Consiglio Regionale del Veneto - UPA - 15/10/2014 - 0018797 REGIONE DEL VENETO giunta regionale IX Legislatura ^ Consiglio Regionale del Veneto I del 15/10/2014 Prot . 0018797 Titolario 2.16.1.3 CRV CRV spc-UPA PUNTO 30 DELL'ODG DELLA SEDUTA DEL 06/10/2014 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 142 / IIM del 06/10/2014 OGGETTO: Risposta all'interrogazione a risposta immediata n. 1125 del 12.9.2014 presentata dal consigliere PETTENO', avente per oggetto: "È un 'Veronese' o un 'pacco' l'affresco di Palazzo Balbi? La Giunta faccia le opportune verifiche e chiarisca la provenienza dell'opera". Mod. B - copia pag. l COMPONENTI DELLA Presidente Vicepresidente Assessori Segretario verbalizzante GIUNTA REGIONALE Presente Presente Presente Presente Presente Presente Assente Presente Assents Asssi'il e Presente Presente Luca Zaia Marino Zorzato Davide Bendinelli Roberto Ciambetti Luca Coletto Maurizio Conte Marialuisa Coppoia Elena Donazzan Manno Finozzi Massimo GiorgeiSi Franco Manzato Daniele Stivai Mario Caramel RELATORE ED EVENTUALI CONCERTI MARINO ZORZATO STRUTTURA PROPONENTE DIPARTIMENTO CULTURA APPROVAZIONE: Sottoposto a votazione, il prowedimento è approvato con voti unanimi e palesi. Mod. B - copia pag 2 Dgrn. 142/IIM del 6 ottobre 2014 OGGETTO: Risposta all'interrogazione arispostaimmediata n. 1125 del 12 settembre 2014 presentata dal consigliere PETTENO' Pietrangelo, avente per oggetto "È UN 'VERONESE' O U N 'PACCO' L'AFFRESCO DI PALAZZO BALBI? LA GIUNTA FACCIA L E OPPORTUNE VERIFICHE E CHIARISCA LA PROVENIENZA DELL OPERA". Il Vicepresidente Marino ZORZATO propone alla Giunta di adottare la seguente risposta: L'acquisto nel 2002 dell'affresco strappato raffigurante "Minerva tra la Geometria e l'Aritmetica" da parte della Regione del Veneto, avvenuto avvalendosi di uno specifico fondo dedicato ad acquisizioni e restauri di beni culturali soggetti a tutela (L.R. n. 2 del 17 gennaio 2002, art.40), va visto innanzitutto come un intervento di restituzione al pubblico di un'opera, proveniente dal mercato antiquario, che era stata già venduta dai suoi proprietari ad un terzo soggetto, sempre privato. La segnalazione alla Regione, così come alla Provincia e al Comune di Verona, da parte della allora Soprintendenza per il Patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico del Veneto rientrava nelle procediu-e di rito previste dal Testo Unico delle disposizioni in materia di beni culturali e ambientali, D. Lgs. n.490/1999, per consentire l'esercizio del diritto di prelazione. Tale segnalazione, datata 12 febbraio 2002, conteneva, come d'uso, i dati sia degli alienanti, i signori Vincenzo Pagliara e Rosa Anna Longo di Verona, sia dell'acquirente, il signor Giancarlo Saletti di S. Pietro Incariano (Verona). Una volta comprato l'affresco al medesimo prezzo stabilito nell'atto di prelazione come previsto dal sununenzionato Testo Unico, la collocazione è stata successivamente pensata all'interno di Palazzo Balbi proprio per sottolineare, anche tramite opportune azioni di valorizzazione in loco, la restituzione pubblica del bene, tra le poche testimonianzerimastedi un intero ciclo pittorico che fu salvato, al momento della distruzione della villa dei Soranzo avvenuta negli armi 1816-17, dal conte Filippo Balbi, primo proprietario dei fi-ammenti rimasti. Spiace constatare che l'aprire ora una diatriba attribuzionistìca, mai accesasi in tal modo a dodici armi da quell'acquisto, rischia di porre in secondo piano le funzioni assegnate alla Regione nel settore dei beni culturali dalla L.R. n.l 1 del 2001 per attuare azioni di conservazione e di valorizzazione del nostro patrimonio culturale. In relazione alla questione della paternità, infine, non è appropriato parlare di 'pacco' in quanto nessuno degli studiosi ha messo in dubbio che ci troviamo di fronte ad un frammento autentico, proveniente dal ciclo pittorico che, secondo le fonti più accreditate, viene assegnato a Paolo Veronese e al suo collaboratore Giovanbattista Zelotti quale giovanile impresa pittorica di concezione unitaria. L'entrare nel merito del distinguo delle singole mani di un cantiere decorativo che ha visto lavorare fianco a fianco il maestro Veronese e i suoi collaboratori non sembra risultare oggi, a fronte di anni di letteratura critica ad opera di insigni studiosi, fondamentale per la storia dell'arte veneta né tanto meno utile alle casse regionali arrivando ad awiare, si presume tramite ilricorsoa costose perizie professionali, accertamenti sulla paternità dell'opera che potrebbero allafinenon giungere ad esiti certi. LA GIUNTA REGIONALE Udito il relatore, il quale dà atto che la struttura proponente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale; DELIBERA 1. di approvare, nel testo riportato in premessa, la risposta all'interrogazione arispostaimmediata n. 1125 del 12 SETTEMBRE 2014 presentata dal consigliere PETTENO' Pietrangelo, allegata, avente per oggetto "È UN VERONESE' O UN 'PACCO' L'AFFRESCO DI PALAZZO BALBI? LA Mod. B - copia pag. 3 Dgr n. 142/IIM del 6 ottobre 2014 GIUNTA FACCIA LE OPPORTUNE VERIFICHE E CHIARISCA LA PROVENIENZA DELL OPERA"; 2. di incaricare dell'esecuzione del presente atto la Segreteria della Giunta- Sezione verifica e gestione atti del Presidente e della Giunta. IL PRESIDENTE F.to Dott. Luca Zaia IL SEGRETARIO F.to Aw. Mario Caramel delia S ^ ' " "'"^ ^ -«-"to n tfspohaàilef^ (Giuseppe MeKtigf ^ C Mod. B - copia pag. 4 Dgrn. 142/IIM del 6 ottobre 2014