CORSO DI FORMAZIONE PER
RSPP / MC (27/09/2012)
Il rischio fisico:
radiazioni ionizzanti e non
ionizzanti
Dott. Giuseppe Guidarelli
IN QUESTA PRESENTAZIONE:
RADIAZIONI IONIZZANTI
CAMPI MAGNETICI
RADIAZIONI OTTICHE
effetti, rischi e protezione
RADIAZIONI IONIZZANTI
¾ EFFETTI DANNOSI
¾ LA DOSE
¾ NORMATIVA E RADIOPROTEZIONE
DANNI DA RADIAZIONI
• DETERMINISTICI
• NON DETERMINISTICI O
STOCASTICI
EFFETTI DETERMINISTICI
• E’ possibile riconoscere la relazione causa effetto
(esposizione-danno)
• Esiste una soglia sotto la quale non si manifestano
• L’aumento della dose assorbita generalmente
aumenta la gravità del danno
Es : sterilità temporanea maschio (0,15 Gy)
sterilità permanente donna (2,5-6 Gy)
opacità del cristallino (0,5 Gy/anno esp. cronica)
dose letale 50% (3-5 Gy)
Fotografia della schiena di un paziente 21 mesi dopo una angiografia
coronarica e due interventi di angioplastica effettuati nell’arco di tre giorni;
dose cumulativa stimata: 15000-20000 mGy: il paziente ha decisamente
rifiutato l’innesto di pelle dopo l’eliminazione del tessuto necrotico (F. Mettler )
EFFETTI STOCASTICI
• Si ritiene che non abbiano una soglia
• L’aumento della esposizione incrementa la
probabilità di accadimento e non la gravità
• Possono verificarsi nella persona che ha
assorbito radiazioni o nei discendenti (effetti
genetici)
• Esempio: insorgenza di tumori letali e non
DOSE ASSORBITA (D)
• Energia assorbita per unità di massa, cioè il
quoziente dE/dm, in cui dE è l’energia media
ceduta dalle radiazioni ionizzanti alla materia in
un elemento di volume di massa dm.
• Nella normativa italiana la dose assorbita indica
la dose media in un tessuto o organo.
• Unità di misura: Gray (Gy) che equivale a 1J/Kg
DOSE PESATA RISPETTO ALLA
RADIAZIONE (DOSE EQUIVALENTE)
(H)
• Dose assorbita da un tessuto o organo T
ponderata in base al tipo e alla qualità della
radiazione. La normativa fornisce i valori di
ponderazione wR
• HT= ∑R DT x wR
• Unità di misura: Sievert (Sv)
FATTORI DI PONDERAZIONE
DELLA RADIAZIONE
• Fotoni (tutte le energie)
1
(1)
• Elettroni e muoni (tutte le energie)
1
(1)
•
5
(2)
Protoni (energia > 2 MeV)
• Particelle α, framm. di fissione, nuclei pes. 20
• Neutroni (energia < 10 keV e >20 MeV)
5
• Neutroni (energia 10 keV – 100 keV
10
• Neutroni (energia 100 keV – 2 MeV
20
• Neutroni (energia 2 MeV – 20 MeV
10
(20)
DOSE EFFICACE (DE)
• E’ la somma delle dosi equivalenti nei
diversi organi o tessuti, moltiplicate per un
fattore di ponderazione ( wT) caratteristico
dei tessuti.
• Unità di misura: Sievert (Sv)
• DE= ΣT wT x HT
FATTORI DI PONDERAZIONE DEI
TESSUTI
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Gonadi
0,20
Stomaco, Polmone
0,12
Midollo osseo (rosso)
0,12
Colon
0,12
Vescica, Esofago, Fegato 0,05
Mammelle
0,05
Tiroide
0,05
Pelle,Superficie ossea
0,01
Cervello, Ghiandole salivari --Rimanenti organi o tessuti 0,05
TOTALE
1,00
(0,08)
(0,12)
(0,12)
(0,12)
(0,05)
(0,08)
(0,05)
(0,01)
(0,01)
(0,12)
(1,00)
La dose letale coinvolge una elevata quantità di
energia?
Dose letale = 4 Gy
Per una persona di 70 kg corrisponde ad una energia
totale rilasciata di 280 J
280 J corrispondono a:
¾ salto da un gradino di 40 cm
¾ lampada da 60 W accesa per 4,6 s
¾ un sorso (3 ml) di the a 60°
¾Aumento della temperatura corporea di 0,001°
OBIETTIVI DELLA
RADIOPROTEZIONE
• Prevenire gli effetti deterministici
• Limitare gli effetti stocastici entro
valori socialmente accettabili
PRINCIPI DELLA RADIOPROTEZIONE
GIUSTIFICAZIONE
OTTIMIZZAZIONE
LIMITAZIONE DELLE DOSI
GIUSTIFICAZIONE
• Nuovi tipi o nuove categorie di pratiche che
comportano un’esposizione alle radiazioni
ionizzanti
devono
essere
giustificati,
anteriormente alla loro prima adozione o
approvazione, dai loro vantaggi economici,
sociali o di altro tipo rispetto al detrimento
sanitario che ne può derivare.
BENEFICIO NETTO > 0
OTTIMIZZAZIONE
• Qualsiasi pratica deve essere svolta in modo
da mantenere l’esposizione alle radiazioni al
livello più basso ragionevolmente ottenibile,
tenuto conto dei fattori economici e sociali
Principio ALARA
“As Low As Reasonably Achievable”
BENEFICIO NETTO = MAX
LIMITAZIONE DELLE DOSI
• La somma delle dosi derivanti da tutte le
pratiche non deve superare i limiti di dose
stabiliti per i lavoratori esposti, gli
apprendisti, gli studenti e gli individui della
popolazione
TUELARE SEMPRE GLI INDIVIDUI
LIMITI DI DOSE ANNUALI
(D.lgs. 241/00)
Lavoratori esposti
(mSv)
Popolazione
(mSv)
Dose Efficace
20
1
HT cristallino
150
15
500
50
HT pelle
estremità
500
Stime di rischio per effetti stocastici
Da I.C.R.P. Publication 60, 1991
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40
87
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st
n
DOSI MEDIE ANNUALI ALLA POPOLAZIONE ITALIANA
5
4,5
4
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5
0
SISTEMI PER LIMITARE LA DOSE
TEMPO
DISTANZA
SCHERMATURE
TEMPO
• L’esposizione è proporzionale al tempo di
permanenza presso la sorgente di
radiazioni
DISTANZA
• L’esposizione è inversamente proporzionale
al quadrato della distanza dalla sorgente
sorgente
d
d
SCHERMATURE
• L’interposizione di schermi fra sorgente e
operatore attenua l’intensità del fascio di
radiazioni
Intensità
I0
I=I0 e -μx
Spessore X
ESEMPI DI MITIGAZIONE DELLA DOSE
TEMPO
DISTANZA
SCHERMA
TURE
Abilità nella manipolazione dei radiofarmaci e in
generale di tutte le sorgenti radioattive;
non ripetizione degli esami radiologici
permanenza solo se necessaria
Impiego di pinze, telemanipolatori nell’uso di sorgenti
radioattive;
massima distanza dai tubi radiogeni e dai pazienti
durante radioscopia
Impiego di indumenti protettivi schermanti:
camici, occhiali, guanti, paratiroide
Porte e pareti schermate
Schermi mobili, cristalli anti X
Schermi per contenitori e siringhe
FONTI DI RADIAZIONI IN AMBIENTE SANITARIO
Da macchine
Raggi X
Sorgenti
radioattive
Sigillate
Sorgenti
radioattive
Non Sigill.
Rifiuti
radioattivi
Radiologia, Cardiologia,
Gastroenterologia,
Pneumologia, Sala
Operatoria
50-150 keV
------
------
no
Odontoiatria
60-80 keV
----
-----
no
Medicina Nucleare
100-140 keV
(TAC)
Reperi e
taratura
Tc99m
+Vari nuclidi
si
Laboratorio Analisi
-----
Taratura
I125 Co57
H3
si
Radioterapia
5-20 MeV
Co60
Cs137
Ir192
I131 Sr89
si
Fisica Sanitaria
-----
Taratura
Vari nuclidi
si
LA NORMATIVA
•
Legge 31/12/1962 n. 1860
(ancora vigente. Primo testo normativo che disciplina
in Italia l’impiego pacifico dell’energia nucleare)
•
D.P.R. 13/2/1964 n.185
(Ha costituito per trenta anni il testo legislativo
fondamentale in materia di protezione sanitaria dei
lavoratori e delle popolazioni contro le R.I.)
LA NORMATIVA
• D. Lgs. 17/3/1995 n.230
(Attuazione delle direttive EURATOM dal 1980 al 1992.
Va a sostituire quasi completamente il D.P.R.185)
• D.Lgs.26/5/2000 n.241
(Attuazione della direttiva EURATOM 96/29. Viene
abrogato il D.P.R.185)
• D.Lgs.26/5/2000 n.187
(Attuazione della direttiva EURATOM 97/43 in materia di
protezione contro i pericoli derivanti dalle esposizioni
mediche)
RADIOPROTEZIONE OPERATIVA
• Il datore di lavoro ha l’obbligo di garantire la
sorveglianza
fisica
e
medica
della
radioprotezione avvalendosi di ESPERTI
QUALIFICATI per gli aspetti fisici e di MEDICI
AUTORIZZATI per gli aspetti medici.
• Il datore di lavoro deve fornire tutti i mezzi di
sorveglianza dosimetrica e di protezione
necessari
ESPERTO QUALIFICATO
• Persona che possiede le cognizioni e l’addestramento
necessari sia per effettuare misurazioni, esami, verifiche o
valutazioni di carattere fisico, tecnico o radiotossicologico,
sia per assicurare il corretto funzionamento dei dispositivi di
protezione, sia per fornire tutte le altre indicazioni e
formulare provvedimenti atti a garantire la sorveglianza fisica
della protezione dei lavoratori e della popolazione. La sua
qualificazione è riconosciuta attraverso esame di abilitazione
e l’iscrizione nell’elenco nominativo degli Esperti Qualificati
presso il Ministero del Lavoro.
MEDICO AUTORIZZATO
• Medico responsabile della sorveglianza medica dei
lavoratori esposti, la cui qualificazione e specializzazione
sono riconosciute attraverso esame di abilitazione e
l’iscrizione nell’elenco nominativo degli Esperti Qualificati
presso il Ministero del Lavoro.
ATTRIBUZIONI DELL’ESPERTO QUALIFICATO
• Fornire al datore di lavoro valutazioni e indicazioni preliminari
di radioprotezione sulle pratiche da intraprendere e rilasciare il
benestare
• Effettuare la prima verifica di nuove installazioni
• Effettuare le verifiche periodiche dell’efficacia dei dispositivi di
protezione e degli strumenti di misura
• Effettuare la delimitazione delle zone controllate e sorvegliate
e la sorveglianza relativa
ATTRIBUZIONI DELL’ESPERTO QUALIFICATO
• Effettuare la valutazione delle dosi e delle introduzioni di
radionuclidi relativamente ai lavoratori esposti
• Effettuare la classificazione del personale radioesposto (A, B)
• Mantenere aggiornato l’archivio dosimetrico contenente le
schede individuali del personale
CLASSIFICAZIONE DELLE ZONE
ZONA CONTROLLATA
Ambiente di lavoro in cui, sulla base degli accertamenti condotti
dall’Esperto Qualificato, sussiste per i lavoratori in essa operanti
il rischio di superamento, su base annua, di 6 mSv di dose
efficace o 3/10 di uno qualsiasi dei limiti per i lavoratori esposti.
Le zone controllate sono segnalate e delimitate; l’ accesso è
regolamentato
ZONA SORVEGLIATA
Ambiente di lavoro in cui, sulla base degli accertamenti condotti
dall’Esperto Qualificato, sussiste per i lavoratori in essa operanti
il rischio di superamento, su base annua, dei limiti di dose fissati
per il pubblico ma che non debba essere considerata zona
controllata, Le zone sorvegliate sono segnalate.
CLASSIFICAZIONE DEI LAVORATORI
LAVORATORI ESPOSTI
I soggetti che, in ragione dell’attività lavorativa svolta per conto
del datore di lavoro, sono suscettibili di una esposizione alle
radiazioni superiore ad uno qualsiasi dei limiti fissati per le
persone del pubblico
CATEGORIA A
I lavoratori esposti che, sulla base degli accertamenti condotti
dall’Esperto Qualificato, sono suscettibili di un’esposizione
superiore , in un anno solare, a 6 mSv di dose efficace o 3/10
di uno qualsiasi dei limiti per i lavoratori esposti.
CATEGORIA B
I lavoratori esposti non classificati in categoria A sono
classificati in categoria B
Tutele previste
Lavoratori
esposti
CATEGORIA
A
Dosimetria
individuale
Visita
medica
periodicità
SI
Medico
Autorizzato
6 mesi
NO
Medico
Competente
12 mesi
CATEGORIA
B
STRUMENTI PER DOSIMETRIA INDIVIDUALE
5 cm
STRUMENTI PER DOSIMETRIA AMBIENTALE
ATTRIBUZIONI DEL MEDICO AUTORIZZATO
• Analizzare i rischi individuali connessi alla destinazione
lavorativa
• Effettuare la visita medica preventiva e dichiarare l’idoneità
del lavoratore
• Effettuare le visite periodiche e straordinarie con successiva
dichiarazione di idoneità
• Istituire e conservare i documenti sanitari personali
OBBLIGHI DEI DATORI DI LAVORO
• Assicurare la sorveglianza fisica e medica
avvalendosi di Esperti Qualificati e Medici
autorizzati e fornire i mezzi necessari per la loro
attuazione
• Fornire all’Esperto Qualificato tutti i dati e gli
elementi relativi alle pratiche con radiazioni
• Provvedere che gli ambienti di lavoro siano
individuati, delimitati e segnalati e che l’accesso sia
regolamentato
• Predisporre norme interne di protezione e
sicurezza e curare che copia di dette norme sia
consultabile nei luoghi di lavoro
OBBLIGHI DEI DATORI DI LAVORO
• Fornire ai lavoratori i mezzi di sorveglianza
dosimetrica e di protezione
• Rendere edotti i lavoratori sui rischi connessi con
le attività lavorative, sulle norme di sicurezza e
sulle conseguenze del mancato rispetto di esse
• Provvedere affinchè i singoli lavoratori osservino
le norme interne, le modalità operative e usino i
mezzi di protezione
• Fornire ai lavoratori i risultati delle valutazioni di
dose
OBBLIGHI DEI LAVORATORI
• Osservare le disposizioni impartite dal datore di lavoro o dai
suoi incaricati
• Usare secondo le specifiche istruzioni i dispositivi di sicurezza,
i mezzi di protezione e sorveglianza dosimetrica
• Segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al
preposto le deficienze dei dispositivi e dei mezzi di sicurezza
nonché eventuali situazioni di pericolo
• Non rimuovere né modificare i dispositivi e gli altri mezzi di
sicurezza, di segnalazione, di protezione e di misurazione
• Non compiere, di propria iniziativa, operazioni o manovre che
non sono di propria competenza o che possono
compromettere la protezione
• Sottoporsi alla sorveglianza medica
CONTATTI E INTERAZIONI
NORMATIVA DI
RADIOPROTEZIONE
D. Lgs. 626/94 (oggi
sostituito con D.Lgs. 81/08)
• Il rispetto delle norme di radioprotezione non
esaurisce gli obblighi cui sono tenuti i datori di lavoro
ai sensi del D.Lgs.626/94 (oggi sostituito con D.Lgs.
81/08)
• La relazione preliminare di radioprotezione costituisce
il documento di cui all’art.4, comma 2 del D.Lgs.
626/94 (oggi sostituito con D.Lgs. 81/08)
• L’Esperto Qualificato è chiamato a partecipare alle
riunioni periodiche di cui all’art.11 del D.Lgs.626/94
(oggi sostituito con D.Lgs. 81/08)
• L’ISPESL inserisce nell’elenco nominativo di cui
all’art.71 del D.Lgs. 626/94 (oggi sostituito con D.Lgs.
81/08) i casi di neoplasia dovuti a assorbimento di
radiazioni.
RADIAZIONI NON IONIZZANTI
E CAMPI MAGNETICI
¾ EFFETTI
¾ NORMATIVA
¾ SICUREZZA IN RM
SPETTRO DELLE RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE
EFFETTI DIRETTI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI
(CEM)
L’ interazione dei CEM con la materia biologica
produce due effetti accertati:
– induzione di correnti nei tessuti elettricamente
stimolabili
– cessione di energia con rialzo termico.
• Tali effetti sono definiti effetti diretti.
• Alle frequenze più basse e fino a circa 1 MHz,
prevale l’induzione di correnti elettriche nei tessuti
elettricamente stimolabili, come nervi e muscoli.
Effetti diretti dei CEM
• Con l’aumentare della frequenza diventa sempre
più significativa la cessione di energia nei tessuti
attraverso il rapido movimento oscillatorio di ioni e
molecole di acqua, con lo sviluppo di calore.
• A frequenze superiori a circa 10 MHz,l’effetto
termico è l’unico a permanere, e al di sopra di 10
GHz, l’assorbimento èesclusivamente a carico della
cute.
Effetti acuti, graduati, con soglia di induzione
• Elettrici:
aritmie cardiache, stimolazioni nervose e
muscolari, …
• Termici:
– innalzamento della temperatura corporea di pochi
gradi con la conseguente attivazione del sistema di
termoregolazione
– effetti da stress termico
– fino a vere e proprie ustioni e necrosi da
radiofrequenze.
– Organi bersaglio: cristallino (cataratta) e testicoli
(atrofia)
Effetti indiretti dei CEM
• correnti di contatto: quando il corpo umano viene in
contatto con un oggetto a diverso potenziale elettrico e
possono indurre percezioni dolorose, contrazioni
muscolari, ustioni;
• accoppiamento del CEM con dispositivi elettromedicali
(compresi stimolatori cardiaci) e altri dispositivi impiantati
o portati dal soggetto esposto.
• rischio propulsivo di oggetti ferromagnetici all’interno di
intensi campi magnetici statici;
• innesco di elettrodetonatori e rischio incendio di materiali
infiammabili per scintille provocate dalla presenza dei
CEM nell’ambiente
LA NORMATIVA
•La normativa di riferimento è il D. Lgs. 9 aprile
2008 n° 81 (testo unico)
•Capo IV , protezione dei lavoratori dai rischi di
esposizione a campi elettromagnetici
D.Lgs. 81/2008 (integrato dal D.Lgs. 106/09)
•Il D.Lgs. ha introdotto specifiche norme di tutela della salute per i lavoratori
esposti a campi elettromagnetici (Titolo VIII "Agenti fisici“,Capo IV).
•Fondamentalmente recepisce la direttiva europea 2004/40/CE (e le sue
modifiche contenute nella direttiva europea 2008/46/CE) sulle prescrizioni
minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi
derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici).
•Il Capo IV determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro
i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dall'esposizione ai campi
elettromagnetici (da 0 Hz a 300 GHz) durante il lavoro. Le disposizioni
riguardano la protezione dai rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori
dovuti agli effetti nocivi a breve termine conosciuti nel corpo umano
derivanti dalla circolazione di correnti indotte e dall'assorbimento di energia,
e da correnti di contatto. Il capo non riguarda la protezione da eventuali
effetti a lungo termine e i rischi risultanti dal contatto con i conduttori in
tensione.
D.Lgs. 81/2008 (integrato dal D.Lgs. 106/09)
Il decreto legislativo impone che il datore di lavoro
valuti e, quando necessario, misuri o calcoli i livelli
dei campi elettromagnetici ai quali
sono esposti i lavoratori.
I livelli non possono superare i valori limite
contenuti nell'allegato XXXVI, lettera A, tabella 1e
lettera B, tabella 2 (sono rispettivamente
o il paragrafo i valori limite base e derivati ICNIRP
per i lavoratori)
D.Lgs. 81/2008 (integrato dal D.Lgs. 106/09)
In nessun caso i lavoratori devono essere esposti a
valori superiori ai valori limite di esposizione. Se i
valori limite di esposizione risultano superati, il datore
di lavoro adotta misure immediate per riportare
l'esposizione al di sotto dei valori limite di
esposizione, individua le cause del superamento dei
valori limite di esposizione e adegua di conseguenza
le misure di protezione e prevenzione per evitare un
nuovo superamento.
SISTEMA DI PROTEZIONE DAI CEM
• Il riferimento più autorevole è fornito dai documenti della
International Commission on Non Ionising Radiation Protection
(ICNIRP).
• Per quanto riguarda i campi variabili nel tempo, l’ICNIRP ha
pubblicato nel 1998 delle linee guida per la limitazione
dell’esposizione a CEM fino a 300 GHz.
• Nel 2009, nuove LG per la limitazionedell’esposizione a
campi magnetici statici che aggiornano quelle
precedentemente pubblicate nel 1994.
• Nel 2010 nuove linee guida per i campi variabili tra 1 Hz e
100 kHz; mentre ha confermate le linee guida del 1998 per le
radiofrequenza e microonde (frequenza superiore a 100 kHz).
Campi magnetici
L’induzione magnetica si misura in Tesla (T)
Campo magnetico terrestre :
0,000050 T
Linee elettriche:
0,000030 T
Bottoni magnetici, braccialetti :
0,000500 T
Risonanza Magnetica:
0,5 – 3,0 T
Effetti dei campi magnetici sulla materia vivente
• INDUZIONE MAGNETICA : interazione con elettroliti
in movimento , campi elettrici indotti e correnti (interazione
con flusso sanguigno – la corrente nel nodo sino atriale per campi di 5T è il 10 % della
corrente massima endogena, il movimento entro il campo genera correnti che sono
responsabioli di vertigine e nausea riscontrate su pazienti e volontari)
• EFFETTI MAGNETO-MECCANICI : orientamento
magnetico, traslazione magneto-meccanica (molecole
paramegnetiche subiscono una coppia di forze che le orienta in modo da minimizzare
la loro energia libera – forze abbastanza piccole, per campi > 17 T è stato notata
induzione di riorientazione dell’apparto mitotico (rane), campiu statici dotati di
gradiente producono traslazione delle sostanze dia e paramagentiche.- con campi di 8
T notata riduzione del flusso del sangue superficiale nel ratto esposto
• INTERAZIONE SPIN ELETTRONE : modificazione
“radical pair mechanism” (orientamento uccelli migratori)
FONTI DI RISCHIO IN RM
• Campo magnetico disperso
• Criogeni (Elio)
• Gradienti di Campo
• Rumore Acustico
• Campo a Radiofrequenza
Table 2. Limits of exposure (a) to static magnetic fields. (ICNRP)
Exposure characteristics
Magnetic flux density
Occupational (b)
Exposure of head and of trunk
Exposure of limbs (c)
2T
8T
General public (d)
Exposure of any part of the body
400 mT
(a) ICNIRP recommends that these limits should be viewed operationally as spatial
peak exposure limits.
(b) For specific work applications, exposure up to 8 T can be justified, if the
environment is controlled and appropriate work practices are implemented to control
movement-induced effects.
(c) Not enough information is available on which to base exposure limits beyond 8 T.
(d) Because of potential indirect adverse effects, ICNIRP recognizes that practical
policies need to be implemented to prevent inadvertent harmful exposure of persons
with implanted electronic medical devices and implants containing ferromagnetic
material, and dangers from flying objects, which can lead to much lower restriction
levels such as 0.5 mT.
FONTI DI RISCHIO IN RM
RADIOFREQUENZE
CRIOGENO
He LIQUIDO
BOBINE DI
GRADIENTE
CAMPO
MAGNETICO
FONTI DI RISCHIO PRESENTI DURANTE
L’ESECUZIONE DELL’ESAME RM
¾L’apparecchiatura genera CAMPI MAGNETICI VARIABILI NEL TEMPO e
CAMPI A RADIOFREQUENZA
MONITORAGGIO CONTINUO DEI PARAMETRI DA PARTE DELLA MACCHINA
con blocco dell’apparecchiatura in caso di superamento dei valori di sicurezza
¾ Il RUMORE ACUSTICO è generato dalle bobine che vibrano e si
flettono a causa della forza generata dalle variazioni dei campi
magnetici
UTILIZZO TAPPI O CUFFIE
DURANTE L’ESAME
FONTI DI RISCHIO SEMPRE PRESENTI
NEL SITO RM
- INTENSO CAMPO
MAGNETICO STATICO generato
dal magnete presente all’interno
dell’apparecchiatura
- ELIO LIQUIDO:
all’interno di apparecchiature con
magnete superconduttore è in genere
presente questo liquido criogeno che
serve per mantenere “acceso” il magnete
PERICOLI ASSOCIATI AL CAMPO MAGNETICO
STATICO
È il più pericoloso e frequente
Effetto proiettile
Si manifesta per campi dell’ordine delle
centinaia di Gauss
Gli oggetti attratti possono colpire
persone o cose con gravi danni
Su protesi
Attrazione con possibile dislocazione di
protesi ferromagnetiche - Stimolatori
cardiaci, clips ecc.
Biologici ???
Non esistono ancora prove certe e
dimostrate sperimentalmente di effetti
per campi magnetici attualmente in uso
nella RM
Ambientali
Interazioni tra B0 e strumentazioni
RISONANZA MAGNETICA
‐ INCIDENTI ‐
(07/31/2001 - Updated 10:43 AM ET)
Child killed in MRI machine by oxygen canister
VALHALLA, N.Y. (AP) — A 6-year-old boy having an MRI exam was killed when
the machine's powerful magnet caused a metal oxygen canister to fly across the
room and hit him in the head.
Michael Colombini was in the magnetic resonance imaging machine at Westchester
Medical Center on Friday with the 10-ton electromagnet switched on when the
oxygen tank was accidentally "introduced into the exam room," the hospital said.
Pericoli associati all’uso di liquidi criogeni
Proprietà fisiche dell’4He liquido:
•Temperatura di liquefazione 4.2 °K (‐269 °C)
•Inodore, non tossico, non infiammabile
•In evaporazione produce vapori freddi che si diffondono (nube bianca)
A 20°C 1 litro di elio liquido produce circa 750 litri di elio gas
La Risonanza dell’Osp. Maggiore contiene circa 1600 litri di He liquido Ù 1 200 000 litri He gas!
• Lesioni da freddo
Spruzzi di liquido sulla pelle provocano lesioni simili a bruciature (indumenti appositi durante le operazioni di rabbocco: guanti, visiere, ecc..)
• Pericolo di soffocamento
Concentrazione di ossigeno < 11% => ASFISSIA
PREVENZIONE CONTRO I RISCHI DA
SOFFOCAMENTO
•Strumenti di misura della concentrazione di ossigeno nella sala magnete •Sistema di ricambi d’aria della sala magnete
Centralina monitoraggio O2, U, T
Pulsanti QUENCH
in CASO DI EMERGENZA
permette di disattivare il campo magnetico tramite l’induzione di evaporazione dell’elio liquido
Da utilizzare nel caso in cui vi sia pericolo per l’incolumità di pazienti e personale e che tale fatto sia unicamente
risolubile con la disattivazione del campo magnetico
seguendo l’apposita procedura di emergenza.
QUENCH
SEGNALETICA E
CONTROLLO ACCESSI
All’ingresso della sala magnete
esiste segnaletica atta ad
impedire l’accesso a persone
con controindicazioni e
l’introduzione di oggetti
Campo magnetico
ferromagnetici
A disposizione del
personale operante Campo a radiofrequenza
nel sito c’è un Metal
Detector portatile
per verifiche dirette
sui pazienti
LINEE
ISOMAGNETICHE
0.5 mT
•Zone ad Accesso Controllato
Dove il campo magnetico è > 0.5 mT (5 Gauss)
•Zone di rispetto
Aree dove il campo magnetico è
compreso fra 0.1 mT e 0.5 mT
•Zone di libero accesso
Aree dove il campo magnetico è
< 0.1 mT
200 mT
CONTROLLI DI QUALITA’ E SICUREZZA
A CURA DELL’UO FISICA SANITARIA
Attraverso la figura dell’Esperto Responsabile della Sicurezza in RM (ex DM 20/8/91 e s. m. e i.) la Fisica Sanitaria si occupa di:
¾ stesura delle regole da seguire in casi di emergenza del sito
(in collaborazione con il Medico Responsabile (MR) e il Serv. di
Prev. e Prot.
¾ controllo della corretta installazione dei dispositivi di sicurezza
¾ controllo dei collaudi effettuati dalle ditte installatrici
¾ verifica della corretta esecuzione del progetto ad installazione
avvenuta
CONTROLLI DI QUALITA’ E SICUREZZA
A CURA DELL’UO FISICA SANITARIA
¾
verifica periodica del perdurare delle caratteristiche
tecniche dell’impianto
¾
stesura, diffusione e rispetto delle norme interne di
sicurezza e della esecuzione dei controlli di qualità (in
collaborazione col MR)
¾
sorveglianza fisica dell’ambiente
¾
segnalazione degli incidenti di tipo tecnico
Controlli periodici che
verificano il perdurare delle
condizioni di sicurezza
• Misure di campo magnetico disperso
• Controlli di presenza e funzionalità
• Controlli di Qualità immagine
Sicurezza degli operatori
¾Per essere autorizzato ad accedere al sito RM e ad operare con l’apparecchiatura RM,
il personale addetto deve preventivamente sottoporsi alle visite e alle indagini mediche previste, nonché essere istruito sui rischi e le procedure e aver ricevuto copia delle
norme interne
¾Prima di entrare nella sala magnete, il personale deve depositare tutti gli oggetti metallici, e in particolare quelli in materiale ferromagnetico (orologi, chiavi, spille, forcine, portadosimetri, penne, ecc.). È vivamente consigliato di depositare all’esterno
ogni tipo di carta magnetica (carte di credito, schede telefoniche, ecc.) che risulterebbe irrimediabilmente danneggiata dall'esposizione al campo magnetico
¾Il personale di servizio, preventivamente addestrato ed autorizzato ad operare nella
diagnostica RM, è tenuto a far rispettare il regolamento di sicurezza a chiunque vi
acceda.
Sicurezza degli operatori
• Il personale addetto alla RMN deve essere periodicamente
sottoposto a sorveglianza medica.
• Deve essere compilata e tenuta aggiornata una cartella
sanitaria con tutte le informazioni relative alle visite di cui al
punto precedente
• I lavoratori addetti alla diagnostica RM sono tenuti a
comunicare tempesti-vamente al responsabile ogni evento che
comporti la presenza, nel proprio corpo, di protesi e/o corpi
metallici (pace-maker, protesi di qualsiasi genere, schegge
metalliche, IUD, ecc.);
• Le lavoratrici sono tenute a comunicare per iscritto al
responsabile medico il proprio stato di gravidanza
• Il personale di servizio è tenuto a partecipare agli incontri
periodici di aggior-namento sulle procedure di sicurezza
Sicurezza degli operatori
Operatori RM
Forbici
Scalpelli
Siringhe
Bombole a ossigeno
Lettini mobili
Raccoglitori
Operatori addetti alla
manutenzione e alle pulizie
Cestini
Secchi
Pulitori
Aspirapolvere
Strumenti vari
Personale di sicurezza
Pistole
Manette
Coltelli
Raccoglitori
Estintori
Pompe antincendio
Sicurezza delle persone esterne
•Accompagnatori
•visitatori
•volontari
Per i volontari valgono tutte le norme che sono previste per i pazienti
Accompagnatori e visitatori devono essere autorizzati e comunque si devono
seguire le stesse procedure di controllo
Accesso comunque vietato a donne in gravidanza, portatori di pacemaker o
neurostimolatori, ragazzi di età <16 anni.
I visitatori devono restare per un tempo limitato in sala magnete
Documento di riferimento per la GESTIONE DELLE ATTIVITÀ
ALL’INTERNO DEL SITO RM, contiene:
•la descrizione dell’area RM
•le norme comportamentali, •le procedure da tenersi nei casi di emergenza.
Radazioni Ottiche Artificiali
ROA
La protezione dalle esposizioni alle radiazioni ottiche sia
incoerenti (INFRAROSSO-IR, VISIBILE-VS, ULTRAVIOLETTOUV) sia coerenti (LASER) costituisce un tema di notevole
interesse e attualità e la valutazione del rischio professionale è
un obbligo penalmente sanzionato dal D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81.
Esposizioni a radiazioni ottiche sono presenti in molte attività
lavorative e richiedono (art.213-220) misure di tutela sia contro i
rischi diretti per la salute dovuti agli effetti nocivi per gli “organi
bersaglio” indicati dalla stessa normativa (l’occhio con possibili
lesioni a cornea, cristallino, retina e la cute) con danni sia
deterministici che stocastici sia contro i rischi indiretti per la
sicurezza dovuti a possibili abbagliamenti/accecamenti
temporanei, incendio ed esplosione innescati dalle sorgenti o dal
fascio di radiazioni.
Banda
IR-C
IR-B
IR-A
λ (nm)
106 ÷ 3000
3000÷1400
1400÷ 780
ν (GHz)
E (eV)
300 ÷ 0,4 × 106
~ 10-3 ÷ 1,6
C=λxν
VISIBILE
780 ÷ 400
0.4 × 106 ÷0,75 × 106
1,6 ÷ 3,3
UV-A
400 ÷ 315
UV-B
UV-C
315 ÷280
280 ÷ 100
0,75 × 106 ÷3 × 106
3,3 ÷ 12
C = 3,0x108 m/sec (velocità della luce nel vuoto )
E = h x ν E = energia del quanto di luce
h = 6,624 10-34joule/sec (costante di Planck)
Produzioni di ROA
• Le radiazioni ottiche possono essere prodotte sia da
fonti naturali che artificiali.
• La sorgente naturale per eccellenza è il sole che, come
è noto, emette in tutto lo spettro elettromagnetico.
• Le sorgenti artificiali, invece, possono essere di diversi
tipi, a seconda del principale spettro di emissione e a
seconda del tipo di fascio emesso (coerente o
incoerente).
•
Per quanto riguarda lo spettro di emissione, oltre
all'ampia gamma di lampade per l'illuminazione che
emettono principalmente nel visibile, esistono lampade
ad UVC per la sterilizzazione, ad UVB-UVA per
l'abbronzatura o la fototerapia, ad UVA per la
polimerizzazione o ad IRA-IRB per il riscaldamento.
Le applicazioni delle radiazioni ottiche artificiali
sono numerose nella sanità, nell’industria e
nella ricerca:
UV: operazioni di saldatura ad arco, saldatura/taglio al
plasma, lampade per essicazione di inchiostri/vernici,
lampade per fotoindurimento di polimeri, fotoincisione, controlli
difetti di fabbricazione, lampade germicide, lampade per uso
medico (fototerapia dermatologica) e/o estetico (abbronzatura
artificiale) e/o laboratorio;
VS: uso di lampade ad alogenuri metallici, al mercurio,
luce pulsata intensa,
sistemi LED, lampade “a luce diurna” per teatri di posa e studi
fotografici, lampade scialitiche per sala operatoria e
ambulatori medici;
IR: attività in vicinanza di forni di fusione di metalli e
vetro, riscaldatori radianti, lampade per riscaldamento a
incandescenza in cicli produttivi;
LASER:applicazioni mediche e odontoiatriche
(microchirurgia/cicatrizzazioni) e mediche per uso estetico
(sbiancamento denti) o solo estetico (epilazione),
telecomunicazioni, informatica, lavorazioni di materiali
(saldatura, taglio, incisione, marcatura), metrologia e misure,
beni di consumo (stampanti, lettori CD, lettori di codici a
barre, rivelatori di presenza), fibre ottiche, intrattenimento
(discoteche, concerti, giochi di luce), laboratori di ricerca,
restauro e pulitura di opera dì opere d’arte e manufatti, ecc.
DANNI DA ROA
RADIAZIONE OTTICA
OCCHIO
CUTE
ULTRAVIOLETTO
fotocheratocongiuntivite
(UVB-UVC), cataratta
fotochimica (UVB)
eritema (UVB-UVC),
sensibilizzazione (UVAUVB), fotoinvecchiamento
(UVC-UVB-UVA),
cancerogenesi (UVB-UVA)
VISIBILE
fotoretinite (in particolare da
luce blu, 380-550 nm)
fotodermatosi
INFRAROSSO
ustioni corneali (IRC-IRB),
cataratta termica (IRB-IRA),
danno termico retinico (IRA)
vasodilatazione, eritema,
ustioni
• La tematica interessa un elevato numero di
lavoratori e presenta tipologie molto eterogenee
in relazione:
¾ alla natura dell’agente fisico “radiazioni ottiche”,
¾ alle modalità di esposizione
¾ ai livelli in gioco,
¾ ai tempi di esposizione,
¾ alla sensibilità individuale (fototipo, patologie
pregresse, uso di farmacifotosensibilizzanti,
ecc.).
VALUTAZIONE DEI RISCHI
Nell’ambito della VALUTAZIONE DEI RISCHI il datore di lavoro deve:
• a) valutare, e se necessario, calcolare o misurare i livelli di
radiazioni ottiche a cui i lavoratori sono esposti in modo da
identificare e attuare le misure richieste per ridurre
l'esposizione ai limiti applicabili;
• b) tenere conto dell'esistenza di attrezzature di lavoro
alternative progettate per ridurre i valori di esposizione;
VALUTAZIONE DEI RISCHI
c) individuare eventuali metodi di riduzione dell'esposizione;
d) provvedere ad attività di informazione e formazione dei
lavoratori;
e) individuare e adottare le misure di prevenzione protezione
per i lavoratori e adattarle ai lavoratori particolarmente
esposti al rischio;
f) predisporre la sorveglianza sanitaria a seguito dei risultati
della valutazione dei rischi.
Pertanto in molte situazioni il datore di lavoro deve
aggiornare il documento di valutazione dei rischi
mediante l'indicazione degli esiti della valutazione
e delle eventuali misure di prevenzione e
protezione adottate per le esposizioni a radiazioni
ottiche anche nel caso in cui “la natura e l’entità
dei rischi non rendono necessaria una
valutazione
dei
rischi
più
dettagliata”
(art.181D.Lgs.81/08).
Il decreto stabilisce
•
di seguire per la valutazione, il calcolo, le misure dei
livelli di esposizione alle radiazioni ottiche le metodologie
proposte dall'IEC per quanto riguarda i laser e le
raccomandazioni del CIE e del CEN per quanto riguarda
le sorgenti incoerenti,
•
di considerare eventuali lavoratori particolarmente
sensibili (es. senza cristallino o con cristallino artificiale)
o sensibilizzati (es. per uso di sostanze/farmaci
fotosensibilizzanti), di minimizzare i livelli di esposizione
nei luoghi di lavoro
• di proteggere il lavoratore mediante mezzi di protezioni
espressamente valutati allo specifico scopo.
LA SEGNALETICA RADIAZIONI LASER
La segnaletica (non coerenti)
Dal 2009 è quella che i fabbricanti devono apporre sulle sorgenti o
macchinari che le contengono. Si possono fornire specifiche sulle
sorgenti
TIPO
Classe 1
Classe 1M
Classe 2
Classe 2M
PERICOLO
Principali caratteristiche e requisiti di sicurezza
Nessuno
Nessuna prescrizione; il laser è innocuo in condizioni normali di
esercizio
SEGNALETICA: Apparecchio laser di Classe 1
Basso
Emette radiazioni nell’intervallo 302,5 e 4000 nm; sono sicuri
nelle condizioni di funzionamento normali; possono essere
pericolosi se vengono utilizzate ottiche di osservazione
SEGNALETICA: Radiazioni Laser non osservare direttamente
con strumenti ottici, apparecchio laser di classe 1M
Basso
Emette radiazioni nell’intervallo 400 e 700 nm, normalmente le
difese naturali dell’occhio sono sufficienti per la protezione,
possono essere pericolosi se vengono utilizzate ottiche di
osservazione
SEGNALETICA: Radiazione laser non fissare il fascioapparecchio laser di classe 2
Basso
Emette radiazioni nell’intervallo 400 e 700 nm, normalmente le
difese naturali dell’occhio sono sufficienti per la protezione,
possono essere pericolosi se vengono utilizzate ottiche di
osservazione
SEGNALETICA: Radiazione laser non fissare il fascio né
guardare direttamente con strumenti ottici - apparecchio laser di
classe 2M
TIPO
Classe 3R
Classe 3B
Classe 4
PERICOLO Principali caratteristiche e requisiti di sicurezza
Medio
Emette radiazioni nell’intervallo 302,5 e 106 nm; la visione diretta è
sconsigliata in ogni caso; non dirigere il fascio verso le persone;
consentire l’uso alle sole persone autorizzate e formate; previsto il
supporto del TSL
SEGNALETICA: Radiazione Laser evitare l’esposizione diretta degli
occhi- apparecchio laser di classe 3R
Medio
Sono normalmente pericolosi in caso di visione diretta del fascio. Le
riflessioni diffuse sono normalmente sicure. Consentire l’uso alle sole
persone autorizzate e formate; previsto il supporto del TSL. Utilizzare
solo in zone confinate e sorvegliate. Evitare esposizioni indebite e
adottare i necessari provvedimenti per l’accesso alla zona laser.
SEGNALETICA: Radiazionie Laser evitare l’esposizione al fascio apparecchio laser di classe 3B
Alto
Sono normalmente pericolosi in caso di visione diretta e diffusa del
fascio. Possono causare lesioni alla pelle e potrebbero costituire un
pericolo d’incendio. Il loro uso richiede estrema cautela. Non dirigere
il fascio verso le persone. Consentire l’uso solo a persone autorizzate
e formate; utilizzare solo in area confinata e sorvegliata. Evitare le
esposizioni indebite e adottare i necessari provvedimenti per
l’accesso alla zona laser
SEGNALETICA:Radiazione laser – evitare l’esposizione degli occhi e
della pelle alla radiazione diretta o diffusa- apparecchio laser di
classe 4
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Il rischio fisico: radiazioni ionizzanti e non ionizzanti