Nationalrat Conseil national Consiglio nazionale Cussegl naziunal 05.400 n Iv.pa. Kohler. Protection civile. Protezione civile. Abolizione dell'obbligo di costruire rifugi privati Rapporto della Commissione della politica di sicurezza del 24 gennaio 2006 Riunitasi il 24 gennaio 2006, la Commissione ha proceduto all'esame preliminare dell'iniziativa parlamentare summenzionata, depositata il 9 marzo 2005 dal consigliere nazionale Pierre Kohler. L'iniziativa chiede che venga abolito l'obbligo per le persone private di costruire rifugi o di versare contributi sostitutivi corrispondenti. Proposta della Commissione Con 13 voti contro 7 e 2 astensioni, la Commissione propone di non dare seguito all'iniziativa. Una minoranza (Günter, Allemann, Garbani, Haering, Hollenstein, Lang, Widmer) propone di dare seguito all'iniziativa. Relatori: Miesch (d), Burkhalter (f) In nome della Commissione La presidente: Barbara Haering 1. Testo e motivazione 1. 1. Testo 1. 2. Motivazione 2. Stato dell'esame preliminare 3. Considerazioni della Commissione 3. 1. Considerazioni della maggioranza 3. 2. Considerazioni della minoranza 4. Proposta della Commissione 1. Testo e motivazione 1. 1. Testo In virtù dell'articolo 160 capoverso 1 della Costituzione federale e dell'articolo 107 della legge sul Parlamento, deposito la seguente iniziativa parlamentare: Le Camere federali aboliscono il più presto possibile l'obbligo per le persone private di costruire rifugi o di versare contributi sostitutivi corrispondenti. 1. 2. Motivazione Sono tentato di dire che non è necessario motivare l'evidenza. Ma, visto che il regolamento richiede un minimo di argomentazione, vorrei sottolineare che la Svizzera è l'unico Paese in Europa a richiedere la costruzione di rifugi da parte di persone private. Oggigiorno i rifugi privati sono inutili e aumentano in maniera ingiustificata il costo di costruzione di case e appartamenti. La Svizzera deve risparmiare. Cominciamo dunque sopprimendo questi obblighi di altri tempi. Nella sua motivazione orale davanti alla Commissione, l'autore dell'iniziativa fa notare che a suo avviso l'obbligo di costruire rifugi è singolare e causa costi elevati nel settore della costruzione. Tale obbligo è spesso sostituito da una tassa di esenzione cosicché la lobby della costruzione non ha più nessun interesse nei suoi confronti. I Cantoni devono svolgere un oneroso lavoro burocratico al fine di effettuare i controlli necessari ed esistono grosse differenze nell'ammontare delle tasse. La Commissione delle finanze del Consiglio nazionale ha inoltre constatato, sulla base delle testimonianze dei Comuni, l'esistenza di un certo spreco a livello d'equipaggiamento dei rifugi. Per questo motivo ha depositato una mozione che incarica il Consiglio federale di fare il punto della situazione sugli impianti di protezione e i rifugi (05.3715). Nessun altro Paese al mondo richiede ai privati cittadini la costruzione di rifugi. Secondo l'autore dell'iniziativa, i rifugi trovavano la loro giustificazione ai tempi della Guerra fredda, oggigiorno tuttavia non hanno più ragione d'essere visto che la situazione di minaccia è mutata. L'iniziativa parlamentare non chiede la soppressione dei rifugi già esistenti, ma mira all'abolizione dell'obbligo di costruire rifugi privati. Ogni persona deve potere decidere da sola sull'eventuale necessita di costruire un rifugio. 2. Stato dell'esame preliminare Negli ultimi anni, la questione dei rifugi privati è stata approfonditamente trattata in occasione della revisione della legislazione sulla protezione civile e la nascita della nuova legge federale sulla protezione della popolazione e sulla protezione civile (LPPC)[1]. L'obiettivo di questa riforma era quello di accordare ai Cantoni più competenze in materia di protezione civile e quindi anche per quanto riguarda i rifugi. Inoltre, tale riforma intendeva limitarsi a colmare le lacune nel settore dei rifugi e contribuire alla manutenzione degli impianti già esistenti. Durante le deliberazioni del Parlamento è stato particolarmente sottolineato il fatto che il grado di copertura è certamente elevato, ma esistono differenze tra le singole regioni. La nuova legislazione sulla protezione della popolazione e sulla protezione civile ha apportato in particolare le seguenti correzioni: ora i Cantoni sono responsabili della gestione della costruzione di rifugi (LPPC art. 47 cpv. 1) e della determinazione dell'ammontare dei contributi sostitutivi (LPPC art. 47 cpv. 4) in base alle prescrizioni della Confederazione; l'obbligo di costruire rifugi è stato abolito per gli edifici industriali e quelli a uso commerciale; il numero di posti protetti per rifugio costruito è stato ridotto (da un posto protetto per locale a due posti ogni tre locali)[2]; i contributi sostitutivi sono stati fortemente ridotti. Tuttavia, l'obbligo per i privati di costruire rifugi è stato mantenuto (LPPC art. 46 cpv. 1). Una proposta di abrogare questo obbligo, depositata dalla consigliera nazionale Simonetta Sommaruga, è stata respinta con 84 voti contro 42[3]È stato pure mantenuto il contributo 2 sostitutivo che viene versato dai proprietari d'immobili che non costruiscono nessun rifugio. Tale somma serve innanzitutto a finanziare i rifugi pubblici dei Comuni. Se tutti i rifugi richiesti sono realizzati o finanziariamente garantiti mediante contributi sostitutivi, la LPPC prevede che i contributi rimanenti possano essere destinati ad altre misure nel campo della protezione civile (LPPC art. 47 cpv. 2). Questi contributi sostitutivi restano di proprietà dei Comuni che li hanno riscossi. Inoltre, le Camere federali hanno voluto precisare che il Cantone disciplina l'utilizzazione dei contributi sostitutivi versati alle strutture organizzative regionali e cantonali (LPPC art. 47 cpv. 5). La LPPC è entrata in vigore il 1° gennaio 2004. Conformemente alla volontà di limitarsi a colmare le lacune esistenti, le attività di costruzione di rifugi sono diminuite sensibilmente. Secondo i responsabili del Dipartimento federale della protezione della popolazione, solo il 20 percento delle nuove costruzioni vengono oggigiorno equipaggiate con rifugi. A livello parlamentare, la Commissione delle finanze del Consiglio nazionale ha depositato il 18 novembre 2005 la mozione "Punto della situazione sugli impianti di protezione e i rifugi[4]che chiede al Consiglio federale di presentare un rapporto sui differenti scenari possibili in relazione agli impianti di protezione e ai rifugi. Questo rapporto dovrà tenere conto di tutti gli scenari: dal proseguimento dell'attuale pianificazione alla liquidazione di impianti di protezione e rifugi fino alla loro messa fuori servizio o al cambiamento di destinazione. Il rapporto dovrà anche esporre le conseguenze finanziarie di questi scenari. Tale mozione non è ancora stata trattata dal Consiglio nazionale. 3. Considerazioni della Commissione 3. 1. Considerazioni della maggioranza Secondo la maggioranza della Commissione, dopo la revisione nel 2002 della legge sulla protezione civile, non ci sono nuovi elementi che farebbero pensare a un ulteriore bisogno di legiferare. La problematica dei rifugi è stata oggetto di lunghe discussioni ed entrambe le Camere hanno preso decisioni abbastanza nette a questo riguardo. Per la maggioranza della Commissione, al momento non esiste quindi nessuna ragione per riaprire il dibattito di fondo sul sistema di protezione della popolazione o sugli impianti di protezione e rifugi. Tanto più che le misure decise nel quadro di questa riforma portano già i loro frutti: le attività di costruzione sono diminuite sensibilmente e di conseguenza si è ridotto anche l'onere finanziario dei privati. La maggioranza della Commissione ritiene che la riforma abbia portato a una soluzione equilibrata che tiene conto sia dei cambiamenti sulla scena internazionale in materia di politica di sicurezza sia delle possibilità finanziarie. Per la maggioranza della Commissione, i principi fondamentali che hanno portato nel 2002 alla riforma restano valevoli: il sistema di protezione della popolazione e quindi la gestione degli impianti di protezione e dei rifugi è di responsabilità dei singoli cittadini e della comunità; le lacune esistenti nel settore devono essere colmate. Sono perciò previsti altri rifugi affinché ogni abitante disponga effettivamente di un posto protetto raggiungibile in tempo utile dalla sua abitazione (principio delle pari opportunità, art. 45 LLPC); questi rifugi non devono poter essere utilizzati solamente in caso di conflitti armati con minacce gravi, ma anche quale alloggio in caso di catastrofi e di situazioni difficili. Il valore dei rifugi esistenti deve quindi essere mantenuto. Secondo la maggioranza della Commissione, grazie a questi principi fondamentali la costruzione di rifugi finanziata da fondi privati può essere gestita economicamente. Abolendo l'obbligo di costruire rifugi privati bisognerà pure rinunciare ai contributi sostitutivi, i quali vengono però utilizzati dai Cantoni per finanziare la costruzione di rifugi collettivi. 3 Infine, la maggioranza è dell'opinione che la mozione della Commissione delle finanze del Consiglio nazionale sia interessante poiché incarica il Consiglio federale di presentare al Parlamento i differenti scenari possibili in relazione agli impianti di protezione e ai rifugi. L'esame di questo rapporto, la cui pubblicazione è prevista per il 2007, permetterà una riflessione globale sul sistema di protezione civile e su quello dei rifugi. 3. 2. Considerazioni della minoranza Una minoranza della Commissione sottolinea che l'obbligo per i privati di munirsi di rifugi risale a un'epoca in cui il grado di copertura era insufficiente. Attualmente quest'ultimo risulta superiore al 100 per cento e, per questo motivo, la costruzione di nuovi rifugi non è più giustificata. Inoltre, tale obbligo per i privati fa aumentare i costi di costruzione e i contributi sostitutivi equivalgono in realtà a un'imposta sulla costruzione. Per la minoranza è molto più importante mettere l'accento sui seguenti due aspetti: l'esercitazione della popolazione deve essere migliorata sensibilmente poiché senza di essa anche la migliore rete di rifugi non servirebbe a nulla. Secondo la minoranza, la popolazione deve conoscere la procedura affinché sia in grado, in caso di situazione di crisi, di effettuare con successo un'evacuazione; il grado di preparazione dei rifugi deve essere migliorato. Gli attuali scenari di rischio comprendono in particolar modo incidenti nucleari e chimici, eventi durante i quali i rifugi devono essere utilizzabili quasi immediatamente. A questo proposito esistono al momento ancora grandi carenze. La minoranza della Commissione ritiene che il grado di copertura sia sufficiente e che sia perciò necessario investire soprattutto nei due aspetti citati. Sebbene la decisione di costruire rifugi soltanto nelle regioni con un grado di copertura insufficiente sia un passo nella giusta direzione, il mantenimento dell'obbligo di munirsi di rifugi e, di conseguenza, dei contributi sostitutivi pone dei problemi. Infatti, tali contributi possono essere utilizzati esclusivamente per compiti di protezione civile. In molti Comuni la tassa figura nei conti, ma non può essere utilizzata. Infine, la minoranza della Commissione è dell'opinione che le statistiche di questo settore, soprattutto quelle relative al grado esatto di copertura per ogni Comune, non siano sufficienti e che vi sia una mancanza di trasparenza. 4. Proposta della Commissione Con 13 voti contro 7 e 2 astensioni, la Commissione propone di non dare seguito all'iniziativa. Una minoranza (Günter, Allemann, Garbani, Haering, Hollenstein, Lang, Widmer) propone di dare seguito all'iniziativa. ______________________________ 1) RS 520.1. 2) Ordinanza sulla protezione civile, art. 17 cpv. 1 lett. a, RS 520.11. 3) Boll. Uff. 2002 N 1421. 4) 05.3715 Mo. CdFCN. Punto della situazione sugli impianti di protezione e rifugi. 4 5