L’istruzione secondaria superiore 1 Il sistema dell’istruzione secondaria superiore sarà articolato in: licei istituti tecnici istituti professionali tutti finalizzati al conseguimento di un diploma di istruzione secondaria superiore 2 I Licei si diversificano in rapporto agli approfondimenti specifici che rientrano all’interno di un’unica cultura liceale, finalizzata all’apprendimento ed alla interpretazione della realtà attraverso “categorie” della conoscenza definite storicamente nella nostra cultura. Gli Istituti tecnici intendono fare acquisire ai giovani, attraverso la cultura scientifica, economico-giuridica e tecnica, delle categorie di interpretazione della realtà che si esprimano in un “sapere critico”, che consenta loro di creare, progettare, contribuire a fare impresa per partecipare attivamente allo sviluppo economico del Paese; Gli Istituti professionali, mirano a fare acquisire ai giovani, garantendo una base di istruzione generale e di cultura professionale, i saperi e le competenze necessarie per assumere ruoli tecnici operativi nei settori produttivi e di servizio di riferimento. 3 II riordino degli istituti tecnici 4 Gli indirizzi di studio per gli ISTITUTI TECNICI sono 11: Settore economico • amministrazione, finanza e marketing • turismo Settore tecnologico • • • • • • • • • Meccanica, Meccatronica ed Energia Trasporti e Logistica Elettronica ed elettrotecnica Informatica e telecomunicazioni Grafica e Comunicazione Chimica, Materiali e Biotecnologie Tessile, Abbigliamento e Moda Agraria e agroindustria Costruzioni, Ambiente e Territorio 5 Criteri di articolazione curriculare Oltre alle quote di autonomia fino al 20% dal primo al quinto anno (nell’intero monte ore annuale delle lezioni dell’area istruzione generale e dell’area di indirizzo), sono previste le seguenti quote di flessibilità (nell’orario annuale della sola area di indirizzo) • 30 % nel secondo biennio • 35 % nel quinto anno per rispondere alle esigenze del territorio, degli studenti, del mondo della produzione, del lavoro e delle professioni 6 Il modello 2+2+1 (Articolazione oraria) •il primo biennio è articolato, per ciascun anno, in 660 ore di attività e insegnamenti generali e in 396 ore di attività e insegnamenti obbligatori per ciascun indirizzo, ai fini dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione dell’acquisizione dei saperi e delle competenze di indirizzo in funzione orientativa, anche per favorire la reversibilità delle scelte degli studenti; •il secondo biennio è articolato per ciascun anno, in 495 ore di attività e insegnamenti generali e in 561 ore di attività e insegnamenti obbligatori per ciascun indirizzo; •il quinto anno è articolato in 495 ore di attività e insegnamenti generali e in 561 ore di attività e insegnamenti obbligatori per ciascun indirizzo. 7 2. Il nuovo profilo degli istituti tecnici 8 Il nuovo profilo degli Istituti Tecnici Gli istituti tecnici: hanno durata quinquennale. offrono ai giovani conoscenze teoriche e applicative spendibili in ampi contesti di studio, professionali e di lavoro; offrono una gamma di abilità cognitive necessarie a risolvere problemi; offrono competenze per sapersi gestire autonomamente in ambiti caratterizzati da innovazioni continue, ove è necessario monitorare anche il lavoro di gruppo,assumere responsabilità per la valutazione e il miglioramento dei risultati ottenuti. 9 PROSPETTIVE Innovazione didattica e sviluppo delle attività in alternanza scuola lavoro superamento di un approccio solo deduttivo di insegnamento, per lo più improntato alla lezione frontale, a favore di modalità più attive, soprattutto per la gestione delle attività laboratoriali previste e dell’alternanza.. 10 L’istruzione tecnica vuole essere il luogo specifico di costruzione di una nuova alleanza tra mondo della scuola e mondo del lavoro, tra cultura generale e professione, tra capacità di astrazione e di concettualizzazione e attitudini pratiche e operative, superando antistorici steccati e sempre più incomprensibili diffidenze reciproche. 11 La “mission” dell’ istruzione tecnica è: Garantire l’approfondimento della cultura scientifica; fornire allo studente le conoscenze, le abilità e le competenze necessarie per comprendere criticamente le problematiche scientifiche e storico-sociali collegate alla tecnologia e alle sue espressioni; assicurare lo sviluppo della creatività e della inventiva progettuale e applicativa; 12 fare acquisire la padronanza delle tecniche, dei processi tecnologici e delle metodologie di gestione relative all’acquisizione di una perizia applicativa e pratica. Tale approccio deve consentire la possibilità di accedere anche alla formazione terziaria successiva, così da rendere possibile un cammino di studi orientato soprattutto verso lauree di tipo scientifico e tecnico; 13 14 15 MENO ASSUNZIONI MA PIÙ QUALIFICATE ASSUNZIONI PREVISTE DALLE IMPRESE PER LIVELLO DI ISTRUZIONE (in % sul totale) 10,6 LIVELLO UNIVERSITARIO 11,9 4,9 5,3 - di cui laurea specialistica - di cui laurea triennale 2009 2008 2,2 3,0 - di cui laurea non specificata 3,5 3,5 40,5 LIVELLO SECONDARIO (DIPLOMA) - di cui specializz. post-diploma ISTRUZ. E FORMAZ. PROFESSIONALE 42,4 6,4 7,4 14,5 15,3 34,3 NESSUNA QUALIFICAZIONE FORMALE 30,4 16 ASPETTI POSITIVI •Integrazione tra saperi teorici e saperi pratici •introduzione della progettazione formativa per competenze •Centralità della didattica laboratoriale • Potenziamento degli stage, dei tirocini e dell’alternanza scuola- lavoro •Ricorso ad esperti esterni su particolare aree di innovazione tecnologica, aziendale e professionale •carattere di terminalità degli istituti tecnici che facilita le scelte dello studente 17 nuova metodologia di insegnamento delle materie scientifiche e insegnamento potenziato di scienze integrate per favorire la sinergia tra le discipline scientifiche insegnamento in lingua inglese di una disciplina tecnica compresa nell’area di indirizzo del quinto anno collegamenti con la formazione post-secondaria e la formazione continua • Esami di Stato finali per misurare le competenze degli studenti e presenza di esperti del mondo del lavoro e della produzione nelle commissioni 18 Progettazione e attuazione di percorsi di ricerca-azione che consentano di: passare da una prassi didattica basata su programmi, configurati come elenco di contenuti, allo sviluppo di competenze certificabili e spendibili nel mercato del lavoro, come richiesto dall’Unione Europea strutturare gli esiti degli apprendimenti attesi dagli allievi a conclusione del percorso di studio in conoscenze, abilità, competenze avviare, nel contesto del Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto, la progettazione didattica per competenze e sostenere il percorso verso la loro formale certificazione. 19 LA NUOVA ISTRUZIONE TECNICA SCUOLA DELLA COMPETITIVITA’ asse portante basato sulle competenze e professionalità necessarie per la struttura produttiva del nostro Paese SCUOLA DELLA LIBERTA’ 50% dei diplomati tecnici si iscrive all’Università, portando come dote negli studi universitari la capacità di approccio pragmatico SCUOLA DELL’INNOVAZIONE naturale palestra dell’apertura culturale ed applicativa dell’Innovazione UNA RISPOSTA ALLE ESIGENZE DELLE AZIENDE la difficoltà a reperire figure professionali adeguate costituisce, oggi, uno dei principali vincoli alle potenzialità di sviluppo delle imprese del nostro Paese 20 LA NUOVA ISTRUZIONE TECNICA è una opportunità contro il “genericismo”: i giovani sono inseriti in una filiera formativa, dove possono coltivare insieme il pragmatismo tecnologico, la creatività, i nuovi linguaggi della scienza e della tecnica e la didattica di laboratorio offre competenze spendibili sia per l’accesso alle professioni tecniche sia per il passaggio a livelli superiori di istruzione e formazione riconosce il valore culturale della tecnologia e dell’impresa accentua la libertà di scelta per i giovani che possono orientarsi e valorizzare le proprie vocazioni professionali accresce l’occupabilità 21 LA NUOVA ISTRUZIONE TECNICA Per le imprese rappresenta una risposta alla domanda di professionalità tecniche delle imprese costituisce un tassello fondamentale della strategia anti-recessione consente alle imprese di indirizzare le scuole nella scelta delle opzioni nelle quote di flessibilità offre la possibilità di comunicare ai giovani la realtà del mondo del lavoro 22 Gli Istituti Tecnici hanno davanti a sé la grande sfida e la grande opportunità di diventare le vere “scuole dell’innovazione” e di preparare i giovani, e per mezzo loro il Paese, alla cultura dell’innovazione, intesa come cultura del divenire, dell’evoluzione, dell’apertura, della flessibilità, delle opportunità occupazionali. Una cultura critica che legge ed interpreta il cambiamento - continuo e incessante - in tutte le sue declinazioni tecnologiche, gestionali, organizzative, culturali. 23 A scuola dell’innovazione quindi per diventare “persone d’innovazione”, ovvero persone che “hanno il futuro nel sangue”. Bisogna uscire dalla pura astrattezza dei saperi disciplinari di cui non si avverte il riferimento alla realtà e quindi il senso e l’utilità. 24 4. Percorsi formativi post-secondari 25 L’offerta formativa degli IT dovrà dunque essere strettamente raccordata sul piano territoriale con le altre offerte che concorrono a comporre il sistema di istruzione e formazione, sulla base di un’alleanza tra organismi formativi, governo locale e soggetti economico-sociali coinvolti nell’ambito di riferimento. La costituzione dei poli formativi, in cui concentrare una determinata filiera formativa (dall’uscita dopo la scuola secondaria di primo grado alla formazione post-secondaria) potrebbe essere la base di sviluppo più immediata di tale prospettiva. 26 Per quanto riguarda il raccordo con l’offerta di formazione terziaria, le possibili strade riguardano: - La partecipazione agli IFTS - la partecipazione ai futuri ITS (accordi con Regione, MIUR e parti sociali) - I passaggi diretti ai percorsi universitari (a partire dalla gestione del 5° anno, con accordi sui curricoli, prove di verifica, insegnamenti congiunti, azioni orientative…) 27 3. INNOVAZIONI 28 Strutturazione del Collegio Docenti in Dipartimenti per: attivare nuove ed organiche modalità di progettazione educativa promuovere e sostenere la condivisione degli obiettivi educativi generali e specifici favorire la diffusione delle metodologie più efficaci a migliorare i risultati di apprendimento degli studenti, in particolare attraverso l’utilizzo sistematico e diffuso di pratiche laboratoriali in tutte le discipline e mediante l’alternanza scuolalavoro avviare interventi sistematici di aggiornamento anche in rete, di tutto il personale della scuola Dirigente Docente e ATA; 29 Istituzione del Comitato TecnicoScientifico Scuola – Lavoro che curi la creazione di un rapporto organico fra il momento specificamente didatticoeducativo dell’attività scolastica e il mondo del lavoro: 30 luogo di incontro/confronto scuola-mondo del lavoro-territorio, per migliorare l’ offerta formativa e rispondere alle esigenze del mondo produttivo con composizione paritetica di docenti e di esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica con funzioni consultive e di proposta per organizzazione aree di indirizzo e utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità 31 UFFICIO TECNICO (PER GLI ISTITUTI DEL SETTORE TECNOLOGICO) Ufficio tecnico (per gli Istituti del settore Tecnologico) con il compito di organizzare i laboratori in maniera funzionale 32 ASPETTI POSITIVI carattere bipartisan del percorso di rinnovamento dell’istruzione tecnica (Commissione De Toni istituita dal Ministro Fioroni e confermata dal Ministro Gelmini) rafforzamento identità specifica istruzione tecnica e suo capitale reputazionale riduzione a 11 indirizzi con articolazione degli indirizzi in opzioni per corrispondere a specifiche esigenze del sistema produttivo sul territorio indirizzi coerenti con l’European Qualification Framework flessibilità: oltre agli spazi di autonomia previsti dalla normativa vigente, nel secondo biennio flessibilità 30%, quinto anno flessibilità 35% 33 ASPETTI POSITIVI sostenibilità orario settimanale (ridotto da 36 a 32 ore) per gli studenti centralità dei laboratori come elemento distintivo che valorizza l’apprendimento attraverso l’operatività e recupera vicinanza perduta tra istruzione tecnica e imprese istituzione a livello nazionale dell’Alto Comitato per l’istruzione tecnica, articolato in commissioni di settore, con la partecipazione di esperti del mondo produttivo per la manutenzione e l’aggiornamento dei programmi istituzione a livello di scuola del Comitato tecnicoscientifico paritetico con esperti del mondo del lavoro e 34 della produzione ASPETTI POSITIVI collaborazione con esperti esterni per arricchire offerta formativa e sviluppare competenze specialistiche carattere di terminalità degli istituti tecnici che facilita le scelte dello studente nuova metodologia di insegnamento delle materie scientifiche e insegnamento potenziato di scienze integrate per favorire la sinergia tra le discipline scientifiche insegnamento in lingua inglese di una disciplina tecnica compresa nell’area di indirizzo del quinto anno 35 LE PROFESSIONI "TOP" NELLE PROVINCE PUGLIESI Di seguito vengono presentati i quadri relativi alle 10 professioni più richieste nelle province pugliesi relative al 2008. I dati sono tratti da “Excelsior for you” nel sito www.jobtel.it. Le graduatorie riguardano una determinata tipologia di professioni e a titolo di esempio sono riportate: · per Bari le professioni relative alle attività di amministrazione, controllo e gestione; · per Brindisi più richieste nelle attività assistenziali e sanitarie; · per Foggia attività manifatturiere - professioni legate ad un settore specifico; · per Lecce nelle attività dell'edilizia, delle costruzioni e dell'estrazione; · per Taranto attività dei trasporti e della logistica. 36