Modena, 28 Settembre 2011 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP La valutazione del 1° e 2° principio Codex Gli strumenti e i metodi a disposizione per il Controllo Ufficiale Paolo Daminelli Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna - Brescia – Reparto di Microbiologia Alimenti – Laboratorio di Microbiologia Argomenti Introduzione La valutazione dei processi di produzione La determinazione dei punti critici I limiti critici ed il monitoraggio dei punti critici Strumenti applicativi e considerazioni pratiche Conclusioni 2 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Introduzione Notifiche di tossinfezione alimentare in Europa nel 2009: agenti causali 3 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Introduzione Distribuzione dei focolai di tossinfezione alimentare in Europa nel 2009: agenti causali 4 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Introduzione Distribuzione dei focolai di tossinfezione alimentare in Europa nel 2009: alimenti coinvolti 5 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Introduzione Distribuzione dei focolai di tossinfezione alimentare in Europa nel 2009: luoghi 6 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Introduzione Agenti zoonosici Spesso non contemplati nel Reg CE 2073 e modifiche Identificazione dei pericoli? La maggior parte degli agenti è “sconosciuta” Scarsa conoscenza dei processi produttivi Origine delle materie prime Limitata capacità diagnostica Alimenti e luoghi di contaminazione Alimento non più rappresentati dalle classificazioni Mix di alimenti animali / vegetali L’ambito domestico 7 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Valutazione dei processi di produzione Il Regolamento CE 2073/2005 I “consideranda”: 5 La sicurezza dei prodotti alimentari è garantita principalmente da misure di prevenzione […] basate sui principi dell’analisi dei rischi e dei punti critici di controllo (procedure H.A.C.C.P.). 8 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Valutazione dei processi di produzione Il Regolamento CE 2073/2005 I “consideranda” : 23 Gli operatori del settore alimentare devono decidere autonomamente con quale frequenza debbano essere eseguite le operazioni di campionamento e di analisi nel quadro delle procedure H.A.C.C.P. e di altre procedure di controllo dell’igiene 9 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Valutazione dei processi di produzione Il Regolamento CE 2073/2005 Gli articoli : 5 […] Il numero di unità campionarie da considerare nei piani di campionamento di cui all’allegato I può essere ridotto se l’operatore può documentare l’applicazione di procedure efficaci basate sui principi H.A.C.C.P.[…]. 10 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Valutazione dei processi di produzione Studio e conoscenza del processo produttivo Origine delle materie prime Specie animale, origine degli ingredienti Tipologia di lavorazione Cottura delle materie prime, tipologia di stagionatura Modalità di confezionamento Prodotto nudo, confezione in ATM Destinazione d’uso del prodotto Pronto al consumo, da consumare previa cottura Tipologia di consumatore Consumatore abituale, immunodepresso, ospedalizzato 11 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Valutazione dei processi di produzione La determinazione dei punti critici Deve essere basata: Sullo studio e conoscenza del processo produttivo Sulle caratteristiche degli agenti zoonosici Parametri di crescita Tempo Temperatura pH Attività dell’acqua Sulla patogenesi 12 Infezioni Tossinfezioni Intossicazioni IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Valutazione dei processi di produzione I limiti critici ed il loro monitoraggio Devono essere basati: Sullo studio e conoscenza del processo produttivo Sulle caratteristiche degli agenti zoonosici Su parametro di processo oggettivi ed immediati 13 Tempo Temperatura pH, acidità Attività dell’acqua IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Valutazione dei processi di produzione I limiti critici ed il loro monitoraggio NON Devono essere basati: Sui criteri di Igiene di processo Sui criteri di Sicurezza alimentare Su analisi microbiologiche TALI ATTIVITA’ SERVONO PER LA VERIFICA DEL PIANO HACCP 14 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Valutazione dei processi di produzione Origine delle materie prime Specie Animale Prevalenza degli agenti zoonosici Latte crudo: Enterobacteriaceae, Listeria monocytogenes; Carni di Suino: Salmonella spp., Yersinia enterocolitica; Carni di specie avicole: Campylobacter spp; Origine degli ingredienti Acqua Concetto di acqua potabile, acqua di pozzo Pseudomonas spp. Utilizzo di semilavorati da altre produzioni Panna di affioramento: Bacillus cereus, Cl. perfringens; Spezie: Salmonella spp, residui; Alimenti di origine vegetale 15 Clostridium botulinum IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Strumenti applicativi Salmonella spp 2010 n=2055 2009 n=1658 E. Coli VTEC 2010 N= 2059 2009 N=1663 16 PCR Assenza Presenza Esame colturale Presenza Assenza 2054 1 (0,05%) 0 1 1656 2 (0,1%) 0 2 PCR Assenza Presenza Esame colturale Presenza Assenza 2003 56 (2,7%) 1 (0,05%) 55 1659 4 (0,2%) 0 4 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Strumenti applicativi Yersinia spp in suini in allevamento ed al macello nel 2009: prevalenza 17 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Strumenti applicativi Campylobacter spp in broliler 2009: prevalenza 18 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Strumenti applicativi Mozzarella e formaggi blu Presenza di Lieviti, muffe, Pseudomonas spp L’errore dell’OSA: Mancata applicazione HACCP “Pastorizzazione” Analisi acqua Errata valutazione della shelf life 19 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Strumenti applicativi Conserve di vegetali Presenza di Clostridium botulinum L’errore dell’OSA: Mancata applicazione HACCP Errata valutazione della shelf life Consiglio i prodotti sott’olio sono da consumare rapidamente dopo l’apertura 20 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Valutazione dei processi di produzione Tipologia di lavorazione Trattamento delle materie prime Validazione del processo di pastorizzazione Validazione del processo di cottura Validazione del trattamento di raffreddamento Modalità di salatura Salatura a secco / salamoia Tipologia di stagionatura Durata della stagionatura Definizione della shelf life Controllo delle condizioni ambientali Contaminazioni post trattamento termico 21 Identificazione dei CCP? IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Strumenti applicativi Validazione trattamento di cottura 22 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Strumenti applicativi Validazione trattamento di raffreddamento 23 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Strumenti applicativi Modalità di salatura Listeria crosta salam oia 8 8 7 7 6 6 5 Listeria 1 4 Listeria 2 3 Listeria 3 conc (log) conc (log) Listeria crosta salatura in sup 5 Listeria 1 4 Listeria 2 3 Listeria 3 2 2 1 1 0 0 0 20 40 60 80 0 20 60 80 tem po (gg) tem po (gg) 24 40 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Strumenti applicativi Durata della stagionatura 25 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Strumenti applicativi Durata della stagionatura Presenza di Salmonella spp. in salame stagionato L’errore dell’OSA: 26 Pessime condizioni igieniche Alterazione del processo produttivo (riduzione della stagionatura) Confezionamento sottovuoto IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Strumenti applicativi Controlli ambientali 27 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Valutazione dei processi di produzione Modalità di confezionamento Prodotto nudo Presenza di crosta Edibile, non edibile Prodotto confezionato Tipologia di confezionamento 28 Atmosfera modificata Sotto vuoto IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Strumenti applicativi Tipologia di confezionamento: prodotto nudo 29 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Strumenti applicativi Tipologia di confezionamento: atmosfera modificata 30 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Strumenti applicativi Tipologia di confezionamento: sottovuoto Andamento di Bac illus cereus nella Insalata russa artificialmente c ontaminata, c onfezionata "al naturale" e c onservata a 15°C Log UFC/g 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 0 2 4 6 8 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 10 0 2 4 tempo (giorni) log ufc/g 6 8 tempo (giorni) regressione log ufc/g regressione Andamento di B. cereus nel fagotto di vitello artificialmente contaminato, sottoposto a cottura, confezionato sottovuoto, pastorizzato e conservato a 20°C Log UFC/g Log UFC/g Andamento di Bacillus cereus nell'insalata di riso artificialmente c ontaminata, confezionata al naturale e c onservata a 20°C 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 0 5 10 15 20 25 30 tempo (giorni) log ufc/g 31 regressione produzione di tossina IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER 10 12 Conclusioni Il metodo HACCP E’ uno strumento di prevenzione E’ basato su una perfetta conoscenza di Processi di produzione Caratteristiche microbiologiche, chimico fisiche dei processi e dei prodotti Deve basarsi sulla creazione di uno storico aziendale di Profili microbiologici (standard di processo e di prodotto) Profili chimico fisici (dinamica di pH, attività dell’acqua) Profili di parametri tecnologici (tempo, temperatura) 32 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Conclusioni Il rispetto dei requisiti comunitari è basato su: La corretta applicazione dell’HACCP La dimostrazione scientifica della sicurezza Dei Processi di produzione (challenge test) Dei prodotti (prove di shelf life) L’alimentazione costante dello storico aziendale finalizzata Alla validazione, nel tempo, dei dati scientifici All’evidenziazione dei dati “fuori controllo” 33 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER Grazie per l’attenzione Paolo Daminelli Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna - Brescia – Reparto di Microbiologia Telefono 030 2290534 - 3387873997 Fax 030 2290556 E mail [email protected] 34 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP IZSLER