Comunicato del 21 luglio 2015 Le nostre ragioni contro i tagli alle piante organiche dei Ricercatori La posizione dell’ANPRI contro i tagli alla pianta organica dei Ricercatori del CNR, e in particolare contro i tagli dei livelli apicali di Dirigente di Ricerca e Primo Ricercatore, è oggetto in questi giorni di duri attacchi da parte di alcune sigle sindacali. La nostra posizione è sempre stata molto chiara e pubblica. Ne sono prova i Comunicati del 15 aprile, del 22 e 27 maggio, del 9 e 14 luglio, la Dichiarazione a verbale del 25 maggio in merito al contratto integrativo sulla progressioni di carriera del personale tecnico e amministrativo e la lettera al CdA del 1° luglio. Tutti documenti reperibili sul sito web dell’ANPRI e a disposizione di chi ne facesse richiesta. Ricordiamo, infine, che già nel Comunicato del 15 aprile l’ANPRI preannunciò l’intenzione di rivolgersi al ministro Giannini per “contrastare con tutti i mezzi possibili il taglio alla pianta organica dei livelli apicali dei Ricercatori”. Solo una lettura disattenta di quanto l’ANPRI ha scritto in questi ultimi mesi avrebbe potuto far sperare in una mancata reazione dell’ANPRI. Ecco le ragioni della nostra battaglia: 1. La rimodulazione della pianta organica (PO) e, in particolare, l’incremento degli organici di Ricercatore III livello non hanno alcun carattere di urgenza. Infatti, nella prima bozza di Piano di fabbisogno del personale, dell’aprile scorso, il CNR prevedeva di rimodulare la PO solo nel 2016. Le suddette modifiche agli organici dei tre livelli di Ricercatori, è stata anticipata al 2015 su esplicita richiesta di alcune sigle sindacali al solo fine di realizzare già nel 2015 ben 417 progressioni di carriera del personale tecnico e amministrativo, al posto delle 127 progressioni previste nella proposta iniziale del CNR di Contratto integrativo per le progressioni del personale tecnico ed amministrativo di aprile 2015 (anche i documenti qui citati sono a disposizione di tutti). 2. L’incremento di 276 unità di Ricercatore di III livello in PO, incremento necessario ed auspicato dall’ANPRI per dare vitalità all’Ente, era realizzabile, a partire dal 2016, in maniera molto meno “dolorosa”. Nel 2016, infatti, si libereranno 117 posti di Ricercatore di III livello per effetto dei concorsi ex art. 15, cosicché l’incremento in PO delle rimanenti 159 unità di Ricercatore di III livello si sarebbe potuto realizzare, ad esempio, lasciando inalterati gli organici di Tecnologo e riducendo gli organici di Dirigente di Ricerca e di Primo Ricercatore di 40 e 73 unità, rispettivamente, con un taglio del 65% inferiore alle 96 e 225 unità deliberate dal CNR!. Ciò avrebbe determinato un aumento complessivo di Ricercatori in PO di 46 unità, invece della riduzione di 45 unità deliberata dal CNR. Va inoltre precisato che, in assenza di un piano straordinario di assunzioni, il CNR prevede di assumere nel triennio 2015-2017 solo 41 Ricercatori di III livello, un numero pienamente assorbibile dalle vacanze in PO che si realizzeranno a seguito dell’espletamento del concorso ex art. 15 per Primo Ricercatore e che non richiede quindi alcuna immediata rimodulazione della PO. 3. Stante l’attuale normativa, i tagli agli organici dei livelli apicali dei Ricercatori sono di fatto irreversibili, al contrario di quanto “promesso” dal Direttore Generale nella riunione del 14 aprile. Infatti, i tagli deliberati dal CdA “valgono” oltre 19,5 milioni di euro e per ripristinare i 95 posti in PO di Dirigente di ricerca e i 225 posti di Primo Ricercatore sarebbe necessario, per esempio, tagliare ben 615 posti in PO di CTER VI livello o ben 710 posti di Operatore di VIII livello, cosa di certo non realizzabile, né tantomeno auspicata dall’ANPRI. 4. Il disegno di legge Madia sulla riorganizzazione della amministrazioni pubbliche prevede anche “un sistema di regole più snello e più appropriato a gestirne la peculiarità dei tempi e delle esigenze del settore, nel campo degli acquisti, […] del reclutamento […]”, da definire attraverso uno o più decreti legislativi. Al momento, però, non solo il disegno di legge non è stato ancora approvato in via definitiva dalle due Camere, ma non si ha certezza alcuna dei contenuti dei decreti attuativi. È possibile che, in futuro, gli Enti di ricerca non saranno più vincolati alle vacanze organiche per il reclutamento del personale e, in tal caso, le ridotte vacanze in PO di Dirigenti di Ricerca e Primo Ricercatore potrebbero non avere alcuna ripercussione sulle future progressioni di carriera dei Ricercatori. Ma, in tal caso, e per lo stesso identico motivo, non sarebbe necessario incrementare gli organici dei Ricercatori di III livello per consentire una massiccia assunzione di nuovi Ricercatori che si spera il Governo voglia approvare a breve! In ogni caso, non conoscendo oggi i contenuti dei decreti attuativi, sarebbe stato a nostro avviso molto più saggio attenderne l’adozione per conoscerne i contenuti. 5. È paradossale, infine, che una sigla sindacale sottolinei che, nella progressione di carriera dei tecnici ed amministrativi, c’è un posto disponibile in media ogni 3 partecipanti. Questa sigla forse non sa che negli attuali concorsi ex art. 15 c’è un posto da Dirigente di Ricerca ogni 10 partecipanti ed un posto da Primo Ricercatore ogni 24 partecipanti! Determinati nel continuare la nostra battaglia che rispetta i legittimi interessi di tecnici e amministrativi, mentre altri trascurano problemi e altrettanto legittime aspettative dei Ricercatori e Tecnologi, invitiamo chi ancora non lo avesse fatto a sottoscrivere la petizione No ai tagli alle piante organiche dei Ricercatori del CNR a sostegno alla lettera inviata dall’ANPRI e da Articolo 33 al ministro Giannini affinché non approvi i tagli deliberati dal CdA. Perché siamo convinti che la nostra battaglia corrisponda all’interesse del Paese ad avere una ricerca pubblica di qualità e attrattiva per i migliori Ricercatori. Gianpaolo Pulcini Segretario Nazionale, Responsabile CNR