Giornale di Gastroenterologia Epatologia e Nutrizione Pediatrica GIUGNO 2014 O R G A N O U F F I C I A L E ISSN 2282-2453 FASCICOLO MONOTEMATICO STRESS E MALATTIE GASTROINTESTINALI CFR ed alterazioni intestinali legate allo stress L’equilibrio interno accende il benessere generale Microbiota e stress Stress e sindrome del colon irritabile IBD e stress Kaleidon (Lactobacillus rhamnosus GG ATCC 53103) probiotico che favorisce l’equilibrio della flora intestinale KALE 12 07 Stress e infiammazione epatica VOLUME VI N° 2 - GIUGNO Trimestrale - Poste Italiane Spa - Sped in A.P.D.L. 353/03 (conv. in L. 27.02.04, n° 46), art. 1. c. 1 - LO/MI Area Qualità S.r.l. - Via Comelico 3 - 20135 MI Non tutti i probiotici sono uguali... KALEIDON è un integratore alimentare di fermenti lattici vivi (Lactobacillus rhamnosus GG)* che favorisce l’equilibrio KALEIDON è stato studiato in diverse formulazioni, per rispondere alle diverse esigenze del bambino e dell’adulto: KALEIDON 30: confezione da 30 capsule, confezione da 12 bustine orosolubili KALEIDON 60: confezione da 20 capsule, confezione da 12 bustine orosolubili POSOLOGIA: INTEGRATORE ALIMENTARE PROBIOTICO INTEGRATORE ALIMENTARE PROBIOTICO MODALITÀ DI ASSUNZIONE: Capsule: Gusto biscotto Bustine: sciogliere il contenuto di una bustina direttamente in bocca (orosolubile) oppure in acqua o altro liquido *Lactobacillus rhamnosus GG: Lactobacillus rhamnosus KALEIDON gocce: KALEIDON è un integratore alimentare di fermenti lattici vivi (Lactobacillus rhamnosus GG)* che favorisce l’equilibrio KALEIDON POSOLOGIA: MODALITÀ DI ASSUNZIONE: Cod. FE14VS003ND non contengono glutine, lattosio, allergeni della soia e proteine del latte. *Lactobacillus rhamnosus GG: Lactobacillus rhamnosus per maggiori informazioni consultare il sito www.fermentolattico.it ISTITUTO FARMACOBIOLOGICO S.p.A. S OMMARIO EDITORIALE 5 Lo stress è un sintomo da non sottovalutare... di M. Baldassarre e O. Borrelli 7 Ruolo delle vie di segnale del CFR nelle alterazioni di motilità e funzioni della mucosa intestinale legate allo stress Role of "Corticotropin releasing factor" (CRF) signaling pathways in stress-related alterations of gut motility and mucosal function di V. Talarico e L. Pensabene 19 C’è vita nell’intestino: la risposta microbica allo stress Gut microbiota: the microbial response to stress di D. Capobianco e P. Mastromarino 25 Ruolo dello stress nelle risposte fisiologiche gastrointestinali e nella sindrome dell’intestino irritabile Role of stress in the gastrointestinal physiological responses and irritable bowel syndrome di A. Ravelli 35 Modulazione della infiammazione intestinale da parte dello stress: quali implicazioni per le IBD? Stress-induced intestinal inflammation: what are the implications for IBD? di M. Gasparetto, S. Artuso, G. Guariso S 42 OMMARIO Stress e infiammazione epatica Stress and hepatic inflammation di V. Minicucci, M. Mariano, R. Romano, A. Giannattasio CONSIGLIO DIRETTIVO SIGENP Presidente Carlo Catassi Vice-Presidente Tiziana Guadagnini Segretario Giovanni Di Nardo Tesoriere Daniela Knafelz Renata Auricchio, Licia Pensabene, Claudio Romano, Silvia Salvatore Consiglieri COME SI DIVENTA SOCI DELLA E D ITO R E Area Qualità S.r.l. Azienda certificata da I.M.Q. in conformità alla norma ISO 9001:2008 con certificato CSQ n° 9175. AREQ www.areaqualita.com © 2014 Area Qualità S.r.l. DIR E T TOR E RES PONS ABILE Giovanna Clerici [email protected] L’iscrizione alla SIGENP come Socio è riservata a coloro che, essendo iscritti alla Società Italiana di Pediatria, dimostrano interesse nel campo della Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica. I candidati alla posizione di Soci SIGENP devono compilare una apposita scheda con acclusa firma di 2 Soci presentatori. I candidati devono anche accludere un curriculum vitae che dimostri interesse nel campo della Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica. In seguito ad accettazione della presente domanda da parte del Consiglio Direttivo SIGENP, si riceverà conferma di ammissione ed indicazioni per regolarizzare il pagamento della quota associativa SIGENP. Soci ordinari e aderenti - Dal 2013 i Soci possono scegliere tra le seguenti opzioni: - solo quota associativa annuale SIGENP senza abbonamento DLD (anno solare) € 35. - quota associativa annuale SIGENP con abbonamento DLD on-line (anno solare) € 75. Soci junior: quota associativa annuale SIGENP con DLD on-line (anno solare) € 30. Per chi è interessato la scheda di iscrizione è disponibile sul portale SIGENP www.sigenp.org Segreteria SIGENP Biomedia srl Via Libero Temolo, 4 - 20126 Milano Tel. 02 45498282 int. 215 - Fax 02 45498199 E-mail: [email protected] RES PONSABIL E COMMIS SION E E DITORIA Claudio Romano [email protected] DIR E T TOR E EDITORIAL E Mariella Baldassarre [email protected] C APO RE DAT TO RE Francesco Cirillo [email protected] ASSIST ENTI DI RE DA Z I ONE Alessandra Dileone [email protected] Pietro Drimaco [email protected] COM I TATO DI REDA Z I ONE Salvatore Accomando [email protected] Barbara Bizzarri [email protected] Osvaldo Borrelli [email protected] Fortunata Civitelli [email protected] Antonella Diamanti [email protected] Monica Paci [email protected] Salvatore Oliva [email protected] COORD I NAMENTO REDA Z I ON A LE Fiorenza Lombardi Borgia IM PAGINA ZION E Fiorenza Lombardi Borgia e Elena Ribolini Redazione Area Qualità S.r.l. Via Comelico, 3 - 20135 Milano Tel. 02/5512322 Fax 02/73960564 e-mail: [email protected] Stampa Rotolito Lombarda S.p.A. Via Sondrio 3 - 20096 Pioltello MI Gestione operativa spedizioni postali Staff srl - 20090 Buccinasco MI Periodico trimestrale registrato presso il Tribunale di Milano al n. 208 del 29/04/09 Poste Italiane Spa - Sped in A.P.D.L. 353/03 (conv. in L. 27.02.04, n° 46) art. 1, c. 1 - LO/MI Volume VI - N°2/2014 - Trimestrale La pubblicazione o ristampa degli articoli della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Questa rivista è spedita in abbonamento: l’indirizzo in nostro possesso verrà utilizzato per l’invio di questa e altre pubblicazioni. Ai sensi della legge n. 196/03 è nel diritto del ricevente richiedere la cessazione dell’invio e/o l’aggiornamento dei dati in nostro possesso. 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE. DIOSMECTAL 3 g polvere per sospensione orale. 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA. Una bustina contiene: principio attivo: diosmectite 3 g. Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA. Polvere per sospensione orale. 4. INFORMAZIONI CLINICHE. Numerose sono le esperienze cliniche condotte con diosmectite nell’adulto e nel bambino, con affezioni del: - tratto digerente superiore, che sono di tipo prevalentemente funzionale o iatrogeno: ipersecrezione acida, associata a ridotta attività gastrico, discinesie, assunzione di farmaci potenzialmente lesivi a carico delle mucose; - tratto digerente inferiore, che sono di tipo prevalentemente infettivo: agenti patogeni. La patologia funzionale o iatrogena è più frequente nell’adulto, mentre quella infettiva è dominante nel bambino. I risultati di queste esperienze sono concordi nel riconoscere un’elevata incidenza di guarigioni o di miglioramenti marcati della sintomatologia ottenuti con diosmectite rispetto a quelli dei gruppi omogenei di confronto trattati con farmaci attivi di pari indicazione e, soprattutto, a quelli trattati in doppio cieco con placebo. 4.1. Indicazioni terapeutiche funzioni protettive nei confronti dell’ipersecrezione acida, che è implicata nella patogenesi dell’ulcera gastroduodenale, degli enzimi proteolitici, di talune sostanze gastrolesive e di microrganismi patogeni. Possiede inoltre attività antifermentative, legate essenzialmente alla sua struttura cristallina in lamelle sovrapposte che gli conferisce un elevato potere adsorbente. Questo fattori della coagulazione (VII, VIII, XII) che può risultare utile in sede locale in caso di sanguinamento da erosioni o ulcerazioni della mucosa. È risultati dei dati combinati di due studi clinici randomizzati in doppio cieco controllati con placebo condotti su 602 bambini di età compresa tra 1 e 36 mesi con diarrea acuta ai quali è stato somministrato Diosmectal o placebo in combinazione con integratori salini orali, hanno mostrato una diminuzione pazienti trattati con placebo (p = 0,0016). Nella sotto-popolazione (n = 91) ulcera 124,3 (deviazione standard 98,3) nel gruppo di pazienti trattati con diosmectite rispetto a 186,8 (147,2) nel gruppo di pazienti trattati con placebo (p = 0,0005). Un terzo studio in doppio cieco controllato con placebo condotto su 243 bambini di età compresa tra 2 e 36 mesi con diarrea acquosa acuta trattato con disomectite in combinazione con integratori salini orali non ha mostrato alcuna trattamento delle diarree acute e croniche nei bambini (inclusi i neonati) e negli adulti, in aggiunta ai trattamenti con soluzioni reidratanti saline. 4.2. Posologia e modo di somministrazione. Posologia Trattamento della diarrea acuta: Bambini e neonati:- al di sotto di 1 anno: 2 bustine al giorno kg di peso corporeo nel gruppo trattato con placebo (NS). Tuttavia, l’endpoint secondario “diminuzione della durata degli episodi di diarrea” è stato raggiunto per un periodo di trattamento massimo di 14 giorni; se l’episodio di diarrea acuta non si risolve dopo 7 giorni di trattamento, si consiglia di consultare il medico. - al di sopra di 1 anno: 4 bustine al giorno per 3 giorni, poi 2 bustine 43 ore (10-289) nel gruppo trattato con diosmectite, 72 ore (12-287.5) nel gruppo placebo (p=0.0263). I risultati di uno studio randomizzato in doppio cieco effettuato su 329 adulti con diarrea acquosa acuta hanno evidenziato un sue complicazioni (esofagite), ernia dello hiatus, gastrite, massimo di 14 giorni; se l’episodio di diarrea acuta non si risolve dopo 7 giorni di trattamento, si consiglia di consultare il medico. Adulti:- la dose giornaliera raccomandata è di 6 bustine al giorno Trattamento delle altre indicazioni: Bambini e neonati Adulti: - in media 3 bustine al giorno. Modo di somministrazione: Il contenuto della bustina deve essere disperso in sospensione poco prima dell’uso. Si consiglia di somministrare preferibilmente dopo i pasti nella esofagite ed a distanza dei pasti nelle altre indicazioni. Bambini e neonati: Il contenuto della bustina può essere disperso in sospensione nel biberon in 50 ml di acqua e suddiviso in 2-3 dosi nel corso della giornata o mescolato con qualsiasi altra bevanda o alimento semiliquido. Adulti: Per ottenere una sospensione omogenea, versare lentamente la polvere in mezzo bicchiere di acqua e mescolare. 4.3. Controindicazioni. Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. 4.4. Avvertenze speciali e precauzioni di impiego. La somministrazione di altri eventuali farmaci orali deve essere effettuata a distanza dall’assunzione di DIOSMECTAL. Usare con prudenza nell’adulto con storia pregressa di stipsi cronica grave. Il trattamento della diarrea acuta nei bambini deve essere associato ad una somministrazione precoce di sali minerali (integratori salini orali) per evitare la disidratazione. Negli adulti, il trattamento con Diosmectal non esime dalla reidratazione, quando questa appaia necessaria. L’entità della integrazione con sali minerali e della reidratazione, eventualmente anche per via venosa, deve essere adattata sulla base della gravità della diarrea ed in funzione dell’età e del quadro clinico del paziente. Il medicinale contiene glucosio monoidrato quindi i pazienti affetti da rari problemi di malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale. 4.5. Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione. Il suo elevato potere adsorbente può interferire con l’assorbimento gastrointestinale di alcuni farmaci somministrati per via orale. Le altre eventuali terapie orali devono, pertanto, essere assunte a distanza da DIOSMECTAL. 4.6. Fertilità, gravidanza e allattamento. Diosmectal non viene assorbito. Pertanto, non presenta limitazione d’impiego nelle suddette condizioni. 4.7. Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Non pertinente. 4.8. Effetti indesiderati. Gli effetti indesiderati riportati durante gli studi clinici con le seguenti frequenze, sono sempre stati lievi e transitori ed hanno episodi di stipsi. Questi episodi sono migliorati dopo aggiustamenti individuali della posologia. Ulteriori informazioni derivanti dall’esperienza postmarketing includono casi molto rari (frequenza non nota) di reazioni di ipersensibilità, inclusi orticaria, rash, prurito o angioedema. 4.9. Sovradosaggio. Non sono segnalati casi di sovradosaggio o di intossicazione. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE. 5.1. Proprietà farmacodinamiche. Categoria farmacoterapeutica: adsorbenti intestinali, codice ATC: A07BC05. DIOSMECTAL possiede proprietà gastroprotettive in quanto interagisce con 5.2. Proprietà farmacocinetiche. Studi sperimentali e clinici hanno dimostrato che il preparato non supera la barriera gastroenterica neppure nei pazienti con alterazioni funzionali e strutturali della mucosa gastroenterica, che potrebbero costituire un fattore favorente sull’assorbimento. 5.3. Dati preclinici di sicurezza. Gli studi di tossicità cronica condotti nel ratto e nel cane per un periodo di un anno, dimostrano che il principio attivo del preparato anche a carico del metabolismo lipidico in particolare aumento di trigliceridemia alle alte dosi che non trovano una spiegazione ragionevole ma che in ogni caso non sono mai dose-dipendente, spesso regrediscono nel tempo e non raggiungono livelli patologici. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE. 6.1. Elenco degli eccipienti. Saccarina sodica, glucosio monoidrato, aroma vaniglia, aroma arancio. 6.2. Incompatibilità. Nessuna, ad esclusione delle interferenze in fase di assorbimento nei confronti di alcuni altri farmaci somministrati contemporaneamente. 6.3. Periodo di validità. 3 anni a confezione integra. 6.4. Precauzioni particolari per la conservazione. Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione. 6.5. Natura e contenuto del contenitore. Astuccio di cartone contenente 30 bustine termosaldate da 3,760 g. Astuccio di cartone contenente 20 bustine termosaldate da 3,760 g. Astuccio di cartone contenente 10 bustine termosaldate da 3,760 g. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6. Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione. Per ottenere una sospensione omogenea, versare lentamente la polvere in mezzo bicchiere di acqua e mescolare regolarmente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO. Istituto Farmacobiologico Malesci S.p.A. - Via Lungo l’Ema, 7 - Bagno a Ripoli FI. Su licenza: SCRAS S.A. - Parigi (Francia). 8. NUMERI DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO. AIC n. 028852010 (30 bustine). AIC n. 028852034 (20 bustine). AIC n. 028852022 (10 bustine). 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/ RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE. Data di prima autorizzazione: - 30 bustine: 31.10.1995. - 10 e 20 bustine: 18.11.1999. Data dell’ultimo rinnovo: 31.10.2010. 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO. Luglio 2011. CONFEZIONI: 3g 30 bustine PREZZO AL PUBBLICO: € 14,00 CLASSE C Concessionario per la vendita: F.I.R.M.A. S.p.A. - Via di Scandicci, 37 - Firenze Titolare A.I.C.: Istituto Farmacobiologico Malesci S.p.A., via Lungo l’Ema, 7 - Bagno a Ripoli, Firenze. Su licenza SCRAS S.A. - Parigi (Francia) E DITORIALE Lo stress è un sintomo da non sottovalutare... I bambini dovrebbero avere solo una minima esposizione a situazioni stressanti. Le difficoltà e gli ostacoli che, inevitabilmente, il bambino incontra nel corso della sua esistenza andrebbero affrontati insieme agli adulti di riferimento, in primis i genitori, che hanno il compito di sostenerlo ed affiancarlo. Le esperienze che producono ansie, traumi, vissuti emotivi svalutanti o d’inadeguatezza, se non affrontate in maniera appropriata, potrebbero generare situazioni di disagio emotivo, disturbi psicologici di varia natura tra cui anche somatizzazioni. I sintomi fisici che ne derivano possono rappresentare, dunque, i primi segnali che il corpo invia come espressione di disagio emotivo. L’intestino è il nostro “secondo cervello”: esiste un complesso sistema di comunicazione bidirezionale tra il sistema nervoso centrale ed il tratto gastrointestinale, ed è certamente comune l’aver sperimentato come condizioni gastrointestinali anche banali determinino una riduzione del tono dell’umore, così come condizioni di tensione emotiva generino disturbi intestinali (i crampi addominali prima di un esame). La parola “stress” nasce in ambito metallurgico: si riferisce alla capacità del metallo di reagire a fonti di usura; non esprime quindi un concetto di rottura, ma rappresenta quello stato di eccessiva tensione, prima della rottura. Tale termine, tuttavia, è sempre più utilizzato in ambito pediatrico per riferirsi a sintomi con espressione fisica come dolori addominali, cefalee, disturbi del sonno, tics, fenomeni transitori di balbuzie e attacchi di panico, che molto spesso sottendono o sono associati ad un componente non-organica. Questo numero affronta in maniera scientifica, alla luce delle più recenti evidenze, in che modo lo stress generi o sia influenzato da una malattia. Licia Pensabene (Università di Catanzaro) nel suo contributo delinea e descrive i meccanismi attraverso i quali lo stress e l’apparato gastrointestinale siano reciprocamente influenzati, Paola Mastromarino (Università “La Sapienza”, Roma) analizza la risposta del microbiota intestinale allo stress, Graziella Guariso (Università di Padova) il rapporto tra stress e malattie infiammatorie croniche ed Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):5-6 5 E DITORIALE Alberto Ravelli (Spedali Civili, Brescia) il ruolo dello stress nei disturbi funzionali gastrointestinali. La crescita culturale e l’aumento della consapevolezza riguardo a tali problematiche certamente può aiutarci a cambiare il nostro punto di vista riguardo ad alcune situazioni che si presentano lungo il nostro percorso professionale, che, a nostro parere, sono di importanza fondamentale se si vuole mantenere fermo un approccio olistico al bambino, nel quale la dimensione organico/corporea con le problematiche diagnostiche e terapeutiche va necessariamente considerata in strettissima connessione con le altre dimensioni della persona, in primis la dimensione affettivo/relazionale. Buona lettura 6 Mariella Baldassarre Osvaldo Borrelli Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):5-6 e tti li a l Ma stina DI e e s R A RE es oint C U A R LL I r t A S r S st AS R E LD BOR a A G B O LA D EL AL RI OSV A M Ruolo delle vie di segnale del CRF nelle alterazioni di motilità e funzioni della mucosa intestinale legate allo stress VALENTINA TALARICO E LICIA PENSABENE Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Università "Magna Græcia", U.O. di Pediatria Ospedale "Pugliese" di Catanzaro Corticotropin releasing factor signaling plays a major role in the gastrointestinal response to stress and is involved in a large number of stressrelated disorders. Therefore, understanding the stress signaling pathways seems to be relevant in unraveling the contributing mechanisms of various gastrointestinal disorders related to stress and inflammation, and identifying possible new theraputic targets. INTRODUZIONE Corticotropin Releasing Factor CRF - VIE DI SEGNALE DEL CRF - Key Words s Urocortina 1 Ucn1 s Urocortina 2 Ucn2 s Urocortina 3 Ucn3 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):7-16 7 Stress e malattie gastrointestinali - α - - α - [Figura 1] β - - 8 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):7-16 CFR ed alterazioni intestinali legate allo stress CFR Urocortina 1 Urocortina 2 Urocortina 3 Membrana plasmatica CFR2a1 CFR2b o CFR2c CFR1a CFR 154, 526 Antalarmina NBI 27914 NBI 35965 NBI 30775/R121919 DPM696 CRA 1000 SN003 SSR125543A α-elica CRF(9-41) D-Phe12 Astressina Astressina-B Antisavaugina-30 Astressina2-B Figura 1 Overview della famiglia dei peptidi correlati al CFR (CRF ed Urocortina 1, 2 e 3), dei loro recettori (CRF1 e CRF2 e delle loro isoforme funzionanti CRF1α, CRF2a, CRF2b, CRF2c) e degli antagonisti dei recettori del CFR (es. l’α-elicoidale CRF9-41, DPhe12CRF12-41, astressina, astressina-B, CP-154,526, antalarmina, DPM696, NBI 30775). Adattata da Tache Y et al (6) Legame tra recettori CRF centrali ed alterazioni correlate allo stress della funzione motoria intestinale - Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):7-16 9 Stress e malattie gastrointestinali - α - - Legame tra recettori CRF periferici ed alterazioni correlate allo stress della funzione motoria intestinale - 10 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):7-16 CFR ed alterazioni intestinali legate allo stress Legame tra recettori CRF periferici ed alterazioni correlate allo stress nella funzione della mucosa intestinale - - - α RILEVANZA CLINICA IN ALCUNI DISORDINI GI IBS - - Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):7-16 11 Stress e malattie gastrointestinali Ansia/depressione eccitazione Stress CRF CRF centrale recettore CRF1 centrale CRF antagonisti periferico Via di segnale CRF1 CRF periferico SNE Mastcellule Motilità Transito Secrezione Defecazione Diarrea Permeabilità Traslocazione batterica Dolore viscerale Figura 2 Ruolo del sistema CRF nella patogenesi di IBS e possibili target terapeutici. attivazione della via di segnale CRF1 e manifestazioni cliniche simil-IBS, che possono essere bloccate dagli antagonisti dei recettori CRF1. SNA, sistema nervoso autonomo; SNE, sistema nervoso enterico. Adattata da Stengel A et al (5). - 12 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):7-16 CFR ed alterazioni intestinali legate allo stress - α - - [Figura 2] - IBD Saruta et al - Kawahito et al - Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):7-16 13 Stress e malattie gastrointestinali - CRF Urocortina 2 e 3 Urocortina 1 Effetto antinfiammatorio dell'antalarmina o dell'alfa-helical CFR 9-41 CRF 2 CRF 1 Attivazione delle cellule caliciformi, staminali ed epiteliali sulle cripte intestinali Macrofagi Linfociti Mastcellule Motilità Transito Espulsione fecale Proliferazione, chemiotassi, produzione di citochine e neuropeptidi Diarrea INFIAMMAZIONE INTESTINALE (IBD) CRF 1 o CFR 2 antagonisti TERAPIA ? Figura 3 Ruolo del sistema CRF nella patogenesi di IBD e possibili target terapeutici. rappresentazione schematica del ruolo di mediatore del sistema CRF nell’infiammazione intestinale e possibili bersagli per interventi terapeutici. Adattata da Paschos KA et al (13). 14 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):7-16 CFR ed alterazioni intestinali legate allo stress β α β β α - β α [Figura 3] - CONCLUSIONI - CORRESPONDING AUTHOR LICIA PENSABENE Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Università "Magna Græcia" di Catanzaro U.O. di Pediatria, Ospedale "Pugliese" Viale Pio X - 88100 Catanzaro Tel. + 39 0961 883007 Fax + 39 0961 883489 Cell. + 39 339 7263314 E-mail: [email protected] Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):7-16 15 Stress e malattie gastrointestinali Key Points BIBLIOGRAFIA 1. 2. - 3. 4. - 5. - 6. 7. - 8. 9. - 10. - 11. - 12. 13. 16 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):7-16 CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente Vice-Presidente Segretario Tesoriere Consiglieri AREE Carlo Catassi Tiziana Guadagnini Giovanni Di Nardo Daniela Knafelz Renata Auricchio, Licia Pensabene, Claudio Romano, Silvia Salvatore COMMISSIONI PERMANENTI COMMISSIONE EDITORIA Responsabile di Commissione Direttore Editoriale Portale SIGENP Direttore Responsabile Portale SIGENP Claudio Romano - Messina Ruggiero Francavilla - Bari Giovanna Clerici Editore Area Qualità - Milano Direttore Editoriale Giornale SIGENP Direttore Responsabile Giornale SIGENP Mariella Baldassarre - Bari Giovanna Clerici Editore Area Qualità - Milano Capo Redattore Giornale SIGENP Francesco Cirillo - Napoli Endoscopia e Indagini Diagnostiche Strumentali Coordinatore di Area Segretario Filippo Torroni - Roma Serena Arrigo - Como IMIBD Immunologia Microbiologia e Malattie Infiammatorie Intestinali Coordinatore di Area Segretario Marina Aloi - Roma Massimo Martinelli - Napoli Malattie Correlate ad Alimenti e Nutrizione Per le Malattie Correlate ad Alimenti Coordinatore di Area Elena Maria Lionetti - Catania Segretario Francesco Valitutti - Salerno Per le Malattie Correlate alla Nutrizione Coordinatore di Area Sergio Amarri - Reggio Emilia Segretario Antonella Lezo - Torino COMMISSIONE RICERCA E SVILUPPO Malattie del Fegato Vie Biliari e Pancreas Responsabili di Commissione Coordinatore di Area Segretario Carlo Agostoni - Milano Licia Pensabene - Catanzaro Marco Sciveres - Palermo Emanuele Nicastro - Bergamo COMMISSIONE FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO Neurogastroenterologia e Malattie Acido Correlate Responsabili di Commissione Coordinatore di Area Segretario Salvatore Cucchiara - Roma Silvia Salvatore - Varese Angelo Campanozzi - Foggia Fernanda Cristofori - Bari RESPONSABILI REGIONALI SIGENP Abruzzo Molise Giuliano Lombardi Calabria Licia Pensabene Campania Pietro Vajro Emilia Romagna Miris Marani Friuli V. Giulia Stefano Martelossi Lazio Antonella Diamanti Liguria Paolo Gandullia Lombardia Costantino De Giacomo Marche Antonio Carlucci Piemonte Cristiana Barbera Puglia Basilicata Flavia Indrio Sardegna Georgios Loudianos Sicilia Occidentale Giuseppe Iacono Sicilia Orientale Giuseppe Magazzù Toscana Paolo Lionetti Trentino A. Adige Carlo Polloni Umbria Giuseppe Castellucci Veneto Mauro Cinquetti SEGRETERIA SIGENP IL SEGRETARIO NAZIONALE LA SEGRETERIA AMMINISTRATIVA Biomedia srl Via Libero Temolo, 4 - 20126 Milano Tel. 02 45498282 int. 215 - Fax 02 45498199 E-mail: [email protected] Dott. Giovanni Di Nardo Policlinico di Roma Umberto I Piazzale Aldo Moro, 5 - 00185 Roma E-mail: [email protected] Biomedia srl Via Libero Temolo, 4 - 20126 Milano Tel. 02 45498282 int. 215 - Fax 02 45498199 E-mail: [email protected] www.sigenp.org Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):7-16 I VANTAGGI DI ESSERE SOCI SIGENP GLI SCOPI PRINCIPALI DELLA SOCIETÀ SONO: s Promuovere studi di fisiopatologia dell’intestino, del fegato, del pancreas e di nutrizione clinica in età pediatrica, con particolare attenzione agli aspetti multidisciplinari; s Promuovere attività di educazione scientifica dei giovani ricercatori; s Promuovere la standardizzazione di metodologie cliniche; s Promuovere le conoscenze in gastroenterologia pediatrica attraverso l’aggiornamento dei pediatri; s Elevare la consapevolezza sull’importanza delle patologie croniche dell’apparato digerente e del fegato in età pediatrica; s Tutelare la salute supportando la ricerca e l’educazione sulle cause, sulla prevenzione e sul trattamento delle malattie dell’apparato digerente e del fegato; s Sviluppare le relazioni scientifiche con le altre Società italiane e internazionali e le attività di ricerca in gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica; s Promuovere la cooperazione scientifica con l’industria al fine di facilitare il raggiungimento degli scopi societari. COME SI DIVENTA SOCI DELLA SIGENP L’iscrizione alla SIGENP come Socio è riservata a coloro che, essendo iscritti alla Società Italiana di Pediatria, dimostrano interesse nel campo della Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica. I candidati alla posizione di Soci SIGENP devono compilare una apposita scheda con acclusa firma di 2 Soci presentatori. I candidati devono anche accludere un curriculum vitae che dimostra interesse nel campo della Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica. In seguito ad accettazione della domanda da parte del Consiglio Direttivo SIGENP, si riceverà conferma di ammissione ed indicazioni per regolarizzare il pagamento della quota associativa SIGENP. Soci ordinari e aderenti - Dall’anno 2013 i Soci potranno scegliere tra le seguenti opzioni: - solo quota associativa annuale SIGENP senza abbonamento DLD (anno solare) € 35. - quota associativa annuale SIGENP con abbonamento DLD on-line (anno solare) € 75. Soci junior: quota associativa annuale SIGENP con DLD on-line (anno solare) € 30. I BENEFICI CONCESSI AI SOCI SONO: s La possibilità di partecipare agli studi multicentrici proposti o di essere promotori lori stessi di nuovi; s La possibilità di accedere alle aree riservate del portale SIGENP che contengono le linee guida elaborate dalla Società, articoli scelti dalla letteratura nazionale ed internazionale, l’elenco dei progetti in corso ancora aperti, tutte le informazioni della vita della Società, i bandi delle borse di studio; s La possibilità di partecipare ai bandi per vincere le borse di studio che annualmente vengono bandite per premiare i progetti di studio più meritevoli; s L’abbonamento al Giornale SIGENP; s La quota ridotta di iscrizione al congresso nazionale. Per chi è interessato la scheda di iscrizione è disponibile sul portale SIGENP www.sigenp.org Segreteria SIGENP Biomedia srl Via Libero Temolo, 4 - 20126 Milano Tel. 02 45498282 int. 215 - Fax 02 45498199 E-mail: [email protected] e tti li a l Ma stina DI e e s R A RE es oint C U A R LL I r t A S r S st AS R E LD BOR a A G B O LA D EL AL RI OSV A M Some probiotic bacteria are capable of producing and delivering neuroactive substances such as gammaaminobutyric acid and serotonin, which act on the gut-brain axis. Emerging evidence suggest the benefit of probiotic in alleviating symptoms of depression and in chronic fatigue syndrome. Such benefits may be related to the anti-inflammatory actions and the ability to reduce hypothalamicpituitary-adrenal axis activity. C’è vita nell’intestino: la risposta microbica allo stress DANIELA CAPOBIANCO E PAOLA MASTROMARINO Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive, Università “Sapienza” di Roma INTRODUZIONE L’intestino umano è abitato da miliardi di batteri, organizzati in centinaia di specie, che compongono un’intricata rete di microrganismi, e partecipano alla formazione di un complesso ecosistema del quale le cellule umane rappresentano un misero 10% della popolazione. Il microbioma intestinale è Bacteroides e Firmicutes, mentre i phyla Proteobacteria, Actinobacteria, Fusobacteria e Verrucomicrobia sono presenti in quantità minori (1). I ruoli esplicati da questi microrganismi sono innumerevoli; essi di base quali la digestione, la crescita, la funzionalità delle risposte innate e adattative del sistema immunitario. Recenti studi suggeriscono che anche i processi cognitivi ed emozionali possono essere alterati da microrganismi che agiscono attraverso l’asse intestino-cervello. L’interesse per il potenziale coinvolgimento del microbiota intestinale sulla funzionalità cerebrale e l’effetto Charles Darwin riconobbe l’importanza di questa interazione nel suo libro “L’espressione delle emozioni” (1872). È ormai chiaro che l’asse intestino-cervello costituisce un percorso omeostatico bidirezionale, che coinvolge numerosi sistemi come il sistema nervoso centrale, entrambi i rami del simpatico e del parasimpatico e il sistema nervoso enterico. Dinan et al (2) hanno evidenziato che la complessa rete di comunicazione tra microbiota e cervello, oltre alle vie neurali, coinvolge vie ormosordini alimentari. Una conferma dell’importanza di questo asse è l’elevata comorbidità tra i sintomi psichiatrici legati allo stress, come ansia e depressione, ed i disturbi gastrointestinali tra cui la sindrome dell’intestino irritabile Key Word Gut-brain axis, microbiota, probiotics, stress, depression, psychobiotics Nonostante l'esatta comprensione della patogenesi dell'IBS rimanga insodditeliale sono state recentemente implicate nella patologia. Non sorprende quindi che la somministrazione di batteri probiotici sia in grado di determinare un effetto positivo sull’IBS. O’Mahony et al nel 2005 dimostrarono che la somministrazione per due mesi di 35624 alleviava i sintomi tipici dell’IBS e normalizzava il rapporto IL-10/ IL-12 nei soggetti che avevano assunto il probiotico, suggerendo un ruolo immunomodulante di questo microrganismo (4). Diverse altre specie di bat- Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):19-24 19 Stress e malattie gastrointestinali dell’IBS, incluso il dolore addominale. Guandalini et al nel 2010 dimostrarono, per la prima volta in bambini e adolescenti affetti da IBS, che la specie batteriche, determinava un miglioramento complessivo della percezione dei sintomi (5). Più di recente, Distrutti et al hanno valutato, in un modello di IBS nel ratto, l’effetto dello stesso probiotico nei confronti dello sviluppo di ipersensibilità viscerale determinata dalla separazione di ratti separati dalla madre, che mostravano iperalgesia e allodinia rispetto ai ratti di controllo, esercitava un potente effetto analgesico sul dolore indotto da distensione del colon retto. L’espressione genica in cellule del colon ha dimostrato che la separazione materna induce un sensibile camnell’espressione di molti geni coinvolti nella trasmissione del dolore e È ormai chiaro che il microbiota può svolgere un ruolo cruciale nel mantenimento dell’omeostasi e contribuire alla patogenesi di numerose patologie, compresi i disturbi del sistema nervoso centrale (2). Gli effetti benesupportati dai risultati ottenuti in diversi trial clinici in cui sono stati utilizzati batteri probiotici quali coadiuvanti in patologie depressive o ansiose. Proprio per indicare il loro effetto, Logan e Katzman nel 2005 coniarono il termine “Psicobiotico organismo vivo che, se ingerito in malattia psichiatrica” (2). Un recente studio in doppio cieco, controllato con placebo, su volontari che dichiaravano di soffrire di stati depresLactobacillus helveticus R0052 e va riduzione dello stress percepito, associata ad una diminuzione dei livelli di cortisolo nelle urine (7). Un ulteriore supporto all’ipotesi che il microbiota possa avere effetti psicotropi è suggerito dai risultati ottenuti in uno studio su pazienti con sindrome da stanchezza cronica in cui la somministrazione di Lactobacillus casei Shirota, una volta al giorno per due mesi, ha con placebo (8). LO STRESS INFLUENZA IL MICROBIOTA INTESTINALE È ormai noto che lo stress induce cambiamenti nel microbiota (2). Nei topi, la separazione dalla madre per tre ore al giorno dal secondo al dodicesimo giorno di vita, determina nell’età adulta un aumento del corticosterone (ormone chiave nel meccanismo di stress) una aumentata risposta immunitaria in seguito alla stimolazione in vitro con LPS (lipopolisacca- 20 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):19-24 Microbiota e stress li separati dalla madre rispetto ai controlli (9). Un simile effetto della separazione materna sul microbiota intestinale è stato osservato anche in stinale. Topi sottoposti a stress cronico mostrano diminuzione di Bacteroides spp. e aumento di Clostridium spp. nelle feci e aumentati livelli di citochichemochina CCL2 (10). La depressione o gli stati d’ansia, considerati le maggiori conseguenze legate allo stress, sono associati alla presenza di α e proteina prodotte non sono ancora noti; esistono però prove, fornite da studi sui roditori, che dimostrano come lo stress, attraverso il rilascio di mediatori quali il cortisolo o l’adrenalina, altera la funzionalità della barriera intestinale, rendendola più permeabile, consentendo quindi all’LPS, o ad altre molecole presenti nella mucosa intestinale, di stimolare il TLR4 e altri I POTENZIALI MECCANISMI ATTRAVERSO I QUALI IL MICROBIOTA INFLUENZA LA FUNZIONE DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE Dal secolo scorso è ben noto che microrganismi patogeni possono indurre sintomi depressivi e disordini psichiatrici. L’infezione cronica da Treponema pallidum lattia di Lyme, malattia multisistemica causata dal batterio Borrelia burgdormemoria e concentrazione, stati depressivi e instabilità comportamentale. È stato quindi recentemente suggerito che la produzione periferica di mobiamento nel metabolismo di neurotrasmettitori centrali (2). Il concetto nell’ansia e nella depressione, sta emergendo invece solo da pochi anni e numerosi studi sono stati effettuati sull’argomento. Gli approcci utilizzati per chiarire il ruolo del microbiota intestinale sui disturbi del sistema nervoso includono l’uso di animali germ-free, infezioni sperimentali con batteri patogeni e l’esposizione di animali ad agenti probiotici o ad antibiotici. L’uso di modelli animali germ-free ha fornito importanti indicazioni sul ruolo del microbiota nel regolare lo sviluppo e la funzionalità dell’asse topi germ-free adulti, cresciuti in ambiente sterile ed esposti ad uno stress - Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):19-24 21 Stress e malattie gastrointestinali costerone e di ormone adrenocorticotropo, rispetto al gruppo di controllo (12). La risposta allo stress e i livelli di corticosterone e di ormone adrenocorticotropo degli animali germ-free sono parzialmente ristabiliti in seguito alla colonizzazione con materiale fecale proveniente dai topi di controllo e totalmente ripristinati mediante la somministrazione di . primi giorni di vita indicando che la colonizzazione intestinale nel periodo perinatale è critica per lo sviluppo di un’appropriata risposta allo stress nell’età adulta (12). comportamentali negativi determinati negli animali da infezioni sperimentali. L’infezione di topi con Trichuris muris, strettamente legato al parassita umano Trichuris trichiura, determina negli animali infettati un comportamento ansioso, una diminuzione nella corteccia dell’ippocampo coinvolta nella crescita e nella sopravvivenza neuronale) rispetto ai controlli. Il trattamento di questi animali con il microrganismo probiotico normalizza il comportamento e ristabili- Cortisolo ACTH Stress Surrene Microbiota intestinale alterato Ipofisi Citochine proinfiammatorie Sistema immunitario Probiotici Ipotalamo Citochine antinfiammatorie Composti neuroattivi Benessere Microbiota intestinale sano Figura 1 Microbiota intestinale e stress Il microbiota intestinale sano ed i microrganismi probiotici regolano l’omeostasi delle citochine, aumentando le citochine antinfiammatorie e riducendo quelle proinfiammatorie, modulano l’attività dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e possono funzionare come veicoli di composti neuroattivi 22 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):19-24 Microbiota e stress probiotici e dal microbiota sano includono la produzione da parte dei - [Figura 1]. la disfunzione di questo sistema è implicata nell’ansia e nella depressione (2). Inoltre un ceppo di lattobacilli è in grado di produrre acetilcolina, un altro neurotrasmettitore essenziale nel cervello umano. La serotonina, un metabolita dell’amminoacido triptofano, gioca un ruolo importante nella regolazione di diverse funzioni corporee incluso l’umore. È stato dimostrato che i livelli di serotonina nel plasma di topi convenzionali sono sil’ingestione di aumenta la concentrazione del triptofano, precursore della serotonina, nel plasma di ratti, suggerendo che questo ceppo possa rappresentare un potenziale antidepressivo. È stato ipotizzato che i probiotici possano funzionare come veicoli di composti neuroattivi ed abbiano quindi il potenziale di agire quali agenti psicotropici. Escherichia, Bacillus e Saccharomyces producono norepinefrina. Candida, Streptococcus, Escherichia e Enterococus producono serotonina, mentre Bacillus e Serratia hanno la capacità di produrre dopamina (2). Un gran numero di neurotrasmettitori essenziali sono quindi prodotti dai microrganismi cordare che gli endocannabinoidi sono molecole lipidiche che agiscono come neurotrasmettitori/neuromodulatori nel cervello che contiene speLactobacillus acidophilus modula il dolore intestinale e induce l’espressione dei recettori per i cannabinoidi nel midollo spinale. Come precedentemente riportato, depressione e ansia sono associate alla α, determina sintomi depressivi (2). È stato recentemente ipotizzato che i farmaci antidepressivi possono, in parte, esplicare il loro effetto terapeutico proprio mediante un versi ceppi probiotici e molte specie batteriche del microbiota intestinale rie e di conseguenza alla modulazione dell’umore e del comportamento. a topi germtrale tramite la risposta allo stress neuroendocrino (2). In conclusione, diverse evidenze sperimentali indicano che il microbiota Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):19-24 23 Stress e malattie gastrointestinali Key Points intestinale svolge un ruolo importante sul mantenimento della salute psichica e che la manipolazione del contenuto microbico intestinale mediante la more e negli stati d’ansia. Ceppi microbici appropriatamente selezionati per le loro caratteristiche psicobiotiche probabilmente rappresenteranno in un prossimo futuro una nuova classe di prodotti psicotropici non conven- - - - CORRESPONDING AUTHOR PAOLA MASTROMARINO Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive Sezione di Microbiologia Università “Sapienza” Piazzale Aldo Moro, 5 - 00185 Roma Tel. + 39 06 49914628 Fax + 39 06 49914626 E-mail: [email protected] - BIBLIOGRAFIA 1. 2. 2011;12:174-80. 3. 4. 5. 128:541-51. 6. 7. formulation Lactobacillus helveticus R0052 and Bifidobacterium longum R0175 in rats and 8. 9. 10. intestinal microbiota: implications for stressor-induced immunomodulation. Brain Behav Immun 11. 12. 13. 14. 24 12. Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):19-24 e tti li a l Ma stina DI e e s R A RE es oint C U A R LL I r t A S r S st AS R E LD BOR a A G B O LA D EL AL RI OSV A M Ruolo dello stress nelle risposte fisiologiche gastrointestinali e nella sindrome dell’intestino irritabile ALBERTO RAVELLI U.O. Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Ospedale dei Bambini, Clinica Pediatrica Università di Brescia Diarrhea, abdominal pain and digestive problems are often associated with alterations of the emotional state induced by stress. Stress can determine various modifications of intestinal motility, and these changes vary according to different emotional states. However, both clinical and experimental studies have shown that the most recent major GI disorders induced by chronic or repeated stress - both physical and psychological - are alterations of visceral sensitivity, and in particular visceral hyperalgesia. The concept of "brain-gut axis" is now widely accepted as the basis for the anatomical and functional study of the bidirectional interactions between the brain and gastrointestinal system. INTRODUZIONE Una stretta correlazione con lo stato emotivo è stata ripetutamente riportata in pazienti con disordini gastrointestinali (GI) funzionali, e lo stress indotto in condizioni sperimentali elicita alterazioni della motilità GI in volontari sani. digerente viene dalle segnalazioni sulle alterazioni della funzionalità GI in seguito a lesioni del sistema nervoso centrale (SNC), come la dismotilità del pazienti con ictus. Inoltre, la sezione del midollo spinale può portare a gastrozione anorettale con incontinenza fecale e la vagotomia tronculare notoriaStress e motilità GI Le alterazioni della motilità GI sono state considerate per molto tempo un - pazienti con sintomi simili possono presentare pattern diversi di motilità GI diarrea o con predominanza di stipsi. Ipersensibilità viscerale Key Words - - Asse encefalo-tubo digerente, Sindrome dell’Intestino irritabile (IBS), Iperalgesia Viscerale, Sistema Nervoso Enterico (SNE) - Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):25-34 25 Stress e malattie gastrointestinali gico, viene attivamente studiato il controllo centrale delle funzioni sensoriali e motorie in condizioni normali e in corso di malattia. L'ASSE ENCEFALO-TUBO DIGERENTE La capacità dell’apparato gastroenterico di reagire a stimoli esogeni ed Questa plasticità reattiva e adattativa dipende principalmente dalla con- [Figura 1]. Le informazioni sensoriali viscerali vengono trasmesse da neuroni afferenti del SNE ai gangli delle radici dorsali e al midollo spinale prima di venire trasferite all’encefalo, dove vengono integrate e analizzate le informazioni in arrivo e dove si sviluppa la memoria. Dall’encefalo, impulsi efferenti vengono continuamente allo scopo di modulare le risposte considerato soprattutto il ruolo nel modulare la risposta allo stress, inteso nel senso più ampio del tercondizioni normali e negli stati patologici, in primo luogo i disordini funzionali GI. Nuclei vagali Parasimpatico sacrale Simpatico toraco-lombare Asse encefalo-tubo digerente e sensibilità viscerale Anatomia e fisiologia dell’asse encefalo-tubo digerente Sistema nervoso enterico Figura 1 Asse encefalo-tubo digerente 26 modulata da vie neurali sia nervazione intrinseca è fornita da neuroni dei plessi mienterico e sottomucoso, e l’innervazione estrinseca è fornita dai nervi del simpatico splancnico e dai nervi del parasimpatico vagale-sacra- Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):25-34 Stress e sindrome del colon irritabile estrinseca. Il SNE è un sistema integrato di neuroni strutturalmente complesso e funzionalmente eterogeneo analogamente all’encefalo e al midollo spinale. Il ruolo principale del SNE è di controllare e coordinare funzioni GI come la - GI ricevano alcuni impulsi dal SNC attraverso vie del parasimpatico e del simpatico, la funzione della maggior parte dei motoneuroni è coordinata prevalentemente da neuroni sensoriali e da interneuroni situati all’interno del SNE. Percezione del dolore in condizioni normali Le risposte del tratto gastrointestinale agli stimoli endoluminali solitamente non raggiungono il livello di coscienza (ossia, non vengono percepite). Nondi- del dolore è generata da tre componenti diverse: la componente discriminatinente può variare da persona a persona e da un momento all’altro. Queste tre componenti vengono gestite in regioni diverse dell’encefalo: l’area discriminativa è localizzata nella corteccia somatosensoriale, la risposta emotiva viene Afferenze sensoriali [Figura 2] - I segmenti del midollo spinale con le radici dor- cosa e nella tunica muscolare della parete intestinale. Queste terminazioni nertali nervi sono localizzati nei gangli delle radici dorsali, immediatamente a lato del midollo spinale. Questi neuroni di primo ordine continuano attraverso le radici dorsali sino alle corna posteriori del midollo spinale, dove formano sinapsi con neuroni di secondo ordine. Questi neuroni di secondo ordine attraversano la linea mediana e trasportano le informazioni lungo il midollo spinale all’in- Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):25-34 27 Stress e malattie gastrointestinali Corteccia somatosensoriale (percettiva) Corteccia prefrontale (valutativa) Sistema limbico (emozionale) Figura 2 Afferenze sensoriali formano sinapsi con neuroni di terzo ordine connessi alla corteccia somatosensoriale, la cui porzione inferiore - associata alle componenti discriminative tratto spinoreticolare, proiettano nella formazione reticolare del midollo alcoinvolgimento di altri tratti spinali nella processazione e nel trasporto degli - Il sistema mediale del dolore - Le informazioni sul dolore viscerale vengo- Sistema anti-nocicettivo e nocicettivo discendente [Figura 3] - Le vie di- 28 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):25-34 Stress e sindrome del colon irritabile fetto facilitante. Il ruolo della funziona con un meccanismo Corteccia somatosensoriale (percettiva) Corteccia prefrontale (valutativa) Sistema limbico (emozionale) nuano lo stimolo doloroso, Oppioidi Glicina GABA CCK via neurale ascendente. Ciò determina una riduzione della percezione cosciente del dolocefalo è in grado di rispondere mo informazioni piuttosto scarse sul funzionamento della via Figura 3 Sistema anti-nocicettivo e nocicettivo discendente - zione dell’attività neuronale delle corna posteriori. In condizioni normali, i sul terminale afferente primario pre-sinaptico. Questo stimolo facilita il rilascio di kinasi Ca/calmodulina-dipendente. Ciò attiva la NO-sintetasi e l'ossido nitrico ne neuronale e può determinare una serie di effetti persistenti sulla funzione cel- ordine provvedono neurotrasmettitori rilasciati dalle vie anti-nocicettive discendenti e dagli interneuroni localizzati nelle corna posteriori. I terminali delle vie Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):25-34 29 Stress e malattie gastrointestinali zano direttamente gli effetti degli afferenti viscerali e stimolano gli interneuroni a γ mato dalle sue terminazioni nervose. Il glutammato agisce sui recettori no gli stimoli intestinali diretti ai centri encefalici mediali del dolore. - INTERAZIONI ENCEFALO-TUBO DIGERENTE NELLE SINDROMI DOLOROSE GASTROINTESTINALI Percezione del dolore nella sindrome dell’intestino irritabile (IBS) Sensibilità e iperalgesia viscerale - portato da diversi studi sulle sensazioni riportate dai pazienti in seguito alla molazione dolorosa ricorrente del retto ottenuta mediante ripetute distensioni molo prolungato o ripetitivo di alta intensità, infatti, attiva non solo il sistema 30 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):25-34 Stress e sindrome del colon irritabile gli stimoli dolorosi può essere alterata. Nei soggetti sani, la percezione durante presentano una tolleranza inferiore agli stimoli nocivi viscerali rispetto ai sogEffetti dello stress sulla motilità gastrointestinale - Lo stress emotivo può - del colon e sentimenti di ostilità si associano ad un aumento della motilità del co[Figura 4]. Negli animali da esperimento, è stato dimostrato il rilascio di β e.v. o nei ventricoli portamento ansioso, mentre la to alimentare (anoressia) e alterazioni del sistema nervoso autonomo con aumento del tono simpatico e riduzione del tono vagale. tilità gastrica e ritardo nello svuotamento gastrico. Questi effetti possono essere pre- CRF STRESS s Chimico - etere s Fisico/Psicologico - nuoto forzato - contenimento parziale s Viscerale - acido intraperitoneale - chirurgia addominale s Traumatologico - IL-Iβ (e.v./i.c.v.) CRF-R1 CRF-R2 vagotomia CRF-antagonisti ACTH Ansia Anoressia Autonomici Attività vagale Ridotta o alterata motilità gastrointestinale Figura 4 Fattore rilasciante la corticotropina” (CRF) Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):25-34 31 Stress e malattie gastrointestinali Alterazioni sensoriali e motorie nei disordini gastrointestinali funzionali motilità gastrointestinale, raggiungendo un picco in 30 minuti e ritornando ai potenziali d’azione è inizialmente attenuata, poi continua ad aumentare raggiungendo un picco ritardato da 70 a 90 minuti dopo il pasto. In altri esperimenti, concepiti per imitare l’arrivo delle feci nel sigma e nel retto, è stato osrispetto ai soggetti normali. Queste ed altre alterazioni riscontrate in pazienti con disordini gastrointestinali funzionali - come il ritardato svuotamento gastrico descritto in una percentuale di pazienti con dispepsia funzionale - poalterazioni della percezione sensoriale possano giocare un ruolo nelle anormaModelli concettuali dell’interazione encefalo-tubo digerente nei disordini gastrointestinali funzionali le (colon spastico - colite mucosa), la motilità gastrointestinacolite spastica - Meccanismi patogenetici guidati dal SNC dei disordini gastrointestinali funzionali (modello “top-down”) - Un’aumentata responsività del SNC allo stress può giocare un ruolo nello sviluppo di sintomi gastrointestinali funzionali in una percentuale di pazienti. Un’aumentata responsività dei sistemi centrali adrenergici - in particolare il locus ceruleus - può spiegare l’ampia reti neurali coinvolte nell’induzione delle emozioni (corteccia prefrontale me- 32 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):25-34 Stress e sindrome del colon irritabile conseguono determinano le risposte allo stress di tipo autonomico, neuroendocrino e modulatorio sul dolore. Meccanismi patogenetici guidati dal tubo digerente dei disordini gastrointestinali funzionali (modello “bottom-up”) - un’aumentata espressione di NO-sintetasi β Interazione bidirezionale encefalo-tubo digerente nella modulazione della risposta allo stress sul SNC e sul tubo digerente [Figura 5] - Stress psicodi NO-sintetasi ci (fattori luminali) modulano la funzionalità del sistema immunitario intesti- modulazione dell’interazione tra milieu endoluminale possono prorenze sensoriali al midollo spinale e all’encefalo, mentre alterazioni della modulazione encefalica possono avere ripercussioni su motiliimmune GI, favorendo così alterazioni nella composizione e funzioFigura 5 Interazione bidirezionale encefalo-tubo digerente nella modulazione della risposta allo stress sul SNC e sul tubo digerente Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):25-34 33 Stress e malattie gastrointestinali Key Points Età perinatale Età pediatrica Fattori di vulnerabilità Fattori scatenanti Età adulta Fattori di persistenza - - - - - Figura 6 Esposizione allo stress (neonati e lattanti con sondino naso-gastrico) e diversi studi sperimentali (in te e l’età del paziente al momento dell’esposizione allo stress sono importanti nel determinare il tipo di interazione neuroimmune, l’epoca di insorgenza e la persistenza dei disordini GI funzionali [Figura 6]. CORRESPONDING AUTHOR ALBERTO RAVELLI U.O. Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva Clinica Pediatrica Università di Brescia Ospedale dei Bambini, Brescia P.le Spedali Civili, 1 - 25123 Brescia Tel. + 39 030 3995715 Fax + 39 030 3384099 E-mail: [email protected] [email protected] BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 34 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):25-34 e tti li a l Ma stina DI e e s R A RE es oint C U A R LL I r t A S r S st AS R E LD BOR a A G B O LA D EL AL RI OSV A M Inflammatory Bowel Diseases (IBD) result from an inappropriate inflammatory response to intestinal microbes or other environmental factors, in a genetically susceptible host. A complex interplay between the central nervous system and the gastrointestinal function has been studied in IBD. Corticotropin-releasing hormone, acetylcholine, oxidative stress, endoplasmatic reticulum stress response, vasoactive intestinal polypeptide, metallothioneins and autophagy are potentially involved in IBD pathogenesis. Modulazione della infiammazione intestinale da parte dello stress: quali implicazioni per le IBD? MARCO GASPARETTO, SERENA ARTUSO, GRAZIELLA GUARISO Unità di Gastroenterologia, Endoscopia Digestiva, Epatologia e Cura del Bambino con Trapianto di Fegato, Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino di Padova INTRODUZIONE - - STRESS, SISTEMA NERVOSO E PERMEABILITÀ INTESTINALE Sistema Nervoso Centrale SNC - - Key Word (IBD), epithelial barrier, oxidative stress, permeability, vasoactive intestinal polypeptide (VIP), endoplasmic-reticulum (ER), autophagy, metallothioneins (MTs) Irritable Bowel Syndrome, IBS Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):35-41 35 Stress e malattie gastrointestinali Chen J et al epitelio associato ai follicoli linfatici - RUOLO DEL POLIPEPTIDE INTESTINALE VASOATTIVO (VIP) polipeptide intestinale vasoattivo - - RUOLO DELLE METALLOTIONEINE Le metallotioneine - Devisscher L et al - 36 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):35-41 IBD e stress RUOLO DELLO STRESS OSSIDATIVO NO sintetasi inducibile - - RUOLO DELLO STRESS DEL RETICOLO ENDOPLASMATICO - - - Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):35-41 37 Stress e malattie gastrointestinali - RUOLO DELL’AUTOFAGIA autofagia epiteliale - Ortiz-Masià et a - - - 38 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):35-41 IBD e stress Tabella 1 Riassunto dei principali meccanismi attivati dallo stress, potenzialmente coinvolti nella eziopatogenesi delle MICI MECCANISMO EZIO-PATOGENETICO Epitelio Associato ai Follicoli Linfatici (FAE) Polipeptide Intestinale Vaso-attivo (VIP) Metallotioneine (MT) RUOLO FISIOLOGICO EFFETTO INDOTTO DALLO STRESS Uptake e processazione di antigeni luminali e microrganismi intestinali Aumento della permeabilità intestinale e diminuzione della funzione di barriera intestinale (Mediatori: ormone corticotropo - acetilcolina) Regolazione della funzione di barriera intestinale e dell’infiammazione mucosale Modulazione della risposta immunologica Permeabilità del FAE e dell’epitelio dei villi intestinali attraverso antagonisti del recettore per il VIP (VPACs) nelle mast-cellule mucosali Infiammazione associata ad infiltrazione mucosale dei leucociti NO sintetasi inducibile (iNOS) Produzione di Ossido nitrico (NO) con attività antimicrobica ed anti-patogenica Reazioni ossidative aberranti, nocive per l'equilibrio della mucosa intestinale Reticolo Endoplasmatico (RE) Processazione (folding) delle proteine, eliminazione delle proteine non correttamente sintetizzate, omeostasi cellulare Stress del RE, modifiche cellulari non reversibili, deterioramento delle funzioni cellulari, morte cellulare Selenoproteine Mediatori selenio-dipendenti Protezione verso l’infiammazione e la tumorigenesi nell’intestino Stato infiammatorio intestinale, disregolazione dell’omeostasi del reticolo endoplasmatico (RE) e della protezione anti-ossidativa Autofagia epiteliale Vitamina D Autofagocitosi, processo catabolico che coinvolge la degradazione cellulare di componenti disfunzionali o non necessari attraverso l’azione dei lisosomi Adeguata funzionalità delle cellule immunitarie Compromissione dei meccanismi di risposta ai patogeni intracellulari Diminuzione degli auto-fagolisosomi nelle cellule intraepiteliali Il deficit di vitamina D comporta riduzione dell’attività secretoria antimicrobica, compromissione dell’autofagia, dell’attivazione dei linfociti T e B - Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):35-41 39 Stress e malattie gastrointestinali θ - - RUOLO DELLA VITAMINA D - - CORRESPONDING AUTHOR GRAZIELLA GUARISO Unità di Gastroenterologia Endoscopia Digestiva Epatologia e Cura del Bambino con Trapianto di Fegato Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino Via Giustiniani, 3 - 35128 Padova Tel. + 39 049 821 3505-06 Fax + 39 049 8215430 E-mail: [email protected] BIBLIOGRAFIA 1. 2. 40 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):35-41 IBD e stress 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Key Points - - Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):35-41 41 e tti li a l Ma stina DI e e s R A RE es oint C U A R LL I r t A S r S st AS R E LD BOR a A G B O LA D EL AL R I O SV A M Stress-related events may impact the course of an existing liver disease. The “stress response” is mediated by the activation of the hypothalamicpituitary-adrenal axis and the sympathetic nervous system. Considering the broad effects glucocorticoids and catecholamines have on immune cell function, it is likely that stress has a significant impact on the hepatic inflammatory response. Stress e infiammazione epatica VALENTINA MINICUCCI, MIRIAM MARIANO, ROBERTO ROMANO, ANTONIETTA GIANNATTASIO Dipartimento di Medicina e Scienze della Salute, Università degli Studi del Molise Campobasso INTRODUZIONE Secondo la medicina cinese “la rabbia danneggia il fegato” (1). Aneddoticamente, è noto che in condizioni di aumentato stress, si può assistere ad un peggioramento di un’epatopatia preesistente. Comprendere gli effetti dello stress sull'insorgenza e la progressione di epatopatie acute e croniche ha aslo stress psicosociale possa sia indurre un danno epatico primitivo che riesacerbare una epatopatia preesistente (3). Le prime evidenze per spiegare il meccanismo “epatotossico” dello stress hanno mostrato che lo stress determina induzione dell'ossidazione e riduzione dell'azione protettiva espletata da molecole antiossidanti, per cui lo stress “ossiderebbe il fegato”, distruggendolo (1). Altri sistemi sarebbero, tuttavia, coinvolti nel danno epatico correlato allo stress psicosociale. Recenti studi condotti su modelli animali e evidenze cliniche nell’uomo hanno cercato di chiarire tale complesso legame. MECCANISMO D’AZIONE DELLO STRESS A LIVELLO EPATICO Nell’organismo, in seguito all’esposizione a fattori stressanti, si assiste all’attivazione di due principali sistemi: s L’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) s Il sistema nervoso autonomo (SNA) L’attivazione dell’asse HPA determina il rilascio di glucocorticoidi (CS), che sembrano avere molteplici effetti a livello epatico [Figura 1]. In un modello murino di letalità da endotossine (topi surrenectomizzati), la somministrazione di un antagonista per i recettori dei CS determinava una esacerbazione del danno epatico indotto da galattosamina-D e tetracloruro di carbonio, provando che i CS riducono a livello epatico la produzione di cito- Key Word Psycosocial stress, glucocorticoids, catecholamines, liver 42 scritta un’attivazione dell’asse HPA, con conseguente rilascio di CS (5). In Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):42-48 epatica. L’effetto epatoprotettivo dei CS endogeni sembra essere legato, almeno in parte, ad un aumento della sintesi e del rilascio intraepatico dell’IL10 (prodotta principalmente dalle cellule di Kupffer), citochina ad effetto epatoSebbene le alterazioni dell’asse HPA non siano state adeguatamente studiate tre, l’espressione di citochine intraepatica è aumentata in pazienti con diverse dotto sui livelli di citochine intraepatiche in vivo sono ancora poco chiari. L’aumento dei CS indotto dallo stress sembra, infatti, promuovere l’apoptosi epatica attraverso ral killer (NK) intraepatiche e l’up-regolazione dell’espressione Stress ACTH NA Surrene sembra essere implicata nell’intori tossici, virali, batterici ed autoimmuni (3). Il secondo sistema attivato dallo stress è il SNA, che, attraverso il rilascio di catecolamine, è in grado di indurre vasospasmo e ipossia centro-lobulare, con conseguente danno epatico [Figura 1] (5). Gli effetti delle catecolammine, tuttavia, non sembrano essere lima esse avrebbero un ruolo anche nella modulazione della rinitaria (5). Aumentati livelli di catecolammine sono stati descritepatica acuta e cirrosi (5). L’azione delle catecolammine sembrerebbe coinvolgere la produzione mente nelle cellule di Kuppfer e negli epatociti, seppure il legame A A CS EPATOCITI Fas ↑ KUPFFER TNF-α↑ IL-6 ↑ INFIAMMAZIONE ACTH = ormone adrenocorticotropo CS = corticosteroidi A = adrenalina NA = noradrenalina Figura 1 Rappresentazione schematica degli effetti dello stress a livello epatico L’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e il sistema nervoso autonomo rappresentano i principali trasduttori dello stress a livello epatico. Stimoli stressanti, attraverso questi due sistemi, possono esacerbare un’epatopatia preesistente. Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):42-48 43 Stress e malattie gastrointestinali coinvolti nella patologia epatica stress-correlata (3). MODELLI ANIMALI DI EPATOPATIA STRESS-CORRELATA La stretta interazione tra stress e epatopatia è stata studiata in diversi modelli animali [Tabella 1]. È noto da tempo che in modelli murini di epatopatia farmacoindotta, il danno epatico causato dal trattamento con tetracloruro di carbonio strata, induceva nel topo un aumento di CS che aggravavano l’apoptosi α-galattosilceramide-innescata attraverso la proliferazione nel fegato di cellule Stress e steatoepatite non-alcolica tis”), in cui, oltre alla steatosi epatica, sono presenti danno epatocellulare e inrischio per lo sviluppo di obesità e disturbi metabolici, e conseguentemente, di circadiano e induzione di disordini metabolici come obesità, diabete mellito tipo 2 e dislipidemia attraverso la disregolazione dell’asse HPA. Recentemente, in un modello murino, Gao et al hanno descritto un effetto tossico sul fegato da parte dello stress acuto, che determina riduzione di albumina e aumento di globuline, e alterazione dei livelli sierici di colesterolo Bernardi et al hanno analizzato la relazione tra lo stress nei primi periodi di vita (separazione dei piccoli topi dalla madre per 3 ore al giorno dal primo al decimo giorno dopo la nascita) ed una dieta con carente assunzione di acidi grassi polinsaturi omega-3 nello sviluppo di malattie metaboliche in tata produzione di CS e alterazioni del comportamento, notevole incremento nell’assunzione di cibo e aumento di peso, con conseguente deposiIn un modello murino esposto a stress cronico psicosociale, Czech et al hanchemotattica per i monociti (MCP-1), e dell’eme-ossigenasi 1 (HMOX-1), zione epatica (7). 44 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):42-48 Stress e infiammazione epatica Tabella 1 Principali evidenze sul rapporto tra stress e danno epatico STUDIO MODELLO SPERIMENTALE TIPO DI STRESS ESITO Iwai M et al (11) Topi con epatopatia farmaco-indotta (tetracloruro di carbonio) Stress elettrico Aggravamento epatopatia farmaco-indotta Chida Y et al (3) Modello murino Scossa elettrica ↑ apoptosi -galattosilceramideinnescata Gao X et al (1) Modello murino Stress fisico (tagli ripetuti della coda dell’animale) Alterazione metabolismo lipidico epatico Bernardi JR et al (6) Modello murino Separazione dei topi dalla madre per 3 ore al giorno dal primo al decimo giorno dopo la nascita + dieta carente di acidi omega-3 ↑ produzione di CS e alterazioni del comportamento, ↑ assunzione di cibo e ↑ di peso, deposizione di grasso addominale e ↑ trigliceridi Czech B et al (7) Modello murino Isolamento sociale ↑ livelli intraepatici di TNF-alfa, danno ossidativo e infiammazione epatica Vere CC et al (2) Topi con epatocarcinoma Isolamento sociale ↑ danni al DNA + inibizione apoptosi, riduzione tempo di sopravvivenza rispetto al gruppo controllo Tian X et al (8) Modello murino Scossa elettrica ↑ metalloproteasi con accumulo intraepatico dello zinco e ipozinchemia Scott KA et al (12) Uomo Stress socio-economico/conflitti personali ↑ rischio di obesità, disturbi metabolici e NAFLD Nagano J et al (9) Pazienti con epatite cronica HCVcorrelata Personalità suscettibile a condizioni stressanti Kunkel EJ et al (13) Immigrati coreani con epatite cronica HBV-correlata Stress psicosociale Srivastava S et al (10) Tanaka K et al (14) Alterazioni della conta piastrinica, delle transaminasi e dell’albumina sierica Aumento delle transaminasi e diminuzione della risposta immunitaria Pazienti con AIH di tipo 1 Stress psicologico Ricaduta o esacerbazione dell’epatopatia (aumento delle transaminasi o necessità di incremento della dose di prednisone) Pazienti giapponesi con cirrosi Stili di vita stressanti Precipitazione degli indicatori di cirrosi NAFLD=steatosi epatica non-alcolica CS= corticosteroidi AIH=epatite autoimmune Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):42-48 45 Stress e malattie gastrointestinali Stress e patologia tumorale epatica Gli effetti dello stress psicosociale sull’immunosoppressione in pazienti con neoplasie maligne sono ben noti. Le patologie tumorali sono associate a li- progressione del carcinoma epatocellulare (“hepatocellular carcinoma”, HCC sottoposti a stress da isolamento sociale presentano un tempo di sopravvivenza inferiore rispetto a topi non sottoposti a fattori di stress (2). In tale modello, lo stress psicosociale sembra agire determinando un aumento dei danni al DNA, alterazioni dei meccanismi di riparazione del DNA e inibizione dell’apoptosi (2). Stress e danno ossidativo Lo stress psicosociale sembra determinare un'aumentata produzione di molecole che inducono danno ossidativo a carico del DNA, delle proteine e dei lipidi (8). Recenti studi hanno indagato in modelli animali l’effetto dello stress psicologico sul metabolismo dello zinco (8). Lo zinco è indispensabile per il mantenimento dell’omeostasi cellulare, stabilizza le membrane e inibisce la perossidazione lipidica, è necessario per l'azione del citocromo tiva contro lo stress ossidativo. La mobilizzazione dello zinco dal fegato è regolata a livello ormonale da insulina, glucagone e CS. Lo stress psicologico altererebbe la distribuzione dello zinco determinando ipozinchemia e dipende dall’attivazione dell’asse HPA con conseguente produzione di cortisolo. Ciò comporta induzione della sintesi di metalloproteasi che sono in grado di legare i metalli pesanti, tra cui lo zinco, e facilitare l’uptake intraesupporterebbero la supplementazione con zinco in pazienti con cirrosi. EVIDENZE CLINICHE DEL LEGAME TRA STRESS ED EPATOPATIA Negli ultimi anni, diversi studi clinici hanno analizzato il legame tra stress ruolo dello stress come fattore favorente o aggravante il decorso di un’epatopatia preesistente è stato innanzitutto descritto nel danno epatico indotto sottoposto anche a condizioni di stress (2). Altri modelli clinici di malattia stati recentemente studiati [Tabella 1]. Nagano et al hanno descritto una correlazione positiva tra stress cronico psicosociale e severità di epatite cronica 46 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):42-48 Stress e infiammazione epatica HCV-correlata, in termini di alterazioni della conta piastrinica, dei valori di transaminasi e di albumina sierica (9). Dati simili sono stati ottenuti in soggetti con epatite cronica HBV-correlata. In un campione di 50 immigrati coreani con epatite cronica B, è stata descritta una correlazione positiva tra stress psicosociale, aumento delle transaminasi e alterazione degli indici di funzionalità epatica (livelli sierici di albumina, tempo di protrombina). In soggetti sottoposti a vaccinazione anti-HBV, la risposta immunitaria (in termini di titolo HBsAb post-vaccinale) risultava inferiore in presenza di punpolazione di soggetti giapponesi con cirrosi HCV-correlata, lo stress psicosociaco delle lesioni epatiche (2,9). Casi aneddotici di aumento dei livelli delle transaminasi in pazienti con epatite autoimmune (“autoimmune hepatitis”, medici o dagli stessi pazienti con AIH. Srivastava et al hanno riportato che un aumento dei livelli di stress si associa a ricaduta o esacerbazione dell’epatopatia (aumento dei livelli di transaminasi o necessità di incremento della dose di prednisone) in pazienti con AIH di tipo 1 (10). Considerato che il numero di ricadute correla con la possibilità di evoluzione in cirrosi e con una ridotta sopravvivenza, tali dati, seppure molto preliminari, dovrebbero essere considerati per programmare eventuali interventi di supporto psicologico in presenza di eventi stressanti. I meccanismi che sottendono all’effetto “epatotossico” dello stress, anche nell’uomo, così come dimostrato nel modello animale, sembrano coinvolgere l’attivazione dell’asse HPA, con produzione intraepatica di citochine pro-in- CONCLUSIONI to epatiche. Il nesso esistente tra stress psicosociale e fegato dipende principalmente dall'attivazione dell'asse HPA e del SNA. Dal punto di vista clinico, una migliore - e a migliorare il benessere psicologico dei pazienti con epatopatia. Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):42-48 47 Stress e malattie gastrointestinali Key Points CORRESPONDING AUTHOR ANTONIETTA GIANNATTASIO Dipartimento di Medicina e Scienze della Salute - Sezione Pediatria Università degli Studi del Molise - C/da Tappino - 86100 Campobasso Tel + 39 3392695959 E-mail: [email protected] - - BIBLIOGRAFIA 1. Gao X, Zeng Y, Liu S et al. Acute stress show great influences on liver function and the expression of hepatic genes associated with lipid metabolism in rats. Lipids Health Dis 2013;12:118. 2. 3. 4. 5. 2000;279:G1135-8. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 48 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(2):42-48 KALEIDON è un integratore alimentare di fermenti lattici vivi (Lactobacillus rhamnosus GG)* che favorisce l’equilibrio KALEIDON è stato studiato in diverse formulazioni, per rispondere alle diverse esigenze del bambino e dell’adulto: KALEIDON 30: confezione da 30 capsule, confezione da 12 bustine orosolubili KALEIDON 60: confezione da 20 capsule, confezione da 12 bustine orosolubili POSOLOGIA: MODALITÀ DI ASSUNZIONE: Capsule: Bustine: sciogliere il contenuto di una bustina direttamente in bocca (orosolubile) oppure in acqua o altro liquido *Lactobacillus rhamnosus GG: Lactobacillus rhamnosus KALEIDON gocce: KALEIDON è un integratore alimentare di fermenti lattici vivi (Lactobacillus rhamnosus GG)* che favorisce l’equilibrio KALEIDON POSOLOGIA: MODALITÀ DI ASSUNZIONE: *Lactobacillus rhamnosus GG: Lactobacillus rhamnosus ISTITUTO FARMACOBIOLOGICO S.p.A. 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