sanguinamento (acuto/cronico) iporigenerativa progenitori eritroidi (anemia aplastica, CDA, PRCA) sintesi Hb (carenza Fe, talassemia) sintesi di DNA (carenza B12, ac folico) anemia da disordine cronico infiltrazione midollare (mieloftisi) anemia sideroblastica anemia difetto intrinseco difetti di membrana difetti enzimatici porifirie emoglobinopatie PNH difetto estrinseco AEA agenti fisici o chimici infezioni farmaci ipersplenismo aumentata distruzione (emolitica) ANEMIE EMOLITICHE con GR normali cause estrinseche (acquisite) Cause meccaniche Valvole meccaniche o disordini microcircolo Cause immunologiche autoiimune Da sostanze tossiche endotossine parassiti malaria 1 ANEMIE EMOLITICHE da GR alterati Cause intrinseche (congenite) Difetto del metabolismo Alterazioni membrana Difetti qualitativi Hb Difetti Quantitativi Hb Deficit G6PDH SFEROCITOSI TALASSEMIA (es alpha) EMOGLOBINOPATIE Emoglobina • • • Proteina tetramerica di forma sferica MW 64.458 Due componenti: 1. proteica (globine) 2. prostetica (gruppi eme) 2 emoglobina = tetramero di 4 catene globiniche + 4 gruppi eme eme eme eme eme Ferro++ + protoporfirina IX Struttura • 4 catene polipetidiche • 4 gruppi eme (ferro-protoporfirina9) Ogni da Ogni da catena α formata 141 amminoacidi catena β formata 146 amminoacidi 3 Sintesi della globina Anomalie nella sintesi della globina possono tradursi in: a) Alterazioni qualitative della sequenza degli amminoacidi (emoglobinopatie) b) Alterazioni quantitative della sintesi di una delle catene della globina (sindromi talassemiche) α ξ β ε γ δ prenatale nascita fegato 3 mesi 6 mesi midollo osseo sacco vitellino 4 Emoglobine nell’adulto HbA HbF HbA2 98% ~1% <3.5% α ξ β ε γ δ prenatale Gower 1 Gower 2 Portland HbH Hb Barts ξ2ε2 α2ε2 ξ2γ2 β4 γ4 nascita 3 mesi 6 mesi HbA: HbA1c: HbA2: HbF: α2β2 α2β2(glic) α2δ2 α2γ2 95% 3% 2% <1% 5 Caratteristiche dell’emoglobina PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELL’EMOGLOBINA - proteina tetramerica di p.m. ≈ 64.500 daltons - 2 + 2 catene polipeptidiche --- catene α = 141 Aa catene β = 146 Aa catene δ = 146 Aa (differisce da β per 10 residui) catene γ = 146 Aa (differisce da β per 39 residui) i geni per le catene globiniche sono situati sui cromosomi 11 e 16 i geni per le catene ε - γ - δ - β sono linearmente situati sul cromosoma 11 i geni per le catene α sono situati su un unico frammento sul cromosoma 16 Curve di dissociazione dell’O2 dell’emoglobina Mioglobina Hb monomeri Ridotto 2,3DPG Alto 2,3DPG basso Ph alto Ph alta pCO2 bassa pCO2 HbF Presenza di CO 6 Sistemi di trasporto dei gas nei GR DISORDINI DELL’Hb Disordini dell’eme (porfirie, anemia carenza Fe Intossicazione da CO) Disordini della Globina (Talassemia, emoglobinopatie strutturali) 7 DISORDINI DELLA GLOBINA DISORDINI QUALITATIVI DISORDINI QUANTITATIVI (emoglobinopatie strutturali) (talassemia) catena α- catena β solubilità stabilità Affinità Per O2 Segni patologici legati alle emoglobinopatie Alterazioni qualitative di trasporto di gas Hb con alterata affinità Alterazioni quantitative di trasporto di gas Tossicità dei GR o eritroblasti talassemia ridotta Performance dei GR circolanti Anemia falciforme 8 Emoglobinopatie:classificazione Emoglobinopatie: classificazione alterazioni strutturali dell’Hb: • anomala polimerizzazione Hb (HbS) • anomala cristallizzazione Hb (HbC) • emoglobine instabili • emoglobine con ↑ affinita’ per l’O2 (policitemia); • emoglobine con ↓ affinita’ per l’O2 (cianosi); difetti quantitativi nella produzione delle catene globiniche • α-talassemia • β-talassemia • δβ-talassemia, γδβ-talassemia, αβ-talasemia persistenza di Hb fetale (HbF) • pancellulare • eterocellulare emoglobinopatie acquisite • meta-emoglobinemia • sulfo-emoglobinemia • carbossi-emoglobinemia • incremento HbF (chemioterapia, ripresa midollare, mielodisplasie) 9 Distribuzione geografica delle talassemie TRASMISSIONE DELLA BETA TALASSEMIA 25% Normale 50% Malato 50% 25% Portatore asintomatico 10 MECCANISMI MOLECOLARI CHE PRODUCONO LE TALASSEMIE 1 2 1 3 3 4 5 1. Delezione genica (per lo più α Tal) 2. Mutazione della regione “promoter” 3. Anomalie dello splicing 4. Mutazione del segnale di poliadenilazione 5. Interruzione prematura (Mutazione non senso e frameshift) 6. Emoglobine instabili 6 ETEROGENEITA’ DELLE β TALASSEMIE • DIFFERENTI DIFETTI MOLECOLARI • DIFFERENTI ALLELI • DIFFERENTI GENOTIPI • DIFFERENTI FENOTIPI 11 β- talassemia: difetto produzione catene globiniche β eccesso catene globiniche α HbA HbF HbA2 α ξ ε γ β -/+ β -/- δ prenatale nascita 3 mesi 6 mesi 12 X X β -talassemia major X X β -talassemia intermedia (tipo 2 e tipo 3) X X β -talassemia minor X tratto β-talassemico β -talassemia eterozigote eccesso catene α precipitazione catene α ridotta quantita Hb per RBC (ipocromia) ridotta produzione RBC maturi (iporigenerazione) ridotta sopravvivenza RBC ipossia tessutale iperproduzione Epo corpi inclusi nei progenitori eritroidi eritropoiesi inefficace a livello midollare maturazione di pochi RBC difettosi sequestrazione splenica anisopoichilocitosi anemia trasfusioni splenomegalia ipersplenismo espansione emopoiesi aumentato assorbimento Fe deficit folati deformita’ ossea fratture emopoiesi extramidollare difettoso utilizzo Fe ittero calcoli biliari accumulo Fe emocromatosi cirrosi endocrinopatie cardiomiopatia 13 MANIFESTAZIONI DELLA TALASSEMIA STATI CLINICO-EMATOLOGICI DELLA β TALASSEMIA 1. PORTATORE “ASINTOMATICO” - TALASSEMIA MINOR - TALASSEMIA MINIMA MICROCITEMIA - 2. TALASSEMIA INTERMEDIA 3. TALASSEMIA MAIOR (MORBO DI COOLEY) 14 eccesso di catene alfa libere formazione di eme e di emicromi denaturazione degradazione tossicità mediata da ferro EMOLISI LEGAME DI C3 E IGG A MEMBRANE ERITROPOIESI INEFFICACE AUMENTATA SINTESI DI ERITROPIETINA ANEMIA OSTEOPENIA E DEFORMITA' SCHELETRICHE ESPANSIONE ERITROBLASTICA MIDOLLARE rimozione di emazie danneggiate SPLENOMEGALIA aumentato ACCUMULO MARZIALE assorbimento di ferro TALASSEMIA 15 β -talassemia major DIAGNOSI β-TALASSEMIA ETEROZIGOTE - Sospetto per familiarità e/o microcitemia - Lieve anemia (Hb 9,5 – 11,5 g/dl) con GR aumentati (5- 6,5 x 106/μl), riduzione MCV (60-75 /μl) ed MCH. - Controllare sideremia: se normale eseguire elettroforesi Hb: diagnosi se HbA2 >3-3,5%. - Se sideropenia, normalizzare sideremia prima di elettroforesi. 16 β-TALASSEMIA OMOZIGOTE Gravità dell’anemia dipende da: - eventuale produzione residua di catene β: genotipo β0/β0: malattia più grave, produzione solo di HbF e HbA2 genotipo β+/ β+: talassemia intermedia - quantità di Hb F e HbA2 prodotta: malattia molto meno grave se persistenza HbF (es. δβ talassemie con ampie delezioni) 17 TERAPIA β-TALASSEMIA OMOZIGOTE TERAPIA DI SUPPORTO - Trasfusioni per mantenere Hb > 10 g/dl: normale crescita e prevenzione deformità scheletriche. - Terapia chelante del ferro con desferrioxamina per infusione s.c. giornaliera di 8- 12 ore. - In fase di sperimentazione chelanti orali. - SOPRAVVIVENZA MEDIANA 35-40 anni. TRAPIANTO DI MIDOLLO ALLOGENICO Se donatore HLA identico e trapianto entro i 10 anni: 80% guarigione definitiva; 10% mortalità. TERAPIA β-TALASSEMIA OMOZIGOTE APPROCCI SPERIMENTALI Tentativi di ripristinare la sintesi di HbF mediante riattivazione dei geni γ con agenti de-metilanti del DNA (5-aza-citidina) e inibitori dell’ istone – deacetilasi (butirrati e nuove molecole). 18 α -talassemia = difetto produzione catene globiniche α eccesso produzione catene globiniche β eccesso catene β ridotta quantita Hb per RBC (ipocromia) ridotta produzione RBC maturi (iporigenerazione) ridotta sopravvivenza RBC Ridotta produzione di RBC fragili sequestrazione splenica anisopoichilocitosi anemia trasfusioni aumentato assorbimento Fe splenomegalia ipersplenismo difettoso utilizzo Fe ittero calcoli biliari accumulo Fe emocromatosi cirrosi endocrinopatie cardiomiopatia 19 X tratto α-talassemico tipo 2 portatore sano X X X X X X X X X X X omozigote tratto α-talassemico tipo 1 eterozigote malattia da HbH (β4) idrope fetale (Hb Barts- γ4) X ALFA THALASSEMIA - 1 α° α° ALFA THALASSEMIA α α ETEROZIGOTE TIPO 1 A ETEROZIGOTE TIPO 2 α° α α α EMOGLOBINA H α° α° α° α IDROPE FETALE CON HB BART α° α° α° α° HB H CON HB C.S. α° α α° αcs TIPO 2 OMOZIGOTE α° α° α α 20 Tab. 27 – CARATTERISTICHE GENERALI DELLE THALASSEMIE. Categoria Anemia MCV %HbA2 β thalassemia Eterozigote Omozigote Lieve Grave Basso Basso Alta Variabile δβ thalassemia Eterozigote Omozigote Lieve Da moderata a grave Basso Basso Normale o bassa Assente N. o basso Basso Basso Normale N. o basso N. o basso (HbH o Bart’s +) α thalassemia Difetto di un gene Difetto di due geni Difetto di tre geni No Lieve Moderata %HbF Variabile Fino al 90% 5% 100% Normale < 5% Variabile DISORDINI DELLA GLOBINA DISORDINI QUALITATIVI DISORDINI QUANTITATIVI (emoglobinopatie strutturali) (talassemia) catena α- catena β solubilità stabilità Affinità Per O2 21 La forma qualitativa più frequente di emoglobinopatia interessa la solubilità dell’Hb Anemia falciforme (HBS) NB β6 Glu-->Lys THE SAME MUTATION AROSE IN DIFFERENT SUBJECTS AND WAS POSITIVELY SELECTED 22 La mutazione β-6 altera la solubilità dell’Hb in stato di deossigenazione Bilancio del sickling Hb polimerizzata Hb solubile Buona ossigenazione, alto PH, buona idratazione, etc HB F> HB A >HB C > HB S 23 Bilancio del sickling Hb solubile Hb polimerizzata Stato di deossigenazione, basso PH, disidratazione, febbre, etc HB S > HB C >HB A > HB F STRISCIO DI SANGUE PERIFERICO IN ANEMIA FALCIFORME 24 In some areas there is a clear survival avantage for the preservation of these genes. This is usually associated to a survival advantage for heterozygotes ANEMIA FALCIFORME: MANIFESTAZIONI A LIVELLO DEI GLOBULI ROSSI Polimerizzazione di HbS (sickling reversibile) modificazioni della permeabilità della membrana Modificazioni dell’adesività del GR Aumento della concentrazione di Hb sickling irreversibile ed emolisi 25 PATOGENESI DELL’ANEMIA FALCIFORME ANEMIA FALCIFORME manifestazioni cliniche Legate al sickling (algie, ischemia, danno renale etc) Infarti splenici EMOLISI (anemia,astenia) Crisi aplastiche Suscettibilità ad infezioni 26 ANEMIA FALCIFORME manifestazioni cliniche -Anemia di solito moderata: Hb ~ 8 g/dl, ma con ampie variazioni individuali (5 – 11 g/dl). QUADRO DOMINATO DAI PROBLEMI VASOOCCLUSIVI: crisi di intenso dolore osseo o toracico o addominale; infarti ossei con necrosi; ulcere trofiche agli arti inferiori; ischemie ed emorragie cerebrali; ANEMIA FALCIFORME manifestazioni cliniche -infarti polmonari ipertensione polmonare e scompenso cardiaco; -danno renale per ischemia tubulare. -nei primi anni splenomegalia, poi infarti splenici mutipli e fibrosi splenica (“autosplenectomia”) aumentata suscettibilità ad infezioni batteriche. TUTTE LE SITUAZIONI DI IPOSSIEMIA FANNO PRECIPITARE LE CRISI, ANCHE IN ETEROZIGOTI 27 ANEMIA FALCIFORME • HbS: sostituzione nell’aminoacido 6 delle catene β acido glutamico valina • Le molecole di Hb in condizioni di de-ossigenazione polimerizzano e precipitano nell’eritrocita, deformandolo a forma di falce • Sintomi clinici prevalentemente in caso di omozigosi legati a: – Anemia emolitica cronica – Asplenia (infarti splenici) – Fenomeni vaso-occlusivi piccoli e grossi vasi (crisi dolorose, danno d’organo). Causa più importante di morbidità e mortalità. • Diagnosi microscopica e con elettroforesi Hb • Terapia delle crisi dolorose, ipertrasfusionale e citotossici (idrossiurea) ANEMIA FALCIFORME diagnosi Sospetto per quadro clinico Quadro ematologico di anemia emolitica normocitica: reticolociti aumentati, aptoglobina molto ridotta, possibile iperbilirubinemia, frequente riscontro di qualche GR “a falce” sullo striscio di sangue. - DIAGNOSI CON ELETTROFORESI Hb 28 ANEMIA FALCIFORME PROGNOSIprognosi DREPANOCITOSI -Un tempo alta mortalità infantile e sopravvivenza massima 30-35 anni -Ora maggior parte pazienti sopravvive fino a 50 anni. -Peggiore negli omozigoti. -Possibile ulteriore miglioramento con nuove terapie 29 TERAPIA DELL’ANEMIA FALCIFORME Terapia tradizionale Terapia di supporto: trattamento infezioni, trasfusioni se anemia grave o frequenti episodi ischemici, analgesici oppiacei e idratazione per crisi dolorose, prevenzione ipossiemia. Nuovi approcci -Farmaci miranti a ripristinare HbF: idrossiurea e de-metilanti del DNA (aza-citidina, butirrati): miglioramento quadro clinico. -Trapianto di midollo allogenico: 80-90% di successo ma mortalità intorno 10% 30