Informa ABOCAinforma Anno III° N. 2 Rivista trimestrale a distribuzione gratuita riservata ai clienti fiduciari. Aprile ’05 - Giugno ’05 Registrazione testata n. 1666/99 - Tribunale di Arezzo- Intervista a natural Gabriele Chiodi abriele Chiodi, titolare della Società Chiodi Consulting con sede a Rimini, vanta una lunga esperienza nell’attività di consulenza aziendale e creditizia per le piccole e medie imprese operanti nei più diversi settori. Il suo amore per la Natura e per il suo territorio lo ha portato a occuparsi di importanti progetti di Marketing territoriale. Negli ultimi anni, in collaborazione con l’Università di Bologna, ha inoltre tenuto vari seminari sul Green Marketing rivolti agli studenti della laurea di primo livello di Tecniche Erboristiche, approfondendo le tematiche legate all’eticità delle aziende, ai profili del green consumer e ai processi produttivi ecosostenibili. G Dr. Chiodi, il suo amore per la Natura e il territorio romagnolo l’ha portata a svolgere varie consulenze per aziende e istituzioni per la realizzazione di progetti di Green Marketing e Marketing del territorio. Ma cosa significano questi termini? Credo che come in nessuna parte d’Italia si sia riusciti a valorizzare il territorio come in Romagna. La flessibilità e la creatività, tipica degli imprenditori locali, ha dato inizio ad un processo di diversificazione e valorizzazione che ha fatto della difesa dell’ ambiente il valore aggiunto della propria offerta. Lo sviluppo e il turismo sostenibile sono diventati oramai argomenti e obiettivi da realizzare, non più solo slogan. Si è partiti dai così detti “Green hotels” sino alla valorizzazione dell’entroterra, integrato e valorizzato con la zona costiera, dove si addensano le attività turistiche e produttive. Le azioni di “green marketing” sono proprio questo: far sì che la difesa dell’ambiente e della qualità della vita creino valore aggiunto alle aziende che si propongono sotto una comune egida “ecologista”, con la vocazione di diversificare e riposizionare anche l’immagine e la percezione di una zona specifica, traendo spunto dalle “intelligenze” di un territorio e intraprendere le adeguate azioni di marketing e comunicazione ad esso legate. Perché una qualsiasi azienda dovrebbe oggi portare avanti progetti ispirati alla salvaguardia dell’ambiente e della Natura? E’ forse una nuova dimensione ove giocare la propria competitività? “Fai la cosa giusta” E’ questo uno slogan tipico del green marketing: “fare la cosa giusta” perché oltre a salvaguardare l’ambiente e a rispettare una nuova “etica del lavoro”, che pone l’uomo al centro dell’azienda, è conveniente. Riuscire a creare nuove attitudini e un valore aggiunto “verde” ai prodotti vuol dire migliorare la redditività e riposizionare le aziende sul mercato. Quando si parla di “sviluppo sostenibile” si vuole proprio mettere in evidenza il fatto che è possibile creare nuova ricchezza e benessere rispettando e valorizzando l’ambiente oltre alla qualità della vita. Cosa significa per un’azienda essere veramente etica? Si può dire che un’azienda ecologica è anche etica? Aziende etiche e green consumers un nuovo scenario competitivo Sommario Nell’etimologia della parole “etica” è racchiusa la risposta: per etica s’intende l’applicazione pratica dei propri ideali, della “visione del mondo” che ci circonda, ovvero il nostro comportamento quotidiano. Si può parlare di “filosofia pratica”, della quale oggi si discute tanto ma che, in generale, viene applicata in maniera inversa a quella enunciata. Ecco io allora ritengo che un’azienda veramente sensibile alle tematiche dell’ambiente e della difesa della qualità della vita non possa fare altro che adottare nelle sue azioni, quindi nella manifestazione pratica della sua filosofia ovvero della sua etica, i suoi ideali e valori intrinseci. A questo punto è possibile affermare che un’azienda ecologica é anche “etica”. Secondo lei è sufficiente impiegare processi produttivi ecologici ed ecosostenibili per essere etici? Alcune volte possono essere delle azioni di facciata, finalizzate unicamente a rispettare od assecondare le esigenze del mercato. L’eticità di un’azienda si vive dal proprio interno, dal “cuore”, da un’identità che rispetta l’uomo anche nell’organizzazione e gestione del lavoro. Non amo parlare di “risorse umane” o ancora peggio di “capitale umano” perché ritengo che la vera ricchezza di un’azienda sia proprio nelle persone che operano al suo interno che non si possono ridurre a una categoria economica. La capacità e le motivazioni che ogni singolo uomo manifesta nella propria opera quotidiana, finalizzate all’affermazione della propria personalità, degli ideali e dei valori che egli porta nella sua anima, nel suo essere, non possono essere ridotti a “capitale”, ad un “qualche cosa” che egli o qualcun altro ha. Egli è al centro di tutto, può con la sua azione cambiare anche le cose che lo circondano, anche il mondo se veramente lo vuole. Cos’è effettivamente un green consumer? Si differenzia dagli altri consumatori? Quando si parla di “consumerismo ambientale” si parla proprio di questo: manifestare con le proprie decisioni d’acquisto i propri valori ed ideali. In una società libera di mercato il solo sovrano è il consumatore e i “green consumer” si rendono conto che con le loro azioni e scelte possono cambiare e influenzare il mercato. “Fare la cosa giusta”, premiare le aziende comprando i loro prodotti perché sono stati adeguatamente informati e non “stupiti” con pubblicità ad effetti speciali. E’ un consumatore più consapevole, sensibile e informato rispetto ai consumatori in generale. Vi è da porre in evidenza che non tutti coloro che acquistano “prodotti verdi” sono così sensibili alle tematiche ecologiste e ambientaliste ma lo fanno spesso perché inconsciamente, comprando questi prodotti, sanano il “senso di colpa” che hanno nei confronti di un ambiente che hanno deturpato e che continuano ancora a danneggiare. a pag. 2 L’impiego topico dell’Aloe Vera Gel Gli studi medico-scientifici a pag. 3 Quanti sono in Italia i green consumer? I così detti “baby-boomers”, i cittadini consumatori nati negli anni 60, a cavallo del boom economico, stanno cambiando la società. Essi sono più istruiti ed emancipati rispetto ai consumatori tipo: desiderano essere informati e hanno comportamenti d’acquisto diversi. E’ un vero e proprio movimento che sta rivoluzionando il mercato e mentre prima si poteva dire che il “target” fosse dai 9 ai 10 milioni oggi credo che non sia più quantificabile ma una cosa è certa: aumentano di anno in anno ed è una tendenza che non si arresterà o assesterà, anzi dagli ultimi sondaggi oltre il 50% dei consumatori manifesta insoddisfazione e nuove esigenze legate alla ricerca di una migliore qualità dei prodotti associata al rispetto per l’ambiente. Pensa che questa tendenza a premiare le aziende che si dimostrano più attente al rispetto della Natura sia solo una moda passeggera o l’inizio di un radicale cambiamento dei comportamenti di consumo? Sarà una scelta obbligata per le aziende poiché il mercato, con le sue nuove caratteristiche in costante evoluzione, influenzerà e indirizzerà le scelte dei “managers” nella giusta direzione. Solo le imprese proiettate al marketing, che sapranno anticipare questa tendenza e sapranno coglierne i vantaggi prima di altre, avranno migliori possibilità di sviluppo associate a processi d’innovazione e internazionalizzazione. Oramai si tratta di un processo inarrestabile e di un’autentica rivoluzione per il mondo del marketing e della comunicazione. Pensa sia possibile realizzare una società dove il rispetto ambientale diventi un valore primario? Non dev’essere un sogno bensì un’esigenza ed un “etica” comune perché ritengo che l’uomo abbia e debba manifestare il senso di responsabilità e coscienza che lo porti a rispettare ciò che gli è stato donato gratuitamente e che deve salvaguardare nel proprio interesse e di quelli che lo seguiranno. & Erbe Salute & Erbe Ricerca Sostanze tossiche Tra rischi e pericoli occorre una presa di coscienza a pag. 4 & Erbe Cosmetica Cosmetici biologici La nuova sfida di Aboca Cosmesi Vegetale a pag. 5 & Erbe Ambiente Corso Univeristario in Tecniche Erboristiche a pag. 6 & Erbe Marketing Merchandising Strategie per attirare e informare il consumatore a pag. 7 & Erbe Cultura Igiene e bellezza nell’antico Egitto Egizi in mostra ad Aboca Museum a pag. 8 Novità Tendenze il consiglio professionale fa la differenza Informa & Erbe Salute N. 2 Aprile ’05/Giugno ’05 L’impiego topico dell’Aloe Vera Gel Numerosi gli studi medico-scientifici che ne evidenziano le proprietà benefiche. U na delle più note ed interessanti proprietà dei polisaccaridi del Gel di Aloe vera è quella di trattenere l’umidità e quindi favorire l’idratazione dei tessuti: spalmando il gel d’aloe sulla cute, le catene di polisaccaridi danno origine ad una leggerissima pellicola semimpermeabile capace di rendere la pelle fresca, morbida e vellutata senza peraltro ostacolare i fisiologici processi di traspirazione. Queste benefiche proprietà dell’Aloe erano ben conosciute ed impiegate fin dai tempi più antichi. Dall’Africa, al Medio Oriente all’India, numerose civiltà - pur distanti fra loro dal punto di vista geografico - hanno usato il gel di Aloe su uomini e animali per curare disturbi e malattie della pelle e delle mucose: bruciature, punture velenose, ferite, vesciche, dermatiti di vario genere, eczemi, malattie ulcerative ai genitali, infiammazioni agli occhi. Solo dopo il 1930, tuttavia, il gel di Aloe divenne oggetto di approfonditi studi, svolti soprattutto negli Stati Uniti d’America e in Russia. I Russi iniziarono per primi degli esperimenti con il gel di Aloe su topi e conigli, e scoprirono che lesioni indotte artificialmente sulla pelle di questi animali rispondevano al trattamento con la pianta. Poco più tardi Grosourdy e Lemaire osservarono che le foglie frantumate ed applicate sulle comuni scottature alleviano immediantamente il dolore e dazione di collagene. E' stato osservato un correlato aumento dell'escrezione urinaria di idrossiprolina. I risultati suggeriscono che l'Aloe Vera influenzi il processo di guarigione delle ferite aumentando il turn over del collagene nei tessuti danneggiati. Feb;84(2):77-81 Anche secondo Davis et al. (J Am Podiatr Med Assoc 1994) il gel di Aloe Vera promuove la cicatrizzazione dei tessuti e inibisce l'infiammazione. Dal momento che il mannoso-6-fosfato è un monosaccaride importante nel gel di Aloe, gli autori hanno valutato un suo ruolo come sostanza attiva. Topi che ricevevano una dose di 300 mg/Kg di mannoso-6-fosfato hanno migliorato la cicatrizzazione nei confronti di una soluzione salina usata come controllo. La stessa dose ha prodotto anche un’effetto antinfiammatorio. Infine, uno studio in doppio cieco (Ahmad at al., Trop Med Int Health 1996) ha valutato l'efficacia e la tollerabilità di un gel di Aloe Vera allo 0,5% in una crema idrofila nel trattamento di pazienti con psoriasi vulgaris. Sessanta pazienti (36 maschi e 24 femmine) di età compresa tra i 18 e i 50 anni con placche di psoriasi leggere o moderate sono stati inseriti nello studio e distribuiti in modalità random in due gruppi. Il gel di Aloe viene ampiamente utilizzato come ingrediente funzionale per la preparazione di cosmetici quali creme, lozioni per il viso e per il corpo, preparati idratanti da giorno e da notte determinano una rapida guarigione, anche se nella letteratura medica l'uso dell'Aloe è stato descritto soprattutto nel trattamento di scottature in seguito alla terapia radiante. Le prime vere indagini di tipo fitochimico, orientate a stabilire dove fossero esattamente localizzate le sostanze funzionali attive a livello della pelle, furono condotte a partire dagli anni Quaranta e portarono all’identificazione dell’intera porzione parenchimatosa presente all’interno della foglia (indicata con il termine “inner gel”) come agente medicamentoso dotato di evidente capacità rigenerativa dei tessuti cutanei. Nel 1959, l’FDA (Food and Drug Administration, Ministero della Sanità Americano) attestò definitivamente le proprietà benefiche del gel di Aloe per la cura dei disturbi cutanei e nello stesso periodo, paralleli studi in Unione Sovietica arrivarono a conclusioni molto simili, evidenziando inoltre l’utilità del gel nei disturbi ginecologici e parodontistici, e confermando peraltro la sua capacità di ridurre il tempo di guarigione di lesioni cutanee dovute a congelamento, scottature di vario genere ed eritemi solari. In definiva, l’analisi degli usi tradizionali e dei primi studi condotti sul gel tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta indica l’Aloe come una pianta dotata di una buona azione idratante e decongestionante sull’epidermide e anche sulle mucose. Gli studi più recenti sulle proprietà del gel di Aloe per uso topico sono principalmente incentrati sulla sua capacità di favorire i processi di cicatrizzazione dei tessuti lesionati. Sep; 36(9):896-901 Chithra et al. (Indian J Exp Biol 1998) hanno dimostrato che il trattamento di ferite con gel di Aloe Vera in ratti ha dato come risultato un aumento della biosintesi e della degra- 2 La durata media della malattia prima dello studio era di 8,5 anni (da 1 a 21 anni). I pazienti erano forniti di una confezione di crema da 100g contenente placebo o ingredienti attivi (gel di Aloe Vera 0,5%), e dovevano applicare il prodotto (senza occlusioni) 3 volte al giorno, 5 giorni consecutivi per settimana, per non più di 4 settimane. Il follow-up dei pazienti è avvenuto su base mensile, per 12 mesi. Il trattamento non ha evidenziato alcun effetto collaterale. Al termine dello studio, il trattamento a base di Aloe Vera ha migliorato la sintomatologia di 25 pazienti su 30 (83,3%), mentre il placebo ha migliorato la condizione di soli 2 pazienti su 30. Per queste sue proprietà il gel di Aloe viene ampiamente utilizzato come ingrediente funzionale per la preparazione di cosmetici quali creme, lozioni per il viso e per il corpo, preparati idratanti da giorno e da notte. Grazie alla loro spiccata capacità di rinfrescare l'epidermide, regolarne il grado di umidità e renderla più morbida, i prodotti a base di Aloe sono particolarmente indicati per le pelli secche, disidratate e facili all’arrossamento come anche per la pelle delicata dei bambini. Nella prevenzione e nel trattamento delle scottature solari, inoltre, creme contenenti gel di Aloe aiutano a difendere la pelle dai danni provocati dai raggi ultravioletti. Molto interessante, infine, è anche l’impiego in shampoo, bagnoschiuma, deodoranti e detergenti per l’igiene intima, dove la presenza del pool polisaccaridico del gel ha l’effetto di ridurre l’azione irritativa della base schiumogena. & Erbe Ricerca Informa N. 2 Aprile ’05/Giugno ’05 Sostanze tossiche: tra rischi e pericoli occorre una presa di coscienza. Un impegno collettivo affinché la Ricerca trovi alternative più sicure. L ’impegno di Aboca nel sostenere per tutto l’anno 2005 la campagna SvelénatiDETOX del WWF è un elemento integrante della sua stessa mission. Da sempre l’azienda si è fatta portavoce della necessità di evitare o comunque limitare l’uso e la produzione di sostanze chimiche tossiche che risultino nocive per la salute degli esseri viventi e per l’ambiente. Da ben 25 anni, in ogni giorno della sua attività produttiva Aboca cerca di dimostrare come sia possibile impiegare tecniche e metodologie produttive eco-sostenibili, non impattanti e senza dispersione di sostanze tossiche non biodegradabili o degradabili in composti ancora più pericolosi. L’azienda ha intenzione di mantenere questo impegno contro gli eccessi della chimica senza però scadere in visioni manichee che pongono la Natura dalla parte del Bene e la chimica di sintesi dalla parte del Male. La chimica ha certamente reso possibile il miglioramento delle condizioni di vita dell’uomo e grazie a prodotti come il dentifricio, l’aspirina, l’antibiotico e i disinfettanti è stato possibile non solo migliorare la salute ma anche curare e prevenire patologie che in passato potevano risultare addirittura mortali. I composti chimici di sintesi hanno quindi moltissime applicazioni utili ma di molte sostanze con le quali il nostro corpo viene a contatto tutti i giorni, in tanti casi anche inconsapevolmente, non si può dire certo che siano sicure per la salute. Talvolta, la smania di progresso e i fondamentalismi scientifici hanno portato a sottovalutare gli effetti dannosi di molte sostanze largamente impiegate dall’uomo. Pensiamo per un attimo ai pesticidi che, passando attraverso i terreni, si sono riversati nelle falde acquifere e attraverso i rubinetti domestici sono finiti sulla tavola delle persone o ai DDT, che per tanto tempo sono stati utilizzati per scongiurare il pericolo dei pizzichi di zanzara o i ronzii fastidiosi delle mosche. Queste sostanze (con effetti tossici e/o mutageni), insieme a molte altre, sono state rinvenute nel sangue di individui non esposti professionalmente (VIP e politici) che volontariamente si sono sottoposte ad esami effettuati dai Ricercatori dell’Università di Siena per conto del WWF-Italia. Il numero totale di differenti contaminanti di provata tossicità, rinvenuti negli individui appartenenti al panel era pari a 65 sui 111 complessivamente analizzati, cioè il 59%. Il numero più elevato di sostanze tossiche in uno stesso soggetto è stato 59, mentre il più basso 9; in media ne sono stati rilevati 47 per ogni volontario. Molti composti chimici che inquinano l’ambiente, risalendo lungo le catene alimentari, si accumulano e persistono nei tessuti adiposi degli animali e dell’uomo poiché sono solubili nei grassi e non facilmente degradati dall’organismo. Anche livelli ambientali ridotti di queste sostanze possono quindi risultare in concentrazioni elevate all’interno di organismi animali o umani. la smania di progresso e i fondamentalismi scientifici hanno portato a sottovalutare gli effetti dannosi di molte sostanze largamente impiegate dall’uomo I rischi principali sono un possibile effetto cancerogeno, un aumento delle sensibilizzazioni, dalle dermatiti all’asma bronchiale, e un’interferenza a livello ormonale. Dati recenti mostrano un aumento, a livello mondiale, dell’incidenza di asma, allergie e malattie autoimmuni ed è accertato che uno dei maggiori fattori di rischio è l’esposizione ai composti chimici. Secondo le ultime stime circa l’80% dei tumori è d’origine ambientale, comprendente soprattutto il fumo di sigaretta, le abitudini alimentari, l’inquinamento atmosferico ma hanno sicuramente un peso importante anche i composti chimici presenti nel nostro quotidiano. Questi dati, assolutamente non confortanti, dovrebbero convincerci della necessità non di bandire tutto ciò che viene creato in laborato- Le sostanze più pericolose Pesticidi organoclorurati: queste sostanze persistono molto nell'ambiente. Gli effetti negativi più comuni dei pesticidi sono l'alterazione della fertilità, con meccanismi ancora non del tutto identificati, l'induzione di malformazioni e, nel caso di alcuni pesticidi, un'azione cancerogena dimostrata, per il momento, solo in animali da esperimento. Pesticidi organoclorurati Policlorobifenili (PCB): gruppo di sostanze chimiche ampiamente utilizzate in campo elettrico, sono classificati come "probabili cancerogeni per l'uomo", ma hanno anche altri effetti nocivi quali ad esempio ripercussioni negative sulla funzionalità dei sistemi riproduttivi. Ritardanti di fiamma Ritardanti di fiamma bromurati: sono attualmente utilizzati nell'industria tessile, specialmente per la produzione della tappezzeria e per tutta la fornitura elettrica, inclusi computer, fax e televisori. Vengono aggiunti a polimeri, vernici, fibre tessili e altri materiali poiché presentano proprietà ignifughe. Provocano disordini nello sviluppo neuronale, effetti a carico del sistema epatico e della tiroide, attività simili alle diossine. Ftalati: sono additivi di plastiche e di molti prodotti di consumo. Sono persistenti nell'ambiente e sono stati ritrovati nelle acque, nel terreno, nei pesci, e anche in molti alimenti come i cibi grassi e il latte. Perfluorurati: sono utilizzati come rivestimenti di superfici e macchine, nella produzione tessile, nell'imballaggio di alimenti e per la produzione di materiali antiaderenti come il teflon. Muschi sintetici: sono composti aromatici artificiali che vengono utilizzati in luogo dei più costosi muschi naturali. I muschi sintetici vengono aggiunti a molti prodotti di uso quotidiano, come i detersivi, i deodoranti per ambienti, le creme per le mani, i saponi e i profumi. . Metalli Pesanti: i metalli pesanti sono presenti naturalmente nell'ambiente; l'uomo ne ha però alterato le quantità nei vari comparti ambientali, attraverso una spinta attività mineraria ed industriale. Alcuni metalli pesanti come Cd, Pb, e Hg, sono considerati distruttori endocrini e presentano una tossicità per il sistema riproduttivo documentata da anni: incremento del rischio di aborti spontanei, morte fetale intrauterina, parti pretermine per la popolazione femminile, induzione di oligospermia e riduzione della motilità degli spermatozoi per la maschile. Policlorodibenzodiossine (PCDD) e policlorodibenzofurani (PCDF), comunemente chiamate diossine: di per sé non rivestono alcuna utilità pratica, e non sono mai state un prodotto industriale, ma derivano da processi secondari quali l’incenerimento di rifiuti urbani, chimici o ospedalieri, di legname e carbone, processi di produzione chimica, compresa l’industria del cloro e PVC, processi produttivi ad alta temperatura (es. vetro). Sono contaminanti ambientali persistenti e pericolosi per la salute umana. Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA): sono diffusi in ogni angolo del pianeta, si formano nel corso della combustione incompleta di materiale organico e, in particolare, provengono dal traffico veicolare. Gli IPA sono i composti più tossici della classe degli idrocarburi e, a causa della loro natura lipofila, possono facilmente attraversare le membrane biologiche ed accumularsi negli organismi dove possono causare danni al materiale genetico. Policlorobifenili bromurati Ftalati Perfluorurati Muschi sintetici Metalli Pesanti Diossine Idrocarburi Policiclici Aromatici rio bensì di controllare ed evitare l’uso di ciò che è stato dimostrato essere pericoloso. Attualmente molte sostanze pericolose vengono usate anche quando sono già disponibili alternative più sicure, proprio per mancanza di una presa di coscienza del problema o più semplicemente perché non esistono incentivi legislativi o economici per la sostituzione sistematica di tali sostanze. Fare passi in avanti vuol dire anche spronare la Ricerca a cercare di sostituire le sostanze dannose di largo uso con alternative sicure e la Ricerca può cambiare direzione solo se spinta da una società di individui che hanno preso coscienza dei rischi derivanti da un modello di sviluppo che non sempre ha in primo piano la salute di tutti e il rispetto di quella Natura da cui tutto ha origine. Ma la Natura può aiutare? O gni nostro gesto, a cominciare dagli acquisti rappresenta un modo per salvaguardare noi stessi e l’ambiente, anche a tavola. Tra le forme d’inquinamento possibili per l’uomo (contatto, inalazione, ingestione), il cibo è il veicolo preferenziale per alcuni composti come le diossine. La prima regola per ridurre il rischio è mangiare prodotti biologici di fonte sicura, ma anche una corretta integrazione con le risorse che la Natura ci offre può aiutare a “svelenare” i nostri organismi. E’ stato scientificamente accertato che determinate sostanze contenute in alimenti comuni come l’aglio e la cipolla e in piante officinali quali thè verde, thè rosso, gel d’aloe, curcuma, timo, rosmarino, zenzero possono contribuire efficacemente alla fisiologica eliminazione di alcune sostanze tossiche, svolgendo azioni antiossidanti e depurative. Certo è che questo rappresenta solo una piccola arma. La vera soluzione non può prescindere da un cambiamento filosofico e culturale delle società dei Paesi sviluppati e in via di sviluppo; occorre ritornare a considerare il mondo come un sistema unico, con equilibri delicati, simili a quelli che tengono insieme un puzzle. Ogni azione umana ha spesso effetti distruttivi nei confronti della Natura ed è necessario che ogni individuo agisca responsabilmente in ogni momento della sua giornata. 3 Informa & Erbe Cosmetica N. 2 Aprile ’05/Giugno ’05 COSMETICI la nuova sfida di AbocaBIOLOGICI Cosmesi Vegetale I valori del Biologico finalmente applicati anche ai cosmetici. Lanciata la nuova linea di detergenti intimi bio. A boca è finalmente riuscita a raggiungere l’importante obiettivo di realizzare prodotti cosmetici biologici. La lunga esperienza acquisita in 25 anni di attività e il costante impegno in ricerca hanno reso possibile l’applicazione nel settore cosmetico di quei principi e valori che stanno alla base del biologico alimentare. Dopo anni di studi condotti nei laboratori aziendali lo staff Ricerca & Sviluppo dello stabilimento di Pistrino è arrivato infatti a mettere a punto Biophytoclin, una linea di detergenti intimi certificati in ottemperanza alle norme contenute nel nuovo disciplinare di certificazione dei cosmetici adottato di recente dal Consorzio per la Certificazione dei Prodotti Biologici di Bologna (CCPB)*. La nuova linea, a base di piante officinali, offre al momento due diverse referenze, entrambe a pH fisiologico: mousse delicata, per detergere delicatamente senza alterare l’equilibrio delle mucose e mousse riequilibrante, per detergere delicatamente favorendo il recupero dell’equilibrio delle mucose. La mousse delicata, specifica per la sua azione emolliente, protettiva e rinfrescante, è in grado di completare e valorizzare l’abituale gesto dell’igiene intima quotidiana. Gli oli essenziali presenti nella sua formulazione svolgono inoltre una duplice attività: da una parte, grazie alle proprietà igienizzanti, possono aiutare a prevenire l’insorgere di piccole irritazioni, dall’altra conferiscono al prodotto una piacevole e fresca profumazione in grado di garantire una sensazione di benessere per tutta la giornata. La mousse riequilibrante si contraddistingue invece per la sua valida azione pro- tettiva. Fondamentale, per l’efficacia della formula, è la presenza dell’olio essenziale di Melaleuca, pianta che unisce alle sue riconosciute proprietà igienizzanti una perfetta tollerabilità cutanea, garantendo la massima dermocompatibilità anche sui tessuti altamente sensibili come le mucose. Anche in questo caso la miscela di oli essenziali unisce alle appurate proprietà benefiche una caratteristica e gradevole profumazione. Biophytoclin mousse riequilibrante è particolarmente indicata in tutte quelle situazioni in cui all’azione detergente risulti necessario associare un’attività detergente preventiva come nei giorni di ciclo mestruale o nel post-partum, per chi frequenta ambienti fortemente a rischio di contaminazioni microbiche come piscine e palestre, in presenza di arrossamenti o piccole perdite e in associazione a terapie antimicotiche locali. Grazie agli ingredienti sinergici, rigorosamente selezionati, che rendono i due prodotti particolarmente indicati per parti intime sensibili e in caso di secchezza vaginale, le formulazioni Biophytoclin si caraterizzano per la massima dermocompatibilità, dimostrata da test condotti sotto controllo dermatologico. Un prodotto che rispetta natura e ambiente L a linea Biophytoclin è stata posta in essere cercando di salvaguardare al massimo la Natura. Infatti, l’originale scelta di presentare i due prodotti sotto forma di mousse non è dovuta solo alla piacevolezza e alla praticità che caratterizzano questo tipo di consistenza ma anche alla possibilità di evitare l’aggiunta di gas che possono risultare dannosi per la salute e l’ambiente. L’intero packaging, astuccio di cartone e dispenser, è stato inoltre messo a Impatto Zero; creando adeguate aree boschive in Costa Rica è stato possibile compensare la quantità di CO2 emessa per la produzione dei prodotti e mettere quindi in pratica i dettami del Protocollo di Kioto di recente entrato in vigore. *Il testo completo del disciplinare sulla certificazione dei prodotti cosmetici biologici è disponibile nella sezione LEGISLAZIONE all’interno dell’Area Farmacie ed Erboristerie fiduciarie del sito www.aboca.it Gli ingredienti Biophytoclin M O U S S E D E L I C ATA Idroestratti di: Malva e Salvia 30 g Tensioattivi da Cocco, Palmisto e Colza 16,5 g Estratto liofilizzato di Achillea millefoglie titolato in flavonoidi 5% 150 mg Gel fogliare disidratato di Aloe vera corrispondente a 30 g di succo fresco 150 mg Olio essenziale di: Limone, Arancio amaro, Bergamotto e Rosmarino 750 mg *Malva, Salvia, Achillea e Aloe provenienti da Agricoltura Biologica. MOUSSE RIEQUILIBRANTE Idroestratti di: Malva ed Elicriso 30 g Tensioattivi da Cocco, Palmisto e Colza 16,5 g Estratto liofilizzato di Echinacea pallida titolato in Echinacoside 2% 75 mg Gel fogliare disidratato di Aloe vera corrispondente a 30 g di succo fresco 150 mg Oli essenziali di: Melaleuca, Limone, Arancio amaro, Bergamotto e Rosmarino 800 mg *Malva, Elicriso, Echinacea e Aloe provenienti da Agricoltura Biologica. 4 & Erbe Ambiente Informa N. 2 Aprile ’05/Giugno ’05 Corso Univeristario in Tecniche Erboristiche: quali sbocchi per il futuro? Intervista alla Prof.ssa Gabbriella Innocenti abbriella Innocenti è docente di Analisi dei Medicinali e Analisi dei Principi Attivi delle Piante Medicinali ed Aromatiche nei Corsi di Laurea di Farmacia e di Tecniche Erboristiche presso l’Università di Padova. E’ stata Presidente del Corso di Diploma Universitario in Tecniche Erboristiche, attivato nel 1997 ed è attualmente Presidente del Corso di Laurea che ha sostituito il Diploma dal 2001. In tale veste si è molto adoperata per il rinnovamento del corso in Tecniche Erboristiche ed è stata sempre in prima fila nella realizzazione di progetti didattici che permettessero un accostamento tra gli studenti universitari e il mondo delle aziende di settore. Del resto, il suo interesse scientifico è sempre stato incentrato sullo studio dei composti biologicamente attivi estratti dalle piante. In questo campo ha anche contribuito a dare supporto scientifico all’uso delle piante in medicina popolare. G La laurea in Tecniche Erboristiche a differenza di altri corsi offre reali opportunità di lavoro. Per il laureato in Tecniche Erboristiche gli sbocchi professionali riguardano aziende specializzate nella produzione e vendita di piante officinali.. di Farmacia di Padova sempre in collaborazione con la Facoltà di Agraria. Le differenze tra i due corsi non sono rilevanti; sono stati introdotti alcuni insegnamenti a carattere biologico, come ad esempio anatomia e fisiologia umana, a scapito del settore agrario. Prof.ssa Innocenti, la nuova laurea di primo livello in Tecniche Erboristiche sembra riscuotere un buon successo tra i giovani, quali sono i numeri in termini di iscritti, laureati e atenei che hanno attivato questo corso in Italia? Gli Atenei che hanno attivato il Corso di Laurea in Tecniche Erboristiche o con denominazioni comparabili sono ben 26. Non conosco il numero complessivo degli iscritti, ma presumo che in tutta Italia siano più di 2000. A Padova, dove il Corso di Laurea è interfacoltà con Agraria, gli iscritti sono 230. Nel presente A.A. si sono immatricolati 82 studenti. Fino ad oggi sono stati proclamati un centinaio di laureati. Quali sono le differenze maggiori tra il vecchio diploma e la nuova laurea di primo livello in Tecniche Erboristiche? Il nuovo Corso di Laurea ha mantenuto lo spiccato carattere interdisciplinare tipico del Diploma Universitario in Tecniche Erboristiche (triennale), attivato dalla Facoltà Pensa che il nuovo corso sia riuscito a espletare tutte le sue potenzialità o siamo ancora in una fase di rodaggio dovuta alla attivazione comunque piuttosto recente di questa nuova laurea? Il percorso formativo progettato e attuato presso la nostra Università prende in considerazione l’intera filiera, dalla produzione, coltivazione e identificazione di piante officinali alla loro trasformazione, al controllo qualità e commercializzazione delle stesse e dei loro derivati. E’ previsto inoltre un periodo di tirocinio presso aziende e laboratori del settore erboristico. Pur ritenendo nel complesso che il Corso di Laurea abbia realizzato quasi tutte le aspettative, devo sottolineare tuttavia che la figura professionale del Tecnico erborista non è ancora ben conosciuta nel mondo del lavoro. I nostri laureati sono particolarmente soddisfatti del Corso di Laurea, sia per il percorso formativo che per la professionalità acquisita. Perché iscriversi a questo corso e soprattutto quali sono i possibili sbocchi professionali ai quali gli studenti possono aspirare? Data l’ampia offerta formativa degli Atenei, per uno studente attualmente non è facile scegliere il Corso di Laurea a cui iscriversi. Io ritengo che la scelta debba essere fatta in base ad attitudini ed interessi personali. Si deve inoltre tenere presente le opportunità di lavoro che un corso può offrire. La laurea in Tecniche Erboristiche a differenza di altri corsi offre reali opportunità di lavoro. Per il laureato in Tecniche Erboristiche gli sbocchi professionali riguardano aziende specializzate nella produzione e vendita di piante officinali, aziende deputate alla trasformazione, aziende specializzate nella commercializzazione all’ingrosso e/o al dettaglio di piante officinali e derivati; inoltre come farmacognosta (riconoscimento di piante officinali e droghe vegetali). Le prospettive occupazionali potranno estendersi anche ad altri ambiti qualora venisse approvata la legge per la regolamentazione del settore, attualmente in discussione al Senato. Può dirci quanti sono gli studenti che neolaureati hanno trovato impiego nel settore del Benessere Naturale? La maggior parte dei nostri laureati ha trovato lavoro in erboristeria; diversi lavorano in piccole aziende di trasformazione e allestimento di preparati a base di piante per conto terzi. Sempre nell’ambito di prodotti erboristici alcuni si occupano di marketing o di promozione. Pochissimi laureati, inoltre, hanno proseguito gli studi iscrivendosi al corso di laurea in Farmacia o CTF, in modo da avere maggiori prospettive nell’azienda in cui lavorano (responsabili della produzione, del controllo qualità, etc.). Una laureata infine si è iscritta in Inghilterra a un corso di medicina alternativa. Nel complesso i nostri laureati svolgono un’attività che è coerente con il percorso formativo e operano nel settore del benessere inteso in senso lato. Cosa prevede per il futuro di questo corso? In questi anni gli studenti sono andati continuamente aumentando rivelando peraltro una forte motivazione per cui un’alta percentuale conclude gli studi entro i tre anni della durata legale del corso. Il grado di soddisfazione dei nostri laureati è sempre stato elevato anche per la buona corrispondenza con l’attività professionale. Con queste premesse ritengo che il Corso di Laurea abbia tutti i numeri per continuare ad offrire una prospettiva formativa e professionale di sicuro interesse. Naturalmente, trattandosi di una figura professionale molto recente e ancora poco conosciuta sia dal mondo produttivo che dalle Istituzioni, è assolutamente necessario che la legge di riordino del settore erboristico concluda al più presto il suo iter parlamentare. 5 Informa & Erbe Marketing N. 2 Aprile ’05/Giugno ’05 MARKETING uno strumento sempre più strategico per attirare e informare i consumatori I l punto vendita offre un enorme potenziale di comunicazione, è sempre più considerato dagli studiosi del settore e dalle imprese stesse un’importante risorsa strategica intangibile d’immagine, capace di fungere da vero e proprio sollecitatore di impulsi. Il punto vendita e gli strumenti di merchandising al suo interno, rappresentano oggi il mezzo di comunicazione più vicino al consumatore, il reale punto di contatto tra cliente e azienda, esercitato sia a livello fisico, sia emotivo. Il consumatore è stimolato ad entrare all’interno del punto vendita anche grazie all’azione persuasiva della comunicazione pubblicitaria presente nelle vetrine, dove il mix efficace di immagini, colori e testi cattura l’attenzione e favorisce l’interesse per il prodotto/servizio pubblicizzato. La comunicazione sul punto vendita, in gergo POP - Point Of Purchase. Punto d'acquisto o punto vendita - consiste nella progettazione strutturale, cartotecnica e vestizione grafica di isole promozionali, pannelli retroilluminati, crowner, totem, espositori, display da banco, locandine e leaflet. GLOSSARIO Merchandising Il merchandising indica tutte le attività mirate a promuovere le vendite di un prodotto all’interno del punto vendita. Vi rientrano quindi il packaging, l’espositore, il display box, le offerte speciali e tutte le iniziative promozionali che possono essere esposte in allestimenti particolari quali isole promozionale. Packaging Confezione o studio della confezione. Elemento di estrema importanza per la differenziazione e la personalizzazione del prodotto oltre che per la sua distribuzione fisica e la sua esposizione nei punti vendita. Il packaging consente una politica di marca, è indispensabile veicolo per la fornitura di alcuni servizi impliciti al consumatore quali l'informazione sul prodotto e una migliore possibilità di conservazione. È uno strumento per informare e comunicare stimoli al consumatore sul punto vendita e per spingerlo all'acquisto. Espositore Si definisce espositore ogni contenitore pubblicitario esposto nel punto di vendita, può avere diversi dimensioni e formati a seconda delle dimensioni del prodotto da esporre e delle particolari esigenze di comunicazione. Display Box Contenitore, spesso recante un testo pubblicitario, usato per l'esposizione della merce o all'interno dei negozi al dettaglio sopra il banco. Riferito anche a una particolare disposizione della merce su un banco di esposizione. Leaflet Volantino pubblicitario contenente informazioni sul prodotto. Isola promozionale L’isola promozionale è uno strumento cartotecnico da posizionare all’interno del punto vendita che permette una visione a 360° da ogni punto di vista. La parte superiore è occupata dalla comunicazione che spiega l’offerta promozionale, quella inferiore può essere utilizzata per fissare concetti importanti che riguardano i prodotti, mentre il piano centrale è interamente riservato a contenere prodotti e offerte speciali. 6 Comunicazione Coordinata È fondamentale che tutti gli strumenti di merchandising che all’interno del punto vendita si riferiscono ad un unico prodotto o ad una specifica linea siano coordinati e riconoscibili fra loro: è necessario infatti che riportino la stessa grafica e gli stessi messaggi al fine di veicolare efficacemente e sinergicamente i plus competitivi del prodotto comunicato. Come deve essere la comunicazione nel punto vendita? E’ importante che la comunicazione nel punto vendita sia veloce e immediata, sintetica ed emotiva, coinvolgente e capace di suscitare quelle emozioni di cui il moderno consumatore va alla ricerca. Chi entra in erboristeria o in farmacia alla ricerca di prodotti naturali apprezza infatti particolarmente la presenza di atmosfere che evochino sensazioni di naturalità e benessere e che permettano un’interazione sensoriale: profumi da odorare, erbe da toccare, musiche di sottofondo, libri da consultare e postazioni multimediali. E’ importante che attraverso il merchandising sia dia la possibilità al consumatore di trasformare il proprio acquisto in un’esperienza piacevole da ricordare. Informa & Erbe Cultura Igiene e bellezza nell’antico Egitto L’EGITTO terra di piramidi e di magia, patria di dei e faraoni, è stato un modello di CIVILTÀ E SCIENZA. Nella ricerca dell’assoluta perfezione gli EGIZI svilupparono un grande senso del bello e del sacro testimoniato dalla cura costante del prorpio corpo che desideravano bello e sano degno di una vita eterna insieme alla propria anima immortale. La mostra Igiene e bellezza nell’antico Egitto vuole aprirsi all’altra dimensione del sapere del popolo egizio alla scoperta degli aspetti peculiari di una quotidianità vissuta in un contesto di scienza, religione, magia in grado di trasformare le pratiche igieniche e cosmetiche in pratiche indispensabili alla compiutezza dell’esistenza. Kiphy, il profumo sacro agli dei U na delle essenze aromatiche più preziose e ricercate nell’Antico Egitto, utilizzato anche come induttore di sonno, era il Kyphi. Veniva bruciato affinché il suo profumo arrivasse in cielo come offerta sacra agli dei. Si diceva che il suo aroma “soave e salubre purificasse l’aria, il corpo e sciogliesse le tristezze e la tensione delle preoccupazioni quotidiane”. Essendo la distillazione alcolica delle essenze ancora sconosciuta all’epoca il Kyphi si otteneva macerando erbe, fiori e bacche nell’olio finché queste non avevano ceduto il loro profumo. Uno dei primi a svelare e tramandare i segreti del Kyphi fu il filosofo greco Plutarco (I sec. D.C.) durante uno dei suoi soggiorni di studio in Egitto. Da sottolineare è il fatto che le tante ricette del kuphy tramandate sino ai giorni nostri non coincidano quasi mai per quanto riguarda ingredienti e procedure. I profumi, usati inizialmente solo in occasioni di tipo religioso, si diffusero poi sia alle classi sociali elevate che a tutto il resto della popolazione. A testimoniare la passione degli Egizi per i profumi, oltre ai geroglifici sono rimaste tracce di fragranze in alcune tombe illustri come quella del celebre faraone Tutankhamon. N. 2 Aprile ’05/Giugno ’05 “Trucchi” e segreti di bellezza delle regine del Nilo in mostra ad Aboca Museum “Igiene e Bellezza. La Cura del Corpo nell’Antico Egitto” è il titolo della nuova mostra che il Centro Studi di Aboca Museum ha organizzato in collaborazione con la Sezione Egizia del Museo Archeologico Nazionale di Firenze e che, inaugurata il 30 aprile, durerà sino al 31 ottobre 2005. La mostra, allestita nel nobile Palazzo seicentesco Bourbon Del Monte di Sansepolcro, sede di Aboca Museum, ha l’ambizioso obiettivo di mostrare al visitatore le raffinate pratiche, gli utensili e i cosmetici che gli antichi Egizi utilizzavano nella cura, quasi rituale, del proprio corpo. Attraverso le cinque sale che costituiscono la mostra ci si sente avvolgere da un’atmosfera intensa, fatta di profumi ed essenze, emanate dalle stesse erbe e droghe utilizzate per formulare i cosmetici e i trucchi che i faraoni utilizzavano per esaltare la loro maestosa bellezza. Percorrendo questo itinerario si viene trascinati in un mondo fatto di misteri ancora non del tutto svelati e che fanno sì che una civiltà scomparsa da millenni continui ad affascinare milioni di persone di tutti i continenti. La mostra apre le porte che conducono ad alcuni dei segreti di bellezza che per molto tempo sono stati gelosamente custoditi dalle piramidi e che testimoniano la grande raffinatezza di uno dei più grandi popoli del Mediterraneo. L’atmosfera magica e misteriosa evocata dai profumi delle erbe insieme alle scenografie di piante vive originarie della zona del Nilo sono il perfetto scenario dove poter ammirare reperti di inestimabile valore storico-antropologico, utili per approfondire la conoscenza della civiltà egizia. Unguentari, contenitori di creme, statuette, pettini e spilloni per acconciature, steli e amuleti danno infatti la possibilità di ricostruire i modi e le abitudini con cui venivano curate bellezza e igiene. Tra i molti reperti, sono di particolare interesse il sarcofago del sacerdote Khonsumes, il calco del famosissimo busto di Nefertiti e le maschere funerarie, tutte a testimonianza dell’importanza che gli Egizi conferivano alla cura del corpo anche dopo la morte, considerata come il passaggio ad una nuova vita in cui corpo e anima si sarebbero ricongiunti. Maestri indiscussi nel campo della cosmetica, gli antichi Egizi hanno tramandato, attraverso i geroglifici, ricette e formulazioni che, recuperati da studiosi e ricercatori, sono stati utilizzati da Aboca per sperimentare nei suoi laboratori di Ricerca e Sviluppo i metodi e gli ingredienti cosmetici degli Egizi. Provando i “trucchi” di bellezza delle regine del Nilo si potrà così imitare i riti di una bellezza che per i faraoni era manifestazione e simbolo dell’origine divina a loro attribuita. 7 Informa Tendenze N. 2 Aprile ’05/Giugno ’05 Prodotti naturali: il consiglio professionale fa la differenza. Recenti monitor realizzati da noti istituti di ricerca hanno evidenziato il ruolo fondamentale svolto dal consiglio professionale nell’influenzare le scelte di acquisto dei consumatori di prodotti naturali per la salute e il benessere all’interno di farmacie ed erboristerie. Questo ampio universo di consumatori, maggioritario rispetto a quello che predilige invece la Grande distribuzione (GDO), tende ad avere una elevata fiducia nei confronti di quelle figure professionali come il medico, il farmacista e l’erborista che possono indicare il prodotto più adatto a rispondere efficacemente alle proprie esigenze di salute. Quello di cui va alla ricerca l’individuo è, infatti, la personalizzazione del consiglio che il farmacista e l’erborista sanno offrire, a vantaggio di un utilizzo sempre più consapevole e corretto dei prodotti acquistati. Rivolgersi al professionista viene considerato dal consumatore anche come un modo per approfondire informazioni o consigli ricevuti da amici e parenti attraverso il passaparola, un mezzo di comunicazione particolarmente importante ed efficace nei settori della salute e della bellezza. In un range che mette in ordine di preferenza i canali comunicativi preferiti dai consumatori per ricevere informazioni e aggiornamenti sui prodotti naturali, immediatamente dietro al consiglio professionale, troviamo i classici mass media: TV, periodici e quotidiani, con scarso interesse nei confronti della radio. Notevole attenzione viene rivolta inoltre a merchandising, opuscoli e newsletter presenti nel punto vendita. L’elevato interesse che le persone mostrano nei confronti di strumenti informativo-divulgativi come riviste e opuscoli è dovuto espressamente alla capacità di questi mezzi di consentire approfondimenti su questioni riguardanti il mondo del Naturale Salute e di soddisfare quindi il desiderio del consumatore di ampliare la propria conoscenza su prodotti che possono contribuire al mantenimento del proprio benessere. Un nuovo modo di comunicare il Naturale Inizia la serie di “speciali Aboca” su Starbene giugno uscirà in tutte le edicole il numero della rivista Starbene contenente il primo speciale “In forma con Aboca - benessere dalla Natura”, una nuova ed esclusiva formula di comunicazione che l’azienda ha intrapreso per trasmettere, ai lettori della più autorevole testata italiana del settore Salute, informazioni approfondite sulla cultura del Naturale. Lo speciale conterrà sommari, articoli, rubriche, test e pagine pubblicitarie riguardanti le soluzioni naturali utili per il controllo del peso. Seguiranno, per un totale di 5 uscite, i numeri di Luglio, Agosto, Settembre e Dicembre dove, con lo stesso stile redazionale, verranno affrontate le tematiche legate al benessere delle gambe, alla cosmesi naturale e biologica, alla depurazione e ai radicali liberi e alla problematiche invernali. Tale iniziativa è a conferma della continua ricerca da parte di Aboca di trovare metodi e stili di comunicazione sempre innovativi che, fuori dagli schemi classici, contribuiscano a soddisfare la grande richiesta di informazione da parte dei consumatori di prodotti naturali. A LA LETTERATURA DELLE ERBE Per esser cavaliere non basta il coraggio. Parola di Don Chisciotte “Il cavaliere errante, poi, debb’essere medico e specialmente semplicista, per conoscere in mezzo alle campagne disabitate e nei deserti l’erbe che hanno virtù di sanare ferite”. (M. Cervantes, Don Chisciotte della Mancia, II, XVIII). M Scelti per voi le segnalazioni bibliografiche di Aboca PREVENIRE E CURARE LA STITICHEZZA CON I METODI NATURALI Autore: Paolo Pigozzi Edizioni: Demetra Pagg. 126 Prezzo: ¤ 7,50 i.c. 8 DOLCE DORMIRE METODI NATURALI PER RITROVARE IL PROPRIO RITMO DI SONNO RISTORATORE Autore: Gudrun Dalla Via Edizioni: Il Punto d’Incontro Pagg. 140 Prezzo: ¤ 9,90 i.c. LE PIANTE DA BERE PREVENIRE E CURARE I DOLORI REUMATICI Autore: Piergiorgio Piereghin Edizioni: Tecniche Nuove Pagg. 135 Prezzo: ¤ 13,00 i.c. Autore: Michael T. Murray Edizioni: red! Pagg. 139 Prezzo: ¤ 13,50 i.c. ABOCAinforma olti conoscono o utilizzano le erbe medicinali ma forse pochi sanno che l’intera letteratura è densa di opere contenenti riferimenti diretti ad esse. Il passaggio soprariportato, estratto dal celeberrimo Don Chisciotte, romanzo cavalleresco divenuto oramai simbolo del ‘600 spagnolo, sottolinea quanto importante fosse per un cavaliere possedere tra le varie virtù, anche quella di conoscere bene le proprietà di tutte quelle piante (semplici) che, crescendo spontaneamente in Natura, potevano essere raccolte e utilizzate per preparare infusi o unguenti che curassero disturbi o ferite da combattimento. Note sin dall’antichità, Aloe e Propoli venivano sovente utilizzate proprio per facilitare le cicatrici da arma bianca tanto che i soldati romani ne ricevevano una dose in dotazione. Aboca Informa registrato presso il Tribunale di Arezzo Distribuzione Gratuita Direttore responsabile Michele Casini Redazione a cura dello staff scientifico Aboca Progetto grafico Studio Valenti Città di Castello (PG) Tipografia Poligraf Città di Castello (PG)