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ABOCAinforma
Anno III° N. 2 Rivista trimestrale a distribuzione gratuita riservata ai clienti fiduciari. Aprile ’05 - Giugno ’05 Registrazione testata n. 1666/99 - Tribunale di Arezzo-
Intervista a
natural
Gabriele Chiodi
abriele Chiodi, titolare della Società
Chiodi Consulting con sede a Rimini,
vanta una lunga esperienza nell’attività di
consulenza aziendale e creditizia per le piccole e medie imprese operanti nei più diversi settori. Il suo amore per la Natura e per il
suo territorio lo ha portato a occuparsi di
importanti progetti di Marketing territoriale.
Negli ultimi anni, in collaborazione con
l’Università di Bologna, ha inoltre tenuto vari
seminari sul Green Marketing rivolti agli studenti della laurea di primo livello di Tecniche
Erboristiche, approfondendo le tematiche
legate all’eticità delle aziende, ai profili del
green consumer e ai processi produttivi ecosostenibili.
G
Dr. Chiodi, il suo amore per la Natura e il territorio romagnolo l’ha portata a svolgere varie
consulenze per aziende e istituzioni per la realizzazione di progetti di Green Marketing e
Marketing del territorio. Ma cosa significano
questi termini?
Credo che come in nessuna parte d’Italia si sia
riusciti a valorizzare il territorio come in
Romagna. La flessibilità e la creatività, tipica
degli imprenditori locali, ha dato inizio ad un
processo di diversificazione e valorizzazione che
ha fatto della difesa dell’ ambiente il valore
aggiunto della propria offerta. Lo sviluppo e il
turismo sostenibile sono diventati oramai argomenti e obiettivi da realizzare, non più solo slogan. Si è partiti dai così detti “Green hotels” sino
alla valorizzazione dell’entroterra, integrato e
valorizzato con la zona costiera, dove si addensano le attività turistiche e produttive. Le azioni di
“green marketing” sono proprio questo: far sì che
la difesa dell’ambiente e della qualità della vita
creino valore aggiunto alle aziende che si propongono sotto una comune egida “ecologista”,
con la vocazione di diversificare e riposizionare
anche l’immagine e la percezione di una zona
specifica, traendo spunto dalle “intelligenze” di
un territorio e intraprendere le adeguate azioni di
marketing e comunicazione ad esso legate.
Perché una qualsiasi azienda dovrebbe oggi
portare avanti progetti ispirati alla salvaguardia dell’ambiente e della Natura? E’ forse una
nuova dimensione ove giocare la propria competitività?
“Fai la cosa giusta” E’ questo uno slogan tipico del green marketing: “fare la cosa giusta” perché oltre a salvaguardare l’ambiente e a rispettare una nuova “etica del lavoro”, che pone l’uomo al centro dell’azienda, è conveniente.
Riuscire a creare nuove attitudini e un valore
aggiunto “verde” ai prodotti vuol dire migliorare la redditività e riposizionare le aziende sul
mercato. Quando si parla di “sviluppo sostenibile” si vuole proprio mettere in evidenza il fatto
che è possibile creare nuova ricchezza e benessere rispettando e valorizzando l’ambiente oltre
alla qualità della vita.
Cosa significa per un’azienda essere veramente
etica? Si può dire che un’azienda ecologica è
anche etica?
Aziende
etiche
e
green
consumers
un nuovo scenario competitivo
Sommario
Nell’etimologia della parole “etica” è racchiusa la risposta: per etica s’intende l’applicazione pratica dei propri ideali, della “visione del
mondo” che ci circonda, ovvero il nostro comportamento quotidiano. Si può parlare di “filosofia pratica”, della quale oggi si discute tanto
ma che, in generale, viene applicata in maniera
inversa a quella enunciata. Ecco io allora ritengo che un’azienda veramente sensibile alle tematiche dell’ambiente e della difesa della qualità
della vita non possa fare altro che adottare nelle
sue azioni, quindi nella manifestazione pratica
della sua filosofia ovvero della sua etica, i suoi
ideali e valori intrinseci. A questo punto è possibile affermare che un’azienda ecologica é
anche “etica”.
Secondo lei è sufficiente impiegare processi
produttivi ecologici ed ecosostenibili per essere etici?
Alcune volte possono essere delle azioni di
facciata, finalizzate unicamente a rispettare od
assecondare le esigenze del mercato. L’eticità di
un’azienda si vive dal proprio interno, dal
“cuore”, da un’identità che rispetta l’uomo
anche nell’organizzazione e gestione del lavoro.
Non amo parlare di “risorse umane” o ancora
peggio di “capitale umano” perché ritengo che
la vera ricchezza di un’azienda sia proprio nelle
persone che operano al suo interno che non si
possono ridurre a una categoria economica. La
capacità e le motivazioni che ogni singolo uomo
manifesta nella propria opera quotidiana, finalizzate all’affermazione della propria personalità,
degli ideali e dei valori che egli porta nella sua
anima, nel suo essere, non possono essere ridotti a “capitale”, ad un “qualche cosa” che egli o
qualcun altro ha. Egli è al centro di tutto, può
con la sua azione cambiare anche le cose che lo
circondano, anche il mondo se veramente lo
vuole.
Cos’è effettivamente un green consumer? Si
differenzia dagli altri consumatori?
Quando si parla di “consumerismo ambientale” si parla proprio di questo: manifestare con
le proprie decisioni d’acquisto i propri valori ed
ideali. In una società libera di mercato il solo
sovrano è il consumatore e i “green consumer”
si rendono conto che con le loro azioni e scelte
possono cambiare e influenzare il mercato.
“Fare la cosa giusta”, premiare le aziende comprando i loro prodotti perché sono stati adeguatamente informati e non “stupiti” con pubblicità ad effetti speciali. E’ un consumatore più
consapevole, sensibile e informato rispetto ai
consumatori in generale. Vi è da porre in evidenza che non tutti coloro che acquistano “prodotti verdi” sono così sensibili alle tematiche
ecologiste e ambientaliste ma lo fanno spesso
perché inconsciamente, comprando questi prodotti, sanano il “senso di colpa” che hanno nei
confronti di un ambiente che hanno deturpato
e che continuano ancora a danneggiare.
a pag. 2
L’impiego topico
dell’Aloe Vera Gel
Gli studi medico-scientifici
a pag. 3
Quanti sono in Italia i green consumer?
I così detti “baby-boomers”, i cittadini consumatori nati negli anni 60, a cavallo del boom
economico, stanno cambiando la società. Essi
sono più istruiti ed emancipati rispetto ai consumatori tipo: desiderano essere informati e
hanno comportamenti d’acquisto diversi.
E’ un vero e proprio movimento che sta
rivoluzionando il mercato e mentre prima si
poteva dire che il “target” fosse dai 9 ai 10
milioni oggi credo che non sia più quantificabile ma una cosa è certa: aumentano di anno in
anno ed è una tendenza che non si arresterà o
assesterà, anzi dagli ultimi sondaggi oltre il 50%
dei consumatori manifesta insoddisfazione e
nuove esigenze legate alla ricerca di una migliore qualità dei prodotti associata al rispetto per
l’ambiente.
Pensa che questa tendenza a premiare le aziende che si dimostrano più attente al rispetto
della Natura sia solo una moda passeggera o
l’inizio di un radicale cambiamento dei comportamenti di consumo?
Sarà una scelta obbligata per le aziende poiché il mercato, con le sue nuove caratteristiche
in costante evoluzione, influenzerà e indirizzerà
le scelte dei “managers” nella giusta direzione.
Solo le imprese proiettate al marketing, che
sapranno anticipare questa tendenza e sapranno
coglierne i vantaggi prima di altre, avranno
migliori possibilità di sviluppo associate a processi d’innovazione e internazionalizzazione.
Oramai si tratta di un processo inarrestabile e di
un’autentica rivoluzione per il mondo del marketing e della comunicazione.
Pensa sia possibile realizzare una società dove
il rispetto ambientale diventi un valore primario?
Non dev’essere un sogno bensì un’esigenza
ed un “etica” comune perché ritengo che l’uomo abbia e debba manifestare il senso di
responsabilità e coscienza che lo porti a rispettare ciò che gli è stato donato gratuitamente e
che deve salvaguardare nel proprio interesse e di
quelli che lo seguiranno.
&
Erbe Salute
&
Erbe Ricerca
Sostanze tossiche
Tra rischi e pericoli occorre
una presa di coscienza
a pag. 4
&
Erbe Cosmetica
Cosmetici biologici
La nuova sfida di Aboca
Cosmesi Vegetale
a pag. 5
&
Erbe Ambiente
Corso Univeristario
in Tecniche
Erboristiche
a pag. 6
&
Erbe Marketing
Merchandising
Strategie per attirare e
informare il consumatore
a pag. 7
&
Erbe Cultura
Igiene e bellezza
nell’antico Egitto
Egizi in mostra ad Aboca Museum
a pag. 8
Novità
Tendenze
il consiglio professionale fa la
differenza
Informa
&
Erbe Salute
N. 2 Aprile ’05/Giugno ’05
L’impiego topico dell’Aloe Vera Gel
Numerosi gli studi medico-scientifici che ne evidenziano
le proprietà benefiche.
U
na delle più note ed interessanti proprietà dei polisaccaridi del Gel di Aloe vera è
quella di trattenere l’umidità e quindi favorire l’idratazione dei tessuti: spalmando il gel d’aloe sulla cute, le catene di polisaccaridi danno origine ad una leggerissima pellicola semimpermeabile capace di rendere la pelle fresca, morbida e vellutata
senza peraltro ostacolare i fisiologici processi di traspirazione.
Queste benefiche proprietà dell’Aloe erano ben conosciute ed impiegate fin dai tempi più
antichi. Dall’Africa, al Medio Oriente all’India, numerose civiltà - pur distanti fra loro dal
punto di vista geografico - hanno usato il gel di Aloe su uomini e animali per curare disturbi e malattie della pelle e delle mucose: bruciature, punture velenose, ferite, vesciche,
dermatiti di vario genere, eczemi, malattie ulcerative ai genitali, infiammazioni agli occhi.
Solo dopo il 1930, tuttavia, il gel di Aloe divenne oggetto di approfonditi studi, svolti
soprattutto negli Stati Uniti d’America e in Russia.
I Russi iniziarono per primi degli esperimenti con il gel di Aloe su topi e conigli, e scoprirono che lesioni indotte artificialmente sulla pelle di questi animali rispondevano al
trattamento con la pianta. Poco più tardi Grosourdy e Lemaire osservarono che le foglie
frantumate ed applicate sulle comuni scottature alleviano immediantamente il dolore e
dazione di collagene. E' stato osservato un correlato aumento dell'escrezione urinaria di
idrossiprolina. I risultati suggeriscono che l'Aloe Vera influenzi il processo di guarigione
delle ferite aumentando il turn over del collagene nei tessuti danneggiati.
Feb;84(2):77-81
Anche secondo Davis et al. (J Am Podiatr Med Assoc 1994) il gel di Aloe Vera promuove la cicatrizzazione dei tessuti e inibisce l'infiammazione.
Dal momento che il mannoso-6-fosfato è un monosaccaride importante nel gel di Aloe,
gli autori hanno valutato un suo ruolo come sostanza attiva.
Topi che ricevevano una dose di 300 mg/Kg di mannoso-6-fosfato hanno migliorato la
cicatrizzazione nei confronti di una soluzione salina usata come controllo.
La stessa dose ha prodotto anche un’effetto antinfiammatorio.
Infine, uno studio in doppio cieco (Ahmad at al., Trop Med Int Health 1996) ha valutato l'efficacia e la tollerabilità di un gel di Aloe Vera allo 0,5% in una crema idrofila nel
trattamento di pazienti con psoriasi vulgaris. Sessanta pazienti (36 maschi e 24 femmine)
di età compresa tra i 18 e i 50 anni con placche di psoriasi leggere o moderate sono stati
inseriti nello studio e distribuiti in modalità random in due gruppi.
Il gel di Aloe viene
ampiamente utilizzato
come ingrediente
funzionale per la
preparazione di
cosmetici quali
creme, lozioni
per il viso e per il
corpo, preparati
idratanti da giorno
e da notte
determinano una rapida guarigione, anche se nella letteratura medica l'uso dell'Aloe è
stato descritto soprattutto nel trattamento di scottature in seguito alla terapia radiante.
Le prime vere indagini di tipo fitochimico, orientate a stabilire dove fossero esattamente
localizzate le sostanze funzionali attive a livello della pelle, furono condotte a partire dagli
anni Quaranta e portarono all’identificazione dell’intera porzione parenchimatosa presente all’interno della foglia (indicata con il termine “inner gel”) come agente medicamentoso dotato di evidente capacità rigenerativa dei tessuti cutanei.
Nel 1959, l’FDA (Food and Drug Administration, Ministero della Sanità Americano)
attestò definitivamente le proprietà benefiche del gel di Aloe per la cura dei disturbi cutanei e nello stesso periodo, paralleli studi in Unione Sovietica arrivarono a conclusioni
molto simili, evidenziando inoltre l’utilità del gel nei disturbi ginecologici e parodontistici, e confermando peraltro la sua capacità di ridurre il tempo di guarigione di lesioni cutanee dovute a congelamento, scottature di vario genere ed eritemi solari.
In definiva, l’analisi degli usi tradizionali e dei primi studi condotti sul gel tra gli anni
Trenta e gli anni Sessanta indica l’Aloe come una pianta dotata di una buona azione idratante e decongestionante sull’epidermide e anche sulle mucose.
Gli studi più recenti sulle proprietà del gel di Aloe per uso topico sono principalmente
incentrati sulla sua capacità di favorire i processi di cicatrizzazione dei tessuti lesionati.
Sep; 36(9):896-901
Chithra et al. (Indian J Exp Biol 1998) hanno dimostrato che il trattamento di ferite con
gel di Aloe Vera in ratti ha dato come risultato un aumento della biosintesi e della degra-
2
La durata media della malattia prima dello studio era di 8,5 anni (da 1 a 21 anni). I
pazienti erano forniti di una confezione di crema da 100g contenente placebo o ingredienti attivi (gel di Aloe Vera 0,5%), e dovevano applicare il prodotto (senza occlusioni)
3 volte al giorno, 5 giorni consecutivi per settimana, per non più di 4 settimane. Il follow-up dei pazienti è avvenuto su base mensile, per 12 mesi.
Il trattamento non ha evidenziato alcun effetto collaterale.
Al termine dello studio, il trattamento a base di Aloe Vera ha migliorato la sintomatologia di 25 pazienti su 30 (83,3%), mentre il placebo ha migliorato la condizione di
soli 2 pazienti su 30.
Per queste sue proprietà il gel di Aloe viene ampiamente utilizzato come ingrediente funzionale per la preparazione di cosmetici quali creme, lozioni per il viso e per il corpo, preparati idratanti da giorno e da notte.
Grazie alla loro spiccata capacità di rinfrescare l'epidermide, regolarne il grado di umidità e renderla più morbida, i prodotti a base di Aloe sono particolarmente indicati per le
pelli secche, disidratate e facili all’arrossamento come anche per la pelle delicata dei bambini.
Nella prevenzione e nel trattamento delle scottature solari, inoltre, creme contenenti gel
di Aloe aiutano a difendere la pelle dai danni provocati dai raggi ultravioletti.
Molto interessante, infine, è anche l’impiego in shampoo, bagnoschiuma, deodoranti e
detergenti per l’igiene intima, dove la presenza del pool polisaccaridico del gel ha l’effetto di ridurre l’azione irritativa della base schiumogena.
&
Erbe Ricerca
Informa
N. 2 Aprile ’05/Giugno ’05
Sostanze tossiche: tra rischi e pericoli occorre una
presa di coscienza.
Un impegno collettivo affinché la Ricerca
trovi alternative più sicure.
L
’impegno di Aboca nel sostenere per tutto
l’anno 2005 la campagna SvelénatiDETOX del WWF è un elemento integrante della sua stessa mission. Da sempre l’azienda si è fatta portavoce della necessità di evitare o comunque limitare l’uso e la produzione
di sostanze chimiche tossiche che risultino
nocive per la salute degli esseri viventi e per
l’ambiente.
Da ben 25 anni, in ogni giorno della sua attività produttiva Aboca cerca di dimostrare come
sia possibile impiegare tecniche e metodologie
produttive eco-sostenibili, non impattanti e
senza dispersione di sostanze tossiche non biodegradabili o degradabili in composti ancora
più pericolosi.
L’azienda ha intenzione di mantenere questo
impegno contro gli eccessi della chimica senza
però scadere in visioni manichee che pongono
la Natura dalla parte del Bene e la chimica di
sintesi dalla parte del Male.
La chimica ha certamente reso possibile il
miglioramento delle condizioni di vita dell’uomo e grazie a prodotti come il dentifricio, l’aspirina, l’antibiotico e i disinfettanti è stato
possibile non solo migliorare la salute ma anche
curare e prevenire patologie che in passato
potevano risultare addirittura mortali.
I composti chimici di sintesi hanno quindi
moltissime applicazioni utili ma di molte
sostanze con le quali il nostro corpo viene a
contatto tutti i giorni, in tanti casi anche
inconsapevolmente, non si può dire certo che
siano sicure per la salute.
Talvolta, la smania di progresso e i fondamentalismi scientifici hanno portato a sottovalutare
gli effetti dannosi di molte sostanze largamente
impiegate dall’uomo. Pensiamo per un attimo
ai pesticidi che, passando attraverso i terreni, si
sono riversati nelle falde acquifere e attraverso i
rubinetti domestici sono finiti sulla tavola delle
persone o ai DDT, che per tanto tempo sono
stati utilizzati per scongiurare il pericolo dei
pizzichi di zanzara o i ronzii fastidiosi delle
mosche.
Queste sostanze (con effetti tossici e/o mutageni), insieme a molte altre, sono state rinvenute
nel sangue di individui non esposti professionalmente (VIP e politici) che volontariamente
si sono sottoposte ad esami effettuati dai
Ricercatori dell’Università di Siena per conto
del WWF-Italia. Il numero totale di differenti
contaminanti di provata tossicità, rinvenuti
negli individui appartenenti al panel era pari a
65 sui 111 complessivamente analizzati, cioè il
59%. Il numero più elevato di sostanze tossiche
in uno stesso soggetto è stato 59, mentre il più
basso 9; in media ne sono stati rilevati 47 per
ogni volontario.
Molti composti chimici che inquinano l’ambiente, risalendo lungo le catene alimentari, si
accumulano e persistono nei tessuti adiposi
degli animali e dell’uomo poiché sono solubili
nei grassi e non facilmente degradati dall’organismo. Anche livelli ambientali ridotti di queste sostanze possono quindi risultare in concentrazioni elevate all’interno di organismi animali o umani.
la smania di progresso e i
fondamentalismi scientifici
hanno portato a sottovalutare
gli effetti dannosi di molte
sostanze largamente
impiegate dall’uomo
I rischi principali sono un possibile effetto cancerogeno, un aumento delle sensibilizzazioni,
dalle dermatiti all’asma bronchiale, e un’interferenza a livello ormonale.
Dati recenti mostrano un aumento, a livello
mondiale, dell’incidenza di asma, allergie e
malattie autoimmuni ed è accertato che uno
dei maggiori fattori di rischio è l’esposizione ai
composti chimici.
Secondo le ultime stime circa l’80% dei tumori
è d’origine ambientale, comprendente soprattutto il fumo di sigaretta, le abitudini alimentari, l’inquinamento atmosferico ma hanno sicuramente un peso importante anche i composti
chimici presenti nel nostro quotidiano.
Questi dati, assolutamente non confortanti,
dovrebbero convincerci della necessità non di
bandire tutto ciò che viene creato in laborato-
Le sostanze più pericolose
Pesticidi organoclorurati: queste sostanze persistono molto nell'ambiente. Gli effetti negativi più comuni dei pesticidi sono l'alterazione della fertilità, con meccanismi ancora non del tutto identificati, l'induzione di malformazioni e, nel caso di alcuni pesticidi, un'azione cancerogena dimostrata, per il momento, solo in animali da esperimento.
Pesticidi organoclorurati
Policlorobifenili (PCB): gruppo di sostanze chimiche ampiamente utilizzate in campo elettrico, sono
classificati come "probabili cancerogeni per l'uomo", ma hanno anche altri effetti nocivi quali ad esempio
ripercussioni negative sulla funzionalità dei sistemi riproduttivi.
Ritardanti di fiamma
Ritardanti di fiamma bromurati: sono attualmente utilizzati nell'industria tessile, specialmente per la produzione della tappezzeria e per tutta la fornitura elettrica, inclusi computer, fax e televisori. Vengono aggiunti a polimeri, vernici, fibre tessili e altri materiali poiché presentano proprietà ignifughe. Provocano disordini
nello sviluppo neuronale, effetti a carico del sistema epatico e della tiroide, attività simili alle diossine.
Ftalati: sono additivi di plastiche e di molti prodotti di consumo. Sono persistenti nell'ambiente e sono
stati ritrovati nelle acque, nel terreno, nei pesci, e anche in molti alimenti come i cibi grassi e il latte.
Perfluorurati: sono utilizzati come rivestimenti di superfici e macchine, nella produzione tessile, nell'imballaggio di alimenti e per la produzione di materiali antiaderenti come il teflon.
Muschi sintetici: sono composti aromatici artificiali che vengono utilizzati in luogo dei più costosi muschi
naturali. I muschi sintetici vengono aggiunti a molti prodotti di uso quotidiano, come i detersivi, i deodoranti per ambienti, le creme per le mani, i saponi e i profumi. .
Metalli Pesanti: i metalli pesanti sono presenti naturalmente nell'ambiente; l'uomo ne ha però alterato le
quantità nei vari comparti ambientali, attraverso una spinta attività mineraria ed industriale. Alcuni metalli pesanti come Cd, Pb, e Hg, sono considerati distruttori endocrini e presentano una tossicità per il sistema riproduttivo documentata da anni: incremento del rischio di aborti spontanei, morte fetale intrauterina, parti pretermine per la popolazione femminile, induzione di oligospermia e riduzione della motilità
degli spermatozoi per la maschile.
Policlorodibenzodiossine (PCDD) e policlorodibenzofurani (PCDF), comunemente chiamate diossine:
di per sé non rivestono alcuna utilità pratica, e non sono mai state un prodotto industriale, ma derivano da
processi secondari quali l’incenerimento di rifiuti urbani, chimici o ospedalieri, di legname e carbone, processi di produzione chimica, compresa l’industria del cloro e PVC, processi produttivi ad alta temperatura
(es. vetro). Sono contaminanti ambientali persistenti e pericolosi per la salute umana.
Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA): sono diffusi in ogni angolo del pianeta, si formano nel corso
della combustione incompleta di materiale organico e, in particolare, provengono dal traffico veicolare.
Gli IPA sono i composti più tossici della classe degli idrocarburi e, a causa della loro natura lipofila, possono facilmente attraversare le membrane biologiche ed accumularsi negli organismi dove possono causare danni al materiale genetico.
Policlorobifenili
bromurati
Ftalati
Perfluorurati
Muschi sintetici
Metalli Pesanti
Diossine
Idrocarburi Policiclici
Aromatici
rio bensì di controllare ed evitare l’uso di ciò
che è stato dimostrato essere pericoloso.
Attualmente molte sostanze pericolose vengono usate anche quando sono già disponibili
alternative più sicure, proprio per mancanza di
una presa di coscienza del problema o più semplicemente perché non esistono incentivi legislativi o economici per la sostituzione sistematica di tali sostanze.
Fare passi in avanti vuol dire anche spronare la
Ricerca a cercare di sostituire le sostanze dannose di largo uso con alternative sicure e la
Ricerca può cambiare direzione solo se spinta
da una società di individui che hanno preso
coscienza dei rischi derivanti da un modello di
sviluppo che non sempre ha in primo piano la
salute di tutti e il rispetto di quella Natura da
cui tutto ha origine.
Ma la Natura
può aiutare?
O
gni nostro gesto, a cominciare dagli
acquisti rappresenta un modo per
salvaguardare noi stessi e l’ambiente, anche a tavola. Tra le forme d’inquinamento possibili per l’uomo (contatto, inalazione, ingestione), il cibo è il veicolo preferenziale per alcuni composti come le diossine. La prima regola per ridurre il rischio è
mangiare prodotti biologici di fonte sicura,
ma anche una corretta integrazione con le
risorse che la Natura ci offre può aiutare a
“svelenare” i nostri organismi. E’ stato scientificamente accertato che determinate
sostanze contenute in alimenti comuni
come l’aglio e la cipolla e in piante officinali quali thè verde, thè rosso, gel d’aloe, curcuma, timo, rosmarino, zenzero possono
contribuire efficacemente alla fisiologica eliminazione di alcune sostanze tossiche, svolgendo azioni antiossidanti e depurative.
Certo è che questo rappresenta solo una piccola arma. La vera soluzione non può prescindere da un cambiamento filosofico e
culturale delle società dei Paesi sviluppati e
in via di sviluppo; occorre ritornare a considerare il mondo come un sistema unico, con
equilibri delicati, simili a quelli che tengono
insieme un puzzle. Ogni azione umana ha
spesso effetti distruttivi nei confronti della
Natura ed è necessario che ogni individuo
agisca responsabilmente in ogni momento
della sua giornata.
3
Informa
&
Erbe Cosmetica
N. 2 Aprile ’05/Giugno ’05
COSMETICI
la nuova sfida di AbocaBIOLOGICI
Cosmesi Vegetale
I valori del Biologico finalmente applicati anche ai
cosmetici. Lanciata la nuova linea di detergenti
intimi bio.
A
boca è finalmente riuscita a raggiungere l’importante obiettivo di realizzare prodotti cosmetici biologici. La lunga esperienza acquisita in 25 anni di attività e il costante impegno in ricerca hanno reso possibile
l’applicazione nel settore cosmetico di quei principi e valori che stanno alla base del biologico alimentare. Dopo anni
di studi condotti nei laboratori aziendali lo staff Ricerca &
Sviluppo dello stabilimento di Pistrino è arrivato infatti a
mettere a punto Biophytoclin, una linea di detergenti intimi certificati in ottemperanza alle norme contenute nel
nuovo disciplinare di certificazione dei cosmetici adottato
di recente dal Consorzio per la Certificazione dei Prodotti
Biologici di Bologna (CCPB)*. La nuova linea, a base di
piante officinali, offre al momento due diverse referenze,
entrambe a pH fisiologico: mousse delicata, per detergere
delicatamente senza alterare l’equilibrio delle mucose e
mousse riequilibrante, per detergere delicatamente favorendo il recupero dell’equilibrio delle mucose. La mousse
delicata, specifica per la sua azione emolliente, protettiva e
rinfrescante, è in grado di completare e valorizzare l’abituale gesto dell’igiene intima quotidiana. Gli oli essenziali
presenti nella sua formulazione svolgono inoltre una
duplice attività: da una parte, grazie alle proprietà igienizzanti, possono aiutare a prevenire l’insorgere di piccole irritazioni, dall’altra conferiscono al prodotto una piacevole e
fresca profumazione in grado di garantire una sensazione
di benessere per tutta la giornata. La mousse riequilibrante si contraddistingue invece per la sua valida azione pro-
tettiva. Fondamentale, per l’efficacia della formula, è la
presenza dell’olio essenziale di Melaleuca, pianta che unisce alle sue riconosciute proprietà igienizzanti una perfetta
tollerabilità cutanea, garantendo la massima dermocompatibilità anche sui tessuti altamente sensibili come le mucose. Anche in questo caso la miscela di oli essenziali unisce
alle appurate proprietà benefiche una caratteristica e gradevole profumazione. Biophytoclin mousse riequilibrante
è particolarmente indicata in tutte quelle situazioni in cui
all’azione detergente risulti necessario associare un’attività
detergente preventiva come nei giorni di ciclo mestruale o
nel post-partum, per chi frequenta ambienti fortemente a
rischio di contaminazioni microbiche come piscine e palestre, in presenza di arrossamenti o piccole perdite e in associazione a terapie antimicotiche locali. Grazie agli ingredienti sinergici, rigorosamente selezionati, che rendono i
due prodotti particolarmente indicati per parti intime sensibili e in caso di secchezza vaginale, le formulazioni
Biophytoclin si caraterizzano per la massima dermocompatibilità, dimostrata da test condotti sotto controllo dermatologico.
Un prodotto che rispetta
natura e ambiente
L
a linea Biophytoclin è stata posta in essere cercando di salvaguardare al massimo la Natura. Infatti,
l’originale scelta di presentare i due prodotti sotto
forma di mousse non è dovuta solo alla piacevolezza e
alla praticità che caratterizzano questo tipo di consistenza ma anche alla possibilità di evitare l’aggiunta di
gas che possono risultare dannosi per la salute e l’ambiente. L’intero packaging, astuccio di cartone e dispenser, è stato inoltre messo a Impatto Zero; creando adeguate aree boschive in Costa Rica è stato possibile compensare la quantità di CO2 emessa per la produzione
dei prodotti e mettere quindi in pratica i dettami del
Protocollo di Kioto di recente entrato in vigore.
*Il testo completo del disciplinare sulla certificazione dei prodotti
cosmetici biologici è disponibile nella sezione LEGISLAZIONE
all’interno dell’Area Farmacie ed Erboristerie fiduciarie del sito
www.aboca.it
Gli ingredienti Biophytoclin
M O U S S E D E L I C ATA
Idroestratti di: Malva e Salvia
30 g
Tensioattivi da Cocco, Palmisto e Colza
16,5 g
Estratto liofilizzato di Achillea millefoglie
titolato in flavonoidi 5%
150 mg
Gel fogliare disidratato di Aloe vera
corrispondente a 30 g di succo fresco
150 mg
Olio essenziale di:
Limone, Arancio amaro, Bergamotto e Rosmarino
750 mg
*Malva, Salvia, Achillea e Aloe provenienti da Agricoltura
Biologica.
MOUSSE RIEQUILIBRANTE
Idroestratti di: Malva ed Elicriso
30 g
Tensioattivi da Cocco, Palmisto e Colza
16,5 g
Estratto liofilizzato di Echinacea pallida
titolato in Echinacoside 2%
75 mg
Gel fogliare disidratato di Aloe vera
corrispondente a 30 g di succo fresco
150 mg
Oli essenziali di: Melaleuca, Limone, Arancio amaro,
Bergamotto e Rosmarino
800 mg
*Malva, Elicriso, Echinacea e Aloe provenienti da Agricoltura
Biologica.
4
&
Erbe Ambiente
Informa
N. 2 Aprile ’05/Giugno ’05
Corso Univeristario in Tecniche Erboristiche:
quali sbocchi per il futuro?
Intervista alla
Prof.ssa
Gabbriella
Innocenti
abbriella Innocenti è docente di Analisi
dei Medicinali e Analisi dei Principi Attivi
delle Piante Medicinali ed Aromatiche nei
Corsi di Laurea di Farmacia e di Tecniche
Erboristiche presso l’Università di Padova. E’
stata Presidente del Corso di Diploma
Universitario in Tecniche Erboristiche, attivato nel 1997 ed è attualmente Presidente del
Corso di Laurea che ha sostituito il Diploma
dal 2001. In tale veste si è molto adoperata
per il rinnovamento del corso in Tecniche
Erboristiche ed è stata sempre in prima fila
nella realizzazione di progetti didattici che
permettessero un accostamento tra gli studenti universitari e il mondo delle aziende di
settore. Del resto, il suo interesse scientifico
è sempre stato incentrato sullo studio dei
composti biologicamente attivi estratti dalle
piante. In questo campo ha anche contribuito a dare supporto scientifico all’uso delle
piante in medicina popolare.
G
La laurea in Tecniche
Erboristiche a
differenza di altri
corsi offre reali
opportunità di lavoro.
Per il laureato in
Tecniche
Erboristiche gli
sbocchi professionali
riguardano aziende
specializzate nella
produzione e vendita
di piante officinali..
di Farmacia di Padova sempre in collaborazione con la Facoltà di Agraria. Le differenze
tra i due corsi non sono rilevanti; sono stati
introdotti alcuni insegnamenti a carattere
biologico, come ad esempio anatomia e fisiologia umana, a scapito del settore agrario.
Prof.ssa Innocenti, la nuova laurea di primo
livello in Tecniche Erboristiche sembra
riscuotere un buon successo tra i giovani,
quali sono i numeri in termini di iscritti,
laureati e atenei che hanno attivato questo
corso in Italia?
Gli Atenei che hanno attivato il Corso di
Laurea in Tecniche Erboristiche o con denominazioni comparabili sono ben 26. Non
conosco il numero complessivo degli iscritti,
ma presumo che in tutta Italia siano più di
2000. A Padova, dove il Corso di Laurea è
interfacoltà con Agraria, gli iscritti sono 230.
Nel presente A.A. si sono immatricolati 82
studenti. Fino ad oggi sono stati proclamati
un centinaio di laureati.
Quali sono le differenze maggiori tra il vecchio diploma e la nuova laurea di primo
livello in Tecniche Erboristiche?
Il nuovo Corso di Laurea ha mantenuto lo
spiccato carattere interdisciplinare tipico del
Diploma Universitario in Tecniche
Erboristiche (triennale), attivato dalla Facoltà
Pensa che il nuovo corso sia riuscito a espletare tutte le sue potenzialità o siamo ancora
in una fase di rodaggio dovuta alla attivazione comunque piuttosto recente di questa
nuova laurea?
Il percorso formativo progettato e attuato
presso la nostra Università prende in considerazione l’intera filiera, dalla produzione, coltivazione e identificazione di piante officinali
alla loro trasformazione, al controllo qualità e
commercializzazione delle stesse e dei loro
derivati. E’ previsto inoltre un periodo di tirocinio presso aziende e laboratori del settore
erboristico. Pur ritenendo nel complesso che il
Corso di Laurea abbia realizzato quasi tutte le
aspettative, devo sottolineare tuttavia che la
figura professionale del Tecnico erborista non
è ancora ben conosciuta nel mondo del lavoro.
I nostri laureati sono particolarmente soddisfatti del Corso di Laurea, sia per il percorso
formativo che per la professionalità acquisita.
Perché iscriversi a questo corso e soprattutto quali sono i possibili sbocchi professionali ai quali gli studenti possono aspirare?
Data l’ampia offerta formativa degli
Atenei, per uno studente attualmente non è
facile scegliere il Corso di Laurea a cui iscriversi. Io ritengo che la scelta debba essere fatta
in base ad attitudini ed interessi personali. Si
deve inoltre tenere presente le opportunità di
lavoro che un corso può offrire. La laurea in
Tecniche Erboristiche a differenza di altri
corsi offre reali opportunità di lavoro.
Per il laureato in Tecniche Erboristiche gli
sbocchi professionali riguardano aziende specializzate nella produzione e vendita di piante
officinali, aziende deputate alla trasformazione, aziende specializzate nella commercializzazione all’ingrosso e/o al dettaglio di piante
officinali e derivati; inoltre come farmacognosta (riconoscimento di piante officinali e droghe vegetali).
Le prospettive occupazionali potranno estendersi anche ad altri ambiti qualora venisse
approvata la legge per la regolamentazione del
settore, attualmente in discussione al Senato.
Può dirci quanti sono gli studenti che neolaureati hanno trovato impiego nel settore
del Benessere Naturale?
La maggior parte dei nostri laureati ha trovato lavoro in erboristeria; diversi lavorano in
piccole aziende di trasformazione e allestimento di preparati a base di piante per conto
terzi. Sempre nell’ambito di prodotti erboristici alcuni si occupano di marketing o di
promozione. Pochissimi laureati, inoltre,
hanno proseguito gli studi iscrivendosi al
corso di laurea in Farmacia o CTF, in modo
da avere maggiori prospettive nell’azienda in
cui lavorano (responsabili della produzione,
del controllo qualità, etc.). Una laureata infine si è iscritta in Inghilterra a un corso di
medicina alternativa.
Nel complesso i nostri laureati svolgono
un’attività che è coerente con il percorso formativo e operano nel settore del benessere
inteso in senso lato.
Cosa prevede per il futuro di questo corso?
In questi anni gli studenti sono andati continuamente aumentando rivelando peraltro
una forte motivazione per cui un’alta percentuale conclude gli studi entro i tre anni della
durata legale del corso.
Il grado di soddisfazione dei nostri laureati
è sempre stato elevato anche per la buona corrispondenza con l’attività professionale. Con
queste premesse ritengo che il Corso di Laurea
abbia tutti i numeri per continuare ad offrire
una prospettiva formativa e professionale di
sicuro interesse.
Naturalmente, trattandosi di una figura professionale molto recente e ancora poco conosciuta sia dal mondo produttivo che dalle
Istituzioni, è assolutamente necessario che la
legge di riordino del settore erboristico concluda al più presto il suo iter parlamentare.
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Informa
&
Erbe Marketing
N. 2 Aprile ’05/Giugno ’05
MARKETING
uno strumento sempre più strategico
per attirare e informare i consumatori
I
l punto vendita offre un enorme potenziale di comunicazione, è sempre più considerato dagli studiosi del settore e dalle imprese stesse un’importante risorsa strategica intangibile d’immagine, capace di fungere da vero e
proprio sollecitatore di impulsi.
Il punto vendita e gli strumenti di merchandising al suo interno, rappresentano oggi il mezzo di comunicazione
più vicino al consumatore, il reale punto di contatto tra cliente e azienda, esercitato sia a livello fisico, sia emotivo.
Il consumatore è stimolato ad entrare all’interno del punto vendita anche grazie all’azione persuasiva della comunicazione pubblicitaria presente nelle vetrine,
dove il mix efficace di immagini, colori e testi cattura l’attenzione e favorisce
l’interesse per il prodotto/servizio pubblicizzato.
La comunicazione sul punto vendita, in gergo POP - Point Of Purchase. Punto d'acquisto o punto vendita - consiste nella progettazione strutturale, cartotecnica
e vestizione grafica di isole promozionali, pannelli retroilluminati, crowner, totem, espositori, display da banco,
locandine e leaflet.
GLOSSARIO
Merchandising
Il merchandising indica tutte le attività mirate a
promuovere le vendite di un prodotto all’interno
del punto vendita. Vi rientrano quindi il packaging, l’espositore, il display box, le offerte speciali e tutte le iniziative promozionali che possono essere esposte in allestimenti particolari
quali isole promozionale.
Packaging
Confezione o studio della confezione. Elemento
di estrema importanza per la differenziazione e
la personalizzazione del prodotto oltre che per
la sua distribuzione fisica e la sua esposizione
nei punti vendita. Il packaging consente una
politica di marca, è indispensabile veicolo per la
fornitura di alcuni servizi impliciti al consumatore quali l'informazione sul prodotto e una migliore possibilità di conservazione. È uno strumento
per informare e comunicare stimoli al consumatore sul punto vendita e per spingerlo all'acquisto.
Espositore
Si definisce espositore ogni contenitore pubblicitario esposto nel punto di vendita, può avere
diversi dimensioni e formati a seconda delle
dimensioni del prodotto da esporre e delle particolari esigenze di comunicazione.
Display Box
Contenitore, spesso recante un testo pubblicitario, usato per l'esposizione della merce o all'interno dei negozi al dettaglio sopra il banco.
Riferito anche a una particolare disposizione
della merce su un banco di esposizione.
Leaflet
Volantino pubblicitario contenente informazioni
sul prodotto.
Isola promozionale
L’isola promozionale è uno strumento cartotecnico da posizionare all’interno del punto vendita
che permette una visione a 360° da ogni punto
di vista. La parte superiore è occupata dalla
comunicazione che spiega l’offerta promozionale, quella inferiore può essere utilizzata per fissare concetti importanti che riguardano i prodotti, mentre il piano centrale è interamente riservato a contenere prodotti e offerte speciali.
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Comunicazione Coordinata
È fondamentale che tutti gli strumenti di merchandising che all’interno del punto vendita si riferiscono ad un unico prodotto o ad una specifica linea siano coordinati e riconoscibili fra loro: è necessario infatti che riportino la stessa grafica
e gli stessi messaggi al fine di veicolare efficacemente e sinergicamente i plus competitivi del prodotto comunicato.
Come deve essere la comunicazione nel punto vendita?
E’ importante che la comunicazione nel punto vendita sia veloce e immediata, sintetica ed emotiva, coinvolgente e capace di suscitare quelle emozioni di cui il moderno consumatore va alla ricerca. Chi entra in erboristeria o in farmacia alla
ricerca di prodotti naturali apprezza infatti particolarmente la presenza di atmosfere che evochino sensazioni di naturalità e benessere e che permettano un’interazione sensoriale: profumi da odorare, erbe da toccare, musiche di sottofondo,
libri da consultare e postazioni multimediali. E’ importante che attraverso il merchandising sia dia la possibilità al consumatore di trasformare il proprio acquisto in un’esperienza piacevole da ricordare.
Informa
&
Erbe Cultura
Igiene e bellezza
nell’antico Egitto
L’EGITTO
terra di piramidi e di magia,
patria di dei e faraoni,
è stato un modello di
CIVILTÀ E SCIENZA.
Nella ricerca
dell’assoluta perfezione
gli EGIZI
svilupparono
un grande senso
del bello e del sacro
testimoniato dalla cura
costante del prorpio corpo
che desideravano
bello e sano
degno di una vita eterna
insieme alla propria anima
immortale.
La mostra
Igiene e bellezza nell’antico Egitto
vuole aprirsi
all’altra dimensione del sapere
del popolo egizio
alla scoperta degli aspetti
peculiari di una
quotidianità vissuta in un
contesto
di scienza, religione, magia
in grado di trasformare
le pratiche igieniche e
cosmetiche
in pratiche indispensabili alla
compiutezza dell’esistenza.
Kiphy, il profumo
sacro agli dei
U
na delle essenze aromatiche più preziose e ricercate nell’Antico
Egitto, utilizzato anche come induttore di sonno, era il Kyphi.
Veniva bruciato affinché il suo profumo arrivasse in cielo come
offerta sacra agli dei. Si diceva che il suo aroma “soave e salubre purificasse l’aria, il corpo e sciogliesse le tristezze e la tensione delle preoccupazioni quotidiane”. Essendo la distillazione alcolica delle essenze ancora sconosciuta all’epoca il Kyphi si otteneva macerando erbe, fiori e bacche nell’olio finché queste non avevano ceduto il loro profumo. Uno dei
primi a svelare e tramandare i segreti del Kyphi fu il filosofo greco
Plutarco (I sec. D.C.) durante uno dei suoi soggiorni di studio in Egitto.
Da sottolineare è il fatto che le tante ricette del kuphy tramandate sino
ai giorni nostri non coincidano quasi mai per quanto riguarda ingredienti e procedure.
I profumi, usati inizialmente solo in occasioni di tipo religioso, si diffusero poi sia alle classi sociali elevate che a tutto il resto della popolazione. A testimoniare la passione degli Egizi per i profumi, oltre ai geroglifici sono rimaste tracce di fragranze in alcune tombe illustri come quella del celebre faraone Tutankhamon.
N. 2 Aprile ’05/Giugno ’05
“Trucchi” e segreti di
bellezza delle regine
del Nilo in mostra ad
Aboca Museum
“Igiene e Bellezza. La Cura del Corpo nell’Antico Egitto” è
il titolo della nuova mostra che il Centro Studi di Aboca
Museum ha organizzato in collaborazione con la Sezione
Egizia del Museo Archeologico Nazionale di Firenze e che,
inaugurata il 30 aprile, durerà sino al 31 ottobre 2005. La
mostra, allestita nel nobile Palazzo seicentesco Bourbon Del
Monte di Sansepolcro, sede di Aboca Museum, ha l’ambizioso obiettivo di mostrare al visitatore le raffinate pratiche,
gli utensili e i cosmetici che gli antichi Egizi utilizzavano
nella cura, quasi rituale, del proprio corpo. Attraverso le cinque sale che costituiscono la mostra ci si sente avvolgere da
un’atmosfera intensa, fatta di profumi ed essenze, emanate
dalle stesse erbe e droghe utilizzate per formulare i cosmetici
e i trucchi che i faraoni utilizzavano per esaltare la loro maestosa bellezza.
Percorrendo questo itinerario si viene trascinati in un mondo
fatto di misteri ancora non del tutto svelati e che fanno sì che
una civiltà scomparsa da millenni continui ad affascinare
milioni di persone di tutti i continenti.
La mostra apre le porte che conducono ad alcuni dei segreti
di bellezza che per molto tempo sono stati gelosamente
custoditi dalle piramidi e che testimoniano la grande raffinatezza di uno dei più grandi popoli del Mediterraneo.
L’atmosfera magica e misteriosa evocata dai profumi delle erbe
insieme alle scenografie di piante vive originarie della zona del
Nilo sono il perfetto scenario dove poter ammirare reperti di
inestimabile valore storico-antropologico, utili per approfondire la conoscenza della civiltà egizia. Unguentari, contenitori
di creme, statuette, pettini e spilloni per acconciature, steli e
amuleti danno infatti la possibilità di ricostruire i modi e le
abitudini con cui venivano curate bellezza e igiene. Tra i molti
reperti, sono di particolare interesse il sarcofago del sacerdote
Khonsumes, il calco del famosissimo busto di Nefertiti e le
maschere funerarie, tutte a testimonianza dell’importanza che
gli Egizi conferivano alla cura del corpo anche dopo la morte,
considerata come il passaggio ad una nuova vita in cui corpo
e anima si sarebbero ricongiunti.
Maestri indiscussi nel campo della cosmetica, gli antichi Egizi
hanno tramandato, attraverso i geroglifici, ricette e formulazioni che, recuperati da studiosi e ricercatori, sono stati utilizzati da Aboca per sperimentare nei suoi laboratori di Ricerca e
Sviluppo i metodi e gli ingredienti cosmetici degli Egizi.
Provando i “trucchi” di bellezza delle regine del Nilo si potrà
così imitare i riti di una bellezza che per i faraoni era manifestazione e simbolo dell’origine divina a loro attribuita.
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Informa
Tendenze
N. 2 Aprile ’05/Giugno ’05
Prodotti naturali:
il consiglio professionale fa la differenza.
Recenti monitor realizzati da noti istituti di ricerca hanno evidenziato il ruolo fondamentale svolto dal consiglio professionale nell’influenzare le scelte di acquisto dei consumatori di prodotti naturali per la salute e il benessere all’interno di farmacie ed erboristerie.
Questo ampio universo di consumatori, maggioritario rispetto a quello che predilige invece la Grande distribuzione (GDO),
tende ad avere una elevata fiducia nei confronti di quelle figure professionali come il medico, il farmacista e l’erborista che
possono indicare il prodotto più adatto a rispondere efficacemente alle proprie esigenze di salute. Quello di cui va alla ricerca l’individuo è, infatti, la personalizzazione del consiglio che il farmacista e l’erborista sanno offrire, a vantaggio di un utilizzo sempre più consapevole e corretto dei prodotti acquistati.
Rivolgersi al professionista viene considerato dal consumatore anche come un modo per approfondire informazioni o consigli ricevuti da amici e parenti attraverso il passaparola, un mezzo di comunicazione particolarmente importante ed efficace nei settori della salute e della bellezza.
In un range che mette in ordine di preferenza i canali comunicativi preferiti dai consumatori per ricevere informazioni e
aggiornamenti sui prodotti naturali, immediatamente dietro al consiglio professionale, troviamo i classici mass media: TV,
periodici e quotidiani, con scarso interesse nei confronti della radio. Notevole attenzione viene rivolta inoltre a merchandising, opuscoli e newsletter presenti nel punto vendita.
L’elevato interesse che le persone mostrano nei confronti di strumenti informativo-divulgativi come riviste e opuscoli è dovuto espressamente alla capacità di questi mezzi di consentire approfondimenti su questioni riguardanti il mondo del Naturale
Salute e di soddisfare quindi il desiderio del consumatore di ampliare la propria conoscenza su prodotti che possono contribuire al mantenimento del proprio benessere.
Un nuovo modo di
comunicare
il Naturale
Inizia la serie di “speciali Aboca” su Starbene
giugno uscirà in tutte le edicole il numero della rivista Starbene contenente il primo speciale “In forma con Aboca - benessere dalla
Natura”, una nuova ed esclusiva formula di comunicazione che l’azienda ha intrapreso per trasmettere, ai lettori della più autorevole
testata italiana del settore Salute, informazioni approfondite sulla cultura del Naturale. Lo speciale conterrà sommari, articoli, rubriche,
test e pagine pubblicitarie riguardanti le soluzioni naturali utili per il controllo del peso. Seguiranno, per un totale di 5 uscite, i numeri di Luglio,
Agosto, Settembre e Dicembre dove, con lo stesso stile redazionale, verranno affrontate le tematiche legate al benessere delle gambe, alla
cosmesi naturale e biologica, alla depurazione e ai radicali liberi e alla problematiche invernali. Tale iniziativa è a conferma della continua ricerca da parte di Aboca di trovare metodi e stili di comunicazione sempre innovativi che, fuori dagli schemi classici, contribuiscano a soddisfare la grande richiesta di informazione da parte dei consumatori di prodotti naturali.
A
LA LETTERATURA DELLE ERBE
Per esser cavaliere non basta il coraggio. Parola di Don Chisciotte
“Il cavaliere errante, poi, debb’essere medico e specialmente semplicista, per conoscere in mezzo alle campagne disabitate e nei deserti l’erbe che hanno
virtù di sanare ferite”.
(M. Cervantes, Don Chisciotte della Mancia, II, XVIII).
M
Scelti per voi
le segnalazioni bibliografiche di Aboca
PREVENIRE E CURARE LA
STITICHEZZA CON I
METODI NATURALI
Autore: Paolo Pigozzi
Edizioni: Demetra
Pagg. 126
Prezzo: ¤ 7,50 i.c.
8
DOLCE DORMIRE METODI
NATURALI PER RITROVARE
IL PROPRIO RITMO DI
SONNO RISTORATORE
Autore: Gudrun Dalla Via
Edizioni: Il Punto d’Incontro
Pagg. 140
Prezzo: ¤ 9,90 i.c.
LE PIANTE
DA BERE
PREVENIRE E CURARE I
DOLORI REUMATICI
Autore: Piergiorgio Piereghin
Edizioni: Tecniche Nuove
Pagg. 135
Prezzo: ¤ 13,00 i.c.
Autore: Michael T. Murray
Edizioni: red!
Pagg. 139
Prezzo: ¤ 13,50 i.c.
ABOCAinforma
olti conoscono o utilizzano le erbe medicinali ma forse pochi sanno che l’intera letteratura è densa di opere contenenti riferimenti diretti ad esse. Il passaggio soprariportato, estratto dal celeberrimo Don Chisciotte, romanzo cavalleresco divenuto oramai simbolo del ‘600 spagnolo, sottolinea quanto importante fosse per un cavaliere possedere tra le varie virtù, anche quella di conoscere bene le proprietà di tutte quelle piante (semplici) che, crescendo spontaneamente in Natura, potevano essere raccolte e utilizzate per preparare infusi o unguenti che curassero disturbi o ferite da combattimento. Note sin dall’antichità, Aloe e Propoli venivano sovente utilizzate proprio per facilitare le cicatrici da arma bianca tanto che i soldati romani ne ricevevano una dose in dotazione.
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