Metodologie e strumenti per la
sostenibilità urbana
Indicatori
indici ambientali e di sostenibilità
Impronta ecologica
INDICATORI - Definizioni

Un indicatore è “un segnale” che consente di interpretare un
fenomeno complesso, in cui sono presenti molte variabili

Un indicatore è una misura di qualcosa che permette di
capire, in maniera più o meno precisa e in relazione ad un
certo obiettivo, "a che punto si è” o "quanto si è distanti"

Indicatori vengono utilizzati in molti campi, in particolare in
quello economico, medico e ambientale
INDICATORI - Funzioni






Gli indicatori ambientali sono strumenti per:
rappresentare in modo semplice problemi complessi
aiutare a comprendere le correlazioni tra i diversi
fenomeni locali e tra i problemi locali e quelli globali
identificare in modo sistematico i cambiamenti, le
tendenze, i problemi prioritari, i rischi ambientali
permettere la comparazione tra le diverse comunità locali,
fornendo punti di riferimento per comprendere meglio la
propria situazione e sollecitando una competizione virtuosa
tra le diverse comunità locali
supportare i processi decisionali locali da parte dei soggetti
pubblici e privati
INDICATORI - Funzioni





promuovere l’innovazione e l’integrazione delle
considerazioni ambientali nelle politiche locali
aiutare ad anticipare i problemi e a promuovere l’adozione
di strategie di lungo periodo
fare un bilancio (e monitorare l’efficacia) delle azioni
adottate
facilitare la partecipazione locale, definendo un quadro di
riferimento per obiettivi e politiche condivisibili
aumentare le possibilità di collaborazione tra le comunità
locali, e tra loro e i livelli superiori di governo (regionali,
nazionali, europei)
INDICATORI - Caratteristiche (OCSE/OECD *)







1. Rilevanza
rappresentativo delle condizioni
ambientali, della pressione sull'ambiente,
della risposta sociale
semplice, facile da interpretare e capace di
evidenziare le tendenze nel corso del tempo
sensibile alle modifiche dell'ambiente
e delle attività umane interrelate
fornire una base per comparazioni a livello internazionale
utilizzabile sia a livello nazionale sia nelle issues ambientali
regionali di significato nazionale
associato ad una soglia o ad un valore di riferimento per
consentire all'utente una rapida valutazione del livello
individuato
•www.oecd.org
• Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico
• Organisation for Economic Co-operation and Development
INDICATORI - Caratteristiche (OCSE/OECD)








2. Consistenza
ben definito teoricamente in termini tecnici e scientifici
basato su standard internazionali e godere di consenso e
validazione in ambito internazionale
predisposto ad essere interfacciato con modelli economici e
previsionali, e con sistemi informativi geografici
3. Misurabilità
I dati necessari alla costruzione dell'indicatore devono
essere:
disponibili, ovvero reperibili con un ragionevole rapporto
costi/benefici
adeguatamente documentati e di qualità verificabile
aggiornati ad intervalli regolari in accordo con le procedure di
validazione
INDICATORI - tipologia
1 - Indicatori abiotici (fisici e chimici)
Forniscono informazioni sullo stato generale dell’ambiente in esame,
ma permettono anche di definire le cause dell’eventuale alterazione
2 - Indicatori biologici (o bioindicatori)
Sono di solito organismi sensibili all’inquinamento, dalla cui
presenza/ assenza si deducono informazioni generali sulla qualità
dell’ambiente e suii fenomeni di inquinamento in atto

Non permettono di capire quale sostanza sia la causa
dell’inquinamento, però:


l’informazione non è legata ad un particolare momento, in
quanto gli organismi sono costantemente presenti nel tempo e
subiscono l’effetto di tutti i fattori inquinanti e permettono
quindi di rilevare un fenomeno di inquinamento anche se la
causa non è più presente
sono sottoposti all’effetto dell’insieme dei fattori inquinanti e
non solo di uno di essi; permettono quindi di valutare gli effetti
sinergici che aumentano la nocività dei singoli inquinanti
INDICATORI - Modello
PSR
Gli indicatori ambientali possono essere suddivisi in tre categorie:
1 - Indicatori di stato (S) o descrittivi

informazioni relative allo stato dell’ambiente e quindi alla sua qualità o
deterioramento

sono espressi in unità fisiche o monetarie, siano esse tonnellate di
emissioni di CO2, concentrazione di nitrati nelle acque, spesa per ricerca e
sviluppo, ecc.
2 - Indicatori di pressione (P)

informazioni sulla pressione esercitata dalle attività umane sull’ambiente

riguardano: i consumi idrici, le emissioni di inquinanti atmosferici, la
produzione di rifiuti, i consumi energetici, le attività di caccia e pesca, gli
incendi boschivi, ecc.
3 - Indicatori di risposta (R)

misurano l’intensità delle azioni di prevenzione/riparazione dei danni
ambientali e l’efficacia dei risultati ottenuti

riguardano: estensione delle aree protette (parchi e riserve), diffusione
dell’agricoltura biologica, controlli effettuati (es. su qualità acque), efficacia
delle raccolte differenziate dei rifiuti, risparmio energetico, iniziative per la
riduzione dei consumi idrici, numero degli impianti di depurazione, ecc.
INDICATORI - Modello DPSIR




Rispetto allo schema PSR, il modello DPSIR introduce una
più articolata rappresentazione del sistema di relazioni che
intercorrono fra attività umane e stato dell’ambiente:
Le Driving force (Determinanti) rappresentano le attività
umane che originano a loro volta i fattori di pressione
I fattori di pressione, interagendo con le risorse naturali ed
ambientali, determinano l’insorgenza di impatti
Le politiche di risposta, muovendo dalla considerazione degli
impatti, tendono a governare l’andamento nel tempo dei
fattori di pressione, avendo quale riferimento ed obiettivo la
qualità dell’ambiente
Determinanti
Risposte
• leggi
• piani
• prescrizioni
• ecc.
Risposte
Cause generatrici
primarie
• agricoltura
• industria
• trasporti
• ecc.
Impatti
Pressioni
Pressioni
• emissioni atmosferiche
• produzione rifiuti
• scarichi industriali
• ecc.
Stato
Stato e tendenze
• qualità dell’aria
• qualità delle acque
• qualità dei suoli
• biodiversità
• ecc.
Impatto
• sulla salute
• sugli ecosistemi
• danni economici
• ecc.
INDICI - Definizione

Gli indicatori, sia di tipo abiotico che biologico, sono
spesso utilizzati per elaborare indici di qualità
ambientale

Gli indici sono sistemi di valutazione della qualità
ambientale, che prendendo in considerazione diversi
indicatori e pesandone la rispettiva importanza, assegnano
all’ambiente in questione un punteggio di qualità, per una
chiara e semplice interpretazione

Spesso i punteggi degli indici sono raggruppati in classi di
qualità, definite da intervalli di valori dell’indice, che
rendono ancora più semplice l’interpretazione
INDICATORI DEL BILANCIO AMBIENTALE
TEMI/CONTESTI AMBIENTALI










qualità dell’aria
consumi energetici
acque
suolo
rifiuti
inquinamento elettromagnetico
natura e biodiversità
condizioni sociali
condizioni economiche
qualità dell’ambiente urbano
INDICATORI DEL BILANCIO AMBIENTALE
Qualità dell’aria

INDICATORI DI PRESSIONE (P)

carichi inquinanti emessi (Kg/a CO, NOx, COV) da diversi
settori produttivi, residenza, allevamenti


carico inquinante emesso (Kg/a CO, NOx, COV) dal traffico
INDICATORI DI STATO (S)

Concentrazioni di NOx, CO, PTS, PM10, O3 in atmosfera

Superamenti dei Livelli di Attenzione e Allarme (NOx, CO, PTS,
PM10, O3)

Superamenti degli standard di qualità dell’aria

Climatologia (direz. e vel. venti, temperatura, umidità relativa)

Deposizioni

Pollini
INDICATORI DEL BILANCIO AMBIENTALE

INDICATORI DI RISPOSTA (R)
passeggeri in area urbana (Comune)
utenza quotidiana in area urbana (dato puntuale su campione)
Passeggeri in ambito extraurbano
passeggeri trasporto pubblico extraurbano (ferrovie locali gestione ACT)
tonnellate totali di merci trasportate (stima)
Tonnellate di merci trasportate su gomma (stima)
Tonnellate di merci trasportate su rotaia (stima)
tonnellate merci movimentate scalo ferroviario di Dinazzano
tonnellate merci trasportate su linee ferroviarie locali
lunghezza rete del servizio pubblico urbano su gomma
estensione % rete del servizio pubblico di trasporto urbano su gomma su rete stradale totale del co
lunghezza complessiva linee trasporto pubblico urbano
lunghezza complessiva linee trasporto scuolabus
Adesione all'iniziativa "bollino blu" promossa da Ministero dei Lavori Pubblici
n. controlli emissioni industriali/a
Efficienza rete di monitoraggio
veicoli elettrici immatricolati nel comune
veicoli elettrici utilizzati per trasporto pubblico: Autobus
Percentuale auto elettriche utilizzate dal Comune sul totale del parco macchine
Lunghezza totale delle piste ciclabili realizzate
Lunghezza totale delle piste ciclabili in rete
numero parcheggi scambiatori
capacità parcheggi scambiatori (auto-bus)
numero zone 30
estensione zone 30Km
INDICATORI DI SOSTENIBILITA’

“Indicators of sustainable development need to be developed to
provide solid basis for decision making at all levels and to
contribute to a self-regulating sustainability of integrated
environment and development systems” (Agenda 21, Rio de
Janeiro 1992, cap. 40)

Tengono in considerazione la realtà che differenti settori della
società possono essere strettamente connessi tra loro
“Le città sono coscienti di dover basare le proprie attività decisionali
e di controllo, in particolare per quanto riguarda i sistemi di
monitoraggio ambientale, di valutazione degli impatti, nonché
quelli relativi alla contabilità, al bilancio, alla revisione e alla
informazione, su diversi tipi di indicatori, compresi quelli
relativi alla qualità dell’ambiente urbano, ai flussi urbani, ai
modelli urbani e, ancor più importante, su indicatori di
sostenibilità urbani ...” (Carta di Aalborg, 1994, atto costitutivo
della Campagna delle città europee sostenibili)
INDICATORI DI SOSTENIBILITA’

Lo Spazio Ambientale, secondo le definizioni fornite dal
Wuppertal Institute, dipende dalla capacità di carico degli
ecosistemi, dalla capacità di rigenerazione delle risorse
naturali e dalla disponibilità di risorse

Il concetto “riflette che ad ogni punto definito nello spazio e
nel tempo, corrispondono limiti all’insieme di pressioni
ambientali che gli ecosistemi terrestri possono supportare
senza subire danni irreversibili, o senza che la loro funzione
di supporto ai processi vitali venga compromessa”
INDICATORI DI SOSTENIBILITA’

Il Capitale Naturale è un metodo di contabilizzazione
ambientale messo a punto da Robert Costanza che consente
di misurare quanto la natura contribuisce alla produzione di
benessere per l’uomo

I servizi che i sistemi ecologici offrono all’uomo e il capitale
naturale che li produce contribuiscono al benessere umano,
sia direttamente che indirettamente, e rappresentano parte
del valore economico totale del pianeta

Per l’intera biosfera, il valore con cui l’ambiente contribuisce
al benessere dell’umanità è stimato tra 16 e 54 miliardi di
dollari all’anno. Il prodotto globale lordo del pianeta (PNL) è
invece stimato in circa 18 miliardi di dollari all’anno
INDICATORI DI SOSTENIBILITA’

L’Emergy, indicatore elaborato da H.T. Odum, è la quantità
di energia solare necessaria per ottenere (direttamente o
indirettamente) un prodotto o un flusso di energia in un dato
processo

In pratica, un indice del costo ambientale presente e passato,
la “memoria” di tutta l’energia solare spesa durante un
processo. L’approccio emergetico è in grado di tener conto
del lavoro che l’ambiente ha dovuto svolgere per produrre un
certo bene o prodotto

Il flusso emergetico necessario per un dato processo diviene
quindi un indice del costo ambientale presente e passato per
supportarlo
CARRYING CAPACITY

La capacità di carico è un concetto sviluppato per consentire
di stabilire quale sia il numero massimo di individui di
una popolazione animale o vegetale che può essere
sopportato da un ecosistema a tempo indefinito, senza
ridurre la produttività dell'ecosistema stesso

La capacità di carico si esprime come numero di individui
per unità di superficie (in genere: Ha o Km2) e varia a
seconda di come la specie in questione usa la capacità
dell'ecosistema, ad esempio per produrre cibo, assorbire i
rifiuti prodotti, ...
CARRYING CAPACITY

Il punto centrale dell'economia ecologica è quello di
determinare se le attuali popolazioni, gli ecosistemi e i
processi biofisici a essi relativi (i capitali naturali critici capaci
di autoprodursi), nonché la capacità di assimilazione degli
scarti e dei rifiuti da parte dell'ecosfera, siano in grado di
sostenere il peso prevedibile dell'economia umana nei tempi
a venire secolo e possano congiuntamente mantenere intatte
le funzioni vitali dell'ecosfera

L'economia globale fa sì che nessuna regione sia più isolabile:
tutti hanno accesso alle risorse di tutti
IMPRONTA ECOLOGICA


L'analisi dell'IMPRONTA
ECOLOGICA supera
alcune delle difficoltà del
concetto tradizionale di
carrying capacity
invertendo i termini del
problema
L'impronta ecologica parte dal presupposto che ogni
categoria di consumo di energia e di materia e ogni
emissione di scarti ha bisogno della capacità produttiva o di
assorbimento di una determinata superficie di terra o di
acqua
IMPRONTA ECOLOGICA
Se sommiamo i territori richiesti da
ogni tipo di consumo e di scarto di
una popolazione definita, la
superficie totale che otteniamo
rappresenta l'impronta ecologica
di quella popolazione sulla Terra,
indipendentemente dal fatto che
questa superficie coincida con il
territorio su cui detta popolazione
vive il modello dell'impronta
In breve,
ecologica misura la superficie di
territorio richiesta da ogni
persona (o popolazione), anziché
la popolazione possibile per ogni
unità di territorio
IMPRONTA ECOLOGICA
L'Impronta Ecologica parte
dall'assunto che qualunque
cosa noi produciamo e
usiamo, qualunque sia la
tecnologia produttiva,
comunque avremo bisogno
di un flusso di materiali ed
energia che deve essere
prodotto da un sistema
ecologico e comunque
avremo bisogno di sistemi
ecologici per riassorbire gli
scarti generati durante il
ciclo di produzione e uso e
al termine della vita dei
prodotti
IMPRONTA ECOLOGICA
L'analisi dell'impronta ecologica di una data popolazione
può essere definita come la superficie di territorio
(terra e acqua) ecologicamente produttivo nelle diverse
categorie (terreni agricoli, pascoli, foreste ecc.)
necessaria per:

fornire le risorse di energia e materia per i consumi in
atto

assorbire gli scarti di quella popolazione, data la sua
attuale tecnologia, indipendentemente da dove tale
territorio sia situato
IMPRONTA ECOLOGICA
Qual’è la superficie di sistemi ecologici produttivi nelle diverse
categorie (foreste, terre agricole, pascoli, acque)
necessaria per mantenere a lungo termine le attività
economiche e sociali di una comunità, o Paese, o
dell'intera popolazione umana, date le esistenti capacità
tecnologiche e organizzative della produzione?
IMPRONTA ECOLOGICA
Non è possibile valutare le richieste di terreno per procurare,
mantenere e mettere a disposizione ogni singolo bene di
consumo; si possono allora limitare i calcoli alle categorie
principali:

Cibo

Abitazioni

Trasporti

Beni di consumo

Risorse incorporate nei servizi ricevuti
Le principali fonti di dati per l’Italia sono:








ISTAT, Censimento della popolazione e delle abitazioni
ISTAT, Movimento anagrafico dei comuni
ISTAT, Consumi delle famiglie
ISTAT, Uso del suolo
SEAT, stima dei consumi delle famiglie
Regione: bilancio energetico regionale
Camera di Commercio: prezzi al consumo
Wackernagel, M. e William Rees. L'impronta Ecologica. Edizioni Ambiente, Milano, 2000
IMPRONTA ECOLOGICA

L'impronta ecologica così calcolata può essere messa a
confronto con l'area su cui vive la popolazione e mostrare
di quanto è stata superata la carrying capacity locale e,
quindi, la dipendenza di quella popolazione dal commercio
IMPRONTA ECOLOGICA
L'impronta ecologica media pro capite può essere paragonata
con una suddivisione equa della Terra, cioè quella fetta di
terra produttiva del pianeta teoricamente a disposizione di
ogni persona:

Oggi questa porzione è di 1,5 Ha (corrispondenti a un
quadrato di 122 m di lato)

La superficie di sistemi ecologici produttivi necessaria per
sostenere a lungo termine i consumi di un Italiano medio è
4,2 Ha, di cui 2,98 Ha di sistemi ecologici terrestri, e 1,22
Ha di sistemi produttivi marini, ovvero un quadrato di 205
m di lato, costituito per il 29% da mare
IMPRONTA ECOLOGICA

I 2,98 Ha di sistemi produttivi terrestri (l'Impronta
Ecologica terrestre di ogni Italiano), sono una superficie
produttiva quasi sette volte quella disponibile entro il
territorio nazionale, che ammonta a 0,44 Ha pro capite

L'Italia pertanto dipende largamente dalla produttività
ecologica di territori di altri Paesi, ovvero per far fronte
alle sue necessità deve importare capacità di carico
ecologica dall'estero

L'Impronta Ecologica terrestre degli Italiani è anche quasi
2 volte la disponibilità di ecosistemi produttivi media
globale (1,53 Ha pro capite, supponendo di mettere in
produzione ogni angolo della Terra): per mantenere la
capacità produttiva necessaria a soddisfare i bisogni di
ogni Italiano, c'è qualcuno, in qualche parte del pianeta,
che rinuncia al 50% della sua quota di ecosistemi
produttivi
IMPRONTA ECOLOGICA
Nazione
Italia
Olanda
Belgio
Finlandia
USA
Canada
India
IE
4,2
4,7
5,3
3,3
10,3
7,7
0,8
anno
1997
1997
1997
1995
1997
1997
1997
Città
Ancona
Modena
Legnago
Orvieto
Isernia
Den Haag
Helsinki
IE
4,6
5,0
3,1
2,9
3,0
4,9
3,5
Remitti P., Cagnoli P., Favero V., Comune di Ancona - Rapporto sullo
stato dell’ambiente 2000 - BET Bilancio Ecologico Territoriale - Ancona
ecological footprint
anno
1999
1996
1998
1998
1998
1995
1999
IMPRONTA ECOLOGICA

Il consumo di un kg di pane comporta un’impronta ecologica di
circa 9,7 m2

Il consumo di un kg di carne bovina comporta una impronta di
140 m2

I vegetali, il cui ciclo di produzione e consumo è più breve,
comportano un’impronta di 2,6 m2

Il consumo di un uovo comporta un’impronta di circa 12 m2

Un bicchiere di latte corrisponde a 2,3 m2

Il trasporto incide sull’impronta ecologica per via del consumo di
combustibile e dell’energia impiegata per la realizzazione dei
veicoli
Ad esempio, si consideri che l’impronta di una persona che
percorre 5 Km due volte al giorno per ogni giorno lavorativo, è pari
a 122 m2 se usa la bicicletta, 303 m2 se usa l’autobus, 1.530 m2
se usa l’automobile

Le case creano una impronta ecologica a causa dell’occupazione
diretta del suolo e del consumo di energia e materiali per
realizzarle e mantenerle
IMPRONTA ECOLOGICA

Mobili, apparecchiature, vestiario, calzature e altri beni di
consumo partecipano in modo significativo alla formazione
dell’impronta ecologica

Considerando solo la voce ‘abbigliamento e calzature’
--> si stima che, per ogni 100 € spesi, si crei una impronta di
≈ 77 m2

Fare una telefonata, stipulare un’assicurazione ed altre
utilizzazioni di servizi pubblici o privati sono attività che
comportano consumi di energia e materiali e, di conseguenza,
la partecipazione alla formazione dell’impronta ecologica
--> si stima che per ogni 100 € in servizi telefonici comporti
un’impronta di ≈ 50 m2
IMPRONTA ECOLOGICA FAMILIARE

Calcolare l’impronta ecologica della propria famiglia é
importante per riuscire a comprendere la fitta rete di
interrelazione tra le nostre azioni quotidiane e la sostenibilità
complessiva del Pianeta

Inoltre, annotando ogni settimana tutti i consumi e calcolando
la propria impronta ecologica, è possibile visualizzare gli effetti
positivi dovuti ai cambiamenti nei consumi che si decidesse di
introdurre

Obiettivi

analizzare i propri stili di vita quotidiani

orientare positivamente i propri consumi sulla base
dell’analisi fatta precedentemente

avviare una riflessione sull’uso delle risorse naturali e
sull’equità nord-sud del mondo
Materiali, strumenti

dati sui propri consumi, foglio elettronico o calcolatrice

IMPRONTA ECOLOGICA FAMILIARE
Descrizione dell’attività

Per svolgere questa attività é necessario annotare i consumi
famigliari in una tabella, secondo 5 categorie principali:
Cibo
Abitazione
Trasporti
Prodotti di consumo e Servizi
Rifiuti

Per questa esperienza, è stato approntato un foglio elettronico in
modo da facilitare il calcolo dell’impronta ecologica e le eventuali
statistiche derivanti dalle considerazioni che scaturiranno
IMPRONTA ECOLOGICA FAMILIARE
Esempio di impostazione per il calcolo




Nella colonna “3” devono essere annotati i consumi mensili
secondo l’unità di misura specificata per ogni tipologia nella
colonna “2” (cibo in kg, consumi energetici in kilowattora, acqua e
gas in metri cubi, ecc.)
Le colonne (A), (B), (C), (D), (E) rappresentano i sistemi ecologici
produttivi di riferimento per ciascuna tipologia di consumo (vanno
riportati gli indici di conversione):
colonna A - relativi alla superficie di terra per la produzione
dell’energia necessaria alla produzione di un determinato prodotto
o alla fruizione di un servizio (per la produzione di un chilogrammo
di carta sono necessari 70 m2 di terra energetica, ma anche 200
m2 di foreste dalle quali proviene la cellulosa)
colonna B - relativi alla terra per agricoltura (per un chilo di frutta
sono necessari 8 m2 di terra per agricoltura e 5 m2 di terra per la
produzione dell’energia necessaria alla coltivazione, al
confezionamento e al trasporto del prodotto)
IMPRONTA ECOLOGICA FAMILIARE
Istruzioni




colonna C - relativi ai terreni dedicati a pascolo (per ottenere un
chilo di carne di manzo sono necessari 5000 m2 di pascoli) e, in
questa semplificazione, anche quelli relativi al mare
colonna D - relativi alle foreste gestite e alle foreste primarie che
vengono accorpate in un’unica categoria (per produrre 1 kg di
legno sono necessari 160 m2 di foreste)
colonna E - relativi alla terra necessaria alle urbanizzazioni (un
m2 di superficie di una casa corrisponde al consumo di un m2 di
terra per urbanizzazioni)
A seconda della tipologia di consumo, si moltiplica il fattore o i
fattori di conversione corrispondenti e si riportano nell’apposita
colonna
link al FOGLIO ELETTRONICO
IMPRONTA ECOLOGICA SEMPLIFICATA
Domanda
A
Da quante persone è composta la tua
1
famiglia?
Di quante stanze a testa dispongono i
oltre 3
membri della tua famiglia?
Qual è il vostro mezzo di trasporto
auto
abituale?
Quante volte mangiate carne,
tutti i giorni
affettati, pesce?
4 punti per ogni
risposta di tipo A
B
C
D
2
3
oltre 3
tra 2 e 3
tra 1 e 2
1 o meno
moto
mezzi pubblici
bici o a
piedi
4 – 6 volte a
settimana
2 – 3 volte a
settimana
1 o mai
Punteggi
3 punti per ogni
2 punti per ogni
risposta di tipo B risposta di tipo C
1 punto per ogni
risposta di tipo D
IMPRONTA ECOLOGICA SEMPLIFICATA

Da 10 a 16 punti
La tua impronta ecologica è di molto superiore alla media.
Dovresti cercare di ridurre il tuo impatto sul pianeta. Cerca
soprattutto di usare di meno l’auto (è preferibile andare a piedi
o in bici), mangiare meno carne, gettare via meno rifiuti (se
puoi, ripara, riutilizza o ricicla le sostanze che usi)

Da 6 a 10 punti
La tua impronta ecologica è vicina alla media nazionale, ma è
pur sempre quasi il doppio della superficie di ecosistemi
produttivi disponibile per ogni abitante della Terra. Dovresti
cercare di controllare i tuoi consumi usando di meno l’auto,
mangiando meno carne e producendo meno rifiuti

Da 1 a 5 punti
Il tuo peso sul pianeta è inferiore alla media degli italiani. Ma
attenzione a non esserne troppo orgoglioso: c’è sempre molto
da fare per convincere gli altri a consumare ed inquinare di
meno, oltre che cercare di migliorare ancora
Scarica

impronta ecologica