“Cooperazione sociale
Legacoop in Emilia Romagna. Il
posizionamento attuale e le
prospettive future”
Sintesi della ricerca
di Luciano Marangoni
coordinatore della ricerca
Settembre 2009
Le imprese cooperative sociali (Legacoop) in Emilia-Romagna
Nascono negli anni ’60, per
sostenere le politiche di
welfare
dei
comuni,
fornendo personale e servizi
qualificati a integrazione
delle risorse e competenze
pubbliche.
220 cooperative
> 50% A
> 30% B
> 20% A+B
Oggi, nel quadro delle policy
regionali, gestiscono con piena
responsabilità servizi complessi a
favore di anziani, disabili, infanzia.
120.000 utenti
Molte hanno investito in strutture e
sono convenzionate con la pubblica
amministrazione.
26.000 lavoratori
700 milioni di ricavi
Al 2005
Valore produzione (milioni)
Legacoop
Costo del lavoro (% VP)
Sips
Legacoop
Ebitda (% VP)
Sips
Legacoop
Sips
A
4,5
1,76
A
64,1
67,1
A
3,5
3,4
B
1,33
0,69
B
46,7
39,8
B
3,3
4,2
A+B
1,24
1,33
A+B
59,1
59,8
A+B
4,1
4,4
Le cooperative Legacoop risultano
mediamente più grandi, strutturate e patrimonializzate
della media
2
Il panel dell’indagine sul campo
39 (38) cooperative
- 13
- 11
- 9 (8)
- 6
A grandi
A piccole
B
A+B
63% dei ricavi
66% del capitale
investito
Non è un campione statistico
- le cooperative di maggiore dimensione e
peso imprenditoriale;
- cooperative dotate di potenziale di
crescita e di innovazione nei diversi
comparti;
- cooperative di diverse caratteristiche
dimensionali e operative nei differenti
comparti;
- la presenza territoriale del comparto.
77% del Valore
aggiunto
76% del
patrimonio netto
8 di Bologna
4 di Ferrara
4 di Ravenna
4 di Forlì-Cesena
4 di Rimini
4 di Modena
5 di Reggio Emilia
3 di Parma
2 di Piacenza
66% dell’ebit
74% del capitale
sociale
Il campione, circa il 20% delle aziende, rappresenta mediamente il 70% del settore
L’analisi di correlazione e l’analisi strutturale del campione escludono la presenza
nell’insieme del campione e nei singoli comparti di fenomeni distorsivi.
3
Il mercato regionale: parametri quantitativi
Infanzia
Minori
§ 119.000 bambini 0-2 anni
§ 31.000 bambini in asili nido
- 19.000 in nidi a gestione comunale
- 5.500 in nidi comunali a gestione coop
- 4.700 in nidi privati convenzionati
- 1.700 in nidi privati
3.243 minori in difficoltà
1.691 affidamento extrafamiliare o a
parenti
1.552 minori in strutture o comunità
§ 6.000 bambini in lista di attesa
Anziani
§ 300.000 > 80 enni
§ 109.000 non autosufficienti
Disabili
§ 150.000 > 65 enni e disabili
§ 46.000 persone godono di
prestazioni assistenziali
§ 90.000 anziani e 18.000 disabili
godono di assegno regionale
Salute mentale &
dipendenze patologiche
§ 70.000 adulti e 38.000 minori assistiti in 48
centri della salute mentale
§ 30.000 utenti Sert (75% droghe, 25% alcool)
immigrazione
§ 420.000 stranieri immigrati
- 83.000 comunitari
- 96.000 carte di soggiorno
- 210.000 permessi di soggiorno
- 40.000 bambini e ragazzi figli di
immigrati (presto cittadini italiani)
- 75-80.000 badanti
> 50.000 bambini extracomunitari
nelle scuole dell’obbligo in regione
4
Il mercato regionale: parametri economici
Salute mentale e dipendenze patologiche
10
Regione Convenzioni
con sanità privata
Regione Dipendenze
Patologiche - SSN
5
§ 60 milioni a
strutture residenziali
sociali-sanitarie :
Utenti
35
Infanzia e nidi
9696
2/3 salute mentale
75
1/3 dipendenze
patologiche
§ 420 milioni
§ 420 milioni
Famiglie
§ 286 milioni
Comuni
190
190
238
41
Regione Piano attività
Salute Mentale - SSN
Regione Salute
Mentale - SSN
Più 3 milioni/anno
di voucher
regionali per 3
anni, …
Anziani e disabili
Comuni-Ctss
Contributo privato
Badantato
250
300
2.000-2.500
milioni
Minori in difficoltà
5,14
5,14
FRNA
Disagio sociale e immigrazione
320
0,86
0,86
1818
600
36,80
Comuni
§ 42 milioni
Assegni accompagnamento
§ 42,8 milioni
36,8
1.100
3 (2,8-3,4)
§ miliardi di
euro
24
24
Comuni
5
Andamenti economici del panel cooperativo 2004 - 2007
Ricavi
Valore aggiunto
Costo del lavoro
Più 39,74% (31,2% defl.)
da 305 a 426,3 milioni
Più 37,21% (28,8% defl.)
da 226 a 310 milioni
Più 37,9% (29,5% defl.)
da 208,4 a 287,4 milioni
39,72% A grandi
43,55% A piccole
42,57% B
32,83% A+B
36,55% A grandi
48,46% A piccole
32,59% B
38,44% A+B
37,51% A grandi
48,22% A piccole
38,04% B
31,06% A+B
Ebitda
Risultato netto
Più 18,27% (11% defl.) da
16,9 a 19,9 milioni
Dal 5,52% al 4,68% dei ricavi
12,66% A grandi
39,3% A piccole
meno 8,17% B
80,7% A+B
1,29% nella media del periodo
Da 1,25% del 2004 a 1,06% del 2007
1,06% A grandi
1,35% A piccole
2,86% B
3,92% A+B
.
Patrimonio netto
Più 27,02% (19,3% defl.)
Da 74,7 a 94,9 milioni
Leverage da 3,18 a 3,71
da
da
da
da
3,38 a
3,41 a
2,84 a
2,07 a
Capitale investito
4,04 A grandi
3,54 A piccole
3,11 B
2,10 A+B
Più 48,01% (39% defl.) da
237,7 a 351,8 milioni
51,11% A grandi
45,04% A piccole
32,49% B
30,64% A+B
.
ROI
Da 5,19% nel 2005 a 3,69% nel
2007
da
da
da
da
5,25 a 3,52 A grandi
5,30 a 5,01 A piccole
6,27 a 2,23 B
3,73 a 5,46 A+B
6
Andamenti economici del panel cooperativo 2004 - 2007
Sistema solido e ricavi in netta
crescita
Sistema imprenditoriale solido che cresce a ritmo sostenuto nel
periodo: intorno al 40% (31% a valori deflazionati).
Aumenta sensibilmente il valore
aggiunto
Il valore aggiunto cresce appena meno dei ricavi: di circa il 37%
(29% a valori deflazionati).
Quasi tutto però assorbito dal costo
del lavoro
Il costo del lavoro rappresenta circa il 92% del valore aggiunto
La capacità di generare cassa resta
buona, ma cala in rapporto ai ricavi
La capacità di generare cassa aumenta del 18,27% (dell’11% a
valori deflazionati), ma passa dal 5,52% al 4,68% dei ricavi.
Tende a diminuire la redditività
Il risultato netto, nella media del periodo, si attesta all’1,23% dei
ricavi, passando però dall’1,25% del 2004 al 1,06% del 2007.
Mentre cresce il fabbisogno di
capitale
Il capitale investito cresce più rapidamente dei ricavi: del 48%
(39% a valori deflazionati), segno di un netto rallentamento della
rotazione (specie del circolante).
Cresce anche il patrimonio netto,
ma …
Il patrimonio netto cresce del 27% (del 19% a valori deflazionati).
Peggiora però per tutti i gruppi il leverage: nell’insieme, passa da
3,18 a 3,71.
Il ROI registra il peggioramento
Il ROI, sia per effetto del calo della redditività delle vendite, che
per effetto della minore rotazione del capitale investito, scende dal
5,19% al 3,69%.
7
Il portafoglio business delle cooperative : i clienti
Tipologia di cliente-committente (2008)
100%
A grandi
A piccole
B
A+B
80%
60%
40%
20%
0%
A grandi
A piccole
Pubblico
B
A grandi
Comuni 48,6%
Asl
25,6%
Asp
15,3%
Altro
9,9%
80%
60%
40%
20%
0%
A piccole
Asl
A piccole
43,8%
36,9%
8,1%
11,2%
A+B
17,7%
80,2%
2,1%
Asp
55% pubblico
B
70% privato
80%
60%
40%
20%
0%
Multiutility
A piccole
I clienti pubblici sono:
Comuni
Asl
Asp
I clienti privati, nei servizi
sociali:
A grandi A piccole B
Famiglie
67,8% 74,6%
Aziende
30,3%
7,6% 14,7%
Multiutility
59,0%
Cooperative
21,7%
Altri
1,9%
17,8% 4,6%
A grandi
A+B
Altro
100%
Aziende
80% pubblico
A+B
Tipo di clienti privati (2008)
Famiglie
A
Privato
100%
Comuni
Privato
21%
25%
70%
45%
A+B
Tipo di committenza pubblica (2008)
A grandi
Pubblico
79%
75%
30%
55%
Cooperative
B
Altri
A+B
70% famiglie; 30% aziende
43,9%
35,3%
12,5%
8,3%
I clienti negli inserimenti
lavorativi:
Multiutility; cooperative e
aziende private
A+B
8
Il portafoglio business delle cooperative : area geografica e attività
Mercato geografico (2008)
100%
Provincia
Regione ER
Altre regioni
90%
80%
70%
60%
50%
A grandi
59,0%
14,8%
26,2%
A piccole B A+B
61,1% 100% 96,4%
18,2%
1,1%
20,7%
2,5%
A : 60% provincia sede
(ma alcune grandi sono
fortemente proiettate fuori
regione)
B e A+B : solo in sede
40%
30%
20%
10%
0%
A grandi
A piccole
Provincia di sede
B
In regione ER
A+B
In altre regioni
Ambiti di attività (2008)
A grandi A piccole B
Anziani
51,1
44,4
Disabili
14,1
9,9
Infanzia
16,6
41,8
Minori
8
3,8
Salute mentale
5,5
Verde
17,5
Artigianato
8,5
Servizi
68,8
Altro
4,7
0,1
5,2
A+B
15,3
1,6
8,7
63,6
2,1
8,7
A grandi: > 50% anziani (poi
infanzia, disabili, salute mentale)
A piccole : 40% anziani, 40%
infanzia
B : igiene ambientale, pulizie,
verde
A+B: assemblaggi industriali,
stampa, falegnameria
100%
50%
Anziani
0%
A grandi
A piccole
B
Disabili
Infanzia
Minori
Salute mentale
Manutenzione del verde
Industria e artigianato
Servizi (igiene ambientale e pulizie)
Altro
Assistenza domiciliare : 20-25% x A grandi
A+B
Anziani
Servizi in struttura : 73% x A grandi; 90% x A piccole
Disabili
Strutture residenziali : 1/3 x A grandi; 50% x A piccole
Strutture diurne : 1/3 x A grandi; 50%x A piccole
Domiciliare e altro : 1/3 x A grandi
9
Il portafoglio business delle cooperative : i contratti di riferimento
Modalità di acquisizione dei contratti (in essere al 2008)
100%
50%
0%
A grandi
A piccole
B
A+B
Gara aperta
Gara ristretta
Tratt. Privata
Chiamata diretta
Convenzione
Convenzione ex legge 381
Cofinanziamento
Altro
A grandi A piccole B
A+B
Gara aperta
47,5
23 21,6
8,2
Gara ristretta
19,5
13,1 1,7 14,8
Tratt. Privata
5,2
10,9 12,5
8,5
Chiamata diretta
0,5
26,6
11,2
Convenzione
10,1
11,1 20,8
30
Convenzione ex legge 381
34 14,1
Cofinanziamento
8
Altro
9,2
15,3 9,4 13,2
A : prevalentemente gare (ma per le grandi aumenta
l’acquisizione conseguente a investimenti in strutture)
A piccole e A+B : molto importante la chiamata diretta
Durata media dei contratti che generano ricavi nel 2008
B e A+B : convenzionamento diretto
100%
80%
Breve (fino a 3 anni)
Media (da 4 a 6)
Lunga (oltre 6 anni)
60%
40%
A grandi A piccole A+B
53,7
48,7 99
21,4
18,3
1
24,9
33
20%
0%
A grandi
A piccole
A+B
Breve (fino a 3 anni) Media (da 4 a 6) Lunga (oltre 6 anni)
A : 50% contratti brevi; 50% medio-lunghi
A+B : solo contratti brevi
10
Il portafoglio business delle cooperative : Consorzi e società operative
Pressoché tutte le cooperative aderiscono ad almeno un consorzio
Tipologia consortile
Servizi commerciali e di
acquisizione di commesse
Gestione delle commesse
Markeeting e innovazione del
prodotto
Sevizi amministrativi
Servizi di approvigionamento
Cooperative A grandi
Cooperative A piccole
Cooperative B
Cooperative A + B
Percentuale
Adesioni Percentuale Adesioni Percentuale Adesioni Percentuale
Adesioni
delle
medie per
delle
medie per
delle
medie per
delle
medie per
cooperative cooperativa cooperative cooperativa cooperative cooperativa cooperative cooperativa
che
che
che
che
aderiscono
aderiscono
aderiscono
aderiscono
80
2,125
30
1,33
75
1,83
100
1,17
80
2
66,7
1,17
50
2,25
37,5
1
30
1
22
1
12,5
2
12,5
1
30
20
1
1
11,1
11,1
1
1
0
0
0
0
0
30
0
1
Per interloquire con il mercato e
fare strategia commerciale
Per fare economie di
scala
Per di fare sistema e fare
rete
Per promuovere e
sostenere gli investimenti
Per implementare e diffondere il migliore know
how operativo (le best practics)
11
Il portafoglio business delle cooperative: le società operative di gestione
La partecipazione a società di gestione
A grandi
Dieci cooperative A grandi
partecipano a 36 società di
gestione.
Numero di
cooperative
partecipanti
Numero di
società alle quali
si segnala una
adesione
Adesioni per
cooperativa
Gestione RSA-CP-Centri anziani
Progettazione, costruzione e gestione di asili nido
5
12
2,4
2
9
4,5
Tutte le altre partecipano solo a
consorzi
Gestione nidi/servizi infanzia
Gestione poliambulatori-strutture sanitaria
Gestione servizi ospedalieri no core
Gestione agenzia lavoro temporaneo
Gestione servizi informatici, traduzioni e
interpretariato
Gestione formazione
Holding per la gestione delle partecipazioni
Gestione immobiliare delle strutture di servizio
Gestione centro pluriservizi
Gestione servizi generici
Gestione parco urbano 1
3
1
1
1
4
2
1
1
1,33
2
1
1
In 25 casi su 36 sono note
le quote di partecipazione
delle cooperative
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
Oggetto della società
Le partecipazioni di maggioranza o
§ al 100% (> il 60% dei casi)
Società che gestiscono un
cantiere o una commessa
Le partecipazioni tra il 20 e il 50%
Spesso società miste
pubblico-private …
Le partecipazioni di netta minoranza
3 sono al 100%
12 vanno oltre il 50%
2 sono al 50% tondo
5 sono ricomprese tra il 20 e il 50%
3 sono inferiori al 20%
Forte impatto su struttura
societaria e organizzativa
… oppure configurano nuove
filiere di servizi integrati
Sono “chip” per andare a vedere know how, gestioni, partner
nuovi
12
L’impatto dei modelli di business sulla struttura degli investimenti
A grandi
Forte crescita degli investimenti finanziari
In società di gestione
Cooparative A grandi 2007
151
Immobilizzazioni
29,0
Di cui
Immobilizzazioni immateriali 11,1
Immobilizzazioni materiali 46,5
Immobilizzazioni finanziarie 42,4
Circolante
66,8
2006
129
23,6
2005
114
24,3
2004
100
24,1
9,7
55,3
35,0
72,6
9,8
57,3
32,8
71,7
12,6
61,2
26,2
72,4
Cooperative A piccole 2007
145
Immobilizzazioni
31,8
Di cui
Immobilizzazioni immateriali 5,5
Immobilizzazioni materiali 83,5
Immobilizzazioni finanziarie 11,0
Circolante
65,7
2006
124
24,9
2005
111
26,4
2004
100
27,2
8,5
75,4
16,1
71,8
9,6
74,0
16,4
70,5
8,1
81,6
10,2
69,4
Cooparative B 2007
131
Immobilizzazioni
49,1
Di cui
Immobilizzazioni immateriali 1,4
Immobilizzazioni materiali 93,3
Immobilizzazioni finanziarie 5,2
Circolante
50,5
2006
123
49,5
2005
108
52,1
2004
100
55,3
B e A+B
le immobilizzazioni cubano circa il 50% del CI
e per l’80-90% sono di tipo materiale
1,1
93,1
5,8
50,1
1,3
93,3
5,4
47,5
1,1
82,2
16,6
44,1
La diversa dislocazione delle risorse investite configura la
“base reale” di modelli imprenditoriali assai diversi e apre
prospettive di differenti traiettorie strategiche sul mercato.
Cooperative A+B 2007
132
Immobilizzazioni
47,1
Di cui
Immobilizzazioni immateriali 2,6
Immobilizzazioni materiali 83,9
Immobilizzazioni finanziarie 13,5
Circolante
52,0
2006
125
47,7
2005
109
46,1
2004
100
43,7
2,6
83,7
13,6
51,3
7,2
76,3
16,5
52,6
7,9
75,1
17,0
55,7
TOT C.I.
TOT C.I.
TOT C.I.
TOT C.I.
Che sviluppano
direttamente
investimenti in
strutture (Rsa;
asili, ...)
Che sviluppano
investimenti
caratteristici di
filiera con altri
partners
A piccole
investimenti fissi per l’80% (gli investimenti
finanziari sono limitati alla partecipazione nei consorzi di
servizio
Modelli diversi hanno e avranno importanti impatti sulla
struttura di governance delle cooperative.
13
Il lavoro in cooperativa
Lavoratori per genere
Occupazione stabile,
femminile, giovane …
Donne
Uomini
80,6
83,9
84,9
36,3
50,3
19,4
16,1
15,1
63,7
49,7
Sul totale del panel
A grandi
A piccole
B
A+B
Dati percentuali al 2008
Occupazione
2008
Totale del panel
17.644
A grandi
14.837
A piccole
1.317
B
695
A+B
795
Il 54,1% è full-time
Il rapporto tra lavoratori a tempo indeterminato
e determinato è di 4,2 a 1
I collaboratori esterni sono il 4% circa
… e di alto profilo
scolastico, …
… divisa a metà
tra part time
e full time
Laurea
Scolarità
Sul totale del panel
A grandi
A piccole
B
A+B
15,4
14,3
41,4
4,3
9,1
Nelle
cooperative
A
l’occupazione
è
femminile.
Nelle B è prevalentemente
maschile.
Nelle A+B donne e
uomini sono alla pari
Licenza Licenza Licenza
media
media elementare
superiore inferiore
52,8
29,1
2,7
55,3
28,2
2,2
50,6
7,5
0,6
17,7
67,6
10,4
46,2
37,6
7,2
Molti laureati nelle A
nelle B prevale licenza
media dell’obbligo.
Nelle A+B la licenza media
superiore
Dati percentuali al 2008
Età
Sul totale del panel
A grandi
A piccole
B
A+B
Dati percentuali al 2008
Fino a 35 Fra 36 e Oltre 55
anni
55 anni
anni
39,7
53,9
6,3
40,8
53,3
6
45,5
50,6
3,9
23,3
61,9
14,8
27,5
63
9,4
Nelle A > il 40% ha meno di 35
anni.
Nelle B e A+B, solo uno su
quattro appartiene alla fascia
d’età più bassa.
14
Il lavoro in cooperativa
Principali profili professionali dei lavoratori delle cooperative sociali al 2008
22%
25%
6%
Educatori qualificati e
insegnanti rappresentano
un altro 15% circa.
10%
9%
5%
13%
10%
Turn over
ADB qualificati
ADB non qualificati
Educatori qualificati
OSS qualificati
Insegnanti
Operai
Addetti pulizie-cucine
Altri profili e mansioni
Ricavi per addetto (euro/anno)
A grandi
A piccole
B
A+B
Assistenti di base (qualificati
e non) e OSS rappresentano
il 43% dei lavoratori.
2008
26.639
23.817
26.786
25.741
I ricavi per addetto corrispondono alla vendita di un
prodotto-servizio costituto dalle “sole” ore di lavoro
A grandi
A piccole
B
A+B
Percentuale
30%
23-24%
27%
15-23%
Il turn-over appare come un
fenomeno endemico,
massiccio, specialmente
nelle cooperative A più
grandi
15
I soci in cooperativa
2006
In totale
Lavoratori
Colaboratori retrib.
Volontari
Sovventori
Altri
Soci delle cooperative del panel
A grandi A piccole
B
2007
In totale
Lavoratori
Colaboratori retrib.
Volontari
Sovventori
Altri
2008
In totale
Lavoratori
Colaboratori retrib.
Volontari
Sovventori
Altri
Differenza % 2008/2006
In totale
Lavoratori
Colaboratori retrib.
Volontari
Sovventori
Altri
11.170
9.434
552
157
808
692
37
50
1.027
29
12.248
10.384
510
175
851
736
32
57
1.179
26
13.285
11.328
521
173
927
820
22
56
1.263
29
18,9
20,1
-5,6
10,2
14,7
18,5
-40,5
12,0
23,0
0,0
A+B
748
471
720
324
159
108
10
79
26
291
776
496
792
395
159
110
11
87
26
284
807
534
818
414
149
112
12
89
26
289
7,9
13,4
13,6
27,8
-6,3
3,7
20,0
12,7
0,0
-0,7
Panel
13.446
10.921
589
445
134
1.357
14.667
12.011
542
478
136
1.500
15.837
13.096
543
467
138
1.593
17,8
19,9
-7,8
4,9
3,0
10,5
Tutti i gruppi del panel mostrano una
consistente crescita della base sociale.
Le A grandi con una crescita che sfiora il
20%, crescono più rapidamente.
Prevalgono nettamente i soci lavoratori:
- sono oltre l’85% nelle A;
- sono circa il 66% nelle B;
- sono circa il 51% nelle A+B.
Nelle B e nelle A+B i soci svantaggiati
sono circa il 30%.
Fra il 60 e il 70% dei soci risiede nel
territorio della provincia di sede.
Le cooperative A più grandi aumentano
del 50% circa il numero dei soci fuori
dai confini dell’Emilia-Romagna (da
1.920 a 2.855)
16
L’identità e la responsabilità sociale: assi portanti
I fattori identitari
Il radicamento territoriale (l’appartenenza a una
comunità).
La competenza e la motivazione del personale;
l’impegno per la sicurezza e la qualità del lavoro e
dei servizi resi.
La responsabilità sociale, il prendersi cura degli altri
>>> le persone al centro.
La natura
mutualistica
L’organizzazione
democratica
La capacità di innovare i servizi e di dare risposta ai
bisogni.
La trasparenza.
I sondaggi verso la committenza
Li fa il 70% delle cooperative
Sistematici e continuativi per i 2/3
delle cooperative
. La qualità dei servizi resi
. La soddisfazione dell’utenza
. Nuovi bisogni di committenti e utenti
. L’evoluzione delle policy pubbliche
L’innovazione
I sondaggi verso l’utenza
Li fa il 63% delle cooperative
3/4 dei casi son sistematici e
continuativi.
. I problemi riscontrati nel rapporto
con la cooperative
. L’ascolto dei bisogni
. La raccolta di proposte e richieste di
miglioramento del servizio ricevuto
Il 40% dispone di una funzione di
R&S e di relativo budget.
Anziani, disabili,
Infanzia, minori
. Metodi e tecnologie per innovare
processo di servizio.
.
Nuovi servizi (contenuti) e nuovi
modelli di servizio.
. Ruolo imprenditoriale e modello di
business.
17
L’identità e la responsabilità sociale: la formalizzazione
I documenti che formalizzano la
mission e l’identità aziendale
. 25 Bilancio sociale
Il bilancio sociale
. 23 Carta dei servizi
27 cooperative redigono il bilancio sociale.
. 19 Politiche per la qualità
11 non lo redigono.
. 18 Dichiarazione di missione
20 cooperative redigono il bilancio sociale
annualmente; le altre con periodicità più
lunga o saltuariamente.
. 10 Rapporto sociale
. 17 Altri (codice etico, carta dei valori
…)
. Per fare conoscere all’esterno le proprie
performance sociali.
27 cooperative (A e A+B) si propongono di
informare gli utenti sui loro propri diritti.
. Carta dei servizi
. Per comunicare una immagine di impresa
responsabile.
. comunicazioni ad hoc
. Per monitorare le proprie performance
sociali.
. comunicazione verbale degli operatori a
loro contatto
. Per creare o consolidare l’identità della
impresa sociale (condivisione, appartenenza)
18
Uno sguardo sul futuro e …
Il 2009: un anno
di passaggio?
Ulteriore incremento del volume d’affari,
o almeno il suo consolidamento.
Pochissime aziende prevedono
un calo
del giro d’affari.
Occupazione ancora in crescita, magari
modesta.
Pochissime aziende prevedono di ridurre
il personale.
Calerà però la redditività, o al più si
difenderà un risultato positivo.
Pochissime
aziende
prevedono
di
guadagnare di più.
E fra 3/5 anni?
Diffusa e radicata preoccupazione:
. Le posizioni conquistate sono
minacciate e a rischio.
. “è una lotta continua per contenere i
costi e mantenere la qualità”.
. Una redditività molto dubbia.
. Non aumenterà, o al più sarà stabile, la domanda
pubblica.
. Cosa succederà davvero con le ASP?
. Anche la domanda diretta dal privato sarà stabile o
calante.
. Il mercato di sede resterà per tutti strategico, ma
tenderà a calare.
. Il mercato fuori sede è ancora una incognita, ma il
sentimento prevalente è che non aumenterà di tanto.
19
… sul futuro scenario competitivo: i messaggi principali
Sul versante del
mercato
. Riduzione delle risorse pubbliche per la spesa sociale.
. Spostamento del confine tra pubblico e privato.
. Maggiore densità e rischiosità del ruolo imprenditoriale del privato:
spostamento verso le gestioni dirette.
. Netto incremento della pressione concorrenziale (imprese sociali, privati
profit, ASP).
. Sviluppo di partnership imprenditoriali strategiche interne ed esterne al
mondo cooperativo.
. Quadro normativo e policy in potenziale cambiamento “di fase”.
. L’accreditamento per i servizi “core” resta ancora una incognita.
Sul versante
interno
all’impresa
Miglioramento dell’efficienza gestionale e del modello imprenditoriale:
> modello di governance
> managerialità (gestione e controllo)
Capacità di investimento (risorse dirette, finanziatori terzi)
Sul versante del
sistema
cooperativo
. Fare rete
. Semplificare - concentrare
. Specializzare
20
I nodi principali
Il modello di business delle
cooperative sociali sembra
ricalcato sul modello di
welfare della regione: le
cooperative
gestiscono
servizi complessi definiti
dalle policy pubbliche
1
2
Fino ad ora ha
assicurato
buoni
risultati:
crescita
economica, lavoro
stabile,
solidità
patrimoniale, vera
utilità sociale.
La tendenza verso il futuro sembra
evidenziare:
. Limiti nella disponibilità di risorse
pubbliche
Impatti sul modello ?
. Minore marginalità caratteristica
. Una ulteriore integrazione con la catena
del valore della PA
Potranno, le cooperative sociali, aumentare i loro investimenti e la loro rigidità (i loro rischi strategici) senza
potere intervenire sulla configurazione del prodotto-servizio? Senza potere agire con maggiore libertà e
flessibilità sulla struttura dei costi e dei ricavi?
Debbono cercare di passare da una partnership con la PA basata sulla gestione di servizi complessi a una
partnership basata sulla definizione dei modelli di servizio, dei contenuti prestazionali, sulla configurazione
stessa delle aree di bisogno: ovvero sulla declinazione delle policy pubbliche?
3
Saranno capaci di adottare un approccio fortemente sperimentale e propositivo, di proporre come sistema
una strategia di innovazione, di sfruttare diversità e specifiche culture aziendali e allo stesso tempo di fare
regia strategica e organizzativa delle politiche e degli investimenti della sperimentazione e innovazione dei
modelli di servizio?
4
Potranno contare su un approccio aperto, innovativo e sperimentale della Regione e dei comuni, che forse
solo innovando potranno difendere e migliorare l’attuale modello di welfare?
21
Grazie per
l’attenzione !
22
Fonti
Ambito anziani e disabili:
Regione Emilia-Romagna “utilizzo del FRNA 2007 e programmazione 2008”
Regione Emilia-Romagna DGR 1682/2998 “Prima attuazione del PSSR 2008-2010 …”
Regione Emilia-Romagna “Rapporto sociale. Ambito anziani” Ottobre 2008
Sito web Regione Emilia-Romagna “Il PSSR della regione Emilia-Romagna 20008-2010”
Regione Emilia-Romagna DGR 1206/2007 “Fondo regionale non autosufficienza. Indirizzi attuativi della DGR 509/2007”
Regione Emilia-Romagna “Primo piano sanitario sociale 2008-2010. Sintesi
Regione Emilia-Romagna DGR 2299/2004 “Piano d’azione per la comunità regionale”
Regione Emilia-Romagna Dati e statistiche SIPS
Regione Emilia-Romagna. Direzione Generale Sanità e Politiche sociali :vari documenti statistici
Ambito infanzia e minori
Deliberazione Consiglio regionale Emilia-Romagna del 20/01/ 2005 “Direttiva sui requisiti strutturali e organizzativi dei servizi
educativi … “
Crescere in Emilia-Romagna. Secondo rapporto sui servizi e sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza.
Le istituzioni del federalismo, n. 3, 2008. Bambini a ragazzi nella legge regionale sulle nuove generazioni (LR 14/2008)
Regione Emilia-Romagna DGR 846/2007
Regione Emilia-Romagna, Servizio politiche familiari, infanzia e adolescenza. “Direttiva in merito di affidamento familiare …
(DGR 11/07/2007, n, 846)
Sito Regione Emilia-Romagna “Regione Emilia-Romagna.it/Infanzia”
Regione Emilia-Romagna “Lavorare per bambini e ragazzi nei servizi sociali territoriali. Una indagine sugli operatori dell’EmiliaRomagna” marzo 2009
Sito Cittadinanzattiva.it
23
Fonti
Ambito immigrati
Regione Emilia-Romagna. Deliberazione dell’Assemblea regionale del 16 dicembre 2008 “Approvazione del programma 20082011 … “
Ambito salute mentale
Regione Emilia-Romagna DGR 313/2009 “Piano attuativo salute mentale”
Regione Emilia-Romagna DGR 314/2009 “Provvedimenti in ordine … alla materia di sanità penitenziaria … ”
Regione Emilia-Romagna DGR 1533/2006 “ … Prevenzione e … contrasto del consumo di sostanze …. “
Regione Emilia Romagna Servizio sanitario regionale. Rapporto 2008 “Dati del sistema informativo dei servizi di salute mentale
dell’Emilia-Romagna. Anno 2007”
Regione Emilia Romagna Servizio sanitario regionale. Rapporto 2008 sul consumo e dipendenza da sostanze in EmiliaRomagna.
Regione Emilia-Romagna “Programma regionale dipendenze patologiche” Obiettivi 2008-2010.
Regione Emilia-Romagna “Lo stato di avanzamento del progetto regionale demenze al 31/12/2007” Dicembre 2008.
Altri documenti – tutti i settori
Regione Emilia-Romagna. “Linee di programmazione e finanziamento delle Aziende del servizio sanitario regionale per l’annno
2009”.
Direzione sociale della Regione Emilia-Romagna. Piani di zona: rilevazione spesa sociale dei comuni singoli e/o associati.
Programmi attuativi 2007.
24
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