Un… “fastidio nel posto sbagliato”… POLVERE: è un insieme di particelle della dimensione di qualche “micron” (1micron = 1/1000 di millimetro) in sospensione nell’aria, che le trasporta da un luogo all’altro, diffondendole nell’ambiente. Negli ambienti chiusi, la polvere viene principalmente rimessa in circolo dal pavimento, tramite il movimento delle persone. In ambito ospedaliero la polvere rappresenta un fattore altamente critico e la sua presenza nell’aria deve essere ridotta al minimo, perché i microrganismi patogeni la utilizzano come “mezzo di trasporto”. è la combinazione di polvere più acqua, che crea il cosiddetto fango. è la combinazione di polvere più olio, che dà il cosiddetto unto. sporco a carattere prevalentemente proteico: urina, vomito, sangue. È tipico dell’ambiente ospedaliero formato da virus, batteri, funghi, protozoi e vermi. Rimozione meccanica dello sporco da superfici, oggetti cute e mucose. E’ eseguita di norma con l’impiego di acqua con o senza detergenti. Metodica che si avvale dell’uso dei detergenti per ridurre il numero dei contaminanti batterici consentendo di mantenere i livelli di sicurezza nei limiti fissati dalle normative dell’igiene su oggetti e superfici Metodica che si avvale dell’uso dei disinfettanti per mantenere per un tempo relativo i livelli di sicurezza di contaminazione nei limiti fissati dalle normative dell’igiene su oggetti e superfici Metodica che riduce il numero dei batteri patogeni in fase vegetativa a livelli di sicurezza Sostanza che modifica le forze di tensione superficiale. Il grasso e lo sporco in genere sono adesi alle superfici con forze superficiali con cui il detergente diminuisce La tensione superficiale tra sporco e superficie e favorisce l’asportazione Dello sporco stesso. La pulizia accurata con l’uso di detergenti abbassa notevolmente la carica microbica Sono composti in grado di modificare la tensione superficiale dei liquidi o quella interfacciale tra liquidi e solidi e, di conseguenza, l’angolo di attacco tra un liquido e un solido. La loro presenza nei detergenti, unita a quella dei principi attivi, ne influenza l’azione e consente di rimuovere lo sporco dalle superfici sulle quali tali detergenti vengono usati. Composto chimico antimicrobico, ad azione specifica e non selettiva in grado di agire su superfici ed oggetti con effetto decontaminante sui patogeni fino ai livelli di sicurezza E’ un agente di solito chimico che previene la crescita dei batteri ma non necessariamente distrugge i batteri stessi e/o le loro spore. Sostanza che previene o arresta l’azione o la crescita di microrganismi patogeni tramite l’inibizione della loro attività o tramite la loro distruzione. Il termine viene utilizzato per sostanze che vengono impiegate sui tessuti viventi . La presenza di un agente infettivo su una superficie corporea, su indumenti, effetti letterecci, strumenti ed altri oggetti inanimati. Si intende l’assenza di germi: nel significato corrisponde a sterilità Procedure che distruggono o inibiscono la moltiplicazione dei microrganismi presenti nei tessuti viventi Processo fisico o chimico in grado di distruggere tutte le forme di microrganismi viventi Migliora il comfort e il gradimento da parte dell’utente Profilassi diretta delle infezioni ospedaliere TEMPERATURA DEL PRODOTTO AZIONE MECCANICA AZIONE CHIMICA DEL PRODOTTO TEMPO DI CONTATTO = In rapporto al grado di contaminazione si può suddividere l’ospedale in tre zone: Sezione amministrativa dove non c’è presenza di degenti Sezione per la cura dei pazienti (sale di degenza, poliambulatori, radiologia) Sezione per la cura dei pazienti ad alta suscettibilità alle infezioni (isolamento protettivo) o aree protette come sale operatorie, terapie intensive, sezione prematuri Entrando nello specifico di ogni servizio occorre fare una ulteriore suddivisione: ZONA DEI DEGENTI: camere di degenza ZONA PERCORSI: corridoi, ascensori ZONA SERVIZI: cucine, soggiorni, sale da pranzo ZONA SERVIZI IGIENICI: bagni, vuota,ripostiglio biancheria sporca il materiale utilizzato deve essere contrassegnato al fine di evitare lo scambio del materiale adibito alla pulizia di specifiche aree del settore sono quelle che si devono praticare come prassi normale o continuativa e consiste nella spazzatura ad umido dei pavimenti. Sono possibili diversi tipi di spazzatura ad umido SCOPA ELETTROSTATICA A FRANGE Pavimentazioni ruvide SCOPA ELETTROSTATICA A TRAPEZIO O A GARZA IN COTONE Zone che presentano grandi quantità di rifiuti SCOPA ELETTROSTATICA A TRAPEZIO E A GARZA MONOUSO IN TNT Zone ad alto rischio È costituito da un secchio per la soluzione detergente e uno per il recupero dell’acqua sporca sul quale è montata una pressa per la strizzatura della frangia Viene eseguito con la macchina lavasciuga. Viene utilizzata per ampi spazi (corridoi, soggiorni) sia per la pulizia giornaliera che per quella di fondo. La pulizia con questa macchina deve essere rifinita con le attrezzature per il lavaggio manuale delle zone difficili da raggiungere. Tutta l’area da pulire deve essere completamente liberata. Macchina lavasciuga Si effettua un primo passaggio in cui si distribuisce il prodotto e si inizia a lavarlo con gli appositi dischi. Si continua in questo modo fino a quando non si raggiunge il livello di pulizia desiderato. Dopo si procede aspirando la soluzione e con l’asciugatura. Macchina monospazzola Durante tutte le operazioni di pulizia, il personale deve tenere in considerazione le seguenti raccomandazioni: - adottare sistemi ad umido per la rimozione di polvere e sporcizia: l'uso di sistemi a secco comporta la dispersione nell'ambiente e nell'aria di parte dello sporco da asportare. Per la scopatura ad umido dei pavimenti devono essere utilizzate garze monouso o riutilizzabili che vanno sostituite ad ogni cambio camera o ad ogni 40 mq di corridoio; - Detergenti e disinfettanti devono essere usati ad esatta concentrazione e preparati di fresco. - I prodotti ad azione detergente e disinfettante devono essere impiegati nel rispetto delle concentrazioni indicate dal produttore; - prima di disinfettare è indispensabile pulire: un'accurata pulizia eseguita con acqua,detergente e sfregamento è il sistema più semplice e più valido per ottenere una riduzione della carica batterica ambientale; - iniziare a pulire dalla zona meno sporca verso quella più contaminata; - prima di applicare un disinfettante su una superficie aspettare che sia asciutta, per non alterarne la concentrazione; - dopo aver disinfettato una superficie non risciacquare e non asciugare, per consentire l'azione residua del disinfettante; - evitare di usare spugne per la pulizia; - i carrelli impiegati devono prevedere secchielli e panni distinti ( di colore diverso) ,destinati a specifiche zone, per evitare il diffondersi di contaminazioni batteriche da una zona all’altra. ( es. panno blu o verde per scrivanie e tavoli, panno giallo per lavandini e sanitari, panno rosso per zona wc) - dopo l'uso il materiale utilizzato per la pulizia deve essere sottoposto a lavaggio (in lavatrice a 60 °C) e asciugato (essiccatoio). -E’ assolutamente vietato tenere nel carrello di pulizia panni bagnati o umidi (per il rischio di contaminazione) -I rifiuti derivanti dalla pratica delle suddette operazioni saranno sistemati a cura del personale dell'impresa negli appositi luoghi di raccolta individuati per il successivo ritiro e allontanamento.