COMUNICARE
LA GRATUITÀ
Pescara, 16-17 aprile 2012
Piergiorgio Greco
Giornalista professionista
Responsabile Area Comunicazione Csv Pescara
GLI OBIETTIVI DEL CORSO



Che cos’è la comunicazione
Che cos’è la comunicazione sociale
Quali sono e come funzionano gli strumenti della
comunicazione, e come gli operatori sociali
possono avvalersene
LA STRUTTURA
DEL CORSO




Comunicare è vivere (16 aprile - mattina)
Comunicare con la stampa (16 aprile - pomeriggio)
Comunicare con la stampa (17 aprile – mattina)
Comunicare con Internet (17 aprile - pomeriggio)
COMUNICA RE
È VIVERE
Lunedì 16 aprile
LA LEZIONE
DI QUESTA MATTINA




Comunicazione: cos’è?
Comunicazione sociale: cos’è?
Gli strumenti della comunicazione
Il giornalismo sociale
DEFINIZIONE
Comunicare significa
mettere in comune qualcosa:
far sì che un pensiero,
un’attività, un’esperienza che faccio
e che mi appartengono possano
diventare anche tuoi
SCOPI DELLA COMUNICAZIONE





Farsi conoscere (mi chiamo…)
Far conoscere le proprie attività (faccio…)
Far conoscere il proprio pensiero (penso che…)
Creare relazioni (ho bisogno di…)
Riprodurre relazioni (fai anche tu così…)
COMUNICARE E’ VIVERE!
NON SI PUÒ NON COMUNICARE!
IL PROCESSO
DI COMUNICAZIONE









Il comunicatore
Codifica del messaggio
Messaggio
Il mezzo
Decodifica del messaggio
Il ricevente
La risposta immediata (reazione)
La retroazione
Il rumore (ambiente)
(modello di Lasswell)
RIASSUMENDO




Un mittente
Un messaggio
Un codice comune (linguaggio)
Un destinatario
LE TIPOLOGIE
DI COMUNICAZIONE






Comunicazione politica
Comunicazione economica
Comunicazione commerciale
Comunicazione religiosa
Comunicazione pubblica
Comunicazione sociale
LA COMUNICAZIONE SOCIALE

Vive ai margini dei grandi canali
comunicativi (la buona notizia non è mai
una notizia importante)
LA COMUNICAZIONE SOCIALE

Non ha prioritariamente funzioni promozionali e
persuasive ma risponde a esigenze di tipo identitario:
La comunicazione obbliga un'organizzazione a
riflettere su se stessa e a muoversi di conseguenza, a
pensarsi strategicamente e, poi, a organizzarsi
ponendo al centro la relazione, con quanti sono
all’interno dell’organizzazione e, poi, con i tanti e
differenti portatori d’interesse con cui s’interagisce. In
altri termini, la principale caratteristica della funzione
strategica della comunicazione è che raccontarsi
serve anche a capirsi meglio.
LA COMUNICAZIONE SOCIALE

Porta un messaggio “atipico”: un valore più grande,
“immateriale”, difficile da comunicare e spesso non
apprezzato. Da questo, discende un limite: la
tendenza a tagliare le spese in comunicazione quando
scarseggiano le risorse
LA COMUNICAZIONE SOCIALE

Risponde alla richiesta di trasparenza che tutti
rivolgono a ogni organizzazione, pubblica o privata,
profit o non profit che sia. Troppo a lungo nel mondo
del terzo settore è prevalsa l’errata convinzione che il
carattere di gratuità della propria azione garantisse di
per sé. Al contrario, la scarsa attenzione nel rendere
conto all’opinione pubblica ha prodotto come
involontaria conseguenza un’immagine d’opacità, di
poca chiarezza che – soprattutto fra chi conosce poco
il mondo del volontariato – rischia di degenerare in
diffidenza.
COMUNICARE LA GRATUITÀ:
PRIMA PREMESSA
Chi comunica la gratuità?
 Associazioni di volontariato
 Imprese sociali
 Cooperative
 Istituzioni pubbliche con finalità sociali
 Possibilità differenti, elementi comuni
COMUNICARE LA GRATUITÀ:
SECONDA PREMESSA
La comunicazione è un investimento:
 Economico
 Temporale
COMUNICARE LA GRATUITÀ:
TERZA PREMESSA




Comunicazione interna
Comunicazione esterna
La comunicazione interna è il primo e imprescindibile
passo della comunicazione: non si può inviare un
messaggio all’esterno se prima questo messaggio non
ha preso “forma coerente” mediante tutta una serie di
passaggi interni. La comunicazione interna, inoltre, serve
anche per rendere partecipi volontari e collaboratori delle
decisioni assunte da chi guida l’opera. È un aspetto
importante soprattutto per le realtà di grandi dimensioni.
Comunicazione esterna: oggetto di questo corso
COMUNICAZIONE ESTERNA


Interpersonale
Strategica
LA COMUNICAZIONE
INTERPERSONALE



I rapporti diretti caratterizzano non profit
È una comunicazione non mediata come
quella che utilizza altri canali (stampa,
pubblicità, ecc.) per raggiunge altre
persone
È una comunicazione che raggiunge un
solo destinatario alla volta
COMUNICAZIONE STRATEGICA
La comunicazione strategica è la conoscenza e
l’utilizzo di tutti i mezzi tecnologici a disposizione per
far sì che un determinato messaggio possa arrivare
integro e coerente al maggior numero di destinatari
che si intendono raggiungere
È un po’ come…
…il banditore nel Medioevo!
COMUNICAZIONE STRATEGICA:
CONDIZIONI PER IL SUCCESSO



Mai improvvisare
Un messaggio unitario
Comunicazione strutturata ed integrata
MAI IMPROVVISARE
Una comunicazione per essere realmente
strategica – incisiva e capillare - non può
essere lasciata alla buona volontà delle
persone, ma necessita di un progetto a
lungo termine per la cui realizzazione è
necessario l’intervento (diretto o a mo’ di
consulenza) chi “conosce il mestiere”
UN MESSAGGIO UNITARIO




Identità (chi siamo)
Mission (cosa facciamo)
Vision (dove vogliamo arrivare)
A chi ci rivolgiamo
COMUNICAZIONE
STRUTTURATA ED INTEGRATA





A chi (destinatario)?
Che cosa (messaggio)?
Come (strumenti)?
Quando (tempistica)?
Con quali risorse (budget)?
A CHI


Pubblico interno
Pubblico esterno: a chi voglio far sapere
che esisto (identità)? A chi voglio far
sapere cosa faccio (mission)? A chi voglio
far sapere dove voglio arrivare (vision)?
COSA







Origine e scopo
Passi compiuti
Risultati raggiunti
Nuovi progetti
Prese di posizione
Appuntamenti
Appelli e richieste d’aiuto
QUANDO


Maggiori o minori possibilità di successo
Affollamento e concorrenti
RISORSE



Definire le priorità
Definire il budget
Pianificare l’attività di comunicazione per
evitare sprechi
COME
Seconda parte della lezione!
SECONDA PARTE
GLI STRUMENTI
DELLA
COMUNICAZIONE
TIPOLOGIA DEGLI
STRUMENTI



Indispensabili
Mirati
Avanzati
GLI STRUMENTI
INDISPENSABILI







Logo
Biglietto da visita
Dépliant - Brochure
Sito Internet
Indirizzo e-mail istituzionale
Rapporti con la stampa
Mailing costantemente aggiornata
CARATTERISTICHE



Essenzialità delle informazioni
(comunicazione fatta di rimandi)
Grafica unitaria
Coordinamento affidato ad una sola
persona
RAPPORTI CON LA STAMPA
Strutturare i rapporti con la stampa significa far
giungere un messaggio ad un ampio numero di
destinatari mediante uno specifico strumento: la
stampa. Dove per stampa si intendono:
 la carta stampata (quotidiani, settimanali, mensili,
ecc.)
 le agenzie di stampa
 i telegiornali e i radiogiornali
 le trasmissioni a carattere giornalistico su radio e
tv
MAILING



Divisa per destinatari (associazioni, enti
pubblici, amici, fornitori, categorie
produttive, scuola e università ecc.)
Costantemente aggiornata
Di facile accesso
GLI STRUMENTI MIRATI
Sono quelli legati a singoli momenti o eventi:
 Pubblicità (pubbliche affissioni, giornali, tv,
radio)
 Inviti
 Lettere
GLI STRUMENTI AVANZATI
Sono quegli strumenti che richiedono un enorme
sforzo in termini economici e/o di tempo e che si
prendono in considerazione dopo aver
sperimentato la funzionalità di quelli
“indispensabili” e di quelli “mirati”
newsletter (elettronica o cartacea)
 house organ
 direct marketing
 sponsorizzazioni

COMUNICARE
CON LA STAMPA
Lunedì 16 aprile
Docente:
Piergiorgio Greco
giornalista professionista
responsabile Area Comunicazione Csv Pescara
LA STRUTTURA
DELLA LEZIONE


Che cos’è l’ufficio stampa e chi sono i suoi
“clienti” (16 aprile)
Gli strumenti dell’ufficio stampa (17 aprile)
Che cos’è l’ufficio
stampa e chi sono
i suoi “clienti”
DEFINIZIONE
L’ufficio stampa è l’area della comunicazione
esterna che mira a far giungere un
determinato messaggio ad un ampio
numero di destinatari mediante uno
specifico strumento: la stampa. Primi
destinatari della comunicazione di un
ufficio stampa, dunque, sono i giornalisti.
IL PROCESSO DI
COMUNICAZIONE MEDIANTE
L’UFFICIO STAMPA





Mittente: ente non profit
Messaggio: ciò che l’ente intende comunicare (chi siamo,
cosa facciamo ecc.)
Linguaggio: giornalistico
Destinatario: giornalisti
N.b.: se non si utilizza il linguaggio giornalistico si
costringono i destinatari a “tradurre” il messaggio.
Esempio: locandina o comunicato stampa?
I “clienti”
dell’ufficio stampa
LA STAMPA






Quotidiani
Periodici
(settimanale/mensile/bimestrale/semestrale)
Televisioni
Radio
Agenzie giornalistiche
Siti Internet
IL SISTEMA
DELL’INFORMAZIONE

Domanda: ma è proprio vero che i
giornalisti hanno le suole delle scarpe
consumate per andare alla ricerca di
notizie?
LA NOTIZIA ENTRA
IN REDAZIONE





Gli uffici stampa
Le agenzie di stampa
Le forze dell’ordine: il “giro di nera”
I singoli giornalisti
Gli informatori
UFFICIO STAMPA:
UN RUOLO DECISIVO

Analizziamo Il Centro
LE AGENZIE DI STAMPA:
MISTERIOSE E IMPORTANTI



Un notiziario fatto da giornalisti che selezionano
le notizie per fornirle ad altri giornalisti
Punto di forza: corrispondenti sono diffusi in tutto
il territorio nazionale
Punto di debolezza: hanno troppo potere nel
dare peso alle notizie
LE FORZE DELL’ORDINE:
UN PESO PREPONDERANTE
Il “giro di nera”, la prima cosa che si fa
appena giunti in redazione, e che si ripete
più volte nella giornata
I SINGOLI GIORNALISTI
Non mancano anche giornalisti che
“hanno fiuto” e sono in grado di fare scoop
o semplicemente hanno ancora la
passione di individuare una notizia e
raccontarla
GLI INFORMATORI


Ognuno ha i suoi
Utili per scoop e per retroscena
LA SELEZIONE DELLE NOTIZIE


Una grande mole di notizie finisce sulle
scrivanie delle redazioni
Domanda: come avviene la selezione
delle notizie che poi vengono realmente
pubblicate?
CHI SELEZIONA LE NOTIZIE?








Struttura gerarchica di una redazione
Direttore - vicedirettore
Caporedattore - vicecaporedattore
Caposervizio – vicecaposervizio (tuttologi)
Redattore (di norma specializzato in qualche
cosa)
Collaboratore
I giornalisti “invisibili” prendono le decisioni
Quando non è possibile parlare con la persona
interessata, tentare con il superiore
COME SI SELEZIONANO
LE NOTIZIE?
La riunione di redazione: momento cruciale per decidere
l’impostazione del giornale/tg/giornale radio: si “pesano” le
notizie, specie quelle destinate a comparire nelle primissime
pagine
- Vi partecipano: direttore, caporedattore e capiservizio
- Ognuno porta le sue notizie: comunicati ricevuti, agenzie
selezionate, comunicazioni da parte di redattori/collaboratori
che hanno partecipato a conferenze stampa, notizie di propria
iniziativa (informatori)
- È importante inviare le notizie prima della riunione
- Il direttore ha sempre la libertà di chiedere la pubblicazione
di una notizia, in qualsiasi momento della giornata.
- Seconda riunione: per decidere la prima pagina
-
IN BASE A QUALE CRITERIO
SI SELEZIONANO LE NOTIZIE?







La cronaca nera detta legge: imprevedibile, in grado di
stravolgere tutto il giornale
La politica è la vera – e spesso la sola - passione della
stampa italiana
La comunicazione sociale è tra le “notizie residuali”
Se è o meno notizia (ci ritorneremo fra poco)
La vivacità di una notizia
La comprensibilità di una notizia
Il rapporto di stima e simpatia con i
capiservizio/capiredattori
LA PUBBLICAZIONE
DELLE NOTIZIE





Al termine della riunione, i capiservizio danno mandato
ai grafici di disegnare le pagine
I capiservizio assegnano i compiti a
redattori/collaboratori
I capiservizio controllano gli articoli, li impaginano e
fanno i titoli (non chi scrive l’articolo!)
I capiservizio inviano le pagine in tipografia per la
composizione della stampa
Dopo la seconda riunione di redazione, caporedattore e
direttore impostano e scrivono la prima pagina
QUALCHE CONCLUSIONE





Gli organi di informazione hanno “disperatamente”
bisogno degli uffici stampa: da anni non assumono più
personale
Quanto più un addetto stampa sa essere “collaboratore”
di un organo di informazione, tanto più avrà possibilità di
successo
Bisogna abbandonare un’ottica di interventi spot e
individuare una persona che possa dedicare del tempo
alla mansione di addetto stampa
Dedicare del tempo, vale a dire: imparare a leggere
giornali, monitorare la stampa locale (nuovi giornali,
nuove rubriche, nuove trasmissioni, cessazione di
giornali ecc.), conoscere i giornalisti
Pensare in “digitale”
IL GIORNALISMO SOCIALE

Definizione: la rappresentazione
giornalistica dei temi che riguardano quella
parte dell’informazione che fino alla metà
degli anni Settanta è relegata negli spazi
delle cronache scandalistiche dei
settimanali popolari, negli approfondimenti
di carattere religioso oppure che è,
semplicemente, ignorata
IL GIORNALISMO SOCIALE:
UN PO’ DI STORIA



Nascita: inizia a diventare una competenza specifica
a partire dalla fine degli anni Settanta
Giovani giornalisti provenienti dalle file del
volontariato, da piccoli giornali militanti e di strada,
dal mondo cattolico impegnato nel sociale iniziano a
proporsi come “redattori sociali”
Giornalisti che danno “voce a chi non ha voce”,
direttamente sul campo vista l’assoluta mancanza di
fonti specializzate, come agenzie di stampa e
notiziari ad hoc
IL GIORNALISMO SOCIALE:
UN PO’ DI STORIA

Anni Ottanta: gli anni della “cronaca
grigia”, vale a dire le ricerche sui temi della
marginalità trovano un po’ di spazio in
cronaca ma mai approfondimento
IL GIORNALISMO SOCIALE:
UN PO’ DI STORIA



Anni Novanta: prime carte deontologiche sulla
professione giornalistica (es. Carta di Treviso sui minori),
il tema del disagio inizia ad entrare nelle scuole di
giornalismo che vedono la luce in quegli anni, i primi
seminari di Redattore Sociale
nasce il settimanale Vita Non Profit (1994), diretto da
Riccardo Bonacina, che anni prima aveva condotto sulla
Rai la trasmissione “Il coraggio di vivere”
nascono i Centri Servizi per il Volontariato (l. 266 del
1991)
IL GIORNALISMO SOCIALE:
UN PO’ DI STORIA



Anni Duemila: anche grazie all’avvento di Internet, è
in questi anni che iniziano ad avere un peso le
agenzie del sociale, le antenne del volontariato e del
terzo settore, nelle redazioni di radio, televisioni,
giornali e media on line
Nascono le agenzie di stampa Redattore Sociale e
Misna
Hanno nuova vita sui quotidiani le pagine dedicate
IL GIORNALISMO SOCIALE:
IL RUOLO DEI CSV

I Csv nascono con la Legge quadro n. 266 del 1991.
Riconoscendo l’importanza del volontariato come
espressione di partecipazione, solidarietà e
pluralismo, fondava una nuova figura: i Csv,
appunto. L’articolo 15 prevedeva che, con il
finanziamento delle fondazioni di origine bancaria,
che nel nostro paese fossero istituiti dei Centri, a
disposizione delle associazioni di volontariato e da
queste gestiti, con la funzione esclusiva di
sostenerne e qualificarne l’attività.
IL GIORNALISMO SOCIALE:
IL RUOLO DEI CSV

Il decreto ministeriale 8 ottobre 1997 stabilisce nei
dettagli il funzionamento dei Csv e prevede, tra i vari
compiti, quello di produrre, diffondere, informazioni,
notizie, documentazioni e dati sulle attività di
volontariato locale e nazionale
IL GIORNALISTA SOCIALE


Una delle figure più marginali di una redazione
giornalistica, spesso un “abusivo”, comunque un
anello debole della gerarchia redazionale
Nomi storici del giornalismo sociale: Ryszard
Kapuscinski, reporter polacco, Giancarlo Siani (Il
Mattino di Napoli), Riccardo Bonacina (settimanale
Vita), Fabrizio Gatti (L’Espresso)
IL MEDIA SOCIALI







Stampa free-press: si rivolgono prevalentemente a
studenti, donne, stranieri (pubblico dei non lettori), quelle
fasce più sensibili ai temi sociali
Giornali etnici: si rivolgono ad un’unica comunità o a più
comunità per favorire l’integrazione
I giornali dal carcere: es. Voci di Dentro
Gli streets-paper: i giornali dei senza fissa dimora
Internet: siti su temi specifici, blog, web radio e web tv
Agenzie: Redattore Sociale – Misna
Periodici: Vita, Comunicare il Sociale
LA STAMPA ABRUZZESE:
I QUOTIDIANI



Il Centro
Il Messaggero Abruzzo
Il Tempo Abruzzo
LA STAMPA ABRUZZESE:
I TELEGIORNALI REGIONALI





Rai
Rete8
Tv6
Telemax
Antenna 10
LA STAMPA ABRUZZESE:
LE AGENZIE DI STAMPA


Ansa
Agi
LA STAMPA ABRUZZESE:
LE RADIO



Radio Delta1
Radio Studio5/Radio Ciao (Atessa, Ch)
Radio Parifal/Radio California (Pescara)
Radio Ketchup/Radio C1 (Pescara)
LA STAMPA ABRUZZESE:
INTERNET (SITI E TV)










www.primadanoi.it
www.abruzzo24ore.tv
www.leggimi.eu
www.cityrumors.it
www.abruzzoindependent.it
www.quotidianodabruzzo.it
www.abruzzoquotidiano.it
www.tuttopescara.it
www.osr.regione.abruzzo.it
www.agenziastra.it
LA STAMPA ABRUZZESE:
I PERIODICI










Pescara&Pescara (settimanale)
Zoom (settimanale)
Intercity (quindicinale)
Sipario (quindicinale)
La Dolce Vita (mensile)
Abruzzo Impresa (mensile)
Abruzzo Economia (mensile)
Vario (bimestrale)
Tesori d’Abruzzo (trimestrale)
D’Abruzzo (trimestrale)
GRAZIE E ARRIVEDERCI!
COMUNICARE
CON LA STAMPA
Martedì 17 aprile
Docente:
Piergiorgio Greco
giornalista professionista
responsabile Area Comunicazione Csv Pescara
Gli strumenti
dell’ufficio stampa
L’UFFICIO STAMPA
L’ufficio stampa è l’area della comunicazione
esterna che, su input e comunque sempre di
comune accordo con i vertici dell’ente non
profit, mira a far giungere un determinato
messaggio ad un ampio numero di destinatari
mediante uno specifico strumento: la stampa.
Primi destinatari della comunicazione di un ufficio
stampa, dunque, sono i giornalisti, con i quali ci
si deve rapportare da collaboratori
IL RAPPORTO
UFFICIO STAMPA-VERTICI
L’ufficio stampa risponde ai vertici dell’ente
non profit, non prende mai iniziative in
autonomia
 L’ufficio stampa può sollecitare l’intervento
dei vertici
 L’ufficio stampa deve avere il “visto” dei
vertici per ciò che invia

IL MESSAGGIO
I messaggi inviati da un ufficio
stampa si chiamano “notizie”:
i giornalisti si aspettano da un
ufficio stampa una “notizia”
LA NOTIZIA








Domanda: quando un fatto diventa notizia?
Platea ampia
Carica di novità e singolarità
Importanza pratica nella vita delle persone
La vicinanza
Drammaticità
Lo sviluppo che un avvenimento promette
Il carattere di esclusiva
TEST


Un convegno dal titolo “Aggiornamenti
sullo stato neuropsichiatrico di pazienti
con malattie rare in condizione di cronicità”
è una notizia?
Un convegno dal titolo “Aggiornamenti
sullo stato neuropsichiatrico di pazienti
con malattie rare in condizione di cronicità”
al quale partecipa il premio Nobel per la
medicina è una notizia?
CONCLUSIONE N. 1
Il primissimo compito di un ufficio
stampa è verificare se un fatto
inerente la vita dell’associazione
può diventare una notizia
interessante per la stampa
COROLLARIO
Un fatto può essere segnalato dai
vertici dell’ente non profit, ma
l’addetto stampa può anche
intuire da solo se un fatto è una
notizia. In questo secondo caso,
sollecita i vertici ad intervenire
GLI STRUMENTI
DELL’UFFICIO STAMPA




Domanda: in quale forma vanno
confezionate le notizie per farle avere ai
giornalisti?
Il comunicato stampa
La conferenza stampa
L’invito stampa
LA SCELTA DELLO STRUMENTO



Il comunicato stampa: annuncio o resoconto di
una notizia di normale importanza, limitata
territorialmente
La conferenza stampa: annuncio di una notizia
di eccezionale importanza, complessa e di
ampio respiro
L’invito stampa: annuncio rivolto alla stampa per
invitarla seguire direttamente un evento, con
informazioni di servizio per i giornalisti (es.
possibilità di intervista prima di un convegno)
LA SCELTA DELLO STRUMENTO



A seconda dello strumento prescelto, cambia la
visibilità della notizia che si intende comunicare
(alle conferenze stampa partecipano anche le
tv)
Il buon “addetto stampa-collaboratore” che
intende mantenere rapporti buoni con la stampa
è colui che sa scegliere lo strumento più
adeguato
Corollario: se si sbaglia lo strumento non si è
bravi collaboratori, e si possono deteriorare i
rapporti con la stampa
TEST



Tradizionale raccolta fondi in una piazza
della città
Evento di quattro giorni con ospiti di
carattere nazionale, di interesse per
l’intera regione
Convegno
CONCLUSIONE N. 2
Stabilito che un fatto può essere
una notizia, tocca all’addetto
stampa individuare lo strumento
per divulgarla, adeguato
all’importanza della notizia stessa
IL COMUNICATO STAMPA:
DEFINIZIONE
Il comunicato stampa è un documento
redatto dall’addetto stampa in
collaborazione con i vertici dell’ente non
profit, destinato a giornalisti, contenente
una notizia in forma scritta con un
linguaggio e una forma tipicamente
giornalistici
COME SI SCRIVE UN
COMUNICATO STAMPA?


Modalità elementare: regola delle cinque
“w”
Modalità avanzata: un vero e proprio
articolo giornalistico (evoluzione della
modalità elementare)
LA MODALITÀ ELEMENTARE:
LE CINQUE “W” PER INIZIARE





Who
What
Where
When
Why
chi
che cosa
dove
quando
perché
UN ANEDDOTO
Dice il direttore di un grande giornale
tedesco a un giovane redattore il primo
giorno dell’assunzione: “Quando scriverà un
articolo, si ricordi che ogni frase ha un
soggetto, un predicato, un complemento
oggetto. Punto. Se una volta sentirà il
desiderio di usare un aggettivo venga prima
a chiedermi il permesso”.
E DOPO L’INCIPIT?



Notizie di approfondimento
Dichiarazione del presidente
Eventuali partner dell’iniziativa
CHE FORMA DEVE AVERE
IL COMUNICATO STAMPA?










File di Word (mai pdf)
Un foglio al massimo, meglio se meno
Carta intestata
Scritta “Comunicato stampa”
Titolo e sottotitolo
Data
Riferimento per informazioni
Neretti
Carattere leggibile e diffuso (Times New Roman sì, Futura no)
L’importanza di una grafica personalizzata ai fini della fidelizzazione
della redazione
CHE COSA INVIARE INSIEME
AL COMUNICATO STAMPA?



Fotografia
Locandina
Altro documento riassunto/citato nel
comunicato stampa
CON QUALE MEZZO SI INVIA
IL COMUNICATO STAMPA?



E-mail
Fax
Tutti e due insieme, la strada maestra
DOPO L’INVIO




L’importanza del recall: chi richiamare?
La libertà della redazione
L’importanza dei rapporti umani
L’intelligenza di non esagerare
LA CONFERENZA STAMPA:
DEFINIZIONE
La conferenza stampa è un incontro
convocato per divulgare a tutta la stampa
una notizia di portata particolare, al fine di
dare alla stessa una enfasi speciale
LA CONFERENZA STAMPA:
CONDIZIONI



Notizia eccezionale
Notizia complessa
Notizia di ampio respiro
LA CONFERENZA STAMPA:
PRIMO COROLLARIO
Se non c’è almeno una di queste condizioni
è un errore convocare una conferenza
stampa perché gli organi di informazione
vogliono essere convocati solo per notizie
di una certa rilevanza. Se non si sta al
metodo della stampa, si rischia di
compromettere un rapporto
LA CONFERENZA STAMPA:
MODALITÀ





Incontro: quale schema?
Convocazione
Svolgimento
Come si può collaborare con i giornalisti
Dopo la conferenza stampa
LA CONFERENZA STAMPA:
CHE FA L’ADDETTO STAMPA?








Deve essere presente
Deve conoscere alla perfezione il contenuto della conferenza
stampa, per delucidazioni e approfondimenti
Deve predisporre in anticipo un comunicato stampa per facilitare il
compito dei colleghi
Deve predisporre in anticipo eventuale materiale utile alla visibilità
della notizia (es. dvd con immagini)
Deve allestire e rendere accogliente la sala, con manifesti,
locandine ecc.
Deve agevolare in ogni modo il lavoro dei colleghi
Deve monitorare le presenze, le prime volte con un elenco presenze
da far firmare
Deve realizzare delle foto, da divulgare al termine della conferenza
stampa
GLI ATREZZI
DI UN UFFICIO STAMPA










Computer con masterizzatore
Fax (ci sono programmi che inviano fax direttamente dal computer!)
Fotocopiatrice
Telefono con Internet
Indirizzario aggiornato (mail e cartaceo)
Macchina fotografica e telecamera digitale
Archivio fotografico vasto e organizzato: presidente, direttore,
momenti dell’associazione, edizioni precedenti dei vari eventi
Archivio comunicati stampa e conferenze stampa
Archivio documenti importanti dell’associazione
Archivio di materiale in formato digitale (es. manifesti, logo, inviti
ecc.)
COMUNICARE
CON INTERNET
Docente:
Piergiorgio Greco
giornalista professionista
e responsabile Area Comunicazione Csv Pescara
IL SITO INTERNET
Il sito Internet è uno strumento di
comunicazione strategica che parla senza
intermediari al destinatario finale, che
permette di avere un contatto con un
numero potenzialmente infinito di persone,
e che utilizza la piattaforma gratuita e
libera per definizione: il web.
COMUNICAZIONE DIRETTA
A differenza dell’ufficio stampa, il sito
Internet è uno strumento di
comunicazione che parla al
destinatario finale del messaggio,
senza intermediari (l’unico
intermediario è il computer).
UNA CONSEGUENZA
Sul sito c’è la voce ufficiale
dell’organizzazione di volontariato, per
cui implica una responsabilità nella
gestione dei contenuti.
COMUNICAZIONE AMPIA
A differenza della comunicazione interpersonale e
di quella a mezzo stampa, il sito Internet
permette di avere un contatto con un numero
potenzialmente infinito di persone.
In base al report Audiweb Trends, il 63% della
popolazione italiana tra gli 11 e i 74 anni dichiara
di avere un accesso a Internet da qualsiasi luogo
(casa, ufficio, studio, altri luoghi) e attraverso
qualsiasi strumento con un incremento del
+7,9% (corrispondente a circa 2,210 milioni di
individui) rispetto ai dati cumulati del 2008.
COMUNICAZIONE ECONOMICA
Il sito Internet vive nello spazio libero e gratuito per
definizione: il web.
A differenza della pubblicità, consentita solo negli
spazi appositi (inserzioni, tv, spazi riservati) e
previo esborso notevole di soldi, e a differenza di
un buon ufficio stampa, che richiede un addetto
stampa, il sito ha solo alcuni costi iniziali e di
gestione: l’acquisto e l’affitto del dominio, la
realizzazione del sito (più aggiornabile è il sito,
meno manutenzione servirà), la manutenzione,
l’indicizzazione. E’ come investire su una
macchina invece di scegliere i mezzi pubblici
INTERNET 2.0
Internet 2.0 al contrario del suo predecessore e
degli altri media si fonda sulla maggior
collaborazione degli utenti con altri utenti, con i
fornitori di contenuti e imprese. Nel web 1.0 i
contenuti erano inseriti all’interno dei siti, e gli
utenti potevano semplicemente vederli o scaricarli.
Sempre di più, gli utenti hanno avuto un peso sulla
natura e sull’orizzonte dei contenuti Web fino ad
esserne pienamente padroni.
“IL” SITO INTERNET?
Sito vetrina
 Blog
 Social network
 Community
 File sharing
 Chat
 News

IL SITO VETRINA
E’ lo strumento ideale per l’ente non profit
che intende “entrare” nello spazio di Internet
perché:
contribuisce a creare l’immagine
- amplifica la comunicazione
- riduce i costi.
-
IL SITO UTILE
Quando può dirsi utile la vetrina?
Quando c’è un commerciante che ha
davvero roba da vendere. Il sito è lo
specchio della vitalità di
un’organizzazione: se non è viva
l’organizzazione, è dannoso puntare
sul sito come prima attività.
COROLLARIO 1
Il sito non aggiornato dà un pessima
immagine dell’organizzazione di
volontariato: è importante che,
nell’ambito dell’odv, ci sia una persona
che abbia la specifica mansione di
aggiornare il sito. Più è “mini”, meno
attenzione richiede: ma c’è una soglia
minima di aggiornabilità
COROLLARIO 2
Quando si realizza un sito è importante
chiedere piattaforme che permettano
una diretta e semplice aggiornabilità.
IL SITO DI SUCCESSO 1
Comunicazione
ampia
a
due
condizioni:
- il sito deve venire promosso
- ci
si deve avvalere di alcuni
accorgimenti
PROMUOVERE IL SITO
Il sito, almeno in una prima fase, necessita di altri
strumenti che promuovano costantemente la
sua esistenza, rimandando continuamente i
destinatari della comunicazione al sito stesso per
avere più informazioni: necessita di essere
costantemente citato (biglietti, comunicati,
brochure, manifesti ecc.), e necessità di strumenti
come la newsletter che raggiungano i destinatari
e li invitino ad andare a visitare il sito stesso.
L’UTILITA’ DEI SOCIAL
NETWORK
Un modo utile per promuovere il sito è
l’utilizzo intelligente di social network come
Facebook e/o Twitter: è farsi conosce in una
rete nella rete, rimandando così al sito.
STRUMENTO TRA STRUMENTI
Il sito sarà di successo se sarà integrato
negli altri strumenti indispensabili della
comunicazione, e se saprà diventare il
“punto di arrivo” della comunicazione stessa,
facendo convergere tutte le informazioni su
se stesso: ecco la comunicazione integrata
INDICIZZARE E POSIZIONARE
Indicizzazione si intende l'inserimento di un sito web nel
database di un motore di ricerca, mediante l'uso di apposite
parole-chiave. Generalmente è un procedimento che le
aziende di web hosting forniscono a pagamento, ma che si
può svolgere anche in proprio. L'indicizzazione di un sito
internet, in altre parole, è il momento in cui il sito viene
riconosciuto dai motori di ricerca e quindi compare nelle
loro pagine di risposta alle interrogazioni degli utenti web.
-
Posizionamento: azione volta a determinare che un sito
compaia in una specifica posizione nelle pagine di risposta
dei motori (cioè nelle prime posizioni).
-
IL SITO DI SUCCESSO 2
L’importanza di una grafica bella e
accattivante: il visitatore è più invogliato
a tornare a visitare il sito, la
navigazione è più piacevole, il sito
viene inserito più facilmente tra i
“preferiti”.
Quali contenuti?
IL SITO, LA VOCE UFFICIALE
L’ente che vuole dotarsi di un sito Internet deve
entrare progressivamente nell’ottica di
utilizzare questo strumento per divulgare in
maniera ufficiale le informazioni che riguardano
la vita dell’organizzazione stessa.
CIÒ CHE VIENE PRIMA
Il sito diventa operativo solo dopo che il processo
decisionale interno all’organizzazione è
addivenuto a conclusione
Esempi di decisione: approvazione dello statuto,
definizione delle cariche direttive, elaborazione di
documenti importanti
In breve: sul sito vanno le decisioni deliberate
dall’ente a livello formale
UNA PREMESSA
Non esiste un’organizzazione rigida del sito: ogni
sito è lo specchio dell’ente non profit che ne è
all’origine. Ci sono, in genere, delle sezioni che
sono presenti un po’ in tutti i siti, che io considero
indispensabili per un sito che abbia una logica
comunicativa.
L’HOMEPAGE
In primo piano;
- pagine;
- elementi cui si vuole dare visibilità
-
IN PRIMO PIANO
La sezione centrale dell’homepage (pagina di
apertura), dove trovare:
- I prossimi appuntamenti;
- notizie di particolare interesse;
- tutto ciò che l’ente non profit ritiene debba avere
la massima visibilità.
- l’importanza delle foto o delle locandine degli
eventi
CHI SIAMO
Descrizione;
- breve storia;
- organi sociali.
-
ATTIVITÀ
Servizi e attività ordinarie;
- modalità di organizzazione ed erogazione.
-
EVENTI
tutte le attività che esulano dall’ordinario
(progetti, eventi), magari ordinate in sottopagine
-
ATTIVITÀ PRINCIPALE
Se l’ente non profit si caratterizza per un’attività
principale (es. Colletta Alimentare) è consigliabile
che questa sia messa come pagina separata,
bene in vista sull’homepage: può capitare che
qualcuno cerchi il nostro sito appositamente per
quell’iniziativa. Dentro questa sezione, vanno tutte
le informazioni relative al’evento.
L’IMPORTANZA DI UN ARCHIVIO
Un sito fatto bene deve avere un suo archivio,
che documenta la vita negli anni
dell’organizzazione di volontariato: è una
memoria storica utile al navigatore, ma anche
ai motori di ricerca.
CONTATTI
contatti articolati; il contatto principale può stare
su ogni pagina;
- l’importanza di un contatto sicuro (no sede non
frequentata)
- recapito telefonico e mail, indirizzo solo della
sede;
- presidente/direttore/coordinatore
- addetto comunicazione/stampa/internet
-
DOCUMENTI E PUBBLICAZIONI
documenti di utilità pubblica (anche per i non
associati)
- studi, ricerche, giudizi;
- atti di convegni;
- libri formato digitale;
-
AREA SOCI
documenti e comunicazioni riservati ai soci;
- perché metterli sul sito: invito a farlo visitare;
- aperta a tutti, o accesso mediante password (più
onerosa, richiede maggiore gestione);
-
DIVENTA VOLONTARIO
Pagina con le informazioni utili per chi intende
diventare volontario dell’ente non profit:
- motivazioni;
- tempo richiesto;
- capacità richieste;
- documenti richiesti;
- eventuale modulo di iscrizione e modalità di invio
AREA STAMPA
Area specificamente rivolta ai giornalisti alla
ricerca di materiale di loro interesse:
- comunicati stampa;
- archivio comunicati stampa;
- foto significative: presidenti, direttori, momenti
importanti
LINK
domanda: di chi è “amico” il mio ente non profit?
- rete nazionale;
- siti con argomenti analoghi;
- enti con i quali si hanno rapporti di lavoro;
- l’importanza di link aggiornati
-
PHOTOGALLERY
è importante il far vedere quello che si fa,
documentando con delle immagini;
- è il luogo che “aiuta” associati e protagonisti a
sentirsi parte viva dell’ente non profit;
- ordine (stabilire i criteri);
- scegliere le foto da inserire (no foto ripetitive)
- foto non troppo pesanti
-
SOSTIENICI
In quest’area vanno inserite tutte le iniziative per
sostenere l’ente non profit:
- raccolte fondi;
- conti correnti per donazioni;
- 5 per mille;
- bomboniere solidali
DICONO DI NOI
Area dedicata alla rassegna stampa:
- importante per far vedere la rilevanza mediatica
dell’ente non profit;
- sezione che rende contenti gli autori degli articoli
pubblicati.
I PARTNER
Il sito è un ottimo “luogo”
partner dell’ente non profit:
alla sezione in primo piano,
loghi con i link delle realtà
quindi, la massima visibilità
per dar visibilità ai
sull’homepage, oltre
si possono inserire i
partner, dando loro,
TRE GADGET UTILI
Ultimo aggiornamento
- contatore
- cerca nel sito
-
IL POP UP
Strumento utile per evidenziare le
iniziative di maggiore importanza. Chi
clicca sul pop up viene rimandato alla
pagina dell’iniziativa
GRAZIE E ARRIVEDERCI!
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COMUNICARE E` VIVERE