Le armi dei Romani
Le armi dei Romani
• L'esercito dei Romani ha lasciato forti
segni nella storia dell'umanità.
• Le armi furono strumenti molto
importanti per i romani perché grazie
alle armi i romani riuscirono ad
imporre la propria supremazia su un
vastissimo territorio.
• Le armi si dividevano in armi da
«offesa» e da «difesa»
.
• Nella relazione tratteremo anche
«armi da tiro» e «macchine da
guerra»
Armi d´offesa
• La hasta era una lancia, cioe’ un’arma lunga usata dai triarii. L’hasta
era lunga tra i 200 e 225 cm con punta tra 20 e 30 cm.
• Il gladio, una piccola spada a doppio taglio, aveva una lama lunga dai
60 ai 68 cm in epoca repubblicana e dai 45 ai 55 cm in epoca alto
imperiale. Il vantaggio del gladio rispetto alle spade di tipo italico
stava nel fatto che poteva essere utilizzato anche come arma di taglio.
• Il pugio, un piccolo pugnale, veniva usato come arma di riserva per
dare il colpo di grazia al nemico, oppure come utensile quotidiano.
Armi da difesa
• L’elmo, un copricapo protettivo in metallo
• Lo scudo, in pelle o legno, serviva a
proteggere il corpo dei legionari dai colpi e
dalle frecce dei nemici
• L’ armatura costituita da una corazza in
metallo o pelle, che serviva a proteggere la
parte superiore del corpo, e i gambali che
servivano a proteggere le gambe
L’armatura dei romani
Pennacchio dell’elmo
Corazza
Scudo
Gladio
Tunica
Lancia
Sandalo
Diversi tipi di scudo
Armi da tiro
• Le armi da tiro venivano utilizzate per lo più collettivamente.
• Il pilum era un’ asta di legno lunga circa 140 cm con punta di 15-30
cm. Il pilum era così forte che quando penetrava lo scudo del nemico
non si riusciva a togliere l´arma perché il barbiglio lo impediva.
• Il verutum, era un giavellotto di un metro di lunghezza, con punta
metallica di 25 cm, deformabile in modo da non poter essere
riutilizzata dal nemico dopo il primo utilizzo.
• Il soliferreum, un giavellotto interamente di ferro, ma per questo più
costoso del normale giavellotto, con asta in legno e punta metallica,
lungo trai 160 e 200 cm.
Il pilum
Le macchine da guerra: lo scorpione
• La macchina da guerra definita scorpione riusciva a lanciare dardi e
frecce incendiabili a notevoli distanze
• Le gomene (corde) che opportunamente tese consentivano il lancio
dei dardi, erano generalmente costituite da crini di cavallo o da
capelli, specialmente di donne.
• In seguito gli ingegneri militari romani proposero di adoperare delle
molle di bronzo composte da molte lamine al posto delle gomene.
• Inizialmente gli scorpioni erano macchine fisse, utilizzate da assedio o
da difesa.
Lo scorpione
Le macchine da guerra: la catapulta
• La parola catapulta è un termine generico per indicare una macchina
da assedio che sfrutta un braccio per scagliare con tiro curvo grosse
pietre di cento, duecento e più libbre, proiettili di metallo o dardi e
frecce.
• L'immagine tipica di catapulta è quella costituita da due montanti
verticali, disposta orizzontalmente una matassa attorcigliata, in mezzo
alla quale era piazzata l'estremità di un braccio di legno. L'altro capo
del braccio era terminato da una specie di cucchiara in cui si
mettevano dei blocchi di legno o di metallo, che formavano una vera
e propria mitraglia oppure dei liquidi infiammabili chiusi in un
recipiente.
La catapulta
Le macchine da guerra: l´ariete
• L´ariete (Rammbock) era un'arma da assedio.
• Veniva usata per sfondare le porte di accesso delle fortezze e
dei castelli, o le mura quando non erano particolarmente spesse,
praticandovi delle brecce.
• L'ariete veniva usato facendo cozzare la testa della macchina con
forza e ripetutamente contro il bersaglio fino a distruggerlo.
L´ariete
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