Alcune applicazioni dei modelli per il rischio di credito Slides tratte da: Andrea Resti Andrea Sironi Rischio e valore nelle banche Misura, regolamentazione, gestione Egea, 2008 Rischio e valore nelle banche Alcune applicazioni dei modelli per il rischio di credito AGENDA • Il pricing delle esposizioni creditizie • La stima della redditività corretta per il rischio • L’imposizione di limiti di rischio e deleghe di autonomia • L’ottimizzazione della composizione del portafoglio impieghi •Esercizi © Resti e Sironi, 2008 2 Rischio e valore nelle banche Alcune applicazioni dei modelli per il rischio di credito Il pricing delle esposizioni creditizie • Uno dei più importanti utilizzi di un sistema di misurazione del rischio di credito è la determinazione dei tassi attivi (pricing aggiustato per il rischio) • Per lungo tempo molte banche hanno fissato i tassi sugli impieghi in modo solo parzialmente correlato al contenuto di rischio di questi ultimi il mercato non era pienamente competitivo, era possibile lucrare margini più elevati le banche tendevano a sottostimare il rischio di credito nelle fasi di espansione I tassi non erano sufficientemente differenziati in base al rischio cross subsidisation Alcuni segmenti di clientela sussidiavano, altri segmenti pagando tassi più elevati del dovuto © Resti e Sironi, 2008 3 Rischio e valore nelle banche Alcune applicazioni dei modelli per il rischio di credito Il pricing delle esposizioni creditizie • Il diffuso mispricing derivava anche dal fatto che solo una parte dei costi dell’operazione si manifesta immediatamente le perdite connesse con l’eventuale insolvenza si manifestano dopo • Una banca price setter dovrebbe quantificare tutti i costi di produzione • Se la banca è price-taker, i modelli di misura del rischio di credito consentono alla banca di individuare (e rifiutare) i prestiti il cui tasso di mercato risulta troppo basso calcolare la redditività corretta per il rischio © Resti e Sironi, 2008 4 Rischio e valore nelle banche Alcune applicazioni dei modelli per il rischio di credito Il costo della perdita attesa • Coprire la perdita attesa su un prestito significa applicare un tasso, dato dalla somma del tasso risk-free i più uno spread dEL, tale da rendere identico il rendimento atteso dal prestito e quello di un investimento risk-free (1 i d EL )(1 PD) 1 LGD PD (1 i) i d EL i PD LGD i ELR 1 PD LGD 1 ELR • PD x LGD=ELR (Expected Loss Rate): tasso unitario di perdita attesa • Lo spread dEL rappresenta il costo della componente di perdita attesa: d EL © Resti e Sironi, 2008 ELR (1 i ) 1 ELR 5 Rischio e valore nelle banche Alcune applicazioni dei modelli per il rischio di credito Il costo della perdita attesa • Esempio: Banca A Tasso privo di rischio = TIT omogeneo per scadenza = 4% PD = 1% LGD = 50% (ELR=0,5%) d EL i d EL 0,5% (1 4%) 0,522% 1 0,5% 4% 0,5% 4,522% 1 0,5% spread tasso attivo © Resti e Sironi, 2008 6 Rischio e valore nelle banche Alcune applicazioni dei modelli per il rischio di credito Il costo del capitale economico assorbito dalla perdita inattesa • Il tasso ricavato nell’esempio precedente è adatto a una banca neutrale al rischio • Le banche sono in realtà avverse al rischio e detengono capitale in misura adeguata a coprire le possibili perdite inattese • Il tasso attivo deve coprire anche il costo del capitale economico mantenuto a presidio delle perdite inattese • Immaginiamo di avere stimato l’importo del VaR associato al portafoglio crediti della banca e di averlo ripartito tra le singole esposizioni • Il tasso attivo si modifica come segue: cost of equity (1 i d EL dUL )(1 PD) 1 LGD PD (1 i) VaRre i © Resti e Sironi, 2008 7 Rischio e valore nelle banche Alcune applicazioni dei modelli per il rischio di credito Il costo del capitale economico assorbito dalla perdita inattesa • Sul VaR (capitale economico) si applica solamente il premio al rischio (re – i) perché l’impiego è già interamente finanziato al costo i con debito e assorbe dunque patrimonio solo idealmente • Il secondo membro dell’equazione di slide 7 può essere visto come il costo dei fondi necessari al finanziamento del prestito (1 i) VaRre i (1 i)(1 VaR) 1 re VaR • Dall’equazione di slide 7 si ricava che: i d EL dUL i ELR VaRre i 1 ELR Da cui lo spread richiesto a copertura del costo della perdita inattesa: © Resti e Sironi, 2008 d EL dUL dUL (1 i) ELR VaRre i 1 ELR VaRre i 1 ELR 8 Rischio e valore nelle banche Alcune applicazioni dei modelli per il rischio di credito Il costo del capitale economico assorbito dalla perdita inattesa • Riprendiamo l’esempio di slide 6: Ipotizziamo VaR = 8% re =12% TIT d EL dUL dUL 4% 0,5% 8% (12% 4%) 5,166% 1 0,5% 8%12% 4% 0,643% 1 0,5% tasso attivo del prestito costo della perdita inattesa © Resti e Sironi, 2008 9 Rischio e valore nelle banche Alcune applicazioni dei modelli per il rischio di credito Il costo del capitale economico assorbito dalla perdita inattesa • Uno dei passaggi più delicati è ripartire il VaR tra i singoli prestiti del portafoglio • Non è possibile usare il VaR stand-alone di ogni singolo credito Bisogna considerare i benefici della diversificazione del rischio • Non è possibile usare il VaR marginale, perché esso assegna ad ogni singolo credito i benefici dovuti all’interazione con tutti i restanti crediti somma dei VaR marginali < VaR di portafoglio della banca • Il VaR di portafoglio va invece suddiviso in modo che: Somma dei capitali economici allocati ai singoli prestiti = capitale economico della banca © Resti e Sironi, 2008 I prestiti che meglio diversificano il rischio abbiano un capitale economico meno elevato 10 Rischio e valore nelle banche Alcune applicazioni dei modelli per il rischio di credito Il costo del capitale economico assorbito dalla perdita inattesa • Due banche con sistemi di rating analoghi, un uguale TIT e costo del capitale, ma con una diversa composizione del portafoglio prestiti, possono richiedere tassi diversi sul medesimo finanziamento • Consideriamo ancora l’esempio di slide 6: Banca B stima la stessa PD e LGD di Banca A Il VaR allocato dalla Banca B al prestito è 6% (la Banca A alloca 8%) TIT d EL dUL d EL 4% 0,5% 6% (12% 4%) tasso attivo Banca B 5,005% 1 0,5% Banca A (minori Banca B (maggiori 0,5% (1 4%) 0,523% 1 0,5% dUL 6% 12% 4% 1 0,5% © Resti e Sironi, 2008 0, 482% a) VaR b) i (TIT) c) dEL d) dUL e) Tasso attivo (b+c+d) benefici da diversificazione) benefici da diversificazione) 8,000% 4,000% 0,523% 0,643% 6,000% 4,000% 0,523% 0,482% 5,166% 5,005% 11 Rischio e valore nelle banche Alcune applicazioni dei modelli per il rischio di credito Il costo del capitale economico assorbito dalla perdita inattesa • Lo spread da perdita attesa rimane invariato per le due banche, perché dipende solo dalle caratteristiche del debitore lo spread da perdita inattesa è invece portfolio-dependent • Conclusione - il tasso attivo è funzione di cinque fattori: 1. probabilità di insolvenza della controparte (PD); 2. tasso di perdita in caso di insolvenza (LGD); 3. capitale economico (VaR) assorbito dal singolo impiego; 4. tasso interno di trasferimento relativo alla scadenza considerata (i o TIT); 5. costo del capitale di rischio della banca (re). © Resti e Sironi, 2008 12 Rischio e valore nelle banche Alcune applicazioni dei modelli per il rischio di credito La stima della redditività corretta per il rischio • Se la banca è price taker: può ad esempio valutare il tasso già offerto al cliente da un’altra banca, per decidere se fare un’offerta o se rinunciare all’operazione • A partire dal tasso bisognerebbe valutare l’impatto dell’impiego sulla redditività del capitale economico i ELR VaR re* i r 1 ELR Tasso, esogenamente determinato, a cui è possibile erogare il prestito r 1 ELR i ELR r i Raroc i VaR * e premio al rischio sul capitale r 1 ELR i ELR r Raroc i VaR * e © Resti e Sironi, 2008 13 Rischio e valore nelle banche Alcune applicazioni dei modelli per il rischio di credito La stima della redditività corretta per il rischio • Il Raroc deve essere confrontato con l'obiettivo di redditività degli azionisti: se Raroc > re il prestito crea valore e l’operazione è desiderabile • Anche se Raroc < re la banca potrebbe comunque effettuare l’operazione: ad esempio per possibilità di cross-selling affiancando al prestito (economicamente svantaggioso) altri servizi maggiormente remunerativi Oppure per “conquistare” o trattenere un cliente © Resti e Sironi, 2008 14 Rischio e valore nelle banche Alcune applicazioni dei modelli per il rischio di credito Imposizione di limiti di rischio o deleghe di autonomia • Una volta sviluppato un sistema di misurazione del rischio di credito è possibile attribuire alle singole unità un livello di autonomia espresso in termini di rischio o di perdite attese e/o inattese • Ad esempio ogni unità potrebbe, a parità di limite imposto, concedere più impieghi a imprese con rating migliore oppure limitare i volumi ma incrementare i margini con prestiti a debitori con rating più basso • Esempio: LGD medie Rating e PD 10% 25% 50% 75% 100% A 0,5% 2.000.000 800.000 400.000 266.667 200.000 B 1,0% 1.000.000 400.000 200.000 133.333 100.000 C 1,5% 666.667 266.667 133.333 88.889 66.667 D 2,0% 500.000 200.000 100.000 66.667 50.000 E 3,0% 333.333 133.333 66.667 44.444 33.333 F 4,5% 222.222 88.889 44.444 29.630 22.222 G 7,0% 142.857 57.143 28.571 19.048 14.286 © Resti e Sironi, 2008 limite di perdita attesa = 1 mln di euro esistono infiniti portafogli compatibili con l’obiettivo Limiti di EAD in base a PD e LGD 15 Rischio e valore nelle banche Alcune applicazioni dei modelli per il rischio di credito Imposizione di limiti di rischio o deleghe di autonomia • L’utilizzo di perdita attesa e inattesa per fissare limiti all’autonomia delle unità operative comporta problemi organizzativi: • Bisogna definire Frequenza di revisione dei limiti Livelli di aggregazione delle unità (filiali, gruppi di filiali, etc.) Modalità di integrazione tra sistema di limiti di VaR e processo complessivo di budget della banca • Le misure di rischio rivelano spesso difetti e debolezze (e richiedono ulteriori messe a punto) quando utilizzate dagli uffici operativi della banca. © Resti e Sironi, 2008 16 Rischio e valore nelle banche Alcune applicazioni dei modelli per il rischio di credito Ottimizzazione della composizione del portafoglio impieghi • Utilizzo dei modelli per i il rischio di credito per costruire portafogli efficienti che riducano i rischi legati alla concentrazione e alla correlazione tra prenditori Bisogna tenere conto della scarsa liquidità e trasparenza del mercato degli impieghi bancari la concentrazione geografica e settoriale del “portafoglio clienti” deriva dal posizionamento di mercato • Il portafoglio crediti può essere ottimizzato solo in modo limitato e graduale, attraverso: Rotazione naturale del portafoglio Sostituire crediti scaduti con nuovi crediti erogati a settori/aree geografiche diverse © Resti e Sironi, 2008 Utilizzo dei credit derivatives e delle securitisations Permettono di dismettere i rischi su determinate esposizioni senza distruggere la relazione di clientela con le imprese finanziate 17 Rischio e valore nelle banche Alcune applicazioni dei modelli per il rischio di credito Esercizi/1 1. Calcolate il tasso attivo da applicare a un prestito ad un’impresa, sapendo che: la sua PD e uguale a 0,5%; il tasso di recupero è pari al 40% del valore finale del prestito; il VaR sul prestito (al 99% di confidenza) è uguale a 5 centesimi per ogni euro; il costo dei fondi (i) per la banca è pari a 4%; il costo del capitale per la banca (re) è pari al 10%. © Resti e Sironi, 2008 18 Rischio e valore nelle banche Alcune applicazioni dei modelli per il rischio di credito Esercizi/2 2. La Banca Cinecittà e la Banca Tondino si apprestano entrambe ad emettere un prestito a favore di MediaChannel, una società attiva nel settore dei media e dell’intrattenimento. La Banca Cinecittà finanzia principalmente stazioni televisive e produttori cinematografici, mentre la Banca Tondino ha in portafoglio molti prestiti a aziende siderurgiche e miniere di carbone. Entrambe le banche assegnano a MediaChannel la medesima PD; tuttavia, la Banca Tondino, essendo meno esperta del settore dei film e delle trasmissioni tv, ha stimato una LGD prudenziale del 90% sul prestito, mentre la Banca Cinecittà si attende un tasso di recupero del 40%. Sulla base di questi dati, quale delle due banche potrebbe offrire il tasso più basso? © Resti e Sironi, 2008 19 Rischio e valore nelle banche Alcune applicazioni dei modelli per il rischio di credito Esercizi/2 a. b. c. d. la Banca Cinecittà, perché le aspettative di recupero sono migliori e perché società come MediaChannel rappresentano già una quota significativa del suo portafoglio prestiti; la Banca Tondino, perché i benefici da diversificazione sono maggiori; le due banche offriranno esattamente lo stesso tasso, perché il VaR su base stand-alone del prestito a MediaChannel è lo stesso, indipendentemente da chi lo emette; le attese di recupero e i benefici da diversificazione agiscono in direzione opposta sul rischio; le informazioni date dall’esercizio non sono dunque sufficienti per capire quale delle due banche offrirà il tasso più basso. © Resti e Sironi, 2008 20 Rischio e valore nelle banche Alcune applicazioni dei modelli per il rischio di credito Esercizi/3 3. La Alpi Spa ha venduto un credit default swap sulla Appennini Srl. Considerate i seguenti eventi: i. la Appennini Srl subisce un downgrading da parte di Moody’s e Standard and Poor’s; ii. la Alpi Spa subisce un downgrading da parte di Moody’s e Standard and Poor’s; iii. iv. la Alpi Spa e la Appennini Srl si fondono; Moody’s modifica l’outlook per la Appennini Srl, da stabile a positivo. © Resti e Sironi, 2008 21 Rischio e valore nelle banche Alcune applicazioni dei modelli per il rischio di credito Esercizi/3 Quali di esse possono ridurre il valore del credit default swap? a. b. c. d. La ii e la iii; tutte tranne la i; tutte; la ii e la iv. © Resti e Sironi, 2008 22