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a cura di Sergio Ferrari e Giuseppe Michelon
Adulto di maggiolino o zorla - foto M. Warner
l maggiolino (Melobntha melolontha, Unnaeus) è un confermarono però cheildanno alle radici era stato causato da
coleottero appartenente alla famiglia degli
larve di maggiolino. L'infestazione si è poi allargata con rapidità
scarabeidi.il ciclo di sviluppo è poliennale. Significa
negli anni successivi a tutta la Piana Rotaliana. Oggi la
che la successione degli stadi di uovo-larva-pupasuperficie infestata supera i 600 ettari e si sta allargando verso
adulto copre un periodo temporale di più anni, solitamente sud. Negli stessi anni ancheilCentro sperimentale di Lairnburg
quattro. Si hanno quindi larve di prima, seconda e terza età si dovette occupare di una altrettanto consistente infestazione
(annata) segnate da un processo di muta, cioè di
di maggiolino. Si deve a Roland Zelger e collaboratori la
cambiamento della pelle e conseguente aumento di
trasmissione di indicazioni tecniche di intervento mutuate per
grandezza e di peso. L'insetto adulto si forma alla fine del
buona parte dall'OILB (Organizzazioneintemazionale per la
terzo anno, tramite una trasformazione fisiologicamente
lotta biologica) che ha al proprio interno una sezione di
assai più impegnativa (metamorfosi) che comporta il
specialisti di vari paesi europei interessati al problema
passaggio da pupa (forma quiescente) ad insetto perfetto. Il maggiolino.
volo degli adulti si registra di norma ogni quattro anni.
Il primo volo di adulti in Piana Rotaliana si verificò nel 1988. I l
Larve e adulto sono provvisti di apparato boccale
più recente èiniziato il 23 marzo 2012 ed è ancora in corso. Il
masticatore. Leinfestazioni di maggiolino sono solitamente
monitoraggio degli insetti adulti che si dirigono verso i boschi di
massive ed interessano circa 100 mila ettari di superficie
carpino e quercia situati sopra Cadino o sulla collina di Faedo si
agricola na vari Paesi europei.
fa di sera contando gli adulti che attraversano nell'arco di 10
I l resoconto di un forte attacco di maggiolino su piante da
minuti primi la postazione situata nella zona di Masetto.
frutto in Trentino si trova sul"Bollettino del Consiglio
La nota più interessante sul comportamento del maggiolino
provinciale d'agricoltura pel Tiralo" del 1886.
riguarda iltrasferimento dai terreni infestati ai boschi di
Nel volume diricordidell'era contadina in Valle di Ledro ("La latifoglie. Esso serve soprattutto alle femmine per nutrirsi
fata Gavardina" di Delio Briga, pubblicato nel 1989 da
abbondantemente e maturare, dopo essere state fecondate, le
Publiprint editrice) c'è unrapitolointeramente dedicato a
uova che tornando anche più volte nei terreni liberi vanno a
"Le campognole" o zorle che all'epoca defogliavano con
deporre a 15-20 cm. di profondità. L'impiego di insetticidi, di per
impressionante voracità la chioma dei fruttiferi nello stadio
sé problematico e sconsigliato dai tecnici, non ha mai dato
di adulto o insetto perfetto, ma arrecavano danni assai più
risultati significativi, Si è fattoricorsoa titolo di prova a prodotti
gravi alle radici del cotico erboso da' prati da falciare.
biologia a base di nematodi, ma con scarsissimi effetti positivi.
L'autorericordache le mucche al pascolo sui prati scoscesi
La semina di orzo vitalizzato con il micelio di un fungo parassita
rischiavano di cadere erimanereazzoppate o addirittura
denominato Bectuveria Brongniatii sarebbe efficace nel medio
sfracellarsi, quando il cotico erboso slittava sotto i loro piedi periodo, ma il prodotto non è ancora registrato in Italia.
'p'erché privo di radici distrutte dalle larve di maggiolino.
Rimangono e vengono consigliati i seguenti interventi
Risale al 1987 la scoperta di un grosso focolaio di larve di
agronomici: copertura del terreno con reti perimpedire la
maggiolino in alcuni frutteti di Cadino, a nord di S. Michele
deposizione delle uova, distensione delle reti antigrandine
all'Adige. Mauro Warner e Luisa Martedì, allora tecnici ESAT e anche sui lati del frutteti perfermarei voli di ritomo; lavorazioni
oggi dipendentirispettivamentedel Gruppo Mezzacorona e
del terreno per distruggere o disturbare le larve in fase di
dell'Istituto agrario di S. Michele, erano interessati a trovare nutrizione, soprattutto nelsecondo anno. Con questi interventi
la ausa del deperimento piuttosto vistoso di giovani piante la popolazione di maggiolino è stata parzialmente contenuta
di melo. A prima vistaritenneroche si trattasse di danni da
fino al 2001. Poi ha ripreso vitalità e sviluppo.
topi. Alcuni sondaggi nel terreno prossimo alle piante
I
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