La Pac dopo il 2014: obiettivi, strumenti e problematiche Roberto Pretolani Dipartimento di Economia, Management e Metodi Quantitativi Università degli Studi di Milano Le riforme della PAC 1993-1999 Riforma Mac Sharry 2000-2004 Agenda 2000 2005-2009 Riforma Fischler 2009-2013 Health check 2014-2020 Europa 2020 2 Un completo cambiamento del sostegno Budget PAC in miliardi di euro (correnti) Ma con risorse decrescenti Budget PAC in miliardi di euro (costanti 2007) Il bilancio dell’UE e il peso della PAC La Pac ha una buona immagine, ma servono risorse per altre politiche. (2011) 1% 1% 6% 6% C oes ione 37% C ompetitività P olitic a agric ola P es ca e ambiente C ittadinanza P olitic a es tera 41% 9% Amminis trazione Nella proposta di bilancio UE 2014-2020 del 29 giugno 2011 la percentuale della PAC dovrebbe scendere dal 40% del 2013 al 34% nel 2020 Le motivazioni della riforma Nella comunicazione 672 del 18/10/2010 della Commissione si legge: «La PAC è chiamata ad affrontare una serie di sfide che costringono l'UE a fare scelte strategiche per il futuro a lungo termine del settore agricolo e delle zone rurali» Da qui «la necessità che la futura PAC continui ad essere una politica comune forte, imperniata su due pilastri» L’UE sembra, quindi, puntare ancora sulla PAC e le dedica fino al 2020 risorse quasi invariate a prezzi correnti (ma -12,5% a prezzi 2012). Ciò non era scontato e non è indifferente nel contesto della crisi finanziaria ed economica che stiamo attraversando. Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale La dotazione finanziaria (Milioni euro) UE-27 Mercati Aiuti diretti Sviluppo rurale TOTALE Mercati Aiuti diretti Sviluppo rurale TOTALE 2013 3.311 42.535 14.451 60.297 5,5% 70,5% 24,0% 100,0% Media Totale Var.% 2014-20 2014-20 2020/2014 2.680 18.763 -18,5% 43.147 302.028 1,7% 14.609 102.264 1,3% 60.436 423.055 0,5% 4,4% 71,4% 24,2% 100,0% L’Italia subisce la redistribuzione degli aiuti tra Stati membri dell’UE, con perdita del 7% (5,9% per PE) Francia -3%, Germania -4%, Spagna -1,3%, Regno Unito +0,4% ITALIA - AIUTI DIRETTI 2013 2014 2015 2016 2017 -20 Var.totale Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale 4.128 4.024 3.963 3.902 3.842 -287 -2,5% -1,5% -1,5% -1,6% -6,9% Gli obiettivi strategici della riforma Il COM 672 identifica tre obiettivi strategici: a)Preservare il potenziale di produzione alimentare dell'UE secondo criteri di sostenibilità, al fine di garantire la sicurezza dell'approvvigionamento alimentare a lungo termine per i cittadini europei e contribuire a soddisfare la domanda mondiale di prodotti alimentari, che secondo le stime della FAO dovrebbe crescere del 70% da qui al 2050. b)Sostenere le comunità agricole, che forniscono ai cittadini europei una grande varietà di derrate alimentari di pregio e qualità, con una gestione attiva del territorio e delle risorse naturali. c)Preservare la vitalità delle comunità rurali, per le quali l'agricoltura costituisce un'attività economica importante in grado di creare occupazione locale. Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale I pagamenti diretti: finalità e modalità Finalità: Ridistribuzione, riformulazione e migliore orientamento del sostegno Redistribuzione basata su criteri economici e criteri ambientali agli «agricoltori attivi» Proposta di regolamento COM 625/3 del 12/10/2011: 5 componenti: -Pagamento di base -Componente “ecologica”, «greening», «inverdimento» -Aiuto ai giovani agricoltori -Sostegno aggiuntivo per le zone con vincoli naturali -Aiuto accoppiato Regime semplificato per i piccoli agricoltori Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale Nuove modalità dei pagamenti diretti Degressività e Capping (tutte le voci eccetto il Greening) Condizionalità • Semplificata– Finalizzata cambiamenti climatici Pagamenti accoppiati • Quasi tutti i settori • Fino al 5% o al 10% del budget, con scelta degli Stati Membri Aiuto alle aree svantaggiate • Per le aree con vincoli naturali • Fino al 5% del budget nazionale (facoltativo) Pagamenti per giovani agricoltori • Fino al 2% del budget • < 40 anni • Per 5 anni, +25% del PB • Nuovi insediamenti Pagamento verde ‘Greening’ • Diversificazione colture • Foraggere permanenti • Aree ecologiche 7% Piccoli agricoltori • Semplificazione di domande e controlli • Pagamento forfetario determinato dagli SM • Inizio dal 2014 • Fino al 10% del budget • Soglia 3 ha (5 ha PE) • Minimo 30% del budget • Obbligatorio per PB • Facoltativo per PE Pagamento di base • Valore unico nazionale o regionale per ettaro • Regioni e criteri scelti dagli Stati Membri • Nuovi titoli dal 2014 • Definizione di attività agricola • Definizione di agricoltore attivo 10 Modalità attuative dei pagamenti diretti La proposta di regolamento appare complessa e, in alcuni passaggi, scritta male e di difficile applicazione. Vi sono norme «orizzontali» ed altre specifiche per ciascuna delle cinque componenti. Viene inoltre lasciata una (limitata) scelta agli stati membri su come applicare le norme: Es: - uso di massimale nazionale o regionalizzato - suddivisione massimale tra componenti - sostegno zone svantaggiate facoltativo - sostegno accoppiato facoltativo con scelta % Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale Le norme orizzontali Revoca dei diritti storici (31/12/2013) e nuova assegnazione di diritti nel 2014 (entro il 15 maggio) Assegnazione diritti solo ad agricoltori «attivi» Era una delle norme più attese, per limitare gli aiuti al reddito dei soli agricoltori: la montagna ha partorito il topolino: non riceveranno aiuti coloro che dai premi Pac ricaverebbero meno del 5% del reddito totale, con esenzione sotto i 5.000 euro di premi (si rischia da 100.000 euro di reddito in su!!) Livellamento degli aiuti (capping) Anche in questo caso scarsi effetti: il prelievo inizia oltre i 150.000 euro di PUA al netto dei salari Esclusione micro-aziende Inferiori a 0,50 ettari oppure a 400 euro di aiuti Regime semplificato per «piccoli» agricoltori Al di sotto di 3 ettari (o 5) di superficie premiabile sarà concesso un PUA forfettario omnicomprensivo tra 500 e 1000 (1500) euro Dipartimento totalidi Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale Il pagamento di base Il pagamento di base (sostegno al reddito) sarà dato agli agricoltori in funzione delle loro superfici «ammissibili», cioè alla SAU + le superfici ritirate dalla produzione e rimboschite nell’ambito del PSR. La stima è circa 12 milioni di ettari in Italia e 970.000 in Lombardia. Il valore dei titoli sarà inizialmente stabilito in parte su base storica e progressivamente ravvicinato: nel 2019 sarà uguale per ogni ettaro «nazionale» o «regionale». Una prima stima indica che il valore medio «nazionale» sarebbe vicino a 150 euro/ettaro, mentre una «regionalizzazione» amministrativa per la Lombardia potrebbe portare il valore a 240 euro/ettaro. Tale valore andrà moltiplicato per la superficie ammissibile dell’azienda e soggetto alle norme «orizzontali» Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale Il concetto del greening Dalla relazione che precede la proposta di regolamento: «È necessario che l'agricoltura e le zone rurali si adoperino con impegno ancora maggiore per conseguire le mete ambiziose a livello di clima, energia e strategia per la biodiversità, contemplate dall'agenda Europa 2020. La gestione del territorio è affidata principalmente agli agricoltori e ai silvicoltori: per questo sarà necessario concedere loro un sostegno per incitarli ad adottare e a conservare sistemi e pratiche di coltivazione particolarmente indicati per conseguire obiettivi ambientali e climatici, che costituiscono un tipo di servizio pubblico di cui i prezzi di mercato non tengono affatto conto» E’ il concetto della produzione di beni pubblici. Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale Il concetto del greening «Questa riforma accelera il processo volto a inglobare nella PAC gli aspetti ambientali, introducendo una forte componente di inverdimento nel primo pilastro affinché tutti gli agricoltori dell'Unione europea che ricevono il sostegno vadano oltre gli obblighi di condizionalità e svolgano quotidianamente un'azione benefica per il clima e per l'ambiente» «D'ora in poi il 30% dei pagamenti diretti sarà collegato all'inverdimento, il che garantirà che tutte le aziende svolgano un'azione benefica per il clima e l'ambiente» Inizialmente sembrava che il greening fosse obbligatorio per gli stati ma facoltativo per gli agricoltori, con “premi per interventi ambientali semplici, generalizzati, non contrattuali e annuali” Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale Proposte COMAGRI sul greening Nella proposta di regolamento della COM il greening è condizione obbligatoria per ottenere il premio base. Ad eccezione delle aziende con agricoltura biologica Gli obblighi del greening sarebbero 3: 1.Mantenere le superfici a foraggere permanenti presenti nell’azienda; 2.Diversificare le colture (se la superficie a seminativi >3 ha): 1. avere 3 colture diverse (1a max. 70%, 3a min. 5%), a meno che: 1. 2. 3. tutti i seminativi siano destinati a riposo; tutti i seminativi siano destinati a foraggere avvicendate; tutti i seminativi siano destinati a colture sommerse (es. riso). 3.Destinare come minimo il 7% della superficie ammissibile (meno foraggere permanenti) ad aree di interesse ecologico (terreni lasciati a riposo, terrazze, elementi caratteristici del paesaggio, fasce tampone e superfici oggetto di imboschimento PSR). Il greening: i problemi I problemi sono almeno due: 1)La «diversificazione» Secondo gli estensori degli studi di impatto è adottata in subordine alla rotazione, che darebbe benefici ambientali maggiori ma non è facilmente applicabile. E allora: obbligo, se i seminativi superano 3 ha, a seminare tre diverse colture, con le eccezioni appena viste. La prima non deve superare il 70%, la terza almeno il 5%. N.B. Manca la definizione di coltura: mais da granella e silomais sono la stessa o due diverse? Il silomais è considerata foraggera o cereale? Le foraggere sono definite come superfici a seminativo interamente utilizzate per la produzione di erba (seminata o spontanea) Il greening: i problemi 1) La «diversificazione» SI: se il 100% delle superfici e utilizzato per colture sommerse (riso) o il 100% per foraggere. NO: se un’azienda ha 50% di riso e 50% di foraggere SI: se un’azienda coltiva mais, frumento e orzo NO: se un’azienda coltiva soia ed erba medica o solo soia Problemi per le aziende di media dimensione 3-20 ha. Ad oggi 12.000 aziende lombarde per circa 300.000 ettari sarebbero escluse da tutti i premi, pari a 132 milioni di euro. In ogni caso la diversificazione non può essere imposta con criteri così rigidi. Il greening: i problemi 2) Obbligo di destinare il 7% della superficie a seminativi e colture arboree a «aree di interesse ecologico» E’ la reintroduzione mascherata del set-aside, tolto nel 2008 per aumentare la produzione di alimenti. Piccole aree isolate a set-aside, siepi e filari, ecc. non hanno alcun senso per la tutela della fauna e la conservazione della biodiversità (lo dicono i biologi) L’obbligo viene esteso anche ad aziende che in passato non erano soggette (meno di 15-20 ha, con arboree) Stima Lombardia: 51.400 nuovi ettari di set-aside +15.800 già esistenti= 67.200 ettari sottratti alla produzione, quasi tutti in pianura, con il 60% delle aziende coinvolte, e una perdita di reddito stimata pari a 80 milioni di euro. Considerazioni sul greening Come si concilia questa sottrazione di produzione e di reddito con la necessità di «preservare il potenziale di produzione alimentare dell'UE»? In un mondo dove ci sono oltre 800 milioni di affamati e i prezzi dei prodotti alimentari sono crescenti è giusto che l’Europa produca il 5% in meno? Perché gli agricoltori devono pagare (minore reddito) per produrre beni pubblici a favore della collettività che già oggi non sono remunerati? Le aziende intensive vegetali (viticole, frutticole) rinunceranno al 7% della loro SAU (già scarsa) per chiedere premi pari, se va bene, a 400-450 euro per ettaro? Se tutto il massimale nazionale non viene speso l’unica che ci guadagna è l’UE. Proposte sul greening RL Parlamento UE Renderlo facoltativo per gli agricoltori e/o SI Semplificare le norme sulla diversificazione Alzare la soglia minima da 3 a 10-20 ha no <5, rid <20 ha Ridurre a 2 le colture per le aziende <10-20 ha SI, <20 ha Considerare come terza coltura le aree ecologiche Introdurre le leguminose tra le colture esenti Ammesse AE Esenti se destinate a foraggere+riso+leguminose+set-aside SI Margini di tolleranza nelle percentuali NO Rivedere l’obbligo delle aree ecologiche SI Escludere dalla superficie le colture arboree Ridurre la percentuale di obbligo dal 7% al 5% NO Permettere il trasferimento di obbligo tra aziende NO Le tappe della riforma 3 marzo 2010 17 giugno 2010 19-20 luglio 2010 Pubblicazione del documento “Europa 2020: una strategia per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva” Il Consiglio europeo dei capi di Governo dell’Ue ha adottato la Strategia “Europa 2020” Conferenza europea a Bruxelles sul futuro della Pac 19 ottobre 2010 Comunicazione Commissione sul futuro delle politiche comunitarie e sul bilancio 2014-2020 18 novembre 2010 Comunicazione della Commissione sul futuro della Pac Proposte legislative bilancio 2014-2020 Proposte legislative della Commissione sulla nuova Pac 2014-2020 Approvazione proposte emendamento PE Approvazione budget UE 2014-2020 Approvazione riforma PAC Entrata in vigore della nuova Pac 29 giugno 2011 12 ottobre 2011 18 settembre 2012 fine 2012 ?? Giugno 2013 ?? 1°gennaio 2014 ? Il nuovo processo decisionale UE Stime conseguenze in Lombardia • La riforma allarga il sostegno a tutte le aziende e le superfici lombarde (+35%) • Il sostegno globale sarà inferiore: minimo 65 milioni, massimo 209. In percentuale da -13% a -42% • Spostamento del sostegno da pianura a montagna, da grandi a piccoli, tra settori produttivi • Ritiro dalla produzione di 51.000 ha per aree ecologiche • Forti vincoli alle scelte aziendali (diversificazione) • Effetti sulla produzione: minimo -100 milioni (-1,5%) • Effetti sul reddito tra -145 e -289 milioni (-5,9% -11,8%), pari a 150-300 euro/ettaro e 3.000-6.000 euro/azienda • Risultati scarsi sulla concentrazione dei premi e quasi nulli sulla concentrazione dei redditi Alcune proposte • Semplificare l’impianto della riforma: troppe componenti e troppe percentuali rigide • Rendere più flessibile e sussidiaria l’attuazione: adattamento alle realtà locali • Modificare profondamente le norme sul greening: – – – – Renderlo facoltativo Cambiare o semplificare le norme sulla diversificazione Rivedere l’obbligo delle aree ecologiche Premiare chi produce beni pubblici ambientali • Orientare il sostegno da un lato ai veri produttori e dall’altro ai territori a rischio di abbandono, in sinergia con il nuovo programma di sviluppo rurale