GESTIONE POSTRACCOLTA DEI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI PER IL MERCATO FRESCO ALBICOCCHE Monica Guizzardi Uff.Tecnico Apo Conerpo INDICI DI MATURAZIONE a. Maturazione alla raccolta L’epoca di raccolta viene stabilita dall’evoluzione del colore di fondo dell’epidermide: lo stadio virante, ossia il passaggio dal verde al gialloarancio, rappresenta il momento ottimale per la raccolta. Frutti raccolti troppo precocemente sono incapaci di produrre una quantità di etilene sufficiente allo sviluppo di tessitura, aroma e sapore soddisfacenti. L’applicazione di etilene esogeno consente la degradazione della clorofilla e la conseguente “deverdizzazione” del frutto. Al contrario frutti raccolti ad uno stadio avanzato di maturazione sono caratterizzati da uno spiccato metabolismo respiratorio che, unito alla forte produzione di etilene, conduce rapidamente a fenomeni di sovramaturazione e senescenza. b. Maturazione in fase di spedizione Lo stadio di maturazione in fase di spedizione dipende dalla destinazione del prodotto: in funzione delle esigenze logistiche (tempi di trasporto e di distribuzione) il grado di maturazione del prodotto può variare. La maggior parte delle cultivar di albicocco manifestano un rapido intenerimento della polpa a temperatura ambiente (1,5 Kg/0,5cm2 al giorno con temperature di 20°C). c. Qualità in fase di consumo Le preferenze del consumatore riguardano i frutti con elevato tenore zuccherino (R.S.R.). Il residuo secco rifrattometrico delle albicocche è variabile in funzione della varietà e dell’andamento climatico; in Francia il Ctifl ha stabilito che il livello limite di accettabilità del frutto corrisponde ad un contenuto in solidi solubili inferiore a 11° Brix e/o ad un’acidità titolabile superiore a 35 meq/100 gr di polpa. Frutti con durezza della polpa di 1-1.5 Kg/0,5 cm2 sono da considerarsi pronti per il consumo. Monica Guizzardi Uff.Tecnico Apo Conerpo a. Condizioni ottimali di conservazione I frutti raccolti debbono essere condizionati al più presto: l’intenso metabolismo dei frutti ne determina un rapido scadimento qualitativo. La prerefrigerazione ad aria, fino a valori prossimi a 0°C, consente di allungare la vita postraccolta del prodotto. • Temperatura ottimale : –0,5°/ 0° C Il punto di congelamento varia considerevolmente a seconda del contenuto in zuccheri. • Umidità Relativa ottimale: • Intensità respiratoria Temperatura ml CO2/kg/ora • 90-95% 0°C 2-4 10°C 6-10 20°C 15-25 Produzione di etilene Temperatura µlC2h4/kg /ora 0°C <0.1 b. Conservazione in Atmosfera Controllata: 20°C 4-6 2-3% O2 2-3% CO2 L’atmosfera controllata trova sporadica applicazione: i vantaggi derivanti dall’adozione di regimi di A.C. sono controversi in quanto differente è la risposta nelle diverse cultivars. Nella cv. Vitillo, secondo alcuni studi, l’A.C. consente di portare la conservazione fino a 25 gg. Al termine dell’A.C. i frutti maturano molto velocemente, quindi è necessario programmare adeguatamente l’apertura delle celle. Monica Guizzardi Uff.Tecnico Apo Conerpo 1. Fisiopatie da conservazione Disfacimento interno: gelificazione dei tessuti in prossimità del nocciolo, imbrunimento interno della polpa, consistenza molle del frutto, provocati dal raffreddamento troppo intenso del prodotto. Temperature di conservazione di 4-7°C tendono ad indurre lo sviluppo di pastosità della polpa, poco gradita dal consumatore. 2. Patologie post-raccolta Marciume bruno: causato da Monilinia spp. è la più importante alterazione delle drupacee. L’infezione, che insorge in campo, si evidenzia sia prima che dopo la raccolta. La riduzione delle fonti di inoculo e l’applicazione di fungicidi in campo consente di ridurre, unitamente ad una pronta refrigerazione in magazzino, l’incidenza dei marciumi. Marciume acquoso: causato da Rhizopus stolonifer, può manifestarsi su frutti maturi mantenuti a 20-25°C. Lo stivaggio del prodotto a temperature inferiori ai 5°C è estremamente efficace per contrastare questo fungo. Monica Guizzardi Uff.Tecnico Apo Conerpo