“È VERO, L’HO LETTO SUL GIORNALE!” Il linguaggio dei mass media nei casi di violenza alle donne e ai minori IL GRUPPO DI LAVORO SUI MASS MEDIA DI LINEA ROSA Dal 1996 Rassegna Stampa provinciale, regionale e nazionale: fatti di cronaca la legislazione interventi istituzionali Le finalità: Raccolta di ulteriori documenti sul problema della violenza Lavoro di analisi sul linguaggio dei media 2° Convegno Nazionale dei Centri Antiviolenza e delle Case delle Donne – 2003 Obiettivi futuri del Gruppo di Lavoro sui Mass Media Conferenza con Presidi delle Facoltà di Scienze della Comunicazione, Scuole di Giornalismo, Ordini regionali e nazionali dell’ordine dei Giornalisti per la creazione di una specializzazione in Pari Opportunità Questioni di Genere Mass Media: sistema integrato per la comunicazione attraverso parole e immagini Linguaggi Propaganda Pubblicità Intrattenimento Spettacolo Televisione Cinema Radio Tecnologie elettroniche Spettacolarizzazione della notizia: Influenza dell’Industria Mediatica sull’informazione giornalistica Nei casi di violenza a donne e minori: Descrizione minuziosa delle violenze fisiche e/o sessuali Articoli accompagnati da disegni ed immagini Conoscenza per immagine, quasi cinematografica, più che per concetti Altri riferimenti “cinematografici” Primi stereotipi 1. Racconto romanzato e sensazionalistico, anche sullo stato emotivo della vittima “Il racconto era alternato da lunghi silenzi dovuti a vuoti di memoria da paura e da pudori” (La Stampa) “non sono arrossite quando ne hanno parlato agli inquirenti” (Il resto del carlino) “…adocchiano la giovane che passeggia per il paese…apprezzamenti sempre più grevi sulla sua bellezza…il viaggio finisce dove inizia l’incubo: un casolare di campagna. La lama di un coltello luccica al sole” (Corriere della Sera) Deresponsabilizzazione del/i maltrattante/i e raffigurazione della sua potenza • “Diciotto anni, macchine potenti, disponibilità di appartamenti da trasformare in alcove” (settimanale Qui) “Non contento l’uomo ha voluto sottoporre la vittima ad altre violenze” (La Stampa) La vittima è descritta come fragile insicura e impotente • “Era notte fonda e in giro non c’era nessuno che potesse aiutarla”(Il Resto del Carlino) • “Era andata a fare una passeggiata ai giardini…era una calda giornata di sole e la ragazza camminava lungo i viali, ma qualcuno l’aveva già notata” (Repubblica) Messaggio implicito sulla pericolosità della città per le donne sole, non protette: comportamenti “prudenti” Struttura dell’allarme mediatico Fase di avvertimento Fase di impatto Fase di propagazione Fase di latenza Fase di reazione Quando un avvenimento è di interesse pubblico e può aspirare allo status di notizia? 1. Criterio di rappresentazione: quando i protagonisti e la vicenda hanno un rapporto con i modelli sociali e culturali dominanti 2. Criterio di contrapposizione: quanto un avvenimento contrasta un’opinione convenzionale, uno stereotipo diffuso, un modello consolidato Alcune espressioni ricorrenti • La vicenda presenta punti da chiarire… • Il procedimento è concluso ma rimangono alcuni aspetti da chiarire… Dubbio sulla veridicità della violenza patita ancora prima della conclusione delle indagini Nell’articolo che segue: Ricostruzione oggettiva dei fatti Allusione alla non credibilità della vittima Danno provocato agli accusati Attribuzione della responsabilità della violenza alla vittima • “Rapporti sessuali tra amici magari controvoglia, ma nessuna violenza” (Il Resto del Carlino) • “I tre ragazzi la fissavano. Qualche complimento, magari male interpretato dai corteggiatori” (La Stampa) • “C’è chi dice che la ragazzina in estate avrebbe prima accettato il corteggiamento del ragazzo e forse qualcosa di più, ma poi si sarebbe tirata indietro” (Corriere della Sera) Errata convinzione che la violenza scaturisca da un improvviso “desiderio” o dall’avvenenza o meno della vittima • “L’adolescente è alta un soldo di cacio, le labbra ripassate da un rossetto violaceo, i capelli tinti di rossiccio da un lato”(Visto) • “Aria sveglia, carina, lunghi capelli castani”(Il Resto del carlino) • “A. è cicciottella, per niente carina” (Visto) Errata convinzione che la violenza abbia una connotazione sociale In questo articolo è stata tutelata e rispettata la dignità della vittima • Non sono raccontate le sequenze della violenza sessuale • Non c’è la descrizione fisica dell’uomo, la sua età anagrafica, né il tipo di lavoro svolto • Non c’è la rappresentazione del suo stato d’animo