Corso di Economia dello Sviluppo Internazionale Lezione 13. LA CRISI ATTUALE E LE PROSPETTIVE DELLO SVILUPPO: AUSTERITÀ E POLITICHE ECONOMICHE Pier Giorgio Ardeni Dipartimento di Scienze Economiche Biblio principale Isabel Ortiz, Matthew Cummins, The Age of Austerity - A Review of Public Expenditures and Adjustment Measures in 181 Countries, Institute for Policy Dialogue, March 2013 Sull'austerità Ci sono idee che sono più basate su convinzioni che su ragionamenti e teorie logicamente fondate. Le convinzioni spesso sono basate su pregiudizi e sono quindi soggette a cambiare, come le mode Oggi, ad esempio, c'è consenso (convinzione) su quella che viene chiamata austerità (fiscale) Secondo questa convinzione ora sarebbe il momento di tagliare la spesa (pubblica), nonostante l'economia sia in crisi (cioè non cresce) Questo è un esempio di convinzione basato su pregiudizio in quanto non è basata su nessuna analisi convincente e seria e su nessun dato empirico a supporto Sull'austerità In realtà, la convinzione si basa più su i desiderata dei "vigilantes dei bonds" e su una "fiera" delle convenienze I vigilantes dei bonds sono investitori che a loro piacimento vendono titoli pubblici nel momento in cui li ritengono "pericolosi" Ma perché spendere oggi dovrebbe aumentare il pericolo, ovvero diminuire la capacità di ripagare il debito? La teoria, e la logica, dicono infatti che se spendi oggi per aiutare l'economia questa si porterà ad un livello maggiore (crescerà) e sarà così più facile ripagare il debito... o no? La spesa pubblica non ha forse una natura espansiva? Sull'austerità Trichet (2010): “The idea that austerity measures could trigger stagnation is incorrect: confidence-inspiring policies will foster and not hamper economic recovery.” M su quali presupposti è basata la convinzione che una contrazione fiscale è espansiva?!? Perché migliora la "fiducia" degli investitori?!? Gli esempi recenti sembrano tutti mostrare il contrario: Irlanda, Lituania, Estonia, Grecia, Portogallo... “The boom, not the slump, is the right time for austerity”, dichiarò Keynes 75 anni fa. Tagliare la spesa pubblica non fa che aumentare la depressione, non la fa diminuire!!! Che logica è quella che vede i governi tagliare quando l'economia ha bisogno di iniezioni di denaro...? Sull'austerità La logica è basata su una cattiva metafora e su un rivelazione delle vere intenzioni di chi propugna questa tesi La cattiva metafora: il debito di una nazione è come il debito di una famiglia. Se il debito è troppo alto, bisogna stringere la cinghia. Ma un'economia non è come una famiglia: il debito di una economia sono soldi che i suoi membri si devono a vicenda (your spending is my income, my spending is your income). Se tutti tagliano la spesa, cosa succede? Il reddito di tutti cala, e il (problema del) debito peggiora!!! Se i privati cercano di ripagare il loro debito, il pubblico dovrebbe spendere di più, non di meno, perché così il reddito complessivo non diminuisce. Inoltre, bilanciamo l'economia quando questa cresce, non quando cala!!! Sull'austerità Qual'è la rivelazione delle vere intenzioni di chi propugna questa tesi? Che con l'austerità si diminuisce la spesa pubblica e il ruolo dello Stato! L'andamento dell'economia dimostrerebbe che è tutta colpa dello Stato e della spesa pubblica... Ma è proprio così? La Svezia, l'Austria, stanno benissimo... e allora? Non sono quelle economie con una larga spesa pubblica? L'Irlanda, in compenso, sta malissimo... Guardiamo ora all'evidenza che emerge nel mondo: il paper di Ortiz e Cummins dell'IPD