AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA AOU FEDERICO II SOP-CTNA01-004 RACCOLTA DI CSE MIDOLLARI ATTIVITÀ Redazione QUALIFICA Responsabile Unità Clinica FIRME Dr. Antonio M. Risitano Verifica Direttore Programma Trapianti Dr. Gennaro De Rosa Approvazione Direttore Area Funzionale Ematologia Prof. Fabrizio Pane Approvazione 1. SCOPO Definizione della procedura di raccolta di cellule staminali emopoietiche midollari. 2. OBIETTIVO Descrivere la procedura e definire le responsabilità attinenti alla procedura di raccolta di cellule staminali emopoietiche midollari. 3. ABBREVIAZIONI, DEFINIZIONI, TERMINOLOGIA CT CTIT CTMO DAR DEO IBMDR RID RUO UO Centro Trapianti Centro Trasfusionale e di Immunologia dei trapianti Centro Trapianti di Midollo Osseo Dipartimento di Anestesia e Rianimazione Dipartimento di Ematologia e Oncologia Italian Bone Marrow Donor Registry Responsabile Infermieristico di Dipartimento Responsabile di UO Unità Operativa 2 4. RESPONSABILITA’ Responsabilità: le responsabilità per le attività e gli operatori previsti nella presente procedura sono indicate dalla seguente tabella secondo la priorità: C = collabora R = responsabile Medico anestesist a Attività organizzative pre-espianto (donazioni per autotrasfusione, prenotazione ricovero e sala operatoria, etc.) Preparazione sala operatoria e materiale per espianto Preparazione paziente e anestesia Preparazione materiale per espianto Procedura di espianto Preparazione della sacca finale Verifica del prodotto finale e trasferimento al Centro Trasfusionale Conclusione delle operazioni e trasferimento del prodotto finale all’unità clinica Medico trapiant Responsabil e Unità Clinica Direttore Programma Trapianti Responsabile Centro Trasfusionale C R R C C R R R R C C C C C R R C C C R R R R C C R R R C R R C SALA OPERATORIA Coordinatore R C 3 5 DESCRIZIONE ATTIVITÀ Pre-depositi Una volta completato il work-up pre-donazione, inclusi gli esami emato-chimici, la valutazione clinica pre-donazione presso il Centro Trasfusionale e di Immunologia dei trapianti (CTIT) e la consulenza anestesiologica (e la compilazione del consenso informato alle procedure necessarie alla donazione), nel caso in cui la fonte di cellule staminali scelta sia il midollo osseo il donatore viene affidato all’Unità Clinica, che è responsabile della raccolta di cellule staminali midollari. Il paziente/donatore viene inserito nella lista d’attesa dedicata, insieme al paziente/ricevente delle cellule staminali. Il Medico trapiantologo contatta il donatore per organizzare i pre-depositi presso il CTIT, previa prenotazione al CTIT attraverso i moduli di richiesta I pre-depositi sono eseguiti presso il CTIT, previa valutazione clinica da parte dei medici del CTIT (già effettuata precedentemente per la valutazione di idoneità alla donazione di cellule staminali emopoietiche) e compilazione del relativo consenso informato da parte del paziente (donatore). Prenotazione Sala Operatoria Il Direttore del Programma Trapianti (o il Responsabile dell’Unità Clinica) si occupa di Programmare i carichi di lavoro su base trimestrale, attraverso l’identificazione delle date nelle quali sarà possibile effettuare le procedure di espianti (con una seduta dedicata settimanale, per e. il martedì mattina) Fare mensilmente un piano di prenotazione sedute sulla base dei trapianti programmati (il trapianto viene in genere programmato con 30 giorni di anticipo) Condividere con il Coordinatore del Blocco Operatorio, Prof A Renda, tale piano Eseguire un piano di prenotazione della sala operatoria (sala operatoria chirurgia generale e dei Trapianti Ed 5, Coordinatore Prof A. Renda ), comunicando l’effettiva esecuzione della procedura con almeno 7 giorni di anticipo (in genere a conferma di una delle date già identificate nel piano di programmazione mensile) Tale piano va trasmesso alla sala operatoria e all’autoparco e alla Direzione Sanitaria, che sono responsabili di garantire la disponibilità della sala operatoria (e del personale dedicato), nonché di garantire il trasporto del donatore, in ambulanza, secondo la tempistica concordata tra l’equipe di espianto di midollo e gli operatori della sala operatoria (incluso l’anestesista) prenota il posto in reparto per il ricovero del donatore, almeno dal giorno precedente l’espianto (trattandosi di ricovero programmato ma indifferibile, il paziente non entra nella lsita d’attesa generale dei ricoveri ordinari). NB La prenotazione della sala va programmata valutando il carico di lavoro complessivo del Blocco , congiuntamente al Responsabile BO e alla Direzione Sanitaria . Ricovero paziente e preparazione intervento Il donatore si ricovera il giorno prima dell’espianto con gli esami emato-chimici e la consulenza anestesiologica ed i controlli previsti già effettuati in regime di Day-Hospital. Il paziente/donatore si invia in accettazione per la procedura amministrativa; al suo ritorno verrà accompagnato all’unità di degenza. Il paziente/donatore si ricovera, e viene visitato dal medico trapiantologo; il medico trapianto logo: rileva i parametri vitali, il peso e l’altezza Effettua l’intervista per la raccolta dati della cartella Controlla che in cartella ci siano tutti i documenti e gli esami necessari all’espianto compreso il consenso informato, la consulenza anestesiologica (controllare 4 eventuali prescrizioni mediche), la ricevuta di un’eventuale autotrasfusione (per il donatore sano) o trasfusione di sangue di banca (autodonazione); l’infermiere esegue la tricotomia la sera precedente l’intervento chirurgico di espianto. PREPARAZIONE PAZIENTE IN FASE PRE OPERATORIA Il paziente/donatore, dovrà essere a digiuno dalle ore 24 del giorno precedente l’espianto, se la procedura è prevista per le ore 8.00; La mattina dell’espianto, l’infermiere: consegna un disinfettante saponoso al donatore invitandolo ad eseguire una doccia antisettica; dopo la doccia verrà vestito con una divisa in TNT monouso e cappello/cuffia monouso il paziente verrà accompagnato in sala operatoria in barella da personale abilitato; Prima che il paziente venga trasportato in sala operatoria, controllare la correttezza della documentazione clinica che lo accompagna (cartella clinica, esami ematochimici, consensi informati per: anestesia, procedura chirurgica invasiva, trasfusione e/o autotrasfusione). Preparazione del materiale In Camera Operatoria MATERIALI E STRUMENTI NECESSARI ALLE FASI DI SALA OPERATORIA MATERIALI E STRUMENTI NECESSARI 3 sacche da 2000 ml 1 raccordino metallico sterilizzato 5 aghi da espianto di midollo 2 flaconi da 100 ml di soluzione fisiologica 2 flaconi da 1000 ml di soluzione fisiologica 7 siringhe da 2,5 ml 2 siringhe da 5 ml 100 siringhe da 20 ml 4 siringhe da 60 ml 4 aghi a farfalla da 23 G 4 provette da emocromo 2 flaconi di eparina (5000 U.I./ml) 1 calcolatrice 1 bilancia Piatto della bilancia, precedentemente sterilizzato Pinza saldatubi per sigillare il tubo della sacca Contenitore per il trasporto del midollo espiantato Etichetta precompilata (anagrafica del paziente/donatore) 2 pacchi tavolino servitore (TS) 1 pacco tavolino portastrumenti (TPS) vestaglie monouso 4, 5 pacchetti di garze sterili 1 set base ematologia 1 ciotola grande registro degli espianti di midollo 5 lista operatoria con i dati del paziente/donatore da espiantare TS (Pacco sterile per tavolino servitore) che contiene dall’alto telino per asciugare le mani vestaglia per vestire l’infermiera strumentista sterile federa copritavolino Carta assorbente 3 compresse telino contenente alcune garze telino TPS (tavolo portastrumenti) 3 pacco lenzuola 2 pacco compresse vestaglie monouso STRUMENTARIO STERILE NECESSARIO PER L’ESPIANTO. 1 bacinella reniforme 2 ciotole piccole 4 klemmer grandi 2 klemmer medi 6 klemmer ricoperti 10 fissateli 1 pinza ortopedica 3 forbici 1 pinza anatomica 1 strippe L’equipe di medici trapiantologi ed il personale infermieristico della sala hanno il compito di verificare che tutto il materiale necessario sia disponibile. Uno dei Medici Trapiantologi dell’Unità di Raccolta delle cellule staminali svolgerà il ruolo di strumentista in camera operatoria. Lo strumentista, una volta indossati cappello e mascherina: eseguirà il lavaggio sociale delle mani; controlla, insieme all’infermiere di sala, la presenza di tutto il materiale occorrente in sala operatoria; effettua il lavaggio chirurgico delle mani 10 minuti (vedi procedura aziendale lavaggio mani); vestizione chirurgica con camice sterile e guanti sterili; L’infermiere di sala nel frattempo controllerà la funzionalità delle apparecchiature presenti in sala operatoria (Aspiratore chirurgico, ventilatore, materiale per assistenza ventilatoria, farmaci di emergenza, letto operatorio, ecc…); L’infermiere di sala aprirà allo strumentista tutto il materiale sterile occorrente con tecnica “No-touch”; Lo strumentista preparerà il tavolo madre e il servitore con il materiale occorrente (vedi preparazione del tavolo servitore) Quando sia i tavoli servitori che il paziente saranno pronti, i medici operatori (medici trapiantologi dell’Unità di raccolta) effettueranno il lavaggio chirurgico delle mani e si vestiranno con l’aiuto della strumentista in modo sterile; 6 PREPARAZIONE TAVOLO MADRE ( a cura dell’Equipe dei chirurghi) Con tecnica asettica rivestire il tavolo madre ed il tavolo servitore, entrambi con tre strati di teli sterili (uno dei quali impermeabile); Predisporre sul Tavolo Madre: 1 Ciotola in metallo per contenere la soluzione disinfettante; 2 portatamponi per la disinfezione del campo operatorio; 4 Bachausse per la delimitazione del campo operatorio; 2 Teli grandi per coprire il paziente; 2 Teli piccoli per delimitare lateralmente il campo operatorio; 2-4 provette con EDTA (per la conta intermedia); Eventuali altre Sacche di trasferimento midollo da 600 o 1000 ml; Una riserva di Garze tamponi sterili; Una riserva di siringhe da 20c ml; Una riserva di Aghi da espianto midollo osseo; N.B.: A parte predisporre la bilancia per pesare le sacche, con il piatto sterile (oppure rivestito con un telino sterile), dove verrà poggiata mano mano la sacca fino al raggiungimento della quantità di midollo necessaria PREPARAZIONE TAVOLO SERVITORE Predisporre sul Tavolo Servitore: 1 Ciotola in metallo per contenere la soluzione eparinizzata; 1 Sacca di trasferimento midollo da 600 o 1000 ml; 4 pezze laparotomiche 10 x 10 cm; 2 Aghi da espianto midollo osseo (già eparinizzati),uno per ogni operatore; 10 siringhe da 20 ml (già eparinizzate); PREPARAZIONE SOLUZIONE EPARINIZZATA PER ATICOAGULAZIONE DELLE SACCHE TRASFERIMENTO MIDOLLO Preparare un flacone di soluzione Fisiologica con soluzione eparinizzata al 2%: 10 ml di Eparina Vister (5000 UI/ml) in Soluzione Fisiologica 500 ml (concentrazione finale 100 UI/mL); Predisporre la sacca di trasferimento del midollo per l’inserimento della soluzione eparinizzata, raccordando un rubinetto a tre vie sulla via di ingresso della sacca (assicurarsi che il rubinetto sia ben fissato sul tubicino della sacca); Inserire in modo sterile un volume pari al 10% del volume finale della sacca (100 mL per le sacche da 1000 mL, 60 mL per le sacche da 600 mL) di soluzione eparinizzata al 2% (100 UI/mL); la concentrazione finale attesa alla fine della raccolta sarà Eparina 10 UI/mL; Pesare sulla bilancia, la sacca completa della soluzione eparinizzata, per calcolare la “tara” del contenitore ed ottenere così il peso netto del midollo che si andrà ad espiantare; PREPARAZIONE DELLA SOLUZIONE EPARINIZZATA PER LAVAGGIO DELLE SIRINGHE. Preparare un flacone di soluzione Fisiologica con soluzione eparinizzata al 1%: 5 ml di Eparina Vister (5000 UI/ml) in Soluzione Fisiologica 500 ml; 7 Versare in modo sterile un certo quantitativo di questa soluzione in una ciotola di metallo sterile posta sul servitore preparato sterilmente Questa soluzione sarà utilizzata durante la procedura di espianto per eseguire il lavaggio e l’eparinizzazione delle siringhe prima di ogni aspirazione di sangue midollare; questa procedura è essenziale al fine di evitare la formazione di coaguli all’interno delle siringhe contenenti le aspirazioni di sangue midollare la soluzione sarà sostituita 2-3 volte durante la procedura, nel momento in cui risultasse eccessivamente contaminata dal sangue midollare (e ne possono essere compromesse le proprietà anti-coagulanti). PREPARAZIONE DEL PAZIENTE SUL TAVOLO OPERATORIO Viene isolato un accesso venoso periferico al paziente in preparazione alla procedura anestesiologica. A seconda della situazione clinica e della decisione del medico anestesista il paziente sarà sottoposto ad anestesia generale con intubazione oro tracheale, o in alternativa ad anestesia spinale sub aracnoidea, secondo le procedure anestesiologiche standard. Vengono posizionati i rilevatori necessari per il monitoraggio dei parametri vitali. Una volta completate le procedure anestesiologiche e verificato il monitoraggio dei parametri vitali , il paziente viene preparato per la procedura di espianto di midollo. Il paziente viene posizionato sul tavolo operatorio in posizione prona per il procedimento di aspirazione del midollo. Per facilitare l’esposizione delle creste iliache posteriori si spezza il letto operatorio a livello dell’addome del paziente, oppure si può posizionare un rotolo di biancheria sotto l’addome del paziente; Viene preparato il campo operatorio dal medico operatore, disinfettando con soluzione di iodiopovidone (10%), una ampia regione che comprende le creste iliache posteriori. Vengono posizionati i due teli operatori grandi (uno che copre la parte superiore del paziente e l’altro per la parte inferiore); Lateralmente vengono posizionati i due telini piccoli per delimitare il campo operatorio; Fissare i teli con le pinze fermateli (Bachausse) Doppia abbondante disinfezione del campo operatorio, con soluzione antisettica “Betadine” PROCEDURA D’ESPIANTO Controlli necessari prima dell’espianto. Controllare la effettiva disponibilità delle sacche di emazie predepositate, se previste. Ordinare la soluzione fisiologica e l’Eparina (1 ml=5000 unità) da utilizzare in Sala Operatoria Controllo da parte del medico del Team trapianto e della infermiera della sala operatoria della soluzione eparinata preparata in modo standard e da utilizzare per l’espianto (5 ml. Eparina in 500 cc di fisiologica ;1 ml di Soluzione eparinata = 50 unità di Eparina) 8 Preparazione, in condizioni di sterilità , da parte del medico e del personale assistente l’espianto, del tavolo su cui vanno adagiati dispositivi e materiale per l’espianto di CSEM (vedi punto 3) Preparazione del sistema chiuso : “ Sacca sterile”con rubinetto a tre vie da raccordare alla sacca Inizio procedura d’espianto Mettere la soluzione eparinata nel contenitore di metallo che verrà utilizzato per il lavaggio degli aghi e delle siringhe Utilizzando le siringhe da 20 o 60 ml mettere la soluzione eparinata nella sacca di raccolta delle CSEM con un rapporto 1 a 10 ( ad esempio 30 ml. di soluzione eparinata per una raccolta di 300 ml di sangue midollare ) e chiudere il rubinetto a tre vie sempre in maniera sterile Pesare la sacca “madre” che verrà utilizzata per la raccolta di CSEM e tenere annotata la tara Procedere al posizionamento della sacca di raccolta delle CSEM sull’apposito dispositivo porta –sacca Procedere al lavaggio delle siringhe e degli aghi da espianto mediante soluzione eparinata Preparare i tamponi di garze sterili da utilizzare sul campo operatorio Tenere a disposizione nell’apposito contenitore sterile di metallo una soluzione disinfettante di “Betadine” Preparazione del “campo operatorio sterile” da parte dei due medici del Team trapianto utilizzando un”Set sterile” fornito dagli operatori della Sala Operatoria (Telini sterili, strumentazione per il campo sterile, soluzione disinfettante.) FASE DELLA RACCOLTA DI CSEM Il team di medici trapiantologi dedicati alla raccolta di cellule staminali midollari è costituito da almeno 4 medici operatori; tutti i medici operatori sono vestiti in maniera sterile 1 operatore si occuperà della preparazione delle siringhe per le aspirazioni di sangue midollare, 2 operatori si occuperanno delle aspirazioni di sangue midollare, 1 operatore si occuperà del trasferimento delle aspirazioni sangue midollare nella apposita sacca Durante la raccolta di cellule staminali emopoietiche i medici operatori potranno alternarsi nei diversi ruoli necessari per la procedura di espianto. L’operatore destinato alla preparazione delle siringhe provvederà ad eparinizzare le siringhe stesse previo lavaggio con soluzione eparinizzata al’1%; dopo il lavaggio, verrà lasciata nella siringa una minima quantità di soluzione eparinizzata all’1%, pari a circa 1 mL; le siringhe cosi’ preparate sono pronte per l’aspirazione e vengono posizionate sul tavolo servitore a beneficio dei 2 medici dedicati all’aspirazione di sangue midollare o La stessa pocedura di lavaggio ed eparinizzazione delle siringhe sarà effettuata durante la procedura di espianto in modo che non si formino coaguli che potrebbero poi rallentare la fase di filtrazione delle CSEM. I due medici dedicati all’espianto, ricevuto dall’Anestesista il nulla osta a procedere, si posizioneranno ai lati del paziente ed inizieranno la procedura in condizioni di sterilità secondo le istruzioni in atto nel blocco operatorio. 9 o Verranno effettuati aspirati multipli dalle creste iliache posteriori e/o anteriori (a seconda della quantità di CSEM da raccogliere ed a seconda della difficoltà nell’effettuare l’aspirazione di midollo emopoietico). o Ogni aspirato non dovrebbe superare i 5-7 ml. per volta. o Dopo 5-10 aspirazioni l’operatore provvederà a riposizionare l’ago da espianto in una nuova zona sulla cresta iliaca, inizialmente utilizzando lo stesso ingresso superficiale o Disinfettare le ferite prodotte dagli aspirati multipli ed eseguire medicazione “compressiva” sulle creste iliache posteriori o anteriori prima di lasciare il campo operatorio o Il volume massimo di sangue midollare prelevabile è sempre pari a 20 ml/kg di peso corporeo del donatore. o Durante una procedura completa di espianto per un donatore di 75 kg si può stimare di raccogliere 1500 mL di sangue midollare; a tale scopo, su ciascuna cresta iliaca, saranno necessarie almeno 100 aspirazioni attraverso 10-20 fori sulla cresta iliaca (utilizzando almeno 3-4 ingressi superficiali) Le siringhe ripiene di sangue midollare verranno posizionate sul tavolo servitore e passate all’operatore responsabile del trasferimento nella sacca madre di sangue midollare precedentemente preparata (contenente 1/10 di soluzione eparinizzata al 2%). o Il sangue midollare trasferito nella sacca “madre” viene isolato dall’ambiente esterno in quanto la sacca viene a sua volta opportunamente chiusa con il rubinetto a tre vie. o Ogni tanto la sacca dove viene raccolto il sangue midollare verrà agitata per impedire la formazione di coaguli o L’operatore responsabile del trasferimento del sangue midollare nella sacca madre provvederà periodicamente a pesare le sacche (con l’apposita bilancia) per verificare lo stato di avanzamento dell’espianto, ed eventualmente a prelevarne un campione per la conta cellulare, o Tenere sempre documentato il volume di soluzione eparinata utilizzato durante l’espianto PREPARAZIONE DEL PRODOTTO FINALE DI RACCOLTA DI CSEM In un tavolino preparato sterilmente in Sala Operatoria verrà approntata la sacca “finale” (o le sacche finali). Le sacche ottenute vengono pesate ed etichettate , indicando il contenuto di sangue midollare (in volume) e di anticoagulante (eparina, o in alternativa ACD). Il processo di etichettatura verrà eseguito dal Direttore del Programma Trapianti o dal Responsabile Unità Clinica o dal Responsabile della Raccolta di CSE midollari, previa delega ufficiale scritta da parte del CTIT, ed in particolare dal Responsabile della Raccolta di CSE (Prof. Luigi Del Vecchio). Le sacche inizialmente verranno identificate attraverso etichette provvisorie, che saranno sostituite PRIMA DELL’USCITA DAL BLOCCO OPERATORIO con le etichette definitive. Le sacche così preparate sono pronte per uscire dalla sala operatoria, ed essere trasferite presso la postazione Heliot dove si provvederà all’identificazione, ed al successivo rilascio per la reinfusione presso l’unità clinica Trapianti (vedi di seguito). Nel caso in cui il Responsabile della Raccolta di CSE del CTIT lo richiedesse (e ovviamente nel caso in cui fossero programmate delle procedure di manipolazione del prodotto di epsianto, vedi di seguito), il processo di etichettatura (e le successive procedure di rilascio attraverso sistema Heliot) potrà essere effettuato direttamente presso il CTIT; in tal caso, il rilascio delle sacche (identificate solo attraverso le etichette 10 provvisorie) dal blocco operatorio sarà finalizzato al solo trasporto delle sacche presso il CTIT, dove si provvederà al completamento delle procedure di rilascio allo scopo di reinfusione presso l’unità clinica Trapianti. Resta al Responsabile della Raccolta di CSE congiuntamente al Responsabile Unità Clinica la supervisone di processo e la convalida delle fasi : Controllo di sterilità ;Conta cellulare, per valutazione della cellularità totale della raccolta; Conta delle sottopopolazioni cellulari (CD34, CD3, CD19), per valutare la composizione della raccolta; Conta dei progenitori emopoietici, valutati attraverso l’esecuzione di saggi di colture cellulari anche secondo quanto codificato nelle procedure di qualità dell’Accreditamento Istituzionale. Prima del rilascio dal blocco operatorio e dell’etichettatura , da ciascuna sacca, in maniera sterile, verranno prelevati dei campioni per valutarne l’idoneità. Tutti i campioni vengono etichettati secondo procedura ( Order entry) prima di essere inviati ai laboratori esterni. Il responsabile della procedura di raccolta (il Direttore del Programma Trapianti o il Responsabile dell’Unità Clinica) provvede a verificare l’idoneità del prodotto finale, e compila i documenti di clearance della raccolta di cellule staminali midollari (M-CTNA01022). La procedura d’espianto, in quanto atto operatorio, verrà registrata secondo le modalità previste dal Registro di Sala Operatoria e verrà copia della documentazione contenuta in quest’ultimo verrà inclusa nella cartella clinica del donatore. TRASFERIMENTO E RILASCIO DEL PRODOTTO Le sacche finali della raccolta di CSEM vengono posizionate in un secondo contenitore trasparente, ed infine in un terzo contenitore rigido, per il trasporto presso il CTIT e/o l’unità Clinica. Alla sacca verrà allegata copia del documento contenente la descrizione dettagliata della procedura di espianto e la clearance del prodotto, che costituirà parte integrante della cartella clinica sia del paziente trapiantato (M-CTNA01-022) che del donatore. Il prodotto finale verrà preso in consegna da uno dei medici incaricati dell’espianto che utilizzando l’apposito contenitore opportunamente identificato, lo trasporterà direttamente all’unità clinica (nel caso in cui il Direttore del Programma Trapianti e/o il Responsabile Unità Clinica avesse ricevuto la delega dal Responsabile dell’Unità di Raccolta ad eseguire le procedure di identificazione, registrazione e rilascio in Heliot) o al CTIT,dove sarà preso in carico da un laureato dell’unità di aferesi, registrato nella base di dati prevista allo scopo, tipizzato e descritto. Nel caso in cui l’unità clinica abbia richiesto e programmato con il CTIT procedure di manipolazione del prodotto di espianto, il prodotto non manipolato sarà immediatamente trasferito al CTIT per essere sottoposto alle manipolazioni eventualmente previste. Queste potranno includere: Criopreservazione Filtrazione Deplasmazione Rimozione degli eritrociti Selezione cellulare con separatori cellulari a flusso continuo Selezione cellulare attraverso metodiche immunologiche I processi e le caratteristiche intermedie e finali del prodotto verranno registrati in dettaglio in un documento appositamente previsto, che sarà allegato agli altri documenti di rilascio preparati dal CTIT. Concluse le operazioni di registrazione e quelle di eventuali manipolazione richieste, e adeguata l’etichettatura, il prodotto dell’espianto verrà rilasciato dall’unità di aferesi all’unità clinica del centro trapianti, secondo le modalità previste per il ritiro delle cellule staminali emopoietiche. Alla sacca verrà allegata copia del documento 11 contenente la descrizione dettagliata dei processi effettuati e la composizione attuale del prodotto, che costituirà parte integrante della cartella clinica del paziente trapiantato. VALIDAZIONE TEMPI DI ATTECCHIMENTO BIBLIOGRAFICA/RIFERIMENTI NORMATIVI 1) Sorror ML, Maris MB, Storb R, Baron F, Sandmaier BM, Maloney DG, Storer B. Hematopoietic cell transplantation (HCT)-specific comorbidity index: a new tool for risk assessment before allogeneic HCT. Blood. 2005 Oct 15;106(8):2912-9. Epub 2005 Jun 30 2) Manuale IBMDR 3) Hand Book EBMT 12