ULTIME SCOPERTE A PROPOSITO DELLA SANTA SINDONE La Santa Sindone. Sotto: il sudarium di Oviedo e le impressionanti consonanze con il sacro lino conservato a Torino. [..] Secondo molti santi e diversi scrittori di spiritualità, uno dei mezzi più efficaci per avanzare nella vita spirituale è quello di meditare sulla Passione e morte del Nostro Divino Salvatore Gesù Cristo. Qui capiamo l'amore di Dio per noi e la grande malvagità dei peccati dell'uomo. Quanto sarebbe buono e proficuo per noi passare un po’ di tempo, durante questo santo periodo della Quaresima, meditando seriamente sulla Passione! Per aiutarci in questo esercizio spirituale, possiamo pregare i misteri dolorosi del Santo Rosario, meditare la Via Crucis o leggere le descrizioni della Passione dei quattro Evangelisti (San Matteo, San Marco, San Luca e San Giovanni). C’è però un altro mezzo per meditare sulle sofferenze di Cristo, per formarci una descrizione viva del prezzo che Gesù pagò per la nostra redenzione: studiare la Santa Sindone di Torino. Negli ultimi anni una serie di scoperte sulla Sindone hanno gettato nuova luce scientifica sull'autenticità di questo antico reperto; i nuovi risultati scientifici hanno spiegato anche la datazione della Sindone con il carbonio 14 effettuata nei primi anni ‘80, che apparentemente datava la Sindone soltanto al dodicesimo secolo. Alcune di queste scoperte sono riassunte qui sotto: Adsum, marzo 2009. Lettera dal rettore. Traduzione dall’inglese di Riccardo Giannandrea, rivista dalla redazione. 1) Il rapporto tra il sangue e l'immagine sulla Sindone e il sangue e l’immagine sul sudarium (il panno che fu adagiato sul volto di Cristo al momento della sua sepoltura e che si conserva a Oviedo, in Spagna). 2) Le immagini dei rari fiori presenti sulla Sindone. 3) La presenza di pollini sulla Sindone. 4) Le molecole di calcare trovate sulla Sindone. 5) L’analisi Analyzer. del VP-8 Image 6) La presenza di batteri sulla Sindone, che hanno impedito la datazione con il carbonio 14 originale. Prima di considerare queste nuove scoperte, ricordiamoci che l'immagine sulla Sindone coincide perfettamente con la descrizione biblica delle sofferenze di Cristo (la flagellazione, la coronazione di spine, le ferite dei chiodi alle mani e ai piedi e quella al costato). Dobbiamo inoltre ricordarci che le centinaia di migliaia di prove effettuate da STURP (la squadra americana di scienziati, autorizzata ad esaminare la Sindone nel 1979, con le tecnologie più specialistiche allora disponibili) conclusero che l'immagine sulla Sindone non poteva assolutamente essere falsa. Accertarono per di più che le macchie di sangue sulla Sindone erano davvero di sangue umano (gruppo AB) e che restava inspiegabile come l'immagine si fosse impressa sulla Sindone. Consideriamo ora una per una ciascuna delle nuove scoperte che sopra abbiamo elencato. 1) Esiste a Oviedo, in Spagna, una reliquia della Passione di Cristo: il panno macchiato di sangue che avvolse il capo di Cristo subito dopo la crocifissione. Secondo una testimonianza del quinto secolo conservata nella cattedrale di Oviedo, la reliquia è il sudarium del quale leggiamo nel Vangelo di San Giovanni e che rimase nella tomba, assieme al panno di sepoltura, dopo la risurrezione di Gesù. Era antica consuetudine presso gli ebrei infatti (e lo è ancora oggi) quella di avvolgere la testa dei defunti, specialmente quando la persona era morta di morte violenta. La testimonianza attesta che questa reliquia fu portata in Spagna da Gerusalemme, attraverso l’Africa del Nord. Quindi la ricostruzione delle vicende interessanti il sudarium è stabilita, storicamente e geograficamente, indipendentemente e separatamente da quelle che concernono la Sindone. La cosa più affascinante è che il sangue presente sul sudarium di Oviedo coincide alla perfezione con il sangue sulla Sindone di Torino (gruppo AB). Ancora, se si sovrappone l'immagine del panno macchiato di sangue del sudarium all'immagine del capo presente sulla Sindone, le macchie di sangue si allineano perfettamente. In tal modo il sudarium, che data al primo secolo, conferma l'autenticità della Sindone. La severa nobiltà dell’Uomo della Sindone, nel sonno della morte e l’urna contenente il sudarium di Oviedo. 2) Un'altra recente scoperta effettuata sulla Sindone, è la presenza d’immagini di fiori e piante ch’erano stati disposti sul Sacro Sudario, forse in segno di rispetto o per profumare il corpo. Il dottor Allen Whanger, un botanico della Duke University, ha censito 28 di queste piante e fiori, molti dei quali sono autoctone e crescono soltanto a Gerusalemme. Ha scoperto inoltre che queste piante e fiori trovati sulla Sindone fioriscono soltanto durante i mesi di marzo e di aprile. Dal che il dottor Whanger ha dedotto che l'immagine sulla Sindone si sia formata proprio in questi mesi. 3) Il dottor Uri Barach, un esperto botanico israeliano, ha condotto a termine gli approfonditi esperimenti iniziati dal criminologo e botanico svizzero Max Frey sui 58 diversi pollini trovati sulla Sindone. Il dottor Baruch ha potuto dimostrare, a conclusione dei suoi studi, che 28 di questi pollini provenivano da piante che si trovano solo in Medio Oriente, dove la Sindone è dovuta venirsi a formare. 4) Un’ulteriore scoperta fatta sulla Sindone è la presenza di molecole di calcare. Anche questo tipo di calcare si trova soltanto in e nei dintorni di Gerusalemme. 5) Kevin Moran, specialista ottico nella squadra di STURP, ha scoperto grazie al loro VP-8 Image Analyzer, che l'immagine sulla Sindone si è effettivamente formata per contatto con un corpo reale, cioè, tridimensionale. Sia lui che Don Lynn, un esperto della NASA in trattamento dell’immagine, hanno concluso che l'immagine non poteva essere falsa. 6) Infine, la datazione originale del carbonio dei primi anni ‘80, che ha erroneamente datato la Sindone soltanto al dodicesimo secolo, fu impedita da una quantità significativa di batteri trovati sul tessuto. Il dottor Harry E. Gove, fisico e inventore delle tecniche moderne per la datazione con il carbonio 14 (spettrometria di massa con acceleratore), ha dichiarato che, secondo la scoperta recente del dottor Garza Valdez, i batteri sugli oggetti da analizzare contaminano il processo e questi oggetti non possono essere datati correttamente finché i batteri non siano stati eliminati. Una quantità significativa di batteri è stata trovata sulla Sindone, cosa che ha invalidato la datazione originale con il carbonio 14. Le sei scoperte sopra elencate non costituiscono assolutamente una lista esaustiva di tutto quello che potrebbe essere detto riguardo alla Sindone. Sommando tuttavia le prove scientifiche, credo personalmente che si debba concludere che la Santa Sindone sia un'immagine reale del nostro Divino Redentore. Un'altra osservazione degna di nota a proposito del Santo Sudario, formulata da un esperto della NASA, Don Lynn, è che le terribili ferite inflitte sul corpo dell’Uomo della Sindone non corrispondono all’espressione calma e pacifica che manifesta il viso di quella persona. Infatti, il nostro Divino Salvatore Gesù Cristo è l'Agnello di Dio “che porta su di sé i peccati del mondo„ […]. Con le mie preghiere e benedizione, Rev. Mark A. Pivarunas, CMRI