Raccontare i rifiuti: ritratto di una città Una carrellata attraverso i millenni Modena preromana Modena capitale Modena romana Modena sovrana Modena medievale Modena italiana Modena rinascimentale 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Indice Modena preromana Terramare: gli immondezzai di comunità organizzate Mut: “motta, dosso, rialzo” Indietro Avanti Fare clic per visualizzare altre informazioni 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Indice Modena romana “firmissima et splendidissima populi Romani colonia”: definizione di Cicerone “cadavere di città semidistrutta”: definizione di S. Ambrogio Indietro Avanti Fare clic per visualizzare altre informazioni 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Indice Modena medievale Allargamento del nucleo cittadino – inglobamento dei canali Intreccio dei canali – tipologia degli isolati Indietro Avanti Fare clic per visualizzare altre informazioni 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Indice Modena rinascimentale Provvedimenti governativi Ampliamenti nella parte settentrionale della città Copertura dei canali Indietro Avanti Fare clic per visualizzare altre informazioni 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Indice Modena capitale Impulso edilizio Mancata rivoluzione edilizia Indietro Avanti Fare clic per visualizzare altre informazioni 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Indice Modena sovrana Vero rinnovamento edilizio – Lavori della Comunità – Lavori dei privati Indietro Avanti Fare clic per visualizzare altre informazioni 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Indice Modena italiana Interventi urbanistici marginali Costruzione di strutture di pubblica utilità Indietro Avanti Fare clic per visualizzare altre informazioni 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Modena rinascimentale: i “luoghi” dei rifiuti CANALCHIARO (Corso del) GIARDINO (ducale poi pubblico) CAMPO DI MARTE (o campo-marcio) Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Modena rinascimentale: Canal Chiaro Un giorno questo canale era, come gli altri, scoperto entro la città, e munito di parapetti e murelli, ma vituperosamente serviva di scolo alle fogne, e di mondezzaio ai proprietari che abitavano lungo le sue sponde, per cui i rimproveri dei governatori fra i quali del D. Zapata e di Guicciardini lo storico, a’ poco curanti giudici delle vettovaglie, gli edili d’allora. L. F. Valdrighi Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Modena rinascimentale: Giardino Già prima che Cesare d’Este trasportasse qui la sua capitale, il Campo di Marte, o campomarcio, nella parte vicino al castello era stato ridotto a giardino pubblico, piantandolo a filari di pioppi e siepi di cavrosso ed oppio, tagliate colle forbici a variate figure di navi, ippogrifi, cavalli, serpenti ed altre tali vaghezze, topiarie. L. F. Valdrighi Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Modena rinascimentale: Campo di Marte Terreno abbandonato dopo il medio evo: e costumandovisi ammazzarvi e inumarvi gli animali resi inutili, e servendo a deposito d’immondezze, facilmente dal volgo si cambiò il marzio in marcio: di quì la ragione della variante. L. F. Valdrighi Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Modena capitale: i “luoghi” dei rifiuti LA CITTA’ MERDAROLA (Contrada) Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Modena capitale: la città … la città tornò al suo stato ordinario di pulitezza. E questo stato per vero dire era desolante. La nostra città è intersecata da molti canali … ; colà in quei canali quanto di più immondo radunansi nelle fogne, or si pensi qual putridume vi si agglomeri ove non si curi che il corso delle acque non sia vivo e continuo. Nascevano allora di frequente … liti per determinare chi avesse l’obbligo di farli escavare; pendente la causa che talora prolungavasi per anni, il canale diveniva quasi stagnante, riboccava di fecce le più ributtanti, onde si sviluppavano pestiferi miasmi che davano ad alcune parti della città l’aspetto di un’immensa cloaca. I cittadini addomesticati col luridume non si guardavano dall’accrescere, gettando dalle finestre tutto ciò che dava ingombro alla casa, ed era molto se quei tristi avanzi dei più vili usi domestici, in luogo d’esser lasciati a formare una puzzolente fanghiglia, venivano raccolti in ammassi che stavano di continuo sulle pubbliche vie. O. Roselli Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Modena capitale: Merdarola (Contrada) La ubicazione di essa, della quale si è perduto la traccia, e, si spera, i profumi e la memoria, ha forse ispirato al nostro Tassoni certi sdegnosi versi riguardo alla proverbiale sporcizia di Modena che i Zapata ed i Gonzaga, governatori, avevano già stigmatizzato riguardo a’ canali e fontane insozzate. L. F. Valdrighi Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Modena sovrana: i “luoghi” dei rifiuti LA CITTA’ IPPODROMO Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Modena sovrana: la città In un interessante opuscolo, di Anonimo, edito a Parma nel 1854, leggiamo che “Sul principiare del decimo ottavo secolo la città di Modena non metteva in voglia nessun forestiere di visitarla. Le contrade sue erano anguste, le fabbriche erano scomode, ristrette e di brutta apparenza; la sozzura era quasi generalmente tollerata per ogni dove... La causa di tutti questi inconvenienti derivava particolarmente dalla poca cura de’ cittadini gravi e doviziosi i quali per la maggior parte dell’anno stavano in campagna intenti più che ad altro all’agricoltura dei loro terreni… Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Modena sovrana: Ippodromo Eseguendosi i lavori [iniziati nel 1872, terminati nel 1876] fu scoperto, verso il baluardo dove fu giustiziato Ciro Menotti, in direzione Ovest-Sud-Ovest, un ossario rilevantissimo, risultante dall’essere ivi stato il cimitero del grande ospedale ed opere riunite dal 1766 al 1783, ossario che fu reinterrato tosto a maggiore profondità. Quest’ossario rappresentava uno degli ultimi grandi attentati che sin dal medio evo facevansi di continuo all’igiene delle città, col seppellire, non solo nelle chiese, ma nei sagrati, nei chiostri, insomma fra l’abitato . L. F. Valdrighi Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Modena italiana: i “luoghi” dei rifiuti ADRIANO (Corso) NAVIGLIO (Contrada del) FORNI (Vicolo de’) Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Modena italiana: Adriano (Corso) Bisognerebbe averlo visto coi proprii occhi per credere quanto fosse lurido l’aspetto di quelle abitazioni, verso le mura particolarmente! Dalla fabbrica delle pignatte, al macello e al mondezzaio, tutto quanto v’ha di più rozzo vi era rappresentato, colla decorazione delle conseguenze della indolenza. Certe case poi della camera ducale erano così addossate al terrapieno, avendo i ganci sul parapetto, arrovesciate su di esso servivano di ponticelli levatoi per accedervi. L. F. Valdrighi Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Modena italiana: Naviglio (Contrada del) Fu fatto nel 1858 guastare, coprendo con solida volta quelle torbide acque nelle quali, invece del bucintoro e del peòte ducali, navigavano i topi; così nella nostra città sparì l’ultimo canale scoperto. L. F. Valdrighi Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Modena italiana: Forni (Vicolo de’) Un giorno questo vicolo, che divideva le case Forni dalle Stoffa, era coperto da una volta mal costrutta che a dì nostri fu disfatta onde impedire che quella specie di androne fosse un mondezzaio permanente, ma, purtroppo, con poco risultato. L. F. Valdrighi Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Le terramare Modena è sorta su una o più terramare, depositi di terra, nerastra e grassa, formati dai rifiuti accumulatisi con l’andar del tempo a fianco o sotto le capanne primitive degli uomini vissuti nell’età del bronzo. Il vocabolo “terramare” risulta dall’unione di due voci, terra e marna, dove marna indica un terriccio, prodotto dai resti organici, dotato di proprietà fertilizzanti e come tale in passato usato dai contadini. Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] La presenza etrusca Dell’antica presenza etrusca restano il nome latino Mutina, che tradisce nel suffisso la mano etrusca e nella base la voce mediterranea MUT “rialzo”, e il nome del canale Mutinella, oggi Modenella, che attraversava la città e che segnava, probabilmente, i confini dell’abitato stesso. Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] La colonia romana Mutina, chiamata “colonia romana” da Polibio, nel passo in cui lo storico accenna all’assedio patito dai Romani nella città, è definita da Appiano una città ricca e fiorente. Fu nota per i cereali; rinomata per la lana di pecora, tinta col «colore modenese»; per un tipo d’uva pregiata, l’uva prusinia; per le botti, di grandi dimensioni; per le carni suine insaccate; per le “figuline”, vasi di ceramica apprezzati anche all’estero. Cicerone la celebra come “firmissima et splendidissima populi Romani colonia”. S. Ambrogio, invece, nell’epistola a Faustino, la chiama “cadavere di città semidistrutta”: sono passati i secoli ed ormai è la fine per la grande e forte Mutina romana, che subisce l’assalto incontrastato delle acque dei fiumi e viene abbandonata dalla sua gente. Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Il “castrum” Mutina si sviluppò sul “castrum”, di cui conservò la configurazione iniziale e l’intreccio urbanistico. Si presentava come una grande fortezza militare, a pianta rettangolare, all’incrocio della via Decumana e della via Cardinale che, pressappoco nel luogo che oggi é chiamato Ponte della Pradella, dividevano all’interno la città in una struttura a scacchiera. Il “castrum” era chiuso da una palizzata di legno, cinto da un fossato, protetto da un terrapieno. Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] La città del vescovo La città riprese vita per merito del vescovo Leodoino, che ottenne dall’imperatore Guido il permesso di ricostruirla attorno ad una nuova cattedrale. La sua espansione portò all’interno numerosi canali, sul cui percorso si modellò il centro urbano. Le basse abitazioni popolari, artigiane, s’affacciavano in un primo tempo su stradine in cui, mancando le fogne, venivano gettati i rifiuti; poi, per i successivi arretramenti, arrivarono quasi a congiungersi sui canali che, originariamente scoperti, assunsero perciò la funzione di fognature. Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] La città e Guicciardini Guicciardini, inviato nel 1519 a Modena come governatore pontificio, cercò di liberare la città non solo dai malfattori e dai facinorosi, ma anche dai maiali cosiddetti di S. Antonio, che vi circolavano indisturbati. Fece selciare le strade; fece riparare le mura ed i parapetti dei canali interni; ristabilì infine l’ordine pubblico nel territorio. Una volta, però, ripartito lui, tutto tornò come prima, e solo dopo il recupero della città da parte degli Estensi, nel 1531, la situazione andò progressivamente migliorando. Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] La città in espansione La città subì un ampliamento, nella sua parte settentrionale, per volere del duca Ercole II d’Este che, per renderla più sicura, ordinò la costruzione di mura poderose, protette da baluardi e da larghi fossati. Dentro la nuova cinta pentagonale, Modena si allargò a nord nella zona chiamata Terranova o Addizione Erculea, caratterizzata da ampie strade disposte a scacchiera. Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] La nuova fisionomia della città Intanto la fisionomia del vecchio abitato, dalla struttura romano-medievale, attraversato da poche arterie di qualche respiro - la strada Maestra o Claudia (oggi via Emilia), quelle di Canal Grande e di Canal Chiaro e le Rua Grande (poi via Farini) - imperniato a forma di pentagono irregolare attorno all’unica vasta piazza, intersecato da una fitta rete di strade minori, contorte, strette, maleodoranti per i rifiuti di ogni genere che vi venivano gettati, andava cambiando con la progressiva copertura dei canali interni. Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] La città tra luce ed ombra Nel Seicento si lavorò molto per costruire o abbellire palazzi, per rendere più decorose ed ampie alcune strade, per ricoprire numerosi canali, ma il volto della città nel suo complesso rimase angusto, buio e modesto. L’impulso edilizio iniziale venne meno perché i signori se ne stavano quasi sempre in campagna e perché mancava lo spirito di emulazione. Pessime erano le condizioni igienicosanitarie. Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Il rinnovamento edilizio Modena era una piccola città, con qualche bella costruzione e molte catapecchie. Dentro le mura stalle, fienili, porcili, ancora viuzze luride e una piazza, Sant’Eufemia, utilizzata come deposito di letame. Un vero e proprio rinnovamento edilizio cominciò sotto il regno di Francesco III: i lavori, iniziati partendo da piazzale S. Agostino, proseguirono via via fino a porta Bologna e interessarono anche molte delle vie laterali (Ganaceto, l’attuale Cesare Battisti, Rua Muro, Canalchiaro, Castel Maraldo, ecc.); continuarono durante il regno di Ercole III. Ai lavori eseguiti dalla Comunità si devono poi aggiungere tutti quelli effettuati a spese di privati, specialmente in Canal Grande, che assunse in buona parte l’aspetto attuale, in Rua Muro e nella zona cosiddetta di Terranuova (a nord dell’attuale via Cavour). Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] La città cambia Nel centro storico si rifecero le facciate e si sopraelevarono le case di un piano; si distrussero portici ed antichi edifici, ma senza migliorare sostanzialmente le condizioni abitative. Sotto Francesco IV furono costruite anche alcune strutture di pubblica utilità, come il Foro Boario. Con la caduta della dinastia Estense e l’annessione al Regno d’Italia, Modena perdette il ruolo di capitale e gli interventi edilizi cominciarono a scompaginare l’unitarietà del tracciato urbano. Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Indice Indice: Modena preromana Storia in filigrana Riflessi di acque chiare e scure Un porco per ambasciatore Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Indice Indice: Modena romana Storia in filigrana Riflessi di acque chiare e scure Un porco per ambasciatore Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Indice Indice: Modena medievale Storia in filigrana Riflessi di acque chiare e scure Un porco per ambasciatore Disarmonie di voci Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Indice Indice: Modena rinascimentale Storia in filigrana Riflessi di acque chiare e scure Un porco per ambasciatore Disarmonie di voci Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Indice Indice: Modena capitale Storia in filigrana Riflessi di acque chiare e scure Un porco per ambasciatore Disarmonie di voci Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Indice Indice: Modena sovrana Storia in filigrana Riflessi di acque chiare e scure Un porco per ambasciatore Disarmonie di voci Indietro Avanti 1997-98 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni [email protected] Indice Indice: Modena italiana Storia in filigrana Riflessi di acque chiare e scure Un porco per ambasciatore Disarmonie di voci Autori Indietro Avanti