6 La scintilla
il
Cenacolo
29 maggio 2011
A cura del Seminario
Un po’ in ritardo, ma ugualmente bello!
È arrivato anche quest’anno, seppur con un po’ di
ritardo (a motivo della
coincidenza della tradizionale data del 25 aprile con la “Pasquetta”), il
Convegno Diocesano dei
Ministranti: l’8 maggio si
sono ritrovati insieme i
ministranti della nostra
Arcidiocesi per riflettere sul tema “Voi stessi
date loro da mangiare”.
La giornata è trascorsa
all’insegna della fraternità
e della gioia che contraddistinguono sempre chi
serve l’altare del Signore:
infatti, dopo l’iscrizione
in segreteria, la gioia si
è subito “scatenata” in
un momento iniziale di
animazione, seguito dal
saluto del Rettore e dalla
presentazione del tema
del Convegno col “tanto atteso” inno. A metà
giornata, passando dal
cortile al teatro, la Ce-
vo, che ci ha raggiunto
subito prima di pranzo
per salutare e incontrare
i giovani ministranti. Nel
pomeriggio, il cortile del
che “incontrati” nel “Lunapark del Seminario”,
giocando fino all’ultimo
secondo di tempo disponibile, quando, a con-
anno con la loro presenza rendono possibile
questo momento di gioia
e di festa, con l’augurio
che insieme, ministranti
lebrazione Eucaristica
presieduta dal Vicario
Generale Mons. Carmelo
Lupò, in rappresentanza del nostro Arcivesco-
Seminario si è rianimato di gioiosi schiamazzi: i ministranti, divisi in
squadre, si sono “scontrati” sul campo ma an-
clusione del Convegno,
sono stati proclamati il
cartellone e la squadra
vincitori. Grazie a tutti
i ministranti, che ogni
e seminaristi, possiamo
diventare “pane” per chi
non ha ancora sperimentato l’amore del Signore.
Michele Chiofalo
Primavera ministeriale
Maria madre
dei sacerdoti
«Ogni aspetto della formazione sacerdotale» – scriveva il Beato Giovanni Paolo II a conclusione
dell’Esortazione Apostolica post-sinodale Pastores
dabo vobis – «può essere riferito a Maria come alla
persona umana che più di ogni altra ha corrisposto
alla vocazione di Dio, che si è fatta serva e discepola della Parola sino a concepire nel suo cuore
e nella sua carne il Verbo fatto uomo per donarlo
all’umanità». Per tale ragione, lo stesso Pontefice
definiva la Beata Vergine Maria “madre ed educatrice” dei sacerdoti, che «con il suo esempio e la sua
intercessione continua a vigilare sullo sviluppo delle vocazioni e della vita sacerdotale nella Chiesa» (n.
82). Risulta evidente che nella vita di Seminario la
dimensione mariana è imprescindibile e va coltivata
costantemente per apprendere da Lei, Mater Clericorum Amabilis, come viene invocata dalla nostra
Comunità, la capacità di accogliere e di custodire
la chiamata del Signore. Dalla Vergine Santissima
impariamo, nel grado più alto, molti aspetti fondamentali della vita sacerdotale: la fede e il discepolato nella totale oblatività dell’amore, l’ascolto e
l’esultanza, l’obbedienza fino alla piena assimilazione al dramma della croce del Figlio, la supplica e
l’intercessione per il bene dei fratelli e la salvezza
del mondo. Riguardo alla maternità spirituale che la
Madonna esercita nei confronti di ogni chiamato e,
specialmente, di chi avverte e coltiva la vocazione
al presbiterato, mi sembra illuminante una considerazione dell’allora Cardinale Ratzinger: «C’è una introduzione di Maria nella sfera più intima della vita
psichica e spirituale di ogni uomo, c’è un reciproco
affidamento che diventa continuamente via alla nascita di Cristo e forma di Cristo nell’uomo». Anche
per questo il mese di maggio, dedicato a Maria, soprattutto attraverso la quotidiana preghiera comunitaria del Santo Rosario, è occasione privilegiata per
noi educatori e alunni del Seminario per addentrarci
nella conoscenza della Madre celeste, per affidarci
a Lei e per chiederle di aiutarci a condividere il suo
amore per il Figlio e per tutta l’umanità.
Mons. Cesare Di Pietro
Rettore del Seminario
Il 6 maggio, alle 18,30, nella bella cornice di una
Taormina primaverile, si è celebrato il rito del conferimento del ministero dell’accolitato a tre seminaristi
della nostra arcidiocesi: Augusto Abbratozzato, Santi
Ammendolia e Rocco Zappia. A presiedere la celebrazione, nella Chiesa Cattedrale di S. Nicolò, S. E. l’Arcivescovo Mons. Calogero La Piana, che ha rimarcato ed
evidenziato l’antica e venerabile funzione dei ministeri
all’interno della nascente Chiesa di Cristo. L’accolito
vuole ancora di più sottolineare l’aspetto ministeriale
della Chiesa visibile, che si struttura ordinatamente in
ruoli e funzioni, allo scopo di rendere le celebrazioni
e la vita della Chiesa un’armoniosa sinergia di forze e
di talenti. Il nostro amato Arcivescovo ha ben evidenziato quali compiti e quali aspetti spirituali riguardano
tale ministero: l’accolito assiste più sollecitamente i
presbiteri e i diaconi nel servizio all’altare e alla comunità cristiana convocata attorno al Mistero, grande ed
ineffabile, dell’Eucaristia. Aiutando il ministro ordinato nella presidenza, l’accolito predispone i vasi sacri,
aiuta il sacerdote nella distribuzione dell’Eucaristia e
testimonia la Carità celebrata e vissuta attraverso il
ministero della Comunione soprattutto a vantaggio dei
fedeli ammalati. La celebrazione che abbiamo vissuto
nella Cattedrale di Taormina ha beneficiato della valida e generosa collaborazione ed ospitalità della comunità locale e, in particolare, del Parroco, Arciprete Don
Salvatore Sinitò.
Rocco Zappia
La mia Ordinazione Diaconale: gioia e stupore!
“Gioisce il mio cuore e la
mia anima esulta” perché abbiamo celebrato
un evento di grazia: il 18
maggio, nella comunità di
Francavilla di Sicilia, dove
ho ricevuto i Sacramenti
dell’iniziazione cristiana e
ho mosso i primi timidi
passi del mio cammino
vocazionale, Dio Padre,
con l’azione del suo Santo
Spirito, mi ha consacrato
Diacono. La mia vita cambia radicalmente e il mio
stupore si fa sempre più
intenso perché immensamente grande è il dono
che ho accolto, e senza
alcun merito.
No, non posso nascondere la mia inadeguatezza e
il mio timore, poiché riconosco quanto sia difficile
assumere la condizione
di “Cristo servo”; tuttavia
sono fiducioso: “Il Signore
è mia roccia e mia salvezza. Egli è mia difesa, mai
potrò vacillare” (Sal 61,3).
E allora non mi resta che
dire grazie. Grazie, Signore, perché continui a precedermi con il tuo amore
e la tua fedeltà. Grazie a
Sua Eccellenza Reverendissima l’Arcivescovo,
Mons. Calogero La Piana,
e a tutti coloro che hanno condiviso con me la
splendida festa, compresi
quanti non hanno potuto
essere presenti, ma che,
lo stesso, si sono resi vi-
cini con la preghiera. Ringrazio, in particolare, i
confratelli Diaconi. Insieme a loro, sono chiamato
a lavorare e a spezzarmi per il Regno; insieme
condividiamo un grande
privilegio: essere “i servi
inutili” di Dio.
Don Lino Grillo
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