Fil. Ling 11-12
Lezioni su analitico e sintetico
Analitico/sintetico e Quine
• Studieremo il punto di vista di Carnap su questa
distinzione e il suo articolo "empirismo,
semantica e ontologia"; poi l'articolo di Quine
"Due dogmi dell'empirismo" che ha Carnap come
bersaglio principale
• Il primo dogma che Quine critica è la distinzione
tra analitico e sintetico
• Prima di discutere Carnap e la critica di Quine,
cercheremo di capire le origini storiche e le
motivazioni per questa distinzione
Sommario introduttivo
• La terminologia "nalitico/sintetico" proviene da Kant (1724-1804)
• Si riallaccia al dibattito , nel '600 e '700, tra empiristi e razionalisti
che ammettevano qualcosa di analogo alla distinzione
analitico/sintetico, grosso modo parallela alle distinzioni a priori/a
posteriori e necessario/contingente
• Kant cambia le carte in tavola introducendo il sintetico a priori per
matematica, geometria e proposizioni basilari della fisica
• J.S. Mill difende un emprirismo radicale: persino la logica è a
posteriori
• Il neo-positivismo logico (Carnap) ha Kant e (grosso modo) il
sintetico a priori come bersaglio principale: rimettere l'analiticità
dove Kant ha messo il sintetico a priori o quanto meno espungere
da esso l'intuizione pura (di oggetti)
• Quine ha Carnap come bersaglio: negare addirittura che vi sia una
distinzione analitico/sintetico, così da tornare a Mill
Razionalismo vs. empirismo
• Razionalismo (Cartesio, Spinoza, Leibniz): ci
sono importanti conoscenze (oggettive) che
possiamo ottenere grazie alla sola ragione
(con l'ausilio di "idee innate")
• Empirismo (Locke, Berkeley, Hume): La
conoscenza proviene (principalmente)
dall'esperienza
• Kant: spesso visto come un tentativo di sintesi
tra questi due filoni
Giudizi analitici (veri)
• Secondo Kant, sono veri in base a principio di non
contraddizione (leggi della logica) e contenimento
del predicato nel soggetto (definizioni)
• Es. di Kant: nessun uomo ignorante è dotto
• ignorante = non dotto
• nessun uomo non dotto è dotto (tautologia,
equivalente a "ogni uomo che non dotto non è
dotto")
• Esempio tipico: Ogni scapolo è non sposato
• Scapolo = uomo adulto non sposato
Altri esempi di Kant
•
•
•
•
•
•
•
•
analitici:
a=a
a+b>a, ossia il tutto è maggiore della parte
tutti i corpi sono estesi
tutti i corpi sono impenetrabili (?)
tutti i corpi sono dotati di forma
Non analitico:
tutti i corpi sono gravi (pesanti) (qui ci serve
l'esperienza)
Leibniz e Hume
• Leibiniz (1646-1716) parla di "verità di ragione"
• Hume (1711-1766) parla di "relazioni tra idee"
• NB: Hume e Leibniz ci mettono dentro aritmetica
e geometria
• l'analitico kantiano è molto più ristretto
• In effetti, date le conoscenze logiche al tempo di
Kant è difficile vedere le conoscenze matematiche
come basate solo sulla logica (sul principio di non
contraddizione)
Hume
• All the objects of human reason or inquiry may naturally be divided into
two kinds, to wit, "Relations of Ideas," and "Matters of Fact." Of the first
are the sciences of Geometry, Algebra, and Arithmetic, and, in short, every
affirmation which is either intuitively or demonstratively certain. That the
square of the hypotenuse is equal to the square of the two sides is a
proposition which expresses a relation between these figures. That three
times five is equal to half of thirty expresses a relation between these
numbers. Propositions of this kind are discoverable by the mere operation
of thought, without dependence on what is anywhere existent in the
universe. Though there never were a circle or triangle in nature, the truths
demonstrated by Euclid would forever retain their certainty and evidence.
Matters of fact, which are the second objects of human reason, are not
ascertained in the same manner, nor is our evidence of their truth,
however great, of a like nature with the foregoing. The contrary of every
matter of fact is still possible, because it can never imply a contradiction
and is conceived by the mind with the same facility and distinctness as if
ever so conformable to reality. (Inquiry Concerning Human Understanding,
Section IV, Part 1, p. 40)
Hume su impressioni e idee
• Può sembrare che Hume le verità matematiche sono a
priori
• Da notare però che per Hume le idee derivano sempre da
impressioni (date dai sensi), di cui sono immagini sbiadite.
Quindi non esistono idee di cui non si è avuta
precedentement un'impressione.
• Quindi in un certo senso anche le verità riguardanti
relazioni tra idee sono a posteriori? (Al contrario i
razionalisti ammettono idee innate)
• E' J.S. Mill (1806-1873) che sostiene in modo del tutto
esplicito l'idea che tutte le conoscenze, persino quelle
aritmetiche, sono a posteriori, derivate dall'esperienza (in
System of Logic)
Giudizi sintetici (veri)
• Secondo Kant, in essi il predicato non è contenuto nel
soggetto, ma aggiunge qualcosa di nuovo. Sono "ampliativi"
• Esempi:
• questo tavolo è verde
• Tutti i cigni sono bianchi
• Leibniz parla di "verità di fatto"
• Hume parla di "materie di fatto"
• Per entrambi (all'incirca) questi tipi di giudizio riguardano
oggetti della realtà esterna e a ciò devono la loro
contingenza (v. Discorso sulla met., § 13 e passo di Hume
visto sopra)
Giudizi a priori
• Sono giustificati senza bisogno di ricorrere
all'esperienza
• Secondo i razionalisti del '600 e '700 (Cartesio,
Spinoza, Leibniz), le verità della logica e della
matematica sono di questo tipo
Giudizi a posteriori
• Sono giustificabili solo sulla base
dell'esperienza
• Secondo gli empiristi del '600-'700 (Locke,
Berkeley, Hume) tutta la conoscenza deriva
dall'esperienza, o almeno così si dice in genere
• (Si veda quanto detto prima su Hume e Mill)
• Quindi anche le verità logiche e matematiche
si basano sull'esperienza? così la vede Mill
Verità necessarie e contingenti
• Le verità analitiche coincidono con le verità a
priori? I razionalisti tendono a dire di sì
• Le verità analitiche (a priori) sembrano essere
necessarie. Ma ci sono verità necessarie che non
sono analitiche? I razionalisti tendono a dire di sì.
• Gli empiristi sono in difficoltà su queste questioni
• Kant, i neo-empiristi logici e Quine danno risposte
nuove
Giudizi sintetici a priori
• Per Kant ci sono giudizi che sono necessari (in quanto a
priori) pur non essendo analitici. Sono sintetici a priori
• Esempi di Kant:
• ogni evento ha una causa
• giudizi matematici come 7+5=12
• teoremi o postulati della geometria euclidea come "la
retta è la più breve linea tra due punti"
• Giudizi della fisica pura come il principio di azione e
reazione o l'invarianza della quantità di materia nei
cambiamenti.
Kant: concetti vs. intuizioni
• Cf. A. Coffa, "Kant, Bolzano and the emergence of logicism"
(1982) (v. anche La tradizione semantica da Kant a Frege)
• Termine tecnico usato al tempo di Kant: "rappresentazione"
("idea")
• Le rappresentazioni possono essere complesse (scapolo) e
sono analizzabili in costituenti
• nel giudizio mettiamo insieme delle rappresentazioni (ogni
uomo è mortale)
• Kant distingue nettamente due tipi di rappresentazione:
concetti (dati dall'intelletto) e intuizioni (date dai sensi).
Solo le intuizioni ci danno oggetti/individui spaziotemporali (non ci sono concetti individuali)
Coffa (cont.)
• I giudizi sintetici secondo Kant richiedono l'intuizione e
quindi l'apprensione di un oggetto (principio dei giudizi
sintetici). Kant pensa che dai concetti si può ottenere
solo conoscenza analitica (non ampliativa)
• Per questo motivo Kant ritiene (contro Eberhardt) che
la sua distinzione analitico/sintetico è originale (non
riducibile alla distinzione leibniziana)
• ci sono giudizi sintetici a priori => ci deve essere
intuizione pura: apprensione di oggetti (non riducibile
alla semplice esperienza degli empiristi) in grado di
garantire universalità e necessità a tali giudizi (p. 682)
Coffa (cont.)
• Cosa giustificava il punto di vista di Kant?
• Nel calcolo infinitesimale, Newton spiegava le funzioni
come riguardanti il movimento di punti nel tempo
• In aritmetica, il contare veniva descritto come un processo
essenzialmente temporale, riguardante la considerazione di
un oggetto dopo un altro
• Bernard Bolzano (1781–1848) attacca la tesi kantiana della
necessità dell'intuizione di un oggetto nei giudizi sintetici.
Secondo lui, con analisi concettuali più accurate possiamo
arrivare a verità a priori (anche sintetiche, secondo Coffa)
senza l'ausilio dell'intuizione pura. Questo porta Bolzano
alla "rigorizzazione del calcolo infinitesimale"
funzione continua
• Una funzione continua che
prende valori negativi e positivi
deve prendere anche il valore
zero.
• Sembra ovvio se vediamo la cosa
nei termini di un punto che si
muove dal quadrante negativo a
quello positivo (a un certo punto
intercetta l'asse x, ossia c'è il
valore zero per la funzione). Ma
questo comporta l'intuizione
spazio-temporale di un oggetto
• Bolzano invece ci arriva a partire
da una definizione rigorosa del
concetto di continuità
Coffa (cont.)
• Weierstrass, Cauchy, Dedekind, Cantor: Si arriva
al punto che l'intuizione sembra espunta dalla
matematica se non dall'aritmetica
• Il logicismo di Frege vuole eliminare l'intuizione
anche dall'aritmetica grazie a definizioni in
termini logici di 'numero naturale' e dei numeri
naturali stessi
• Per Frege l'aritmetica è analitica. (Frege però è
d'accordo con Kant nel considerare la geometria
sintetica a priori)
Inciso su Russell
• Il primo Russell (PoM, 1903) vede la matematica
come sintetica a priori (in quanto ampliativa)
(Coffa, "Russell and Kant" (Synthese, 1981)).
• Per lui il logicismo è l'eliminazione dell'intuizione
pura dalla matematica (stesso obiettivo di
Bolzano)
• [in un secondo tempo però anche Russell vede la
matematica come analitica (v. Human Knowledge
(1948), part 6, cap. 10, p. 496)]
Coffa (cont.)
• geometrie euclidee vs. non-euclidee
• Poincaré ( 1854 –1912) vede gli assiomi della
geometria come "definizioni" (implicite) che
(convenzionalmente) assegnano un significato
ai termini geometrici e quindi generano un
framework concettuali attraverso il quale
vediamo la realtà in un certo modo
• (analogo punto di vista in Helmoltz (18211894))
Coffa (cont.)
• Coffa (p. 688): "Poincaré's claim that geometric axioms are
conventional was in tended to give an intuitin-free explanation of
why they are necessary or a priori. ... convention is not the opposite
of necessity but merely its opposite side: what looks conventional
from the outside looks necessary from the inside" [v. Carnao
nell'antologia]
• Frege e Russell si oppongono a questa visione della geometria
• Secondo Coffa, a causa di un punto di vista semantico limitato (non
apprezzano l'idea che si possono implicitamente definire dei termini
per via assiomatica?)
• Io penso che ci sia più di questo. Ci sono relazioni oggettive tra
concetti che sussistono indipendentemente dai termini che
scegliamo per esprimere tali concetti
Coffa (cont.)
• Carnap (1891-1970) vede le stesse verità logiche come verità in
virtù del significato dei termini logici (Bolzano era quasi arrivato a
questo) e analogamente altre verità necessarie (gli scapoli non sono
sposati) dipendono dal significato dei termini, ossia sono analitiche
• L'idea è che con assiomi definiamo implicitamente il significato
delle "parole logiche" (ma potremmo scegliere assiomi diversi)
• Analogamente con i "postulati di significato" definiamo il significato
di parole come "scapolo", ecc.
• Risultati: (1) morte della intuizione pura; (2) la verità a priori (e
necessaria) si trasforma da "verità in virtù dei concetti" a "verità in
virtù dei significati" (con un aspetto di convenzionalità). "E poi
venne Quine ..."
• Io sosterrei però che vi sono relazioni oggettive tra concetti,
indipendenti dalle parole scelte per rappresentarli.
Frege e Carnap
• Carnap è stato un allievo di Frege.
• Ecco quello che dice di Frege nella sua
autobiografia:
• v. p. 38
Neo-empiristi logici (circolo di
Vienna)
• Ispirati dal primo
Wittgenstein (Tractatus)
• Il padre fondatore è
Moritz Schlick (1882 –
1936 (ucciso da uno
studente nazista)
• Il più importante è
Rudolf Carnap
Neo-positivismo logico (cont.)
• Sulla base dei grandi progressi della logica da Frege in
poi, ritengono di poter contraddire Kant, affermando
che le verità della logica e della matematica sono verità
analitiche (leggere Autobiografia di Carnap, p. 94)
• (o quanto meno, se sintetiche, non hanno bisogno
dell'intuizione pura di oggetti; v. Coffa, p. 683)
• Le verità della fisica sono invece sintetiche a posteriori
• I giudizi della metafisica e dell'etica sono privi di senso
• Non c'è spazio per il sintetico a priori (almeno per
Carnap)
• Necessità e a priori coincidono con analiticità
Carnap
• Riprendiamo la citazione da Coffa (p. 688): "Poincaré's claim that
geometric axioms are conventional was in tended to give an
intuitin-free explanation of why they are necessary or a priori. ...
convention is not the opposite of necessity but merely its opposite
side: what looks conventional from the outside looks necessary
from the inside"
• L'articolo di Carnap nella nostra antologia ci propone la distinzione
tra questioni (i) interne e (ii) esterne (p. 49)
• (i) Una volta scelto un linguaggio (con le sue regole inferenziali e i
suoi assiomi) alcune affermazioni seguono con "metodi puramente
logici" (per es. "esistono numeri", "esiste un numero primo pari",
"7+5=12") [verità analitiche] oppure empirici [verità sintetiche]
• (ii) La scelta di un linguaggio è una questione pratica, dettata
dall'utililità, rispetto alla quale siamo liberi, priva di valenza
metafisica
Carnap (cont.)
• come notato nella nostra
antologia (p. 87), l'articolo
di Carnap propone (più o
meno esplicitamente):
• la netta separazione tra:
• questioni di significato e
questioni di fatto
• stipulazione convenzionale
di strutture linguistiche e
giustificazione di asserzioni
genuine
• analitico e sintetico
Ricapitolando
• Dal punto di vista di Carnap, ci sono stati questi
passi avanti rispetto a Kant:
• definizioni rigorose (molto complesse) di nozioni
matematiche e fisiche (per es., f(x) è continua =df
per ogni numero d>0, c'è un e>0 tale che, per
ogni x e x' tali che |x'-x|<d, allora |f(x) - f(x')|< e
• progresso della logica grazie a Frege (con
trattazione di quantificatori incassati: xyz(...)
• Grazie a questi progressi, secondo Carnap,
possimo affermare che
• laddove Kant vedeva verità sintetiche a priori
(presupponenti l'intuizione di oggetti nello spazio
e nel tempo), Carnap vede verità analitiche
• quindi per Carnap, necessità e a priori coincidono
(come per Kant) e sono dovute all'analiticità
• Questa a sua volta dipende dalla scelta
convenzionale di un linguaggio
• articolo di Castañeda contro la convenzionalità
dell'aritmetica
Quine
• Attacca i neo-positivisti (in particolare Carnap) in
quanto si basano su due dogmi ("Due dogmi
dell'empirismo", 1951):
• 1) si può distinguere in modo netto tra analitico e
sintetico
• 2) Riduzionismo "ciascun asserto dotato di significato
[è] equivalente a qualche costrutto logico in termini
che si riferiscono all'esperienza" (p. 110)
verificazionismo/riduzionismo: il significato dipende
dall'esperienza, possiamo identificare enunciati
"fattuali" direttamente confermabili o rigettabili sulla
base dell'esperienza
Critica al primo dogma
• Non abbiamo intuizioni chiare sull'analiticità
• "tutto ciò che è verde è esteso" è
analiticamente vero oppure no?
• Esempio migliore (non fatto da Quine): tutti i
corpi sono gravi
• Ci serve una definizione di "analitico"
Tentativo di definizione
• P è analitico se, dopo aver sostituito, se necessario,
sinonimi con sinonimi, otteniamo una verità logica.
• Esempio:
• nessun scapolo è sposato
• scapolo = uomo adulto non sposato
• nessun uomo adulto non sposato è sposato
• Problema: dobbiamo definire "sinonimo"
• "sinonimo" viene definito (prima facie) come sostituibile
salva veritate
• Ma non basta, dobbiamo aggiungere: anche nei contesti
intensionali, in particolare nel contesto, "necessariamente,
..."
• Nei contesti estensionali "creatura con reni" e "creatura con cuore" sono
intersostituibili.
• Ma non così nei contesti intensionali:
• "necessariamente, tutte le creature con reni sono creature con cuore" è
falso
• Al contrario, "necessariamente, tutti gli scapoli sono uomini adulti non
sposati" è vero
• Allora, la nozione di sinonimia presuppone quella di necessità
• Ma la necessità, per i neopositivisti, coincide con l'analiticità.
• Quindi, il tentativo di definire "analitico" è circolare
• Non potendo definire "analitico" e non avendo chiare intuizione su come
distinguere giudizi analitici e sintetici (vedi esempio "tutti i corpi sono
gravi"), dovremmo ammettere secondo Quine che non c'è una distinzione
(netta) tra analitico e sintetico
• Questo porta Quine al "naturalismo" (non c'è rigida distinzione tra filosofia
e scienza)
Quine sul verificazionismo
• Quine (p. 126) prende in considerazione questa dottrina
per fugare un ultimo dubbio sulla possibilità di definire
sinonimi e analiticità.
• Da un punto di vista verificazionista, si potrebbe dire che
due asserti sono sinonimi sse hanno lo stesso metodo di
conferma/confutazione empirica
• Su questa base potremmo pensare di definire l'analiticità
come sinonimia con un asserto logicamente vero
• Ma questo approccio porta a chiedersi cosa sono i metodi
di conferma
• A partire da ciò Quine arriva a discutere il secondo dogma
Digressione sul verificazionismo
• il significato di un enunciato è il metodo per
confermarlo (o rifiutarlo)
• enunciato confermato da un'esperienza: "(vedo
che) questo termometro segna 100 gradi"
• Caso limite: enunciati analitici, sono confermati
qualsiasi cosa succeda
• Esempi di enunciati privi di significato:
– (a) tutti gli oggetti (incluso il metro campione) hanno
raddoppiato la loro lunghezza durante la notte
– (b) l'intero universo (inclusi tracce, documenti,
memorie) è cominciato 5 minuti fa.
I metodi di conferma presupposti
dal verificazionismo
• Il verificazionismo presuppone un confronto tra il linguaggio e
l'esperienza
• ipotesi 1) (riduzionismo radicale; Locke e Hume?) c'è un confronto
termine per termine tra parole ed esperienza: i termini
corrispondono a dati sensoriali o sono composti di composti di
termini che corrispondono a dati sensoriali.
• Quine respinge questa tesi come irragionevolmente restrittiva e
vaga
• ipotesi 2) (Carnap, nell'Aufbau (1928)). Seguendo Frege, prendiamo
l'asserto (enunciato) come veicolo principale del significato. Alcuni
asserti sono direttamente confermati o smentiti da dati sensoriali
("rosso qui ora"; linguaggio dei dati di senso). Gli altri asserti sono
traducibili in asserti del linguaggio dei dati di senso + termini logici e
la relazione 'la qualità q è a x,y,z,t'
il secondo dogma
• L'ipotesi 2 che abbiamo appena vista
(attribuita a Carnap) è in effetti il secondo
dogma di cui parla Quine all'inizio
dell'articolo:
• "ciascun asserto dotato di significato [è]
equivalente a qualche costrutto logico in
termini che si riferiscono all'esperienza"
Critica dell'ipotesi 2 (del secondo
dogma)
• Nell'Aufbau, Carnap sembra pensare che la sua costruzione
necessita solo di qualche dettaglio.
• In realtà, ci sono problemi di principio, nella trattazione
degli oggetti fisici
• Carnap vuole ricostruire il modi in cui parliamo di oggetti
fisici a partire dalla locuzione "la qualità P (per es. rosso) è
al punto-istante x,y,z,t"
• Ma non chiarisce come questa locuzione (con coordinate
spaziotemporali) si riallacci al linguaggio dei dati di senso.
"è al" rimane un connettivo primitivo, non analizzato
• NB: va notato che gli asserti generali non sono realmente
confermabili, semmai al massimo falsificabili (Popper; non
discusso da Quine)
Critica dell'ipotesi 2 (cont.)
• Un problema serio (non considerato d Quine in "due
dogmi") per Carnap (almeno dal 1935) è quello di
definire i termini disposizionali, come "solubile", che
non sono osservativi. Come ricondurli all'esperienza?
• Si può tentare "x è solubile = se x è immerso in acqua x
si scioglie"
• Ma un uomo mai immerso in acqua risulta "vacuously"
solubile
• Carnap propone allora: x è immerso in acqua --> x è
solubile se e solo se x si scioglie
• Ma in questo modo "solubile" non è più definito (è
ineliminabile dal linguaggio)
Il secondo dogma attenuato
• Nonostante Carnap abbia abbandonato quella
che abbiamo chiamato "ipotesi 2", il secondo
dogma resiste in questa tesi neo-empirista
(ancora molto accettata al tempo di Quine e
implicita nel verificazionismo):
• possiamo associare a ogni asserto due insiemi
di eventi sensoriali: "a favore" (aumentano la
probabilità che sia vero) e "contrari" (p. 130)
la radice comune dei due dogmi
• (RC) Un singolo asserto può essere confermato o
smentito
• Il secondo dogma presuppone RC
• Inoltre, RC induce a pensare che vi siano asserti
"confermati in modo vuoto" (veri qualsiasi cosa
succeda, quale che sia l'esperienza che facciamo), ossia
enunciati ANALITICI
• E' vero che la verità degli asserti dipende sia da una
componente linguistica che da una extralinguistica, ma
non possiamo distinguere le due componenti
"all'interno degli asserti della scienza presi uno per
uno" (p. 131) ==> olismo
Olismo epistemologico
• Esclusa la distinzione analitico/sintetico, l'intero
corpus delle asserzioni della scienza (o di un certo
sistema di credenze) fronteggia l'esperienza
• Alcuni asserti ("in periferia") sono più a rischio di
essere respinti (sono quelli tradizionalmente
considerati fattuali)
• Altri asserti (più "al centro") sono più resistenti
• I più resistenti sono gli asserti della matematica e
della logica, ma anche questi possono essere in
linea di principio respinti (esempio della
"quantum logic")
Olismo del significato
• Non essendoci più delle verità analitiche che fissano il
significato dei termini, tutti i termini sono
interdipendenti
• Non c'è differenza tra credenze fattuali e credenze sul
linguaggio
• Cambiando credenze si cambia anche linguaggio
• ll sistema di credenze globale di Quine corrisponde al
linguaggio da scegliere di Carnap. Per Carnap la scelta
del linguaggio non ha alcuna valenza metafisica. Per
Quine la scelta di un sistema di credenze ci impegna ad
una visione delle cose che è scientifica e
ontologica/metafisica insieme
Indeterminatezza della traduzione
• Quine arriva a queste conclusioni perché non ammette significati
"ipostatizzati" nel senso di Frege
• Al massimo per lui c'è un "significato stimolo" associato a certi
termini
• Supponiamo che il termine "gavagai" di un linguaggio alieno si
presenta sempre di fronte allo stesso tipo di stimolo (coniglio).
Tutte queste traduzioni sono ugualmente lecite:
• presenza di coniglinità
• parti non staccate di coniglio
• stadio di coniglio
• coniglio
• Queste traduzioni attribuiscono ai nativi diverse ontologie e non c'è
"truth of the matter" su quale attribuzione sia giusta
Quadro riassuntivo su Carnap,
Quine e Putnam
• Carnap. le verità analitiche sono il frutto di convenzioni semantiche
(dipendono dalla scelta del linguaggio). Laddove Kant vede proposizioni
sintetiche a priori vere, Carnap vede (a seconda dei casi) verità analitiche
(dovute al linguaggio) o sintetiche (dovute a fatti del mondo). a priori =
necessario = analitico. Accetta il "primo dogma" (distinzione analiticosintetico) e il "secondo dogma" (un singolo enunciato può essere
confermato o respinto sulla base dell'esperienza; gli analitici sono
enunciati confermati qualunque cosa succeda nel mondo).
• Quine. L'analiticità dipenderebbe dalla logica e dalla sinonimia, ma la
sinonimia non può essere definita e quindi non c'è distinzione analiticosintetico. Una teoria (sistema di credenze) fronteggia in blocco il tribunale
dell'esperienza.
• Putnam. A priori ( analitica) = confermato qualsiasi cosa succeda
nell'esperienza. Alcune leggi logiche fondamentali sono tali (forse solo il
principio che almeno alcune contraddizioni sono false). Analiticità: ci sono
enunciati analitici veri, ma sono pochi e banali, di scarso interesse per la
filosofia.
Scarica

analitico e sintetico