distale fin nel trapezoide, sul lato radiale. Si ripete la stessa procedura sul lato ulnare. Si allinea la guida sul bottone ulnare della faccia della componente di prova carpale e sopra al quarto metacarpale. Si inserisce un filo-guida di K attraverso la componente di prova carpale e nell’uncinato. Si utilizzano immagini radiografiche per accertarsi di un corretto posizionamento. Si dovrebbe vedere una “W” sulle radiografie formata dai due fili di K e dallo stelo della componente di prova carpale (FIG. 4H). Ottenuto un posizionamento corretto. Si rimuovono i fili di K e si ripassano i fori con una punte da 2mm in modo da far accettare il passaggio delle viti da osso da 4,5mm. FIG. 4G FIG. 4H Note: Molti chirurghi preferiscono attraversare l’articolazione carpo-metacarpale del secondo raggio, ma si sconsiglia di attraversare l’articolazione carpometacarpale del quarto raggio. 13 Prima di inserire gli impianti definitivi, si consiglia di effettuare un’ulteriore riduzione di prova. Qualora la componente di prova radiale fosse stata rimossa durante la preparazione del carpo, si consiglia di rimetterla in sede ed impattarla finché in posizione corretta (FIG. 4I). Si inserisce l’emisfera carpale sulla prova carpale e si verifica l’articolarità e la stabilità del polso (FIG. 4J). FIG. 4I Note: L’articolarità del polso deve essere verificata in estensione (40-50 gradi), flessione (30-35 gradi), e deviazione radio-ulnare (40 gradi complessivamente). Durante la riduzione di prova, dovrebbero essere presenti non più di 2-3mm di lassità in ballottamento dorso-palmare del polso. In caso di necessità è disponibile una componente emisferica Plus che fornisce 1mm di spessore aggiuntivo. 5 FIG. 4J Impianto della protesi Si inserisce la componente definitiva radiale con tecnica press-fit. Usando l’impattatore radiale la si batte finché posizionata correttamente (FIG. 5A). FIG. 5A Note: Per determinare la bontà del press-fit, si può delicatamente trazionare la componente radiale. Qualora la componente radiale non fosse stabile si raccomanda il borraggio in compattazione con osso spongioso. In pazienti osteoporotici, si deve prendere in considerazione l’uso di cemento osseo. Si pone il cemento e successivamente si batte la componente definitiva radiale in sede. Si inserisce la componente carpale definitiva in sede a pressione. Si allinea sul foro centrale nel capitato e la si batte fino alla posizione richiesta (FIG. 5B). Con un misuratore si verifica attentamente la corretta lunghezza delle viti radiale ed ulnare. 14 RE-MOTION™ Sistema di Protesizzazione totale di Polso - Tecnica Chirurgica FIG. 5B Le viti autofilettanti vanno inserite attraverso la componente carpale definitiva nei fori creati dalla punta da 2,0mm con l’utilizzo di cacciavite esagonale da 2,5mm. Si verifica la corretta lunghezza della viti con immagini radiografiche. Quindi si stringono le viti a fondo (FIG. 5C). FIG. 5C Note: Le viti possono attraversare l’articolazione carpometacarpale del secondo raggio mentre si sconsiglia di attraversare l’articolazione carpo-matacarpale del quarto raggio. A questo punto si può applicare l’emisfera carpale sul componente distale e farla scattare in posizione utilizzando l’impattatore per emisfera carpale (FIG. 5D). Note: Potrebbe rendersi necessaria la rimozione dell’emisfera carpale per regolare la tensione articolare o per modificare la lunghezza delle viti. Qualora fosse necessario rimuovere l’emisfera carpale, si deve porre attenzione a non danneggiare la superficie lucidata della componente carpale. Ciò si può ottenere praticando due piccoli fori agli apici radiale ed ulnare del polietilene. Si utilizza una pinza da osso nei fori per far bascullare in senso radiale od ulnare l’emisfera finché si disassembla. FIG. 5D Si deve valutare l’articolarità e la stabilità della neoarticolazione. Vi potrebbe essere indicazione all’uso di una emisfera in polietilene maggiorata qualora vi fosse una instabilità oppure una lassità dorso-palmare residua. 15 6 Chiusura FIG. 6A Si valuta la flesso-estensione e la deviazione radio-ulnare del polso. Qualora l’articolarità fosse soddisfacente, se vi è una buona stabilità e non vi è conflitto osso-protesi, si può procedere alla chiusura della ferita. Si sutura la capsula dorsale al tessuto rimasto sul margine dorsale del radio distale. Qualora il tessuto capsulare si presentasse sottile, si può rinforzare la capsula utilizzando la metà distale del retinacolo degli estensori suturandolo con filo non riassorbibile 2-0 oppure 3-0. Si ripara la parte prossimale del retinacolo degli estensori come d’abitudine, senza includere l’estensore lungo del 1° dito, il quale può restare extraretinacolare per evitare sue irritazioni o rottura (FIG. 6A e 6B). Controlli a distanza A sutura completata si pone il polso in una ferula in estensione di 25-30° e deviazione radio-ulnare neutra. Il drenaggio viene rimosso dopo 24-48 ore, e successivamente il polso viene immobilizzato in antibrachiale, compresa la base del pollice. L’immobilizzazione viene mantenuta per due settimane. Dopo tale periodo (2 settimane), si rimuovono la suture e si inizia la rieducazione del polso con movimenti di articolarità assistita. Si raccomanda l’uso di tutore di supporto per sei settimane onde consentire la piena fissazione ossea delle componenti prossimale e distale. Si deve mantenere il tutore per almeno 8 settimane qualora si trattasse di osso osteoporotico o qualitativamente scarso. Esercizi di potenziamento del polso possono essere iniziati attorno alla 4-6 settimane dall’intervento con molle a mano e pesi contro resistenza. Si consiglia comunque di non iniziare i pesi contro resistenza prima delle 8 settimane dopo l’intervento. L’arco di movimento ottimale da raggiungere è di 40° di estensione, 30° di flessione e 40° complessivi di deviazione radioulnare. Studi hanno dimostrato che questo arco di movimento è sufficiente per l’ottanta per cento delle attività della vita quotidiana (ADLs)1. In pazienti che soffrono di artrite reumatoide con sinovite cosiddetta “umida” può essere giustificato un prolungamento della immobilizzazione prima di iniziare la mobilizzazione. Così come può essere giustificata una mobilizzazione precoce se si è di fronte a condizioni di artrosi post-traumatica ove la rigidità è un problema. Una valutazione radiografica dovrebbe essere effettuata a 6 settimane, 3 mesi, 6 mesi, e 1 anno. Si dovrà considerare un controllo a distanza a 2, a 5, ed a 10 anni. Attenzione • sono raccomandati antibiotici pre-intervento per tutti i pazienti che necessitano di procedure invasive dentali, urologiche, colonscopie, o altre procedure corporee invasive. • Sport come golf, tennis e bowling non sono permessi. Non vi sono dati clinici che riferiscono degli effetti dell’attività sportiva sulle protesi di polso. • Allo stesso modo l’uso del polso in attività lavorative pesanti, che richiedono sollevamenti di più di 20 libbre, è sconsigliato in virtù degli avversi effetti meccanici del sollevamento di pesi sul polso. 16 RE-MOTION™ Sistema di Protesizzazione totale di Polso - Tecnica Chirurgica FIG. 6B Note Tecniche 1. Usare il controllo radiografico durante ogni passo della procedura. 2. Il posizionamento corretto della Guida PGT è fondamentale prima di procedere con la fresatura o prima di applicare le raspe nel radio distale. 3. L’uso della fresa, per preparare la superficie del radio distale, può essere utile per posizionare la componente radiale ma si deve evitare di asportare osso subcondrale. 4. Si deve evitare un’inclinazione volare o dorsale della resezione del radio distale. 5. L’allineamento della componente carpale con il capitato è importantissimo. Si consideri di bloccare con fili di K o con artrodesi la filiera distale del carpo per migliorare la fissazione della componente distale. 5. La ricostruzione dei tessuti molli capsulari è normale. Qualora la capsula fosse molto sottile si utilizza il terzo distale del retinacolo degli estensori. INDICAZIONI Situazioni cliniche in cui si propone l’uso potenziale di questa protesi sono le seguenti: • Artrite reumatoide nella quale lo scopo sia di conservare il movimento del polso. La sostituzione totale del polso può essere eseguita da sola o in associazione ad una resezione dell’ulna distale oppure ad una protesi di epifisi distale di ulna (uHead). • Artrosi degenerativa (osteoartrosi) del polso. Questa patologia è una forma meno comune di artrosi del polso, ma può colpire sia l’articolazione radio-carpica che le articolazioni intercarpiche. • Artrosi post-traumatica del polso. Può derivare dal fallimento del trattamento di fratture di scafoide, lussazioni scafoideo-semilunari, malattia di Kiembock, o fratture-lussazioni del polso. Può anche essere conseguenza di fratture intra-articolari del radio distale. La sostituzione protesica del polso può inoltre essere indicata nei fallimenti di fusioni intercarpali e asportazione della filiera prossimale del carpo. Il basso profilo della protesi di polso totale RE-MOTION richiede una minore resezione ossea di altre protesi analoghe, ed è indicata per la protesizzazione del polso in caso di osteoartrosi ed artrosi post-traumatica. CONTROINDICAZIONI Le situazioni cliniche in cui è controindicato l’uso di questo presidio sono: • Precedenti infezioni del polso ; questa è una controindicazione assoluta per la protesi di polso. • L’artrite reumatoide “umida”, in relazione alla situazione della sinoviale, è una controindicazione relativa in quanto una lassità legamentosa post-intervento del polso può portare ad instabilità. • Precedenti fusioni (totali o parziali) del polso e fallimenti di impianti in silicone sono controindicazioni relative, a meno che si possa recuperare la funzione dei tendini estensori del carpo ed i vincoli legamentosi della capsula articolare possano essere ristabiliti.Vi è scarsa letteratura ed esperienza clinica nella protesizzazione del polso con precedente fusione o sostituzione protesica (in silicone o metallo-polietilene). • La sublussazione carpale (se eccessiva) è anch’essa una controindicazione, specialmente se si rende necessario un rilascio della capsula volare per ristabilire la lunghezza del carpo per poter inserire la protesi. AV V I S I Carichi eccessivi, mobilità accentuata e instabilità articolare possono portare ad una usura precoce della protesi ed eventuale fallimento per mobilizzazione, frattura o lussazione della protesi. I pazienti devono essere informati dell’aumento della possibilità di fallimento della protesi se vi si richiede una prestazione eccessiva. Notificazione in accordo al California Safe Drinking Water and Toxic Enforcement Act of 1986 (Proposition 65): Questo prodotto contiene una sostanza(e) note allo Stato di California causare cancro, e/o difetti congeniti e altra tossicità riproducibile. PRECAUZIONI L’impianto è fornito sterile in una confezione indenne. Qualora l’impianto o la confezione appaiono danneggiati, sia stata superata la data di scadenza, o se la sterilità sia messa in discussione per qualsiasi motivo, l’impianto non deve essere utilizzato. Non ri-sterilizzare. Una preparazione meticolosa della sede d’impianto e la selezione della misura d’impianto corretta aumentano la potenzialità di un risultato favorevole. L’impianto deve essere rimosso dalla confezione solo quando la sede sia stata preparata e misurata. Gli impianti devono essere maneggiati solo con strumenti smussi per evitare graffi, tagli ed intaccature sulla protesi onde non inficiare il corretto funzionamento dell’impianto. Le superfici articolari e di snodo lucide non devono entrare in contatto con materiali duri o abrasivi. I N F O R M A Z I O N I S U I C O N S I G L I A I PA Z I E N T I In aggiunta alle notizie fornite al paziente nei capitoli avvertenze ed eventi avversi, si devono comunicare al paziente le seguenti informazioni. Mentre sia difficile stimare l’aspettativa di durata di una protesi, essa ha un limite. Le componenti sono fatte di materiali estranei posti nell’organismo per la potenziale restituzione del movimento e la riduzione del dolore. Comunque, a causa dei molteplici fattori biologici, meccanici e chimico-fisici che condizionano questi impianti, non ci si può aspettare che le componenti sopportino gli elevati livelli di attività e carico dell’osso normale per un periodo di tempo illimitato. Le tecniche chirurgiche adeguate sono necessariamente la responsabilità del professionista medico. Ogni chirurgo deve valutare l’appropriatezza delle tecniche chirurgiche utilizzate in base al proprio iter formativo ed alla propria esperienza. I contenuti di questo documento sono protetti da riproduzione o duplicazione non autorizzate dalla legge federale Statunitense. Il permesso di riprodurre questo documento (solamente per uso educazionale/didattico) può essere ottenuto contattando Small Bone Innovations, Inc. Effetti avversi potrebbero portare alla necessità di re-intervento, revisione o fusione dell’articolazione coinvolta. Fare riferimento al foglietto illustrativo nella confezione per ulteriori informazioni ed avvertenze sul prodotto 17 Small Bone Innovations, Inc. Small Bone Innovations International SBi Customer Service: (800) 778-8837 ZA Les Bruyères - BP 28 1380 South Pennsylvania Ave. 01960 Péronnas, France Morrisville, PA 19067 Tel: +33 (0) 474 21 58 19 Fax (866) SBi-0002 Fax: +33 (0) 474 21 43 12 Technical Support: (866) SBi-TIPS [email protected] www.totalsmallbone.com MKT-10212IT Rev. A 04/09 Copyright 2009, Small Bone Innovations, Inc.