Progetti Veronica Dal Buono La nuova Biblioteca della Pontificia Università Lateranense, a Roma, progettata rispondendo al programma del Rettore Mons. Rino Fisichella suo committente, è un solido dalla pianta quadrata radicato al suolo che, superiormente, pare distaccarsi in piani sospesi, come “levitanti” su obliqui tagli di luce. La configurazione del prospetto distingue con decisione il presente della nuova costruzione dal passato del complesso universitario. Ciò che colpisce è la massa unitaria in laterizio tagliata con sorpresa,nel suo involucrare lo spazio,da piani diagonali vetrati, dove il mattone, con prudenza, afferma il legame con gli king roselli architetti Ampliamento della Biblioteca Pontificia Università Lateranense Vista prospettica del manufatto, con gli obliqui tagli della massa volumica. FOTOGRAFIE Santi Caleca edifici preesistenti. Come sempre il tema della biblioteca, contenitore della materia del sapere, si presta alle interpretazioni lasciandosi amare dall’architettura. I progettisti, Jeremy King e Riccardo Roselli, tematizzano con entusiasmo il rapporto tra protezione ed accessibilità connaturato con il progetto di biblioteca, luogo che, al contempo, partecipa al mondo presente e si astrae dal tempo conservandone i documenti del passato. King e Roselli danno vita ad un progetto che coniuga un sentire internazionale frutto dell’esperienza maturata in anni di impegno e lavoro in città diverse, ma con un occhio specialmente attento al carattere più espressivo dell’architettura italiana, nella forma e nel colore del materiale laterizio. Il blocco stereotomico della Biblioteca, con le sue nuove sale di lettura e l’archivio, incerniera, ponendosi come fulcro, l’Università – sottolineandone il portale litico d’ingresso restaurato negli 8 CIL 119 anni ’90 – ed il volume importante dell’Aula Magna ben distinto dalla presenza del travertino in facciata, contenente l’auditorium anch’esso oggetto di ristrutturazione da parte di King e Roselli. La Biblioteca dunque, come uno scrigno, conserva non solo le preziose collezioni di antichi volumi e manoscritti - più di 600.000 pezzi - ma offre anche al visitatore rinnovati spazi di sosta, studio e consultazione. Il corpo della nuova realizzazione si accosta cautamente all’edificio dell’Università senza creare frattura, grazie ad una serie di varchi che uniscono le finestre, una volta affacciate verso l’esterno, con le aperture dell’interna “torre libraria”. Traversata da un percorso continuo, la costruzione ospita infatti, al suo interno, l’archivio-deposito. Pensato come una “torre” su sei livelli, le facciate interne di questa scatola-nella-scatola sono rivestite da librerie-portariviste, mentre lo spessore sottile dei solai la trasforma in un unico suggestivo scaffale per libri. Ma ciò che identifica senza dubbio il complesso è la spirale continua, il solaio piegato a rampa che dal piano terreno si snoda fino a raggiungere la copertura. È questa l’idea forte che guida il progetto fin dal suo concepimento: rivedere il tema tutto contemporaneo del prisma attraversato da una superficie pieghevole per unire solai sovrapposti. Riconducendolo dalle estreme espressioni, declinate in molteplici esempi d’architettura contemporanea internazionale, alla mediterraneità del contesto romano, proprio attraverso l’uso dei materiali, costituisce il trait d’union tra passato e presente. Il paramento esterno in mattoni chiari e omogenei, gli stessi dell’edificio dell’Università; le piattaforme in mogano sulle rampe per posizionare i tavoli di lettura e adeguare il percorso in salita nel succedersi di gradoni; le lastre metalliche del controsoffitto della rampa che sfaccettate riflettono la luce, sono aspetti inequivocabili della cultura del presente. Planimetria generale dell’intervento. Il nuovo fronte dell’edificio accorpato al complesso dell’Università e Auditorium. La tessitura in laterizio continua coniuga con successo le differenze linguistiche. Le rampe interne fungono da collegamento tra la “torre libraria” ed i tagli in facciata; ogni rampa connette due livelli della stessa torre e, nel suo svolgersi, delinea gli spazi di tre sale di lettura contigue, creando l’effetto di volume galleggiante nella luce. L’illuminazione della zona centrale è assicurata da un lucernaio zenitale, aggiungendosi alla luce diretta proveniente dai tagli sul prospetto ed a quella puntuale emessa dalle lampade incassate nei tavoli. Con plasticità scultorea, l’interno dinamizza la compattezza del blocco e ne intaglia l’impaginato di facciata. Il complesso diviene uno spazio fluido, aperto, moderno, mosso da un impulso innovativo, che esprime la vocazione dell’edificio a divenire centro di attività e di pensiero. ¶ Sezione in corrispondenza dell’accesso all’edificio. In evidenza il rapporto tra i solai, il corpo scale e la grande rampa di connessione dei piani. Una veduta della grande rampa dai piani bassi. Gli spazi interni ed i luoghi della lettura osservati dalla grande rampa. 10 CIL 119 Scheda tecnica Progetto e D.L.: King Roselli Architetti Capo progetto: Andrea Ricci Collaboratori: Giandomenico Florio, Ulich Grosse, Christina Hoffmann, Arianna Nobile, Enrica Testi, Katia Scarioni,Toyohiko Yamaguchi Committente: Pontificia Università Lateranense Strutture: Proges Engineering,Andrea e Pierfrancesco Imbrenda Superficie: biblioteca 2000 m2; aula magna 660 m2 Cronologia: 2003, progetto; settembre 2004, inizio lavori; ottobre 2006, fine lavori Modelli esplicativi del rapporto tra rampa piegata e volumi funzionali interconnessi. 11 PROGETTI